Scarica - La Rivista della Scuola

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Scarica - La Rivista della Scuola
Anno XXXIII,
n. 11
1/31 luglio 2012
€ 3,50
LA RIVISTA
DELLA SCUOLA
Periodico di cultura e di informazioni legislative
INTERNET: www.girgenti.it
e-mail: [email protected]
Direzione, Amm., Redaz. e Pubblicità: Viale Andrea Doria 10 - 20124 MILANO - ccp 13554209 - Abb. annuo: € 38,00. Una copia € 3,50 (arr. il doppio). Iscrizione presso il Tribunale di Milano n. 301 del 1° Ottobre 1979.
Girgenti Editore Srl - Stampa: Tipografia A.G.Bellavite SrL- Missaglia (LC) - Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano.
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Direttore responsabile: Salvatore Girgenti
Il Profumo
pensiero
EDIZIONE ABBONATI
di
ANDREA GIRGENTI
L
o scorso 4 giugno il
ministro dell’Istruzione
Francesco Profumo ha
inviato ai sindacati
della scuola la lettera che qui
integralmente sottoponiamo ai
nostri lettori per l’interesse che
essa riveste.
In essa il ministro sottopone
all’attenzione dei sindacati non
solo le misure che intende adottare con l’accordo del Consiglio
dei Ministri, ma spiega anche
quale sarà la linea tecnico-politica che ispirerà i suoi provvedimenti.In occasione di suoi inteventi televisivi il ministro ha ribadito che non ci sarà una nuova
“riforma della scuola”, perché la
scuola non ha bisogno di riforme,
quanto piuttosto di efficace attenzione, specie in ordine al corretto
funzionamento ordinario, al risanamento delle strutture e ai provvedimenti economici in favore del
personale, risorse finanziarie
permettendo.
Ed ecco la Lettera:
Care colleghe e cari colleghi,
per cultura e storia personale sono
abituato a prestare la massima attenzione e a mettermi in ascolto quando
parlano i rappresentanti dei lavoratori. Nella mia esperienza di cittadino, di docente e infine di Rettore ho
incontrato tante volte il sindacato, e
ho sempre cercato di farlo mettendomi dalla parte giusta: quella della
coesione e della solidarietà nell’interesse generale.
segue a pagina 2
Gus Mayer- 1925026 - Diogene
Il sommario
è a pagina 2
INTEGRAZIONE GRADUATORIE
AD ESAURIMENTO
personale docente ed educativo
pagina 3
Revisione delle Indicazioni
per la scuola di base
pagina 8
Breve guida per le graduatorie
di BRUNO MÀSTICA
on proprio decreto n. 53 del 14 giugno 2012, concernente l’integrazione delle graduatorie in esaurimento
per il personale docente ed educativo il Ministero ha disposto le modalità e i termini di inserimento nella fascia aggiuntiva alla
III dei docenti che si sono abilitati negli anni
accademici 2008/09, 2009/10 e 2010/11.
Condizione è che essi abbiano frequentato
C
ESAMI DI MATURITÀ
Prova scritta di italiano
a pagina 24
INDICAZIONI
NAZIONALI
PER MATEMATICA
E INFORMATICA
a pagina 7
con successo i corsi biennali abilitanti di
secondo livello presso le Accademie di Belle
Arti (COBASLID) e/o il secondo e terzo corso
biennale di secondo livello finalizzato alla formazione dei docenti di educazione musicale
(classi di concorso A031-A032) e di strumento musicale (classe di concorso A077), oppure i corsi di laurea in Scienze della formazione
primaria. L’aggiornamento delle graduatorie,
riguarda anche coloro che siano già inseriti in
I, II e III fascia ma che abbiano diritto per effetto di speciali requisiti o in relazione allo scioglimento di eventuale riserva e a inserimento
negli elenchi aggiuntivi per l’attività di sostegno. Nello specificare che i requisiti richiesti
devono essere posseduti alla data del 30 giugno 2012 si rinvia al D.M. 44 del 12 maggio
2011 che regola l’aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento per il triennio
2011/14.
segue a pagina 25
La scuola tra tragedia
e sper anz e
di ALESSANDRO FERIOLI
a pagina 12
LA RIVISTA DELLA SCUOLA
2
Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11
dalla prima - dalla prima - dalla prima - dalla - prima - dalla prima - dalla prima - dalla prima - dalla
Il Profumo
pensiero
T
anto più, quindi, desidero ascoltare e interloquire con voi oggi che mi
trovo a fare il ministro.
Ho riflettuto sulle osservazioni e
sulle critiche che avete voluto fare in
questi giorni, sulla base di anticipazioni giornalistiche, ai provvedimenti sulla scuola e l’università che
saranno da me proposti mercoledì
in Consiglio dei ministri.
Desidero rassicurarvi e fugare uno
ad uno tutti i dubbi da voi espressi,
che mi sembrano nascere in realtà da
una più generale paura che la scuola
venga abbandonata a se stessa. Non
lo sarà. Non da me, almeno. Non
potrei nemmeno volendo – e non
voglio – visto che nella scuola e nella
formazione ho passato quasi tutta la
mia vita, prima da studente e poi da
professore, ma anche da marito di
un’insegnante e da padre di tre figli.
Capisco però questi timori. La
scuola italiana ha attraversato negli
ultimi anni un periodo di grande
difficoltà, fatto di tagli e di marginalizzazione rispetto all’agenda politica del paese. Di questa messa all’angolo la scuola ha sofferto molto, ed
in primis i suoi lavoratori, che si
sono sentiti feriti e colpiti.
Sin dall’inizio del mio mandato,
però, tutto il mio lavoro è stato
indirizzato ad invertire questa
tendenza e a rimettere la scuola
al centro dell’agenda del Paese.
Perché sono fermamente convinto che la scuola, soprattutto
in tempi di crisi economica, sia
parte della soluzione e non del
problema. E voglio anzi dire di
più: senza di essa nessuna soluzione potrà mai funzionare.
Non sono solo parole, perché
il governo ha già operato con
grande concretezza in questa
direzione. Nella prossima stagione, nonostante le difficoltà di
bilancio, per la prima volta
dopo sette anni consecutivi i
cicli scolastici manterranno lo
stesso organico del 2011-2012.
Vi assicuro, non è stato semplice. Così come non è stato semplice reperire un miliardo di
fondi europei per il sud e principalmente per la scuola del
bisogno. Ed ancora, scovare
117 milioni per cento scuole di
“seconda occasione”, che offrono un’altra possibilità a chi ha
abbandonato. Così come altri
400 milioni per gli asili nido,
ancora al sud, in modo da dare
cura all’infanzia e possibilità a
molte donne di poter lavorare
nel tessuto produttivo nazionale.
Non è mia intenzione rifu-
Chiuso in tipografia alle ore 19 di venerdì 22 giugno 2012
Sommario
– Integrazione graduatorie ad esaurimento
pag.
– Problem Posing&Solving
– Esiti degli esami: scuole secondarie II grado
– Revisione delle Indicazioni nazionali per la scuola di base
– Dirigenti scolastici: dimensionamento e mobilità
– La scuola tra tragedia e speranze
di Alessandro Ferioli
– Gianni Rodari/Vita, Poesie, Racconti, Filastrocche
di Emma Tonutti e Celestino Testa
– Summer school: Prospettive per l’insegnamento
delle materie classiche
– Delegazione per il contratto del personale
– Sicurezza e benessere
di Antonio Fundarò
– Esame di maturità: prova scritta di italiano
– Le nuove droghe e i devastanti effetti
di Antonio Fundarò
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giarmi dietro un elenco notarile, che pure è costato tanta fatica e segnala una precisa scelta
politica, per eludere il nodo da
voi evidenziato. Mercoledì in
Consiglio dei ministri non proporrò certo provvedimenti sul
premio a chi si impegna nella
scuola alternativi allo sforzo,
che invece deve essere sempre
più intenso, per fare della scuola un mondo dove nessuno è
lasciato indietro, a cominciare
dai più deboli e svantaggiati.
Questi provvedimenti li intendo invece come del tutto complementari. Così come prevede l’articolo 34 della nostra
Costituzione. Mantenendo la
giusta proporzione fra i diversi
obiettivi: impegniamo qualche
decina di milioni per le misure
a favore dell’impegno nell’eccellenza, e più di un miliardo di
euro per la scuola di tutti.
Questa è anche la logica che
lega il nostro impegno per la
scuola a quello per l’università,
che pensiamo indissolubilmente congiunti. É in questa prospettiva, per esempio, che
abbiamo previsto una presenza
non occasionale dei docenti
universitari nelle scuole e
forme più efficaci di orientamento. Il tipo di scuola e di
università che il governo intende promuovere non è quello
dove vi è posto solo per i più
bravi, ma al contrario quello
dove la centralità della funzione didattica viene esaltata a
vantaggio di tutti. E questo lo
si può fare solo se si concepiscono diritto allo studio e misure premio per chi si impegna di
più come due facce della stessa
medaglia di una scuola moderna, europea ed inclusiva. Per
questo ho inteso lavorare in
queste settimane prima ad un
provvedimento sul potenziamento del diritto allo studio
universitario, dove nell’appena
pubblicato decreto legislativo
n. 68 del 29 marzo 2012 le
risorse disponibili sono passate
da 110 milioni di euro a quasi
150, per poi proporre un pacchetto di misure premiali per
chi si impegna nel sistema formativo, sia da studente sia da
professore.
Non sempre è stato così, nella
storia della cultura politica dei
partiti e in quella sindacale,
dove pure grande è l’attenzione
per la coesione sociale e a non
lasciare nessuno indietro.
Questa esclusività e visione di
due sistemi come alternativi
poteva essere forse vera qualche decennio fa, in tutt’altro
contesto economico e politico,
prima della globalizzazione.
Oggi non lo è più, ed è la stessa Europa – è stata la commissaria europea in visita a Roma
a dirmelo con grande decisione – a volere da noi una
modernizzazione della nostra
visione della formazione.
Quel che stiamo facendo,
però, non lo facciamo solo per
l’Europa o perché qualcuno ce
lo impone. Lo facciamo per un
dovere di fedeltà alla nostra
Costituzione e ai valori di
eguaglianza, di dignità e di
opportunità in essa sanciti. La
rinuncia della scuola e dell’università italiane a valorizzare
al suo interno i “capaci e meritevoli” rappresenta una scelta
di fatto – anche se non di diritto – elitaria e discriminatoria
proprio nei confronti dei più
deboli. Se la scuola e l’università rinunciano a fornire a chi
ne potrebbe usufruire e a chi
si impegna in esse possibilità
formative di “eccellenza”, di
fatto le lascia alla pura forza
di chi ha una famiglia alle
spalle che se le possa permettere. L’antagonismo ideologico
tra equità e merito non ha più
ragion d’essere nel mondo globalizzato di oggi e si rivela sempre più una scelta di classe a
favore dei ricchi, indipendentemente dal loro merito e dall’apporto che sapranno portare
all’intero paese. La competizione di un volta tra sistemi nazionali è divenuta oggi anche competizione mondiale tra individui e noi italiani non possiamo
fare a meno di confrontarci
seriamente con questo passaggio d’epoca.
Lo ripeto: diritto allo studio
e misure premio per chi si
impegna di più sono due facce
della stessa medaglia di una
scuola moderna, europea ed
inclusiva. Ne sono davvero
convinto. Certo, non è un concetto di immediata intuizione,
perché il diritto allo studio è
universale, mentre il premio è
per sua natura selettivo. Ma
sono sicuro che, esaminando
nel merito tutte le proposte, su
cui sono sempre aperto al confronto, potrete riconoscere che
la filosofia che le innerva non è
quella di un modello elitario e
spietato, bensì quello di una
democrazia aperta e attenta
soprattutto ai più deboli. Solo
così potremo fare il bene allo
stesso tempo del nostro paese e
dei nostri ragazzi. E a questo
modello inclusivo ma flessibile
intendo lavorare nei mesi che
rimangono del mio incarico,
spero con il vostro sostegno.
Francesco Profumo
LA RIVISTA DELLA SCUOLA
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Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11
INTEGRAZIONE GRADUATORIE
AD ESAURIMENTO
Nota min. Prot. n. 4587 del 14 giugno 2012
D.M n. 53 del 14 giugno 2012
Integrazione delle graduatorie ad esaurimento del personale docente ed educativo, di cui al D.M. 44 del 12 maggio 2011, ai sensi dell'articolo 14 commi
2-ter e 2-quater della legge n. 14/2012 per il biennio 2012/2014
i invia, per l’immediata affissione
all’albo dei rispettivi Uffici di
competenza, il D.M. n. 53 del 14
giugno 2012, concernente l’integrazione delle graduatorie in oggetto.
Il D.M. in oggetto disciplina:
1. in applicazione dell’art. 14 comma 2ter della Legge n. 14/2012, le modalità e
i termini di inserimento in fascia aggiuntiva alla III dei docenti che si sono abilitati negli anni accademici 2008/09,
2009/10 e 2010/11 a seguito della frequenza:
- dei corsi biennali abilitanti di secondo
livello presso le Accademie di Belle Arti
(COBASLID);
- del secondo e del terzo corso biennale di secondo livello finalizzato alla formazione dei docenti di educazione
musicale (classi di concorso A031A032) e di strumento musicale (classe
di concorso A077);
- dei corsi di laurea in Scienze della formazione primaria.
2. in applicazione dell’art. 14 comma 2quater della Legge n. 14/2012, le modalità e i termini di aggiornamento delle
graduatorie, per coloro che sono già
inseriti in I, II e III fascia, limitatamente ai
titoli che danno diritto ai benefici di cui
alla Legge 68/1999 e all’art. 6 comma 3bis della legge 80/2006;
3. le operazioni di carattere annuale, ai
sensi degli artt. 6 comma 8 e del D.M. 44
del 12 maggio 2011, destinate a coloro
che sono già iscritti in graduatoria, relative allo scioglimento della riserva e
all’inserimento negli elenchi aggiuntivi
del sostegno.
Per le norme relative alla valutazione e
le altre di carattere generale si rinvia al
contenuto del D.M. 44 del 12 maggio
2011, relativo all’aggiornamento delle
graduatorie ad esaurimento per il triennio 2011/14.
Tutti i requisiti, ad eccezione di quelli di
accesso in fascia aggiuntiva, debbono essere posseduti alla data del 30 giugno 2012.
Le domande vanno presentate esclusivamente mediante modalità telematica
nell’apposita sezione “Istanze on line”
del sito internet di questo Ministero
(www.istruzione.it), nel periodo compreso tra il 19 giugno 2012 e il 10 luglio
2012 (entro le ore 14,00).
Fa eccezione la domanda di priorità
della scelta della sede, che dovrà essere
trasmessa, nei medesimi termini, in formato cartaceo (modello A), all’ufficio
scolastico territoriale del capoluogo
S
della provincia richiesta.
Unitamente al provvedimento sono
allegati i seguenti atti:
a. modello 1, (domanda di iscrizione in
fascia aggiuntiva, ai sensi dell’art. 14
comma 2-ter della legge 14/2012);
b. modello 2, (inserimento titoli di riserva dei posti, per i beneficiari già iscritti
in I, II e III fascia);
c. modello 3, (iscrizione a pieno titolo
per gli aspiranti già inseriti con riserva
in I, II e II fascia);
d. modello 4, (iscrizione negli elenchi
aggiuntivi di sostegno dei docenti già
inseriti in I, II e III fascia, che conseguono il titolo di specializzazione entro il
30 giugno 2012);
e. modello A (priorità nell’assegnazione
di sede - legge n. 104/92);
f. Allegato 1 (Tabella valutazione titoli di
III fascia)
g. Allegato 2 (Tabella valutazione strumento musicale)
h. Allegato 3 (Equipollenze titoli di perfezionamento a Dottorato)
i. Allegato 4 (Codici Riserve);
1. Allegato 5 (Codici preferenze);
m. Allegato 6 (D.M. 44 del 12 maggio
2011);
Le SS.LL. sono pregate di dare la massima diffusione alla presente nota che
viene pubblicata sul sito Internet del
Ministero e sulla rete Intranet.
Il Direttore Generale: Luciano
Chiappetta
Allegati
D.M.53 del 14 giugno 2012
modello 1
modello 2
----------------------D.M. n. 53 del 14.06.2012
(omissis)
TITOLO I
Nuove inclusioni nelle graduatorie ad esaurimento, in applicazione dell’art. 14 comma
2-ter della Legge 24 febbraio 2012 n. 14
ART. 1
Nuovi inserimenti nelle graduatorie
ad esaurimento
1. Possono presentare domanda di inclusione in una fascia aggiuntiva alla III fascia delle
graduatorie ad esaurimento costituite in applicazione del D.M. 12 maggio 2011 n. 44, modificato dal D.M. 26 maggio 2011 n. 47, i docenti che negli anni accademici 2008/09, 2009/10
e 2010/11 hanno conseguito l’abilitazione
dopo aver frequentato i corsi biennali abilitanti di secondo livello ad indirizzo didattico
(COBASLID), il secondo e il terzo corso biennale di secondo livello finalizzato alla formazione dei docenti di educazione musicale delle
Testo redatto a cura di BRUNO MÀSTICA
classi di concorso 31/A e 32/A e di strumento
musicale nella scuola media della classe di
concorso 77/A, nonché i corsi di laurea in
scienze della formazione primaria.
2. Gli aspiranti di cui al precedente comma
1 sono graduati secondo i punteggi attribuiti ai
titoli posseduti, in base alle tabelle di valutazione di cui agli articoli 2 e 3.
3. Resta salvo l’inserimento in III fascia
degli aspiranti che a suo tempo si sono iscritti
con riserva, per i quali valgono le disposizioni
di cui al successivo Titolo II°
4. La domanda può essere presentata per le
graduatorie ad esaurimento di una sola provincia, secondo i termini e le modalità indicati al
successivo art. 10, compilando il modello 1.
5. La domanda non può essere presentata
per le province di Trento e Bolzano e per la
Regione Valle d’Aosta, per le quali vigono le
disposizioni adottate in materia dalle Autorità
scolastiche competenti per territorio.
6. I titoli che danno accesso alla fascia
aggiuntiva delle graduatorie ad esaurimento
sono valutati solo a tale fine e non per il
miglioramento del punteggio in eventuali altre
graduatorie di I, II e III fascia, che potrà essere aggiornato a partire dal successivo triennio
di validità delle graduatorie medesime.
ART. 2
Norme relative alla valutazione
1. La valutazione viene effettuata sulla base
della tabella di valutazione di III fascia, di cui
al D.M. n. 27 del 15 marzo 2007, integrata dal
D.M. n. 78 del 25 settembre 2007 (allegato 1).
2. Tenuto conto che gli aspiranti interessati
alla nuova inclusione vengono inseriti in
fascia aggiuntiva, e che pertanto non pregiudicano la posizione di coloro che sono inseriti in
III fascia, sono valutati, oltre al titolo di accesso alla graduatoria aggiuntiva, tutti i titoli culturali, professionali e di servizio conseguiti
entro il 30 giugno 2012.
3. A decorrere dall’a.s. 2003/04 fino al 31
agosto 2007, in applicazione dell’art.1, comma
605 della legge n.296/06, rimane la doppia
valutazione dei servizi svolti nelle scuole delle
piccole isole e degli istituti penitenziari, nonché nelle pluriclassi delle scuole primarie,
situate nei comuni di montagna, di cui alla
legge n.90 del 1 marzo 1957.
4. I servizi prestati nelle scuole di ogni ordine e grado, statali o riconosciute, dei Paesi
appartenenti all’Unione Europea, sono equiparati ai corrispondenti servizi prestati nelle
scuole italiane, anche se prestati prima dell’ingresso dello Stato nell’Unione Europea. Ai fini
della valutazione di tali servizi, debitamente
certificati dall’Autorità diplomatica italiana
nello Stato estero, è costituita presso ciascun
Ufficio scolastico regionale un’apposita commissione per la definizione della corrispondenza tra servizi.
5. Il servizio militare di leva ed i servizi
sostitutivi assimilati per legge sono valutati
solo se prestati in costanza di nomina.
6. Analogamente a quanto avviene per i corsi
LA RIVISTA DELLA SCUOLA
4
PERSONALE DOCENTE
ED EDUCATIVO
abilitanti COBASLID, Didattica della musica e
per la laurea in Scienze della formazione primaria, anche per i Corsi biennali di secondo
livello finalizzati alla formazione dei docenti di
educazione musicale nella scuola secondaria
sono previsti 30 punti aggiuntivi al voto di abilitazione. L’attribuzione dei 30 punti comporta,
in tutti i casi, la non valutabilità del servizio prestato contestualmente alla durata legale dei
corsi stessi, salvo per il personale già iscritto
nella graduatoria ad esaurimento, rispettivamente, per la scuola dell’infanzia e primaria e
per le classi di concorso 31/A e 32/A, per effetto di precedenti titoli di accesso.
7. I titoli culturali non possono superare il
massimo del punteggio e il limite numerico
previsto dalla lettera C della tabella.
8. Sono valutati come il Dottorato di ricerca i
Diplomi di perfezionamento universitari ad esso
equiparati per legge o per Statuto (allegato 3).
9.I titoli accademici, di cui ai punti C.5, C.6,
C.7 e C.8 della tabella, sono valutati unicamente se rilasciati da Università statali o non statali
legalmente riconosciute, italiane o della U.E..
10.I corsi di perfezionamento universitari di
durata annuale, strutturati su 1.500 ore e 60 crediti, che si concludono con l’esame finale previsto dai rispettivi statuti universitari, coerenti
con gli insegnamenti cui si riferisce la graduatoria, rientrano tra i titoli previsti dal punto C.7
della Tabella di valutazione dei titoli (All.1).
11. A parità di punteggio e dopo l’applicazione dei titoli di preferenza di cui all’art.5 del
D.P.R. 487/1994, precede il candidato con
minore età anagrafica.
ART. 3
Norme specifiche per lo strumento musicale nella scuola media - cl. 77/A
1. Per il personale docente di strumento
musicale nella scuola media, classe 77/A, si
applica la specifica tabella di valutazione dei
titoli di cui all’allegato 2.
2. I titoli artistico-professionali debbono
essere opportunamente documentati con la relativa dichiarazione o attestazione, che deve essere inviata entro il termine di cui all’art. 10 alla
competente sede provinciale degli Uffici scolastici regionali. Per gli aspiranti che abbiano già
presentato la relativa certificazione o attestazione per l’iscrizione nelle graduatorie di istituto,
vale il riferimento alla predetta documentazione
e al relativo punteggio conseguito.
3. La valutazione dei titoli artistici, ivi
inclusi quelli conseguiti successivamente alla
data di scadenza della presentazione delle
domande di inclusione nelle graduatorie di
istituto valide per il triennio 2011/2014, di cui
all’art. 6 del D.M.62/2011, e la compilazione
delle graduatorie ad esaurimento distinte per
l’insegnamento di ciascuno strumento, sono
effettuate dalla Commissione costituita ai
sensi dell’art. 5, comma 4, del Regolamento
sul conferimento delle supplenze, di cui al
D.M. 131 del 13 giugno 2007.
ART. 4
Attività didattica di sostegno - Didattica
differenziata Montessori
1. Gli aspiranti di cui all’art. 1 comma I°
che, alla data del 30 giugno 2012, siano forniti anche del titolo di specializzazione sul
sostegno secondo la normativa vigente, possono chiedere i corrispondenti posti di sostegno
ad alunni disabili psico-fisici, della vista, dell’udito, per tutti gli ordini e gradi di scuole per
i quali si inseriscono nella fascia aggiuntiva
delle graduatorie ad esaurimento.
2. I suddetti aspiranti sono collocati nella
corrispondente fascia aggiuntiva alla III fascia,
e comunque successivamente agli aspiranti di
cui al successivo articolo 8.
3. Per gli insegnamenti di scuola dell’infanzia e di scuola primaria i rispettivi elenchi di
sostegno sono predisposti in base al punteggio
con cui ciascun aspirante è incluso nella corrispondente graduatoria aggiuntiva.
4. Per tutti gli insegnamenti della scuola
media i rispettivi elenchi di sostegno sono predisposti in base al punteggio con cui ciascun
aspirante è incluso nella corrispondente graduatoria aggiuntiva.
5. In relazione alla specificità dei titoli valutabili per la graduatoria ad esaurimento di
Strumento musicale nella scuola media e alla
conseguente disomogeneità dei punteggi conseguiti in detta graduatoria, rispetto a quelli
degli aspiranti inseriti nelle altre graduatorie,
anche i docenti di strumento musicale vengono inclusi nell’elenco di sostegno con il punteggio rideterminato sulla base della corrispondente tabella di valutazione utilizzata per
il restante personale che confluisce nel medesimo elenco. Il servizio prestato su posto di
sostegno da candidati tratti dalla graduatoria di
Strumento musicale è equiparato all’insegnamento prestato nello specifico strumento.
6. Per gli insegnamenti di scuola secondaria
di secondo grado sono predisposti, per ciascuna area disciplinare, i corrispondenti elenchi di
sostegno, secondo la suddivisione prevista dal
D.M. 25 maggio 1995, n. 170.
Gli aspiranti sono inclusi in ciascun elenco
in base al punteggio conseguito nella corrispondente graduatoria aggiuntiva.
7. Il servizio su posto di sostegno, se prestato
con il possesso del diploma di specializzazione,
è valutato con punteggio intero in una delle classi di concorso o posto di insegnamento comprese nell’area disciplinare di appartenenza, a scelta
dell’interessato e, relativamente agli istituti di
istruzione secondaria di II grado,anche se prestato in area diversa, in assenza di candidati nell’area di riferimento; in mancanza di detto diploma
di specializzazione la valutazione del servizio è
destinata obbligatoriamente alla graduatoria da
cui è derivata la posizione utile per il conferimento della nomina.
8. Gli aspiranti forniti di titolo di specializzazione monovalente figurano negli elenchi
del sostegno con l’indicazione della loro specializzazione e possono accedere solo a posti
di sostegno per alunni portatori del corrispondente handicap.
9. Il diploma di specializzazione per l’attività di sostegno, in quanto utile per l’accesso agli
specifici elenchi, non è valutabile come “altro
titolo” ai sensi della tabella di valutazione.
10. Per accedere all’insegnamento nelle scuo-
Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11
le Montessori è necessario essere in possesso
dello specifico diploma di Specializzazione nella
didattica differenziata Montessori, conseguito
presso l’Opera Nazionale Montessori” o comunque presso Enti o Scuole autorizzati dall’Opera
Nazionale Montessori. Il predetto titolo di specializzazione deve essere posseduto alla data di
scadenza dei termini per la presentazione della
domanda in conformità a quanto precisato dal
precedente comma 1 per i titoli di specializzazione nel sostegno.
