Medicago sativa - Museo Botanico UNIVPM

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Medicago sativa - Museo Botanico UNIVPM
ANGIOSPERME
Famiglie di interesse forestale più significative
Fabaceae
Fabaceae
(Mimosoideae, Cesalpinoideae, Faboideae)
Erbe, suffrutici, arbusti, alberi e liane, con foglie semplici, digitate, trifogliate, pari o
imparipennate, talora modificate in cirri o spine. Fiori bisessuali, pentameri, isolati o
riuniti in racemi. Il tipo di fiore è alla base della distinzione di tre sottofamiglie:
Mimosoideae, con corolla regolare, con 5 (4) petali, piccoli o spesso concresciuti in tubulo; stami in
numero doppio dei petali o numesi, liberi, spesso aventi una funzione vessillare; sono alberi o
arbusti di aree tropicali ed equatoriali, in Italia solo generi coltivati (Mimosa, Acacia, Albizia);
Cesalpinoideae, con corolla irregolare, non papilionacea, con 5 petali liberi; stami generalmente
liberi; appartengono a questa sottofamiglia alberi o arbusti di aree subtropicali ed equatoriali; in
Italia vivono allo stato spontaneo solo due specie: Cercis siliquastrum e Ceratonia siliqua.
Faboideae, con corolla irregolare di 5 petali, papilionacea, cioè un petalo superiore più sviluppato e
ripiegato (vessillo), petali laterali liberi (ali), petali inferiori concresciuti (carena); stami 10, liberi,
saldati in un unico fascio (monadelfi) o 9 saldati e uno libero (diadelfi); sono erbe, arbusti o alberi;
moltissime specie spontanee in Italia.
Il frutto è un legume variamente conformato. E’ una delle famiglie più ricche: annovera
infatti circa 600 generi e 13000 specie diffuse in tutto il mondo. Anche gli interessi che
tale famiglia riveste sono molteplici: ne fanno parte piante alimentari, foraggere,
medicinali; alcune specie sono utilizzate per il loro legno o per altri prodotti come
resine, gomme, olii ecc.
MIMOSOIDEAE
Pithecolobium pruinosum
MIMOSOIDEE
Mimosa
Mimosa pudica
mimosa sensitiva
MIMOSOIDEE
Acacia
Acacia cyanophylla
Acacia mollifolia
Acacia collinsii
Acacia dealbata
MIMOSOIDEE
Albizia
Albizia julibrissin
CESALPINOIDEAE
Cercis siliquastrum
Cercis
Cericis siliquastrum
Cericis siliquastrum
Il genere Cercis (sottofamiglia Cesalpinoideae) comprende 6-7 specie diffuse
nell'Europa meridionale, nell' Asia e nel Nord America. Il Siliquastro
(Cercis siliquastrum) è l'unica specie che interessa la flora italiana e presenta una
distribuzione mediterraneo-orientale.
Si tratta di piccoli alberi o arbusti, con foglie caduche a lamina cordata;
fioriscono generalmente prima di emettere le foglie ed i fiori, di colore
rosa o rosso, formano vistosi glomeruli direttamente inseriti sui rami più
vecchi e sui tronco (cauliflora). Il frutto è un legume lungo e compresso.
Le specie del genere Cercis sono utilizzate come piante ornamentali,
nei giardini e nelle alberature stradali, soprattutto per le loro ricche e
vistose fioriture primaverili, oltre che per essere docili alla potatura.
Cercis siliquastrum
CESALPINOIDEE
Fiori maschili
Fiori maschili
in dettaglio
Fiori femminili
Ceratonia siliqua
carrubo
Albero o arbusto sempreverde. Foglie
composte da 3 o 4 paia di foglioline coriacee
verde scuro di sopra e chiare di sotto, con
margini interi. Fiori molto piccoli, verdegiallastri o rossicci i maschili, portati da corte
spighe sul legno vecchio (caulifloria). Baccelli
numerosi lunghi 10 – 20 cm spessi e cuoiosi,
dapprima verdi e poi a maturazione marrone
scuro contenenti semi ovoidali molto duri.
Originario dei paesi del Mediterraneo caldo e
arido ove viene comunemente coltivato.
I baccelli sono comunemente utilizzati per
l’alimentazione del bestiame ed un tempo
venivano utilizzati secchi per l’alimentazione
umana grazie al sapore dolce, gradevole e
delicato. Si usano anche per la produzione di
bevande fermentate.
CESALPINOIDEE
Ceratonia siliqua
carrubo
Fiori maschili
Ceratonia siliqua
Frutti: lomenti
FABOIDEE
FIORE PAPILIONACEO
vessillo
2 ali
carena
Ovario unicarpellare
FABOIDEAE
Astragaleae foglie imparipennate senza viticci con Astragalus, Wistaria
sinensis (glicine, specie ornamentale con corteccia tossica per vistarina)
Robinia pseudo-acacia (Nord-americana) naturalizzata.
