carta dei servizi - Cottolengo

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carta dei servizi - Cottolengo
Piccola Casa della Divina Provvidenza
“COTTOLENGO”
Direzione Case di Assistenza
TORINO
CARTA DEI SERVIZI
*
Piccola Casa della Divina Provvidenza
“Cottolengo”
Via S.G.B. Cottolengo, 14
10152 Torino (TO)
(TO)
In i
In copertina:
statua di S. G. B. Cottolengo
cortile ingresso principale
~2~
Indice
Cos’è la Carta dei Servizi ............................................................. pag. 5
La Piccola Casa della Divina Provvidenza “Cottolengo” ......... pag. 6
La Piccola Casa della Divina Provvidenza “Cottolengo” di Torino
La storia ........................................................................................... pag
9
Oggi.................................................................................................. pag. 10
Organigramma ................................................................................. pag. 11
Strutture ........................................................................................... pag. 12
Ubicazione, servizi e trasporti .......................................................... pag. 15
Il Servizio di Assistenza Residenziale per Anziani e Disabili
Radici del servizio .................................................................... pag. 16
Mission ............................................................................................. pag. 17
Principi fondamentali del servizio..................................................... pag. 18
I complessi della Piccola Casa ........................................................ pag. 20
Angeli Custodi
Annunziata
Beato P. G. Frassati
Sant’Antonio Abate
Santa Elisabetta
Santi Innocenti
Servizi alla persona.......................................................................... pag 26
Servizi centralizzati
Assistenza religiosa
Assistenza tutelare
Assistenza sanitaria
Assistenza riabilitativa
Attività socio-educative
Personale operante .......................................................................... pag 34
Familiari............................................................................................ pag 36
Volontariato ...................................................................................... pag 36
~3~
Qualità delle prestazioni................................................................... pag 37
Modalità di inserimento e contribuzione ........................................... pag 37
Regole basilari della vita comunitaria .............................................. pag 39
Informazione e partecipazione degli ospiti alla vita comunitaria...... pag 40
I Servizi per l’Emarginazione
Centro di Ascolto...................................................................... pag 40
Casa Accoglienza .................................................................... pag 42
Informazioni generali
Accessi alle strutture ................................................................ pag 46
Recapiti .................................................................................... pag 47
~4~
Cos’è la Carta dei Servizi
Gentili lettori,
il documento che state per sfogliare è la Carta dei Servizi della Piccola Casa
della Divina Provvidenza di Torino.
La Carta dei Servizi è un documento di cui il D.L. 12 maggio 1995, n. 163,
convertito dalla legge 11 luglio 1995 n. 273, prevede l'adozione da parte di tutti i
soggetti erogatori di servizi pubblici, anche operanti in regime di concessione o
mediante convenzione.
Questa Carta dei Servizi è importante per una serie di motivi:
In essa sono descritti finalità, modi, criteri e strutture attraverso cui i
molteplici servizi agli ospiti vengono attuati; presenta modalità e tempi di
partecipazione; illustra le procedure di controllo che l’utente ha a sua
disposizione.
E’ lo strumento fondamentale con il quale si attua il principio di
trasparenza, attraverso la esplicita dichiarazione dei diritti e dei doveri sia
del personale, sia degli utenti.
E’ un documento ispirato agli articoli 3, 30, 33, 34 della Costituzione
Italiana (che sanciscono e tutelano il rispetto dei principi di uguaglianza,
imparzialità, tutela della dignità della persona, e che vietano ogni forma di
discriminazione basata sul sesso, sull'appartenenza etnica, sulle
convinzioni religiose) che impegna tutti gli operatori e la struttura nel
rispetto di tali principi.
La nostra Carta dei servizi inoltre, sancisce l’impegno a considerare gli
utenti non come “oggetti” passivi del sevizio ma come soggetti dotati di
dignità, capacità critica e facoltà di scelta, con i quali è di fondamentale
importanza l’instaurazione di un rapporto basato su trasparenza,
comunicazione e partecipazione.
Essa deve quindi essere letta non come un semplice opuscolo informativo, ma
come uno strumento utile per compiere una scelta del servizio consapevole,
capace di rispondere al meglio alle proprie esigenze.
Ringraziandovi infine per il tempo che ci vorrete dedicare leggendo, ricordiamo
che per ogni informazione vi fosse utile siamo a completa disposizione: potrete
contattarci attraverso i recapiti riportati all’interno del presente opuscolo.
Cordiali saluti
LA DIREZIONE
~5~
La PICCOLA CASA DELLA DIVINA PROVVIDENZA
"COTTOLENGO"
"I rami di un unico albero …"
La Piccola Casa della Divina Provvidenza "Cottolengo", ispirandosi alla
Carità Evangelica, agli insegnamenti di San Giuseppe Benedetto Cottolengo e
testimoniando la Divina Provvidenza, si propone di accogliere le persone in
difficoltà, particolarmente chi non ha riferimenti familiari e si trova in maggior
stato di bisogno.
Il "Cottolengo" persegue tale finalità promuovendo il riconoscimento della dignità
della persona, rispondendo alle sue necessità, attraverso l'allestimento e la
gestione di servizi, strutture, presidi.
Le "filiali" della Casa Madre di Torino partecipano della forma giuridica
della Piccola Casa, eretta in Ente Morale da Carlo Alberto con Regio Decreto del
27.8.1833.
~6~
VtÜÄÉ TÄuxÜàÉ
Se vive sono le nostre sollecitudini perciò tutto che si
riferisce al sollievo, ed all’assistenza de’ poveri,
abbiamo ad un tempo il nobile, e dolce conforto di
vederle maravigliosamente assecondate dalla operosa, e
generosa carità de’ Nostri buoni sudditi, che con zelo
amorevole si assoziano quà e là alla virtuosa impresa
del sollevare l’umanità. Ma singolare fra i moltiplici
tratti di pietà che rallegrarono il Nostro cuore è
l’Istituzione sorta non a guari in Torino sotto il
titolo di Piccola Casa della Provvidenza sotto gli
auspici di S. Vincenzo de’ Paoli, per opera del
Canonico Giuseppe Cottolengo, né vogliamo lasciarla
più oltre senza uno speciale contrassegno del Nostro
gradimento. Quindi è che pel presente approviamo,
e vogliamo, che riconosciuta sia l’esistenza legale
del mentovato Pio Istituto, lo accogliamo sotto la
Nostra Speciale Protezione, e prescriviamo, che debba
continuare sempre ad essere governato secondo le norme
che ha determinato, o che determinerà il detto
Canonico Cottolengo, al quale sarà per questo
rispetto lasciata la più ampia libertà, e non sarà
tenuto di rendere a Chicchessia conto del suo
operato, persuasi come siamo che disporrà ogni cosa
in modo conforme a procurare all’Istituto i
maggiori vantaggi possibili e durevole
esistenza all’Opera di Carità che è frutto delle
Sue cure.
Mandiamo a Chiunque s’aspetti di osser-vare,
far osservare il presente, ed all’ufficio del
Controllo Generale di registrarlo, tale essendo il
Nostro volere.
Dato in Racconiggi addi 27 di Agosto 1833.
Signato
C. Alberto
controsignato
(C. Alberto)
De L’Escarene
(De L’Escarene)
Per copia conforme estratta dalli Registri esistenti negli
Archivi del Controllo Generale. In fede Torino li 18
Aprile 1837.
Capo Direzione
(Traggia)
Traggia
~7~
In Italia la Piccola Casa è presente nelle seguenti Regioni:
Le presenze
Valle d’Aosta
Lombardia Veneto
Piemonte
Liguria Toscana
Umbria
Lazio
Campania
Sardegna
Calabria
Ed anche in:
Europa
Asia
America
Africa
~8~
La PICCOLA CASA DELLA DIVINA PROVVIDENZA
"COTTOLENGO" DI TORINO
La Storia
Mentre nel panorama pre-risorgimentale italiano i politici discutono e cospirano e
alcuni ecclesiastici perdono il loro tempo in interminabili diatribe teologiche, si staglia
nitida la figura del canonico Giuseppe Cottolengo: uomo di cui la società civile e la
comunità ecclesiale hanno bisogno per rispondere ai problemi della gente, con la
testimonianza e la
concretezza
del
servizio di carità. La
sua Opera diviene
segno e simbolo di
un nuovo carisma
cui si ispireranno
uomini come don
Bosco, don Orione,
don Guanella, padre
Alegre, madre Teresa di Calcutta, per
citare solo i nomi più
famosi.
Il 2 settembre 1827,
egli era canonico
della Chiesa del
Corpus Domini a Torino, e venne chiamato a portare il conforto religioso ad una donna
morente, madre e incinta, che per varie circostanze era stata rifiutata dagli ospedali
della città.
Da questa triste circostanza il Santo fu ispirato a realizzare qualcosa per accogliere i
bisognosi; dapprima aprì due stanze, (il cosiddetto “Ospitaletto della Volta Rossa”) con
pochi letti, una idea modesta che però andrà gradatamente sviluppandosi. Nel 1831,
quando per paura del colera, le autorità governative, gli fecero chiudere il suo deposito,
contava già 25 letti.
Il 27 aprile 1832 il canonico Cottolengo affittò per due mesi un rustico composto da una
piccola stalla con fienile e da una stanza al primo piano, al fine di dare ospitalità a
persone inferme e prive di mezzi. Il rustico si trovava all’incrocio di due strade: la via
che dal Santuario della Consolata scende al cimitero di San Pietro in Vincoli e la via
che, attraversando la zona bassa della Dora, giunge a Porta Palazzo; sulla porta di
ingresso venne affisso un cartello: “Charitas Christi urget nos”, l’amore di Cristo ci
sprona. Ad inaugurare la Piccola Casa furono tre malati nell’Aprile del 1832, ai quali se
ne aggiunsero due in Maggio, diciotto in Giugno, ventuno in Luglio e venti in Agosto.
