MaBeL Agency Agenzia letteraria internazionale Rights List
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! ! ! ! MaBeL Agency Agenzia letteraria internazionale Rights List Frankfurt Book Fair 2014 ! ! MaBeL Agency rappresenta i seguenti autori: Ylljet Aliçka (Albania) Ezzat el Kamhawi (Egitto) Bruno Galindo (Spagna) Bastian (Italia) Letizia Bognanni (Italia) Rino Genovese (Italia) Michele Trionfera (Italia) Jasmina Tešanović (Serbia Bill Manville (USA) Willett Thomas (USA) Anthony Valerio (USA ! ! Inoltre, rappresentiamo i seguenti editori: Infinito Edizioni (Italia) Edizioni Estemporanee (Italia) Fefè Editore (Italia) Marotta & Cafiero (Italia) Kogoi Edizioni (Italia) Gihon River Press (USA) Folio Verlag (Austria) Co-Agenti Giappone Japan Uni Agency Inc. Miko Yamanouchi [email protected] Cina Chengdu Rightol Media & Advertisement CO., LTD Mina Liu [email protected] Subcontinente Indiano Kadalu Sridhar Gowda [email protected] MaBeL Agency Via Mura dei Francesi, 36 00043 Ciampino, Rome cell. +39 3939795456 www.mabelagency.com Contact: Mara Bevilacqua Email: [email protected] ! MaBeL&Agency&|&[email protected]& & ! Ezzat el Kamhawi Ezzat el Kamhawi (1961) è un giornalista e scrittore egiziano. Dopo la laurea all’università del Cairo, ha lavorato per il quotidiano Al-Akhbar e dieci anni dopo ha contribuito a creare la famosa rivista letteraria Akhbar Al-Adab. È stato anche capo redattore di al-Doha Cultural Magazine. El Kamhawi attualmente scrive per il quotidiano Almasry Alyoum e per il giornale arabo internazionale Al-Quds Al-Arabi. È autore di molti libri, tra cui quattro romanzi e due raccolte di racconti. Nel 2012 ha vinto la Naguib Mahfouz Medal for Literature per il romanzo House of the Wolf. Edizioni Ensamble ha pubblicato nell’aprile 2014 il suo saggio sull’emigrazione Vergogna tra le due sponde. Per la primavera 2015 è prevista l’uscita de La città del piacere, il suo primo romanzo tradotto in italiano per i tipi delle edizioni Il Sirente. Titoli disponibili Una selva di tristezza e delizia (al-Ayk fī l-mabāhij wa l-aḥzān) Non-Fiction, p. 298 Dar el-Hilal/2003 Tutti i diritti disponibili Un viaggio nell’intimità di un essere umano, nel profondo dei suoi sentimenti, gioie e frustrazioni. Una raccolta di saggi che non ha precedenti nella letteratura araba e che porta i lettori nel mondo delle sensazioni e dell’anima, parlando dei cinque sensi, del simbolismo e della varietà di significati che hanno assunto, attraversando varie culture. Con elegante ironia, l’autore parla anche di altre importanti opere della letteratura araba e internazionale, e i riferimenti al suo mondo culturale vengono abilmente chiariti attraverso paralleli con scrittori come Cervantes, Flaubert, Proust, Marquez, Kawabata, Allende. La stanza sul Nilo (Ghurfa tarā al-Nīl) Romanzo, p. 128 Merit Publishing House/2004 Edizione siriana Dar Al Howar/2004 Tutti i diritti disponibili Gli ultimi tre giorni della vita di Issa, uno scrittore che non ha mai scritto nulla, ossessionato e bloccato dall’idea della perfezione. Con lui, l’amico Rif’at, che invece ha scritto tutto quel che ha potuto. I due osservano, dalla finestra d’ospedale della loro camera privata che dà sul Nilo (un lusso sfrenato per i cittadini del Cairo), alcuni rappresentanti del governo e investitori litigare per il controllo della terra là davanti, proprietà dei contadini. Il corpo morente di Issa cade a pezzi come collassa la società egiziana sotto il peso della corruzione. MaBeL&Agency&|&[email protected]& ! Il romanzo è anche un profondo viaggio esistenziale che parte da un letto di ospedale verso il regno della memoria e dell’invenzione, tra sogno, fantasia e realtà, prodotte da Issa e da chi gli è intorno. La sentinella (al-Ḥāras) Romanzo, p. 270 El-Ain/2008 Tutti i diritti disponibili La sentinella è un’opera sull’alienazione che colpisce gli uomini quando si mettono al servizio di un potere autoritario che prende qui la forma di un’assenza totale, e lo dimostra con la storia del tenente Waheed che entra nella Cavalleria per proteggere il Presidente. Waheed è sicuro di avere una Missione da compiere e si fonde col suo lavoro; anche le sue fattezze diventano, giorno dopo giorno, sempre più simili a quelle dei commilitoni. Waheed vive nella speranza di poter vedere il Presidente, prima o poi, ma non ci riuscirà mai perché ogni volta che il Presidente decide di uscire, 40 diversi cortei di auto e aerei lasciano contemporaneamente il palazzo, e lui potrebbe essere in ognuno di essi, o nessuno. Nel frattempo, Waheed spreca la giovinezza e la vita privata in un’attesa sterile finché, gravemente malato, è costretto ad andarsene, e morire solo. Allora decide che questa è la Missione Suprema: affrontare la morte, abbandonato e senza nessuno vicino. Un romanzo capitale, con uno stile visionario in cui ricorrono alcuni temi quasi ossessivi, che richiama alla memoria capolavori come Il Deserto dei Tartari di Buzzati o lo sperimentalismo narrativo degli ultimi lavori di Mahfuz, Echi di un’autobiografia e Sogni nel tempo della convalescenza. Il libro della seduzione (Kitāb al-ghawāya) Lettere d’amore El-Ain/2009, p. 173 Tutti i diritti disponibili Una collezione di lettere che l’autore manda alla sua amante, spiegandole il legame tra scrittura e amore, cioè il desiderio di essere eterno, di non morire mai. MaBeL&Agency&|&[email protected]& & ! Il mare dietro le tende Romanzo, p. 116 Dar Al-Adab/2014 Tutti i diritti disponibili Con il suo ultimo romanzo, el Kamhawi torna agli spazi chiusi e a ciò che più li caratterizza: mistero, magia, paura e desiderio. Il romanzo è ambientato in una torre di vetro, forse un moderno grattacielo, che alletta le persone con le sue stanze e corridoi. Nonostante, all’arrivo, tutti siano solo ospiti temporanei, un po’ per volta scopriamo che invece si rimane intrappolati nella routine della vita nella torre, fino ad arrendersi al suo vuoto e non andarsene più, rimanere là per sempre. Il lettore è introdotto nel mondo della torre da una frase chiave che descrive l’ospite principale e narratore: “Non sa da dove viene e quando potrà andarsene”. E mentre la storia si dipana, il lettore cerca in tutti i modi di capire perché il personaggio si trovi là. Egli non lascia mai la torre e si muove soltanto tra la sua camera e la piscina. Qui, al contrario della Torre di Babele, non sono le lingue a confondersi, ma gli occhi. Gli occhi sono il vero strumento di narrazione della storia: civettano, salutano, maledicono, si scusano e desiderano. Come in paradiso, nulla manca nella torre ma tutto sembra inverosimile. E il mare dietro le tende è calmo, immobile e scuro, proprio come ciò che accade all’interno. Hanno detto di Ezzat el Kamhawi An absorbing and kaleidoscopic retelling of Egyptian story… a haunting glimpse into complex, tangled lives… El Kamhawi’s prose is lean, understated and often poetic, and his writing owes as much to oral storytelling as to traditions of the novel. His mode of address is often mythic, sometimes magical… Alev Adil, The Times Literary Supplement su House of the Wolf Ezzat el Kamhawi is one of the most distinctive authors of the new generation of writers in Egypt. In The Grove of Sadness and Delight, he explores a new and controversial way of writing that resulted in an innovative form amongst his own generation and in his own previous work. And if the meadows literary means the intertwining of tree branches and plants the different chapters of this book are woven with one another to create a solid text that grows and extends in all direction. It has an unconventional form breaking free from the traditional structure (introduction/body/conclusion) similar to what Deleuze and Guattari discussed in their book A Thousand Plateaus. Mohammad Al-Banki, Awan Cultural Magazine If Naguib Mahfouz, the father or Arabic Novel, was inspired by Shahrazad’s infamous nights in his novel, The Nights of a Thousand Night adding