Viciae erbe rampicanti foglie composte paripennate, con Pisum sativum
(pisello), Lens esculenta (lenticchia), Cicer aretinum (cece), Vicia faba (Fava),
tutte eduli. V. villosa e V. sativa sono foraggere. latyrus odoratus (pisello
odoroso) ornamentale.
Phaseoleae erbe volubili foglie trifogliate, Phaseolus vulgaris (fagiolo
comune), Ph. coccineus (f. di Spagna), Glicine max (soia).
Trifolieae: erbe non volubili, foglie trifogliate, foraggere, Trifolium pratense
(trifoglio dei prati), T. repens (trifoglio a fiori bianchi). Medicago sativa (erba
medica), e Trigonella foenum graecum (fieno greco).
Lotae foglie imparipennate raramente palmate Lotus corniculatus (ginestrino)
Genisteae legnose e erbacee, foglie palmate o trifgliate, Lupinus albus
(lupino), Spartium junceum (ginestra del vesuvio), Genista tinctoria.
Coronilleae legumi lomentacei foraggere. Onobrychis viciaefolia (lupinella), e
Hedysarum coronarium (sulla), Arachis hypogaea (arachide).
Interesse
L'importanza economica delle leguminose è
grandissima e numerose specie sono utilizzate per
l'alimentazione umana o come foraggio per il
bestiame. Tra le prime la fava, Vicia faba, il pisello,
Pisum sativum, il cece, Cicer arietinum, la
lenticchia, Lens culinaris, tutti largamente coltivati
nelle regioni del Mediterraneo, i fagioli, Phaseolus
vulgaris e P. coccineus, di origine americana, la
soia, Glicine max, proveniente dell’Estremo
Oriente, la cui crescente importanza come seme
oleaginoso ne fa oggi una delle colture più diffuse,
l'arachide, Arachis hypogea, coltivata nei paesi
caldi, il fagiolino, Vigna unguiculata, la cicerchia,
Lathyrus sativus, coltura in via di scomparsa. Tra le
più importanti specie foraggere si ricordano le
specie dei generi Trifolium, Medicago, Lupinus.
Sfruttando la naturale tendenza delle leguminose a
entrare in simbiosi con batteri azoto-fissatori,
alcune di queste specie vengono anche utilizzate in
agricoltura con la tecnica del sovescio per arricchire
i terreni poveri di sostanze azotate.
Lathyrus sylvestris
Lathyrus sylvestris
Leguminose spontanee di interesse agrario
FORMABIOL TIPO
DENOMINAZI
REGIONI
ALTMINIMA ALTMASSIMA
P caesp
S-STENOMEDIT.
Ceratonia siliqua L.
LIG TOS LAZ CAM PUG BAS CAL SIC SAR COR
0
P scap
S-EUROP.-SUDSIB. Cercis siliquastrum L.
TRI FRI VEN TRE LOM PIE LIG EMI TOS MAR UMB LAZ AEM CAM PUG BAS CAL SIC
0
800
P caesp
EUROP.
Cy tisus scoparius (L.) Link
TRE LOM PIE LIG EMI TOS MAR UMB LAZ AEM CAM BAS CAL SIC SAR COR
0
1400
G rhiz
STENOMEDIT.
Gly cy rrhiza glabra L.
AEM CAM PUG BAS CAL SIC SAR
0
1000
H scap
W-STENOMEDIT.
Hedy sarum coronarium L.
LIG EMI TOS MAR UMB LAZ AEM CAM PUG BAS CAL SIC SAR COR
0
1200
T scap
EURIMEDIT.
Lathy rus aphaca L.
TRI FRI VEN TRE LOM PIE LIG EMI TOS MAR UMB LAZ AEM CAM PUG BAS CAL SIC SAR COR
0
1500
T scap
STENOMEDIT.
Lathy rus articulatus L.
LIG BAS SIC SAR COR
0
600
T scap
EURIMEDIT.
Lathy rus cicera L.
TRI FRI VEN TRE LOM PIE LIG EMI TOS MAR UMB LAZ AEM CAM PUG BAS CAL SIC SAR COR
0
1000
T scap
STENOMEDIT.
Lathy rus cly menum L.
LIG EMI TOS MAR UMB LAZ AEM CAM BAS CAL SIC COR
0
1100
G rhiz
NE-STENOMEDIT. Lathy rus grandiflorus S. et S.
CAM BAS CAL SIC
200
1300
G rhiz
CENTRO-EUROP. Lathy rus montanus Bernh.
TRI FRI VEN TRE LOM PIE LIG EMI TOS UMB LAZ AEM CAM BAS CAL
100
1300
T scap
STENOMEDIT.
Lathy rus ochrus (L.) DC.
LIG EMI TOS MAR UMB LAZ AEM CAM PUG BAS CAL SIC SAR COR
0
1000
2000
400
H scap
PALEOTEMP.
Lathy rus pratensis L.