ART. 5
Graduatorie ad esaurimento per le scuole
speciali per minorati della vista e dell’udito
1. L’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento delle istituzioni scolastiche ed educative per non vedenti e per sordomuti, è disposta
ai sensi del presente articolo, nonché secondo
i precedenti articoli, in quanto compatibili.
2. Ai fini dell’attribuzione del punteggio, di
cui alla lett. B della tabella di valutazione dei
titoli, sono valutati solo i servizi prestati, rispettivamente, nelle istituzioni scolastiche ed educative per non vedenti e sordomuti, corrispondenti al posto di ruolo o classe di concorso cui
si partecipa.
3. La definizione delle graduatorie di cui al
presente articolo viene effettuata senza l’intervento del sistema informativo, con procedura
manuale.
4. Con analoga procedura manuale vengono
costituite le graduatorie d’istituto per le predette istituzioni speciali, secondo le specifiche
indicazioni che saranno fornite con atto a
parte. La scelta delle istituzioni scolastiche
speciali rientra nel limite numerico delle istituzioni scolastiche della provincia prescelta.
5. L’immissione nei ruoli speciali per non
vedenti e per sordomuti obbliga il personale a
permanere nell’istituto di assegnazione per
almeno 5 anni.
6. Il servizio prestato nelle scuole speciali
può essere valutato, in alternativa, per le corrispondenti graduatorie su posto comune, a scelta dell’interessato.
TITOLO II
Operazioni di carattere annuale
ART. 6
Inserimento titoli di riserva dei posti
1. Ai sensi dell’art. 14 comma 2-quater della
Legge 24 febbraio 2012 n. 14, il personale
docente ed educativo, inserito a pieno titolo o
con riserva, nella I, II e III fascia delle graduatorie ad esaurimento costituite in ogni provincia,
che successivamente alla data di scadenza della
domanda di aggiornamento per il triennio
2011/14, e comunque entro il 30 giugno 2012,
abbia ottenuto i benefici previsti dalla Legge
68/1999 e dall’art. 6 comma 3-bis della Legge
80/2006, può presentare il relativo titolo di riserva compilando il modello 2 secondo le modalità
e i termini indicati nel successivo art. 10.
2. Ai fini dell’assunzione sui posti riservati
i candidati interessati devono dichiarare di
essere iscritti nelle liste del collocamento
obbligatorio, di cui all’art. 8 della legge n.
68/99, alla data del 30 giugno 2012.
ART. 7
Scioglimento della riserva
1. É fissato al 30 giugno 2012 il termine
entro il quale i docenti già iscritti con riserva
nelle graduatorie ad esaurimento in attesa del
conseguimento del titolo, ai sensi dell’art. 6
comma 8 del Decreto Ministeriale n. 44 del 12
LA RIVISTA DELLA SCUOLA
5
PERSONALE DOCENTE
ED EDUCATIVO
maggio 2011, devono conseguire il titolo abilitante ai fini dello scioglimento della riserva
per l’a.s. 2012/2013.
2. A tal fine i docenti interessati dovranno
compilare il modello 3, secondo le modalità
indicate nel successivo art. 10, entro e non
oltre il termine del 10 luglio 2012.
Art. 8
Inclusione annuale negli elenchi di sostegno
1. I docenti già iscritti nelle graduatoria ad
esaurimento, che conseguono entro il 30 giugno 2012 il titolo di specializzazione sul sostegno, saranno inclusi in un elenco aggiuntivo
insieme a coloro che nel 2011 hanno conseguito detto titolo successivamente al 30 giugno, da utilizzare dopo l’assunzione degli
aspiranti che hanno prodotto il titolo in questione entro il 30 giugno 2011.
2. A tal fine i docenti interessati dovranno
compilare il modello 4, secondo le modalità
indicate nel successivo art. 10, entro e non
oltre il termine del 10 luglio 2012.
TITOLO III
Disposizioni comuni
ART. 9
Utilizzazione delle graduatorie ad esaurimento integrate con la fascia aggiuntiva
1. Le graduatorie triennali di cui al D.M. 44
del 12 maggio 2011, integrate secondo le disposizioni dei precedenti titoli I° e II°, hanno
validità per gli anni scolastici 2012/2013 e
2013/2014 e sono utilizzate, ai sensi dell’art. 1
della L. 124 del 3 maggio 1999, ai fini delle
assunzioni a tempo indeterminato sui posti
annualmente autorizzati.
Dalle stesse graduatorie sono altresì conferite le supplenze annuali e quelle fino al termine delle attività didattiche.
2. Con successivi provvedimenti, sono dettate disposizioni sulle procedure di assunzione a
tempo indeterminato e a tempo determinato,
nonché per la scelta della provincia e delle sedi
per l’inclusione nelle graduatorie di circolo e di
istituto.
ART. 10
Modalità di presentazione delle domande
1. Le domande di inserimento (mod. 1), di
aggiornamento dei titoli di riserva deiposti
(mod. 2), di scioglimento delle riserve (mod.
3) e di inclusione negli elenchi di sostegno
(mod. 4), corredate delle relative dichiarazioni
sostitutive di certificazione, dovranno essere
presentate entro e non oltre il termine del 10
luglio 2012 esclusivamente con modalità web
(salvo quanto previsto al successivo art. 11)
conforme al codice dell’amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005,
n. 82, aggiornato dal decreto legislativo 4 aprile 2006, n.159.
Si indicano di seguito le modalità e i termini per l’utilizzo della citata funzionalità web,
per la cui attuazione sono previste due fasi, la
prima propedeutica alla seconda:
a) registrazione del personale interessato;
tale operazione, che prevede anche una fase di
riconoscimento fisico presso una istituzione
scolastica, qualora non sia stata già compiuta
in precedenza, può essere sin da ora effettuata,
secondo le procedure indicate nell’apposita
sezione dedicata, “Istanze on line – presentazione delle Istanze via web - registrazione”,
presente sull’home page del sito internet di
questo Ministero (www.istruzione.it).
b) inserimento della domanda via web.
Detta operazione viene effettuata dal 19 giugno 2012 al 10 luglio 2012 (entro le ore 14,00)
nella sezione dedicata, “Istanze on line – presentazione delle Istanze via web – inserimento”, presente sul sito internet del Ministero.
2. Nel modello di domanda dovranno essere
dichiarati, ai sensi del D.P.R. 28 dicembre 2000,
n. 445 e successive integrazioni e modificazioni, oltre al possesso del titolo di abilitazione o
idoneità, anche i titoli valutabili, fatta eccezione
per i titoli artistici, la cui documentazione,
come già precisato, deve essere prodotta dai
candidati di strumento musicale nella scuola
media, qualora non abbiano già presentato la
relativa certificazione o attestazione per l’iscrizione nelle graduatorie di istituto per i bienni
precedenti; in tal caso possono far riferimento
alla predetta documentazione e al relativo punteggio conseguito. Dovranno essere dichiarati,
altresì, gli eventuali titoli posseduti di idoneità
all’insegnamento della lingua inglese e di specializzazione all’insegnamento a favore degli
alunni disabili, il diritto alla riserva dei posti
(allegato 4) o alla preferenza (allegato 5) nella
graduatoria nel caso di parità di punti, seguendo
lo schema del modello medesimo.
ART. 11
Priorità nella scelta della sede
1. Gli aspiranti che alla data del 30 giugno
2012 hanno titolo a beneficiare della priorità
nella scelta della sede, secondo gli artt. 21 e 33
della legge n.104/92, devono compilare l’apposito modulo cartaceo (Allegato A).
2. Il suddetto modulo e la certificazione
sanitaria ad esso allegata dovranno pervenire
all’ufficio scolastico territoriale del capoluogo
della provincia richiesta entro il termine del 10
luglio 2012, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o consegna diretta, con rilascio di
ricevuta, all’ufficio territoriale.
3. In considerazione che, in sede di convocazione per la stipula di contratti a tempo
determinato o indeterminato, potrebbero verificarsi disparità di trattamento tra i docenti già
inseriti in graduatoria (i quali non possono
aggiornare la loro posizione sino al prossimo
triennio) e i docenti della fascia aggiuntiva,
possono presentare il modello A anche i
docenti già inseriti in I, II e III fascia che
hanno maturato i requisiti nel periodo compreso tra la data di scadenza della domanda di
aggiornamento di cui al D.M. 44 del 12 maggio 2011 e la data del 30 giugno 2012.
ART. 12
Regolarizzazioni ed esclusioni
1. É ammessa la regolarizzazione delle
domande presentate in forma incompleta o
parziale. In tal caso la competente autorità
assegna all’aspirante un breve termine perentorio per la regolarizzazione.
2. É motivo di esclusione:
a) la domanda presentata fuori termine;
b) la domanda priva della firma del candidato;
3. Per le province di Bolzano e Trento e per
la regione Valle d’Aosta, vigono le disposizioni adottate in materia dalle Autorità scolasti-
Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11
che competenti per territorio negli specifici ed
autonomi provvedimenti.
4. Sono, altresì, esclusi dal concorso, pur
avendo presentato la domanda nei termini previsti, coloro che non risultino in possesso dei
requisiti prescritti o che abbiano violato le disposizioni di cui all’art 1, concernenti l’obbligo
di presentare la domanda di inserimento nelle
graduatorie ad esaurimento in non più di una
provincia
5. L’esclusione è disposta con riferimento
alle dichiarazioni rese dal candidato nella
domanda, ovvero alla documentazione prodotta, ovvero ancora agli accertamenti effettuati
dalla competente autorità scolastica.
ART. 13
Disposizioni finali e norme di rinvio
1. Tutta la modulistica, le tabelle e gli allegati, annessi al presente Decreto, ne costituiscono parte integrante unitamente alle avvertenze, indicazioni e note in essi contenute.
2. Per quanto non previsto dal presente
decreto valgono le disposizioni contenute nelle
norme citate in premessa ed in particolare quelle contenute negli articoli 8, 10, 11 e 12 del
D.M. 12 maggio 2011 n. 44 (allegato 6), riferite, rispettivamente:
- ai “Requisiti generali di ammissione”
- alla “Pubblicazione graduatorie ed elenchi
di sostegno – Reclami e Ricorsi”
- al “Trattamento dei dati personali”
- alle “Disposizioni particolari per scuole ed
istituti con lingua di insegnamento slovena di
Trieste e Gorizia”
Roma, 14/06/2012
Il Ministro: Francesco Profumo
Allegati
Modello 1 – Modello di Iscrizione
Modello 2 – Modello richiesta beneficiari riserve
(solo per i docenti già iscritti in I, II e III fascia)
Modello 3 – Modello scioglimento riserva (solo per i
docenti già iscritti in I, II e III fascia)
Modello 4 – Modello iscrizione negli elenchi di sostegno (solo per i docenti già iscritti in I, II e III fascia)
Modello A – Richiesta attribuzione Priorità nella scelta della sede (per tutti i docenti interessati)
Allegato 1 – Tabella valutazione titoli III fascia
Allegato 2 – Tabella valutazione Strumento
Allegato 3 – Equipollenze titoli di perfezionamento a
dottorati
Allegato 4 - Codici Riserve
Allegato 5 – Codici Preferenze
Allegato 6 – D.M. 44 del 12 maggio 2011
Si omette la pubblicazione degli allegati in
quanto agevolmente estratti dal sito ministeriale e secondo le proprie esigenze.
Avviso min. del 19 giugno 2012
Pervengono diverse segnalazioni su una presunta errata numerazione degli allegati 1 e 2 al D.M.
n. 53 del 14 giugno 2011 di integrazione delle
vigenti graduatorie ad esaurimento.
Al riguardo si chiarisce che i suddetti allegati
recano la dizione 2 e 3 (anziché, rispettivamente
1 e 2, così come numerati, per motivi tecnici, da
questo ufficio) in quanto sono gli originari allegati 2 e 3 al D.M. 44 del 12 maggio 2011, a cui il
D.M. in questione fa espressamente riferimento.
Pertanto all’allegato 1 del D.M. 53/2012 corrisponde l’allegato 2 del D.M. 44 del 12 maggio
2011 (Tabella di valutazione dei titoli della terza
fascia delle graduatorie ad esaurimento) e all’allegato 2 del D.M. 53/2012 corrisponde l’allegato
3 del D.M. 44/2011 (Tabella di valutazione dei
titoli per i docenti di strumento musicale nella
scuola media).
Nota prot.n. 4587 del 14 giugno 2012
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7
LA RIVISTA DELLA SCUOLA
Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11
PROBLEM POSING&SOLVING
Attuazione delle Indicazioni Nazionali e Linee Guida relative
agli insegnamenti della Matematica e dell’Informatica
dei nuovi Licei, Istituti Tecnici e Professionali
Nota ministeriale prot. 3420 dell’1 giugno 2012
Q
uesta Direzione Generale, nell’ambito della propria attività istituzionale, ha promosso una serie
di iniziative dirette a sostenere le
molteplici innovazioni che hanno interessato
in particolare gli ordinamenti dell’istruzione
secondaria di secondo grado. Tra queste iniziative, un aspetto di rilievo assume la realizzazione del progetto indicato in epigrafe che
con la presente nota si intende avviare.
Lo scopo del progetto, infatti, è quello di
concorrere a concretizzare il cambiamento prospettato a livello normativo con il passaggio dai
“programmi ministeriali d’insegnamento” alle
Indicazioni Nazionali per i Licei e alle Linee
Guida per gli Istituti Tecnici e Professionali. Un
cambiamento che affida al docente una più libera gestione dei saperi e l’autonoma progettazione degli itinerari didattici più idonei al conseguimento dei risultati di apprendimento che
Indicazioni e Linee Guida declinano e fissano
per l’intero territorio nazionale.
Il progetto mira, pertanto, ad attivare, nell’ottica interdisciplinare della cultura del problem posing&solving, un confronto collettivo
su percorsi innovativi per l'acquisizione di precise conoscenze, abilità e competenze riconducibili all’ambito degli insegnamenti della
matematica e dell’informatica - già peraltro
abbinati nelle classi del primo biennio dei
Licei (con l’eccezione dell’opzione delle
scienze applicate) - e mira altresì a elaborare e
utilizzare su ampia scala specifiche prove di
verifica che rendano comparabili gli esiti dell’apprendimento realizzato.
Tale scelta di ambito è motivata dal fatto
che si registrano, rispetto alle situazioni dei
paesi più avanzati, notevoli carenze in termini
culturali ed operativi nei livelli più maturi di
utilizzo dell’informatica, con particolare riferimento alle capacità di lavorare in contesti di
calcolo e simulazione per affrontare problemi
applicativi, essendo la conoscenza della “computer science”, infatti, cosa assai diversa dal
saper utilizzare funzioni di navigazione su
Internet, partecipazione a social network e
comunicazione con Messenger, Skype, ecc…
Il progetto – che ha tra i principali soggetti
proponenti l’AICA, il CNR, l’Università e il
Politecnico di Torino - è pensato come un servizio da offrire ai docenti quale sostegno al
loro lavoro quotidiano; uno strumento per realizzare occasioni d’incontro e di riflessione
collettiva, sia in presenza che in rete, nonché
per favorire l’innovazione didattica e la crescita professionale dei docenti. Fondamentale è al
riguardo la prevista realizzazione di una piattaforma software per la registrazione degli
obiettivi di apprendimento condivisi e posti a
traguardo dell’azione didattica, dei percorsi
didattici progettati, delle prove di verifica utilizzate, delle modalità di valutazione e dei suoi
risultati, quale utile e unificante riferimento
nazionale per scuole, docenti e studenti.
Gli obiettivi operativi possono essere così
sintetizzati:
- Sviluppare uno spazio di formazione integrata che interconnetta logica, matematica e
informatica.
- Costruire una cultura “Problem posing&solving” investendo, nell’ampio dominio applicativo degli insegnamenti disciplinari, anche d’indirizzo, una attività sistematica fondata sull’utilizzo degli strumenti logico-matematico-informatici nella formalizzazione, quantificazione, simulazioni ed analisi di problemi di adeguata complessità.
- Assicurare una crescita della cultura informatica della docenza chiamata ad accompagnare la trasformazione promossa.
- Adottare una quota significativa di attività
in rete con azioni di erogazione didattica, tutoraggio, autovalutazione.
Il progetto, è focalizzato sul Secondo Biennio
(di cui il 2012/13 sarà l’anno d’avvio) e la sua
organizzazione operativa prevede il coinvolgimento di 110 istituti d’istruzione secondaria di
secondo grado con funzioni di “poli” delle reti
territoriali. Gli istituti che assolveranno a tale
compito, saranno individuati dai rispettivi UU.
SS. RR. nel numero riportato nella tabella1
(allegata) e cortesemente comunicati a: [email protected] e [email protected]
Le fasi di realizzazione del progetto per
l’a.s. 2012/013 sono le seguenti:
- Presentazione del piano a Uffici Scolastici
Ripartizione regionale Istituti d’Istruz. Secondaria
Regione
Licei
Liceo scient. Istituti.tecn. Istituti Prof.
Piemonte
Lombardia
Veneto
Friuli V.G.
Liguria
Emilia R.
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
2
3
2
1
1
2
2
1
1
3
1
1
3
2
1
1
3
1
2
3
2
1
1
1
1
1
1
2
1
1
3
1
1
1
2
1
2
3
2
1
1
2
2
1
1
2
1
1
3
2
1
1
3
1
1
2
1
1
1
2
1
1
1
1
1
1
2
2
1
1
2
1
Totale
31
26
30
23
Regionali, Istituzioni Scolastiche, Associazioni
disciplinari, Università, Esperti (14 giugno).
- Nomina da parte di ciascun Ufficio
Scolastico Regionale di un Gruppo tecnico
ristretto per seguire le attività previste dal progetto a livello territoriale (giugno).
- Predisposizione delle azioni di diffusione
dell’iniziativa e dell’informazione in rete e di
forum interattivi per il coinvolgimento dei
docenti nella condivisione di problemi significativi, dei percorsi d’insegnamento e della banca di
item per la verifica degli apprendimenti (luglio –
settembre).
- Incontro dei Comitati tecnici e preparazione dei seminari residenziali rivolti ai docenti
delle scuole individuate come poli (luglio).
- Incontri residenziali – uno al Nord, uno al
Centro/ Sud – della durata di due giornate e
mezza (20 ore), che si terranno dal 4 al 6 e dal
10 al 12 settembre 2012. A ciascuno di essi parteciperanno 80 docenti distribuiti in 4 gruppi di
lavoro.
- Attuazione, nel periodo compreso tra ottobre
2012 e aprile 2013, di attività di Project Work
coerente con le Indicazioni e le Linee Guida.
- Incontri residenziali – uno al Nord, uno al
Centro/Sud – della durata di due giornate e
mezza (20 ore) con la partecipazione degli
stessi docenti distribuiti, per ciascun incontro,
in quattro gruppi. Il programma degli incontri
prevede: l’analisi della rete di conoscenze e di
abilità individuate, il confronto delle esperienze
realizzate e dei risultati ottenuti nella somministrazione delle prove di verifica. I seminari si
terranno nel mese di aprile/maggio 2013.
- Stesura di un report finale sui risultati ottenuti e sua diffusione agli UU. SS. RR (giugno 2013).
Le finalità del progetto sono tali da interessare e poter coinvolgere sul piano pedagogico
e didattico tutti i docenti, contribuendo così ad
instaurare un clima di partecipazione collettiva
all’impegno formativo. Una tale finalità dovrà
essere perseguita con successo mediante il concorso sinergico dell’intera Amministrazione,
nella sua articolazione centrale e periferica. A
tal fine è convocato per il giorno 14 giugno
2012, presso la Sala della Comunicazione del
MIUR, un incontro, il cui programma dettagliato sarà comunicato con successiva nota, di presentazione del progetto al quale si auspica la
presenza di rappresentanti degli UU. SS. RR. incaricati dalle SS. LL, eventualmente attingendo al personale che ha già seguito o sta seguendo iniziative negli ambiti disciplinari della
Matematica e dell’Informatica - e delle scuole
individuate come poli territoriali.
Nel rimanere a disposizione per ogni ulteriore
necessità di informazioni (ci si può anche rivolgere a: 06/58493230 e 06/58493632) si invitano
le SS. LL. a favorire la più capillare diffusione
della presente iniziativa presso gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado.
Il Direttore Generale: Carmela Palumbo
8
LA RIVISTA DELLA SCUOLA
Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11
ESITI DEGLI ESAMI
Scuole secondarie di II grado
Nota min. prot. n. 2734/RU/U del 6 giugno 2012
Esiti Esami di Stato 2011/2012
Scuole secondarie di II grado statali e paritarie
Ammissione dei candidati
ome di consueto, a conclusione
dell’anno scolastico le scuole
comunicano al SIDI gli Esiti degli
Esami di Stato del secondo ciclo.
Il processo di rilevazione riproduce in linea
generale le modalità dello scorso anno, con
l’introduzione della nuova applicazione denominata “Commissione web”, finalizzata a supportare l’intera attività delle commissioni di
esame. L’applicazione consente il trasferimento dei dati immessi dalle commissioni direttamente al SIDI, semplificando il lavoro delle
segreterie scolastiche.
Le informazioni riguardanti “Commissione
web” sono disponibili nella sezione “Istruzione
->Argomenti->Esami di Stato-> Commissione
web” del portale www.istruzione.it.
C
Il processo di trasmissione dei dati prevede
le seguenti tre fasi temporali:
prima fase, attiva dal 6 giugno: comunicazione al SIDI degli alunni ammessi e non ammessi a sostenere l’esame a cura delle segreterie
scolastiche (è opportuno che tale adempimento venga effettuato prima dell’insediamento delle Commissioni d’esame);
seconda fase, attiva a partire dal 16 giugno:
apertura di “Commissione web” alle scuole;
terza fase, attiva a partire dalla conclusione
delle attività delle Commissioni esaminatrici:
con l’uso di “Commissione web” i dati sulle
valutazioni degli alunni, immessi dalle commissioni, sono immediatamente disponibili nel Sidi
- Area Esiti Esami di Stato. Le segreterie scolastiche provvedono alla chiusura del processo
con l’ apposita funzione.
Nel caso in cui le commissioni d’esame non utilizzino “Commissione web”,
ma un diverso applicativo, è
indispensabile, per il buon esito della trasmissione dei dati, che l’applicativo sia tra quelli certificati dal MIUR.
Si richiama l’attenzione sul fatto che l’attivazione di ogni fase è legata alla conclusione di quella precedente; di conseguenza le commissioni
possono utilizzare l’applicazione “Commissione
web” solo a conclusione, da parte della segreteria, della fase di presentazione dei candidati
ammessi; allo stesso modo i dati sono resi disponibili sul portale Sidi alle segreterie, solo a conclusione dei lavori delle Commissioni d’esame.
Di seguito viene specificata la prima fase
operativa; per le altre fasi si rimanda ad una
successiva comunicazione.
La prima fase prevede che la segreteria scolastica trasmetta al SIDI:
- l’esito dello scrutinio finale degli alunni
frequentanti le classi conclusive di corso;
- i crediti del terzo, quarto e quinto anno in
modo distinto e il totale;
- l’indicazione del possesso dei requisiti per
il conseguimento della lode per gli studenti
aventi titolo;
- la deliberazione di ammissione predisposta dal consiglio di classe.
Queste informazioni possono essere inserite direttamente utilizzando la funzione presente nel SIDI oppure inviando un apposito flusso
generato dal pacchetto locale in uso presso la
scuola. In questo caso il flusso da trasmettere
deve essere stato validato dal MIUR.
Sempre a cura della segreteria scolastica,
esclusivamente con la funzionalità on-line prevista sul SIDI, dovranno essere inseriti i candi-
dati esterni assegnati alla commissione, nonché gli altri candidati (ammessi per abbreviazione per merito, provenienti da scuole pareggiate o legalmente riconosciute).
Completata la presentazione dei candidati,
occorre associare la commissione alla classe
d’esame così come è stata definita nell’area
“Esami di Stato”.
A conclusione delle attività previste nella
prima fase, le segreterie dichiarano (con l’apposita funzionalità prevista) la “conclusione
attività” ed esplicitano in che modo la commissione intende operare, indicando una fra le
seguenti opzioni:
- utilizzo di “Commissione web”: in questo
caso, i dati di presentazione dei candidati
saranno automaticamente disponibili sulla
nuova applicazione; pertanto la segreteria scolastica dovrà solo abilitare il Presidente o i
Commissari, designati dal Presidente, all’utilizzo di Commissione web;
- utilizzo di un altro applicativo: la segreteria scolastica dovrà attivare sul SIDI la funzione di “Esportazione dati” che genererà un file
che dovrà essere poi importato nell’applicativo scelto dalla Commissione;
- la Commissione non utilizza alcun applicativo: in questo caso la segreteria, dopo la conclusione delle attività della Commissione, dovrà
inserire al Sidi, nell’area Esiti Esami di Stato gli
esiti degli esami per ciascun candidato.
A supporto dell’attività, si ricorda che nell’area
Procedimenti amministrativi del SIDI sono disponibili le guide esplicative per l’attività delle segreterie sul SIDI e per l’utilizzo di “Commissione
web” da parte delle Commissioni.
Per eventuali chiarimenti può essere contattato il Servizio di Statistica e in caso di problemi tecnici dell'applicazione è disponibile il
numero verde curato dal gestore del sistema
informativo 800903080.
Il Direttore Generale: Emanuele Fidora
F
ilo diretto
per l’acquisto
delle nostre pubblicazioni
Se avete una carta di credito è sufficiente
una telefonata a 02/669.2195
oppure un fax a 02/6698.3333
LA RIVISTA DELLA SCUOLA
Graduatorie d’istituto
di prima fascia
del personale ATA
Proroga termini per la comunicazione delle sedi (allegato G).
Nota min. del 25 maggio 2012,
Prot. n. 4024
i fa seguito alle segnalazioni pervenute di impossibilità di aggiornare i recapiti tramite le funzioni
disponibili agli utenti delle istanze
on line, per confermare quanto segue:
con nota prot. 1920 del 26/04/2012 è
stato comunicato che i recapiti devono
essere aggiornati tramite le istanze on
line; di conseguenza, per evitare disallineamenti, gli stessi recapiti non sono più
aggiornabili, per gli utenti registrati a
POLIS, tramite le funzioni del reclutamento; per supportare comunque gli
utenti, gli uffici provinciali e le scuole
possono continuare a comunicare le
variazioni ai recapiti tramite l’apposita
funzione realizzata in ambito SIDI, menù
POLIS; una apposita procedura in differita, che al momento non è ancora stata
eseguita, ribalterà i dati di recapito nelle
banche dati del reclutamento.
Nonostante gli utenti dell’istanza delle
sedi (Allegato G) continuino a vedere i
vecchi recapiti, possono, avendoli modificati tramite le apposite funzioni POLIS di
gestione dell’utenza, inoltrare l’istanza
senza preoccuparsene, in quanto la suddetta procedura in differita effettuerà l’allineamento dei dati, garantendo l’utilizzo
di quelli corretti ai fini delle convocazioni.
