Mal di montagna
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Mal di montagna
Mal di montagna Affinché un viaggio in alta quota non comporti danni alla salute, è importante conoscere i sintomi e le possibilità terapeutiche delle varie forme di mal di montagna. Le seguenti domande si basano sull'articolo "Quando l'aria è più rarefatta" del Dott. med. Florian Marti, pubblicato nel numero "oggi samaritani" 02/2015. Domande: Domanda 1: Cosa aumenta il rischio di essere colpiti da una malattia dovuta all'altitudine (sono corrette più risposte)? A) Ascesa rapida B) Altitudini elevate C) Mal di montagna in un precedente viaggio in quota D) Mancanza di allenamento fisico E) Mancata acclimatazione Domanda 2: Cosa significa "ascesa lenta" nell'ambito della prevenzione del mal di montagna? A) Non salire più di 300-500 metri di dislivello al giorno per dormire. B) Non salire più di 500-1'000 metri di dislivello al giorno per dormire. C) Non salire più di 300-500 metri di dislivello al giorno rispetto al giorno prima. D) Non salire più di 500-1'000 metri di dislivello al giorno rispetto al giorno prima. E) Non è la velocità di ascesa che conta, bensì l'altitudine massima raggiunta. Domanda 3: Quale di questi sintomi non rientra tra quelli del mal di montagna acuto? A) Mal di testa B) Insonnia C) Vomito D) Insufficienza respiratoria E) Inappetenza Domanda 4: Cos'è falso? A) La concentrazione di ossigeno diminuisce con l'altitudine. B) La frequenza cardiaca aumenta con l'altitudine. C) La pressione sanguigna aumenta con l'altitudine. D) La pressione atmosferica sul Kilimangiaro è meno della metà di quella del livello del mare. E) In alta quota, la quantità di ossigeno nel sangue diminuisce. Domanda 5: Cos'è falso? A) Un trekking sul Kilimangiaro (vetta a 5'895 metri) necessita almeno da sette a dodici giorni di scalata, se le regole proposte per un'ascesa lenta vengono osservate. B) Le malattie dovute all'altitudine sono rare tra chi scia in Svizzera. C) I farmaci per la profilassi del mal di montagna sono disponibili senza prescrizione. D) Prima di intraprendere un viaggio in alta quota, si dovrebbe consultare un medico specializzato in materia. E) In Svizzera, gli alpinisti possono soffrire di un edema polmonare d'alta quota. Domanda 6: Cos'è vero? A) In caso di segnali di un edema cerebrale d'alta quota, è possibile attendere da uno a due giorni; poi, se i disturbi migliorano, si può riprendere l'ascesa. B) Alla comparsa dei sintomi di un edema cerebrale d'alta quota, si raccomanda di scendere almeno a 2'000 metri di quota. C) In caso di disturbi, una terapia con acetazolamide è molto promettente. D) La nifedipina può aiutare a combattere il mal di montagna acuto. E) Il Viagra® aiuta a combattere l'edema polmonare d'alta quota. Risposte Risposta 1 A) Vero B) Vero C) Vero, questo indica una predisposizione personale al mal di montagna. D) Falso, un allenamento fisico non protegge sostanzialmente dal mal di montagna. E) Vero Risposta 2 La risposta A è vera: non si deve salire più di 300-500 metri al giorno per dormire. Inoltre, ogni 3-4 giorni, sarebbe opportuno pernottare alla stessa altitudine del giorno prima. Risposta 3 D) L'insufficienza respiratoria è un sintomo dell'edema polmonare d'alta quota. Risposta 4 La risposta A è falsa: la concentrazione di ossigeno è ovunque la stessa, solo la pressione atmosferica assoluta diminuisce con l'altitudine. Risposta 5 A) Vero: a partire da 2'500 metri di altitudine, si dovrebbe (per le persone non predisposte al mal di montagna) salire al massimo di 300-500 metri al giorno. Per scalare i restanti 3'500 metri di altitudine, sono necessari perciò da sette a dodici giorni, il che corrisponde alla velocità di ascesa massima. Si raccomandano giorni di riposo supplementari. B) Vero. L'altitudine per dormire ha un ruolo importante nel mal di montagna. In Svizzera, le località sciistiche ubicate ad alta quota si trovano sì a una certa altitudine, dove può verificarsi il mal di montagna, ma in genere si pernotta a valle. C) Falso D) Vero E) Vero. Esistono rifugi ubicati oltre i 2'500 metri di altitudine. In caso di ascesa lenta, ad esempio sul rifugio Margherita (4'559 metri), dove si trova tra l'altro un centro internazionale per la ricerca della fisiologia dell'altitudine, l'edema polmonare d'alta quota si verifica meno dello 0,8%, ed è del 6% in presenza di ascesa rapida. Risposta 6 A) Falso: questo vale per il mal di montagna acuto. L'edema cerebrale d'alta quota è un caso d'emergenza assoluto, e deve indurre a scendere di quota immediatamente. B) Falso. Si deve scendere di quota finché i disturbi sono nettamente migliorati, ma almeno di 1'000 metri. C) Falso. Si dovrebbe cominciare ad assumere l'acetozolamide prima di raggiungere altitudini critiche. Il suo impiego è controverso quando i sintomi sono già presenti. D) Falso. La nifedipina viene usata nella profilassi o nella terapia dell'edema polmonare d'alta quota. E) Vero. Il Viagra®, il cui principio attivo è il sildenafil (il tadalafil è la stessa classe di sostanze), è stato sviluppato per diminuire la prssione sanguigna nella circolazione polmonare. Esso aiuta pertanto a combattere l'edema polmonare d'alta quota. Durante gli studi clinici, i relativi partecipanti hanno riferito di determinati "effetti secondari". Questi hanno utilizzato il farmaco non per diminuire la pressione sanguigna, ma per un altro fine ben più noto.