a modern twist to the story, and dealing with issues related to contemporary middle eastern concerns and troubles; Ezzat el Kamhawi, too, is inspired by Shahrazad stories to explore modern day issues. Unlike MaBeL&Agency&|&[email protected]& ! Mahfouz, he is not borrowing from its events and characters, but using its magical and fantastic cities as a source of inspiration. His narrative shows extreme sensitivity, which forms a new style in storytelling, and makes his novel The City of Pleasure yet another brick for this new and innovative project initiated by Mahfouz. Sabri Hafez, University of London, Al-Musawar Magazine As in Mahfouz’s fiction, el Kamhawi understands the importance of redrawing the lines between fiction and history for political purposes and that understanding history is central to envisioning the future. Tahia Abdel Nasser, American University of Cairo, su House of the Wolf In A Room Overlooking the Nile Ezzat el Kamhawi writes about death with such fine details and clarity. He writes as if he has already been to the other side and came back only to tell us the truth of experiencing pleasures of pain and death mixed with life in a moment that transcends the material world and body. Shereen Abou El-Naga, Cairo University, Al-Sharq Al-Awsat The flow of ages of grandparents, offspring and grandchildren in el Kamhawi’s new work, with all its events and drama set in different eras and times, appeared in perfect shape and harmony with its clear and strong structure. Filled with suspense and anticipation, the characters’ destinies meet and diverge creating a unified knot that cannot be broken down, all written in an excellent craftsmanship. Inaya Jaber, Al-Safir Newspaper, su House of the Wolf MaBeL&Agency&|&[email protected]& & ! Bruno Galindo Bruno Galindo, in due decenni di giornalismo, letteratura e forme narrative ibride, ha scritto centinaia di articoli, pubblicato vari libri, contribuito a dischi e performance letterarie e poetiche sperimentali. Tra i suoi lavori ci sono pezzi per El País e riviste quali Cultura(s), Inrockuptibles, Rolling Stone, Granta, Esquire, Gentleman, YoDona, Viajes Natiogral Geographic, Altaïr e Marie Claire; inoltre libri di poesia come África para sociedades secretas (Premio Rafael Pérez Estrada 2003, Vitruvio). È l’autore di Vasos Comunicantes (Zona de Obras, 2004), in cui ha intervistato più di 200 grandi musicisti: Prince, David Bowie, Elvis Costello, Perry Farrell, Angelo Badalamenti, David Byrne, Iggy Pop, Björk, Sex Pistols, Bono. Ha inoltre pubblicato Diarios de Corea (Random House-Debate, 2006), un’opera di giornalismo di viaggio in stile gonzo, in cui racconta la spaventosa esperienza vissuta in Corea del Nord. Suoi racconti, articoli e interviste compaiono in vari testi collettivi, come Ciudadan@s de Babel (Punto de Lectura, 2005), ma ha anche scritto Omega (Lengua de Trapo, 2011), biografia orale dell’acclamato capolavoro omonimo del leggendario Enrique Morente. El público è il suo primo romanzo. El público Fiction, p. 224 Pubblicato da Lengua De Trapo, 2012 Tutti i diritti disponibili El público è un romanzo dalle atmosfere di thriller distopico che ruota attorno al ruolo dei mass media nella definizione della Realtà, un’ipnotica riflessione sul mondo dell’informazione e della cultura nella società contemporanea. Un importante giornale di sinistra si rende conto di aver perso la fascia di lettori tra i 25 e i 40 anni. In seguito ad un accurato studio di mercato – con la cui presentazione il romanzo comincia – la direzione decide di lanciare un nuovo prodotto: una rivista sul lusso più assurdo. Un giornalista sulla quarantina, orami quasi fuori dal giro, appassionato di teorie cospiratorie, di Oulipo, di scrittori russi di fantascienza del XIX secolo e poeti afro-americani della fine degli anni ’70, riceve un’offerta per lavorare nel magazine. Il Nostro Uomo è diviso tra le proprie convinzioni e la necessità di cogliere quella che sembra la sua ultima occasione. E le sorprese non sono finite: inizia infatti a ricevere degli sconcertanti messaggi anonimi. Dalla storia principale si sviluppano dei plot secondari che finiscono per intrecciarsi: la morte di un famoso scrittore cieco che il Nostro Uomo ha intervistato, un attacco terroristico contro un centro di meditazione per ricchi, una facoltosa donna russa che compra l’esperienza di essere una prostituta… El público è un romanzo scritto con un linguaggio agile, ricco di riferimenti contemporanei, acute descrizioni e pagine di vero e proprio saggio sociologico. Una storia nel cui stile risuonano autori come Perec, Ballard, Amis, Houellebecq e Fogwill, e che analizza una generazione intenta a respingere quanto più possibile la maturità. Ma è anche un romanzo che parla dei nostri sentimenti collettivi riguardo potere e sottomissione, amore e vendetta, dell’incapacità comunicativa tra le generazioni di una società che vive nell’edonismo MaBeL&Agency&|&[email protected]& ! radicale e nel riconoscimento della propria disintegrazione. Hanno detto di El público Un libro (audace, inaspettato) che fa un sol boccone della realtà e cambia il tuo modo di pensare. Jordi Costa, Cultura/s de La Vanguardia Uno dei migliori romanzi del 2012. Lo considero il perfetto libro di culto. Juan Malherido, eldiario.es El público non sembra un libro pericoloso, eppure alla fine ne esci triturato, se possibile, con una violenza anche maggiore. Questo romanzo ti attacca nel peggiore dei modi, con intelligenza e senza possibilità di controbattere. […] La presa di Galindo sulla storia e la sua abilità con le parole sono così forti che non si può scappare da questa tortura. La playa de Madrid Questo romanzo è un’esplosiva macchina di idee. Bruno Galindo è bravissimo nell’analizzare l’uomo contemporaneo e il sistema in cui vive. El público è un romanzo intelligente e dark, i lettori ameranno quanto è difficile da mandar giù. Diagonal Un ritratto satirico, cinico e piuttosto sordido della commercializzazione della cultura. Hanna O. Semicz Coraggioso ed encomiabile. L’autore non perde mai la presa sulla narrazione ed è acuto come pochi nei suoi commenti sociologici. I riferimenti postmoderni, la storia attentamente cesellata e la brutale autoconsapevolezza dell’opera si intrecciano in un tessuto ricchissimo. Vicente Luis Mora Un romanzo visionario e importante, il cui autore ha saputo anticipare le trasformazioni del giornalismo, e ce le racconta con sagacia. Eloy Fernández Porta Nella sua brillante, convincente e verosimile esegesi di una nicchia di mercato, Galindo disseziona con precisione e cinismo una generazione morente, straripante di vuoto. Gabriel Núñez, Rock de Lux In una biblioteca che descrivesse questi tempi di declino culturale, ci sarebbero senz’altro il Perec di Le cose e Michel Houellebecq con La carta e il territorio. Ma El público non sarebbe fuori posto in questa rimarchevole compagnia. (…) Le sue acute considerazioni hanno la precisione aforistica di un missile, e una convincente chiarezza di fronte cui si può solo chinare il capo e assentire. Amen. Laura Gamundí, Go Mag Un romanzo nel romanzo che è, in realtà, un saggio sulla doppia condizione dell’Uomo 2.0 di autore e pubblico. Una cupa indagine sul modo in cui quelle macchine di desiderio chiamate mass media costruiscono al Realtà. Héctor Márquez, Revista Mercurio Se Bruno Galindo fosse un giocoliere e il suo romanzo uno spettacolo, il suo pubblico rimarrebbe a bocca aperta di fronte alla sua capacità di gestire abilmente tante palline: le descrizioni dettagliate, il metaromanzo che tiene il lettore incollato alla pagina e le pertinenti riflessioni sulle società occidentali contemporanee. Mercedes Cebrián, Número Cero MaBeL&Agency&|&[email protected]& & ! Ylljet Aliçka Ylljet Aliçka (1951) è uno scrittore albanese ed ex ambasciatore in Francia. Laureato in Biochimica, ha lavorato nell’editoria scolastica e come insegnante prima di intraprendere