Infine, poiché nel prossimo fine settimana è previsto un fermo delle istanze on
line per motivi tecnici legati all’infrastruttura, si dispone una proroga dell’istanza di comunicazione dell’allegato G
fino alle ore 14.00 del 5 giugno.
S
Il Direttore Generale: Luciano Chiappetta
9
Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11
Revisione delle Indicazioni nazionali
per la scuola di base
Circ. Min. n. 46 del 24 Maggio 2012,
Prot. n. 926
Iniziative a supporto della consultazione sulla revisione delle Indicazioni
nazionali per la scuola dell’infanzia e
il primo ciclo di istruzione
I
n relazione a quanto previsto dalla
C.M. n. 31 del 18 aprile 2012, con la
quale è stato avviato il processo di
revisione delle Indicazioni nazionali
per la scuola di base, si richiamano alcune
scadenze operative dell’itinerario delineate
dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università
e della Ricerca per favorire la partecipazione della scuola alle diverse fasi di tale processo.
Nei prossimi giorni sarà resa pubblica una
prima “bozza” generale del testo delle
Indicazioni, così come revisionato dagli
esperti consultati dall’Amministrazione,
anche sulla base degli esiti dell’azione di
monitoraggio effettuata nei mesi scorsi, ai
sensi della C.M. n. 101/2011.
Contestualmente sarà attivato un apposito
spazio web nel sito istituzionale ANSAS per
consentire ad ogni scuola di intervenire sull’ipotesi di revisione, che sarà attivo fino al
20 giugno 2012.
In relazione a tale opportunità, le SS. LL.
sono invitate ad agevolare l’iniziativa, promuovendo eventuali conferenze di servizio
territoriali rivolte ai Dirigenti delle istituzioni
scolastiche del primo ciclo e da docenti da
essi individuati, per analizzare modalità, nodi
culturali, prospettive della consultazione.
Per dette iniziative è possibile avvalersi
della collaborazione, anche in presenza, dei
membri del nucleo redazionale operante
presso l’Amministrazione centrale (per contatti dott. Maria Rosa Silvestro, tel. 0658492235, [email protected]) e comunque potranno essere riattivati, a cura delle SS. LL., a livello regionale gli appositi nuclei di lavoro impegnati a
suo tempo per l’implementazione delle
Indicazioni/2007.
Ogni Ufficio scolastico regionale presenterà anche le eventuali iniziative da promuovere sul territorio per accompagnare il
percorso di revisione.
A titolo di esempio, si indicano:
1. seminari tematici gestiti in collaborazione con scuole, reti di scuole, enti locali,
associazioni, Università;
2. focus group in alcune scuole (tra quelle a suo tempo segnalate dalle SS. LL. per le
azioni di monitoraggio);
3. elaborazione di memorie, proposte,
segnalazioni a cura di gruppi di consultazione costituiti ad hoc.
Gli esiti delle azioni di consultazione in
presenza dovranno essere inoltrati in forma
di sintetico report, entro il 20/6/2012, alla
Direzione Generale per gli Ordinamenti
scolastici e potranno essere oggetto di apposito incontro nazionale aperto a rappresentanze degli Uffici scolastici regionali, che
sarà organizzato nei giorni immediatamente
successivi.
Ci si riserva di inviare a breve ulteriori
istruzioni circa le modalità di realizzazione
della consultazione telematica.
Tenuto conto dei tempi ristretti in cui si
dovranno svolgere le operazioni richiamate
dalla citata C.M. 31/2012, ma anche della
rilevanza culturale e professionale delle
stesse, si raccomanda una particolare collaborazione.
Il Capo Dipartimento: Lucrezia Stellacci
Risorse per scuole in aree a rischio
Slittamento termini
Nota 28 maggio 2012, Prot. n. 3061
A
seguito delle comunicazioni pervenute da codesti Uffici, segnalanti le
difficoltà di rispettare la scadenze
fissata dalla C.M. n. 44 del
15/05/2012 per le operazioni connesse al
dimensionamento delle direzioni didattiche e
delle scuole secondarie di 1° grado che confluiranno a breve in istituti comprensivi di
nuova costituzione, si ritiene opportuno far
slittare la scadenza già prevista al 31 luglio per
la trasmissione degli elenchi delle nuove scuole e dei progetti selezionati per l’anno scolastico 2012/2013.
Codesti Uffici Regionali rispetteranno,
invece, i termini indicati per avviare il monitoraggio delle azioni relative all’anno scolastico 2011/2012 e per la definizione della
nuova contrattazione decentrata, già determinata al 20 giugno.
A partire da tale data, codesti Uffici provvederanno, inoltre, ad informare le scuole sull’avvio delle procedure e dei criteri di presentazione dei progetti, coerenti con i biso-
gni e le esigenze che ogni singolo territorio
esprime, ad indicare la data entro la quale presentare i progetti e alla successiva analisi e
selezione degli stessi.
In considerazione di quanto premesso, si
comunica che la data fissata per l’invio allo
scrivente della documentazione completa, di
cui alla C.M. n. 44/2012, è rideterminata al 30
settembre 2012. Nessuna ulteriore proroga
potrà essere prevista. Contestualmente ciascun Ufficio Scolastico Regionale dovrà procedere all’inserimento dei dati delle scuole
selezionate con modalità on line, secondo le
istruzioni che verranno al momento fornite
dalla D.G. per la Politica finanziaria e per il
Bilancio.
Si sottolinea la necessità che ciascun Ufficio
Scolastico Regionale faccia pervenire alle scuole selezionate la comunicazione relativa all’approvazione del progetto presentato, nei primi
giorni di settembre, in tempi congrui con l’avvio della programmazione formativa.
Il Direttore Generale: Giovanna Boda
LA RIVISTA DELLA SCUOLA
10
Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11
D I R I G E NTI SCO L AS TI C I
Conferimento e mutamento d’incarico
Nota min. Prot. n.4488 del 13 giugno 2012
Dirigenti scolastici - Conferimento e mutamento d’incarico
A.S. 2012/2013
I - Si forniscono di seguito le indicazioni
relative ai criteri e alle modalità di conferimento e mutamento di incarico per i
Dirigenti scolastici per l’anno scolastico
2012/2013.
In particolare si richiama la validità delle
seguenti disposizioni:
- Articolo 25 - D.L.vo n. 165/2001;
- Articolo 11 del C.C.N.L. - Area V
del’11.4.2006;
- Articolo 9 del C.C.N.L. - Area V del
15.7.2010.
II - Si rappresenta che d’intesa, non unanime, con le Organizzazioni sindacali
dell’Area V della dirigenza scolastica sono
stati individuati criteri e regole uniformi per
il conferimento e mutamento d’incarico del
personale Dirigente scolastico destinatario
delle disposizioni di cui all’art. 19, comma 5,
della Legge 15.7.2011, n. 111, come modificata dalla Legge 12 novembre 2011, n. 183.
Tali criteri sono stati trasfusi in una ipotesi di Contratto integrativo nazionale sottoscritto (non da tutte le OO.SS. rappresentative) in data 5 giugno 2012.
Il suddetto contratto prevede che nelle
ipotesi di fusioni e accorpamenti delle istituzioni scolastiche determinate dalla suddetta normativa, i criteri individuati per il
conferimento del nuovo incarico di cui
tener conto nei confronti del predetto personale sono nell’ordine:
a) accordo tra i dirigenti definito con
l’Ufficio scolastico regionale;
b) anni di continuità sulle sedi sottoposte
a dimensionamento;
c) esperienza dirigenziale e professionale
complessivamente maturata;
d) numero di alunni della scuola di provenienza che confluisce nella nuova scuola.
I Dirigenti scolastici in servizio presso le
istituzioni scolastiche sottodimensionate, ai
sensi dell’art. 19, comma 5, della Legge 15
luglio 2011, n. 111, come modificata dalla
Legge 12 novembre 2011, n. 183, avranno
titolo a partecipare alle operazioni di mutamento di incarico e di mobilità interregionale, sia nel caso di prossima scadenza del contratto sia nel caso in cui il contratto non sia
in scadenza, successivamente ai Dirigenti di
cui al paragrafo precedente e l’assegnazione
degli incarichi sarà effettuata nell’ordine previsto dall’art. 11 del C.C.N.L. - Area V - dell’ 11
aprile 2006.
Nelle eccezionali ipotesi di esubero, qualora le disponibilità di sedi conferibili siano
inferiori al numero dei Dirigenti scolastici in
servizio nella regione, i Dirigenti scolastici,
che ricoprono una sede divenuta sottodimensionata, esaurite le disponibilità assegnabili per norma (tra queste vanno ricomprese: le sedi vacanti e disponibili, le sedi già
assegnate con incarico nominale ad altro
Dirigente scolastico distaccato e utilizzato
altrove ai sensi delle vigenti disposizioni, le
sedi, comunque, disponibili per l’intero
anno scolastico in virtù dell’assenza del titolare), saranno assegnati sulle sedi sottodimensionate con un incarico di durata
annuale conferito sulla sede ricoperta nell’anno scolastico 2011/2012.
Terminate tali ultime operazioni, qualora
residuino ulteriori sedi sottodimensionate,
le stesse verranno attribuite, a domanda o
d’ufficio, prioritariamente ai Dirigenti scolastici cui sia stato conferito il predetto incarico annuale.
Al fine di stabilire quale ulteriore sede
sottodimensionata debba essere assegnata
al Dirigente scolastico si terrà conto dei
seguenti criteri:
a) preferenza espressa dal Dirigente
scolastico;
b) vicinanza tra le due sedi;
c) residenza del Dirigente scolastico.
III - Si precisa che le attribuzioni di ulteriori sedi sottodimensionate di cui al penultimo capoverso del paragrafo II non costituiscono la tipica fattispecie di reggenza,
poiché il Dirigente scolastico viene confermato sulla istituzione scolastica sottodimensionata con un contratto atipico di durata
annuale. L’istituto della reggenza, invece,
presuppone che l’incarico effettivo sull’istituzione scolastica principale venga conferito su una sede attribuibile ad un Dirigente
scolastico con un contratto tipico. Per quanto suesposto e per ragioni di contenimento
della spesa pubblica, il Dirigente scolastico
di cui sopra sarà destinatario di un ulteriore
incarico su un’altra sede senza diritto all’indennità di reggenza.
Si rappresenta, inoltre, che, per l’assegnazione della sede ai Dirigenti scolastici che
hanno ottenuto il mutamento di incarico in
esecuzione di un provvedimento giudiziario
(anche se cautelare), si terrà conto prioritariamente di tutti i posti vacanti e disponibili relativi all’a.s. 2011/2012 ed eventualmente, ove i predetti non risultassero in numero
sufficiente, anche dei posti vacanti e disponibili a seguito di collocamento a riposo per
l’a.s. 2012/2013.
Per ciò che concerne la mobilità interregionale, si confermano le indicazioni contenute nel C.C.N.L. - Area V - Dirigenza scolastica del 15.7.2010.
I Dirigenti Scolastici che hanno ottenuto il
mutamento di incarico, a qualsiasi titolo - in
ambito regionale o per effetto dell’interregionalità - non potranno ripresentare istanza
per tutta la durata dell’incarico stesso salvo
per i motivi indicati al comma 3, art. 9
dell’Ipotesi di C.C.N.L..
Si precisa che per l’a.s. 2012/2013 la
domanda per la richiesta di mutamento di
incarico deve essere presentata entro il 22
giugno 2012 all’Ufficio Scolastico Regionale
di appartenenza.
Analogamente entro la medesima data,
esclusivamente per il tramite dell’Ufficio
Scolastico Regionale di appartenenza, devono essere presentate le domande di mobilità interregionale. In esse deve essere formalmente richiesto l’assenso alla mobilità
interregionale del Direttore generale della
regione di appartenenza.
Entro il 2 luglio 2012 gli Uffici Scolastici
Regionali provvederanno a spedire, con plico
unico, tutte le domande corredate di assenso,
agli Uffici Scolastici Regionali di destinazione.
Questi ultimi adotteranno i provvedimenti di
competenza entro il 15 luglio 2012, dandone immediata comunicazione agli Uffici
Scolastici Regionali di provenienza e a questo
Ministero - Direzione Generale del Personale
scolastico - Ufficio II.
Dopo la predetta data saranno effettuate
le operazioni concernenti la conferma degli
incarichi di presidenza e le reggenze.
Si richiama l’attenzione delle SS.LL. sulla
necessità di completare le operazioni predette entro il 15 luglio 2012.
Il Direttore Generale: Luciano Chiappetta
MOBILITÀ
Nota min. 12 giugno 2012, Prot. n. 4440
Funzioni di mobilità nella scuola
secondaria di II grado
A.s. 2012/13
onsiderate le gravi conseguenze
derivanti dagli eventi sismici che
hanno colpito alcune regioni italiane e le conseguenti difficoltà,
segnalate dagli Uffici scolastici regionali
anche per le vie brevi, a svolgere, entro i termini previsti, le attività necessarie per eseguire le complesse operazioni propedeutiche alla mobilità del personale della scuola,
si comunica che le date concernenti i termini di acquisizione delle disponibilità e, conseguentemente, di pubblicazione dei movimenti relativi al personale docente della
scuola secondaria di II grado fissati nell’O.M.
5 marzo 2012, n. 20 – art. 2 comma 2, sono
articolate come segue:
personale docente scuola secondaria di II grado
- termine ultimo comunicazione al SIDI
delle domande di mobilità e dei posti disponibili………………………………28 giugno
- pubblicazione dei movimenti.......... 20 luglio
C
Il Direttore Generale: Luciano Chiappetta
Robert J. Day 1956125 pelle e pellicce
LA RIVISTA DELLA SCUOLA
11
CCNI/DIRIGENTI SCOLASTICI
Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11
numero
dei
Dirigenti scolastici in servizio
nella regione, i
Dirigenti scolastici, che ricoprono una sede divenuta
sottodimensionata, esaurite
le disponibilità assegnabili
per norma (tra queste vanno
ricomprese: le sedi vacanti
e disponibili, le sedi già
assegnate con incarico
nominale ad altro Dirigente
scolastico distaccato e utilizzato altrove ai sensi delle
vigenti disposizioni, le sedi,
comunque, disponibili per
l’intero anno scolastico in
virtù dell’assenza del titolare), saranno assegnati sulle
sedi sottodimensionate con
un incarico di durata annuale conferito sulla sede ricoperta nell’anno scolastico
2011/12.
Terminate le operazioni
di cui sopra, qualora residuino ulteriori sedi sottodimensionate, le stesse verranno
attribuite, a domanda o
d’ufficio, prioritariamente ai
Dirigenti scolastici cui sia
stato conferito il predetto
incarico annuale.
Al fine di stabilire quale
ulteriore sede sottodimensionata debba essere assegnata al Dirigente scolastico
si terrà conto dei seguenti
criteri:
a) preferenza espressa dal
Dirigente scolastico;
b) vicinanza tra le due
sedi;
c)residenza del Dirigente
scolastico.
Dimensionamento e mobilità Area V
Contratto Integrativo Nazionale per il personale della Dirigenza
Scolastica in attuazione dell’articolo 9 del C.C.N.L. – Area V – del
15.7.2010 e dell’articolo 11 del C.C.N.L. – Area – dell’11.4.2006
T
ra la parte pubblica e
le rappresentanze sindacali, a seguito dell’applicazione al personale Dirigente scolastico delle
disposizioni di cui al decretolegge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla
legge 15 luglio 2011, n. 111, e
della legge 12 novembre 2011, n.
183, si concorda, per l’anno scolastico 2012/13, quanto segue.
Art. 1
Istituzioni scolastiche
dimensionate
Nelle ipotesi di fusioni e accorpamenti delle istituzioni scolastiche determinate dall’emanazione
del decreto-legge 6 luglio 2011, n.
98, convertito, con modificazioni,
dalla legge 15 luglio 2011, n. 111,
vengono individuati i criteri per il
conferimento del nuovo incarico
di cui tener conto nei confronti del
predetto personale.
Nell’ordine:
a) accordo tra i dirigenti definito
con l’Ufficio scolastico regionale;
b) anni di continuità sulle sedi
sottoposte a dimensionamento;
c) esperienza dirigenziale e
professionale complessivamente maturata;
d) numero di alunni della scuola di provenienza che confluisce
nella nuova scuola.
Art. 2
Istituzioni scolastiche sottodimensionate
Le istituzioni scolastiche sottodimensionate con un numero di
alunni inferiore a 600 unità, ridotto fino a 400 in alcuni casi particolari ai sensi dell’art.19, comma
5, della legge 15 luglio 2011, n.
111, come modificata dalla legge
12 novembre 2011, n. 183, non
possono essere più sede di dirigenza scolastica ma devono essere conferite in reggenza a
Dirigenti scolastici in servizio
presso altre istituzioni scolastiche
autonome.
Pertanto, in ossequio al succitato disposto normativo, i Dirigenti
scolastici in servizio sulle predette sedi avranno titolo a partecipare alle operazioni di mutamento di
incarico e di mobilità interregionale, sia nel caso di prossima scadenza del contratto sia nel caso in
cui il contratto non sia in scadenza, successivamente ai Dirigenti
di cui all’art. 1.
L’assegnazione degli incarichi
sarà effettuata nell’ordine previsto
dall’art. 11 del C.C.N.L. – Area V
– del 11 aprile 2006.
Art. 3
Dirigenti scolastici in esubero
Nelle eccezionali ipotesi di esubero, qualora le disponibilità di
sedi conferibili siano inferiori al
Roma, 5 giugno 2012
F.to l’Amministrazione
F.to le Organizzazioni Sindacali
Dichiarazione
a Verbale
Le Organizzazioni Sindacali Flc Cgil,
Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals
Confsal, maggiormente rappresentative della “V Area – Dirigenti
Scolastici”, avendo fin dall’inizio del
confronto con l’Amministrazione
sostenuto la necessità di disciplinare
la materia del conferimento e mutamento di incarico attraverso uno
specifico Contratto Integrativo
Nazionale, hanno sottoscritto il presente Accordo in quanto, pur tra le
difficoltà derivanti dall’applicazione
dei recenti provvedimenti legislativi
di riorganizzazione e dimensionamento delle istituzioni scolastiche,
ne garantisce una gestione amministrativa ispirata a criteri oggettivi,
trasparenti e omogenei sull’intero
territorio nazionale.
Pienamente consapevoli della gravissima situazione retributiva e di lavoro dei dirigenti delle scuole pubbliche
statali, le predette Organizzazioni
Sindacali dichiarano che il presente
Accordo mira esclusivamente a
fronteggiare una situazione straordinaria ed eccezionale e lascia, pertanto, impregiudicati tutti gli istituti
giuridici ed economici del rapporto
di lavoro dei dirigenti scolastici
come definiti dal CCNL 11.4.2006 e
dal CCNL 15.7.2010 attualmente
vigenti.
Le Organizzazioni Sindacali stesse si impegnano a vigilare, a tutti i
livelli, affinché l’azione amministrativa risulti conforme ai criteri assunti
nel presente Accordo e ribadiscono
la comune volontà di tutelare – ove
necessario – anche sul piano giudiziale, i dirigenti scolastici eventualmente destinatari di provvedimenti
lesivi delle condizioni professionali
contrattualmente disciplinate.
Roma, 5 giugno 2012
Rilevazione esiti scrutini finali
per le scuole statali e paritarie
Nota ministeriale 7 giugno 2012, Prot. n. 2741
acendo seguito alla nota prot. 2456 del 23 maggio u.s. relativa alle attività di rilevazione da svolgere al termine dell’anno
scolastico si comunica che a partire dall’11 giugno è possibile inserire nell’area “Rilevazioni sulle scuole” del portale
SIDI gli esiti degli scrutini finali per scuola.
La rilevazione è rivolta alle scuole primarie e alle scuole secondarie di I e II grado, statali e paritarie che devono comunicare, per
ogni codice meccanografico, i risultati degli scrutini di giugno.
Le funzioni per l’inserimento dei dati saranno disponibili fino al 14
luglio 2012.
Le scuole secondarie di II grado che, in presenza di studenti con
sospensione del giudizio, devono effettuare anche lo scrutinio integrativo possono completare la rilevazione comunicando il risultato
del solo scrutinio integrativo a partire dal 24 agosto e fino al 10 settembre p.v.
Per facilitare le segreterie nella raccolta e trasmissione dei dati si allegano i modelli di rilevazione, mentre le guide operative sono disponibili sul portale SIDI nell’area dei Procedimenti amministrativi.
Per eventuali chiarimenti può essere contattato il Servizio di Statistica
e in caso di problemi tecnici dell’applicazione è disponibile il numero
verde curato dal gestore del sistema informativo 800903080.
F
Il Direttore Generale: Emanuele Fidora
Miguel Commirubias - 1925022 - l’acrobata
LA RIVISTA DELLA SCUOLA
12
Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11
La scuola fra tragedia e speranze
di
ALESSANDRO FERIOLI
utti gli italiani sono
rimasti sconvolti dall’ordigno esploso la
mattina del 20 maggio
scorso, intorno alle 7,45, davanti
all'istituto
professionale
“Francesca Morvillo Falcone” di
Brindisi. Le immagini del volto
di Melissa Bassi, rimbalzate da
tutti i mass-media e dalle pagine Facebook listate a lutto, ci
hanno colpito nel profondo; e
non di meno ci preoccupa la
sorte delle altre studentesse
ferite, che porteranno per sempre, dentro e fuori di loro, i
segni dell’esplosione di quelle
tre maledette bombole di gpl.
In questa sede non diremo
troppe parole se non per porgere le più sentite e commosse
condoglianze alla famiglia di
Melissa e a tutto l’Istituto colpito.
Una breve considerazione, però,
deve essere fatta. Nella circostanza abbiamo assistito a un
profondersi di attestazioni sull’importanza della Scuola – questa volta davvero con l’iniziale
maiuscola – nella sua veste di
“casa dei giovani”, in cui questi si
ritrovano a vivere e convivere per
un buon numero di ore della loro
giornata e dove crescono e vengono educati e istruiti, ovvero formati come persone. L’iniziale
pista dell’attentato della criminalità organizzata ha spinto
T
anche a valorizzare l’apporto
alla cultura della legalità che
quell’istituto sta dando con la
scelta di un’intitolazione a una
vittima della mafia e con progetti educativi precisamente
mirati in tal senso. Sembra che
per qualche giorno si sia riscoperta la consapevolezza che la
scuola è uno dei beni più preziosi che possediamo: anzi,
come insegnanti (normalmente divisi da interessi contrapposti) non ci siamo mai sentiti
tanto uniti tra noi e con i nostri
studenti nel confermarci che
ciò che facciamo assieme è
importante.
Poi (è inutile essere ipocriti)
bisogna anche dirsi con franchezza che la commozione per
Melissa durerà poco, sopraffatta da altri eventi mediatici e
soprattutto dalle nostre occupazioni quotidiane: il lutto rimarrà
alla famiglia; all’Istituto e agli
amici più stretti la memoria.
Però non è detto che non
possa costituire un seme da
cui ottenere un germoglio prezioso. Perciò diciamo da queste pagine che se tale è la convinzione degli Italiani, che la
scuola sia importante, allora la
scuola deve essere tutelata e
preservata in tutte le sue componenti ogni giorno, nelle strutture e nella validità della for-
mazione che essa offre. Tutti
gli istituti scolastici d’Italia
devono essere “sicuri” nella
solidità dei loro edifici, se non
proprio immuni da gesti di
pazzi. Inoltre tutti gli istituti
devono essere tutelati nel loro
compito di garantire ai giovani
il diritto pieno all’istruzione.
Sarebbe oggi vitale per il
Paese se, dopo la partecipazione per Melissa e per le altre
vittime, più persone riscoprissero l’interesse per i problemi
della scuola, e anche dei singoli istituti scolastici, come luoghi strategici per la costruzione
del nostro futuro. Affinché ciò
avvenga dobbiamo porci noi
quali promotori di una nuova
mentalità, anche se molto spesso siamo pressati da preoccupazioni di natura personale,
legate alla nostra stessa condizione lavorativa, che non ci
consentono di condurre a termine quel percorso spirituale di
conoscenza del sé e di amore
che pure sarebbe indispensabile per conferirci lo status di
“maestri”.
Nel medesimo fine settimana, nel frattempo, si sono svolti i ballottaggi delle elezioni
amministrative del 6-7 maggio,
che hanno interessato 1˙010
comuni d’Italia, 28 dei quali
capoluogo di provincia (e, di
questi, quattro capoluoghi di
regione: Catanzaro, Genova,
L’Aquila e Palermo). Sappiamo
tutti quale ne è stato l’esito. La
sconfitta dei partiti dell’ultima
coalizione governativa prima
del gabinetto tecnico – PDL e
Lega in testa – è stata netta.
Anzi, travolgente, pur tenendo
conto della frammentazione
della coalizione che aveva
compreso per lungo tempo
PDL e Lega (al punto che taluni commentatori hanno decretato la “scomparsa” di tali soggetti dalla politica). Ciò che a
noi interessa qui rilevare è che
ogni voto (anche un voto come
quest’ultimo, locale e inevitabilmente condizionato dagli scandali nazionali) rappresenta, a
nostro giudizio, anche un voto
sulle politiche scolastiche: la
scuola difatti occupa un posto
importante nell’agenda politica,
sia come voce di spesa nel
bilancio dello Stato, sia per la
rilevanza pubblica che le è data
dall’ampio coinvolgimento di
coloro che la frequentano (e
delle loro famiglie) e dall’essere
naturalmente un laboratorio di
trasformazione sociale. Ebbene,
se così stanno le cose possiamo formulare due osservazioni.