TRI FRI VEN TRE LOM PIE LIG EMI TOS MAR UMB LAZ AEM CAM PUG BAS CAL SIC SAR COR
0
T scap
EURIMEDIT.
Lathy rus sativ us L.
TRI FRI LOM PIE LIG EMI TOS MAR AEM CAM BAS CAL SIC
0
600
H scand
EUROP.-CAUC.
Lathy rus sy lv estris L.
TRI FRI VEN TRE LOM PIE LIG EMI TOS MAR UMB LAZ AEM BAS CAL SIC
0
1500
T scap
STENOMEDIT.
Lotus edulis L.
LIG TOS LAZ CAM PUG BAS CAL SIC SAR COR
0
900
T scap
E-STENOMEDIT.
Lupinus albus L.
LIG EMI TOS MAR UMB LAZ AEM CAM PUG BAS CAL SIC SAR COR
0
800
T scap
STENOMEDIT.
Lupinus angustifolius L.
LIG TOS MAR UMB LAZ AEM CAM PUG CAL SIC SAR COR
0
1000
T scap
W-STENOMEDIT.
Lupinus luteus L.
LAZ CAM PUG CAL SIC SAR COR
0
600
T scap
EURASIAT.
Melilotus alba Medicus
TRI FRI VEN TRE LOM PIE LIG EMI TOS MAR UMB LAZ AEM CAM BAS CAL
0
1200
H bienn
EURASIAT.
Melilotus officinalis (L.) Pallas
TRI FRI VEN TRE LOM PIE LIG EMI TOS MAR UMB LAZ AEM CAM BAS SAR
0
1500
T scap
S-MEDIT.
Melilotus sulcata Desf.
TRI LIG EMI TOS MAR UMB LAZ AEM CAM PUG BAS CAL SIC SAR COR
0
800
Ch suffr
EURIMEDIT.
Ononis spinosa L.
TRI FRI VEN TRE LOM PIE LIG EMI TOS MAR UMB LAZ AEM CAM PUG BAS CAL SIC SAR COR
0
1300
P caesp
AVV.
Robinia pseudoacacia L.
TRI FRI VEN TRE LOM PIE LIG EMI TOS MAR UMB LAZ AEM CAM PUG BAS CAL SIC SAR COR
0
1000
H ros
OROF. S-EUROP. Trifolium alpinum L.
VEN TRE LOM PIE LIG EMI TOS LAZ
1400
2500
T rept
S-EUROP.
Trifolium patens Schreber
FRI VEN TRE LOM PIE LIG EMI TOS MAR AEM CAM PUG COR
0
1200
H rept
PALEOTEMP.
Trifolium repens L.
TRI FRI VEN TRE LOM PIE LIG EMI TOS MAR UMB LAZ AEM CAM PUG BAS CAL SIC SAR COR
0
1800
T scap
AVV.
Trigonella foenum-graecum L.
VEN EMI TOS MAR UMB LAZ AEM CAM PUG BAS CAL SIC
0
800
H scap
EURASIAT.
Vicia cracca L.
TRI FRI VEN TRE PIE LIG EMI TOS MAR UMB LAZ AEM CAM PUG BAS CAL SIC COR
0
1500
T scap
MEDIT.-TURAN.
Vicia sativ a L.
TRI FRI VEN TRE LOM PIE LIG EMI TOS MAR UMB LAZ AEM CAM PUG BAS CAL SIC SAR COR
0
1500
T scap
EURIMEDIT.
Vicia v illosa Roth
TRI FRI VEN TRE LOM PIE LIG EMI TOS MAR UMB LAZ AEM CAM PUG BAS CAL SIC SAR COR
0
1000
Leguminose coltivate per scopi alimentari
Leguminose coltivate di interesse alimentare
COLTIVATE PER ALIMENTAZIONE UMANA
Arachy s hy pogea
ARACHIDE
Ceratonia siliqua L.
CARRUBO
Cicer arietinum
CECE
Gly cine max
SOIA
Gly cy rrhiza glabra L.
LIQUIRIZIA
Lathy rus sativ us L.
PISELLO DA PRATO
Lens culinaris Medicus
LENTICCHIA
Lupinus angustifolius L.
LUPINO AZZURRO
Lupinus luteus L.
LUPINO GIALLO
Phaseolus coccineus L.
FAGIOLO DI SPAGNA
Phaseolus v ulgaris
FAGIOLO
Pisum sativ um
PISELLO
Vicia faba L.
