conoscete tutti i tipi di sciopero?

MI-JOB
CONOSCETE TUTTI I TIPI DI SCIOPERO
SCIOPERO??
VIAGGIO TRA LE DIVERSE FORME DI LOTTA SINDACALE DEI LAVORI NELLE AZIENDE
L’AVVOCATO CLAUDIO MORPURGO A MT: «ECCO LA DIFFERENZA CON LA SERRATA»
gni mercoledì MiTomorrow vi offre
un consulto con gli
aspetti giuridici del
mondo del lavoro. Potete inviare
le vostre domande a Claudio Morpurgo, uno dei più noti avvocati
del lavoro milanesi alla guida di
Morpurgo e Associati, che assiste
alcune tra le principali aziende
del Paese e ha una preparazione
particolare nel tutelare gli interessi
dei lavoratori in ogni fase della
loro vita professionale. Per inviare
i quesiti basta scrivere una mail
a [email protected] o
[email protected].
O
JOB&
LAW
Come si definisce
giuridicamente lo sciopero?
«Lo sciopero può considerarsi la forma principale di
autotutela dei lavoratori. Si
configura come un’astensione dal lavoro da parte di
più lavoratori per la tutela
dei loro interessi collettivi.
Secondo quanto disposto
dall’articolo 40 della Costituzione, lo sciopero costituisce
un diritto soggettivo fondamentale ed irrinunciabile del
prestatore di lavoro (mentre
nessun analogo riconosci-
mento risulta essere previsto
per i datori di lavoro)».
Esistono delle forme
di sciopero legittime?
«Si, esistono delle forme di
sciopero cosiddette “anomale” come lo sciopero a
sorpresa, attuato, cioè senza
alcun preavviso. E ancora: lo
sciopero dello straordinario,
consistente nel rifiuto collettivo di prestare lo straordinario richiesto dal datore
di lavoro. C’è poi lo sciopero
a singhiozzo, caratterizzato
dal fatto che l’astensione dal
lavoro è frazionata nel tempo in brevi periodi. Si passa
allo sciopero a scacchiera,
consistente nell’astensione
dal lavoro in reparti alternati
e in tempi successivi. Infine,
esiste lo sciopero parziale,
realizzato in determinati settori o durante fasi di lavoro la
cui interruzione comporta un
notevole ritardo nella ripresa
dell’attività lavorativa».
E l’autotutela per i datori?
«Un mezzo di protesta uti-
lizzato negli anni passati da
parte del datore di lavoro
era la cosiddetta “serrata”,
cioè la chiusura dei luoghi di
lavoro al solo fine di rendere
impossibile lo svolgimento
dell’attività lavorativa. La
serrata aveva lo scopo di impedire azioni illegittime dei lavoratori o di indurre gli stessi
a recedere da un determinato comportamento. Spesso,
però, la giurisprudenza ha
considerato la “serrata” quale comportamento antisindacale del datore di lavoro».
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MI-TOMORROW | MERCOLEDÌ 13 APRILE 2016 | 17