La prima è che, come è evidente, i grandi sconfitti di queste consultazioni sono i partiti
della riforma Gelmini, quelli che
hanno applicato i più vigorosi
“tagli” degli ultimi anni, innalzando il numero di studenti per
classe e proposto, per bocca di
Acquista te i v olumi
delle collane
“Scuola Duemila”
e
“Aggiornarsi”
Volumi assai utili per la formazione professionale, l’aggiornamento
e l’autoaggiornamento del personale dirigente e docente
Per visionare il catalogo delle collane collegarsi al nostro sito: www.girgenti.it
Ricordiamo che il contratto del personale della scuola prevede il rimborso delle spese per l’autoaggiornamento
13
Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11
La scuola e le speranze
loro esponenti più o meno
importanti, i provvedimenti più
assurdi: dal superpunteggio in
graduatoria ai docenti residenti,
per bloccare l’invasione dei
meridionali, al maccartismo che
voleva snidare tra gli insegnanti
e i manuali (specialmente se di
Storia) i pericolosi germi del
comunismo. Ma anche il maggiore antagonista – il PD – non
può cantare completamente
vittoria, dal momento che è
stato costretto ad accettare,
quali sindaci delle città maggiori (Genova oggi, come ieri
Milano), candidati non delle
sue file. Né è da sottovalutare
la scarsa partecipazione dei
cittadini al primo turno e, ancor
più, al ballottaggio dove un
elettore su due non si è recato
al seggio: segno di un elettorato di centrodestra che intende
manifestare il proprio disappunto e disagio anche in questo sfogo tipicamente “antipolitico”. Nel concreto quotidiano,
negli ultimi vent’anni abbiamo
assistito a un progressivo smantellamento della scuola pubblica
attraverso ridimensionamenti
agli orari scolastici e ai fondi d’istituto meramente mirati al
risparmio, con l’aggravante,
soprattutto nel periodo berlusconiano, della mortificazione continua e metodica degli insegnanti,
tagliati via come rami secchi e
gratificati cumulativamente degli
epiteti di fannulloni, assenteisti e
incapaci (oltre che, ovviamente,
comunisti). Una politica molto
diversa da quella che sembra
avere intenzione di mettere in
campo il neopresidente francese Hollande, che ha annunciato l’assunzione di 60˙000 insegnanti in cinque anni per fronteggiare le emergenze imposte
dall’educazione, nella convinzione che l’istruzione costituisca un investimento e non soltanto una spesa. Altro che il
megataglio di 87 mila posti
attuato dalla Gelmini! Si potrebbe continuare ma è meglio fermarsi al dato politico, che oggi
registra un rifiuto “anche” di
questo modo di gestire le politiche scolastiche.
La seconda osservazione è
che il risultato delle consultazioni pone un’ipoteca pure all’attuale governo “tecnico”, non
eletto dal popolo e sostenuto da
un parlamento che, seppur pienamente legittimo in tutte le sue
funzioni, non rispecchia più le
condizioni che ne resero possibile l’elezione nel 2008. Con ciò
non intendiamo ovviamente
delegittimare le istituzioni sta-
tali, la cui validità non è minimamente messa qui in dubbio:
riteniamo tuttavia opportuno
che l’attuale gabinetto contenga il suo attivismo in materia di
politiche scolastiche, nell’attesa (breve ma sempre troppo
lunga) di un governo politico, e
soprattutto di un parlamento,
che siano pienamente legittimati a operare e legiferare. In
altre parole il ministro Profumo
farebbe meglio a congelare le
sue iniziative sulla formazione
iniziale e il reclutamento degli
insegnanti (quello che “Italia
oggi” del 22.5.2012 chiama il
“gran bazar del reclutamento”) e
specialmente sull’indizione di un
concorsone nazionale, in attesa
che avvenga la necessaria ridefinizione degli equilibri politici in
armonia con quella volontà
popolare che solo le prossime
consultazioni politiche nazionali
potranno esprimere.
Nell’attesa, potrebbe proficuamente impegnarsi in un’oculata
gestione dell’amministrazione
scolastica, oltre che nella elaborazione di acute similitudini come
quella, pronunciata ad Assisi
dopo i fatti di Brindisi, secondo
cui “come San Francesco
ammansiremo il lupo e fermeremo la violenza” (“Ansa” 21.5.12,
ore 13.20). Francamente, dopo i
risultati di domenica e lunedì,
non ha davvero più le carte in
regola per fare altro.
Questo è, in realtà, un periodo di transizione dall’era berlusconiana (poiché era Berlusconi
col suo potere a tenere assieme
il centrodestra, non altro) a qualcosa di diverso, forse anche a
un sistema dove il bipolarismo
non trovi più cittadinanza: sono
altri i partiti che hanno nelle
mani la responsabilità di definire un’alternativa politica allo
sfacelo in atto, e sono i partiti
che hanno avversato (in tutto o
in parte) la riforma Gelmini e
più in generale l’intero paradigma di governo del centrodestra. In particolare, come ha
evidenziato Massimo Giannini
(“Un
altro
paese”,
“la
Repubblica”, 22.5.2012), alla
sinistra riformista spetta ora
ogni iniziativa di realizzazione
del “contenitore” che raccolga
le istanze di rinnovamento del
Paese per convertire le velleità
in azione concreta. Se esaminiamo i nodi che Pietro Spataro
indica nel suo editoriale “Dopo
la Seconda Repubblica”,pubblicato sull’“Unità” del 22.5 (equità,
uguaglianza, lavoro, diritti, welfare), ci rendiamo conto che tutti
toccano in vario modo la scuola
sia nel loro esercizio concreto
che nei contenuti dei programmi
educativi. Perciò in quei nodi
stanno anche le risposte al
bisogno di sicurezza e di un’educazione autentica e vera dei
nostri giovani.
E noi insegnanti che cosa
possiamo fare, in definitiva, in
questo difficile frangente? La
lezione, come spesso avviene,
ce la danno gli studenti: lunedì
21, giorno delle esequie di
Melissa, gli alunni dell’Istituto
“Morvillo Falcone” erano tutti al
proprio posto, in classe, con i
loro docenti, per dire che non
hanno paura, o che, se anche
ne hanno un po’, come è logi-
co, sanno vincerla sotto la
guida degli adulti. Anche a noi,
a tutti noi, tocca ora il compito di
metterci lì, in piedi, con la schiena dritta, superando ogni contrapposizione tra diverse categorie di insegnanti, per difendere la scuola dalle ultime picconate di chi vorrebbe smantellarla per trasformarne gli studenti
in “clienti” dei potentati ideologico-religiosi in nome di una sussidiarietà “al contrario” che mira
a strappare allo Stato le sue
legittime competenze. A noi
tocca il compito di individuare
e indicare la strada più giusta,
la via maestra, ai nostri giovani, che possa condurli a essere protagonisti consapevoli del
rinnovamento autentico della
Nazione.
Alessandro Ferioli
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LA RIVISTA
DELLA SCUOLA
Girgenti Editore
XXXIII/11
LA RIVISTA DELLA SCUOLA
PERIODICO DI CULTURA
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LA RIVISTA DELLA SCUOLA
14
Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11
LE NOSTRE PROPOSTE
SCUOLA DUEMILA
SD. 1 - La pedagogia degli antichi greci
Socrate, Platone, Aristotele e le loro scuole.
Programma educativo. Brani scelti.
Ed. marzo 1990, pagine 32
€ 3,10
SD. 2 - L’educazione nella Roma di
Cicerone e imperiale
Caratteri generali dell’educazione romana.
Cicerone, Quintilliano, Seneca. Brani scelti.
Ed. maggio 1990, pagine 44
€ 3,10
SD. 3 - L’educazione cristiana
L’educazione nel Medioevo
S. Benedetto e le Scuole claustrali.
Le Università. Cultura e Misticismo:
S.Francesco e il sentimento religioso.
S.Bonaventura. La pedagogia scolastica.
S.Tommaso.
Ed. luglio 1990, pagine 112
€ 5,16
SD. 4 - I fondamenti pedagogici
dell’Umanesimo e del Rinascimento - parte
prima Gli umanisti Petrarca e Boccaccio, Coluccio
Salutati, Leonardo Bruni, Giannozzo Manetti,
Flavio Biondo, Leon Battista Alberti, Matteo
Palmieri, Marsilio Ficino, Pico della
Mirandola.
Ed. settembre 1990, pagine 112 € 5,16
SD. 5 - I fondamenti pedagogici
dell’Umanesimo e del Rinascimento - parte
seconda
Vittorino da Feltre, Guarino Veronese,
Antonio de Ferraris, Baldesar Castiglione,
Michelangelo Buonarroti, Giorgio Vasari,
Giovanni della Casa, Rodolfo Agricola,
Erasmo da Rotterdam.
Ed. novembre 1990, pagine 112 € 5,16
SD. 6 - Educazione e Riforma protestante
L’influenza pedagogica del pensiero politico
del Machiavelli e del Guicciardini. Botero,
Tasso, Bruno.
I principi educativi di Rabelais e di
Montaigne. Fede e riforma religiosa in
Lutero.
Ed. gennaio 1991, pagine 112
€ 5,16
SD. 7 - La pedagogia della Controriforma
cattolica
L’educazione religiosa in S.Carlo Borromeo,
Antonio Zaccaria, Gerolamo Emiliani,
Calasanzio, S.Filippo Neri, Angela merici, La
Salle.
Ed. marzo 1991, pagine 112
€ 5,16
SD. 8 - Scuola e cultura nel Seicento
Gli orientamenti della cultura europea dopo la
Riforma e la Controriforma, Bacone Campanella, Galilei, Bossuet, Fénelon, Ratke, Valentini, Hienrich, Comenio, Cartesio, Pascal,
Locke.
Ed. giugno 1991, pagine 112
€ 5,16
** ELENCO COMPLETO
SD. 9 - La nuova cultura e l’Illuminismo
Natura, società ed educazione in Rousseau.
L’educazione secondo Basedow.
L’ingegno innovativo di Voltaire.
La nascita dell’enciclopedia e l’opera di
Diderot, Montesquieu e D’Alembert.
Ed. settembre 1991, pagine 112 € 5,16
SD. 19 - Le scuole attive in Spagna,
Svizzera, Belgio, Russia
Le scuole e i metodi Manjons.
Adolfo Ferrière, Claparède, Decroly, Tolstoj,
Makarenko.
Ed. dicembre 1993, pagine 112 € 5,16
SD. 10 - Illuminismo italiano e pedagogia
Il movimento illuministico in Italia.
L’influenza di Milano e Napoli nella cultura
del tempo: Baretti, Gozzi, Soresi, Muratori,
Gorani, Soave, Parini, Beccaria, Vico,
Genovesi, Pagano, Filangieri.
Ed. novembre 1991, pagine 112 € 5,16
SD. 20 - Esperienze educative
L’attivismo programmatico in James, Dewey,
Klipatrick, Washburne, Parkhurst.
Ed. marzo 1994, pagine 112
€ 5,16
SD. 11 - La pedagogia neo umanistica in
Germania
La rivoluzione francese e la storia d’Europa.
La rivoluzione del pensiero moderno di
Emanuele Kant.
Il problema educativo secondo l’idealismo di
Fickte.
Ed. gennaio 1992, pagine 112
€ 5,16
SD. 12 - Il pensiero pedagogico romantico
Divisione del lavoro e del benessere. Libertà
dell’individuo e educazione della personalità.
Pestalozzi e la concezione etica della pedagogia. Herbart, il fondatore della psicologia
scientifica.
Ed. maggio 1992, pagine 112
€ 5,16
SD. 13 - Pedagogia e Risorgimento in Italia
L’educazione di Cuoco, Mazzini, Gioberti,
Aporti, Bosco, De Sanctis, Tommaseo,
Rosmini, Lambruschini, Capponi, Galluppi,
Balbo.
Ed. luglio 1992, pagine 112
€ 5,16
SD. 14 - L’istruzione tra l’Ottocento e il
Novecento.
Il problema dell’istruzione tra i due secoli.
Positivismo, la politica sociale, lo sviluppo
dell’educazione popolare.
Ed. settembre 1992, pagine 112 € 5,16
SD. 15 - L’istruzione nel primo Novecento
I principali problemi della scuola all’inizio
del secolo scorso
Ed. gennaio 1993, pagine 96
€ 5,16
SD. 21 - L’attivismo in Francia
Il pensiero pedagogico di Boutroux, Bergson,
Laberthonnière, Cousinet, Freinet, Dévaud,
Demolins, Blondel.
Ed. giugno 1994, pagine 112
€ 5,16
SD. 22 - Esperienze metodologiche
Il pensiero pedagogico di Hessen, Piaget,
Skinner, Bruner.
Ed. settembre 1994, pagine 144 € 7,75
SD. 23 - Metodi e autori moderni
Il pensiero pedagogico di Hessen, Piaget,
Skinner, Bruner.
Ed. novembre 1994, pagine 128 € 7,75
SD. 25 - La scuola dell’obbligo dall’unità
d’Italia
Prima organizzazione della scuola elementare
nello Stato unitario. I programmi dei ministri
Casati, Coppino, Gabelli e Baccelli.
Ed. aprile 1995, pagine 128
€ 7,75
SD. 26 - La scuola dell’obbligo tra Crispi e
Giolitti
La scuola e il lavoro nei programmi dei ministri Baccelli e Orlando.
Ed. giugno 1995, pagine 144
€ 7,75
SD. 27 - Dal primo dopoguerra alla riforma Gentile
L’Europa dopo la prima guerra mondiale. La
riforma scolastica di Giovanni Gentile.
Ed. novembre 1995, pagine 120 € 7,75
SD. 17 - Le scuole attive in Italia
le case dei bambini della Montessori.
La pedagogia attiva delle Agazzi.
La “scuola serena” della Boschetti Alberti,
l’ideale pedagogico di Gramsci.
Ed. giugno 1993, pagine 112
€ 5,16
SD. 28 - La scuola dell’obbligo tra fascismo
e ricostruzione
I programmi delle scuole elementari del 1934.
La “Carta della scuola” del ministro Bottai. I
programmi del 1945, della Consulta e del
1955.
Ed. gennaio 1996, pagine 120
€ 7,75
SD. 18 - Le scuole nuove dei paesi anglosassoni
Reddie, Baden Powell, Foerster, Spranger,
Kerschensteiner e la pedagogia moderna in
Gran Bretagna e in Germania.
Ed. settembre 1993, pagine 96
€ 5,16
SD. 29 - Elementi di psicologia dell’età evolutiva
Elementi di psicologia generale. Aspetti e
momenti fondamentali della psicologia. Le
fasi dell’età evolutiva. Letture.
Ed. marzo 1996, pagine 112
€ 7,75
15
LA RIVISTA DELLA SCUOLA
Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11
PER L’AUTOAGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
VOLUMI DISPONIBILI **
SD. 35 - Scuola e istruzione tra qualità e
quantità
La qualità dell’istruzione. Interscambio di iniziative per la qualità tra mondo del lavoro e
sistema scolastico. Dibattito su quantità e
qualità. Teoria dell’istruzione.
L’apprendimento.
Ed. settembre 1997, pagine 120 € 9,30
SD. 36 - Progetto educativo per il cittadino
d’Europa
Come costruire la cittadinanza europea attraverso l’educazione e la formazione. Il progetto pedagogico come processo unitario tra
istruzione e formazione.
Ed. novembre 1997, pagine 128 € 9,30
SD. 37 - Cinema, teatro, musica nella formazione educativa
Considerazioni sul cinema: dal muto al divismo. Il teatro: dalla commedia dell’arte alla
lettera testamento di Strehler. La musica come
arte pura e astratta. Analisi di films e di dischi.
Ed. febbraio 1998, pagine 144
€ 9,30
SD. 39 - Gli anni Settanta o della contestazione: testimonianze
Herbert Marcuse: il maestro della contestazione; il ‘68: un anno per la storia; cause delle
lotte studentesche; lo statuto dei lavoratori; il
caso Moro; adolescenza protestataria e problematica educativa.
Ed. settembre 1998, pagine 120 € 9,30
SD. 42 - Educare ai valori della coscienza e
della democrazia
Il valore dell’educazione; L’educatore deve
assumere un atteggiamento costruttivo; causa
e origini della crisi dei valori; educare ai diritti umani; il Concilio vaticano II e la persona
umana
Ed. aprile 1999, pagine 112
€ 9,30
SD. 43 - Orientamento e formazione
L’orientamento dei giovani e la scuola; le
competenze trasversali e la loro crescente
importanza; i problemi dell’istruzione e la
formazione nell’Unione Europea; esempi di
progetti per l’orientamento.
Ed. settembre 1999, pagine 120 € 9,30
SD. 44 - Dal primo dopoguerra all’avvento
della Repubblica
Il primo dopoguerra e il fascismo; Giolitti; il
programma dei fasci; il delitto Matteotti;
Mussolini e gli industriali; la questione meridionale; la carta del lavoro; gli accademici
del regime; la caduta del fascismo; la
Repubblica di Salò; la Resistenza; l’Italia
diventa Repubblica.
Ed. novembre 1999, pagine 144 € 9,30
SD. 45 - Aggiornamento e formazione dei
docenti
La qualità dell’insegnamento. Formazione
iniziale degli insegnanti. Centri risorse per
insegnanti: polivalenti, dedicati, reti e poli,
analisi, prospettive, strumenti.
Estratti dal contratto nazionale del personale.
Ed. gennaio 2000, pagine 144
€ 11,36
SD. 47-Autonomia: esperienze e progetti
Progetto lingue; Progetto musica; Progetto
biblioteche.
Ed. ottobre 2000, pagine 120
€ 11,36
SD. 48/49 - Riordino dei cicli - La scuola
del domani
Lavori delle commissioni e bozza di programma quinquennale.
Ed. febbraio 2001, pagine 192 € 12,91
SD. 50 - Cosa cambia nella scuola del 2000
La gestione dell’autonomia.
Ed. settembre 2001, pagine 160 € 12,91
SD. 51 - Ricerca del metodo
Come imparare ad apprendere.
Ed. marzo 2002, pagine 160
€ 20,00
SD. 52 - Funzione della lettura nel processo formativo
I ragazzi e la lettura: cosa e come leggere;
comprensione della lettura; scopi e abilità di
chi legge; generi di lettura; quotidiani e riviste; il giornale alla TV (Ristampa)
Ed. ottobre 2002, pagine 128
€ 14,00
SD. 53 - Problemi di coppia/Indagine su
matrimonio, famiglia e convivenza
La scelta libera e consapevole; le tipologie dei
rapporti di coppia; le opinioni dei giovani.
Ediz. febbraio 2003, pagine 112 € 12,00
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SD. 40 - Educazione e salute: antologia e
normativa
L’educazione sanitaria comincia nelle scuole;
l’igiene come tutela della salute, le droghe e i
loro effetti, lo sviluppo tecnologico e l’inquinamento; la carta sociale europea; la prevenzione
alla tossicodipendenza.
Ed. novembre 1998, pagine 144 € 9,30
SD. 41 - Istruzione e politica nel secolo XX:
fatti e problemi dal 1945 al 1963
Dallo statuto della Nazioni Unite, all’avvento
di Nikita Krusciov, il Patto Atlantico; la guerra di Corea, la morte di Stalin, dalla rivolta
ungherese al dramma del Vietnam; la
Comunità Economica Europea; dalla guerra
nel Congo Belga all’assassinio di Kennedy
Ed. gennaio 1999, pagine 112
€ 9,30
SD. 46 - Autonomia e progetti
Autonomia, ambiti; curricoli; qualità, 100
scuole, formazione interdirezionali.
Ed. giugno 2000, pagine 120
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escludendone quindi, la divulgazione a terzi. I dati verranno aggiornati o cancellati a richiesta dell’interessato.
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XXXIII-11
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SD. 32 - Progetto educativo e valutazione
Finalità e scopi educativi: dalla progettazione
alla valutazione. La funzione docente. La
valutazione in Europa. Le ultime norme legislative .
Ed. novembre 1996, pagine 112 € 7,75
SCUOLA DUEMILA
LA RIVISTA DELLA SCUOLA
16
Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11
Gianni Rodari
Vita, Poesie, Racconti, Filastrocche
di
EMMA TONUTTI
e
Un precedente articolo degli stessi
Autori, su Gianni Rodari, é stato pubblicato sul n. 10 della Rivista
ianni Rodari è conosciuto nel
campo della letteratura dell’infanzia per le sue poesie, i racconti e le filastrocche divenute
classici per ragazzi. Poco si sa del suo
primo impiego come giornalista dell’Unità,
di Paese Sera, come direttore del Pioniere,
e del suo profilo come intellettuale, pedagogista, della sua militanza
politica, dell’impegno
come maestro elementare, come padre e
come uomo. Attraverso
i riferimenti biografici si
vuole far luce sulle
tante sfaccettature che
caratterizzano una delle
figure intellettuali più
poliedriche e complesse di tutto il novecento.
Gianni Rodari nasce
il 23 ottobre 1920 in
provincia di Novara, a
Omegna, sul lago
d’Orta, in Lombardia.
Entrambi i genitori
sono lombardi, provenienti dalla Valcuvia,
nel Varesotto. Il padre
Giuseppe è un fornaio
che si risposa con
Maddalena Aricocchi
con la quale, oltre a
Gianni, avrà un altro
figlio a distanza di un
anno, Cesare.
La
madre, essendo spesso occupata ad aiutare
il marito al negozio,
affida Gianni, appena
nato, a una balia a
Pattenasco.
Alcune notizie di Rodari, sui primi anni
scolastici, sono state raccolte da una compagna di classe, Teresa Mattei, che diventerà in seguito deputato alla Costituente.
Essa ricorda che Gianni era bravo in gran
parte delle materie scolastiche, aveva
qualche difficoltà solo con la matematica e
spesso aiutava i compagni lasciando
copiare i suoi compiti.
La personalità del piccolo Gianni si contraddistingue per la sua riservatezza; è un
bambino timido e schivo. Lo testimonia il
fratello Cesare, il quale ricorda che la sera
Gianni si sedeva fuori nel cortile sotto una
fonte luminosa per leggere i suoi giornaletti senza essere disturbato. Fin da giovane manifesta, perciò, non solo la passione
per la lettura in solitudine, ma anche una
certa bravura nella scrittura di testi poetici.
All’interno del nucleo familiare, Rodari
G
instaura un particolare
legame affettivo con il
padre che faceva il fornaio. Lo testimoniano le diverse filastrocche dell’autore nelle quali ricorrono spesso i temi del pane e del forno. Rodari parla
della figura paterna con affetto e un velo
di tristezza dopo la sua perdita: “L’ultima
immagine che conservo di mio padre è
quella di un uomo che tenta invano di scaldarsi la schiena contro il forno. È freddo e
trema. È uscito sotto il temporale per aiutare un gattino rimasto isolato tra le pozzanghere. Morirà dopo sette giorni, di
bronco-polmonite. A quei tempi non c’era
la penicillina. So di essere stato accompagnato a vederlo più tardi, morto, solo sul
proposito Il treno delle filastrocche, volume
di poesie del 1952, dove è ricorrente il
motivo del treno o la Filastrocca del ferroviere, uno dei primi testi poetici che Rodari
pubblica nella rubrica Piccolo mondo
nuovo nel n. 1 di Vie nuove nel 1949.
All’età di nove anni, nella casa di
Gavirate, Rodari ha il suo primo approccio
con uno strumento musicale: il pianoforte.
Ma Gianni è anche molto portato per il
canto: assieme al fratello Cesare già frequentava il coro parrocchiale di Omegna.
Nel paese natio ascoltava spesso le musiche popolari delle bande o delle feste paesane; queste prime esperienze contribuirono a formare la sua musicalità e il senso
del ritmo. Quando la madre regala ai figli
la prima radio, Rodari la
monopolizza a suo
uso ascoltando musica classica e concedendola al fratello
Cesare solo per un’ora al giorno.
Un aspetto rilevante
dell’infanzia di Rodari
è il suo rapporto con
la
religione.
L’educazione fortemente cattolica è
dovuta alla figura
della madre, molto
devota e legata alla
Chiesa. Il rapporto
con la madre non
deve essere stato
facile, visto il suo
carattere rigido, chiuso e controllato. La
quinta elementare la
frequenta a Gavirate,
successivamente, a
undici anni, si iscrive
al Seminario di San
Pietro Martire di
Severo, a Milano.
Concluderà tali studi a
Herb Reich - 1925091- barca di notte
quattordici anni, nel
1934. La vita del
Seminario non l’affascina
letto, con le mani in croce. Ricordo le mani e, con il tempo, svanisce in lui la vocazioma non il volto. E anche dell’uomo che si ne religiosa.
scalda contro le mattonelle tiepide non
Una volta trasferitosi, dal 1934 al 1937,
ricordo il volto, ma le braccia: si bruciac- al pensionato di Espani di Varese, inizia a
chiava i peli con un giornale acceso, per- frequentare l’Istituto magistrale Manzoni.
ché non finissero nella pasta del pane. Il Grazie al suo impegno e allo studio assigiornale era La gazzetta del popolo. duo, riesce sempre a raggiungere buoni
Questo lo so di preciso, perché aveva una voti e ad avere l’esonero dal pagamento
pagina per bambini”.
delle tasse scolastiche. Nel tempo libero,
Quando il padre muore, nel 1929, per Rodari prende lezioni di violino appassioGianni e per la sua famiglia l’evento trau- nandosi a questo strumento. É in questi
matico determina grossi cambiamenti anni che conosce altri due coetanei con i
anche di natura economica. La famiglia si quali formerà un piccolo gruppetto di
trasferisce dalla natia Omegna e Rodari musicisti. Il trio, composto da Giuseppe
viene mandato dalla madre da una sua Gerosa, alla chitarra, Nino Bianchi al mansorella nubile a Gavirate, nella casa di un dolino e Rodari con il violino, era solito
capostazione. É proprio qui, in questo girovagare per i cortili e le osterie del
ambiente circondato da treni, dall’idea del paese suonando allegramente.
viaggio e della libertà, che Rodari trae ispiRodari si iscrive anche alla Gioventù
razione per le atmosfere delle poesie che Italiana del Littorio, ma non è del tutto
scriverà in seguito. Ricordiamo a questo soddisfatto di tale frequentazione come ci
CELESTINO TESTA
LA RIVISTA DELLA SCUOLA
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fantasia, a proposito della
sua esperienza lavorativa
come maestro elementare,
leggiamo: “Dovevo essere un
pessimo maestro, mal preparato al suo lavoro avevo in mente tutto
dalla linguistica indo-europea al marxismo; il cavalier Romussi, direttore della
Biblioteca civica di Varese, benché il ritratto del duce fosse bene in vista sopra la
sua scrivania, mi consegnò sempre senza
batter ciglio qualsiasi libro di cui gli avessi
fatto regolare richiesta; avevo in mente
tutto fuor che la scuola. Forse, però, non
sono stato un maestro noioso. Raccontavo
ai bambini, un po’ per simpatia un po’ per la
voglia di giocare, storie senza il minimo riferimento alla realtà né al buon senso, che
inventavo servendomi delle ‘tecniche’ promosse e insieme deprecate da Breton”.
Nel 1941, dopo aver vinto il concorso da
maestro, insegna come supplente a Uboldo
Saronno. In questo anno inizia ad abbozzare le prime tecniche “per inventare le storie”
che scopre grazie ai primi incontri letterali
con i surrealisti francesi. All’entrata in guerra dell’Italia, per motivi di salute, non viene
richiamato alle armi; Rodari è, per natura,
antimilitarista.
Questi anni sono segnati da lutti di persone a lui molto care. Durante i primi giorni
del conflitto, l’amico Nino Bianchi muore
durante l’affondamento di una nave militare,
Amedeo Marvelli muore in Urss e anche il
fratello maggiore, Cesare, viene rinchiuso in
un campo di concentramento in Germania
nel settembre del 1943. Il dolore di Rodari,
per la perdita dei suoi affetti più cari, si traduce in una bella poesia intitolata Il treno
del Caucaso ove ricorda l’amico Amedeo
Marvelli.