FAVA
Vigna unguiculata (L.) Walpers
FAGIOLINO
I fagioli
•
•
Al nome di fagioli vengono comunemente associati nel mondo due generi diversi: Phaseolus L., che comprende i fagioli di origine americana, e Vigna Savi, che comprende i fagioli del Vecchio Mondo altrimenti noti come "fagioli dall'occhio", diffusi in Europa prima della scoperta dell'America e della conseguente introduzione del genere Phaseolus. Il primo nome generico e quello volgare derivano entrambi dal latino phaseolus, a sua volta dal greco phaselos (= barchetta), a causa della forma dei legumi che ricordano le sottili chiglie delle navi dell'epoca classica; il nome generico Vigna è stato invece attribuito in onore del botanico pisano del XVII secolo Bartolomeo Vigna. All'interno di quasi tutte le specie si distinguono numerosissime forme, alcune delle quali vengono coltivate per il seme, altre per il baccello immaturo (fagiolino). Molte specie sono coltivate anche come foraggio o nelle rotazioni agrarie, per arricchire il suolo in azoto sfruttando la simbiosi radicale con i batteri nitrificanti.
Il genere Phaseolus L. comprende 36 specie (Erhardt et al., 2002), originarie dell'America e dell'Australia, solo alcune delle quali coltivate come alimento.
Le specie implicate nella genesi delle moderne varietà coltivate in Europa sono sostanzialmente tre: Phaseolus vulgaris L. (fagiolo comune), Ph. lunatus L. (fagiolo di Lima) e Ph. coccineus L. (fagiolo di Spagna).
Phaseolus vulgaris fagiolo comune
Phaseolus vulgaris fagiolo comune
•
•
Phaseolus vulgaris L. Fagiolo comune. Erba rampicante e volubile a ciclo annuale. Foglie a tre segmenti ovato‐acuminati (3‐8 x 5‐12 cm), ognuno provvisto di stipelle alla base. Fiori in racemi brevi con peduncoli eretto‐patenti, di solito appaiati, con corolla papilionacea lunga 1‐
1,5 cm, verde‐giallastra, screziata di rosa o porpora e con vessillo ripiegato all'indietro. Frutto a legume, appiattito, di dimensioni pari a circa 1‐2 x 5‐15 cm.
Il fagiolo comune venne descritto da Carlo Linneo sulla base di esemplari coltivati in Europa, mentre le forme selvatiche americane (subsp. aboriginus) non vennero scoperti che attorno al 1960. I fagioli selvatici si distinguono da quelli coltivati per alcuni caratteri, tra i quali i baccelli che si aprono improvvisamente lanciando lontani i semi, che sono nettamente più piccoli rispetto a quelli dei fagioli domestici, dotati di una cuticola molto più spessa e impermeabile e con una germinazione fortemente scalare e dilazionata nel tempo. Sono comunque completamente interfertili con le forme coltivate e spesso, nelle zone di crescita, possono formare ibridi che si comportano da infestanti delle stesse coltivazioni (Sauer, 1993).
Le popolazioni di fagiolo selvatico sono state osservate in numerosi punti delle cordigliere occidentali americane, dal Messico all'Argentina. Vivono in stazioni di media‐alta montagna, compiendo l'intero ciclo vitale nella stagione umida e superando quella secca sotto forma di seme dormiente. L'ambiente di crescita è diverso nelle varie parti dell'areale: nelle Ande meridionali il fagiolo selvatico cresce all'interno o ai margini di boschi di latifoglie, nelle schiarite e nelle radure, mentre in Messico predilige cespuglieti e formazioni erbose o erboso‐arbustive, in condizioni nettamente più xeriche (Sauer, 1993). E' curioso osservare come, in Messico, i fagioli selvatici crescano spesso arrampicandosi al culmo del teosinte (Zea mexicana), il progenitore selvatico del mais, anticipando quella consociazione fagiolo‐mais che caratterizzerà l'agricoltura familiare nel Veneto.
Phaseolus coccineus fagiolo di Spagna
Phaseolus coccineus fagiolo di spagna
• Phaseolus coccineus L. Fagiolo di Spagna, fagiolo rosso americano. Erba rampicante e volubile a ciclo annuale. Foglie a tre segmenti ovato‐acuminati (3‐8 x 5‐12 cm), provvisti di stipelle alla base. Fiori in racemi lunghi 20‐30 cm, numerosi, riuniti in verticilli irregolari; corolla papilionacea, rossa o bianca, lunga 1,5‐3 cm. • Frutto di tipo legume, ispido, poi glabrescente e scabro a maturità. Semi grandi, reniformi, rosei marmorizzati di bruno (anche bianchi o neri nelle varietà orticole). Originario del Messico e dell'America centrale.
Faseolus lunatus fagiolo di Lima
Phaseolus lunatus fagiolo di lima
•
Phaseolus lunatus L. Fagiolo di Lima. Erba rampicante e volubile a ciclo annuale, alto 3‐5 metri. Foglie alterne, stipolate, trifogliolate, con segmenti ovato‐triangolari, piuttosto stretti e allungati, con lamina scabra. Fiori a corolla papilionacea, piccoli, giallo‐verdastri, riuniti in numerosi racemi allungati ed eretti. Semi appiattiti, reniformi, simili a quelli di Ph. coccineus.