la carriera diplomatica. Ha scritto numerose opere, tra cui varie raccolte di racconti, romanzi e due sceneggiature tratte da suoi racconti: Slogans, un film franco-albanese diretto da Gjergi Xhuvani che ha vinto il Premio della critica giovanile al Festival di Cannes 2001 e il Golden Prize all’International Film Festival di Tokyo 2001; e The prayer of love, una coproduzione Francia-Albania-Italia. Alcuni racconti sono stati pubblicati su riviste letterarie francesi, rumene, polacche, russe, italiane e slovacche, nonché nel volume Balkan blood, Balkan beauty della Northwestern University Press. In Italia nel 2006 Guaraldi ha pubblicato la raccolta I compagni di pietra. Titoli disponibili Il compromesso (Kompromisi) Racconti, p. 137 Onufri/2001 Tutti i diritti disponibili Diritti di traduzione venduti in Polonia/POGRANICZE Tredici racconti ambientati nell’Albania comunista e in tempi più recenti, dopo i cambiamenti politici. Storie basate sulla vita vera del Paese, anche se sembrano opere da teatro dell’assurdo. Aliçka racconta i fatti con umorismo e un po’ d’ironia nera, dipingendo un’atmosfera che può ricordare Kusturica, ma anche con una profonda empatia verso l’umana debolezza. Ciononostante, da questi racconti viene fuori un modo crudele e deprimente, e anche se il lettore percepisce l’affetto di Aliçka per i personaggi, mantiene anche una distanza fatta di sarcasmo, perfettamente bilanciata dal suo stile minimalista. Gli stranieri (Rrëfenjë me ndërkombëtarë) Romanzo, p. 176 OMSCA/2006 Tutti i diritti disponibili Diritti di traduzione venduti in Finlandia/Lumi Kunstannus Con acuto sarcasmo, il romanzo tratta il tema della cultura della sottomissione/dominazione che a tutt’oggi modella i rapporti tra Paesi in via di sviluppo (come l’Albania o l’Europa dell’Est) e gli stranieri che lavorano negli apparati diplomatici. Nel libro si racconta la storia di un impiegato, o piuttosto il suo fallimento professionale, che lavora in un’importante istituzione diplomatica, e deve vedersela con molto stranieri, gente assolutamente “normale” a casa propria che però si reputa fondamentale in questo contesto perché insignita di una missione storica: mostrare il progresso alle nazioni povere. MaBeL&Agency&|&[email protected]& ! Valzer per un amore (Valsi i lumturisë) Romanzo, p. 208 Toena/2013 Tutti i diritti disponibili Prefazione di Ismail Kadare Albania, dicembre 1985: la famiglia Popa, composta da quattro sorelle e due fratelli, si rifugia all’Ambasciata italiana di Tirana chiedendo asilo politico. Lo stato totalitario albanese è esterrefatto. Si tratta di un evento senza precedenti non solo in Albania, ma in tutto il blocco dei paesi ex-comunisti dell’Europa orientale. Tuttavia, i Popa usciranno dall’Ambasciata solo cinque anni più tardi, dopo lunghi negoziati internazionali e una vita del tutto isolata e costantemente sorvegliata. Alloggiati in due stanze seminterrate dell’Ambasciata, alternano speranza, delusioni, sogni di un “matrimonio all’italiana” e sofferenze psicologiche. Durante quei cinque anni, tra poliziotti, diplomatici e servizi segreti albanesi si verrà a creare ogni tipo di incidente e malinteso. Solo nel maggio del ‘90 i sei protagonisti arrivano trionfalmente in Italia. Vengono prima trasferiti in un campo per rifugiati e in seguito, loro malgrado, sono ospitati in un alloggio popolare nel quale vivranno dimenticati da entrambi i Paesi. Dopo una decina d’anni in Italia due Popa si suicidano, una entra e esce da un ospedale psichiatrico di Roma, gli altri vivono in povertà. Hanno detto di Ylljet Aliçka I read these short stories with highest interest and emotion. It is a great piece of literature, highly moving and insightful Ryszard Kapuscinski Dietro un tono in apparenza neutrale, Aliçka utilizza una maniera del tutto personale e sincera per ricordarci una realtà in grado di essere al contempo ridicola e terrificante, e lo fa con un racconto che scorre pacatamente. Parla di argomenti tremendi con una forma naturale. Pare che l’autore esiti a prendere posizione, tentando di rimanere neutrale. In realtà è la storia stessa che gli offre la possibilità di esprimere la sua opinione, la sua sensibilità verso la realtà, perché il coraggio, la dignità o la bassezza umana si esprimono meglio attraverso gli elementi apparentemente ingenui. Ismail Kadare, prefazione a Valzer per un amore Under the grotesque captured with elegance by the author, Albanians seem quite natural in Alicka’s book of short stories. Frankfurter Allgemeine Zeitung Leur originalité vient de leur ton, familier, factuel, apparemment détaché, en réalité prudent: celui de la conversation amicale en milieu totalitaire. Une bonhomie de surface, virile et rassurante, et puis, si l’on écoute bien, sous les mots, des jugements de valeur qui vaudraient des années de réeducation. Jean Soublin, Le Monde des Livres MaBeL&Agency&|&[email protected]& & ! Anthony Valerio Anthony Valerio è uno scrittore, editor e professore italoamericano, nato a Brooklyn negli Anni Quaranta. Suoi racconti sono apparsi sulla Paris Review e in antologie pubblicate da Random House e Viking Press. Ha scritto otto libri, tra cui, tradotti in Italia, Brooklyn, Mediterraneo (ZONA) e Anita (Gallucci editore), biografia su Anita Garibaldi. Titoli disponibili John Dante’s Inferno A Playboy’s Life Biografia, p. 220 Manoscritto completo Tutti i diritti disponibili Giovanni Aimola nasce agli inizi del ‘900 in un piccolo paese della Puglia da cui i genitori emigrano. Qualche anno più tardi diventa John Dante, uno dei più grandi amatori di tutti i tempi, braccio destro e amico fraterno di Hugh Hefner, col quale ha vissuto nella Playboy Mansion per 26 anni. Questa biografia, i cui fatti Valerio ha raccolto dalla viva voce di John Dante, grazie all’amico comune Shel Silverstein, il famoso disegnatore e autore di libri per ragazzi, racconta la storia di un uomo che avvera il proprio sogno e di un’amicizia molto simile a un matrimonio, un mondo dove Sesso e Bellezza, e la fedeltà ad essi, sono gli unici punti di riferimento. Un mondo di enorme sfarzo e solitudine, di violenza e sensualità, dove oltre alle donne più belle transitavano ogni giorno i grandi dello star-system. Valerio struttura la narrazione facendone un parallelo tra la vita di John e l’Inferno di Dante, elevando quel che molti avrebbe reso come mero racconto pornografico – i rendez-vous di un consumato tombeur des femmes nella tradizione di Don Giovanni, Casanova o Valentino – al livello di poesia epica. John Dante’s Inferno è l’ultima e la più coraggiosa delle impareggiabili cronache di rimarchevoli Italoamericani cui Valerio si è votato: la biografia erudita, ironica e licenziosa di un self-made man originario dell’Italia. Il libro è arricchito da foto d’epoca dei protagonisti e soprattutto da alcune polaroid della collezione privata di John Dante, come quella in copertina: migliaia di scatti di gambe femminili in calze a rete e tacchi a spillo, le passioni di John. MaBeL&Agency&|&[email protected]& ! Lefty & Her Gangsters A Novel of Power & Sex Romanzo, p. 230, ms inglese definitivo disponibile L’incomparabile Lefty, rossa, mancina, strabica, sposata e sensualissima, riduce Nicholas, l’amante italoamericano, a schiavo sessuale e giochino privato, spingendolo così a chiedere consiglio al padrino del quartiere, Johnny. Lefty sarà la musa e la salvezza di entrambi. Come accadrà nei successivi Terapia e pallottole o I Soprano, Valerio usa l’analisi come espediente letterario per raccontare un boss, in modo originale e calzante. The Little Sailor A Romantic Thriller Romanzo, p. 150, ms inglese definitivo disponibile Un romanzo, un memoir, un poema in prosa. Una gemma letteraria dalla prosa evocativa, con affascinanti personaggi femminili che emergono vividissimi dal passato, mantenendo intatte forza e passione. Toni Cade Bambara’s One Sicilian Night Memoir, p. 87, ms inglese definitivo disponibile Il