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© La riproduzione e la utilizzazione degli articoli e degli altri materiali pubblicati nel presente giornale sono espressamente riservate Moda curiositàdistile ebellezza dalcapoluogo I ragazzi dell’Accademia Una modella palermitana alla prova della passerella testimonial di Yamamay ... Mercoledì 3 Luglio 2013 PAGINA31 Prenderà il via domani, da Vuedu Factory, galleria di design, di via Sperlinga a Palermo, il progetto “Invasioni 2013” realizzato dall’Accademia di Belle arti. Ad aprire la serie di mostre allestite in spazi espostivi della città istituzionali e non, dei lavori degli studenti di tutte le discipline, sarà il corso di Progettazione della moda e fashion design, coordinato Sergio Pausig. Gli studenti Fabrizio Cascione, Sefora Badalamenti, Debora Viglia, Livia Santangelo,Virginia Blando e Gaetana Aloi, insieme ai docenti Roberta Lojacono e Vittorio Ugo Vicari, Martina Pecoraino e Francesca Pipi, presenteranno gli abiti, i gioielli e gli accessori realizzati nel corso degli studi. Mi. Av. ... È la palermitana Kiara Ferretta, 25 anni, modella professionista, la miss scelta dal colosso italiano di costumi e biancheria intima Yamamay. La sfilata di moda che le ha attribuito il titolo di testimonial per Palermo si è svolta, al centro commerciale Conca d’oro di via Lanza di Scalea. Trenta i capi indossati dalle finaliste di miss universo, tra cui quelli della capsule collection, frutto della collaborazione tra l’azienda partenopea e la cantante e attrice hollywoodiana Jennifer Lopez che ha firmato la linea JLO by Jennifer Lopez for Yamamay, quattro capi in microfibra, grigio antracite, con lo stile sexy e caliente della diva portoricana, ad effetto «vedo non vedo» e «bondage» con stringhe e lacci. Anche le grandi firme convertite all’uso di plastica morbida e pvc, materiali che nel fashion non sono una novità ma ora diffusi come «must have» Borse e accessori trasparenti Quest’anno domina il nude look Le vip sfoggiano al braccio griffe che hanno scelto il «glass», come Prada, Louis Vuitton, Hermes e Chanel. E anche la siciliana Federica Vaccaro ha optato per questa tendenza Candy bag di Furla in pvc trasparente color dragon fruit-rosa con cuciture in tinta, costo 180 euro Milvia Averna Palermo D a ogni dove si invoca maggiore trasparenza: sport, magistratura, politica e anche la moda ha scelto di fare la sua parte mettendo a nudo, e rivelando al mondo intero, quanto di più segreto ed intimo possa esistere per una donna, e cioè, il contenuto della sua borsetta. La parola d'ordine per gli accessori di stagione è trasparente, con plastica morbida e pvc, materiali che nel fashion non sono una novità ma che si diffondo, ora, come «must have». Tra le conferme c'è la Candy bag del brand italiano Furla, nata nel 2011, che trova quest'anno nella Evolution nuove armonie di forme e colori, nelle tonalità sorbetto che la rendono golosa come le caramelle gommose. Ha la forma del classico bauletto, arricchito da un lucchetto in metallo, e si rinnova con il bicolore e negli inserti di midollino e in pelle per la base. Il costo è da 180 a 398 euro per il bauletto e da 98 a 170 per la mini bag. I grandi marchi, in genere, non sono esenti dalla nuova legge «glass» del glam e le vip sfoggiano al braccio trasparenze griffate Prada (la doctor bag con i cristalli), Louis Vuitton, Hermes (che nel 1996 creò Security, un'edizione limitata della nota Kelly in pvc traparente) e Chanel. Fatta la regola però si trova l'inganno. E così, sul web, fioccano tra le fashion addict i suggerimenti per indossarle velando gli oggetti meno cool, con pochettine più piccole all'interno o con foulard, artisticamente disposti, nei quali «avvolgere i segreti», come suggerisce la blogger di Styleshouts. A quel punto servono solo i raggi X per svelare i contenuti, perché le donne ne sanno una più del diavolo ed una in più, persino degli stilisti. Forse, anche per questo, sul fronte dei designer c'è chi ha cercato il giusto compromesso tra l'effetto cristallo e la tutela della privacy, come per la Postina, borsa cult della griffe vicentina di Franco Zanellato, che nella versione «nuda», realizzata in poliuretano trasparente, ha interni imbottiti e staccabili, proposti a tinta unita e in fantasie con micro pois, gessato e pied de poule da cambiare in base al look. Ad inserirsi in questa