Guida alla preparazione di un poster scientifico Progetto Nazionale
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Guida alla preparazione di un poster scientifico Progetto Nazionale
Pagina 1 di 2 Guida alla preparazione di un poster scientifico Progetto Nazionale Orientamento e formazione degli insegnanti per l'area chimica Prof. Antonella Rossi Università degli Studi di Cagliari Visione d’insieme, in una frase, sul concetto di poster (cartellone) scientifico Un poster scientifico è un documento di grandi dimensioni destinato a comunicare, in occasione di un incontro scientifico, il vostro tema di ricerca (lavoro) ed è costituito da un breve titolo, da un’introduzione che illustri il problema, una rassegna dell’impostazione sperimentale da voi escogitata, i risultati che avete ottenuto, una discussione di essi, un breve elenco dei lavori che hanno preceduto la vostra ricerca, ed un breve riconoscimento di coloro dai quali vi è giunto incoraggiamento e/o aiuto scientifico e finanziario – se il testo è stato limitato al minimo indispensabile, un visitatore potrà acquisirne completa conoscenza in 10 minuti. Schemi di cartelloni sono disponibili in Internet per vari programmi (PowerPoint, CorelDraw ecc.). Impaginazione Diversamente da un manoscritto, i cartelloni (poster) possono (e dovrebbero!) adottare vari tipi di impaginazione a seconda della forma dei diagrammi e delle fotografie. Compatibilmente con la disponibilità di area bianca, si deve dare una logica all’allineamento delle colonne e si devono dare, implicitamente, efficaci suggerimenti ai lettori sul come devono “viaggiare” attraverso gli elementi del cartellone. Si deve cercare di essere creativi: ad esempio, confinando nelle zone più lontane e meno accessibili – ad esempio la parte inferiore del cartellone, che impone al lettore di piegarsi verso il basso - le parti del testo meno significative, ma per altri versi importanti, (che pochi leggono) – come la bibliografia, i ringraziamenti, il simbolo della Scuola, altre informazioni, lasciando libera la colonna di destra per le molto più importanti conclusioni. Contenuto delle varie sezioni Titolo: dovrebbe fornire indicazioni sul problema e sul modo come esso è stato affrontato. Dovrebbe richiedere non più di due righe. Deve essere accattivante, in modo da catturare i “passanti”. Riassunto: bisogna assolutamente astenersene! Introduzione: bisogna stimolare l’interesse dello “spettatore” sul problema affrontato usando il minimo di parole, fornire una descrizione ed una spiegazione dell’impostazione sperimentale; descrivere le ipotesi di base. Inoltre, l’introduzione costituisce anche un ottimo posto dove inserire una significativa fotografia. Non bisognerebbe superare le 200 parole. Materiali e Metodi: una breve, succinta, descrizione dei materiali, delle apparecchiature e dei metodi. Fotografie e grafici sono qui molto utili. Pagina 2 di 2 Massimo 200 parole. Risultati: dire, in primo luogo, se l’esperimento ha funzionato; nello stesso paragrafo si descrivano i risultati qualitativi e quantitativi; nel secondo paragrafo vanno presentati i dati ottenuti, facendo ricorso a diagrammi o tabelle che catturino l’attenzione e l’interesse degli “spettatori”; qui non dare interpretazioni: lasciare allo “spettatore” la soddisfazione di interpretare i dati. Massimo circa 200 parole. Conclusioni: ricordare – molto educatamente – alle persone interessate le ipotesi ed i risultati, discutere con logica le conclusioni che se ne possono trarre e far notare, rapidamente, la bontà dei risultati e l’importanza pratica delle conoscenze acquisite. Massimo: circa 300 parole. Bibliografia Ringraziamenti La larghezza degli inserti di testo dovrebbe essere non superiore a 40 caratteri (in medie, 11 parole a riga). Blocchi di testo più lunghi di 10 frasi vanno evitati.