delicato ricordo dell’amicizia tra Valerio e la famosa scrittrice, documentarista e sceneggiatrice afroamericana Toni Cade Bambara, conosciuta in occasione di un Premio Mondello. Valentino and the Great Italians Biografia, p. 247, ms inglese definitivo disponibile Un libro che celebra la storia dello spirito italiano. Attraverso un approccio innovativo, che combina fatti, ricordi e invenzione, Valerio dipinge 22 bei ritratti di leggende come Rodolfo Valentino, Giuseppe e Anita Garibaldi, Joe DiMaggio, Cristoforo Colombo, Caruso, Frank Sinatra, Tony Bennett, che tornano in vita in una sorta di opera, dove passione, tragedia, commedia e scandalo tengono incollati alle pagine. BART: A Life of A. Bartlett Giamatti Biografia; Harcourt/1993 La vita del celeberrimo Bartlett Giamatti, prima preside della Yale University e poi a capo della Major League del baseball. “Una magnifica lettura”, secondo Larry King. “Delizioso ed elegante”, Yankee Magazine. Hanno detto di Anthony Valerio Conosce il mestiere: entra, racconta la sua storia e se ne va. Come dovrebbe fare la buona scrittura. Shel Silverstein Un libro ricco di ardore, humor, pazzia, riflessioni e pathos. The Los Angeles Times su Brooklyn, Mediterraneo MaBeL&Agency&|&[email protected]& & ! Bill Manville Bill Manville è stato il cantore della saloon society newyorchese tra la fine degli Anni ’50 e i primi ’60. Ex pubblicitario di Madison Avenue, aveva una rubrica su The Village Voice e una selezione dei suoi pezzi fu pubblicata da Duell, Sloan and Pearce come Saloon Society (1960). Manville ha poi lavorato come corrispondente per Cosmopolitan e pubblicato sei romanzi, tra cui Breaking Up (Simon & Schuster, 1962), Palace of Money (Delacorte, 1966), Goodbye (Simon & Schuster, 1977, Book of the Month; tradotto nel ’78 da Sonzogno). Nel 2003 Forge pubblica Cool, Hip & Sober: 88 Ways to Beat Booze and Drugs, a metà tra il manuale e il memoir, in cui Manville racconta come ha sconfitto l’alcolismo da più di 20 anni. Dear Miss Agony Romanzo Estratto disponibile (inglese) Tutti i diritti disponibili Un thriller letterario pervaso di ironia, sensualità e una sottile tristezza. 2004 – Guerra all’Iraq e alle sue armi di distruzione di massa. Jim, 51 anni, da 11 giorni ufficialmente divorziato da Irene, bella e sarcastica, sobrio da 8, tornato a San Francisco da 7, con l’aiuto di un bastone da passeggio si prepara per la festa di bentornato che Maddie&Mab, amiche di lunga data conosciute a una manifestazione antiVietnam a Berkley, hanno organizzato per festeggiare il suo divorzio. Dopo che l’avvocato di Irene, Billy Jack Joe Wyvern III, gli ha personalmente notificato la citazione, Jim ricorda solo una passeggiata barcollante lungo Howard Street con un bel po’ di gin, e poi tre giorni di blackout, in seguito ai quali si è risvegliato in un garage di Baltimora, completamente al verde e con i reni così paralizzati da non poter fare pipì. Wyvern è anche primo consigliere pro bono per la National Rifle Association, e appartiene agli alti circoli dell’ultradestra, mentre Jim viene da una famiglia di soldati. Difatti, si è arruolato per la guerra del Vietnam, dove è stato ferito, prima ancora di compiere 17 anni, ma solo per evitare uno scandalo, avendo ucciso il padre, eroe della Seconda Guerra Mondiale, perché abusava della madre. Wyvern porta ai servizi segreti dell’esercito americano (CIC – Counter Intelligence Corps) le prove che Jim (nome in codice Derby Hat) è così amareggiato per le ferite subite in Vietnam da star pianificando di sparare al Presidente Bush prima che invada l’Iraq. Il CIC manda il Sergente Brenga per un’indagine urgente sui piani di Derby Hat. Poco dopo, Brenga viene trovato assassinato dopo un bicchiere con Jim (durante i tre giorni di blackout). Nel frattempo, Jim tiene una rubrica sul San Francisco Chronicle, “Dear Miss Agony”, e al party di Maddie&Mab conosce Rita, una ventisettenne con un piano tutto suo. Prendono appuntamento per un fine settimana in un hotel di San Luis Obispo ma anche lei viene trovata misteriosamente ammazzata nell’appartamento di Jim prima ancora che si rivedano, e la polizia di San Francisco, con una soffiata, arriva poco dopo. In tutto questo, Jim deve anche vedersela con i servizi segreti, che stanno venendo a prenderlo. O peggio. MaBeL&Agency&|&[email protected]& ! Saloon Society The Diary of a Year Beyond Aspirin Fiction, p. 130 Prima edizione Duell, Sloan & Pearce (1960) Tutti i diritti disponibili Con una prosa che Michael Korda definì stupefacente, Bill Manville tratteggia con grande abilità le scene indimenticabili di alcuni viveur newyorchesi cui non manca mai un bicchiere di martini o di bourbon in mano, e che, da quei pulpiti perfetti che sono i banconi dei locali migliori del Village, enunciano le loro grandi verità, aforismi cinici, spiazzanti e disperati, sull’amore, la psicanalisi, il denaro, il Sé, la felicità, il matrimonio, il lavoro, la beat generation. Perle affascinanti e marce che rovesciano i luoghi comuni ma non aprono spiraglio alcuno. Un edonismo totale e del tutto privo di senso di colpa. Bill, Kugelman e compagni sono totalmente immersi in un carpe diem alcolico e fumoso, ironico e bruciante, spaventati da ogni accezione di futuro e di certezza, sempre alla ricerca di qualcos’altro, qualcosa di più, irraggiungibile, inesistente. Le storie e i personaggi di questo vivido mosaico sono valorizzati e potenziati anche dal design di Alexy Brodovitch, Art Director di Harper’s Bazaar dal 1938 al 1958, e soprattutto dalle fotografie di David Attie, i cui lavori sono apparsi anche su Vogue e Glamour. Queste foto dipingono con grande forza espressiva l’instabilità, il glamour, la grazia e quell’ubriacatura perenne che rende tutto effimero e incerto, ovvero il punto di vista di Kugelman, di Lou, di Tamara, di Big Mary, di Bill stesso, permanent residents dei locali più cool del Greenwich Village dell’epoca. Hanno detto di Bill Manville Saloon Society has a unique style – a highly readable mixture of the confessional tale, court song, aphorisms and epiphany. […] When he describes the miseries of a wanderer, however, he touches poetry. The New York Times Books Review What first attracted me was the dazzling prose; I was equally impressed by his understanding of plot and depth of characterization. A considerable literary accomplishment but also a Book of the Month choice, bringing an impressive price at paperback auction. Michael Korda, Editor-in-Chief di Simon & Schuster, su Goodbye MaBeL&Agency&|&[email protected]& & ! Willett Thomas Raised by Hand, Lifted by the Tides A Southern Child’s Memoir Romanzo, p. 180 Tutti i diritti disponibili L’esordio di Willett Thomas colpisce per la padronanza tecnica e la potenza della storia, avvincente, commovente e vividissima, narrata dalla voce autentica e incisiva di una bambina che, come tutti i personaggi, prende davvero vita tra le pagine, facendo sorgere nei suoi primi lettori paragoni tra l’autrice e Alice Munro o Harper Lee. Ambientata nella comunità afroamericana di Arcadia, in Florida, negli Anni ’40, Raised by Hand è la storia di Lilly “Lil Bit” Dalton che ripercorre un momento cruciale della propria vita, tra i 10 e i 13 anni. Lil Bit vive con una donna che considera sua nonna, Bubbah, e il figlio alcolizzato, Bobby. All’inizio, il pensiero più pressante della bambina è convincere la madre Violet a riprenderla con sé, finché non si rassegna e cerca di trarre il meglio dalla situazione, che spesso oscilla tra il comico e il penoso. Il lato crime del romanzo prende avvio la mattina in cui Lilly ritrova il corpo di un arcadiano scomparso che quasi la fa annegare. Viene salvata dallo sceriffo, che non rivela nulla del cadavere, complicando non poco la vita della ragazzina. Come accade anche in bestseller come La vita segreta delle api di Lily Owens o Hush di Toswiah Green, la storia di Lil Bit Dalton, insieme memoir, mystery e saga familiare, testimonia