PRESENTAZIONE Il concetto di “benessere scolastico” è entrato
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PRESENTAZIONE Il concetto di “benessere scolastico” è entrato
PRESENTAZIONE Il concetto di “benessere scolastico” è entrato definitivamente nella cultura di ogni scuola. Si è diffusa la consapevolezza che si può far scuola, si possono veicolare i saperi, si possono accrescere le conoscenze e le culture, si può diventare grandi insieme fino ad essere “cittadini competenti e responsabili” imparando, oltre che a sapere, soprattutto a saper fare e a saper essere, solo se si tien conto e si dispone di un “ambiente di apprendimento” favorevole, di un ambiente fisico e psicologico sempre più adatto e funzionale. Quindi ecco gli innumerevoli progetti sulla promozione del benessere nel sistema dell'istruzione e della formazione, benessere che diventa un prerequisito, diventa la base su cui poi innestare tutto il lavoro scolastico. Quasi sempre si punta sugli alunni, che così hanno accesso a interventi sulle relazioni, sul clima delle classi (gestiti perlopiù da specialisti esterni, da professionisti di formazione medica o psicologica); quasi sempre si parte dal corpo, da laboratori di psicomotricità tendenti a favorire la conoscenza del proprio corpo e di come questo interagisca con gli altri con il fine di favorire l'instaurarsi di relazioni positive nel gruppo. Nel nostro piccolo, nel nostro Liceo delle Scienze Umane, da moltissimi anni svolgiamo iniziative sul benessere scolastico: è la Commissione Salute che cura, ad esempio, i progetti “gruppo Accogliente” per gli alunni delle classi prime (per “capirsi” in una nuova realtà di classe e per creare uno spirito di gruppo, che si basi sulle risorse dei singoli e faccia sì che la somma dei singoli sia poca cosa a confronto con la forza derivante dall’unione dei vari singoli) e il “progetto benessere” (per motivare e a volte rimotivare allo studio, per prevenire l’abbandono scolastico, per rinforzare l’autostima, per imparare a gestire e ridurre l’ansia che caratterizza il lavoro scolastico)… Ma si voleva andar oltre, provare a costruire un ben-essere anche di quanti lavorano a scuola dove, secondo molti, sta avanzando il born-out, quella forma di stress che colpisce in modo particolare quanti si relazionano con altri, quanti sono a servizio degli altri, e che, in conclusione, vengono sottoposti a una duplice fonte di stress: quello personale a cui va aggiunto quello che caratterizza le persone con cui ci si confronta. Si era coscienti, poi, che l’età media dei docenti di scuola superiore continua a crescere. L’età media dei docenti è oramai “over 50” ( a differenza di altri paesi europei dove l’età media supera di poco i 40 anni) e anche del fatto che la categoria docente è composta perlopiù da docenti di sesso femminile (quasi il 60 per cento in Italia nella scuola superiore contro, ad esempio, il 40% della Germania), docenti/donne spesso “doppiolavoriste”, con attenzioni per la scuola e per la famiglia (figli, ma anche spesso genitori anziani) che a volte fanno fatica a coniugare in tranquillità i vari ruoli assunti. E così anche in questo caso si è voluto partire dal corpo, dalla conoscenza del corpo e dalla scoperta che una sua gestione più accorta può produrre una migliore qualità della vita, del lavoro. Si son così invitati i docenti in palestra per un corso di ginnastica posturale, un corso per scoprire “vizi e virtù” della colonna vertebrale, un corso “curativo/terapeutico” a fronte degli acciacchi dell’età e delle modalità di vita odierne, un corso per prevenire quei dolori e quei fastidi che spesso si manifestano o a causa di eventi traumatici o a causa dell’avanzare dell’età in quanti hanno una muscolatura che tende a indebolirsi, ad essere meno efficiente tanto da mettere a rischio il lavoro della spina dorsale. La palestra scolastica si è così animata di docenti, collaboratori scolastici, personale di segreteria che ha preso gradualmente confidenza con il proprio corpo, che ha colto le opportunità di un lavoro costante sul corpo. Si è così coniato lo slogan: “star bene per vivere meglio e insegnare meglio”. L’esperienza condotta è stata anche un’occasione di valorizzazione di una delle mille professionalità, più o meno nascoste, che sono presenti a scuola: spesso si tratta di professionalità/competenze che non sono strettamente costruite fra i banchi, ma che sicuramente vengono “affinate” anche a scuola e che sicuramente non possono non ricadere, in ultima analisi, nel quotidiano far scuola. Il corso è stato infatti “curato” dal prof. Diego Sarto (docente di Scienza Motorie e Sportive nel nostro Liceo e di “Attività motoria applicata alle patologie croniche” presso l’Università di Padova) e dalla sua équipe. Ora, a fine corso e a pochi giorni dal ripetersi dell’esperienza formativa, si è anche voluto “fissare” quanto avvenuto con un riflessione scritta, con un volume agile e pratico che ribadisse alcuni concetti chiave, alcune “linee guida”: ecco cosi, di Diego Sarto e Emiliano Bosetti, “Ergonomia: una questione di movimento”, volumetto che potrebbe essere una sorta di libro di testo, per adulti, sulla postura, sulla corretta postura e sui benefici che derivano al corpo (e alla mente) da detta corretta postura. "La raccomandazione fondamentale che vi faccio è che teniate dritta la vostra spina dorsale, è questo ciò che ognuno di voi deve sentire come un imperativo e che deve guidare la vostra professione", diceva qualche anno il Presidente Carlo Azeglio Ciampi ai giornalisti, invitandoli a non piegarsi di fronte ai potenti o alle lusinghe del potere economico. E si vuol concludere proprio ispirandosi alla frase del Presidente: ”A tutti l’augurio di tener sempre la schiena dritta” convinti che se si metteranno in pratica anche solo parzialmente le mille opportunità che il volume suggerisce, magari anche fra una faccenda domestica e un’altra, tra un impegno e un altro, “ci riapproprieremo del nostro essere globale, inteso sia come mente che come corpo” e si potrà dire “addio” a tanti fastidiosi malanni (come i mal di schiena) accrescendo notevolmente il personale benessere e anche quello di quanti interagiscono con noi. Il dirigente scolastico del Liceo delle Scienze Umane “Duca d’Aosta” Alberto Danieli