Un importante incarico lo attende: nel
1946 viene nominato dirigente dell’Ordine
Nuovo. Grazie a questo impegno scopre il
mestiere del giornalista al quale si dedicherà per tutta la vita. Il suo contributo nel
reimpostare il giornale è fondamentale: si
fa promotore di una campagna per ristamparlo in un formato più grande. In questo
periodo Rodari collabora anche con la
Prealpina pubblicando alcuni racconti di
stampo surrealistico e firmandosi con gli
pseudonimi di Francesco Aricocchi, il suo
secondo nome e il cognome della madre,
Gianni Rodari
ricorda Marcello Argilli nel libro Gianni
Rodari. Una biografia: “Odiavo la ginnastica, i saggi ginnici e i cortei, e le divise: preferivo leggere. Dall’età di quattordici anni
leggevo di tutto, soprattutto filosofia, letteratura, storia dell’arte e delle religioni.
Studiavo da solo le lingue. In paese per
rispetto umano, continuai ad appartenere
all’Azione Cattolica fino ai 17 anni: a 16
ero propagandista, avendo seguito un
apposito corso serale a Milano e visitavo
alla domenica le sezioni giovanili di Sesto
Calende, Angera, Taino, Mercallo e altre
che non ricordo”.
Durante gli anni di studi all’Istituto magistrale, Rodari lega in modo particolare con
due coetanei, Nino Bianchi e Amedeo
Marvelli, che scrive poesie e dipinge.
L’amicizia che li unisce è segnata anche
dai comuni interessi che appassionano
entrambi. In seguito alla morte precocissima dei due amici, Rodari manterrà vivo il
loro ricordo citandoli all’interno di testi poetici e in alcune pagine della Grammatica
della fantasia: “..Santa Caterina del Sasso,
un santuario a picco sul lago Maggiore. Ci
andavo in bicicletta. Ci andavamo assieme,
Amedeo e io. Sedevamo sotto un fresco
portico a bere vino bianco e a parlare di
Kant. Ci trovavamo anche in treno, eravamo entrambi studenti pendolari. Amedeo
portava un lungo mantello blu. In certi giorni sotto il mantello s’indovinava la sagoma
dell’astuccio del suo violino. La maniglia del
mio astuccio era rotta, dovevo portarlo
sotto braccio. Amedeo andò negli alpini e
morì in Russia. Spesso Amedeo e io passavamo pomeriggi interi nei boschi a parlare di Kant, di Dostoevskij, di Montale, di
Alfonso Gatto. Le amicizie dei sedici anni
sono quelle che lasciano i segni più profondi nella vita”.
Nel 1937 Rodari conclude gli studi magistrali con un anno in anticipo, con il diploma
di maestro; durante l’ultimo anno si prepara
da solo per superare l’ultimo biennio.
La sua prima esperienza da maestro risale al 1938, a Cascina Piana, Sesto Calende,
ove esercita la professione di istitutore per
un periodo di sei mesi presso i Sauer, famiglia di ebrei tedeschi partiti dalla Germania e
rifugiati in Italia per sfuggire alle leggi razziali. Grazie a questa esperienza, avrà anche
l’occasione di approfondire la conoscenza
del tedesco e, soprattutto, sperimentare di
persona il dramma del razzismo.
Un anno dopo si iscrive all’Università
Cattolica di Milano, Facoltà di lingue. Dopo
aver sostenuto alcuni esami, abbandona
gli studi. Nel frattempo maturano in lui le
prime convinzioni politiche in seguito a letture da lui intraprese e alcuni rapporti con
antifascisti. Tali esperienze lo portano,
assieme al fratello, ad avvicinarsi al comunismo.
Tra il 1930 e il 1940 insegna come supplente prima a Biandronno, Gavirate,
Brusimpiano, in provincia di Varese, e poi
a Cardana e a Tradate. Nell’anno scolastico 1940-1941 insegna in una pluriclasse,
terza e quarta elementare, a Ranco, un
tempo frazione di Angera.
Nelle prime pagine di Grammatica della
Coney Faed -1925093
Per il pittore
Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11
Franco Ciocchi e Giovanni Grazioso.
Nel marzo del 1947 lascia la direzione
dell’Ordine Nuovo e viene destinato alla
redazione dell’Unità di Milano, quotidiano
comunista. Inizialmente il suo è un incarico da cronista ma, successivamente,
diventa vice-capocronista; poi, diviene
inviato speciale. Dal 13 marzo 1949 al 5
febbraio 1950, come giornalista dell’Unita,
Rodari comincia a scrivere la rubrica per
bambini La Domenica dei Piccoli. Tale
esperienza determina una grossa svolta
nella sua vita, ma si dovrà attendere ancora molto prima che abbandoni il lavoro
giornalistico di partito per dedicarsi alla
letteratura per l’infanzia.
Rodari, nel libro Esercizi di fantasia,
spiega come gli venne assegnato l’incarico di scrivere La Domenica dei Piccoli:
“Ero già sulla trentina, da un pezzo non
ero più un ragazzino. Ed ecco che un giorno il direttore del quotidiano decide di
dedicare una pagina domenicale ai bambini. Chiesero a me di fare questo angolo
per i bambini. Ero il solo ad aver fatto, anni
addietro, il maestro di scuola e questo era
l’unico titolo che suggeriva quella scelta.
Avevo anche una certa predisposizione
per i pezzi brillanti di fantasia o di umorismo. Cominciai così a pubblicare settimanalmente filastrocche e raccontini per i
quali ritrovavo il mio gusto giovanile dei
surrealisti francesi letti da studente in
biblioteca. Quasi subito incominciarono ad
arrivare lettere di bambini che chiedevano
filastrocche e raccontini per il papà tranviere, per il padre vigile urbano, per il
padre impiegato e così via. Le filastrocche
nascevano, per così dire, dalla mano sinistra, ma mi divertiva inventarle tenendo
conto delle condizioni di cui non potevo
non avvertire il significato: la prima che
l’angolo per i bambini non appariva in un
giornale per bambini ma in un quotidiano
nazionale assai impegnato e socialmente
vicino alle classi popolari, la seconda che
l’angolo diventava sempre più un dialogo
in diretta con i bambini. Non una cosa fatta
a tavolino, ma in presa diretta con i lettori,
i bambini e le loro famiglie. Non sono, dunque, arrivato ai bambini dalla strada della
letteratura, ma da quella del giornalismo;
tanto è vero che ho continuato anche
dopo a fare il giornalista”.
Il primo testo poetico risale al 7 aprile
1949 e lo troviamo nella rubrica La
Domenica dei Piccoli su l’Unità di Milano:
Susanna! A conclusione dello scritto l’autore si firma con lo pseudonimo di Lino
Picco.
Durante tutta la sua carriera giornalistica, Rodari manterrà viva sempre la sua
attività politica come militante del Partito
Comunista, tendenza che accomuna
anche molti altri giovani intellettuali suoi
coetanei sull’onda della Resistenza.
Oltre al lavoro all’Unità, Rodari collabora anche con la rivista Vie nuove con testi
e articoli dedicati ai bambini all’interno
della rubrica Piccolo mondo nuovo. Le
tematiche che emergono dalle produzioni
scritte del giornalista sono varie, si va dal
mondo fantastico a quello delle maschere,
delle marionette; dal testo della filastrocca
Stracci! Stracci! emerge, in particolare,
anche l’antiamericanismo di Rodari.
Nel 1950 lascia l’Unità e si trasferisce a
Roma, in una pensione, dopo essere stato
LA RIVISTA DELLA SCUOLA
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Pc prestò la macchina da
scrivere, e cominciai Le
avventure di Cipollino. Fu un
mese bellissimo, le figlie di
Armando Malagoli, il contadino che mi ospitava, mi chiamavano la mattina presto: “Su, Gianni, che sei qua per
lavorare, mica per dormire”. Scrivevo
quasi tutto il giorno, in camera, in cortile, e
in cucina, con la macchina su una sedia, e
intorno sempre un po’ di bambini a guardare quello che facevo. Quando arrivai a
pagina cento per la moglie di Armando
fece la ‘crescente’, la chiamavano anche il
‘gnocco fitto’, Armando stappò delle belle
bottiglie, insomma, festa per tutti”.
Rodari dà vita alle storie di Cipollino
pubblicando i suoi versetti sul Pioniere per
circa un anno, successivamente affida tale
compito a due giovani collaboratori del
giornale: Marcello Argilli, con il quale
instaurerà una duratura amicizia, e
Gabriella Parca. Entrambi continueranno
a raccontare le vicende di questo personaggio rispettandone scrupolosamente l’iniziale impostazione rodariana.
Il contributo di Rodari alla direzione e
alla nuova impostazione di questo giornale è fondamentale: si impegna a inventare
temi, personaggi e linguaggi nuovi dando
vita a un settimanale italiano che affronta,
per la prima volta nella storia della letteratura per l’infanzia, tematiche riguardanti gli
ideali della democrazia, dell’amore, della
giustizia sociale e dell’uguaglianza delle
razze trasmettendo, perciò, messaggi
antirazzisti e pacifisti.
Bisogna sottolineare che i primi anni di
pubblicazione del Pioniere sono segnati
da una lunga e accanita lotta con le
Istituzioni ecclesiastiche, che mettono al
bando il giornale per due peccati allora
mortali: il fatto che la testata fosse laica e
fatta da comunisti. Per questo motivo
anche i primi libri di Rodari hanno molto
successo, ma solamente tra il ristretto
pubblico di lettori di sinistra e in Urss ove
vengono tradotti.
Nel novembre del 1952, Rodari compie il
suo primo viaggio in Urss e ne farà altri nel
‘63, ‘67, ‘73 e, l’ultimo, nel 1979. L’anno
dopo, il 25 aprile 1953, sposa Anna Maria
Ferretti, conosciuta a Modena, dove lavorava come segretaria alla Permanenza deputati, ufficio per i rapporti tra gli eletti della
sinistra e gli elettori. In seguito a due significative esperienze giornalistiche, la prima
alla fine del 1953, quando é incaricato di diri-
Gianni Rodari
chiamato da Gian Carlo Pajetta per fondare e dirigere, assieme a Dina Rinaldi, il
Pioniere, periodico per ragazzi. La giornalista Rinaldi, già direttrice di Noi Donne,
viene designata per questo incarico dal
Partito Comunista con l’intento di pubblicare un settimanale per bambini da affiancare alla costituenda Associazione
Pionieri d’Italia (API). Il primo numero del
periodico esce il 10 settembre dello stesso anno, ma Rodari non è entusiasta del
lavoro; lo considera semplicemente un
incarico di partito. Ma attraverso l’esperienza al Pioniere, Rodari scopre la sua
passione e bravura nello scrivere testi per
bambini ed inizia a occuparsi di letteratura
per l’infanzia. Nello stesso anno pubblica il
suo primo testo Il libro delle filastrocche,
raccolta di quarantasei filastrocche, già
edite sia in La domenica dei Piccoli che in
Piccolo mondo nuovo, divise in quattro
sezioni.
Marcello Argilli, all’interno di Gianni
Rodari. Una biografia, ricorda quanto
Rodari abbia rinnovato la letteratura dell’infanzia introducendo tematiche dallo
sfondo sociale e riguardanti il quotidiano:
“In particolare c’è la scoperta di un’Italia
del lavoro che fino ad allora aveva avuto
ben poca voce, e distorta, nella poesia
infantile. Indicativi, a riguardo, sono i personaggi che compaiono nelle quarantasei
poesie del Libro delle filastrocche. Vi figurano, infatti, al singolare o al plurale,
esclusi i bambini, operai 4 volte, fornai 3,
imbianchini 2, spazzacamini 2, medici 2,
omino della gru 2, spazzino 2, muratore 2,
maestro 2, bidello/a 2, impiegato 2, e una
volta droghiere, pescatore, minatore, contadino, elettricista, stagnino, arrotino, vigile urbano, vigile notturni, cenciaiolo, pompiere, portinaia, servetta, tranviere, ferroviere, lattaio, fattorino, cacciatore, giornalista, pittore, maestro della banda.
Con connotazioni negative figurano: ricchi 2 volte, ministro della guerra, generale,
padrone della servetta. I personaggi di
fantasia o mitologici sono: fate 2, omino
dei segni 2, Befana, Giano, streghina,
Biancaneve, principe, maschere della
Commedia dell’arte. Due sole volte sono
nominate le parole manna e nonni, e
anche quello è indicativo”.
Nello stesso anno di pubblicazione de Il
libro delle filastrocche esce anche Il
romanzo di Cipollino, testo che Rodari è
stimolato a scrivere in seguito alla grande
popolarità riscossa dal personaggio sul
Pioniere ove ogni settimana appariva su
tavole di otto vignette illustrate da Raul
Verdini.
Le avventure di Cipollino hanno un
immediato successo sul pubblico dei lettori tanto da diventare, in breve, il simbolo
del Pioniere. Il personaggio-ortaggio dà il
nome a molti reparti dell’Associazione
Pionieri d’Italia apparendo in cartoline,
pupazzi o distintivi portati con orgoglio dai
lettori. Scrive Rodari: “Presi un mese di
vacanza, trovai ospitalità in casa di un
bravo contadino di Gaggio di Piano, presso Modena che sgombrò la stanza-granaio per mettermi un letto, la sezione del
Alfred Fruch - 1925142 - il suonatore
Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11
gere il settimanale Avanguardia dell’organo
nazionale della Fgci, Federazione giovanile
comunista, e la seconda come direttore
dell’Unità, Rodari inizia a maturate i primi
ripensamenti sulla sua attività lavorativa.
Inizia a farsi sentire un senso di inadeguatezza al lavoro come dirigente politico e giornalista di partito.
Nel 1957 si iscrive all’Albo dei giornalisti;
nello stesso anno nasce la figlia Paola.
Dal temperamento schivo e poco espansivo, Rodari della sua vita familiare non ha
mai lasciato trapelare nulla. Anche la figlia
Paola non è di natura espansiva, ma ugualmente ci lascia una significativa testimonianza sul suo rapporto con il padre: “Non
avevamo intimità, nel senso di confidarci e
raccontarci cosa sentivamo. Forse non l’aveva con nessuno, salvo, forse, con mia
madre. Probabilmente abbiamo entrambi
sofferto di questa mancanza di intimità.
Nonostante ciò, posso dire che ci capivamo molto bene, per un fondo di intuitiva
comprensione che ci faceva superare le
difficoltà di comunicazione. Quando stavamo insieme c’era moltissimo scambio
intellettuale, sia da bambina che da ragazza: mi spiegava moltissime cose importanti. Un ricordo vivido che ho di lui è nel
bosco di Manziana, mentre mi spiega la
dialettica hegeliana. Frequentavo le medie
e mi capitò di sfogliare nel suo studio un
testo di Hegel: naturalmente non ci capivo
niente, e mi sembravano addirittura buffe
quelle complicatissime espressioni.
Ricordo ancora mio padre, nel bosco, che
serio e paziente mi spiegava tesi, antitesi,
e sintesi, tracciando con un bastone segni
e parole tra le foglie secche. A volte facevamo dei giochi culturali: per esempio,
ascoltando il terzo programma della radio,
dovevamo indovinare l’autore della musica trasmessa, o almeno di quale epoca
fosse o di quale genere musicale si trattasse. Se avevo voglia di leggere, tirava
giù dai suoi scaffali pile di romanzi, presentandomeli uno per uno perché scegliessi quello che mi interessava di più”.
Anche secondo il parere della madre,
Rodari aveva con la figlia un rapporto di
padre tradizionale. A causa degli impegni
d’ufficio e di lavoro, il tempo dedicatole
durante i pomeriggi, dopo la scuola, era
esiguo. Maggiori occasioni per stare insieme erano, invece, quelle estive, durante le
vacanze trascorse a Manziana, anche se
ugualmente lui trascorreva molte ore a
lavorare. Il padre si divertiva a inventare
per la piccola Paola giochi di parole, a stimolarla ad esprimersi attraverso carte
colorate, pennarelli, giocattoli e strumenti
per intagliare il legno.
Con il trasferimento a Paese Sera,
Rodari riesce a trovare un equilibrio tra
l’attività giornalistica e il lavoro di scrittore
per l’infanzia. Il suo è un incarico di inviato corsivista.
Il rapporto tra Rodari e la critica letteraria non è dei migliori. I suoi libri, infatti, per
tutti gli anni cinquanta vengono completamente ignorati dalla critica ufficiale italiana. Solamente le Edizioni di cultura sociale e la casa editrice del Partito Comunista
pubblica i suoi testi che si diffondono solamente tra il pubblico di sinistra. Le cose
migliorano nettamente quando la casa
editrice Einaudi, alla fine del 1960, inizia a
LA RIVISTA DELLA SCUOLA
19
Gianni Rodari
pubblicare i testi rodariani, che riscuotono
un immediato successo in tutta Italia.
Filastrocche in cielo e in terra è il primo ad
uscire, alla fine del 1959. Rodari scrive a
Giulio Einaudi in seguito all’uscita del libro:
“Caro Einaudi, ho ricevuto le ‘filastrocche’ e
tocco il cielo con tutte e dieci le dita. Devo
proprio dirle grazie dell’edizione bellissima,
molto più bella di come potevo aspettarmela. Il libro rallegra piccoli e grandi solo a sfogliarlo e ispira una gran simpatia, credo di
poterlo dire come se si trattasse di un libro
di un altro. In famiglia mi guardano e trattano con accresciuto rispetto, e per la prima
volta posso chiudere la porta del mio studio, anche se ci vado al leggere un libro
giallo. Insomma ho ricevuto i calzoni lunghi:
se ha dei nemici, disponga di me”. Quasi
contemporaneamente alla pubblicazione
di Filastrocche in cielo e in terra, è la collaborazione di Rodari con i due periodici
La Via Migliore e il Il Corriere dei Piccoli.
Sono pubblicate proprio da quest’ultima
testata le Favole al telefono del 1962, in
gran parte nate nel ‘61 per lo spazio offerto a Rodari sul Corrierino, la terza parte di
Il libro degli errori e il romanzo La torta in
cielo già pubblicato in dieci puntate nel
Corriere dei Piccoli del 1964. Sul
Corrierino sono pubblicati Tante storie per
giocare, I viaggi di Giovannino Perdigiorno e
Bambolik, che ha origine da Superbambolo
comparso su La Via Migliore nel ‘70.
Come si può intuire, gli anni Sessanta e
Settanta sono caratterizzati da un’intensa
produzione scritta di Rodari anche sui
periodici La Via Migliore e il Corrierino. La
pubblicazione del racconto Gip nel televisore si deve all’Editore Mursia di Milano,
che pubblicherà anche Castello di carte,
ristampato più tardi con il titolo di Le carte
parlanti.
Ma gli anni sessanta/settanta sono fondamentali per Rodari non solo per l’intensa
produzione letteraria, ma anche per l’avvicinamento al Movimento di Cooperazione
Educativa. Gli insegnanti che vi fanno
parte lo invitano subito a tenere conferenze, seminari e incontri con le scolaresche.
Saranno proprio queste esperienze a
diretto contatto con gli scolari a ispirarlo
nella attività didattica. Molti stimoli e suggerimenti pedagogici saranno poi riportati
nel celebre testo Grammatica della fantasia del 1973. Del Rodari di questi anni è
nota anche la realizzazione di testi per
programmi televisivi quali Tante storie per
giocare, in onda con la regia di Mario
Lami, ogni mercoledì dal 22 ottobre 1969
al 25 marzo 1970 sulla Rai.
Durante gli anni dal 1966 al 1969
Rodari si dedica solamente al lavoro con i
bambini e all’intensa attività di collaborazioni. In questi tre anni, oltre a interrompere la sua produzione letteraria, Rodari è
segnato da un esaurimento nervoso e da
disturbi epatici. Inizialmente prende in
considerazione l’idea di lavorare a casa,
poi ripensa all’opportunità che gli è stata
offerta da Einaudi di trasferirsi a Torino.
Questo però comporterebbe alcuni problemi familiari dal momento che la moglie
preferisce che la figlia Paola rimanga a
Roma per terminare le scuole elementari.
Importante traguardo per
lo scrittore è senz’altro l’assegnazione
del
premio
Andersen, massimo premio internazionale
di letteratura infantile, assegnatogli nel
1970. Tale premio, oltre ad accrescere la
sua notorietà su scala mondiale, lo risolleva rimotivandolo nel suo lavoro.
Dopo il 1970, Rodari ricomincia a pubblicare per Einaudi e per gli Editori Riuniti
anche riciclando lavori già precedentemente pubblicati su riviste e giornali. In
seguito alla pausa dal ‘66 al ’69, la sua
intensa attività creativa non è più la stessa; ciò non è dovuto solo agli eccessivi
impegni lavorativi, bensì anche ad un inclinarsi della sua vena poetica.
Con gli inizi del 1977 incomincia un difficile periodo per Rodari. Il lavoro a Paese
Sera sembra non appassionarlo come
prima. In questo periodo é nervoso, esausto e di salute cagionevole: avverte i primi
disturbi al petto. Dalle radiologie non
emerge nulla di preoccupante, ma forse è
già in atto l’aneurisma che gli sarà fatale.
Durante un periodo di riposo di tre mesi a
Manziana, interrompe tutte le sue attività
lavorative e, durante il giorno, sta per
molto tempo a letto in uno stato di sonnolenza. Sua moglie interpreta tale comportamento come uno stato depressivo dovuto a un esaurimento della sua vena creativa e riesce, a stento, a condurlo dal medico. Constatato che la pressione risulta alta
e le arterie mal ridotte, Rodari é portato da
uno specialista a Modena che gli somministra delle pastiglie che, però, hanno degli
effetti collaterali soprattutto sulla sua psiche. Anche la figlia, ormai adolescente,
avverte la sofferenza del padre: “Mi pesava la sua sofferenza, come ti pesa una persona che si sente che sta male, e alla
quale non riesci a dare quello che vorresti.
Ma non puoi confidarti con qualcuno che
non si è mai confidato”.
Lo scrittore è molto irritabile e di cattivo
umore, ma, nonostante ciò, viene invitato
in Bulgaria per la chiusura dell’Anno del
fanciullo; ci tornerà anche l’anno dopo per
lo stesso motivo. Dal 29 agosto al 28 ottobre 1979 compie un viaggio in Urss. Tale
esperienza lo segnerà profondamente dal
momento che avrà l’occasione d’incontrare scolari di diverse città. Durante tutto il
viaggio scrive un diario che verrà pubblicato nel 1984 da Einaudi: Giochi nell’Urss,
appunti di viaggio.
Quando da Mosca scende dall’aereo e
trova un incredibile sbalzo di temperatura,
inizia immediatamente ad avvertire forti
dolori alla gamba sinistra. Una volta giunto
a Roma, dal momento che il malessere non
si placa, la moglie insiste affinché si faccia
operare: “Era un testone, non si è mai curato”. Si farà operare solo più tardi. Dalle analisi i medici deducono che c’è un problema
circolatorio, forse risolvibile con un intervento chirurgico su una vena occlusa della
gamba sinistra. L’11 aprile viene sottoposto ad intervento operatorio: il chirurgo
scopre un grosso aneurisma nella zona
iliaca. L’operazione si prolunga da tre a
sette ore. Il 14 aprile 1980 ha un collasso
cardiaco e muore.
Emma Tonutti e Celestino Testa
Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11
LA RIVISTA
DELLA SCUOLA
ANNO XXXIII - 2011/2012
Sono usciti e sono disponibili
il n. 1, a 20 pagine, con
- Assunzioni a tempo indeterminato;
- Supplenze per il personale;
- Adeguamento organici;
- Concorso a 2.386 posti di dirigente.
il n. 2, a 20 pagine, con
- Funzionamento di istituzioni e organici;
- Guida e istruzioni in materia di supplenze;
- Calendari scolastici nazionale e regionali;
- Elezione organi collegiali.
il n. 3/4, a 20 pagine, con
- Alunni stranieri nelle nostre scuole;
- Esami di Stato 1° ciclo e secondarie;
- Servizio nazionale e valutazione;
- L’educazione motoria in età prescolare
- Assegnazione fondi alle scuole.
il n. 5, a 20 pagine, con
- Biblioteche scolastiche: lettera aperta
al Presidente del Consiglio;
- Iscrizione degli alunni alle scuole;
- Le nostre proposte per l’autoaggiornamento.
il n. 6/7, a 20 pagine, on line, con
- Mobilità del personale;
- Comandi per dirigenti e docenti;
- Cessazioni dal servizio;
- Adozioni dei libri di testo.
il n. 8, a 48 pagine, on line, con
- Dotazioni organiche del personale;
- La logica del processo educativo;
- Attuali classi di concorso;
- Contributi scolastici delle famiglie;
- La persona e la sessualità;
- Competenze linguistiche in lingua straniera;
- Monitoraggio delle Indicazioni ministeriali.
il n. 9, a 32 pagine, on line, con
- Spending review: contenimento della spesa
pubblica;
- Scuole dell’infanzia e del primo ciclo;
- Stress e ambiente di lavoro;
- Proposte per aggiornarsi;
- Il bambino in età prescolare;
- Competenze linguistiche in lingua straniera;
- “sballo”: droga, sesso, discoteca.
il n. 10, a 40 pagine, on line, con
- Esami di maturità nelle scuole statali
e non statali;
- Supplenze all’estero;
- Risorse alle scuole in aree a rischio;
- Prezzi dei libri di testo;
- Posti all’estero per dirigenti;
- Patologie, disturbi, fobie.
----------------------Costo di ciascun fascicolo arretrato (dal n. 1
al n. 5): € 6,00
Blocco dei predetti primi 5 fascicoli arretrati:
€ 15,50;
Dal n. 6/7 al n. 10 i fascicoli sono on line
e si possono sfogliare e stampare gratis.
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21
ANAGRAFE ALUNNI
Verifica delle posizioni anagrafiche
Nota min. prot. n. 2634/RU/U dell’1
giugno 2012
on la nota MIURAOODGSSSI
prot. n. 2033/RU/U del 3 maggio
u.s. si è richiamata l’attenzione
sul nuovo scenario normativo nel
quale si colloca l’Anagrafe Nazionale degli
Studenti ponendo in risalto l’inderogabile
esigenza del puntuale aggiornamento dei
dati presenti nel SIDI.
La nota prot. n. 2456/RU/U del 23 maggio
ha illustrato il calendario delle attività previste per la conclusione dell’anno scolastico,
finalizzate, a raccogliere e rilevare le informazioni sugli scrutini, gli esiti e gli esami di
Stato degli Studenti.