Aumentarono così i locali presi in affitto dal Canonico Cottolengo e, a fine anno, i malati
da lui accolti raggiungevano già il considerevole numero di cinquantasette. Il 27 Agosto
1833, quando Re Carlo Alberto firmò il decreto con cui si riconosceva alla Piccola Casa
lo status giuridico di Ente morale, quest’ultima accoglieva già più di trecento ospiti.
L’attività del Santo tuttavia non conosceva soste e la Piccola Casa continuava ad
espandersi, aggiungendo Famiglie e Padiglioni e raggiungendo dimensioni sempre più
considerevoli.
~9~
Oggi
La Piccola Casa di Torino, fin dai tempi della sua fondazione si è costituita in
diverse comunità di ospiti e di religiosi (“Famiglie” nel gergo del Fondatore) e ha
realizzato una varietà di servizi a favore delle persone in stato di abbandono: da quello
sanitario a quello d’accoglienza, ad educativo. Attualmente l’operato del Cottolengo in
Torino si rivolge a:
MINORI
GIOVANI
PERSONE
ANZIANE
PERSONE
PERSONE
IMMIGRATE DA PAESI EXTRA-COMUNITARI
PERSONE
PERSONE
DIPENDENTI DA SOSTANZE O ALCOOL
CHE SOFFRONO DISAGIO SOCIALE
SCUOLE
COMUNITÀ
MINORI
COMUNITÀ
ADULTI
PRESIDI SOCIO ASSISTENZIALI
CENTRI
DI AGGREGAZIONE SOCIALE
SERVIZI
DI PRONTA ACCOGLIENZA
CASA
DI
CON DISABILITÀ
CURA
~ 10 ~
Organigramma
La realizzazione di un così gran numero di servizi, ciascuno dei quali
caratterizzato da un elevato livello di complessità gestionale e professionale,
richiede un sistema organizzativo articolato:
PADRE
GENERALE
DIREZIONE
CASE DI
ASSISTENZA
DIREZIONE
SCUOLE
COLLEGIO
DIRETTIVO
DIREZIONE
LAVORI
DIREZIONE
BENI
IMMOBILI
DIREZIONE
AMMINISTRATIVA
DIREZIONE
OSPEDALE
Nella presente Carta, concentreremo la nostra attenzione sui servizi
rientranti nelle competenze gestionali della Direzione Case di Assistenza e
localizzati presso la Piccola Casa di Torino:
DIREZIONE CASE
DI ASSISTENZA
UFFICIO
PERSONALE
UFFICIO
ORGANIZZAZIONE
E GESTIONE SERVIZI
UFFICIO
APPALTI
PRESIDI DELLA PICCOLA
CASA
PER ASSISTENZA
RESIDENZIALE
CASA
ACCOGLIENZA
COORDINAMENTO DEL
SERVIZIO SOCIALE
CENTRO DI ASCOLTO
ASSISTENTI
SOCIALI
UFFICIO
TUTELE
UFFICIO
PROTESI
analizzando dettagliatamente le prestazioni socio-sanitarie realizzate nei
seguenti ambiti:
• Settore disabili e anziani
• Settore “fasce di emarginazione”
~ 11 ~
Strutture
Attualmente il “Cottolengo” di Torino occupa l’area disegnata dalla linea
rossa nell’immagine sottostante, all’interno della quale la Direzione Assistenza si
occupa di diverse strutture che complessivamente prevedono l’accoglienza di
circa 400 persone.
Ogni struttura ha caratteristiche diverse in funzione delle specificità degli ospiti in
essa accolti, ma in ciascuna valgono i principi ispiratori tipici della vocazione
cottolenghina. In particolare si sottolinea la personalizzazione degli interventi per
ciascun ospite, definiti e verificati attraverso uno specifico Piano di Assistenza
Individualizzato (PAI).
~ 12 ~
Le strutture di cui la Direzione Case di Assistenza si avvale per realizzare i
propri interventi di sostegno a favore di persone disabili, anziane ed emarginate
vengono indicate nella seguente tabella, ripartite per ambito di intervento:
Piccola Casa della Divina Provvidenza – Torino
Famiglia S. Antonio Abate
Famiglia SS. Innocenti
Famiglia S. Elisabetta
Settore anziani e disabili
Presidio “Angeli Custodi”
R.S.A. “Annunziata”
R.S.A. “Beato P. G. Frassati”
Casa Accoglienza
Centro di Ascolto
Fasce di emarginazione
Centro di Primo Ascolto - progetto “La
Verbena”
~ 13 ~
LA PICCOLA
CASA
Famiglia
S. Antonio
Abate
Casa
Accoglienza
Presidio
Angeli Custodi
Centro
di Ascolto
Centro Primo
Ascolto progetto
“la Verbena”
Famiglia Santa
Elisabetta
R.S.A.
Beato P.G.
Frassati
Famiglia
Santi Innocenti
R.S.A.
Annunziata
~ 14 ~
Ubicazione, servizi e trasporti
L’ingresso principale della Piccola Casa della Divina Provvidenza
“Cottolengo” si trova in Via S. G. B. Cottolengo, al numero 14:
Cartina
stradale
della
zona di
Torino
presso la
quale si
trova la
Piccola
Casa,
indicata
nell’imma
gine dal
cerchio
blu
La Piccola Casa può essere raggiunta con i seguenti mezzi:
Bus &Tram
Mezzi pubblici presenti in zona: 4,
10, 11, 12, 18, 3, 16, 50, 27.
Treno
Per chi raggiunge Torino in treno: tram n. 4 dalla stazione ferroviaria di Porta
Nuova, tram n. 10 dalla stazione ferroviaria di Porta Susa.
Auto
Per chi raggiunge Torino con mezzi privati: dalle uscite delle autostrade
percorrere le tangenziali fino a Corso Regina Margherita e da lì raggiungere via
Cigna e poi Via Cottolengo.
~ 15 ~
Il servizio di
di assistenza residenziale per
anziani e disabili
Radici del servizio
Filosofia e linee d'intervento della Piccola Casa scaturiscono dagli
insegnamenti di San Giuseppe Benedetto Cottolengo e dalla tradizione
cottolenghina.
Il servizio che la Piccola Casa della
Divina Provvidenza svolge in Torino dal
lontano 1832, si fonda su un particolare
atteggiamento definito come attenzione
premurosa verso la persona. È la
persona al centro e nel cuore di coloro
che prestano il loro servizio, e la
spiritualità cottolenghina ne è la linfa
vitale che alimenta la predilezione per la
persona anziana e disabile che si trova
in uno stato di maggior bisogno.
__________________________________________________________________
E’ Gesù che domanda, e tutti i poveretti sono la sua immagine e tra
loro non si può fare distinzione come si farebbe in altri ceti d’uomini.
(Detti e Pensieri n. 171)
Se voi pensaste, e comprendeste bene qual personaggio rappresentano i
poveri, di continuo li servireste in ginocchio.(Detti e Pensieri n. 95)
~ 16 ~
Mission
1.
La Piccola Casa della Divina Provvidenza, fondata da San
Giuseppe Cottolengo, è una istituzione civile ed ecclesiale.
Ha come fondamento la Divina Provvidenza, come anima
la carità di Cristo, come sostegno la preghiera, come
centro i Poveri. Essa comprende suore, fratelli, sacerdoti e
laici che a vario titolo realizzano le sue finalità.
2.
La Piccola Casa si prende cura della persona povera,
malata, abbandonata, particolarmente bisognosa, senza
distinzione alcuna, perché in essa riconosce il volto di
Cristo.
3.
In tal modo la Piccola Casa afferma il valore sacro della
vita umana, dal suo inizio fino al suo termine naturale;
promuove la dignità di ciascuno nella sua originalità e
diversità; si prende cura della persona nella sua
dimensione umana e trascendente; vive lo spirito di
famiglia costruendo relazioni di reciprocità, di gratuità, di
condivisione, di fraternità.
4.
Nei diversi Paesi dove è presente, la Piccola Casa è
organizzata in comunità di vita e in pluralità di servizi
uniti e orientati dallo spirito e dagli insegnamenti di San
Giuseppe Cottolengo. Come una grande famiglia tutti,
sani e malati, religiosi e laici, secondo la vocazione e la
misura della propria donazione e impegno si aiutano
reciprocamente ad attuare le finalità evangeliche
dell’Opera.
5.
San Giuseppe Cottolengo insegna che la Divina
Provvidenza “per lo più adopera mezzi umani”. Per
questo, ogni operatore nel settore assistenziale,
educativo, sanitario, pastorale, amministrativo e tecnico
con la sua responsabilità, competenza e generosa
dedizione, diventa “strumento” della Divina Provvidenza al
servizio dei Poveri.
6.
Nella Piccola Casa della Divina Provvidenza ognuno può
trovare senso alla propria esistenza, realizzare i desideri
profondi del cuore, contribuire all’edificazione di
un’umanità nuova fondata sull’amore, sull’amicizia e
sulla speranza della vita eterna.
~ 17 ~
.
Principi fondamentali del servizio
Il servizio della casa Cottolengo si svolge nel rispetto dei fondamentali
principi riconosciuti come basilari e fissati nel 1994 dalla direttiva dell’allora
Presidente del Consiglio dei Ministri Carlo Azeglio Ciampi:
Eguaglianza. Ogni persona ha il diritto di ricevere l'assistenza e le cure
mediche più appropriate, senza discriminazione di sesso, razza, lingua, religione,
opinioni politiche e condizioni socio-economiche.