come crescere sia un’altalena tra ingiustizie e trionfi sudati. Willett Thomas vive a Baltimora dove, oltre a scrivere, si occupa della gestione del sito Write of Passage. Si è laureata alla Johns Hopkins e ha ricevuto diverse borse di studio per dedicarsi alla scrittura. Nel 2008 ha ricevuto il premio Maureen Egen Writers Exchange for fiction. Suoi racconti sono apparsi su Huffington Post, Loch Raven Review, Baltimore Fishbowl, Marco Polo Arts Magazine, and My Word! Contemporary Writers on the Words They Love or Loathe Anthology. Hanno detto di Willett Thomas Extremely well written and well-paced, the story engages from the beginning. Awesome Indies MaBeL&Agency&|&[email protected]& ! MaBeL Agency rappresenta le opere di Jasmina Tešanović, scrittrice, traduttrice (Busi, Morante, Blixen, Calvino, Veronesi, Moravia), giornalista, regista, attivista politica e femminista serba che vive a Torino. La sua opera più nota, Diary of a Political Idiot. Normal Life in Belgrad (Cleis Press, 2000), è la versione cartacea del suo blog di guerra – il primo al mondo –, tenuto durante il conflitto del Kosovo del 1999: fu pubblicato in estratti su Granta (67) e ad oggi è disponibile, su riviste o online, in 13 lingue (l’ultima, il polacco, da gennaio 2013). Ne è anche stato tratto un film presentato al 56esimo Festival del Cinema di Venezia. Jasmina Tešanović è membro del PEN club norvegese e nel ’94 ha fondato, con due socie, la prima casa editrice femminista serba, Feministicka94. È un’autrice prolifica, e quotidianamente anima il web con contributi e articoli sul suo blog “Virtual Vita Nova”, su “Globalisti a Torino” il blog che tiene per La Stampa con il marito Bruce Sterling, e sulla piattaforma Boing Boing. In Italia le sue opere sono edite da Fandango Libri (Normalità. Operetta morale di un’idiota politica, 2000), Stampa Alternativa (Processo agli Scorpioni, 2009; Nefertiti. L’amore di una regina eretica nell’Antico Egitto, 2009), Espress Edizioni (Mai più senza Torino, 2012). È appena uscita, per i tipi della Infinito Edizioni, la sua autobiografia dal titolo La mia vita senza di me, pubblicata in Serbia da Rende. Titoli disponibili per l’Italia Matrimony (Bronce Ediciones/Grupo Planeta, Spagna 2003 | Feministicka94, Serbia 2004) In questo diario l’autrice racconta la morte della madre causata dalla mancanza di medicine per le sanzioni imposte alla Jugoslavia, e l’elaborazione del lutto negli anni seguenti. Me and My Multicultural Street (Feministicka 94, Serbia 2001) Saggi sulla guerra. The Mermaids (Feministicka94, Serbia 1997) – vincitore del Premio Borislav Pekić Il doloroso percorso di crescita di due ragazze attraverso il trauma dell’incesto, reale e psicologico, e attraverso i miti e il linguaggio delle culture patriarcali antiche e moderne. A Women’s Book (Feministicka94, Serbia 1996). Storie vere che narrano i luoghi comuni della vita delle donne a Belgrado: amore, maternità, omosessualità. Per qualunque richiesta sui titoli di Jasmina Tešanović per favore contattate Mara Bevilacqua - [email protected] MaBeL&Agency&|&[email protected]& & ! Bastian Urbi et orbi Trilogia di una poveracristo Romanzo Manoscritto completo (p. 91) Tutti i diritti disponibili cedo vita natural durante il mio minuscolo orizzonte di femmina di uno dei tanti formicai che affollano il pianeta cedo vita natural durante, non avendo eredi, ai posteri, cedo il mio minuscolo orizzonte di piogge atomiche e di guerre intestine, il mio minuscolo orizzonte di calci in culo o buste paga, di opere senza giorni e di giorni senza uscita, cedo questo mio minuscolo orizzonte, e senza perderne un frammento, vita natural durante, a coloro che verranno cedo vita natural durante il mio minuscolo orizzonte di serva di scena alla vita rabbiosamente salva di coloro che verranno Ventunesimo secolo. Roma. Lo spaccato vivissimo di una donna-filosofo napoletana, precaria e lesbica, al tempo della “crisi”." Da una lirica potente, oscura e immaginaria a una cruda, ipnotica e ossessiva poetica iperrealistica, fino ad arrivare alle ultime pagine dense di una lucidità che si limita, soltanto, a enumerare i fatti nella loro più nuda e scarnificata essenza: tre stili per tre tempi differenti di una storia senza inizio né fine, nella quale potranno riconoscere il senso della loro rabbia, della loro sconfitta e del loro riscatto sempre ancora da venire, i povericristi della terra. Ovvero: quelli che la norma non contempla, perché “Noi siamo la Norma, e tu non fai eccezione”." Echi di Arthur Rimbaud, Philip K. Dick, Antonin Artaud, Henry Miller, Thomas Bernhard risuonano nel fraseggio di una voce perturbante e fortemente autoriale, padrona assoluta di una lingua che fonde spirito e corpo e dice l’umano, sanguinando visioni del Sé, dell’Altro, dell’Amore, dell’Oblio, del Lavoro, della Società. Bastian è una donna di trentanove anni, nata a Napule, instancabile camminatrice, onnivora divoratrice di libri e saltuaria disegnatrice a china. Laureata in filosofia, per circa una decina d’anni ha trascinato una valigia in Italia e all’estero per un dottorato di ricerca in scienze politiche con effimera gloria concluso discutendo una tesi sulla presunta a-normalità di alcuni tra noi, invece da lei ritenuti tra le creature più sane: Rimbaud, Artaud, Carlo Michelstaedter, Pasolini. Nel frattempo collezionava anche una nutrita costellazione di occasionali lavoretti al solo fine di guadagnarsi quel po’ di pane di cui abbisogna l’esilità del suo corpo. MaBeL&Agency&|&[email protected]& ! Michele Trionfera L’11 maggio 1904, in una paesino della Spagna, nasceva Salvador Dalì. Lo stesso giorno, ma del 1928, veniva alla luce il regista italiano Marco Ferreri. Nel 1984, sempre l’11 maggio, nasceva Andres Iniesta, centrocampista del Barcellona e della nazionale spagnola. A poche ore e molti chilometri di distanza, a Roma, faceva la sua comparsa nel mondo Michele Trionfera. Laureato con il massimo dei voti in filosofia con una tesi su Ballard, ha all’attivo una girandola di esperienze di formazione e lavorative che lo collocano a pieno titolo nei dati ISTAT sulla precarietà in Italia. In questo momento non può rivelare il suo impiego perché probabilmente non sarà lo stesso che farà quando qualcuno di voi leggerà queste righe. Appassionato di letteratura ed enogastronomia, scrive, mangia e beve, non sempre in quest’ordine. In pasto Romanzo Manoscritto definitivo (p. 155) Tutti i diritti disponibili Un romanzo che Pellegrino Artusi e Vázquez Montalbán leggerebbero volentieri, e anche Stephen King. Il romanzo è un genere cannibale Mario Vargas Llosa Berlino, oggi. Il professor Schlemmer, accademico di successo, benvoluto e gaudente, insegna Filosofia del linguaggio all’università. Da qualche tempo però non è più lo stesso: colto da un profondo senso d’insoddisfazione, la sua vita è cambiata radicalmente dopo aver trovato, nell’albero dei libri di Prenzlaurberg, un manoscritto a tema gastronomico. La potenza conturbante dei contenuti dello scartafaccio anonimo, conversazione tra un Cuoco e uno Scrittore, gli ha fatto capire molte cose importanti – ad esempio che dopo aver sviluppato le proprie potenzialità, esse andrebbero consumate per poter essere davvero liberate, assimilate, digerite – che però non sa bene come gestire. Si mette quindi in contatto con Gustavo Lautore, estensore di La ragioni del ventre, un testo di filosofia gastronomica, cui chiede di partecipare ad un non meglio specificato progetto su questi temi. Il manoscritto anonimo, intitolato Identità golose. Dialogo filosofico con vivande, che sta al cuore del romanzo, è una sorta di ricettario alla Pellegrino Artusi, un testo che tratta l’esperienza dell’essere al mondo, del possedere un corpo e sentirne lo spessore in maniera radicale; parla di gastronomia, letteratura e filosofia segnalando la possibilità che questi argomenti ci riguardino non tanto in quanto esseri dotati di ragione, ma come carne viva traboccante