Si segnalano, di seguito le attività necessarie per arrivare agli appuntamenti annunciati con una base anagrafica corretta:
- Verifica degli alunni frequentanti: è
opportuno verificare che siano riportati sul
SIDI tutti gli eventi di uscita e di entrata dalla
scuola (ritiri, trasferimenti…) in modo che il
numero dei frequentanti sia corretto; porre
particolare attenzione al corretto inserimento degli alunni provenienti da altra scuola
(trasferimenti in corso d’anno);
- Correzione delle posizioni anagrafiche
registrate con il codice fiscale “fittizio”: tale
situazione è da considerarsi temporanea,
pertanto deve essere tempestivamente corretta nel momento in cui la scuola viene a
conoscenza del codice fiscale dell’alunno;
- Verifica dei codici fiscali “non validati”
C
dall’Agenzia delle Entrate: in presenza di
alunni con codice fiscale “non validato”
dall’Agenzia delle Entrate è necessario che la
scuola verifichi con l’interessato o con la
famiglia, la corretta trascrizione nel SIDI dei
dati anagrafici. Nel caso in cui la documentazione confermi quanto riportato nel SIDI è
opportuno segnalare il caso all’Ufficio di
Statistica che provvederà ad effettuare ulteriori controlli.
Si ricorda che in caso di presenza di codici fiscali “da validare” non occorre alcuna
modifica da parte della scuola in quanto si
tratta di codici fiscali che devono ancora
essere sottoposti alla verifica da parte
dell’Agenzia delle Entrate.
Le attività di verifica sopra elencate assumono particolare importanza per gli studenti che si accingono a sostenere l’esame di
Stato,anche ai fini dell’integrazione delle basi
dati dei diplomati con quelle delle immatricolazione alle Università, secondo quanto
previsto dalla legge 4 aprile 2012, n. 35.
Il Direttore Generale: Emanuele Fidora
Delegazione
per il contratto
del personale
Decreto Min. n. 30 del 16 aprile 2012
(stralcio)
Summer school
Nuove prospettive
per l’insegnamento
delle materie classiche
Nota min. Prot. n. 3346 del 29 maggio 2012
i comunica alle SS.LL che è stata istituita la Summer
School “Nuove prospettive sull'insegnamento delle
materie classiche nelle scuole”, in collaborazione con
l’Università di Siena.
Tale azione nasce nell’ambito di un Protocollo di intesa, sottoscritto da questa Direzione Generale con l’Università di
Siena e il Centro Interdipartimentale di Studi Antropologici
sulla Cultura Antica (AMA), teso a migliorare l’insegnamento delle lingue e della cultura classica, rinsaldando l’interazione con il mondo della ricerca e dell’università.
L’obiettivo della Summer School è quello di fornire una
adeguata competenza metodologica sui nuovi approcci allo
studio e alla trasmissione della cultura greca e romana in
una prospettiva antropologica, secondo le linee di ricerca
sperimentate presso il Centro Interdipartimentale di Studi
Antropologici sulla Cultura Antica dell’Università degli
Studi di Siena.
Il percorso si svolge in tre giornate di attività con lezioni
frontali, lavori di gruppo e workshop. È rivolto a 60 docenti provenienti dalla scuola primaria e secondaria di primo e
secondo grado. Le richieste di partecipazione devono pervenire entro e non oltre il 20 luglio 2012.
Le domande di ammissione vanno redatte utilizzando il facsimile, allegato al bando che è consultabile al sito
www.unisi.it/postlaurea/summer:school.htm.
S
Il Direttore Gen.: Carmela Palumbo
Art. 1 - 1. È costituita la
delegazione di parte pubblica del Ministero dell’istruzione, dell’università e
della ricerca trattante, in
sede decentrata, la contrattazione collettiva integrativa nazionale relativa al
personale docente, educativo ed ATA;
2. La delegazione di cui al
precedente comma 1 è presieduta dalla Dott.ssa
Lucrezia Stellacci, Capo del
Dipartimento per l’istruzione
ed in caso di assenza o di
impedimento detta funzione
sarà svolta dal dott. Luciano
Chiappetta, Direttore generale per il personale scolastico.
Art. 2 - La delegazione di
parte pubblica di cui al
precedente art. 1 è composta come segue:
Dott.ssa Lucrezia Stellacci;
Dott. Luciano Chiappetta
Dott.ssa Carmela Palumbo
Dott. Raimondo Murano
Dott. Emanuele Fidora
Dott. Marco Ugo Filisetti
Dott. Antonio Coccimiglio
Dott. Francesco De Sanctis
Dott.ssa Maria Maddalena
Novelli
Dott.ssa Sabrina Bono
Dott. Gildo De Angelis
Dott. Luigi Calcerano
Dott. Mario Di Costanzo
Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11
Dott. Vincenzo Maida
Dott.ssa Maria Assunta Palermo
Art. 3 - 1. In relazione ai temi trattati, la delegazione di cui al presente decreto potrà essere
integrata dai dirigenti titolari degli uffici di
volta in volta interessati.
2. I compiti di segreteria sono svolti da funzionari in servizio presso la Direzione generale per
il personale scolastico individuati dai dirigenti
degli uffici interessati in relazione agli argoIl Ministro: Francesco Profumo
menti trattati.
Esami di Stato
Procedure digitali
Nota min. Prot. n. 2650
dell’1 giugno 2012
l corrente anno scolastico verrà ricordato come un anno importante per la
digitalizzazione di numerose procedure che accompagnano e preparano i
vari processi a carico dell’Amministrazione e
delle istituzioni scolastiche. Ciò risulta particolarmente evidente per il settore degli
esami di Stato delle scuole secondarie di
secondo grado, ove la modalità telematica ha
assunto un ruolo preminente già a partire dal
corrente anno scolastico e che, a partire dal
prossimo, sarà l’unica modalità di gestione e
di trasmissione dei dati nel processo degli
“Esami di Stato”.
Tra le iniziative intraprese, molte quelle
da citare: dalla trasmissione delle domande
di partecipazione alle commissioni d’esame,
da parte dei dirigenti scolastici e dei docenti aspiranti alla nomina, possibile solo su
Polis, attraverso la modalità delle Istanze On
Line, all’invio delle tracce delle prove scritte
per via telematica (cosiddetto “Plico telematico”), al nuovo applicativo “Commissione
web” che integra il lavoro delle segreterie
scolastiche con quello delle commissioni
d’esame realizzando un processo di semplificazione e modernizzazione della Scuola.
Ècon riguardo a quest’ultimo aspetto che si
invitano i Presidenti delle Commissioni giudicatrici degli esami di Stato a voler favorire
l’utilizzo, nello svolgimento delle attività
connesse, del software “Commissione web”,
accessibile dal sito web del Ministero, nella
specifica sezione “Esami di Stato”, oppure
altro software equivalente, per superare
definitivamente, a partire dal prossimo
anno, l’utilizzo di modelli cartacei.
I
Il Direttore Generale: Carmela Palumbo
Il Direttore Generale: Emanuele Fidora
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LA RIVISTA DELLA SCUOLA
22
Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11
Sicurezza e benessere
Segue dal precedente n. 9, pag.10
di
ANTONIO FUNDARÒ
Il compor tamento umano e la sicurez za
ià nei primi decenni del secolo
molti studiosi cercarono di
spiegare il motivo degli incidenti. In un epoca in cui il taylorismo era la scienza per lo studio delle
organizzazioni le prime ricerche erano
rivolte principalmente ad individuare quei
soggetti che erano “predisposti all’incidente”. Tra gli studi più noti si ricordano quelli
di Greenwood 1919: secondo il quale solo
il 10% del personale studiato riusciva a
spiegare il 32% degli infortuni, ed ancora
lo studio di Slocombe 1937: il quale era
riuscito a dimostrare che il 20% del personale di una grande azienda di trasporti
spiegava il 100% degli infortuni.
Secondo tali primi studi esistono persone predisposte agli infortuni. Compito
degli studiosi fu quello di individuare le
caratteristiche di personalità che spiegava
questa predisposizione (intelligenza,
carattere, età, sesso, razza ecc.).
G
Per poter creare le condizioni per un
“comportamento sicuro” in ambito lavorativo non basta “ordinare” ai lavoratori di eseguire alla perfezione i dettami della legge
quanto piuttosto è indispensabile cercare
di attivare processi di cambiamento culturale e comportamentale al fine di creare
responsabilità e partecipazione tra tutti i
lavoratori.
Per fare ciò è necessario partire da due
ordini di variabili: l’individuo e l’organizzazione. La nostra attenzione in questa
prima parte verrà rivolta allo studio dell’individuo e dei suoi comportamenti.
Conoscere i principi che animano i nostri
comportamenti e i processi che sottostanno agli errori umani è un primo passo
per una comprensione più approfondita
del problema sicurezza.
Per potere comprendere il concetto di
comportamento è necessario conoscere il
significato di alcuni termini.
Atteggiamenti: si intende per atteggiamenti la tendenza a valutare un “oggetto” in termini positivi o negativi. Gli atteggiamenti hanno a loro volta tre aspetti che
indicano il modo di valutare tale oggetto:
aspetti cognitivi ovvero come logicamente
valutiamo un oggetto, gli aspetti affettivi
ovvero quale tipo di emozione (piacevole o
spiacevole) determina a noi tale oggetto e
aspetti conativi ovvero come effettivamente
ci comportiamo verso quell’oggetto.
Ad esempio in qualità non fumatori possiamo considerare cognitivamente quanto
sia pericoloso fumare, affettivamente ci
provoca disgusto, conativamente ci allontaniamo dal fumo e da coloro che stanno
fumando.
Non possiamo dire che conosciuto l’atteggiamento sapremo per certo quale
sarà il comportamento. Infatti spesso il
comportamento delle persone può essere
contrario a ciò che avevano dichiarato
come atteggiamento. Questa discrepanza
può essere determinata da diverse variabili. Il principale dipende dalla presenza di
tre aspetti che costituiscono l’atteggiamento: aspetto cognitivo, affettivo e conativo. Così una persona potrebbe riconoscere cognitivamente una situazione come
pericolosa (il fumo ad es.) ma affettivamente provare piacere nel fumare (poiché rilassa, per gli adolescenti è un modo per sentirsi grandi o appartenenti ad un gruppo
ecc.).
L’errore umano ed il
comportamento insicuro
Per potere comprendere il comportamento umano oltre a verificare gli atteggiamenti e le intenzioni che gli sottostanno
è anche indispensabile riuscire a differenziare quei comportamenti errati che possono portare all’infortunio.
Tale distinzione non ha solo un valore
conoscitivo ma anche pratico. Si devono
tenere sotto controllo durante il lavoro,
tutti i distrattori come potrebbero essere i
rumori, l’illuminazione, la temperatura e
così via.
É possibile distinguere due grandi categorie di errore umano:
1. slip e lapsus ovvero tutti quei malfunzionamenti in fase di esecuzione
2. mistakes ovvero i malfunzionamenti
in fase di pianificazione delle azioni.
I mistakes si verificano prevalentemente
nella formazione delle intenzioni dei comportamenti che stanno per svolgere mentre
i lapsus sono delle forme di alterazione dell’esecuzione delle azioni che si può verificare anche per distrazione.
Per fare un esempio dei lapsus e dei
splips basta pensare a tutte quelle volte in
cui intenzionalmente vogliamo svolgere
un’azione come guidare verso un punto x
della città e ci ritroviamo a percorrere la
strada che abitualmente facciamo per
andare in ufficio. In questo caso l’abitudine
e lo schema comportamentale quasi automatico ha influenzato le nostre azioni
facendoci sbagliare strada.
I lapsus si verificano con azioni skillbased ovvero con azioni basate su abilità o
abitudini ben acquisite (routine). Le abitudini infatti spingono gli individui a comportarsi in maniera automatica di fronte ad una
situazione conosciuta. In questo caso coloro che sono più esperti metteranno in moto
gli schemi motori che hanno appreso dopo
tante prove e tanti anni di applicazione. In
questo gruppo di persone gli errori skillbased sono i più frequenti.
Un’altra forma di comportamento di fronte una situazione nota è quello dettato non
da schemi abitudinari ma da regole che
sono state apprese con l’esperienza o con
l’apprendimento. I mistakes basati sul
comportamento guidato da regole (rulebased) sono errori in cui un piano di regole viene applicato in maniera errata. É il
caso da esempio in cui si applicano le
regole apprese (spesso ben funzionanti)
in un contesto diverso, non più adatto a
queste regole. Si commette un errore sull’applicazione delle regole.
Un’ulteriore classe di comportamenti è
quella che nasce da una vera e propria elaborazione delle informazioni (tipo problemsolving) in cui il soggetto di fronte una
situazione nuova od inaspettata mette in
atto una serie di processi cognitivi e di elaborazioni per cercare di trovare la soluzione più corretta e il comportamento più giusto (knowledge-based). L’errore può
nascere in questo caso da una cattiva elaborazione delle informazioni, da un malfunzionamento di calcolo e di elaborazione, da una cattiva selezione delle informazioni disponibili per risolvere il problema.
Nella maggior parte delle volte gli esseri
umani di fronte ad una situazione problematica tendono più frequentemente a comportarsi rispettando le regole già apprese
piuttosto che cercare di trovare intuitivamente o mediante giusta elaborazione una
nuova modalità di comportamento. Agire
secondo comportamento rule-based è più
economico che agire secondo nuovi comportamenti knowledge-based. L’esperienza
passata ha così una forte componente
influenzante sui comportamenti delle persone. In una situazione lavorativa se l’operatore ha appreso che nonostante la presenza del rischio non si è mai verificato
alcun danno il suo comportamento sarà
influenzato dall’esperienza passata e quindi sarà più probabile osservare un comportamento poco attento al rischio e più insicuro. Spesso vengono così applicate delle
regole apprese (a volte giuste) in un contesto o in una situazione sbagliata.
L’accuratezza di un ragionamento dipende dal fatto che l’attenzione sia diretta agli
aspetti logicamente importanti del compito
e non di quelli che psicologicamente si
ritengono salienti.
Gli errori cognitivi influiscono sul processo di elaborazione delle informazioni,
della disponibilità secondo cui si usano;
per il ragionamento solo le informazioni
più facilmente disponibili quelle che si
ricordano più frequentemente, quelle più
note ecc.
L’ampiezza e la complessità dell’obiettivo
LA RIVISTA DELLA SCUOLA
23
Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11
Come organizzare la qualità
della vita e del lavoro
di migliorare le condizioni di lavoro e la qualità della vita fa certo superare i ristretti
ambiti della prevenzione dei rischi fisici per
comprendere la più complessa ragione dell’organizzazione del lavoro.
Ad esempio, uno dei cambiamenti dettati dall’adozione di nuove tecnologie è il
superamento della dimensione individuale
del lavoro. L’attenzione riguarda l’insieme
del sistema organizzativo nel quale la singola situazione di lavoro è inserita. Il percorso logico e metodologico con cui sia la
psicologia del lavoro sia l’ergonomia
ampliano il campo di intervento e di interesse trova origine dall’esigenza di correggere le situazioni di rischio legate alla relazione uomo-macchina e uomo-ambiente,
ottemperando alle esigenze funzionali di
economicità, produttività e sicurezza
(Kaneklin e Aretino, 1995).
Questo richiede più che mai l’integrazione di diversi apporti disciplinari in cui la
psicologia del lavoro e la sociologia possono dare un indiscutibile contributo.
“Un’analisi del sistema uomo-macchinaambiente non può prescindere da un’approfondita visione psicologica e piscosociale delle problematiche umane in
ambito lavorativo (Perini, 2010). Un esame
dell’ambiente inter-umano in cui l’uomo al
lavoro opera e con il quale deve interagire,
risulta di basilare importanza relativamente
al tipo ed al grado di influenza che egli stesso e le persone in esso presenti possono
esercitare in seno alla struttura organizzativa” (Kaneklin e Aretino, 1995). A tal proposito sembra significativo come questo percorso dal rischio ambientale al funzionamento organizzativo e alla sfera psicosociale sia stato anticipato dal tanto citato
studio di E. Mayo e della sua équipe,
cominciato nel 1924 agli stabilimenti di
Hawthorne della Western Electric
Company, in cui si è evidenziato l’importanza dei fattori psicosociali sul rendimento dei
gruppi di lavoro. Tale ricerca era iniziata
come studio ergonomico classico, la ricerca dell’illuminazione migliore per la manipolazione fine di piccole apparecchiature
elettriche per riscoprire l’effetto incentivante che possedeva in sé il lavoro di gruppo
e soprattutto la nascita di una consapevolezza nei lavoratori, divenuti veri protagonisti del proprio ambiente lavorativo. Infatti
“la coscienza di essere valutati attentamente aveva creato nei soggetti della
ricerca una curiosità ed un interesse crescente verso il proprio lavoro, riuscendo,
al di là dei miglioramenti oggettivi posti in
atto, a rialzare e a mantenere elevata la
produttività, creando quell’effetto che da
allora
venne
denominato
effetto
Hawthorne” (G. Gabassi, M. De Tina, G.
Perin, 2010). Dimostrando che seppur la
situazione lavorativa dal punto di vista fisico riveste una grande importanza non si
può dimenticare che l’individuo ha bisogno di essere e di sentirsi integrato in un
gruppo formale ed informale e che il gruppo stesso influenza la prestazione individuale mediante le sue norme e comportamenti (Rizzo A., Visciola M., Bagnara S.,
1987).
Risulta chiaro che intervenire sulle condizioni di lavoro modificando l’ambiente,
l’organizzazione di processi, delle tecniche e delle macchine senza comprendere
i meccanismi profondi che regolano le
azioni individuali e collettive delle organizzazioni è riduttivo. “É stato ben documentato che l’introduzione "centralizzata" dei
sistemi informativi, la definizione in sede
centrale di progetti di automazione, incontra molte resistenze in fase di implementazione e difficoltà di adattamento alle esigenze locali, se non si crea un nucleo di
esperti che affianchi i “key actors” locali
nella soluzione di problemi che man mano
si presentano” (Rizzo A., Visciola M.,
Bagnara S., 1987). L’adozione di un processo di implementazione di sistemi informativi deve prevedere pertanto un modello
partecipativo che coinvolga tutto il personale per scongiurare effetti indesiderati e resistenze che si manifestano sotto forma di
assenteismo, turn-over, errori comportamentali apparentemente casuali ed immotivati.
Non bisogna, infatti, trascurare le trasformazioni che i nuovi sistemi tecnologici
e le macchine possono determinare al
livello organizzativo. L’introduzione delle
tecnologie, nello specifico informatiche,
viene quasi sempre percepita come pericolo di perdita delle abilità professionali
oppure come fonte di stress poiché occorre acquisire nuove e differenti abilità.
Inoltre con l’automazione possono venir
modificate le funzioni di comunicazioni del
sistema, alterando le interdipendenze tra i
diversi settori organizzativi (Bisio C.,
2003).
In considerazione di ciò tra i compiti dei
responsabili della sicurezza rientra l’analisi organizzativa e se adeguatamente supportati l’individuazione delle condizioni
psicologiche e psicosociali soddisfacenti
per un processo lavorativo e o per una
particolare mansione: A tal proposito alcuni autori tra cui Sperandio noto psicologo
del lavoro francese hanno indicato alcuni
Alfred Fruch - 1925147 - concerto notturno
dei più significativi indicatori, utili per una
complessa analisi del grado di soddisfazione, raggruppandoli all’interno di sei
tipologie (Rizzo A., Visciola M., Bagnara
S., 1987):
a) l’iniziativa individuale ovvero il grado di
autonomia riconosciuta ad ogni singolo
operatore del processo produttivo;
b) lo status sociale ovvero il grado di
considerazione sociale attribuita al compito e all’operatore che lo svolge;
c) la possibilità di comunicazione e i
meccanismi adottati, gli strumenti e i
canali;
d) il grado di cooperazione nel lavoro e di
partecipazione alle attività di gruppo;
e) l’identificazione del prodotto ovvero il
grado di riconoscimento dell’utilità del proprio lavoro e la possibilità di riconoscersi
all’interno del complesso processo produttivo con un ruolo ed una funzione ben
definita;
f) la cultura che caratterizza l’organizzazione ovvero l’insieme delle norme e dei
valori che definiscono ogni forma di relazione e operazione in una organizzazione.
Antonio Fundarò
LA RIVISTA DELLA SCUOLA
24
Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11
esami di maturità
pr ova scritta di italiano
segue da pagina 1
(per tutti gli indirizzi: di ordinamento e sperimentali)
a cura di
ANDREA GIRGENTI
Pubblichiamo i testi dei temi assegnati
agli esami di stato conclusivi dei corsi di
studio di istruzione secondaria superiore,
relativi alla prova di italiano per tutti gli
indirizzi di ordinamento e sperimentali.
Ed ecco i testi
Svolgi la prova, scegliendo una delle
quattro tipologie qui proposte.
Tipologia A - Analisi del Testo
Eugenio Montale, Ammazzare il tempo
(da Auto da fé. Cronache in due tempi, Il
Saggiatore, Milano 1966)
Il problema più grave del nostro tempo
non è tra quelli che si vedono denunziati a
caratteri di scatola nelle prime pagine dei
giornali; e non ha nulla in comune, per
esempio, col futuro status di Berlino o con
l’eventualità di una guerra atomica distruggitrice di una metà del mondo. Problemi
simili sono d’ordine storico e prima o poi
giungono a una soluzione, sia pure con
risultati spaventosi. Nessuna guerra impedirà all’umanità futura di vantare ulteriori
magnifiche sorti nel quadro di una sempre
più perfetta ed ecumenica civiltà industriale. Un mondo semidistrutto, che risorgesse
domani dalle ceneri, in pochi decenni assumerebbe un volto non troppo diverso dal
nostro mondo d’oggi. Anzi, oggi è lo spirito
di conservazione che rallenta il progresso.
Qualora non ci fosse più nulla da conservare il progresso tecnico si farebbe molto più
veloce. Anche l’uccisione su larga scala di
uomini e di cose può rappresentare, a lunga
scadenza, un buon investimento del capitale
umano. Fin qui si resta nella storia. Ma c’è
un’uccisione, quella del tempo, che non
sembra possa dare frutto. Ammazzare il
tempo è il problema sempre più preoccupante che si presenta all’uomo d’oggi e di
domani.
Non penso all’automazione, che ridurrà
sempre più le ore dedicate al lavoro. Può
darsi che quando la settimana lavorativa
sarà scesa da cinque a quattro o a tre si finisca per dare il bando alle macchine attualmente impiegate per sostituire l’uomo. Può
darsi che allora si inventino nuovi tipi di
lavoro inutile per non lasciare sul lastrico
milioni o miliardi di disoccupati; ma si tratterà pur sempre di un lavoro che lascerà un
ampio margine di ore libere, di ore in cui
non si potrà eludere lo spettro del tempo.
Perché si lavora? Certo per produrre cose
e servizi utili alla società umana, ma anche,
e soprattutto, per accrescere i bisogni dell’uomo, cioè per ridurre al minimo le ore in
cui è più facile che si presenti a noi questo
odiato fantasma del tempo. Accrescendo i
bisogni inutili, si tiene l’uomo occupato
anche quando egli suppone di essere libero.
“Passare il tempo” dinanzi al video o assi-
stendo a una partita di calcio non è veramente un ozio, è uno svago, ossia un modo
di divagare dal pericoloso mostro, di allontanarsene. Ammazzare il tempo non si può
senza riempirlo di occupazioni che colmino
quel vuoto. E poiché pochi sono gli uomini
capaci di guardare con fermo ciglio in quel
vuoto, ecco la necessità sociale di fare qualcosa, anche se questo qualcosa serve appena ad anestetizzare la vaga apprensione che
quel vuoto si ripresenti in noi.
Eugenio Montale (Genova, 1896 Milano, 1981) è noto soprattutto come
poeta. Merita però di essere ricordato anche
come prosatore. Lo stesso Montale raccolse
in Farfalla di Dinard (Prima ed. 1956) e
Auto da fé (Prima ed. 1966) scritti in prosa
apparsi in precedenza su giornali e riviste. Il
brano che si propone è tratto da un testo
pubblicato originariamente nel “Corriere
della Sera” del 7 novembre 1961.
1. Comprensione del testo
Riassumi tesi e argomenti principali del
testo.
2. Analisi del testo
2.1 Quali sono i problemi risolvibili
secondo Montale?
2.2 Spiega il significato che Montale attribuisce all’espressione “ammazzare il tempo”.
2.3 Perché si accrescono i “bisogni inutili”e
si inventeranno “nuovi tipi di lavoro inutile”?
2.4 Noti nel testo la presenza dell’ironia?
Argomenta la tua risposta.
2.5 Esponi le tue osservazioni in un commento personale di sufficiente ampiezza.
3. Interpretazione complessiva ed approfondimenti
Sulla base dell’analisi condotta, ricerca la
“visione del mondo” espressa nel testo e
approfondisci la ricerca con opportuni collegamenti ad altri testi di Montale.
Alternativamente, soffermati sul grado di
attualità/inattualità dei ragionamenti di
Montale sul lavoro e sul tempo.
Tipologia B - Redazione di un “saggio
breve” o di un “articolo di giornale”
(puoi scegliere uno degli argomenti
relativi ai quattro ambiti proposti)
Consegne
Sviluppa l’argomento scelto o in forma di
“saggio breve” o di “articolo di giornale”, utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che
ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti.
Se scegli la forma del “saggio breve” argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed
esperienze di studio.
Premetti al saggio un titolo coerente e, se
vuoi, suddividilo in paragrafi.
Se scegli la forma dell’“articolo di giornale”, indica il titolo dell’articolo e il tipo di
giornale sul quale pensi che l’articolo debba
essere pubblicato.
Per entrambe le forme di scrittura non
superare cinque colonne di metà di foglio
protocollo.
1.Ambito Artistico - Letterario
Argomento: Il Labirinto.
Documenti
P. Picasso, Minotauromachia, 1935
J. Pollock, Pasiphaë, 1943
M.C. Escher, Relatività, 1953
“[…] Correndo, usciro in un gran prato, e
quello/avea nel mezzo un grande e ricco ostello.//Di vari marmi con suttil lavoro/edificato era
il palazzo altiero./Corse dentro alla porta messa
d’oro/con la donzella in braccio il cavalliero./
Dopo non molto giunse Brigliadoro,/che
porta Orlando disdegnoso e fiero./Orlando,
come è dentro, gli occhi gira;/né più il guerrier, né la donzella mira.//Subito smonta, e
fulminando passa/dove più dentro il bel
tetto s’alloggia:/corre di qua, corre di là, né
lassa/che non vegga ogni camera, ogni loggia./Poi che i segreti d’ogni stanza bassa/ha
cerco invan, su per le scale poggia; /e non
men perde anco a cercar di sopra,/che perdessi di sotto, il tempo e l’opra.//D’oro e di
seta i letti ornati vede: /nulla de muri appar né
de pareti;/che quelle, e il suolo ove si mette il
piede,/son da cortine ascose e da tapeti./Di su
di giù va il conte Orlando e riede,/né per questo può far gli occhi mai lieti/che riveggiano
Angelica, o quel ladro/che n’ha portato il bel
viso leggiadro. //E mentre or quinci or quindi invano il passo/movea, pien di travaglio e
di pensieri,/Ferraù, Brandimarte e il re
Gradasso,/re Sacripante ed altri cavallieri/vi
ritrovò ch’andavano alto e basso,/né men
facean di lui vani sentieri;/e si ramaricavan
del malvagio/invisibil signor di quel palagio.//Tutti cercando il van, tutti gli
dànno/colpa di furto alcun che lor fatt’abbia:/del destrier che gli ha tolto,altri è in affanno;/ch’abbia perduta altri la donna, arrabbia;/altri d’altro l’accusa: e così stanno,/che
non si san partir di quella gabbia;/e vi son
molti, a questo inganno presi, /stati le settimane intiere e i mesi.”