tendenza c'è anche una trentenne siciliana, Federica Vacca- Marisa Angelucci ha disegnato una linea di gioielli che si ispira agli oggetti tipici del folclore delle due regioni Lo stile che unisce la Sicilia e la Campania ... È il feel rouge della tarantella che unisce Palermo a Santa Maria Capua Vetere. Sono ispirate, infatti, alla meridionalità e alle tradizioni di quello che fu il Regno delle Due Sicilie le creazioni di Marisa Angelucci, ex antiquaria casertana e designer del marchio Amlè che, in collaborazione con lo stylist e pr Marco Ferra, ha lanciato Amlè couture, una linea di gioielli che ha conquistato già Monte Carlo, Saint Tropez, Forte dei Marmi e Capri e che si ispira agli oggetti tipici del folclore campano e siciliano. Orecchini con fili di rafia, co- ralli e pon pon dei carretti, pendenti con miniature di tamburelli, realizzati da una delle poche tamburellaie rimaste a Napoli, in pelle di capra tarata a mano, con dettagli curati come i cimbaletti intagliati uno ad uno. Oggetti colorati e appariscenti, in linea con la tendenza dell'estate che irradia il viso delle donne con accessori che si fanno notare. La collezione, presentata a Palermo da Angela Longo, personal luxury di via Torrearsa, 17, esclusivista per la Sicilia, è frutto della ricerca decennale dell'Angelucci sulla storia dell'arte ed il vintage e delle sue sperimentazioni con il corno naturale, derivato dalle mucche Zibbat del Nord Africa. Uno stile gitano che si alterna all'effetto "red carpet", con contaminazioni vittoriane per i simboli religiosi realizzati da autentici stampi bornonici. Per l'evento di presentazione nella piccola boutique nel centro di Palermo, a cui hanno preso parte anche gli stilisti, è stato allestito un set rurale con tele di iuta, pale di fichi d'india, cassette di legno ricolme di agrumi e pezzi di autentici di carretti. Mi. Av. Marisa Angelucci, designer di Amlè. A destra Elisa Adamo da Angela Longo personal luxury a Palermo ro, la sua Bibi Bag è la più postata e commentata online. A forma di busta, trapezoidale, di medie dimensioni e con chiusura dorata, riporta stampata la frase di Coco Chanel: «Per essere insostituibili, bisogna essere diversi». Le nuance sono fucsia, verde, nero e cristallo ed il costo è di circa 60 euro. Dopo essersi formata all'Accademia Altieri di Roma e al Polimoda di Firenze in Fashion designer e Fashion accessories, è approdata alla Central Saint Martins di Londra, che le ha consentito di frequentare uno stage da Vivienne Westwood, eccentrica e geniale stilista d'Oltremanica. Ha debuttato nel 2005 con la sua collezione ad Alta Moda Roma ed è stata ospite alla MiamiFashionWeek. Tornata nella sua Messina, la Vaccaro ha aperto un proprio atelier in via 24 maggio. Oltre alla vendita sul sito www.bibi-bag. com, è in Sicilia anche disponibile nelle boutique Gigi di Denise Spicuglia, a Pachino, in provincia di Siracusa e da Papango, a Spadafora, in provincia di Messina. non solo nell’isola Ponponmania L’incontro frailgusto elatradizione ... Tra gli accessori di stagione dilaga la pon pon mania. Se i designer che li scelgono sono Dana Levy, artista inglese nota per i braccialetti dell'amicizia intrecciati, o Christophe Sauvat, fondatore di Antik Batik, specializzato nella produzione di bracciali ricamati, questa viene definita in modo chic ed internazionale «gypsy-bohemian». Quando sono mani siciliane a tessere gioielli o abiti con pon pon colorati, il richiamo è alla tradizione, al retaggio culturale dell'Isola e alla decorazione del carretto. Lungi dal sentirsi prigionieri di uno stereotipo sono tanti i creativi dell'Isola che li contemplano nelle loro creazioni e tra questi c'è anche la diciassettenne Giulia Caruso. Iscritta al liceo classico Vittorio Emanuele di Palermo e futuro avvocato come il papà, ha iniziato da piccolissima a lavorare la pasta cotta al forno, per passare, incoraggiata da mamma Daniela Costantino, a materiali più nobili come il corno o l'argento ma anche specchietti, pon pon, e miniature di pupi, Angelica, il Saraceno e Rinaldo realizzati da un autentico puparo, e piccole Trinacrie in gesso e resina. Gli oggetti sono in mostra, a Palermo, da Fisima, una boutique in via XX Settembre, 17. La linea non ha ancora un nome ma «in omaggio ai miei studi - racconta Giulia pensavo di chiamarla Sub rosa, un eufemismo latino per ciò che segreto e nascosto». Mi. Av.