di pulsioni. Anche per Lautore la lettura del testo è un’esperienza epifanica che deve essere subito discussa con il Professore, dal vivo, Coltrane in sottofondo. L’epilogo vero dipende da cosa, di noi, il testo ci chiede di sacrificare. E da come. MaBeL&Agency&|&[email protected]& & ! Letizia Bognanni Da quando ha imparato a leggere, Letizia è passata, in una frenetica compulsione da tossica mancata, da Topolino a Dostojevskji a Liala a David Foster Wallace a Cioè alle etichette dei detersivi a Carver alle biografie di musicisti rock. A tal proposito, folgorata sulla via di Tutto-musica e spettacolo, decise che sarebbe diventata un’autorevole e temibile critica musicale. Con un certo sforzo di fantasia, ha raggiunto il suo scopo e scrive di musica su Rockit, Freequency e Rumoremag. Mentre inseguiva i suoi sogni di sesso droga e rock’n’roll, ha frequentato la scuola Holden, dove ha avuto modo di nutrire il proprio eclettismo. Aveva un blog, ma l’ha abbandonato. Aveva anche un secondo blog, ha abbandonato pure quello, ma prima l’ha salvato e l’ha trasformato in un romanzo, Ma ci pensi a quanto sei stata fortunata?, con cui è stata finalista al premio Ilmioesordio 2011. Ha pubblicato tre racconti nella collana Singolari di LiberAria Edizioni (2012) e nelle antologie The Sleepers, racconti tra sogno e veglia (Azimut, 2008) e Rac-corti, brevi storie per chi va di fretta (Giulio Perrone Editore, 2008). Via dell’Abbazia Romanzo Manoscritto completo (p. 151) Tutti i diritti disponibili La storia di un amore che nasce, di due ragazzi che crescono e si scontrano con la realtà della vita adulta, di un paese che cerca di rifiorire nella cultura e di uno scrittore che ce l’ha fatta. Un romanzo di grande freschezza, con la colonna sonora intessuta nella trama, dialoghi irresistibili in cui tutti i personaggi, accuratamente tratteggiati, hanno una voce propria e inconfondibile, e una leggerezza calviniana accoppiata ad una vena di umorismo sempre presente. Parcopiano è un’anonima cittadina in cui niente succede, almeno fino al giorno in cui il giovane scrittore Lorenzo Carreri decide di ambientare fra quelle strade un romanzo che diventa un successo fenomenale. “Via dell’Abbazia”, il romanzo di Carreri, cambia la vita della città e dei suoi abitanti, in particolare quella di Jacopo e Carla, che suonano, si innamorano, crescono, in una piccola Liverpool in pieno fermento culturale e musicale. Ma il libro cambia anche la vita di Giorgio Di Giorgio: figlio dell’ex-sindaco, aspirante primo cittadino, conservatore, vede tutte le sue certezze sgretolarsi e tenta in ogni modo di riportare Parcopiano al suo stato “naturale” di città di provincia governata dall’immobilità e, soprattutto, dalla sua famiglia. MaBeL&Agency&|&[email protected]& ! L.B. Postille in margine all’amore Romanzo Manoscritto completo (p. 75) Tutti i diritti disponibili Postille in margine all’amore è un monologo fitto ed elegante, in cui l’anonimo protagonista segue il fil rouge dei suoi innamoramenti per riflettere sul senso generale dell’amore e sul grande malinteso che esso sottende: che sia la certezza ad alimentarlo. Due capitoli, due momenti della vita del narratore. Nel primo, mentre fa l’amore con Julia, vero filo rosso dei suoi pensieri, la voce narrante si abbandona ai ricordi di questa storia a termine, dalla prima volta insieme fino agli ultimi giorni precedenti il ritorno della donna a New York. Nel secondo, svegliandosi in un letto nuovo, nella casa ancora poco conosciuta di un nuovo amore, il narratore ripercorre quanto successo dopo la rottura con Julia, a lui e a parte della sua famiglia. Lui è un uomo che si lascia amare, Julia una donna che vive solo l’oggi, perché sa che il suo domani non è qui, né con lui. Il protagonista non fa niente per trattenerla: le sue sono riflessioni a posteriori, inutili in rapporto alla relazione con Julia ma importanti per fargli prendere nuova coscienza di sé e dell’amore. Per decidere come gestire la contabilità degli affetti; per capire come funziona il Lego dell’esistenza, mettere insieme mattoncini casuali per costruire qualcosa che non sia solo mio o tuo. Per capire cos’è la solitudine (due corpi nudi) e che da soli non si potrà mai essere davvero completi. In una continua, imprescindibile narrazione di Sé, unico modo per validare la propria esistenza, il narratore scava nelle paure e nelle debolezze, sue e di chi gli sta intorno, sovverte il proprio approccio alla vita perché capisce che per la rivincita basta un’azione semplice, ed è tutta nel gesto di farla, quest’azione, l’importanza, la portata rivoluzionaria, e non nel risultato. Un flusso di coscienza che segue una trasformazione radicale, triste per la perdita ma coraggiosa nell’osare di essere diversa; e poi sensuale e ironico, colto e ipnotico. Un debutto letterario sicuramente originale. L.B. si occupa di marketing, editoria ed enogastronomia. ! MaBeL&Agency&|&[email protected]& & ! Folio Verlag è una casa editrice italo-austriaca, con sede a Bolzano e Vienna, che si occupa in particolare di letteratura austriaca e dell’Europa dell’Est (Herbert Rosendorfer, Martin Kubaczek, Zoran Ferić, Drago Janćar, Dmitri Prigow), crime novel, poesia, libri d’arte e autori italiani come Pasolini, Di Cataldo, Zanzotto, Consolo, Lussu. MaBeL Agency rappresenta in Italia una selezione degli autori di maggior successo. Herbert Rosendorfer (Bolzano, 1934-2012) è stato avvocato, giudice della Corte Suprema e professore di letteratura all’università di Monaco. Ha ricevuto molti riconoscimenti e premi per la sua opera di scrittore. Nel 2010 gli è stato assegnato il Premio Corine alla carriera. Membro dell’Accademia Bavarese di Belle Arti e dell’Accademia di Scienze e Letteratura, è autore di numerosi romanzi, racconti, opere teatrali e televisive, così come di composizioni musicali e dipinti. Ironia, grottesco e satira sono caratteristiche anche dei suoi lavori più storici. Finsternis. Bäuerliches Trauerspiel in zwei Akten (p. 72 | marzo 2013) : Una tragedia agreste in due atti che è anche il lascito di Rosendorfer: una pièce dall’ironia pungente sulle superstizioni e le credenze popolari del Tirolo. 1860, Rosalie Altmann tutti i venerdì ha le allucinazioni, mostra le stigmate e offre intercessioni a pagamento. Grau di Naumburg, consigliere della corte d’appello in viaggio, si imbatte in questa fiera della taumaturgia dove tutto ha un prezzo, e l’accoglienza che riceve non è affatto buona. Finsternis è un’opera in cui si scontrano due atteggiamenti opposti: credenze montanare e ipocrisia dei potenti da un lato, mentalità nordica, razionale e del libero pensiero dall’altro. Huturm. Nachrichten aus der Tiefe der Provinz (p. 191 | 2012) : Rosendorfer dipinge un divertente quadro storico che copre oltre sei generazioni, dai moti del 1848 fino alla II Guerra Mondiale e agli anni dell’occupazione americana. E come cambia l’Europa, cambia Huturm: da paese si trasforma in cittadina mondana del benessere mentre il castello cade a pezzi e viene raso al suolo dall’esercito occupante. I nobili perdono il proprio prestigio, mentre i discendenti di Guggemot, il giovane venuto dal nulla, diventano proprietari di alberghi e ricevono onorificenze. Con queste vicende Rosendorfer attraversa due secoli, infarcendo la saga bifamiliare di innumerevoli aneddoti, battute pungenti e storielle curiose. Letze Mahlzeiten. Die Aufzeichnungen des königlich bayrischen Henkers Bartholomäus Ratzenhammer (p. 144 | 2010) : Rosendorfer mette in tavola 17 stravaganti biografie complete di ritratti e rispettivi ultimi pasti, come li ha descritti e preparati l’ultimo boia regio, il bavarese Bartholomäus Ratzenhammer. Il noto chef Herbert Hintner dà poi le ricette per prepararli a casa ropria. Der Gnadenbrotbäcker. Das Bilderbuch der Unberufe (p. 96 | 2009) : 27 miniature in cui Rosendorfer ci regala un surreale e ironico manuale storico delle corporazioni di mestieri insoliti, come