Ludovico Ariosto, Orlando furioso, ed.
1532, Canto dodicesimo, Ottave 7-12
“Avevo percorso un labirinto, ma la nitida
Città degl’Immortali m’impaurì e ripugnò.Un
labirinto è un edificio costruito per confondere gli uomini; la sua architettura, ricca di
simmetrie,è subordinata a tale fine.Nel palazzo che imperfettamente esplorai, l’architettura mancava di ogni fine.Abbondavano il corridoio senza sbocco, l’alta finestra irraggiungibile, la vistosa porta che s’apriva su una
cella o su un pozzo, le incredibili scale rovesciate, coi gradini e la balaustra all’ingiù.
Altre aereamente aderenti al fianco d’un
muro monumentale, morivano senza giungere ad alcun luogo, dopo due o tre giri,
LA RIVISTA DELLA SCUOLA
25
esami di maturità
nelle tenebre superiori delle cupole. Ignoro
se tutti gli esempi che ho enumerati siano
letterali; so che per molti anni infestarono i
miei incubi; non posso sapere ormai se un
certo particolare è una trascrizione della
realtà o delle forme che turbarono le mie
notti.”
Jorge Luis Borges, L’immortale, in
“L’Aleph”, Feltrinelli, Milano 1959 (ed. orig.
“El Aleph”, 1949)
“La gente che s’incontra, se gli chiedi: –
Per Pentesilea? – fanno un gesto intorno che
non sai se voglia dire:“Qui”, oppure:“Più in
là”, o: “Tutt’in giro”, o ancora: “Dalla parte
opposta”.
– La città, – insisti a chiedere.
– Noi veniamo qui a lavorare tutte le mattine, – ti rispondono alcuni, e altri: – Noi torniamo qui a dormire.
– Ma la città dove si vive? – chiedi.
– Dev’essere, – dicono, – per lí, - e alcuni
levano il braccio obliquamente verso una
concrezione di poliedri opachi, all’orizzonte, mentre altri indicano alle tue spalle lo
spettro d’altre cuspidi.
– Allora l’ho oltrepassata senza accorgermene?
– No, prova a andare ancora avanti.
Così prosegui, passando da una periferia
all’altra, e viene l’ora di partire da
Pentesilea. Chiedi la strada per uscire dalla
città; ripercorri la sfilza dei sobborghi spar-
pagliati come un pigmento
lattiginoso; viene notte; s’illuminano le finestre ora più
rade ora più dense.
Se nascosta in qualche sacca o ruga di
questo slabbrato circondario esista una
Pentesilea riconoscibile e ricordabile da chi
c’è stato, oppure se Pentesilea è solo periferia di se stessa e ha il suo centro in ogni
luogo, hai rinunciato a capirlo. La domanda
che adesso comincia a rodere nella tua testa
è più angosciosa: fuori da Pentesilea esiste
un fuori? O per quanto ti allontani dalla città
non fai che passare da un limbo all’altro e
non arrivi a uscirne?”
Italo Calvino, Le città invisibili, Einaudi,
Torino 1972
Breve guida per le graduatorie
U
costruttori della biblioteca erano stati più
abili di quanto credessimo. Non so bene
spiegare cosa avvenne, ma come abbandonammo il torrione, l’ordine delle stanze si
fece più confuso. Alcune avevano due, altre
tre porte. Tutte avevano una finestra, anche
quelle che imboccavamo partendo da una
stanza con finestra e pensando di andare
verso l’interno dell’Edificio. Ciascuna aveva
sempre lo stesso tipo di armadi e di tavoli, i
volumi in bell’ordine ammassati sembravano
tutti uguali e non ci aiutavano certo a riconoscere il luogo con un colpo d’occhio.”
Umberto Eco, Il nome della rosa, Prima
ed. riveduta e corretta, Bompiani, Milano
2012 (Prima ed. 1980)
2. Ambito Socio - Economico
“Ragioniamo,” disse Guglielmo, “Cinque
stanze quadrangolari o vagamente trapezoidali, con una finestra ciascuna, che girano
intorno a una stanza eptagonale senza finestre a cui sale la scala. Mi pare elementare.
Siamo nel torrione orientale, ogni torrione
dall’esterno presenta cinque finestre e cinque lati. Il conto torna. La stanza vuota è
proprio quella che guarda a oriente, nella
stessa direzione del coro della chiesa, la luce
del sole all’alba illumina l’altare, il che mi
sembra giusto e pio. L’unica idea astuta mi
pare quella delle lastre di alabastro. Di giorno filtrano una bella luce, di notte non
lasciano trasparire neppure i raggi lunari.
Non è poi un gran labirinto. Ora vediamo
dove portano le altre due porte della stanza
eptagonale. Credo che ci orienteremo facilmente.” Il mio maestro si sbagliava e i
dalla prima - dalla prima - dalla prima - dalla - prima - dalla prima
n punto importante della normativa riguarda la presentazione delle domande che va fatta
esclusivamente
mediante
modalità telematica nell’apposita sezione
“Istanze on line” del sito internet di questo
Ministero (www.istruzione.it) entro il 10
luglio 2012.
Per l’espletamento delle domande il
decreto fornisce degli allegati che il personale interessato può agevolmente scaricare dal sito ministeriale.
Gli allegati sono i seguenti:
a. modello 1, (domanda di iscrizione in
fascia aggiuntiva, ai sensi dell’art. 14
comma 2-ter della legge 14/2012);
b. modello 2, (inserimento titoli di riserva dei posti, per i beneficiari già iscritti in I,
II e III fascia);
c. modello 3, (iscrizione a pieno titolo
per gli aspiranti già inseriti con riserva in I,
II e II fascia);
d. modello 4, (iscrizione negli elenchi
aggiuntivi di sostegno dei docenti già inseriti in I, II e III fascia, che conseguono il
titolo di specializzazione entro il 30 giugno
2012);
e. modello A (priorità nell’assegnazione
di sede - legge n. 104/92);
f. Allegato 1 (Tabella valutazione titoli di
III fascia)
g. Allegato 2 (Tabella valutazione stru-
Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11
mento musicale);
h. Allegato 3 (Equipollenze titoli di perfezionamento a Dottorato)
i. Allegato 4 (Codici Riserve);
1. Allegato 5 (Codici preferenze);
m. Allegato 6 (D.M. 44 del 12 maggio
2011);
con l’occasione si chiarisce che la
domanda può essere presentata per le
graduatorie ad esaurimento di una sola
provincia. Sono escluse le province di
Trento e Bolzano e la Regione Valle
d’Aosta, per le quali vigono le disposizioni
speciali.
Sono valutabili i servizi prestati nelle
scuole di ogni ordine e grado, statali o
riconosciute, anche quelli prestati presso
Paesi appartenenti all’Unione Europea. Il
servizio militare di leva ed i servizi sostitutivi assimilati sono valutati solo se prestati
in costanza di nomina. Per i corsi abilitanti COBASLID, Didattica della musica e per
la laurea in Scienze della formazione primaria, anche per i Corsi biennali di secondo livello finalizzati alla formazione dei
docenti di educazione musicale nella
scuola secondaria sono previsti 30 punti
aggiuntivi al voto di abilitazione.
I titoli artistico-professionali devono
essere documentati con la relativa dichiarazione o attestazione.
B.M.
Argomento: I giovani e la crisi.
Documenti
“La crisi dell’economia ha lasciato per
strada, negli ultimi tre anni, più di un milione di giovani lavoratori di età compresa tra
i 15 ed i 34 anni. E sono stati soprattutto
loro a pagare il conto della turbolenza economica e finanziaria che da anni investe
l’Europa e l’Italia, fiaccandone la crescita.
Tra il 2008 ed il 2011, infatti, l’occupazione
complessiva in Italia è scesa di 438 mila
unità, il che significa che senza il crollo dell’occupazione giovanile ci sarebbe stata
addirittura una crescita dei posti di lavoro.
Tra il 2008 e il 2011, secondo i dati dell’Istat
sull’occupazione media, i lavoratori di età
compresa tra i 15 e i 34 anni sono passati da
7 milioni e 110 mila a 6 milioni e 56 mila. La
diminuzione dei giovani occupati, pari a 1
milione 54 mila unità, ha riguardato sia gli
uomini che le donne, più o meno nella stessa proporzione (meno 622 mila posti di
lavoro tra gli uomini, meno 432 mila tra le
giovani donne), ed in modo più intenso il
Nord ed il Sud del Paese che non il Centro.”
Mario Sensini, Crolla l’occupazione tra i
15 e i 35 anni,“Corriere della Sera”- 8/04/2012
“Giovani al centro della crisi. In Italia
l’11,2% dei giovani di 15-24 anni, e addirittura
il 16,7% di quelli tra 25 e 29 anni, non è interessato né a lavorare né a studiare, mentre la
media europea è pari rispettivamente al 3,4%
e all’8,5%. Di contro, da noi risulta decisamente più bassa la percentuale di quanti lavorano:
il 20,5% tra i 15-24enni (la media Ue è del
34,1%) e il 58,8% tra i 25-29enni (la media Ue
è del 72,2%).A ciò si aggiunga che tra le nuove
generazioni sta progressivamente perdendo
appeal una delle figure centrali del nostro tessuto economico, quella dell’imprenditore.
Solo il 32,5% dei giovani di 15-35 anni dichiara di voler mettere su un’attività in proprio,
meno che in Spagna (56,3%), Francia (48,4%),
Regno Unito (46,5%) e Germania (35,2%).
La mobilità che non c’è, questione di cultura e non di regole. I giovani sono oggi i
lavoratori su cui grava di più il costo della
mobilità in uscita. Nel 2010, su 100 licenziamenti che hanno determinato una condizione di inoccupazione, 38 hanno riguardato
giovani con meno di 35 anni e 30 soggetti
con 35-44 anni. Solo in 32 casi si è trattato di
persone con 45 anni o più. L’Italia presenta
un tasso di anzianità aziendale ben superiore a quello dei principali Paesi europei.
Lavora nella stessa azienda da più di dieci
anni il 50,7% dei lavoratori italiani, il 44,6%
dei tedeschi, il 43,3% dei francesi, il 34,5%
LA RIVISTA DELLA SCUOLA
26
rapporto al loro tenore, imponendo ai sudditi dei pesi in
ordine al bene comune secondo una proporzione di uguaglianza. Essendo infatti l’uomo parte della
società, tutto ciò che ciascuno possiede
appartiene alla società: così come una parte
in quanto tale appartiene al tutto. Per cui
anche la natura sacrifica la parte per salvare
il tutto. E così le leggi che ripartiscono gli
oneri proporzionalmente sono giuste, obbligano in coscienza e sono leggi legittime.”
S. Tommaso D’Aquino (1225-1274), La
somma teologica, Edizioni Studio
Domenicano, Bologna 1996
esami di maturità
degli spagnoli e il 32,3% degli inglesi.
Tuttavia, solo il 23,4% dei giovani risulta disponibile a trasferirsi in altre regioni o all’estero per trovare lavoro.”
45° Rapporto Censis, Lavoro, professionalità, rappresentanze, Comunicato stampa
2/12/2011
“Il lavoro che si riesce a ottenere con un
titolo di studio elevato non sempre corrisponde al percorso formativo intrapreso. La
coerenza tra il titolo posseduto e quello
richiesto per lavorare è, seppur in lieve misura, più elevata tra i laureati in corsi lunghi
piuttosto che tra quanti hanno concluso
corsi di durata triennale. Infatti, i laureati in
corsi lunghi dichiarano di svolgere un lavoro
per il quale era richiesto il titolo posseduto
nel 69% dei casi mentre tra i laureati triennali tale percentuale scende al 65,8%. D’altra
parte a valutare la formazione universitaria
effettivamente necessaria all’attività lavorativa svolta è circa il 69% dei laureati sia dei
corsi lunghi sia di quelli triennali. Una completa coerenza tra titolo posseduto e lavoro
svolto – la laurea, cioè, come requisito di
accesso ed effettiva utilizzazione delle competenze acquisite per lo svolgimento dell’attività lavorativa – è dichiarata solo dal 58,1%
dei laureati nei corsi lunghi e dal 56,1% dei
laureati triennali. All’opposto, affermano di
essere inquadrati in posizioni che non richiedono la laurea sotto il profilo né formale, né
sostanziale il 20% dei laureati in corsi lunghi
e il 21,4% di quelli triennali.”
ISTAT – Università e lavoro: orientarsi con la statistica
“Che storia, e che vita incredibile, quella
di Steve Jobs. […] Mollò gli studi pagati dai
genitori adottivi al college di Portland, in
Oregon, dopo pochissimi mesi di frequenza.
Se ne partì per un viaggio in India, tornò, e
si mise a frequentare soltanto le lezioni che
gli interessavano. Ovvero, pensate un po’, i
corsi di calligrafia. […] Era fuori dagli standard in ogni dettaglio, dalla scelta di presentare personalmente i suoi prodotti da palchi
teatrali, al look ultra minimal, con i suoi
jeans e i suoi girocollo neri alla Jean Paul
Sartre.“Il vostro tempo è limitato - disse l’inventore dell’iPod, l’iPhone e l’iPad agli studenti di Stanford nel 2005 -. Non buttatelo
vivendo la vita di qualcun altro. Non lasciatevi intrappolare dai dogmi, che vuol dire
vivere con i risultati dei pensieri degli altri.
E non lasciate che il rumore delle opinioni
degli altri affoghi la vostra voce interiore.
Abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore
e la vostra intuizione. In qualche modo loro
sanno già cosa voi volete davvero diventare.
Tutto il resto è secondario”.“
Giovanna Favro, Steve Jobs, un folle
geniale,“La Stampa” - 6/10/2011
3. Ambito Storico - Politico
Argomento: Bene individuale e bene
comune.
Documenti
“Ora, le leggi devono essere giuste sia in
rapporto al fine, essendo ordinate al bene
comune, sia in rapporto all’autore, non
eccedendo il potere di chi le emana, sia in
“Da quanto precede consegue che la
volontà generale è sempre retta e tende sempre all’utilità pubblica: ma non ne consegue
che le deliberazioni del popolo abbiano sempre la stessa rettitudine. Si vuol sempre il proprio bene, ma non sempre lo si vede: non si
corrompe mai il popolo, ma spesso lo si
inganna, ed allora soltanto egli sembra volere
ciò che è male.V’è spesso gran differenza fra
la volontà di tutti e la volontà generale: questa non guarda che all’interesse comune, l’altra guarda all’interesse privato e non è che
una somma di volontà particolari […]. Ma
quando si crean fazioni, associazioni parziali
a spese della grande, la volontà di ciascuna di
queste associazioni diventa generale rispetto
ai suoi membri, e particolare rispetto allo
Stato: si può dire allora che non ci sono più
tanti votanti quanti uomini; ma solo quante
associazioni. Le differenze diventano meno
numerose,danno un risultato meno generale.
[…] Importa dunque, per aver veramente l’espressione della volontà generale, che non vi
siano società parziali nello Stato, e che ogni
cittadino non pensi che colla sua testa. […]
Finché parecchi uomini riuniti si considerano come un solo corpo, non hanno che una
sola volontà, che si riferisce alla comune conservazione e al benessere generale. Allora
tutte le forze motrici dello Stato sono vigorose e semplici, le sue massime chiare e luminose; non vi sono interessi imbrogliati, contraddittori; il bene comune si mostra da per
tutto con evidenza, e non richiede che buon
senso per essere scorto. La pace, l’unione, l’uguaglianza sono nemiche delle sottigliezze
politiche.”
Jean-Jacques Rousseau, Del contratto
sociale o principi del diritto politico, 1762, in
Opere, Sansoni, Firenze 1972
“Vi sono certamente due tipi di uomini:
coloro che pensano a sé soli e quindi
restringono i propositi d’avvenire alla propria vita od al più a quella della compagna
della vita loro. […] Accanto agli uomini, i
quali concepiscono la vita come godimento
individuale, vi sono altri uomini, fortunatamente i più, i quali, mossi da sentimenti
diversi, hanno l’istinto della costruzione.
[...] Il padre non risparmia per sé; ma spera
di creare qualcosa che assicuri nell’avvenire
la vita della famiglia. Non sempre l’effetto
risponde alla speranza, ché i figli amano talvolta consumare quel che il padre ha cumulato [...]. Se mancano i figli, l’uomo dotato
dell’istinto della perpetuità, costruisce perché un demone lo urge a gettare le fondamenta di qualcosa.”
Luigi Einaudi, Lezioni di politica sociale,
Einaudi,Torino 1949
Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11
“La prima [acquisizione] è il superamento
del tabù costituito dalla parola “profitto”, in
pratica citata solo nella prima delle undici
regole di sintesi, senza nessuna ulteriore sottolineatura di una sua importanza (tecnica,
morale, religiosa) che ha occupato decenni
di discussione. La seconda è il coraggio con
cui si affronta la necessità di definire con
semplicità il contenuto del termine “bene
comune”. Mi è sembrata decisiva, al riguardo, l’importanza attribuita ai “benefici immateriali che danno all’uomo un appagamento
spirituale, come i sentimenti, la famiglia, l’amicizia e la pace”. Ciò rappresenta una innovazione che supera sia le antiche mura
materialistiche del bene comune sia le più
recenti tendenze a valorizzare la sua dimensione istituzionale, nazionale e anche internazionale. E la terza decisiva acquisizione è
quella relativa alla “centralità dell’uomo
come cuore pulsante del bene comune”,
una acquisizione almeno per me importante ed inattesa, perché richiama il fatto che
noi non dobbiamo sentirci soggetti di
domanda di un bene comune, che altri
devono costruire, ma dobbiamo sentirci
“motore primario nella organizzazione e
valorizzazione del bene comune, così come
Nostro Signore è il motore del creato”.”
Giuseppe De Rita, Presentazione di Le
undici regole del Bene Comune, Marketing
Sociale, 2010
4. Ambito Tecnico - Scientifico
Argomento: Le responsabilità della
scienza e della tecnologia.
Documenti
“Agisci in modo che le conseguenze della
tua azione siano compatibili con la permanenza di un’autentica vita umana sulla
terra.”
Hans Jonas, Il principio responsabilità.
Un’etica per la civiltà tecnologica, Einaudi,
Torino 1990 (ed. originale 1979)
“Mi piacerebbe (e non mi pare impossibile né assurdo) che in tutte le facoltà scientifiche si insistesse a oltranza su un punto: ciò
che farai quando eserciterai la professione
può essere utile per il genere umano, o neutro, o nocivo. Non innamorarti di problemi
sospetti. Nei limiti che ti saranno concessi,
cerca di conoscere il fine a cui il tuo lavoro
è diretto. Lo sappiamo, il mondo non è fatto
solo di bianco e di nero e la tua decisione
può essere probabilistica e difficile: ma
accetterai di studiare un nuovo medicamento, rifiuterai di formulare un gas nervino.
Che tu sia o non sia un credente, che tu sia
o no un “patriota”, se ti è concessa una scelta non lasciarti sedurre dall’interesse materiale e intellettuale, ma scegli entro il campo
che può rendere meno doloroso e meno
pericoloso l’itinerario dei tuoi compagni e
dei tuoi posteri. Non nasconderti dietro l’ipocrisia della scienza neutrale: sei abbastanza dotto da saper valutare se dall’uovo che
stai covando sguscerà una colomba o un
cobra o una chimera o magari nulla.”
Primo Levi, Covare il cobra, 11 settembre 1986, in Opere II, Einaudi,Torino 1997
“È storia ormai a tutti nota che Fermi e i
suoi collaboratori ottennero senza accorgersene la fissione (allora scissione) del nucleo
di uranio nel 1934. Ne ebbe il sospetto Ida
Noddack: ma né Fermi né altri fisici presero
LA RIVISTA DELLA SCUOLA
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Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11
esami di maturità
sul serio le sue affermazioni se non quattro
anni dopo, alla fine del 1938. Poteva benissimo averle prese sul serio Ettore Majorana,
aver visto quello che i fisici dell’Istituto
romano non riuscivano a vedere. E tanto più
che Segrè parla di “cecità”. La ragione della
nostra cecità non è chiara nemmeno oggi,
dice. Ed è forse disposto a considerarla
come provvidenziale, se quella loro cecità
impedì a Hitler e Mussolini di avere l’atomica. Non altrettanto – ed è sempre così per le
cose provvidenziali – sarebbero stati disposti a considerarla gli abitanti di Hiroshima e
di Nagasaki.”
Leonardo Sciascia, La scomparsa di
Majorana, Einaudi,Torino 1975
“La scienza può aiutarci a costruire un
futuro desiderabile. Anzi, le conoscenze
scientifiche sono mattoni indispensabili per
erigere questo edificio. Ma […] è d’obbligo
sciogliere il nodo decisivo del valore da dare
alla conoscenza. Il valore che sembra prevalere oggi è quello, pragmatico, che alla conoscenza riconosce il mercato. Un valore utilitaristico: dobbiamo cercare di conoscere
quello che ci può tornare immediatamente
ed economicamente utile. […] Ma, se vogliamo costruire un futuro desiderabile, anche
nel campo della scienza applicata il riconoscimento del valore della conoscenza non
può essere delegato al mercato. Lo ha dimostrato la recente vertenza tra le grandi multinazionali e il governo del Sud Africa sui farmaci anti-Aids […]. Il mercato non è in grado
di distribuire gli “utili della conoscenza”
all’80% della popolazione mondiale. Per
costruire il futuro coi mattoni della scienza
occorre dunque (ri)associare al valore di
mercato della conoscenza altri valori: i valori
dello sviluppo umano.”
Pietro Greco, Sua maestà la tecnologia.Chi
ha paura della scienza?,“l’Unità”, 7 luglio 2001
“La ricerca dovrebbe essere
Tipologia D - Tema di Ordine
libera, non dovrebbe essere
Generale
guidata da nessuno. In fondo
“Avevo
vent’anni. Non permetterò a nesse ci si pensa bene, da che
essa esiste è frutto dell’istanza del singolo suno di dire che questa è la più bella età della
piuttosto che risultato collettivo. Dovrebbe vita” (Paul Nizan, Aden, Arabia, 1931).
Il candidato rifletta sulla dichiarazione di Nizan e
essere libera da vincoli religiosi e soggiogaproblemi, sfide e sogni delle nuove generazioni.
ta a un unico precetto: progredire nelle sue discuta
Durata massima della prova: 6 ore.
È consentito soltanto l’uso del dizionario italiano.
applicazioni in funzione del benessere degli
Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano
esseri viventi, uomini e animali. Ecco questa trascorse
3 ore dalla dettatura del tema.
credo sia la regola e l’etica dello scienziato:
la ricerca scientifica deve accrescere nel
mondo la proporzione del bene. Le applicaPubblichiamo le materie su cui verteva la
zioni della scienza devono portare progresseconda prova scritta svoltasi il 21 giuso e non regresso, vantaggio e non svantaggno 2012
gio. Certo è anche vero che la ricerca va per
tentativi e di conseguenza non ci si può
LICEI
subito rendere conto dell’eventuale portata
- Greco (indirizzo classico)
negativa; in tal caso bisognerebbe saper
- Matematica (indirizzo scientifico)
rinunciare.”
- Matematica (indirizzo scientifico– P.N.I.)
Margherita Hack intervistata da
- Lingua straniera (indirizzo linguistico)
Alessandra Carletti, Roma Tre News, n. 3/2007
- Pedagogia (indirizzo socio-psico-pedagogico Brocca)
Tipologia C - Disegno geometrico prospettiva archiTema di Ordine Storico
tettura (artistico - I e II sezione)
“Il sottosegretario Josef Bühler, l’uomo
più potente in Polonia dopo il governatore
ISTITUTI TECNICI
generale, si sgomentò all’idea che si eva- Economia aziendale (sezione commercuassero ebrei da occidente verso oriente,
ciale – giuridico economico aziendale)
- Informatica generale ed applicazioni
poiché ciò avrebbe significato un aumento
gestionali (sezione commerciale – prodel numero di ebrei in Polonia, e propose
grammatori)
quindi che questi trasferimenti fossero rin- Lingua straniera (sezione commerciale
viati e che “la soluzione finale iniziasse dal
– periti aziendali e corrispondenti in linGovernatorato generale, dove non esistevague estere)
no problemi di trasporto.” I funzionari del
- Tecnica turistica (sezione per il turiministero degli esteri presentarono un
smo)
memoriale, preparato con ogni cura, in cui
- Costruzioni (geometri)
erano espressi “i desideri e le idee” del loro
- Agronomia e coltivazioni (sezione agradicastero in merito alla “soluzione totale
ria)
della questione ebraica in Europa,” ma nes- Tecnologie chimiche industriali, principi
suno dette gran peso a quel documento. La
di automazione e di organizzazione inducosa più importante, come giustamente
striale (sezione industriale – chimico)
osservò Eichmann, era che i rappresentanti
- Costruzioni edili, stradali ed idrauliche
dei vari servizi civili non si limitavano ad
(sezione industriale – edilizia)
esprimere pareri, ma avanzavano proposte
- Elettronica (sezione industriale – eletconcrete. La seduta non durò più di un’ora,
tronica e telecomunicazioni)
un’ora e mezzo, dopo di che ci fu un brindi- Impianti elettrici (sezione industriale –
si e tutti andarono a cena – “una festicciola
elettrotecnica e automazione)
in famiglia” per favorire i necessari contatti
- Informatica generale ed applicazioni
personali. Per Eichmann, che non si era mai
tecnico scientifiche (sezione industriale
trovato in mezzo a tanti “grandi personaggi,”
– informatica)
fu un avvenimento memorabile; egli era di
- Disegno,progettazione ed organizzazione
gran lunga inferiore, sia come grado che
ind.le (sezione industriale – meccanica)
come posizione sociale, a tutti i presenti.