Imparzialità. Tutti gli ospiti hanno gli stessi diritti e doveri, solo il
maggior bisogno postula una precisa attenzione e una più sollecita cura.
Continuità. La Casa assicura la continuità e regolarità delle prestazioni.
Partecipazione. La persona è la protagonista del servizio. La Casa
garantisce all'ospite la partecipazione alla prestazione del servizio attraverso
un'informazione corretta, chiara e completa nel rispetto della privacy e la
possibilità di esprimere la propria valutazione sulla qualità delle prestazioni
erogate.
I principi fondanti il servizio garantiscono il rispetto dei diritti degli ospiti:
Diritto alla vita
Diritto di prevenzione
Diritto di protezione
Diritto di parola e di ascolto
Diritto di informazione
Diritto di partecipazione
Diritto di espressione
Diritto di critica
Diritto al rispetto ed al pudore
Diritto di riservatezza
~ 18 ~
Diritto di pensiero o di religione
Tali principi hanno lo scopo di salvaguardare il valore centrale della persona che
si traduce metodologicamente in un'organizzazione e gestione del servizio che ha
come indici di verifica:
Lo Spirito cottolenghino
vissuto nella quotidianità, con semplicità e gioia da
tutti i membri che partecipano alla vita della Casa
Il benessere globale di ciascuna persona
accolta nella Casa perseguito attraverso un
piano di intervento che ha come obiettivo la qualità
di vita di ciascun ospite. Tale obiettivo si attua
attraverso un'organizzazione che lo realizza in una
dimensione di vita a misura del bisogno della
persona anziana e disabile.
Il monitoraggio del clima relazionale interno
perché lo stesso è indice insostituibile del
livello di salute della Casa stessa, e rende "agito" l'obiettivo di vivere lo "spirito di
famiglia"
proprio della specificità cottolenghina.
Inoltre, tale clima relazionale, sottintende
il valore "terapeutico/riabilitativo" della dimensione comunitaria affettiva
ritenuto indispensabile per la qualità di vita degli ospiti
e la prevenzione al burn-out di chi presta servizio.
Il funzionamento per moduli organizzativi
componibili, scomponibili, integrabili
tra loro in quantità e modalità diverse, disegna non il "servizio" alla cui
organizzazione si devono adattare residenti, operatori, famiglie e volontari, ma
disegna i "percorsi individuali".
Tali percorsi vanno calibrati sul monitoraggio costante tra limiti e risorse: del
singolo soggetto in divenire o in regressione; delle caratteristiche che "qui e ora"
~ 19 ~
evidenzia il gruppo dei residenti della struttura; degli operatori, dei volontari e di
tutto il personale operante nel servizio
I Complessi Socio-assistenziali della Piccola Casa
La Piccola Casa comprende al proprio interno alcune “Famiglie”(il nome fu
dato dal Santo Fondatore) , cioè complessi sostanzialmente indipendenti l’uno
dall’altro e autonomi da un punto di vista strutturale sebbene collocati nei
medesimi edifici oppure in edifici adiacenti. Tale suddivisione è realizzata per
evitare un’eccessiva dispersione e mantenere un clima di relativa intimità che dia
agli ospiti residenti la sensazione di vivere in una grande famiglia. La ripartizione
è resa peraltro necessaria dalle differenze che contraddistinguono le persone
ricoverate nella Piccola Casa: non è pensabile infatti raggruppare insieme
persone caratterizzate da età diverse nonché da tipologie e livelli di handicap
estremamente variegati.
La conformazione strutturale dei diversi complessi segue un modello
sostanzialmente identico per tutti. Le famiglie sono infatti ulteriormente suddivise
al loro interno in “nuclei” (o spazi di vita degli ospiti), che rappresentano la vera
cellula costitutiva della Piccola Casa. Ogni nucleo (avente una capienza
massima di non più di venti posti) è suddiviso in una zona giorno (in cui gli ospiti
si intrattengono nelle ore diurne) e una zona notte. La zona giorno dei nuclei è
composta dalla sala da pranzo (in cui si consumano i pasti insieme) e dal
soggiorno con angolo televisione, ai quali si possono aggiungere, là dove lo
spazio lo consente, altri ambienti adibiti secondo le specifiche esigenze delle
persone ospitate. La zona notte comprende le camere da letto e i servizi igienici
che possono essere autonomi per ciascuna camera oppure comuni e adiacenti
alle camere stesse. In ogni caso, tutti i bagni sono attrezzati per le esigenze
specifiche delle persone accolte, siano esse disabili o anziane. I complessi
possono comprendere al proprio interno eventuali altri ambienti comuni, ovvero
locali a disposizione degli ospiti di tutti i nuclei, che possono riunirsi in tali spazi
per scopi diversi: di norma si tratta di saloni polivalenti (adatti a feste, riunioni e
celebrazioni particolari), o di laboratori (in cui ci si ritrova per svolgere specifiche
attività socio-educative).
Angeli Custodi
Il Presidio dedicato agli
Angeli Custodi ha come finalità
l’accoglienza di ospiti anziani/
disabili.
Attualmente la struttura ospita
tre nuclei di disabili anziani
(S.ta Clotilde, S. Paolo e S.
Vincenzo) e un nucleo di
disabili
plurisensoriali
(S.
Giovanni Battista). Nella zona
~ 20 ~
notte dei nuclei sono presenti camere a uno o tre letti con gruppi di servizi
adiacenti. La zona giorno include sala da pranzo e soggiorno con angolo Tv;
inoltre il Presidio dispone di salone polivalente, palestra di fisioterapia, servizio
per parrucchieri, ambulatorio e uffici ed è circondato da un giardino che consente
agli ospiti di riposarsi e di vivere all’aperto: è un luogo in cui si può stare tutti
insieme, giocare a carte, fare un po’ di musica e, per chi può, accennare qualche
passo di danza.
Una particolare configurazione assume il nucleo S. Giovanni Battista che, come
già accennato, ospita persone disabili plurisensoriali.
In esso sono presenti:
• Laboratorio di cucito e ricamo
• Laboratorio per le attività occupazionali
• Una piccola Cappella.
R.S.A. Annunziata
La R.S.A., dedicata a Maria Annunziata, è accreditata per n. 4 nuclei e
ospita persone anziane e disabili. Nella zona notte dei nove nuclei che costituiscono la struttura, sono
presenti camere a uno o due
letti dotate di bagno autonomo. Le camere possono
essere personalizzate secondo i gusti di chi vi abita. La
zona giorno include sala da
pranzo e soggiorno con
angolo Tv. Al di fuori degli
spazi che costituiscono i
nuclei di vita degli ospiti, la
R.S.A. “Annunziata” dispone
anche di
vari
ambienti
comuni:
• Cappella, per il culto religioso
• Palestra, dove si svolgono con cadenza regolare i programmi di geromotricità,
di fisioterapia e di attività motoria.
• Laboratori occupazionali, dove gli ospiti svolgono lavori a maglia, all’uncinetto,
attività di artistico-manuale. Vengono realizzate anche attività di cultura
generale (aggiornamento sui fatti del giorno con lettura dei giornali, esercizi di
scrittura per non perdere l’abitudine alla composizione).
• Salone polivalente dove si tengono feste in particolari ricorrenze
• Hall, che costituisce un punto di ritrovo importante per tutti gli ospiti della
struttura, i familiari e gli amici
• Terrazzi: soprattutto nella bella stagione favoriscono l’ aggregazione e la
socializzazione tra gli ospiti
• Giardino: una piacevole oasi di verde, di fiori e di compagnia che si gode nelle
~ 21 ~
stagioni che consentono di stare all’aria aperta.
R.S.A. Beato Pier Giorgio Frassati
La R.S.A. dedicata al Beato Pier
Giorgio Frassati è articolata in 2 nuclei
residenziali con una
capienza complessiva
di 40 posti letto. Ogni
nucleo è strutturato in 2
zone: una zona giorno
con i locali comuni in
cui gli ospiti possono
intrattenersi e una zona
notte con camere da
letto, singole e doppie,
con bagno autonomo
completo di angolo doccia. Ciascun nucleo è dotato di sala del personale,
salotto per colloqui con amici e familiari, locali per biancheria, un bagno clinico
attrezzato e un locale destinato a lavanderia di piano per particolari indumenti
personali.
La struttura dispone inoltre dei seguenti ambienti comuni, destinati ad
essere utilizzati da
tutti gli ospiti dei nuclei
abitativi:
• Laboratori
• Sala
musica:
dove sono messi
a
disposizione
degli ospiti alcuni
strumenti musicali semplici tra i
quali essi possono scegliere quello che meglio si
adatta alle loro
possibilità. Per alcuni radunarsi in sala musica è un momento ludi-co in cui
si può dar corso alla voglia di cantare e di ascoltare musica; per altri diventa
un momento espressivo dei propri stati d’animo, soprattutto per chi non ha
altri mezzi per comunicare;
• Sala polivalente
• Saletta visite
• Giardino: è un luogo molto frequentato, quando il tempo lo permette, per
godere di un po’ di verde e di una piacevole ombra in compagnia;
~ 22 ~
• Chiesa
Vi sono infine dei locali adibiti alla realizzazione dei seguenti servizi:
• Ambulatorio
• Palestra: in essa gli ospiti si esercitano praticando fisioterapia attiva e
passiva e rilassamento corporeo;
• Reception
• Uffici direzionali e amministrativi.