il panettiere della carità, il rubacreanza, il giocaliere, l’ariaiuolo, lo storpiaiolo e il salvamontagna. Le figure magistrali e stravaganti disegnate da Kay Voigtmann danno a questi mestieri immaginari volti fantastici, ciascuno con il proprio mondo strampalato e una collocazione storica. MaBeL&Agency&|&[email protected]& ! Eva Rossmann, nata a Ganz nel ’62, è scrittrice, giornalista gastronomica e politica, esperta di diritto costituzionale e attivista per le politiche femminili. Vive nel Weinviertel (Bassa Austria). Come giornalista, collabora con NZZ, Oberösterreichischen Nachrichten e la rivista gastronomica À la carte; inoltre conduce il talk show “Club 2” sul canale ORF. Nel 2009, ha vinto il premio come migliore scrittrice austriaca della categoria Crime e Thriller. Nel 2013 ha vinto il Gran Premio Josef Kreiner e nel 2014 il Leo-Perutz-Preis. Ha pubblicato numerosi saggi, ma per Folio Verlag è soprattutto prolifica autrice della serie che vede protagonista la giornalista di moda e investigatrice Mira Valensky che, insieme a Vesna Krajner, fidata colf bosniaca, risolve i casi più efferati della non così tranquilla periferia viennese. A settembre 2014 è uscito il sedicesimo romanzo della serie, per un totale complessivo di circa 500.000 copie vendute. L’edizione paperback in tedesco è pubblicata da Lübbe (20-40 mila copie a titolo). In Italia, nel 2011 è uscito Elezioni mortali per Cult Editore. Negli USA sta per essere pubblicato Russen Kommen da Ariadne Press. Gli ultimi titoli della serie: Alles Rot (p. 272 | settembre 2014) : Cipro, sole, mare, vacanze idilliache. O almeno così era, finché le grandi banche hanno fatto crollare il sogno. La rabbia verso l’UE può divampare in qualsiasi momento. Anche nel suo nuovo romanzo, Rossmann racconta le attuali problematiche socio-politiche e le ripercussioni nelle nostre vite quotidiane. E Mira Valensky dovrà risolvere un nuovo omicidio... le sarà utile rileggere Otello: tradire la fiducia può avere fatali conseguenze. Männerfallen (p. 288 | 2013) : Thomas Pauer ha appena pubblicato il bestseller internazionale del momento, un libro contro l’oppressione degli uomini, incitati a riprendere il controllo. Pauer è sostenuto anche da una folta schiera di ammiratrici, finché una giovane studentessa scompare dopo averlo accusato di stupro. Le indagini portano Mira Valensky e la fidata Vesna Krajner fino in Sardegna, al festival di Gavoi, dove la lotta tra i sessi diventa mortale. Unter Strom (p. 292 | 2012) : Gli abitanti di una piccola cittadina vicino Vienna si attivano per provvedere, in futuro, al proprio fabbisogno energetico. Alcuni grandi gruppi industriali, invece, lottano per controllare la rete internazionale di approvvigionamento. Nel frattempo, il movimento Cybersolar manomette siti internet e mobilizza sempre più persone in tutta Europa contro l’energia atomica. Poi un lobbista sparisce, mentre alcuni gasdotti saltano in aria: è solo ecoterrorismo? Unterm Messer (p. 280 | 2011) : Nella Terra dei vulcani della Stiria c’è una vera e propria Oasi della bellezza, gestita dal professor Gruenwald, dove la chirurgia estetica fa miracoli. Almeno finché l’infermiera suor Cordula non viene trovata morta nella sauna, praticamente bollita. Mira Valensky e Vesna Krajner indagano su alcuni fatti sospetti: come mai gli allevamenti dei dintorni hanno animali tanto grossi? Com’è possibile che la squadra locale di triathlon vinca ogni gara? Cosa succede nel laboratorio segreto della clinica? E perché la badessa Hildegard non rivela tutto quello che sa? Per informazioni e copie lettura dei libri della serie Mara Bevilacqua - [email protected] MaBeL&Agency&|&[email protected]& & ! Zoran Ferić è nato nel 1961 a Zagabria, dove ha studiato Filosofia. Insegnante di Lingua e Letteratura Croata nei licei, scrive per numerosi quotidiani del suo Paese. Le sue opere sono state tradotte in diverse lingue (inglese, italiano, polacco, spagnolo, sloveno, ucraino e montenegrino). In italiano sono usciti Una storia allo specchio (Aracne, 2010), La morte della piccola fiammiferaia (Nikita, 2011) e I ragazzi di Patrasso (Zandonai, 2012). MaBeL Agency rappresenta in Italia l’ultimo romanzo di Ferić pubblicato da Folio Verlag, l’imponente Das Alter kam am 23. Mai gegen 11 Uhr (p. 538). La storia Il 23 maggio 2010, seduto in un caffè di Zagabria, il ginecologo sessantottenne Tihomir Romar si accorge di essere vecchio. Comincia da questa epifania il racconto in prima persona della sua vita, con una narrazione che, in un abile gioco di specchi ed echi, fonde i ricordi del passato con le conseguenze dell’idea che ha appena avuto. Decide infatti di richiamare alcuni vecchi compagni di liceo per ripetere, a distanza di cinquant’anni, il viaggio post-maturità sulla motonave Tramuntana. Per Tihomir è l’occasione di incontrare di nuovo Senka, il grande amore che ha segnato in modo ineluttabile la sua vita. Sarà lei a riportare a galla i ricordi della gioventù dorata trascorsa nella Yugoslavia di Tito e di una passione autodistruttiva, che condurrà tre dei personaggi sull’orlo del precipizio. Con ironia, cinismo e grande profondità psicologica, Ferić racconta com’era essere giovani al tempo di Tito, da una parte, e la lotta impari contro la morte e l’amore, dall’altra. Das Alter kam am 23. Mai gegen 11 Uhr ha vinto numerosi premi letterari in Croazia, fra i quali l’illustre “Vladimir-Nazor”, dedicato alla prosa e conferito dal quotidiano Jutarnji List, e il premio della città di Zagabria. Hanno detto di Das Alter kam am 23. Mai gegen 11 Uhr Un romanzo monumentale sull’amore, raccontato da una voce sarcastica, impertinente e saggia. Con levità e arguzia, Zoran Ferić indaga la vita e le sue sfaccettature: l’amore, la sofferenza, l’eros, la vecchiaia, la fugacità. Frankfurter Allgemeine Zeitung I libri di Zoran Ferić illustrano l’inaudita comicità della tragedia umana. Die Zeit Un’opera monumentale e un quadro di costume insolente e maligno della generazione precedente la sua e della società jugoslavo-croata. Frankfurter Rundschau Con Das Alter kam am 23. Mai gegen 11 Uhr il croato Zoran Ferić entra a far parte dell’Olimpo letterario europeo. Falter Buchbeilage Per informazioni su tutti i libri editi da Folio Verlag rappresentati da MaBeL Agency per favore contattate Mara Bevilacqua – [email protected] MaBeL&Agency&|&[email protected]& ! Gihon River Press è una casa editrice americana, fondata nel 2011 da Stephen Feuer. Pubblica memoir, narrative non-fiction e romanzi scritti da sopravvissuti all’Olocausto che raccontano questa tremenda esperienza. Un progetto di custodia della memoria da parte di chi ha vissuto sulla propria pelle il terribile dramma dell’Olocausto ed è sopravvissuto, con coraggio ed eroismo. Titoli disponibili Women of Valor Polish Resisters to the Third Reich di Joanne D. Gilbert 2014 | 202 pp + foto b/n Women of Valor racconta le storie di numerose giovani donne, sia ebree che gentili, le quali hanno messo in pericolo tutto quello che avevano per combattere contro i nazisti. Per scrivere questo saggio unico e importante l’autrice ha viaggiato tra gli Stati Uniti, il Canada e l’Europa per conoscere e intervistare queste combattenti della Resistenza o i loro familiari. I saw that a Nazi was already chasing me me... I felt and heard bullets flying by—I just kept on running. Manya Feldman, 18 anni, partigiana I also had a grenade with which to blow myself up so if captured, I wouldn’t break under torture. Faye Schulman, 19 anni, partigiana Face-to-face with Adolf Eichmann... instead of being struck by terror, I was struck by how normal he looked. Lola Lieber, 17 anni I was determined to be as strong and productive as a boy... I helped the posted guards... I camouflaged trails, and scouted out the surrounding areas for safety. Miriam Brysk, 7 anni Joanne D. Gilbert è scrittrice, professoressa ed esperta di storia personale. Da bambina, ha ascoltato per anni i racconti