•
Le forme selvatiche si trovano in America centrale (particolarmente in Guatemala), lungo la costa pacifica del Messico, nelle isole dei Caraibi; non è certa invece la loro presenza lungo la Cordigliera Andina, in particolare in Perù, dove venivano invece diffusamente coltivati. Gli antenati selvatici del fagiolo di Lima si distinguono dalle forme coltivate per i semi di minor dimensione ma con un'elevatissima concentrazione di glucosidi, che liberano acido cianidrico se masticati; per questo motivo non sono solitamente considerati commestibili, anche se possono essere detossificati con una prolungata bollitura. Vigna unguiculata fagiuolino
Pisum sativum pisello
Vicia faba fava
Cicer arietinum cece
Lathyrus sativus cicerchia
Lens esculenta lenticchia
Arachys hypogea arachide
Glycine max soia
Lupinus luteus lupino giallo
Lupinus angustifolius lupino azzurro
Leguminose di interesse zootecnico
COL TIVATE PER AL IMENTAZ IONE ANIMAL E
Anthy llis v ulneraria
VULNERARIA
Ceratonia siliqua L.
CARRUBO
Gly cine m ax
SOIA
Lotus cornic ulatus
GINESTRINO
Lotus tetragonobolus
PISELLO INGLESE
Lupinis albus
LUPINO BIANCO
M edicago arabica
MEDICA M ACULATA
M edicago lupulina L.
LUPULINA
M edicago sativ a
ERBA MEDICA
M elilotus alba
MELILOT O BIANCO
M elilotus officinalis
MELILOT O GIALLO
Onobry c his v ic iifolia Scop.
LUPINELLA
Ornithopus sativ us
SERRADELLA
T rifolium pratense
T RIF OGLIO VIOLET TO
T rifolium repens
T RIF OGLIO BIANCO
T rigonella foenum-graecum
F IENO GRECO
Vicia faba L.
F AVA, FAVINO
Vicia sativ a
VECCIA
Medicago sativa erba medica
Vicia faba favino
Onobrychis viciifolia lupinella
Hedysarum coronarium sulla
Leguminose spontanee di interesse zootecnico
Trifolium
Trifolium pratense
Trifolium campestre
Trifolium repens
Trifolium repens
Trifolium campestre
Trifolium repens
Trifolium
Trifolium subterraneum
Trifolium fragiferum
Lotus
Lotus corniculatus
Lotus corniculatus
Hippocrepis
Hippocrepis comosa
Vicia
Medicago
Medicago arabica
Vicia sativa
Vicia sativa
Medicago lupulina
Vicia ervilia mociarino
Si tratta di una leguminosa tradizionalmente coltivata per le sue proprietà miglioratrici del terreno e
come foraggio. Il particolare che rende molto interessante questa coltivazione dal punto di vista sia
agronomico che produttivo è legato al fatto che essa veniva seminata sulle "prode" dei campi, sui
margini calpestati, più improduttivi e sterili degli appezzamenti, per le sue evidenti capacità
miglioratrici del terreno.
Risulta che il seme veniva dato in piccolissime quantità anche ai buoi utilizzati per il tiro dell’aratro
per le sue proprietà nutritive, quantità che venivano piano piano aumentate per non provocare negli
animali, essendo questo seme “molto caloroso”, un “ingrandimento della vista” che rendeva gli
animali più facilmente eccitabili.
Non può invece essere dato ai suini verso i quali manifesta effetti di tossicità, e forse non è troppo
adatto per il consumo umano per la presenza di un alcaloide.
Secondo alcune notizie l’uso del mociarino mescolato con un bicchiere di vino dato alle bestie
stanche, oppure alle galline o alle pecore può stimolare la cova ed i calori.
Pisum sativum ssp. arvensis roveja
Roveja, rubiglio o corbello (Pisum sativum ssp. arvensis). Con questo nome si indica un
piccolo legume, simile ai piselli, tradizionalmente coltivato nelle Marche.
Principalmente era utilizzata come foraggio per gli animali in consociazione con il
favino, ma si usava anche per l’alimentazione umana, soprattutto nelle aree montane dei
Sibillini. Insieme ai legumi più conosciuti, la roveja era in passato largamente diffusa in
tutta la dorsale appenninica umbro-marchigiana.
Nelle famiglie contadine più povere, era usato in passato come legume da consumare
fresco o, ridotto in farina, per cucinare la “farrecchiata”, che è il nome di una ricetta
dove entra come ingrediente la roveja.
Questo piatto viene ancora oggi ricordato dagli anziani contadini dell’area dei Monti
Sibillini.