Sant’Antonio Abate
La Famiglia dedicata
a S. Antonio Abate ospita
persone anziane portatrici di
disabilità fisica. La struttura
è articolata in 4 nuclei di vita
composti da una zona
giorno (comprendente sala
da pranzo, soggiorno con
TV, tisaneria, locale infermeria ed un bagno assistito)
e da una zona notte con
camere a uno o due letti,
tutte con bagno privato
interno o adiacente. I locali
comuni, sono ubicati al
piano terra ed al primo
piano e costituiscono un piccolo centro di aggregazione tra gli ospiti che si
ritrovano a chiacchierare intorno ad un caffè, a leggere il giornale, a giocare a
carte, a dama, a scacchi, a ping-pong, gustare un programma TV o uno
spettacolo registrato. Anche i volontari e gli ospiti di altre strutture alle volte si
aggregano per una pausa in compagnia. In particolare, è la sala da pranzo il
punto di aggregazione per eccellenza, tanto è vero che solo molto raramente e
solo per cause di forza maggiore gli ospiti usufruiscono delle sale da pranzo dei
singoli nuclei. La Famiglia S. Antonio dispone inoltre anche dei seguenti
ambienti:
• Un vasto laboratorio, dove vengono svolte diverse attività durante le quali è
sempre presente un operatore che coordina ed organizza il lavoro coadiuvato
da numerosi volontari;
• La legatoria, dove ai lavori di semplice rilegatura dei libri si aggiungono lavori
di recupero di libri in cattive condizioni e rilegatura di raccolte di riviste.
• La Cappella posta al secondo piano della struttura, dove viene celebrata la
Santa Messa domenicale (cui partecipano anche i volontari, gli ospiti di altre
strutture e i dipendenti), e dove, durante i periodi forti dell’anno (Avvento,
Quaresima), viene celebrata una Messa il mercoledì e il venerdì di ogni
~ 23 ~
settimana.
Santa Elisabetta
La Famiglia dedicata a Santa Elisabetta ospita persone anziane e/o
portatrici di disabilità fisica. I nuclei presenti in struttura sono 4: Santa Rita, Santa
Giovanna d’Arco, Maria Orsola e Chiara Luce. Quest’ultimo nucleo accoglie le
ospiti più bisognose di assistenza alla persona, mentre le signore residenti negli
altri tre godono di una
maggiore autono-mia.
Ogni nucleo è suddiviso in una zona giorno e in una zona
notte: tra i locali della
zona giorno vanno
annoverati anche i
terrazzi che costituiscono un importante
punto di aggregazione
per godersi la vista
del giardino sottostante. Per quanto
concerne la zona
notte, le camere sono
tutte ad un letto con
servizio autonomo e possono essere personalizzate secondo i gusti di chi vi
abita, salvaguardando sempre le norme di sicurezza. Attiguo alle camere si trova
inoltre un bagno clinico attrezzato di vasca con sollevatore o di barella doccia per
le esigenze delle ospiti con
disabilità più gravi. La
Famiglia Santa Elisabetta
dispone anche dei seguenti
ambienti comuni:
• Un laboratorio per le
attività dove si mettono in
evidenza le attitudini di
ogni ospite realizzando
particolari lavori di ricamo,
pittura,
uncinetto,
lavorazione ai ferri di lana
e cotone
• Un salone polivalente in
cui ci si riunisce per
guardare tutte insieme
uno spettacolo alla TV o un DVD, per una giornata di festa o per altre
occasioni particolari
• La Cappella: ubicata al secondo piano, è un piccolo locale molto accogliente
~ 24 ~
dedicato alla preghiera personale. Per le celebrazioni cui partecipa tutta la
Comunità viene utilizzata la Chiesa “Casa di Dio” attigua ai vari complessi
della zona.
• Il giardino rappresenta un’oasi di tranquillità e quiete a disposizione di tutte le
ospiti. E’ anche un luogo dove le relazioni occasionali con coloro che
transitano, sono intrattenute dalle signore con notevole interesse.
Santi Innocenti
La famiglia “Santi
Innocenti” accoglie attualmente ospiti di sesso
femminile caratterizzate
da una disabilità psichica di base, con associate difficoltà di tipo
motorio, sensoriale e
relazionale. L’edificio si
estende attorno ad un
ampio e bel giardino che
permette alle persone
che vi abitano di godere
di uno spazio verdeggiante e fresco d’estate
offrendosi come luogo di incontro, di socializza-zione e di distensione. Il primo, il
secondo e parte del terzo piano dello stabile sono costituiti dai dieci nuclei di vita
che formano la grande
Famiglia dei Santi Innocenti.
Ciascuno dei nuclei è suddiviso in una zona giorno
(comprendente una sala da
pranzo, una tisaneria ed un
soggiorno /angolo Tv) e una
zona notte in cui le camere
sono a uno o più letti e
possono essere personalizzate secondo i gusti di chi vi
abita, sempre salvaguardando le norme di sicurezza.
I servizi igienici sono adiacenti alle singole camere e
attrezzati per tutte le esigenze delle ospiti. In ogni nucleo
si trova inoltre un bagno
clinico attrezzato di vasca con sollevatore o di barella doccia per le esigenze
delle ospiti aventi maggiori difficoltà di movimento.
~ 25 ~
Al pian terreno e nel seminterrato trovano invece spazio i seguenti locali, di
cui usufruiscono le ospiti di tutti i nuclei:
• un grande salone poli-funzionale dotato di maxi-schermo dove si possono
vedere film, documentari e slide–show, organizzare feste, balli, canti,
conferenze e incontri a tema;
• tutti i laboratori socio-educativi, che permettono lo svolgimento di numerose
attività a sostegno delle potenzialità e delle risorse delle singole persone;
• palestra ginnica e laboratorio psico-motorio-sensoriale dove gli ospiti possono
svolgere varie attività ludiche e riabilitative
• il punto di ritrovo con distributore automatico di bibite, bevande e snack,
utilizzato come luogo di incontro con i famigliari e le persone che vengono in
visita.
Servizi alla persona
Servizi Centrali
Tutti i complessi inseriti nella Piccola Casa, usufruiscono di servizi
centralizzati: Servizio Sociale, Ufficio Anagrafe, Ufficio Tutele, Ufficio Protesi,
Guardia Medica, Servizio di Ambulanza, Servizio di Manutenzione, Cucina e
Lavanderia.
Assistenza Religiosa
Il servizio pastorale è affidato ai
Sacerdoti e ai Religiosi della Piccola Casa che
assicurano agli ospiti un’assistenza spirituale
continua. La Santa Messa viene celebrata
quotidianamente presso la Chiesa della Piccola
Casa (Chiesa di San Vincenzo de’ Paoli).
Quasi tutti i Presidi/Famiglie dispongono
comunque al proprio interno di una Cappella
dove i residenti possono raccogliersi in
preghiera quando lo desiderano. In ogni
Famiglia vengono poi realizzati percorsi di
catechesi specifici, nei quali si approfondiscono
la spiritualità ed il carisma cottolenghino,
proponendoli in maniera adeguata alle capacità
cognitive di ciascun gruppo. Agli ospiti
appartenenti ad altra confessione religiosa è data la possibilità di riferirsi ai loro
ministri del culto.
~ 26 ~
Assistenza tutelare
All’interno delle varie strutture opera personale religioso, dipendenti laici e
personale di Cooperative, staff che garantisce un servizio di assistenza alla
persona sia diurno che notturno che risponde alle esigenze di “cura” di ogni
ospite. Il coordinamento tra le diverse figure viene garantito dai Direttori di
ciascun complesso in collaborazione con i rispettivi Referenti di nucleo, con i
Responsabili delle Cooperative e coi Responsabili dei servizi. I compiti svolti dal
personale O.s.s. riguardano tutti gli interventi relativi all'igiene, la mobilizzazione
e la cura della persona (anche attraverso l’attenta gestione dell'abbigliamento), la
distribuzione e la somministrazione dei pasti con il controllo delle diete, la cura e
l'accompagnamento nei momenti ricreativi e di socializzazione. Sostenuti da
momenti di formazione e aggiornamento, gli operatori lavorano per valorizzare le
risorse e le capacità personali degli ospiti. Essi inoltre partecipano alla
formulazione, alla attuazione e alla verifica dei PAI (Piani Assistenziali
Individualizzati, previsti per ogni ospite della Piccola Casa) e lavorano in stretto
contatto con infermieri, fisioterapisti ed educatori professionali.
Assistenza sanitaria
La Piccola Casa garantisce una copertura del servizio di assistenza
sanitaria ordinaria tutti i giorni, 24h su 24h, attraverso:
Medici di Medicina Generale – in ogni complesso gli ospiti
fanno riferimento ad uno o più medici di base i quali
garantiscono la propria presenza in struttura, seguendo in
maniera ravvicinata i problemi dei loro assistiti, prescrivendo
loro le terapie adeguate e prenotando, laddove necessario,
analisi ed accertamenti diagnostici.
Medici di struttura – sono liberi professionisti, con diverse
specializzazioni, che forniscono la propria assistenza presso gli ambulatori
presenti nei vari presidi in giorni e orari prestabiliti. Un medico geriatra opera a
tempo pieno alle dipendenze della Piccola Casa presso la R.S.A Annunziata di
cui è Direttore Sanitario.
Medici di guardia – I medici di guardia (operanti presso la Piccola Casa come
liberi professionisti), garantiscono la copertura del servizio di assistenza medica
nei giorni feriali (nella fascia oraria che va dalle ore 19.30 alle ore 08.00 del
mattino), nei fine settimana e nei giorni festivi infrasettimanali.