della nonna, dei suoi familiari e amici della comunità ebraica di Vilna, in Lituania, massacrati dai nazisti. Da qui è nata l’idea del viaggio grazie al quale oggi noi abbiamo accesso a queste testimonianze terribili ma necessarie. Hanno detto di Women of Valor The journey that you will share in this book is well worth the efforts of the writer, the survivor, and the reader... Michael Berenbaum, rabbino, scrittore, regista e professore presso l’American Jewish University That Gilbert has so sensitively and effectively captured the voice and spirit of each of these extraordinary women is an achievement worthy of praise. Dottor Charles Silow, psicologo clinico, direttore del Programma per i sopravvissuti all’Olocausto e le loro famiglie di Detroit MaBeL&Agency&|&[email protected]& & ! Amidst the Shadows of Trees A Holocaust Child’s Survival in the Partisans di Miriam M. Brysk 2013 | 164 pp + 8 pp di foto b/n Miriam M. Brysk è una sopravvissuta all’Olocausto originaria di Varsavia. Nel suo memoir racconta la vita nel ghetto di Lida, in Bielorussia, da cui fuggì con i genitori per unirsi ai partigiani della foresta di Lipiczany. Chaim Miasnik, il padre di Miriam, era un rinomato chirurgo e collaborò alla costruzione e gestione di un ospedale partigiano nel cuore della foresta, dove salvò centinaia di vite, ricevendo in seguito l’Ordine di Lenin. Miriam ha ricordi dettagliatissimi di quegli anni passati nel terrore costante dei nazisti, della deportazione e della morte, rasata per sembrare un maschio, una pistola il suo bene più prezioso, e dei rapporti non facili con i genitori. Con maestria e una certa poesia nella sua autobiografia racconta il grande coraggio di una ragazzina di fronte alle tante perdite subite, prima fra tutte la propria infanzia, e agli orrori di cui è stata testimone, rimanendone profondamente colpita ma sopravvivendo anche grazie alla forza della giovane età. Inoltre la storia fa luce sull’attivismo degli Ebrei a favore della resistenza. Nel 1947 Miriam arrivò finalmente in America; nonostante non fosse mai andata a scuola prima, studiò fino ad ottenere il dottorato alla Columbia University, diventando batteriologa e ordinaria della cattedra di dermatologia dell’Università del Texas. In pensione si è data all’arte e alla scrittura, dedicando il suo lavoro all’orribile situazione degli Ebrei durante l’Olocausto. Ha esposto le sue opere in 25 personali. Amidst the Shadows of Trees ha avuto importanti riconoscimenti dal FAPA (Florida Authors and Publisher’s Association), vincendo il 2013 Gold Award for Adult Non-Fiction e il 2013 Silver Award for Autobiography/Memoir. Inoltre ha ottenuto l’Independent Publishers of New England 2014 Award for Narrative Non-Fiction. Hanno detto di Amidst the Shadows of the Trees Miriam Brysk’s chronicle is among the more exceptional of survivor memoirs. It reflects her own life: highly accomplished, intelligent, detailed and thoughtful. Prof. Sidney Bolkosky, Università del Michigan-Dearbor This is a well-written, emotionally wrenching book and well worth reading. Baltimore Jewish Times Miriam Brysk’s stories of life in the forest are riveting—they give us glimpses into the astonishing resilience of which a seemingly ordinary child is capable in her will, against all odds, to survive and carry on. Jewish Book Council MaBeL&Agency&|&[email protected]& ! Bitter Freedom Memoir of a Holocaust Survivor di Jafa Wallach 2012 | 202 pp + foto in b/n Bitter Freedom è l’intensa testimonianza della lotta per la sopravvivenza di quattro Ebrei della piccola città di Lesko e di un eroico polacco che rischiò la sua vita e quella dei suoi cari per salvarli. Nascosti per 22 lunghissimi mesi in un rifugio poco più grande di una tomba, a pochi metri sia dal quartier generale della Gestapo che dalla Milizia ucraina, Jafa, i suoi fratelli e il marito Natan riuscirono a sopravvivere grazie all’aiuto del meccanico Józef Zwonarz, l’unico a conoscenza del buco in cui passarono quasi due anni, per lo più immobili e in silenzio perché Zwonarz e i suoi operai lavoravano ai veicoli dei nazisti, che erano sempre nelle vicinanze; l’unico che ogni tanto poteva portare un po’ di cibo e di acqua. Jafa Wallach descrive con cruda vividezza il buio, la fame, gli insetti e il costante terrore di essere scoperti. Ricorda la spaventosa consapevolezza di dover trovare un nuovo nascondiglio, perché il buco stava cedendo. E con un ritmo incalzante, che riecheggia perfettamente il tormento in cui sopravvivevano i quattro, descrive la lotta continua fino alla Liberazione, il 15 settembre 1944, ad opera delle truppe russe. Scritto nel 1959, Bitter Freedom è rimasto inedito fino al 2006, quando Rena Bernestein, figlia di Jafa Wallach, lo ha autopubblicato. Jafa, Natan e Rena emigrarono negli Stati Uniti nel ‘47. Natan divenne medico e Jafa lavorò come sua infermiera. Nel 1968 al ‘91 vissero in Israele. Jafa è morta il 19 agosto 2011, a 101 ani. Bitter Freedom: Memoir of a Holocaust Survivor ha ricevuto il prestigioso Mom’s Choice Award. Hanno detto di Bitter Freedom: Memoir of a Holocaust Survivor Ms. Wallach is due praise and awe for this raw truth about the unspeakable atrocities suffered by her family and countless other innocent people. Janis F. Kearney, diarista personale di Bill Clinton, scrittore ed editore Bitter Freedom is a fine example of a tautly written account that needs nothing but facts and one woman’s commitment to telling of these facts to make this an exceptional read. ForeWord Reviews A powerful and well-constructed narrative. Jewish Independent MaBeL&Agency&|&[email protected]& & ! Ursula’s Prism The Holocaust through a child’s eyes di Anna Block 2011 | 172 pp + ill. e foto in b/n L’Olocausto visto attraverso gli occhi di una bambina la cui sola forza è il ciondolo datole dalla mamma mentre i nazisti li portano via, un prisma i cui magici segreti Ursula, 6 anni, condivide con i suoi compagni. Un romanzo sul potere dell’immaginazione come strumento di sopravvivenza. Basato sulla vera storia di Ursula Swartz e di altri cinque bambini, Ursula’s Prism racconta come riuscirono a fuggire dal campo di concentramento di Bergen-Belsen grazie ad un soldato buono che li nascose sul fondo di un camion, diede loro un po’ di provviste e li liberò in un bosco. I sei ragazzini attraversano a piedi la Germania devastata dalla guerra per conquistare la propria libertà, imparando a badare a sé stessi. Giorno dopo giorno, costretti a scappare, a nascondersi e a rubare, scoprono che la vita fuori dal lager è altrettanto brutale e selvaggia. Ursula’s Prism è una storia di eroismo, coraggio e onore che mostra la capacità di resistenza e la forza dello spirito umano quando deve fronteggiare situazioni apparentemente insormontabili. Anna Block è la figlia di Ursula e ha sempre voluto raccontare l’esperienza della madre. Ursula però rifiutò a lungo, finché un giorno si ritrovò a discutere con un revisionista che negava l’Olocausto. Arrabbiata e incredula, iniziò a condividere la sua incredibile storia. Ursula’s Prism ha vinto il prestigioso Mom’s Choice Award. Hanno detto di Ursula’s Prism Ursula’s Prism is a riveting work of fiction, highly recommended. Midwest Book Review Anger, grief, incredulity and Horror are just a few of the emotions engendered by Anna Block’s Ursula’s Prism. Her portrayal of a near-perfect childhood that devolves into a life wrought with daily atrocities is painful to read, or imagine. Yet, we owe Ms. Block our sincere gratitude, for introducing young Ursula Schwartz to the world, and for adding to America’s historical narrative. Ursula’s Prism confirms the resilience of humanity, while warning of man’s propensity for inhumanity. Janis F. Kearney, diarista personale di Bill Clinton, scrittore ed editore Per ulteriori informazioni su Gihon River Press, per avere la rassegna stampa o copie lettura per favore contattate MaBeL Agency / Mara Bevilacqua - [email protected]