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DIVISIONE MERCATO
Quale professione?
Controllo di Gestione e Finanza in Azienda
6 marzo 2012
Tenere sotto controllo il bilancio e la cassa non è un compito semplice, men che meno nelle grandi
imprese. Occuparsi di controllo di gestione infatti, a differenza di quanto si possa pensare, non consiste
solo nel “tenere i cordoni della borsa”: Daniela Stincheddu di Coty, Valeria Fiandaca di Reckitt
Benckiser e Filippo Lolla di Mediaset hanno illustrato le loro esperienze in materia.
Il controller, affermano Daniela Stincheddu e Valeria Fiandaca, si occupa della gestione e dell’analisi del
conto economico di un brand, di una gamma di prodotti o di un’intera divisione. Più specificamente, si
tratta di procedere alla chiusura mensile e annuale dei conti, all’analisi degli scostamenti e alle fasi di
budgeting e reporting.
Il lavoro varia a seconda del periodo dell’anno o del mese in cui ci si trova. Ad esempio, spiega Daniela
Stincheddu, a inizio mese ci si occupa della chiusura del conto economico. Dopo aver estratto i dati di
bilancio dal sistema informativo aziendale, bisogna chiudere i singoli conti, nonché individuare e
analizzare gli eventuali scostamenti dal bilancio preventivo secondo scadenze prefissate. Valeria
Fiandaca aggiunge che il compito consiste nel verificare che le voci di bilancio inserite nel sistema
informativo corrispondano tra loro, ad esempio tra totali e subtotali delle voci di costo. Nel caso di
aziende multinazionali (come Coty o Reckitt Benckiser), il report finale, completo di commenti alle
singole voci di bilancio e di stime sull’ammontare di chiusura del mese successivo, non rimane in Italia,
ma viene spedito alla sede centrale estera.
Chi si occupa di pianificazione finanziaria analizza invece i dati finanziari dell’azienda, per quanto,
secondo l’esperienza di Filippo Lolla, le operazioni compiute sono legate sia alla finanza aziendale che
al controllo di gestione. Il financial planner monitora infatti la cassa e la posizione finanziaria dell’azienda,
fornendo report periodici al controllo di gestione, e valuta gli strumenti finanziari dell’azienda (es.
portafoglio titoli) a fair value, come richiesto dagli standard internazionali (IAS). In poche parole, l’ufficio
gestisce tutte le informazioni della divisione finanza (a livello di analisi e reporting) e sulla base di queste
dà indicazioni alla direzione finanziaria in merito agli investimenti futuri o alle scelte di portafoglio. Ci
sono frequenti interazioni con gli altri uffici della divisione finanziaria, per esempio l’ufficio
treasury&operations, a cui ci si rivolge per comunicare il fabbisogno di cassa per il mese successivo e, in
caso, per sollecitare la ricerca di ulteriori fonti di finanziamento.
Sia in finanza aziendale che nel controllo di gestione c’è una forte componente relazionale, dato che ci
si interfaccia con quasi tutte le funzioni aziendali (marketing, logistica, vendite). Di conseguenza, bisogna
saper adattare il proprio registro a seconda della persona che si ha di fronte, poiché si ha a che fare con
interlocutori dai background più diversi. Inoltre, il processo di budgeting può far sorgere conflitti tra le
varie divisioni che concorrono per vedersi assegnate le risorse destinate agli investimenti; le doti
comunicative sono quindi uno degli skill fondamentali per un buon controller.
Proprio la possibilità d’interfacciarsi con svariate funzioni aziendali, afferma Valeria Fiandaca, è uno
degli aspetti positivi della professione, perché permette di sviluppare una conoscenza a tutto tondo
dell’azienda e rende il lavoro più vario. Non esistono percorsi di carriera prestabiliti, ma all’aumentare
della seniority in azienda si hanno maggiori occasioni d’interazione con le varie funzioni aziendali e una
maggiore responsabilità sul conto economico. Il lavoro è sicuramente caratterizzato da periodi “caldi”
di chiusura annuale dei conti e di budgeting e planning; in ogni caso, data la natura dei compiti molto
orientata alle scadenze, bisogna essere in grado di gestire al meglio il proprio tempo.
Come sintetizza Daniela Stincheddu, dato il forte impatto che le informazioni di bilancio hanno sulle
decisioni aziendali, le posizioni in controllo di gestione o finanza aziendale richiedono una mente
analitica, una forte attenzione ai dettagli e buone capacità di comunicazione. Bisogna ovviamente
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conoscere la contabilità e le basi della finanza aziendale, magari attraverso la frequentazione di corsi
opzionali di bilancio durante il percorso di studi. Inoltre, saper lavorare con i sistemi informativi
aziendali come SAP o altri applicativi quali Microsoft Access o Excel permette di ottimizzare il tempo
passato alla scrivania: ECDL o meno, se avete bisogno del tecnico per svuotare il cestino in Windows,
forse è ora di acquistare familiarità con il computer.