Leguminose spontanee di interesse officinale
Melilotus
Melilotus officinalis
Galega
Galega officinalis
Galega officinalis
Anthyllis
Anthyllis vulneraria
Anthyllis barba-jovis
Anthyllis montana
Leguminose spontanee legnose (arbustive ed arboree)
Cytisus
Gen. Cytisus I CITISI
I Citisi sono piccoli arbusti o raramente piccoli alberi, con foglie trifogliate o
semplici, piccole, caduche o persistenti. I fiori, papilionacei, sono bianchi, gialli
o porporini, isolati o riuniti in racemi o in fascetti. Gli stami sono in numero di
10 ed hanno i filamenti saldati fra loro. Il frutto è un legume allungato, glabro o
peloso, con semi forniti di un'appendice detta “caruncola". Vivono nelle regioni
temperate dell'Europa, dell' Africa e dell' Asia. Queste piante venivano un tempo
riunite, con una sessantina di specie, nel genere Cytisus, successivamente
smembrato in varie entità generiche. Sulla base di Flora Europaea (1968) e di
Pignatti (1982), e seguendo una recente revisione (Cristofolini, 1991), i Citisi
italiani, appartengono ai generi Lembotropis (1 specie), Cytisus (11 specie),
Argyrolobium (1 specie), Laburnum (2 specie).
Per le Marche sono note le seguenti specie: Cytisus sessilifolius, C. villosus, C.
scoparius, Argyrolobium zannonii, Laburnum anagyroides, L. alpinum.
I Citisi sono utilizzati, per la loro eleganza, come piante decorative in
parchi e giardini. Alcuni di essi sono adatti inoltre a rivestire i suoli
nudi, per la loro rusticita e capacità di fissare l'azoto atmosferico. I Citisi,
soprattutto i loro semi, contengono la citisina, un alcaloide tossico ad azione
paralizzante dei centri nervosi.
Cytisus
1 Calice con tubo cilindrico, lungo il doppio dei denti
1 Calice con tubo conico, lungo quanto i denti o meno
2 Rami spinescenti all'apice, bianco-argentini per
pelosità appressata.
2 Rami non spinescenti, verdi, glabri o con pelosita patente.
3 Cespuglio di 20-50cm; foglie sempljci.
3 Arbusti di 0,5-3 m; foglie trifogliate.
4 Foglie dei rami fioriferi sessilj; fiori jn racemi senza foglie.
4 Foglie tutte con picciolo; fiori all'ascella di foglie normali.
5 Stilo avvolto a spirale; calice glabro; rami glabri, ginestriformi,
scanalati, ad angoli acuti.
5 Stilo dritto o solo curvato; calice peloso; rami pelosi, cilindrici
o pentagonali, ad angolj ottusi.
2
3
C. spinescens
C. triflorus
C. decumbens
4
C. sessilifolius
5
C. scoparius
C. villosus
Cytisus sessilifolius
Cytisus villosus
Cytisus scoparius
Argyrolobium zannonii
Genista e Spartium
Cen. Genista e Spartium LE GINESTRE
Vengono comunemente chiamate “Ginestre” numerose specie appartenenti a diversi generi
(Calicotome, Cytisus, Teline, Genista, Spartium, Ulex), più o meno affini fra loro e afferenti
alla tribù delle Genisteae. Le Ginestre, in senso ampio, presenti nelle Marche sono:
Cytisus scoparius (Ginestra dei carbonai o Citiso scopario);
Genista tinctoria (Ginestra minore);
Genista radiata (Ginestra stellata);
Spartium junceum (Ginestra comune o odorosa o di Spagna).
Al genere Genista appartengono piante arbustive caducifoglie che, con circa 10 specie, sono
diffuse in Europa, Asia occidentale, Africa settentrionale e Isole Canarie, soprattutto nei
territori caldo-aridi. Inermi o spinose, hanno rami solcati o striati, flessuosi o rigidi; le foglie
sono semplici o talvolta trifogliate; i fiori sono riuniti in racemi o in capolini, raramente sono
solitari; il calice e bilabiato, persistente, con labbro superiore bilobo e labbro inferiore
tridentato; la corolla, papilionacea, e gialla o raramente bianca; gli stami, in numero di 10,
hanno i filamenti saldati fra loro; il legume è globulare o ristretto-oblungo. Molte specie sono
utilizzate come piante ornamentali in parchi e giardini o per produrre pigmenti gialli per
tingere la lana e il lino. Il nome Genista risale agli Autori classici latini che chiamano così
una Ginestra di non chiara identificazione. Il genere Genista e rappresentato nelle Marche da
C. tinctoria e G. radiata. Al genere Spartium appartiene una sola specie, S. junceum, diffusa
nell'area mediterranea. Il nome Spartium deriva dal greco sparton = corda, con riferimento
all'utilizzazione dei rami della pianta per ricavarne corde rustiche.
Spartium junceum
Genista
tinctoria
Genista michelii
Genista michelii
Genista radiata
Coronilla
Gen. Coronilla LE CORNETTE
Sono cosl chiamate le specie, appartenenti al genere Coronilla, la cui
denominazione deriva dalla disposizione dei fiori a "piccola corona" alla
sommita del peduncolo dell'infiorescenza. II genere comprende una
ventina di specie presenti in Europa, Asia occidentale, Africa
settentrionale e Isole Canarie. Si tratta di piante erbacee o arbustive,
annuali o perenni, a foglie semplici, trifogliate o imparipennate, con fiori
gialli, porporini o bianchi disposti in ombrelle su lunghi peduncoli. II
frutto e un legume articolato.
