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CASA SOCIALE PASSIVA NELLE REGIONI MEDITERRANEE Anna Maria Pozzo Reggio Emilia, 18 febbraio 2012 Definizione La direttiva 31/2010 definisce così l’«edificio a energia quasi zero»: Edificio ad altissima prestazione energetica. Il fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo dovrebbe essere coperto in misura molto significativa da energia da fonti rinnovabili, compresa l’energia da fonti rinnovabili prodotta in loco o nelle vicinanze; Obblighi degli Stati Sempre la Dir. 31/2010 prevede all’art. 9: Edifici a energia quasi zero Gli Stati membri provvedono affinché: a) entro il 31 dicembre 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione siano edifici a energia quasi zero; e b) a partire dal 31 dicembre 2018 gli edifici di nuova costruzione occupati da enti pubblici e di proprietà di questi ultimi siano edifici a energia quasi zero. Gli Stati membri elaborano piani nazionali destinati ad aumentare il numero di edifici a energia quasi zero. Tali piani nazionali possono includere obiettivi differenziati per tipologia edilizia. Cos’è la Casa Passiva Mediterranea? Forse è più corretto definirla: Casa mediterranea zero emissioni Perché nei climi mediterranei: Il tema del contenimento dei consumi energetici è diverso da quello dei climi freddi; Minore richiesta di riscaldamento Maggiore richiesta di benessere estivo Le risorse di energia rinnovabili sono spesso più produttive ed accessibili Solare, micro-eolico, geotermia ecc Un concetto esteso a scala urbana I fattori climatici e microclimatici che è possibile sfruttare nelle regioni mediterranee sono diversi da quelli dei climi nordici: si tratta di ombreggiare le abitazioni nel periodo estivo di sfruttare la ventilazione naturale per evitare il surriscaldamento, di usare, come facevano gli antichi, i sistemi naturali di umidificazione dell’aria in caso di climi troppo secchi. L’architettura dell’alloggio sociale L’alloggio sociale dei paesi del sud Europa ed anche dei paesi del Magreb ad influenza francese ha mutuato modelli architettonici indifferenti ai fattori climatici; Ora il tema del risparmio energetico porta a riconsiderare questi modelli ed a rivalutare l’architettura tradizionale, che ha saputo adattarsi ai fattori climatici molto più efficacemente che quella “moderna” Esempi negativi L’edificazione degli anni 70-80 non ha tenuto conto del contesto ed ha riproposto ovunque gli stessi modelli Case popolari a Vittoria (RG) Nonostante la povertà del quartiere, si notano i condizionatori installati dagli abitanti per contrastare il surriscaldamento estivo. Case popolari a Brindisi Anche in questo quartiere gli abitanti hanno risolto da sé i problemi delle abitazioni installando condizionatori o caldaiette singole I requisiti della casa Mediterranea Attenzione ai fattori climatici Attenzione all’orientamento Uso di materiali naturali e locali Giusto mix di sistemi passivi, attivi e di energie rinnovabili Tipologie abitative e modelli di sviluppo urbano bioclimatici Coinvolgimento degli abitanti e attenzione ai modelli d’uso I requisiti della città Mediterranea Il metodo che si propone per la costruzione di ecocittà mediterranee, esclude la copia delle tipologie storiche, operazione di pura ideologia, ma le rielabora in termini di vivibilità, coesione sociale e innovazione tecnologica, basandosi sui caratteri e condizioni dei luoghi. Deve essere recuperato il concetto di zona filtro fra interno ed esterno, attraverso l’inserimento negli edifici di spazi semiaperti, espressione della “architettura dell’ombra” tipicamente mediterranea, capace di creare microclimi che attenuano l’escursione termica e i contrasti di luce. Ne sono un esempio significativo molteplici tipologie storiche aggregate intorno a un cortile e con affaccio sull’esterno, o quelle lineari passanti con il doppio affaccio sulla strada, in un rapporto sempre mutevole tra chiuso-costruito e aperto-verde. (Giovanni Spalla, in Edilizia Popolare n. 283) La città storica mediterranea L’impianto urbano di Marettimo è un esempio tipico della matrice embrionale di molte città e borghi del Mediterraneo, nucleo compatto, sull’omonima isola, con costruzioni addossate e terrazzate in un paesaggio montuoso e marittimo. La Medina di Mazara del Vallo L’attenzione a ricreare, anche con materiali poveri, spazi vivibili sia d’estate che d’inverno, con l’alternarsi di vicolo e piazzette, parzialmente ombreggiate; l’uso di colori chiari che respingono il calore solare, caratterizzano le città mediterranee di impianto arabeggiante. Gli esempi positivi Ad esemplificazione di questi criteri si riportano alcuni esempi recenti e meno recenti di edifici di edilizia sociale che prefigurano il nuovo modello di Casa mediterranea a zero emissioni Riqualificare con elementi bioclimatici Riqualificazione energetica e ambientale a Nettuno, nucleo Santa Barnaba. Una nuova pelle bioclimatica per l’edificio Progetto: Fabrizio Tucci Uso di sistemi bioclimatici Edilizia residenziale pubblica bioclimatica Intervento nell’area del Piano di Zona di Lunghezzina 2 Progetto: Thomas Herzog, Fabrizio Tucci Le torri del vento 20 alloggi in affitto calmierato a Firenze P.U.E. Canova/ Giuncoli Casa SpA L’ombreggiamento Madrid Vallecas, alloggi sociali Empresa Municipal de la Vivienda y Suelo (EMVS) Facciate differenziate in base all’orientamento, schermature mobili e torri del vento Analisi della ventilazione naturale Firenze, Casa SpA 24 alloggi sociali Progetto Battisti, F. Tucci F. Capitanelli C. Cecafosso M. Cimillo Uso di materiali locali Firenze, area ExLonginotti Condominio e ludoteca sostenibile: la filiera del legno in Toscana Casa S.p.A., con la consulenza di Legnopiù S.r.l. Società di Ingegneria e dello Studio Tecnico Associato Timber Engineering, sta realizzando tre edifici con struttura portante in legno: due a destinazione residenziale (6 e 4 piani) con una superficie calpestabile complessiva di circa 4.400 m2 e un terzo a destinazione pubblica (ludoteca) che si sviluppa su 2 piani per circa 600 m2. Una esperienza che può costituire il progetto, costruito, di una nuova generazione di fabbricati ottimizzati dal punto di vista sismico, l i i l id Nuovi orizzonti della ricerca I progetti europei, in particolare quelli per l’area mediterranea, stanno contribuendo a creare una nuova cultura ed a studiare le soluzioni più adatte ai nostri climi: Eco-quartieri mediterranei (MED 2000-2006) RELS, riqualificazione energetica dell’alloggio (sociale) ELIH-MED, Efficacia energetica negli alloggi delle famiglie a basso reddito nel Mediterraneo MARIE, ripensare l’edificio mediterraneo per migliorare l’efficienza energetica … e molti altri Si sta creando una rete di operatori e di enti di ricerca che condividono le stesse idee. Conclusione Verso un Manifesto condiviso della Casa Mediterranea a emissioni quasi zero Grazie per l’attenzione [email protected] [email protected]