Per quanto riguarda l’assistenza medica straordinaria (intendendo con ciò
eventuali ricoveri ospedalieri, visite specialistiche, esami di laboratorio o
accertamenti diagnostici), tutti le strutture si riferiscono al Presidio Sanitario
Ospedale Cottolengo, facente parte del complesso della Piccola Casa.
L’Ospedale Cottolengo venne edificato dal Santo con lo scopo specifico di fornire
~ 27 ~
un’assistenza specializzata alle esigenze di tutti i poveri ricoverati presso la
Piccola Casa. Ai nostri giorni, dopo il passaggio a Presidio sanitario, questa
finalità non è venuta meno e l’attenzione verso i nostri ospiti rappresenta ancora
una priorità per il personale medico dell’Ospedale.
Nei casi di emergenza, si ricorre all’intervento del 118 e al servizio di
Pronto Soccorso degli Ospedali di zona.
Altre prestazioni offerte:
• Interventi specifici di prevenzione e cura della salute nel
rispetto dello sviluppo armonico della persona
• Prestazioni infermieristiche secondo le indicazioni
mediche. Il servizio infermieristico è garantito sulle 24 ore.
In alcune Famiglie il servizio notturno viene garantito dai
religiosi.
• Approvvigionamento dei prodotti farmaceutici prescritti dai
medici e dei prodotti parafarmaceutici necessari
• Tutti i complessi usufruiscono del servizio di ambulanza della Piccola Casa per
il trasporto degli ospiti al Presidio Sanitario Ospedale Cottolengo, in altri
ospedali o a visite specialistiche.
Assistenza riabilitativa
A tutti gli ospiti della Piccola Casa viene fornita la possibilità di svolgere
attività di riabilitazione e/o di mantenimento delle funzionalità residue (a seconda
delle proprie condizioni fisiche generali), presso strutture appositamente
attrezzate e con l’assistenza di personale qualificato (fisioterapisti e
geromotricisti). Alcune strutture – Angeli Custodi, Annunziata, Beato P.G.
Frassati, Santi Innocenti dispongono al
proprio
interno di un locale per le
attività
di
fisioterapia,
mentre le altre Famiglie,
ricorrono alle palestre di
geromotricità e di fisioterapia localizzate presso
altri complessi.
Palestra di geromotricità
– in palestra di geromotricità vengono svolte attività di gruppo volte a
mantenere (o migliorare
quando
possibile)
le
facoltà psico-fisiche dello
anziano attraverso la stimolazione:
~ 28 ~
• della padronanza psico-motoria (coordinazione, reazione, memoria, ecc.)
• delle autonomie essenziali (quali quelle respiratorie, quelle uro-intestinali,
quella di spostarsi, cibarsi e lavarsi autonomamente, ecc.)
• della socialità
Tali obiettivi vengono perseguiti eseguendo:
• Attività di gruppo che possano ricondursi alla quotidianità della vita
dell’anziano (esercizi di ricostruzione del passato attraverso gesti consueti,
esercizi che riprendono i movimenti tipici della vestizione, dell’alimentazione, ecc.), utilizzando vari attrezzi che consentono di riprodurre i
movimenti basilari delle attività descritte (bacchette, corde, elastici, ecc.)
• Esercizi ludici e giochi realizzati con attrezzi vari quali palle, birilli, ecc.
Palestra di fisioterapia –
le attività riabilitative sono
gestite da fisioterapisti con
la collaborazione di numerosi volontari. Nella palestra
di fisioterapia si svolgono
attività di mobilizzazione
passiva, o, nei casi possibili, di mobilizzazione
attiva guidata, finalizzate al
mantenimento delle facoltà
residue e alla prevenzione
dei danni secondari e
terziari (piaghe da decubito,
blocchi articolari, ecc.);
Attraverso il rilassamento muscolare si cerca inoltre di condurre gli ospiti (in
particolare quelle allettate o in carrozzina) a una posizione posturale più corretta,
correggendo almeno in parte quelle posizioni scomposte che si tendono ad acquisire
con una lunga immobilità.
Tutte le attività vengono svolte individualmente e la frequenza è di una o due volte a
settimana a seconda delle esigenze di ciascun ospite. Peraltro la riabilitazione non
viene svolta solo presso la palestra, ma i fisioterapisti effettuano gli esercizi di
mobilizzazione per gli ospiti impossibilitati direttamente presso le loro camere.
Piscina - in piscina vengono svolte le seguenti attività:
• Attività natatoria: nuoto assistito di gruppo, rivolto a soggetti con handi-cap
lievi o medio-gravi
~ 29 ~
• Attività motoria
di mantenimento: attività svolta
in-dividualmente,
rivolta a soggetti con handicap
gravi e gravissimi (spastici)
Attività socio-educative
Tutte le Famiglie della Piccola Casa dispongono di uno o più laboratori,
ovvero ambienti dove, sulla base dei progetti individuali (PAI), sono realizzate
nell’arco della settimana delle attività strutturate di animazione, nelle quali gli
ospiti hanno l’opportunità d’impegnare il tempo in modo positivo, di soddisfare le
loro esigenze/aspettative e di acquisire e/o migliorare alcune loro capacità. In
questo modo si struttura l’agire educativo sulle esigenze degli ospiti rispetto: ai
bisogni, alle caratteristiche di personalità ed allo sviluppo delle strutture neuropsicologiche. Accanto ai laboratori dei singoli complessi, la Piccola Casa mette a
disposizione alcune strutture centralizzate (ubicate al terzo piano dell’edificio
“Angeli Custodi”), dove vengono svolte attività frequentate da gruppi composti da
membri provenienti da diverse Famiglie. In questo modo, alle finalità tipicamente
educative delle attività di laboratorio, si affianca anche la funzione di creare
legami e amicizie tra persone provenienti da ambienti differenti, aiutando gli
ospiti a confrontarsi con realtà diverse e uscire dai confini del loro vissuto
quotidiano. Tali strutture centralizzate sono le seguenti:
Laboratorio informatica
Presso il laboratorio di
informatica vengono realizzati
corsi di Word, Excel, Access,
Powerpoint, Internet e posta
elettronica.
Le lezioni (della durata
di due ore ciascuna) si
tengono con una frequenza
settimanale. Nel laboratorio il
ruolo degli insegnanti è
~ 30 ~
rivestito da numerosi volontari, tutti ex insegnanti di informatica o professionisti
del settore.
Laboratorio culturale
Il fine che si vuol raggiungere è di mantenere vivo il patrimonio cognitivo,
culturale e affettivo individuale, le esperienze personali, le capacità relazionali e
comunicative. In tal senso si favoriscono occupazioni di grup-po, come pure
individuali, utili a mantenere attive le abilità di ciascuna persona. Le attività svolte
nell’ambito del laboratorio possono
esser raggruppate nelle seguenti
categorie:
▬ Attività finalizzate a stimolare un
positivo concetto del sé (anche tramite
il far prendere coscienza delle proprie
capacità latenti acquisendo fiducia
nelle proprie risorse), nella convinzione che dalla realizzazione personale
nasce la felicità dell’individuo
▬ Esercizi per il mantenimento:
• dello “schema corporeo”
• delle categorie“temporo-spaziali”
• delle attività “visuo-motorie”
• delle capacità “attentive” e “mnemoniche”
• dell’attività di lettura, di scrittura e del concetto di quantità
▬ Esercizi per favorire:
• la “Relazione interpersonale”
• il senso di appartenenza al proprio nucleo e alla Piccola Casa
• una conoscenza più ampia del mondo
▬ Attività per Ospiti audiolesi e ciechi: con gli ospiti audiolesi si usa il
linguaggio dei gesti, mentre con coloro che sono audiolesi e ciechi si usa il
tatto scrivendo le parole sulla mano dell’ospite secondo l’alfabeto
appositamente codificato.
~ 31 ~
Le lezioni
(della
durata
di
due
ore
ciascuna) si tengono con la frequenza di una o due volte la settimana a seconda
delle esigenze di ciascun ospite. Nel laboratorio i corsi sono svolti da numerosi
volontari, alcuni dei quali sono ex insegnanti di professione.
Servizio Sociale
L'assistente sociale svolge funzione di ascolto e sostegno nei confronti
degli Ospiti, dei loro familiari e degli operatori.
Attua il suo intervento mediante progetti concordati con i Responsabili delle
R.S.A./Famiglie/Presidi, nelle comune ricerca del benessere delle persone
residenti.
Esplica la sua funzione di consulenza, mediazione, informazione,
sensibilizzazione e promozione mediante:
o contatti formali e informali con gli Ospiti e gli
operatori della Casa;
o collegamento con i familiari degli Ospiti e la
struttura;
o rapporti e lavoro di rete con gli Enti del Territorio.
Si occupa dell’inserimento e dell’accoglienza degli
Ospiti.
Il Servizio Sociale vede al suo interno la presenza dell’Ufficio Tutele e dell’Ufficio
Protesi.
L’Ufficio Tutele svolge funzione di gestione delle tutele in carico
direttamente al Direttore Pro-tempore delle Case di Assistenza del Cottolengo ed
effettua consulenze per i familiari degli Ospiti che svolgono
funzioni di tutore.
L’Ufficio Protesi esplica le varie pratiche burocratiche
inerenti la fornitura di protesi e ausili atti al recupero funzionale e
sociale degli Ospiti.
Servizi alberghieri
Il buon funzionamento di quest’area del servizio è presupposto di
benessere fisico e relazionale per tutti gli ospiti. Per questo motivo, particolare
cura viene posta alla preparazione e somministrazione dei cibi, nonché alla
pulizia e sanificazione degli ambienti secondo la normativa vigente.