ISTITUTI PROFESSIONALI
Aveva spedito gli inviti e aveva preparato
- Economia d’azienda (tecnico della gestioalcune statistiche (piene di incredibili errone aziendale – indirizzo informatico)
ri) per il discorso introduttivo di Heydrich –
- Lingua inglese (tecnico della gestione
bisognava uccidere undici milioni di ebrei,
aziendale – indirizzo linguistico)
che non era cosa da poco – e fu lui a stilare
- Alimenti e alimentazione (tecnico dei
i verbali. In pratica funse da segretario, ed è
servizi della ristorazione)
per questo che, quando i grandi se ne furo- Economia e tecnica dell’azienda turistino andati, gli fu concesso di sedere accanto
ca (tecnico dei servizi turistici)
al caminetto in compagnia del suo capo
- Elettronica, telecomunicazioni e applicaMüller e di Heydrich,“e fu la prima volta che
zioni (tecnico delle industrie elettroniche)
vidi Heydrich fumare e bere.”Non parlarono
- Macchine a fluido (tecnico industrie
di “affari”, ma si godettero “un po’ di riposo”
meccaniche)
dopo tanto lavoro, soddisfattissimi e –
- Tecnica amministrativa (tecnico dei sersoprattutto Heydrich – molto su di tono”
vizi sociali)
(Hannah Arendt, La banalità del male.
Eichmann a Gerusalemme, Feltrinelli,
ISTITUTI D’ARTE
Milano 1964, dal Capitolo settimo: La confe- Progettazione (disegnatori di architetturenza di Wannsee, ovvero Ponzio Pilato).
ra e arredamento)
Il candidato, prendendo spunto dal testo di
- Progettazione (arte metalli e oreficeria)
Hannah Arendt, si soffermi sullo sterminio degli ebrei
- Progettazione (decorazione pittorica)
pianificato e realizzato dai nazisti durante la seconda
guerra mondiale.
- Progettazione (arte ceramica)
Esami di maturità
LA RIVISTA DELLA SCUOLA
28
Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11
Stimolanti, inalabili, iniettabili
Le n uo v e dr oghe
Breve analisi sul alcune droghe di cui fanno uso i giovani di oggi
di
ANTONIO FUNDARÒ
C i si droga per mancanza di cultura”, é il titolo di un breve articolo
del 28-12-68 in cui Pier Paolo
Pasolini esordisce con la sua analisi sul rapporto dei giovani con la cultura.
“Chi si droga lo fa per riempire un vuoto,
un’assenza di qualcosa che dà smarrimento
ed angoscia [...]. I primitivi sono sempre di
fronte a questo vuoto terribile, nel loro
interno. I primitivi riempiono questo vuoto
attraverso la magia, i giovani con la droga. I
giovani non hanno “presenza” perché non
hanno cultura, e questa assenza di cultura
inserisce a quel passaggio di cultura umani-
“
sa”. Se la cultura pretecnologica è la sola
vera cultura, la civiltà industriale ha ricondotto l’uomo a quello smarrimento a quell’indefinitiva individualità e paura del
mondo tipiche del primitivo, alle quali il
primitivo rispondeva con la magia, con l’ancoraggio al trascendente, della propria pericolante presenza. Ci si droga per mancanza
di cultura, una cultura significa innanzitutto
un rapporto col mondo e con gli uomini,
senso e luce alla vita umana. Non è rimasto
più nulla di tutto questo, il trionfo del razionalismo e dell’atteggiamento “tecnico ed
esacralizzante”, ha spezzato negli ultimi
secoli il saldo cordone ombelicale tra uomo e mondo”.
Queste parole illuminanti
rispecchiano l’attuale società
sempre più consumistica e
materialistica che induce
molti giovani a cercare forme
di evasioni più nuove e sempre più distruttive che non
l’aiutano a superare il cerchio
materiale dell’esistenza ma,
almeno, gli consentano di
inserirsi nuovamente in esso
con uno spirito meno critico
e meno graffiante. Molti giovani, oggi, insoddisfatti di sé
stessi, sfiduciati nelle proprie
capacità di agire, di creare, nel
presente e per il futuro da cui
derivano, un senso dì impotenza e di frustrazione, e del
tessuto sociale da cui si sentono oppressi, si configurano
come costellazioni discontinue, perdute nell’infinità dell’universo del “proprio io”che
cercano
disperatamente,
affannosamente,
vedono
come unica via di uscita da
questo baratro esistenziale
J.Klein 1925056 - spazzole
che li affligge, la ricerca di un
rifugio “illusorio” che dà loro
nuove forme illusorie di
stica a quella tecnica, dalla civiltà contadina ebbrezza un barlume di autentica felicità.
a quella industriale che pone in crisi la
Questa ricerca spasmodica di beatitudinazione stessa di cultura. Pasolini parla di ne, di benessere, di gioia predispone questi
questo passaggio come di una “vera tragedia giovani a provare sostanze diverse ma più
storica”. Si tratta della perdita dei valori di pericolose come le “drugs-designer” (droun’intera cultura. Per Pasolini il progresso ghe d’autore), così chiamate per le mille
tecnologico, il tipo di “cultura”che si è venu- combinazioni molecolari, che permettano
ta affermando a partire dalla rivoluzione di garantire sempre nuove proposte al merindustriale, comporta a livello umano una cato dello sballo, e perché disegnate a tavosostanziale involuzione, una “perdita di pre- lino e successivamente sintetizzate in labosenza” ed un “vuoto, un’assenza di qualco- ratorio. Tali combinazioni hanno un deno-
minatore in comune: l’amfetamina, la cui
struttura molecolare permette un ampio
numero di sostituzione nella molecola base
che ha azione stimolante, anoressizante, simpaticomimetica sul sistema nervoso centrale. Essa e i suoi derivati presentano alcune
caratteristiche che portano ad una sorta di
“assoluzione” rispetto all’eroina che rende i
suoi fruitori passivi, crea un comportamento di distacco dall’ambiente sociale e comporta il grave rischio della patologia da siringa che la via di somministrazione.
Queste sostanze usate occasionalmente
nei week-end illudono il giovane che crede
di non dipendere da esse, ma solo di trasgredire; la trasgressione è una caratteristica
non solo possibile in questa società, ma
addirittura favorita. A tal riguardo Herbert
Marcuse, filosofo-sociologo della “Scuole di
Francoforte” diceva: “la trasgressione è
indotta dalle società conservatrici per permettere alle persone di sfogarsi e poi rientrare nelle regole”.
Una droga da trasgressione si aggancia
molto bene al bisogno di metamorfosi che il
mondo giovanile, e soprattutto l’adolescenza, esprime. É un mondo che non si piace, in
cui i giovani hanno paura di non essere adeguati, di non essere accettati nel gruppo, di
non essere all’altezza delle esperienze che
offre la discoteca. E queste sostanze, dunque, sono la soluzione temporanea al loro
disagio perché esse danno la percezione di
avere capacità maggiori di fornire prestazioni sia fisiche che patologiche più valide e
agendo rapidamente la metamorfosi é
immediata ed ha tutte le caratteristiche di
essere di particolare attrazione.
Il mercato illecito delle amfetamine sta
assumendo, oggi, dimensioni crescenti per la
facilità della loro sintesi chimica, per la disponibilità sul mercato lecito dei precursori
(metilammina, efedrina, ecc...) e delle altre
sostanze necessarie alla sintesi e infine per il
loro basso costo di produzione. “Un Kg di
Mdma costa, infatti, duecento dollari e da
esso si ricavano diecimila compresse vale a
dire che una compressa costa circa venti
centesimi di dollaro”.
I nostri grandi una volta parlavano di religione, di patria, di poesie d’amore: ma oggi,
di cosa si parla? I ragazzi, oggi, si accapigliano per la bandiera di una squadra di calcio
magari non sapendo nemmeno di che colore sia la bandiera italiana: ecco la droga,
qualcosa con cui colmare questo vuoto.
Lo psicanalista James Hillman ha scritto
un libro intitolato “Saggio su Pan” nel quale
confronta la figura di Pan, il dio degli antichi
greci con quella di Cristo. Le differenze
sono molte, la testa di Pan è cornuta, e per
LA RIVISTA DELLA SCUOLA
29
Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11
I de v astanti ef f etti
gli antichi le corna erano segno di virilità,
quella di Cristo è coronata da spine ed il
volto è sofferente. Il torace di Pan è villoso,
quello di Cristo è trafitto da una lancia. Pan
ha i piedi caprini dunque ancora una sottolineatura di potenza animale, quelli di Cristo
sono sanguinanti. Il sesso di Pan è sproporzionato, Cristo per secoli è stato raffigurato
con gli organi genitali nascosti. Ciò significa
ancora una volta che la nostra società civile
ha sostituito una cultura impregnata di valori umani con un’altra che è l’antitesi di tutto
ciò che è sensorialità, ricerca del piacere. É
certamente scandaloso, come la pubblicità
dei mass-media, sempre più indiscriminata,
agevoli il proliferare delle droghe cosiddette
ricreazionali, quali: il caffè, le sigarette, i
sedativi, l’alcool, gli stimolanti, e incentivi,
con messaggi propagandistici sempre più
insidiosi e allettanti, puntando più sull’interesse economico che ai problemi psicologici e agli effetti che essi possano comportare
sui loro fruitori, il consumo invece di inibirlo.
Questi messaggi spesso sono filtrati dagli
adolescenti soggetti influenzabili e suggestionabili che la cultura rende precoci nel
loro sviluppo fisico ed intellettuale non
accompagnato da un adeguato sviluppo
emotivo che li protegga dalle inevitabili frustrazioni della vita.
molanti con un effetto simile a quello della
cocaina, rispetto a cui mostrano una stimolazione meno intensa e rapida ma più duratura. Queste sostanze di sovente sono assunte dagli studenti universitari perché esse
riducono la sensazione di fatica e incrementano temporaneamente la capacità di concentrazione.
L’amfetamina
“Lo stimolante di sintesi chiamato amfetamina è stato sintetizzato per la prima volta
nel 1887 e nel 1919 furono sintetizzate le
metamfetamine. La messa in commercio
delle amfetamine fu fatta nel 1932 come
decongestionante nasale per via inalatoria,
nel 1937 furono vendute le prime tavolette
negli Stati Uniti come prescrizione per il
trattamento della narcolessia.
Durante la II° guerra mondiale fu fatto
ampio uso di amfetamine e metamfetamine
per i combattenti. É stato calcolato che solo
in Inghilterra durante il periodo bellico furono distribuite circa settantadue milioni di
tavolette. In Giappone furono distribuite
grandi quantità di metamfetamina sotto il
nome di “benzedrina” ai soldati ed ai lavora-
mia, e nel 1950 si iniziarono a registrare i
primi casi di ospedalizzazione per abuso
intravenoso di amfetamina. Nei primi anni
‘60 diminuì l’utilizzo e la fabbricazione di
amfetamine in forma liquida per lasciare il
posto quasi esclusivamente all’uso di pillole
soprattutto in forma di polvere. Gli effetti
rilevanti in questo periodo dall’abuso di
queste sostanze furono descritti la prima
volta da un rapporto per la F.D.A
(Fishermann Kramer nel 1967), che divenne un articolo fondamentale sugli effetti dell’abuso di queste sostanze, vennero identificati due livelli di disturbo, determinati da tali
sostanze: uno maggiore che si evidenziava in
sindromi paranoiche con forme di schizofrenia, paranoie con gravi deliri di persecuzioni; un secondo, più lieve, sviluppava comportamenti compulsivi, ed attività ripetitive
come il lavare più volte al giorno la macchina o pulire più volte al giorno le scarpe, l’appartamento o salire e scendere per ore senza
fermarsi, le scale di un palazzo.
Oggi c’è stato un aumento brusco delle
amfetamine e dei suoi derivati, sostanze che
hanno effetti diversi a secondo del tipo di
Il ruolo dominante
O
ggi le droghe sintetiche hanno
assunto un ruolo dominante
nel mercato clandestino a
causa dell’incremento della
domanda da parte di determinati ambienti
in cui avvengono le aggregazioni giovanili,
come le discoteche, le scuole superiori e le
università anche se in minor misura.
Parlando di droghe sintetiche non ci si riferisce a nuove droghe perché esse derivano
da droghe ampiamente conosciute, ma
assunte con modalità nuove. Per esempio,
l’eroina, prodotto sintetico della morfina, il
più potente dei derivati dell’oppio, oggi è
anche sniffata e fumata; superando così il
deterrente del buco endovena, essa produce
effetti più violenti, perché raggiunge direttamente il cervello senza il filtro epato-polmonare e la diluizione sanguigna. Un altro
esempio di modalità d’uso differente della
droga rispetto al passato, è certamente quello della cocaina un tempo solo sniffata, adesso anche iniettata avente effetti particolarmente euforizzanti; o ancora lo speed-ball,
una vera bomba che può essere sia sniffata
che fumata con una speciale pipa usata per
il crack, ha effetti dieci volte più intensi
dello sniffo, ma con lesioni encefaliche
altrettanto duplicate; venduto ad un terzo
della coca, è diventato la droga dei poveri,
dei gruppi etnici emarginati. Grazie ad
accorgimenti di laboratorio e a particolari
associazioni chimiche, si ottengono nuove
droghe sintetiche, che rientrano spesso,
nella classe delle amfetamine, sostanze sti-
Rea Gardner -1925057 - Madame Barbine
tori impegnati nella produzione bellica.
Questa sostanza veniva chiamata dai soldati
Snryoku-Zoko-Zai, che tradotta significava
“sostanza che induce la forza del combattimento”, ma ben presto si parlò di una vera e
propria epidemia dal 1946 al 1956. Nel 1954
furono rilevati in Giappone 554.000 consumatori cronici di amfetamine ospedalizzati e
circa 2.000.000 di consumatori. Il governo
giapponese corse ai ripari varando una legislazione che bandisse la vendita di queste
sostanze, all’inizio legali e poi divenute fuorilegge. Ma anche negli Stati Uniti subito
dopo la II° guerra mondiale e quella di Corea
il problema assunse caratteristiche di epide-
uso, infatti bisogna distinguere un uso occasionale, un uso periodico, ad esempio nei
week-end, ed un uso continuativo, con quest’ultimo si arriva alla dipendenza. La grande
percentuale dei consumatori di questa
sostanza sono occasionali o periodici, le
usano il venerdì sera, il sabato e la domenica, dopo di che recuperano e passano la settimana.“Questo uso occasionale o periodico
ci mette subito di fronte a due tipi di comportamenti perché tali sostanze hanno una
tipica azione che è quella chiamata dell’Up
and Down; esse, cioè inducono una serie di
effetti, in senso attivo, energetico, di maggiore attività, maggiore sensazione di benes-
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Le n uo v e dr oghe
sere di potenza sessuale, ma passato l’effetto, c’è un down, cioè la sensazione di non
saper far nulla, e quindi c’è un vissuto di
tipo depressivo, sia pure indotto, con una
sensazione di incapacità totale. Ed è proprio
questo up and down che è alla base del passaggio dall’uso occasionale o periodico ad
un uso continuativo. Mentre il sabato sera in
discoteca si prende l’ecstasy perché bisogna essere attivi, magari il giorno dopo la si
prende per vincere quel senso di incapacità, quel senso quasi depressivo. Questo up
and downs è una caratteristica tipica dell’amfetamina”.
Gli effetti psicologici delle amfetamine
sono, innanzitutto, un senso di sicurezza, poi
un senso di grande potenza, aumentano la
percezione di essere forti e ciò può favorire
gli atti aggressivi. L’aggressività viene stimolata nel senso che basta uno stimolo di intensità minore perché ci sia una reazione violenta, riducono i freni inibitori, ecc..”. Tra le
amfetamine più diffusa è l’ecstasy che a
seconda delle sue caratteristiche, composizione ed effetti, prendono diversi nomi
liana non è droga.
Metamfetamina
e metamfetamine sono eccitanti,
facilmente reperibili in commercio, sono dei derivati chimici delle
amfetamine, degli allucinogeni,
degli eccitanti di vario tipo, di cui il più pericoloso è il cosiddetto “Blue-Ice”, ghiaccio
mortale. “Esse sono diffuse sottoforma di
polveri cristalline, soprattutto in Asia e negli
Stati Uniti, ma i trafficanti cominciano a farle
circolare anche in Italia, i suoi effetti collaterali sono più micidiali dell’ecstasy. Le
metamfetamine sono diffuse in Asia come
stimolanti sessuali, ma i suoi consumatori ne
subiscono anche i suoi effetti collaterali:
sbalzi di pressione che portano aritmia e
arresto cardiaco, ansia, anoressia, lunghe
crisi di depressione e stanchezza, esplosione di rabbia e di schizofrenia, portandoli
spesso alla morte”.
Quasi tutte le amfetamine, hanno l’aspetto del comune zucchero bianco, alcune possono essere inalate, altre fumate, altre sciolte e iniettate per via endovena. Gli effetti,
L
Hans Stengel -1925072 - il trucco
come per esempio: il “White bird”olandese è
in grado di promettere viaggi mentali, o la
“San Valentino”con tanto di cuoricino in bassorilievo pubblicizzato per le sue proprietà
afrodisiache o ancora le “Edward”, le
“Fantasy”, le “Disco-biscuit”, le “Disco-burger”, le “Cali-dream”, ecc... Gli effetti sono
più o meno simili, qualcuno marca maggiormente lo sballo amfetaminico, qualcun’altra
la coloritura psichedelica. In Italia è entrata
di recente una nuova variante che contiene
morfina: è l’“Uccelletto grigio”, per uno sballo amfetaminico contenuto dall’effetto sedativo della morfina”. Dal punto di vista chimico la Mdma, come si è già detto, é l’ecstasy
propriamente detta: ma sono note anche
l’M.d.a., di durata circa doppia e I’M.b.d.b.,
classificata negli Stati Uniti addirittura come
insetticida, che non è un allucinogeno, ma
aumenta la capacità di “empatizzare” con gli
altri.Tuttavia questa sostanza per la legge ita-
per le più pericolose, sopraggiungono in
solo sette secondi. Le più note in commercio sono la “Euphoria” (nome scientifico 4methylaminorex) e l’“Ice”, quest’ultima ha
l’aspetto chiaro è brillante di un cristallo di
dimensione variabile, è incolore, inodore, si
ottiene dissolvendo la metamfetamina.
Questo composto si versa poi su una superficie a raffreddare; ben presto si ottiene una
lastra cristallina che si riduce in pezzi o in
frantumi”. Il “ghiaccio blu” è così pronto da
essere fumato con una pipa particolare, che
lo vaporizza da essere così facilmente inalato. La sostanza si concentra subito nei polmoni e grazie alla notevole vascolarizzazione entra nel circolo sanguigno e passa direttamente al cervello, senza passare attraverso
il filtro del fegato, passaggio indispensabile
se invece si iniettasse la sostanza direttamente in vena. Essa dà immediatamente un
piacere assoluto, un vero e proprio flash.
A differenza della cocaina che provoca
flash della durata di poche decine di minuti
l’ice può stimolare “viaggi” di ore e ore, addirittura nei neofiti può prolungare la sua piacevole azione per una settimana.Terminato
l’effetto della dose il soggetto cade in un
sonno profondo, che può durare addirittura
giorni, poi si sveglia affamato e in preda ad
un inconsolabile stato di depressione, l’unico modo per riprendersi e ricorrere all'ice e
così il cerchio si chiude inevitabilmente in
una vera e propria crisi d’astinenza che
sopraggiunge fin dalla prima esperienza
accompagnata da sbalzi di febbre, brividi e
pupille contratte. I motivi della diffusione
epidemica dell’ice sono sostanzialmente
due: la sua facilità di produzione in quanto
essa rispetto alle droghe tradizionali non ha
bisogno di essere importata dalle aree di
produzione, perché può essere prodotta in
qualsiasi piccolo laboratorio clandestino, e
per la sua facile via di somministrazione,
senza più essere necessario il buco per
avere il flash. “L’ice costa quattrocentomila
lire al grammo, quattro volte della cocaina,
ma con un grammo si ottengono almeno
dieci dosi, e una dose costa quarantamila
lire, essa a seconda del luogo prende diversi
nomi come “shaboo” nelle Filippine, “Icecream” negli Stati Uniti, “super Ice,” “zip”,
“Cristy” in Europa”. L’ice come quasi tutte le
droghe sintetiche é facile da occultare, in
quanto è difficile riconoscerlo a prima vista,
in casa può essere confuso con mille altre
cose compresa la bjotteria tanto che ad
Amsterdam e sulla Costa Azzurra il cristallo
si porterebbe persino al collo, trapassato da
un filo di seta, in mezzo ad altre collane.
Negli ambienti gay diventerebbe, invece, un
piccolo ciondolo da orecchino. Tra i primi
consumatori di questa sostanza si distinguerebbero le donne attratte dall’aspetto raffinato del prodotto.
Un altro derivato della metamfetamina è
il “Cranck” o “Meth” esso è una via di mezzo
tra l’ice e il crack, costa centoventi dollari il
grammo, e i suoi effetti durano circa 4 ore.
“All’inizio della sua assunzione il crack provoca, una forte stimolazione del sistema
nervoso centrale, provocando sensazione di
euforia e benessere, a cui segue più tardi un
profondo senso di depressione, che può sfociare in fenomeni di tipo paranoideo. Esso
può essere fumato o preso in capsule avvolte di gelatina, dal gusto pessimo. Viene prodotto soprattutto nelle città californiane e si
avvale di una rete di forniture illegali o semilegali ai margini dell’industria farmaceutica”
.
“Herbal E”, “Ultimate X”, “Clond g”, sono
nomi di alcune droghe legalizzate, vendute
in tutte le erboristerie degli Stati Uniti, come
integratori alimentari. Gli adolescenti che le
hanno provate raccontano di aver “sentito
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prima il cuore battere sempre più forte, e
poi arrivare il rush finale, il flusso di energia
che ti fa sentire onnipotente, euforico e
instancabile”. Gli effetti di queste sostanze,
appena svanisce il rush finale, sono spesso
Rea Gardner -1925075 - preistoria
spiacevoli: confusione, vertigine, convulsione, dolori alla testa, psicosi, paralisi e infarto.
In preda a questi sintomi sono morti 15
americani che avevano preso tali sostanze
sottoforma di pillole, caramelle, infusi.
L’ingrediente di queste “droghe naturali” è
l’Ephedra, pianta in cui si estrae l’ephedrina, sostanza diffusa in Europa, in Asia e nelle
zone aride del nord America. L’ephedrina è
la molecola base dell’amfetamina, essa è
contenuta in moltissimi farmaci venduti in
farmacia. Sono a base di ephedrina alcune
compresse usate dai culturisti per sviluppare la muscolatura o per acquistare energia.
L’ephedrina ha gli effetti simili a quelli
dell’adrenalina, dà una sensazione di iperattività e di maggiore allerta, però provoca
danni irreversibili al sistema nervoso centrale.
Essendo droghe naturali, esse sono facili
da trovare sugli scaffali di una qualsiasi erboristeria. Queste droghe naturali sono assunte soprattutto dagli adolescenti, che le
usano in discoteca per ballare senza fatica
fino all’alba, o ai concerti rock.
“La lista delle recenti offerte è sempre in
forte aumento, c’è il “Metaqualone” diffuso
soprattutto in Inghilterra e nel nord
America, la “Fenetilina” venduta in compresse consumata in Turchia, Arabia Saudita e
Medio Oriente, il “Pervitin”, una polvere
bianca di provenienza slovacca “da bucare”
in cambio di euforia, e ancora, il “Brown”, di
produzione ceca, un liquido giallo o marrone scuro, a base di codeina, idrocodone e
didrocodeina. Si assume per via endovenosa
e gli effetti vanno dal piacere all’appagamento, fa scomparire i morsi della fame e gli
appetiti sessuali. Negli assuntori abituali
provoca danni al sistema cardio respiratorio. La tolleranza, sostengono gli esperti,“si
instaura velocemente per cui sono richieste
dosi sempre maggiori, senza che chi ne fa
uso avverta lo stato di dipendenza”.
Il supermarket dello spaccio, oggi più che
mai
sembra
immettere nel
mercato nuove
combinazioni
molecolari,
sempre
più
pericolose, questo perché la
domanda dei
giovani, giovanissimi, sembra
non finire. Sono
arrivate da oltre
oceano
la
“Bufotenina”,
un allucinogeno
naturale,
estratto dalle
ghiandole di un
rospo (il Bufo
Vulgaris), di
grande dimensione, provoca gli stessi effetti della amfetamina. La secrezione di uno di questi rospi
equivale a 50 dosi di acido lisergico, e per
questo che viene venduto il rospo a circa un
milione e mezzo di lire. Di recente, in alcune discoteche italiane, si vendono sottoforma di pastiglie o beveroni a base di sostanze energetiche e mix di medicinali, gli
“Smart-Drìnks” chiamati anche “SmartDrungs”, essi promettono “visioni interiori straordinarie” e “coscienza cosmica”, negli Stati Uniti sono legalmente
vendute soprattutto agli adolescenti, e
non costano più di tre dollari. A Parigi,
Londra vanno alla grande da almeno un
paio d’anni. Gli “Smart-Drinks”, sono
cocktail di farmaci, nutrienti, vitaminici,
spesso contenenti anche caffeina o guaranà, un derivato di una pianta brasiliana.
I loro effetti collaterali, per altro dannosi,
non differiscono da una sbornia: con mal
di testa, nausea, inibizione sessuale, e
addirittura perdita di stimoli intellettivi e
visione del mondo parziale.
Le droghe inalabili
e droghe inalabili sono sostanze che producono vapori,
dotati da azioni psicoattiva.
Alcune di esse come “l’etere”,
il “cloroformio”, venivano già assunte
nell’ottocento; altre, come il “Popper” di
solito usato in veterinaria, si trova in fialette. Dal liquido incolore, viene inalato e
provoca un’eccitazione violenta ma bre-
L
vissima, lunga non più di qualche minuto,
determina gravi danni neurologici e cardiovascolari. Attualmente sono le colle e altri
inalanti (solventi da vernici o certi tipi di
smacchiatori) ad occupare un posto di assoluto rilievo, soprattutto tra i minorenni americani e i meninos da rua del Brasile: sono
prodotti gravemente tossici e in alcuni casi
mortali, ci sono stati casi di morti anche per
soffocamento; essi vengono inalati attraverso
un involucro di plastica mantenuto sulla
bocca e sul naso.
Queste sostanze sono notevolmente irritanti e perciò danneggiano i tessuti con i
quali vengono a contatto: bronchi, polmoni,
cervello e reni. L’intossicazione cronica può
causare seri disturbi epatici, ulcerazioni al
naso, e alla bocca e danni irreversibili al cervello. É uno svago enormemente pericoloso
perché offrono euforia o vertigine di una
sbronza. In Italia non si hanno notizie della
loro diffusione.
L’ultima frontiera della tossicodipendenza
è rappresentata dalle droghe “fai da te”, quali
le soluzioni di oppio, tagliate con le più disparate sostanze: caffè, farina, argilla o addirittura benzina, come nel caso del “Soutan”,
ampiamente diffusa in Russia per il basso
costo, oppure la “dank” o “Wet” o ancora
“Water”, come viene chiamata nello slang
americano: è una sigaretta intinta nella “formalina”,capace di provocare uno stato di animazione sospesa,ma anche di frequenti avvelenamenti con possibile effetti letali, un
assuntore su quattro è morto.
Antonio Fundarò
XXXIII/11