Vengono coltivate a scopo ornamentale nei giardini; data la loro
tossicità, non hanno impieghi medicinali.
In Italia il genere è rappresentato da 10 specie; quelle arbustive presenti
nelle Marche sono C. emerus e C. valentina.
Coronilla emerus
Coronilla valentina
Colutea arborescens
Laburnum
Gen. Laburnum I MAGGIOCIONDOLI
I Maggiociondoli sono piccoli alberi o arbusti appartenenti al genere Laburnum, che
comprende tre sole specie e che è affine al genere Cytisus, al quale un tempo venivano
ascritti. La distribuzione interessa l'Europa meridionale e l' Asia occidentale; due specie
(L. anagyroides e L. alpinum) vivono in Italia; la terza (L. caramanicum), è originaria
della Grecia e dell'Asia Minore. I Maggiociondoli hanno foglie caduche, alterne,
picciolate, composte da 3 foglioline; i fiori, gialli, sono riuniti in lunghi racemi penduli ed
hanno corolla papilionacea; il frutto e un legume lineare. La denominazione di "falso
Ebano" che viene data a queste piante deriva dai caratteri del legno, che ha il durame color
bruno-scuro ed è durissimo e resistente alia marcescenza, indicato per lavori di ebanisteria,
di tornio e di intarsio; lo scarso accrescimento in diametro però ne limita in pratica l'uso
perche i tronchi sono quasi sempre sottili. Alla sua elasticità pare che fosse legato l'antico
uso nella fabbricazione degli archi e l'uso pastorale di ricavarne collari per il bestiame
ovino e caprino. I Maggiociondoli sono anche utilizzati come piante ornamentali e per il
consolidamento di scarpate e pendii. Tutti gli organi vegetativi di queste piante, e in
particolare i legumi freschi, sono velenosi a causa della presenza della citisina, un
alcaloide molto tossico ad azione paralizzante dei centri nervosi.
Nelle Marche sono presenti tutte e due le specie italiane, cioè L. anagyroides e L. alpinum.
Laburnum
CHIAVE PER IL GENERE LABURNUM
1 Legume non alato lungo la sutura; rami e legumi a pelosità sericea;
foglioline ad apice ottuso, mucronato, superiormente glabre,
inferiormente a pelosità sericea; fiore con ali lunghe il doppio
della carena.
L. anagyroides
1 Legume alato lungo la sutura, glabro; rami glabri o scarsamente
pelosi; foglioline ad apice acuto, glabre con ciglia al margine;
fiore con ali poco più lunghe della carena. L. alpinum
Laburnum anagyroides
Laburnum alpinum
Laburnum anagyroides
Laburnum alpinum
Laburnum alpinum
Laburnum alpinum
Leguminose esotiche
Amorpha fruticosa
Amorpha fruticosa L. - spontaneizzata (Amorfa, Indaco bastardo)
Morfologia
Arbusto caducifoglio alto 1-2 m, a volte fino a 5 m, con rami giovani
sparsamente pubescenti; foglie imparipennate, con (7) 11-25 foglioline
ellittiche lunghe 10-40 mm. Fiori riuniti in dense spighe lineari, di 1 x 1015 cm; corolla ridotta al solo vessillo violetto, lungo più o meno 6 mm;
stami brevemente sporgenti. Legume ghiandoloso, lungo 6-9 mm. Fiorisce
a giugno-Iuglio e matura i frutti in autunno.
Distribuzione
Originaria del Nordamerica, e coltivata per siepi e si spontaneizza
soprattutto lungo i greti e gli alvei fluviali. In Abruzzo si e spontaneizzata
lungo vari fiumi, nel tratto planiziare e collinare (Saline, Tronto, Vibrata,
Vomano ecc.) e anche in ambienti retrodunali sui litorale del Pescarese e
di Martinsicuro, invadendo i saliceti ripariali e, nei casi di maggiore
degradazione, sostituendosi ad essi.
Amorpha fruticosa
Robinia pseudacacia
Gleditsia triacantos
Leguminose del Parco del Conero
Leguminose del Parco del Conero ‐ 1
Anthyllis vulneraria subsp. weldeniana
Galega officinalis
Argyrolobium zanonii
Genista tinctoria
ASTRAGALUS
Astragalus glycyphyllos
Astragalus hamosus
Astragalus monspessulanus
Astragalus sesameus
Hedysarum coronarium
HIPPOCREPIS
Hippocrepis ciliata
Hippocrepis comosa
Hippocrepis unisiliquosa
CORONILLA
Laburnum anagyroides
Coronilla cretica
Coronilla emerus subsp. emeroides
Coronilla minima
Coronilla valentina
LATHYRUS
Lathyrus annuus
Lathyrus aphaca
Lathyrus cicera
Lathyrus hirsutus
Lathyrus latifolius
Lathyrus ochrus
Lathyrus pratensis
Lathyrus spfaericus
Lathyrus venetus
Cytisus sessilifolius
DORYCNIUM
Dorycnium hirsutum
Dorycnium pentaphyllum subsp. herbaceum
GENERE ASTRAGALUS
Gli astragali più primitivi (cespugli spinosi emisferici) sono relitti di una fascia di
vegetazione subtropicale-montana ad arbusti pulvinati e spinosi ancora ben
sviluppata in Asia, ma da noi distrutta dalle glaciazioni.