~ 32 ~
Cucina
La cucina centrale è situata in uno dei cortili interni della Piccola Casa. E’
una struttura molto complessa nella quale sono attualmente preparati circa 3000
pasti al giorno che vengono distribuiti: all’interno della Piccola Casa,alle Scuole
Paritarie, al Presidio sanitario Cottolengo, alla mensa di Casa Accoglienza e alle
comunità religiose presenti. La cucina è suddivisa in ben precisi ambiti in
funzione delle operazioni che devono essere eseguite:
• Area di preparazione delle verdure
• Area di preparazione delle carni
rosse
• Area di preparazione delle carni
bianche
• Area di preparazione del pesce
• Area di cottura
• Area di preparazione piatti freddi
• Area di confezionamento dei carrelli
termici e dei contenitori
• Area di confezionamento dei vassoi
personalizzati
• Area di lavaggio stoviglie, vassoi,
contenitori e pentolame
Al piano interrato sono ubicati i
magazzini, suddivisi in funzione delle
derrate che devono ospitare: alcuni
sono celle frigorifere o celle per
surgelati, altri sono solo dispense a
temperatura controllata. I magazzini
sono
rinnovati
quotidianamente
perché contengono poco più del
fabbisogno di un giorno, e questa è
un’ulteriore garanzia di freschezza
dei cibi consumati all’interno della
Piccola Casa.
Nella cucina viene applicato il “Manuale HACCP”, un sistema di "controllo
di processo" che identifica la possibilità di verificarsi dei rischi durante la
manipolazione degli alimenti. Il rispetto delle misure di sicurezza previste
dall’HACCP al fine di prevenire i rischi di cui sopra è garantito dalle continue
verifiche realizzate dalla Biolab, società incaricata dalla Piccola Casa stessa di
vigilare sul rispetto delle procedure di sicurezza.
Il personale della cucina ha seguito appositi corsi di formazione sulle
norme igieniche e sulla prevenzione delle contaminazioni alimentari, ed è quindi
~ 33 ~
in grado di comprendere e di realizzare tutte le misure necessarie per garantire
la corretta gestione degli alimenti.
Lavanderia
Il servizio di lavanderia per la biancheria piana
è in appalto.
La lavanderia centrale funziona per i residenti
religiosi. La gestione della biancheria personale degli ospiti è svolta all’interno di ogni
Famiglia/Presidio.
Pulizie
Il servizio di pulizia è quasi
interamente esternalizzato a Società e Cooperative specializzate con frequenze
di intervento giornaliere (pulizie ordinarie) e periodici interventi straordinari
(pulizie di fondo).
Personale operante
All’interno dei nuclei della Piccola Casa operano staff composti da
personale religioso, dipendenti laici e personale delle Cooperative. Il
coordinamento nell’ambito dei vari complessi è garantito dai Direttori, dai
Responsabili di Area e di Nucleo e dai Responsabili delle Cooperative.
Organizzazione e gestione del personale: il PAI
Scegliere la centralità della persona dell’ospite come criterio base
organizzativo, richiede di articolare una rete complessa e integrata di ruoli e
funzioni che nell’insieme creino per l’ospite le migliori condizioni di vita in
riferimento al Piano di Assistenza Individuale (PAI). Il PAI è uno strumento
operativo che racchiude le origini, la storia, i bisogni e le aspettative del singolo
ospite; è redatto e verificato periodicamente da un’équipe multidisciplinare,
coordinata da un tutor e costituita dagli operatori (educatori, assistenti, infermieri)
e dai volontari impiegati all’interno del nucleo di vita in cui l’ospite è inserito.
Ogni “progetto”, rigorosamente tutelato e protetto dalla vigente normativa sulla
privacy, prevede e stabilisce:
•
•
•
•
•
cosa si fa;
chi fa;
con quali mezzi;
con quali obiettivi;
lo scadenzario e le modalità di monitoraggio e verifica a breve, medio e
lungo termine.
~ 34 ~
Il PAI riveste in definitiva un ruolo fondamentale perché permette a tutti gli
operatori dei singoli nuclei di vita di collaborare reciprocamente alla
determinazione degli obiettivi di recupero delle funzionalità sanitarie e relazionali
di ogni singolo ospite, indirizzando quindi verso tali obiettivi, in maniera sinergica,
tutti gli sforzi e tutto il lavoro delle diverse figure professionali coinvolte.
Metodologie operative
Il personale operante, in riferimento alle proprie mansioni, garantisce la
presenza nell’arco dell’intera giornata.
La metodologia operativa che contraddistingue l’attività del personale, si basa su
fondamenti che hanno come riferimento la spiritualità cottolenghina:
• l’accoglienza intesa come capacità di farsi carico della persona nella sua
globalità;
• la responsabilità come valorizzazione delle risorse umane e professionali;
• la centralità dell’ospite rispetto a tutto il servizio;
• l’attenzione alla qualità della relazione;
• l’empatia e la compassione come capacità imprescindibili per poter
stabilire un’efficace relazione di cura con l’ospite ed i suoi familiari;
• la flessibilità intesa come capacità di coniugare le esigenze dell’ospite
con quelle dell’organizzazione;
• la gestione partecipata, intesa come corresponsabilità di tutti gli attori del
progetto di cura.
Formazione professionale
Una particolare attenzione viene posta alla formazione del personale. Gli
operatori hanno fruito e continueranno a fruire in futuro delle iniziative formative
poste in essere dalla Direzione Centrale della Piccola Casa, inerenti i seguenti
argomenti:
•
•
•
•
•
D.lgs 81/2008 (sicurezza sul lavoro)
D.lgs 196/03 (privacy)
D.lgs 155/97 (sicurezza alimentare – protocollo HACCP)
La Mission specifica della Piccola Casa e la spiritualità cottolenghina;
Altre tematiche, scaturite dall’analisi dei bisogni formativi, vengono proposte agli operatori mediante il programma formativo annuale
~ 35 ~
Familiari
La funzione dei familiari è di mantenere e sviluppare le relazioni affettive
delle persone ospitate. Avere dei riferimenti affettivi non istituzionali, ma di
appartenenza al contesto familiare, è ritenuto infatti indispensabile per
mantenere negli ospiti un sano equilibrio psico-fisico. Per questo motivo è curata
in modo particolare la relazione con la famiglia, incentivando la presenza dei
familiari sia attraverso rapporti personali sia con inviti ai momenti di festa che
periodicamente si organizzano all’interno della struttura e cercando di improntare
i rapporti alla trasparenza, alla fiducia ed all’ascolto reciproco.
Per quanto riguarda le visite di parenti o amici, non ci sono orari di visita
prestabiliti: i familiari possono accedere alla struttura quando vogliono, sempre
però nel rispetto delle esigenze dell’ambiente e delle persone accolte. In tal
senso, il sabato e la domenica risultano essere i giorni più favorevoli per gli
incontri con i familiari, essendo essi liberi da impegni di lavoro.
Il personale religioso costituisce un riferimento importante e significativo per i
familiari, che possono rivolgersi ad esso per avere informazioni sui propri
congiunti e per ogni altro tipo di necessità.
Volontariato
Nella Piccola Casa della Divina Provvidenza “Cottolengo” di Torino è
presente un significativo gruppo di volontari che fa parte integrante delle risorse
umane della Casa. Non sostituisce gli operatori in organico, ma con il suo
apporto garantisce una preziosa presenza integrativa nelle attività di animazione
e di sostegno alla persona. I volontari si possono distinguere in tre categorie:
• I volontari organizzati nell’Associazione “Volontariato Cottolenghino”, prestano
la propria collaborazione in via continuativa e vengono impegnati
prevalentemente nei seguenti ambiti:
Supporto alle attività di animazione svolte nei laboratori occupazionali, in
piscina e nelle palestre
Supporto alle attività di integrazione con il territorio (uscite, gite, ecc.)
Supporto alle attività assistenziali dei nuclei
• I volontari occasionali, partecipano saltuariamente all’organizzazione di feste e
manifestazioni in particolare in occasione delle domeniche, delle festività e del
periodo estivo
• I volontari appartenenti ai gruppi giovanili, ecclesiali e non, che nel corso delle
vacanze estive trascorrono un periodo di tempo presso le strutture del
Cottolengo offrendo il proprio servizio laddove se ne presenta la necessità .
~ 36 ~
Qualità delle prestazioni
In ottemperanza alle norme vigenti, la Piccola Casa della Divina
Provvidenza “Cottolengo” di Torino ha preparato gli operatori addetti al servizio
degli ospiti con dei corsi formativi:
• Corso sul Manuale dell’HACCP- sistema di analisi dei rischi e controllo dei
punti critici sulla produzione alimentare, che mette in atto un sistema di
“controllo di processo” e identifica la possibilità di verificarsi dei rischi durante
la manipolazione degli alimenti. Il personale operante possiede l’Attestato del
suddetto Manuale
• Corso sull’emergenza nel rispetto del D.Lgs. n. 81/2008 . E’ stato predisposto
un piano di emergenza. Il personale è informato sui rischi a cui è sottoposto e
sulle misure di prevenzione da adottare, sulle procedure da seguire in
emergenza, sull'uso dei dispositivi di protezione individuale.
Modalità di inserimento e contribuzione
Inserimento degli ospiti
Per quanto concerne le modalità di inserimento degli ospiti in struttura, si
considerano separatamente la situazione degli ospiti convenzionati e quella dei
non convenzionati. Attualmente sono accreditate la R.S.A. Annunziata e quella
del Beato P.G. Frassati, convenzionate con il Comune e le AA.SS.LL di Torino,
esse entrano, quindi, a far parte della rete delle strutture fornitrici di prestazioni
socio-sanitarie di cui l’Ente pubblico si avvale.
Inserimenti di ospiti convenzionati
In conseguenza di quanto detto sopra, tali strutture riservano i propri posti
autorizzati in via prioritaria agli utenti delle ASL del Comune di Torino. Le ASL
ammettono a fruire delle prestazioni fornite dai Presidi persone anziane
parzialmente autosufficienti e non autosufficienti che necessitano di interventi
socio-sanitari integrati riferiti alle fasce di bassa e media intensità e relativo livello
di complessità, individuati dai Servizi socio-sanitari territoriali secondo le
procedure di cui alla normativa regionale. L’ammissione all’interno del Presidio è
comunque subordinata all’assenso espresso dal soggetto interessato al ricovero
o da chi ne ha la tutela legale. La R.S.A., accoglie l’ospite dandone
comunicazione all’Azienda Sanitaria che l’ha segnalato.
Inserimenti di ospiti in regime privato
È diritto del cittadino scegliere la struttura di accoglienza.
~ 37 ~
L’inserimento degli ospiti è preceduto da un’attenta valutazione della
situazione personale, familiare e sociale da parte della Direzione, in
collaborazione con i Servizi Sociali competenti. Sono favoriti colloqui, nei quali
sia possibile confrontare lo stile di vita della struttura con le esigenze dell’ospite.
La domanda, redatta su apposito modulo, deve essere corredata dai documenti
attestanti la sua situazione anagrafica, familiare, sociale, sanitaria ed economica.
E’ esclusa ogni forma di deposito cauzionale precedente l’ingresso.
All’atto dell’ammissione si consegna ai familiari copia del Contratto di Ospitalità
e Regolamento interno che viene sottoscritto per accettazione dagli stessi.
I familiari dell’ospite con dichiarazione scritta si devono impegnare a riprendere
in famiglia il congiunto in qualunque momento, qualora questi non risultasse
idoneo alla convivenza.
L’accettazione, prima di essere definitiva, è preceduta da un periodo di prova di
almeno due mesi.
Contribuzione
Per quanto concerne la contribuzione si considerano separatamente la
situazione degli ospiti convenzionati e quella degli ospiti inseriti in regime
privato:
Ospiti convenzionati
Per le prestazioni fornite in
convenzione le R.S.A. “Annunziata” e
“Beato P.G. Frassati” percepiscono una
retta giornaliera omnicomprensiva, stabilita
dalla normativa regionale, formata da una
quota sanitaria (a carico dell’A.S.L. di
provenienza) e da una quota sociale a
carico del ricoverato o dagli Enti Gestori dei Servizi.
Ospiti in regime privato
Per quanto riguarda gli ospiti inseriti in regime privato la tariffa viene
definita in base al bisogno assistenziale della persona ed in seguito ad un’analisi
reddituale del richiedente e della sua famiglia. L’analisi reddituale consiste nella
compilazione di un modulo predisposto dall’Ente e nella presentazione dell’ISEE
del nucleo familiare in cui è inserita la persona ed eventuali parenti prossimi.
Polizza assicurativa
La Piccola Casa della Divina Provvidenza provvede a stipulare regolare
polizza assicurativa di responsabilità civile a copertura dei rischi da infortuni o da
danni subiti o provocati sia dagli ospiti che dal personale dipendente e dai
volontari che collaborano con la Direzione.
~ 38 ~
Regole basilari della vita comunitaria
Responsabilità dell’ospite
All’ingresso in una delle Famiglie della Piccola Casa l’ospite, o chi per
esso, ne accetta il Regolamento impegnandosi a rispettarlo. Per quanto
concerne la vita quotidiana delle persone ricoverate in struttura, alcuni degli
aspetti salienti trattati dal Regolamento sono i seguenti:
• L’ospite può uscire dalla Casa, salvo controindicazione medica, ricevere visite,
partecipare alle attività organizzate nella struttura, attenendosi alle norme che
regolano la vita interna della comunità e osservando gli orari stabiliti per non
compromettere una serena convivenza. Il suo
allontanamento spontaneo non comporta alcuna
responsabilità per la struttura.
• In caso di assenza superiore ai 60 giorni non è
garantito per l’ospite il mantenimento del posto.
• L’ospite ha diritto all’uso dei mezzi di comunicazione
sociale senza particolare aggravio di spese per la
struttura, sempre nel rispetto dei diritti altrui e della
particolare fisionomia della Casa.
• L’ospite può lasciare definitivamente la Casa quando
lo desidera.
• L’ospite può essere dimesso qualora siano mutate le
condizioni psico fisiche che ne hanno determinato
l’ammissione
Quanto sopra può subire deroghe o limitazioni in riferimento a situazioni
particolari. Quanto non contemplato nella presente Carta dei Servizi è riportato
nel Regolamento interno della Casa. Per tutto quanto non previsto dal
Regolamento, si fa riferimento alle norme del Codice Civile e di Procedura Civile.
Reclami e ricorsi
Gli ospiti o i familiari degli stessi che intendano segnalare inadempienze,
scorrettezze e non rispetto delle norme, del Regolamento e comunque dei diritti
inalienabili di ciascuna persona, possono presentare formale ricorso alla
Direzione di ciascuna struttura.
Si cerca in ogni caso di cogliere e valutare i messaggi che spontaneamente
arrivano dagli ospiti e non vengono trascurati gli eventuali suggerimenti che
provengano dai familiari e/o dalle persone che a vario titolo frequentino i
complessi e ne conoscano le problematiche.
~ 39 ~
Informazione e partecipazione degli ospiti alla vita comunitaria
Ciascuna struttura opera tramite la propria Direzione per:
• coinvolgere tutto il personale nel perseguimento degli obiettivi del servizio;
• garantire una corretta informazione sul proprio funzionamento;
• favorire la partecipazione dei soggetti interessati alla scelta ed alla
programmazione delle attività;
A tal fine promuove:
• incontri periodici del personale con finalità gestionali, formative e
organizzative;
• incontri con gli ospiti e/o i loro familiari per una verifica sulle prestazioni
erogate e per comunicare informazioni amministrative e gestionali, modifiche e
cambiamenti del servizio;
• incontri con le Associazioni di volontariato e/o altri Enti ed Istituzioni
interessate al servizio.
I servizi per l’emarginazione
Centro di Ascolto
Natura e finalità del servizio
Il Centro di Ascolto è una realtà particolare nell’ambito dell’assistenza alla
persona. La sua finalità consiste nell’offrire ascolto e consulenza a cittadini
italiani (sia residenti che non residenti), extracomunitari (sia regolari che
irregolari) e a persone senza fissa dimora che sono in situazione di bisogno o di
disagio, e necessitano di informazioni, sostegno, orientamento. Le
persone possono essere indirizzate
al Centro di Ascolto dai Servizi
territoriali dell’Ente Pubblico, dalla
Casa Accoglienza del Cottolengo,
da altri Centri del Privato Sociale, o
accedere di propria iniziativa.
Il Centro di Ascolto partecipa alla
varie iniziative promosse dagli Enti
Pubblici e dal Privato sociale che si
riferiscono ai problemi degli stranieri
e degli italiani in situazione di
disagio.
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Prestazioni offerte
Le prestazioni offerte sono:
▬ Ascolto
▬ Segnalazione ed invio ad altri servizi.
▬ Sostegno
▬ Consulenza
▬ Segretariato sociale
▬ Orientamento
Non si effettuano erogazioni economiche.
Organizzazione del servizio
Il Centro di Ascolto ha la sua sede a Torino in via V. Andreis 18 int. 5 ed è
aperto due mattine la settimana, il Lunedì ed il Venerdì con orario 9.30 - 11.30.
Nel Centro di Ascolto presta il suo servizio una assistente sociale del Cottolengo,
coadiuvata da volontari che si alternano nel servizio di ascolto, di segreteria e di
ufficio. Il volontariato è scelto e formato allo scopo.
In seguito alle segnalazioni ed alla registrazione dei casi, in talune situazioni
avviene una vera e propria presa in carico professionale. Il progetto di intervento
viene studiato in un’ottica di lavoro di rete con gli altri servizi. Le modalità
operative consuete sono le seguenti:
• Colloquio individuale: tutte le persone che si presentano vengono accolte,
ascoltate e se ne registrano i dati ed il tipo di richiesta.
• Lavoro di rete: collaborazione con i servizi offerti sia dalla rete esterna al
Cottolengo (ufficio stranieri, servizi sociali e psichiatrici territoriali, centri di
ascolto, parrocchie, associazioni di volontariato, ecc.) e collaborazione con la
molteplicità di risorse offerte dalla Piccola Casa al suo interno.
• Documentazione: per ogni persona che si presenta al Centro di Ascolto si apre
una scheda cui viene allegato ogni tipo di documentazione che la persona
presenta. La scheda viene regolarmente aggiornata.
• Archivio: cartaceo e informatico per consentire un facile accesso alla
documentazione.
• Servizio di segretariato sociale: un’informazione pertinente ed aggiornata su
supporto cartaceo da distribuire all’utenza.
E’ importante sottolineare come presso il Centro di Ascolto venga
effettuata anche una prima selezione delle domande di intervento relative a casi
di dipendenza di varia natura (dipendenza da stupefacenti, da alcool, ecc.) di cui
il “Cottolengo” si fa carico tramite le proprie strutture collocate nella cintura di
Torino e rientranti nel progetto cosiddetto “La Verbena”.