Più abbondanti le specie erbacee degli ambienti desertici e steppici, che da noi sono
l’assoluta maggioranza. Tutte le specie italiane hanno analoga ecologia e possono
dirsi xerofile e condizionate dal clima steppico, non necessariamente caldo (molte
specie vivono in montagna)
Astragalus genargenteus (endemismo sardo)
Astragalus tragacantha (W-Mediterraneo)
Specie degli orli forestali
Astragalus glycyphyllos
Astragalus hamosus
Specie dei suoli scoperti, in erosione
Astragalus monspessulanus (sp. perenne)
Astragalus sesameus (sp. annuale)
Coronilla cretica
Coronilla cretica
Coronilla varia
Coronilla minima (praterie aride)
Coronilla emerus
(mantelli forestali
della fascia
collinare)
Coronilla valentina (mantelli forestali
e garighe mediterranee)
Leguminose del Parco del Conero ‐ 2
LOTUS
Lotus corniculatus
Lotus edulis
Lotus ornithopodioides
Lotus tenuis
MELILOTUS
Melilotus altissima
Melilotus indica
Melilotus officinalis
Melilotus sulcata
ONBRYCHIS
Onobrychis arenaria
Onobrychis caput-galli
Onobrychis viciifolia
Osyris alba
MEDICAGO
Medicago arabica
Medicago hispida
Medicago intertexa
Medicago litoralis
Medicago lupulina
Medicago marina
Medicago minima
Medicago orbicularis
Medicago rigidula
Medicago sativa
Medicago sativa subsp. falcata
Medicago scutellata
Medicago truncatula
Medicago tuberculata
ONONIS
Ononis pusilla
Ononis reclinata
Ononis spinosa subsp. spinosa
Ononis viscosa subsp. brevifolia
MEDICAGO
CHIAVE PARZIALE DI RICONOSCIMENTO
Medicago arabica
Medicago hispida
1 Legume reniforme
Medicago intertexa
1 Legume a spirale
Medicago litoralis
Medicago lupulina
2 Piante perenni
2 Piante annuali
Medicago lupulina
2
Medicago sativa
3
Medicago marina
Medicago minima
3 Stipole intere
Medicago minima
Medicago orbicularis
3 Stipole dentate o laciniate
4
Medicago rigidula
4 Legume senza spine
5
Medicago sativa
5 Stipole dentate
Medicago scutellata
Medicago scutellata
5 Stipole laciniate
Medicago orbicularis
Medicago truncatula
Medicago tuberculata
4 Legume con spine
(tutte le restanti specie
evidenziate in giallo)
Medicago lupulina
Medicago sativa
Medicago sativa
subsp. falcata
Medicago minima
Medicago orbicularis
Medicago scutellata
Medicago arabica
Medicago hispida
Medicago marina
Leguminose del Parco del Conero ‐ 3
Psoralea bituminosa
Scorpiurus muricatus
Scorpiurus vermiculatus
Securigera securidaca
Spartium junceum
Tetragonobolus maritimus
Tetragonobolus purpureus
VICIA
Vicia bithynica
Vicia disperma
Vicia hirsuta
Vicia hybrida
Vicia incana
Vicia lutea
Vicia peregrina
Vicia sativa
Vicia sepium
Vicia villosa
TRIFOLIUM
Trifolium arvense
Trifolium campestre
Trifolium fragiferum
Trifolium hybridum subsp. elegans
Trifolium incarnatum
Trifolium maritimum
Trifolium medium
Trifolium nigrescens subsp. nigrescens
Trifolium ochroleucum
Trifolium pratense subsp. pratense
Trifolium repens subsp. repens
Trifolium resupinatum
Trifolium scabrum
Trifolium stellatum
Trifolium striatum
Trifolium suffocatum
Trifolium tomentosum
TRIFOLIUM (annuali)
Trifolium scabrum
Trifolium arvense
Trifolium striatum
Trifolium stellatum
Trifolium suffocatum
Trifolium hybridum
Trifolium maritimum
Trifolium nigrescens
(bienni)
TRIFOLIUM
Trifolium incarnatum
Trifolium resupinatum
(perenni)
Trifolium medium
Trifolium ochroleucum
VICIA
Vicia bithynica
Vicia hirsuta
Vicia disperma
Vicia hybrida
Vicia incana
VICIA
Vicia lutea
Vicia sepium
Vicia peregrina
Vicia villosa