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Casa Accoglienza
Natura e finalità del servizio
Casa Accoglienza ha sede in Via Andreis 26, dove svolge un servizio di
prima accoglienza rivolto a persone indigenti, presenti in larga misura nel
territorio della città di Torino e periferia. Le categorie che accedono al servizio
sono italiani e stranieri, regolari e irregolari. Nello spirito cottolenghino, l’attività
persegue l’obiettivo di promuovere lo sviluppo umano delle persone che si
rivolgono a Casa Accoglienza, nonché di annunciare il Vangelo con le opere
secondo quello stile di carità, che trova nella Piccola Casa della Divina
Provvidenza un luogo privilegiato in cui manifestarsi, secondo l’ispirazione del
Santo Cottolengo.
Prestazioni offerte
Casa Accoglienza offre a chi ha bisogno due categorie di servizi: servizi
primari e servizi ad personam.
▬ Servizi primari –
finalizzati a soddisfare quelli che
sono i bisogni basilari di ogni persona:
• Mensa diurna:
La mensa diurna è aperta tutto
l’anno, dal Lunedì al Sabato,
esclusi i festivi.
Il pranzo comprende sempre
un primo, un
secondo, contorno e pane; una o due volte la settimana frutta e/o dolce. Il numero di posti
a sedere è di 80, l’accesso avviene tramite talloncino numerato a partire
dalle 10.30; man mano che le persone consumano il pasto, lasciano il posto
ai successivi, arrivando ad un numero massimo di 400 pasti quotidiani. Il
pranzo termina intorno alle ore 13.00.
• Vestiario: Il servizio è attivo cinque giorni la settimana, fornisce indumenti il
Lunedì, Mercoledì, Venerdì a persone straniere; il Martedì e il Giovedì ad
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italiani. La prenotazione avviene al mattino alle 12.30, mentre i vestiti
vengono ritirati il pomeriggio alle 14.30. L’accesso avviene a scadenza
mensile. Quotidianamente vengono servite circa 10 persone. Il Giovedì e il
Venerdì si forniscono set di vestiti per minori fino a 14 anni, la prenotazione
avviene durante la settimana da parte di un familiare. Il numero di set forniti
la settimana varia da 10 a 16. Questo servizio può essere fruito una volta
ogni 4 mesi.
• Biancheria, materiale casalingo:
Ogni giorno si raccolgono
prenotazioni
per
materiale
casalingo, lenzuola e coperte
distribuito poi nel corso della
giornata.
• Docce: Per chi accede al
servizio vestiario è possibile
fruire del servizio doccia, il
Mercoledì ed il Giovedì mattina.
• Mobili:
Casa
Accoglienza
raccoglie segnalazioni di offerta
di mobili da privati, cercando di
connetterle con le richieste provenienti da soggetti bisognosi. È inoltre
presente un deposito esterno per la custodia di arredi in fase di cessione. Il
trasporto dei mobili è a carico del richiedente.
• Dormitorio: Comprende 18 posti letto più 1 di emergenza così suddivisi: 3
camere da 3 letti, 1 camera da 6 letti, 1 camera da 2 letti, 1 camera da 1
letto. I posti vengono assegnati previo contatto diretto con Casa
Accoglienza o su segnalazione del Centro di Ascolto o di Enti esterni. Da
Ottobre 2005 l’accesso avviene tramite lista d’attesa. La permanenza è
fissata in 30 giorni. Oltre all’ospitalità notturna, gli ospiti possono consumare
cena e colazione. L’ingresso serale è fissato alle ore 21.00, l’uscita per le
8.30. Il dormitorio rimane aperto da Ottobre a Maggio.
▬ Servizi ad personam - i contatti stabiliti in mensa, nella forma di dialoghi brevi
e occasionali oppure di colloqui privati più approfonditi, concorrono a creare la
dimensione relazionale del servizio: Casa Accoglienza viene vissuta da molti
come “momento di sospensione” dalla vita di strada, con la conflittualità e le
sue regole spesso spietate che indicano la ricerca di un luogo dove
sperimentare rapporti più pacifici e costruttivi. In questo contesto si sviluppa
una serie di attività dirette alla persona nella sua globalità e non solo alla
soddisfazione dei bisogni primari. In particolare:
• Segnalazione e accompagnamento di casi particolari: qualora venga a
contatto con situazioni di particolare abbandono, Casa Accoglienza segnala
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il caso agli Enti territoriali di competenza, fornendo un supporto concreto
nell’avviare e sostenere il rapporto con tali servizi. Si tratta del primo passo
verso l’attivazione di interventi multidimensionali volti non solo ad ottenere
servizi materiali, ma soprattutto al potenziamento della rete, istituzionale e
non, in cui la persona è inserita. Casa Accoglienza inoltre, in collaborazione
con il Centro di Ascolto, si fa carico di alcuni casi che segue nel tempo
cercando di promuovere il loro percorso di inclusione sociale.
• Prestazioni sanitarie:
é
disponibile,
su
richiesta, un medico di
struttura che visita
ambulatoriamente
i
casi segnalati dagli
operatori, valutando
l’opportunità
di
interventi specialistici.
Il Presidio Cottolengo
si rende disponibile
per
prestazioni
gratuite
su
casi
valutati dal medico che segue Casa Accoglienza.
• Assistenza spirituale: Il Giovedì, dalle 11.00 alle 12.00 è presente un
sacerdote cottolenghino per chi desidera ricevere il Sacramento della
Riconciliazione o avere un colloquio di accompagnamento spirituale.
Durante l’anno le Celebrazioni Eucaristiche in occasione delle solennità
liturgiche, segnano in modo particolare l’impegno di Casa Accoglienza nella
promozione evangelica.
• Lavaggio vestiti: È attivo, su piccola scala, un servizio di lavaggio biancheria
per gli ospiti che ne fanno richiesta. Il servizio è realizzato dalle volontarie di
Casa Accoglienza in collaborazione con la lavanderia interna all’Istituto.
• Custodia effetti personali e bagagli: Casa Accoglienza si rende disponibile
per la custodia di effetti personali e di documenti. In fase di dimissione dal
dormitorio, è consentito lasciare, per breve periodo (massimo un mese), i
propri bagagli nel magazzino interno.
Modalità di accesso ai servizi primari
Per quanto riguarda l’accesso ai servizi primari, è necessario distinguere
tra il servizio mensa diurna e gli altri servizi:
▬ Servizio mensa: l’accesso al servizio “mensa diurna” avviene tramite
tesseramento:
• Per gli italiani e gli stranieri con permesso di soggiorno: il tesseramento
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avviene previo colloquio presso il Centro di Ascolto, che valuta
periodicamente le condizioni socio-economiche dei richiedenti. Su
segnalazione del Centro di Ascolto viene quindi rilasciata la tessera presso
lo sportello di Casa Accoglienza ubicato in Via Andreis 26;
• Per gli stranieri irregolari: l’iscrizione avviene direttamente presso Casa
Accoglienza (allo sportello di Via Andreis 26)
Per ricevere la tessera è necessario presentare un documento personale, di
cui viene conservata copia cartacea nei locali di Casa Accoglienza I dati
personali raccolti vengono custoditi (previo consenso informato secondo la
vigente normativa sulla privacy) nell’archivio informatico di Casa Accoglienza. La
tessera (che ha una durata mensile e viene timbrata ad ogni utilizzo della
mensa), ha lo scopo di monitorare l’effettivo bisogno, rilevando la frequenza dei
passaggi.
▬ Altri servizi primari: per accedere agli altri servizi di Casa Accoglienza non è
necessario il tesseramento. Rileviamo solo che per il servizio “Dormitorio” i
posti vengono assegnati, previo contatto diretto con Casa Accoglienza (o su
segnalazione del Centro di Ascolto o di Enti esterni), tramite apposite liste
d’attesa.
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Accessi alle strutture
• Piccola Casa della Divina Provvidenza - è possibile accedere ai
Presidi e alle Famiglie della Piccola Casa attraverso l’ingresso
principale:
Via S. G. B. Cottolengo n. 14 - nei seguenti orari:
Tutti i giorni 24 ore su 24
• R.S.A. A nnunziata
R.S.A. Beato P.G. Frassati
Famiglia Ss. Innocenti
Famiglia S.ta Elisabetta
Presidio Angeli Custodi
Via S. Pietro in Vincoli n. 9 - nei seguenti orari:
Tutti i giorni dalle ore 6.00 alle ore 20.30
• Centro di Ascolto
Via Andreis 18, interno 5 - nei seguenti orari:
Lun 09:30 – 11:30
Ven 09:30 – 11:30
• Casa Accoglienza
Via Andreis n. 26
Per gli orari di accesso ai vari servizi di Casa Accoglienza, si vedano pag. 41 e
seguenti
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Recapiti
•
Piccola Casa della Divina Provvidenza “Cottolengo”
Direzione Case Assistenza
Tel
Fax
E-mail
011 – 5225560
011 - 5225567
[email protected]
• Servizio Sociale
Tel
Fax
011 – 5225180
011 – 5225178
• Centro di Ascolto
Tel
Fax
011 - 5225260
011 - 5225267
• Casa Accoglienza
Tel
011 - 5225655
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Veduta aerea della Piccola Casa della Divina Provvidenza “Cottolengo”
“La Piccola Casa è della Divina Provvidenza.
La Divina Provvidenza ha dovuto fare per la
Piccola Casa molti miracoli ed è pronta a farne
ancora degli altri”.
(Giuseppe Cottolengo - Detti e Pensieri n. 64-65)
Rev. 02 - 15 Luglio 2013
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