La Carta Tecnica Regionale in scala 1:5000
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La Carta Tecnica Regionale in scala 1:5000
LA CARTA TECNICA REGIONALE IN SCALA 1:5000 Attualmente sono disponibili tre diverse edizioni di C.T.R. 1:5000: • “AL TRATTO” – realizzata dal 1977 al 1982 in base alle norme contenute nella L.R. n. 40 del 29/11/1974. E’ la prima legge regionale che regolamenta la formazione di cartografia tecnica per scopi istituzionali. • “CAD 3D” – realizzata dal 1990 al 2005. La C.T.R. 1:5000 diventa numerica, vettoriale, si aggiorna nei contenuti ed essendo numerica, si arricchisce della terza dimensione. • “DBTOPO” – realizzata dal 2005 al 2013. La C.T.R. 1:5000 si aggiorna ulteriormente nei contenuti, mantiene la terza dimensione e ad ogni particolare topografico rilevato, vengono associate le informazioni descrittive che lo specializzano ulteriormente “AL TRATTO” – realizzata dal 1977 al 1982 in base alle norme contenute nella L.R. n. 40 del 29/11/1974. E’ la prima legge regionale che regolamenta la formazione di cartografia tecnica per scopi istituzionali COPERTURA CAD3D “CAD 3D” – realizzata dal 1990 al 2005. La C.T.R. 1:5000 diventa numerica, vettoriale, si aggiorna nei contenuti ed essendo numerica, si arricchisce della terza dimensione. COPERTURA DBTOPO “DBTOPO” – realizzata dal 2005 al 2013. La C.T.R. 1:5000 si aggiorna ulteriormente nei contenuti, mantiene la terza dimensione e ad ogni particolare topografico rilevato, vengono associate le informazioni descrittive che lo specializzano ulteriormente IL PROCESSO DI FORMAZIONE: LE RIPRESE AEROFOTOGRAMMETRICHE Il territorio oggetto di interesse viene sorvolato con un aereo, appositamente attrezzato, secondo un piano di volo organizzato a priori. In relazione al tipo e alla scala della cartografia da produrre, con il piano di volo si stabiliscono, la quota di volo, la velocità di crociera (che deve risultare costante), il numero e l’andamento delle strisciate e, conseguentemente, il numero dei fotogrammi in modo da garantire la totale copertura del territorio e l’ottimizzazione dei tempi di volo. Le foto sono scattate in successione e ad intervalli regolari (strisciata) in modo da assicurare una sovrapposizione di circa il 60% tra fotogrammi adiacenti (ricoprimento longitudinale) necessaria per consentire la visione stereoscopica. Più strisciate contigue, con sovrapposizione compresa in genere tra il 20% e il 40% (ricoprimento laterale) formano un blocco fotogrammetrico. IL PROCESSO DI FORMAZIONE: LE RIPRESE AEROFOTOGRAMMETRICHE La ripresa aerea va pianificata tenendo conto, innanzitutto, delle condizioni atmosferiche, scegliendo giornate limpide e senza nubi. Il territorio deve presentare assenza di copertura nevosa e, per quanto possibile, la vegetazione deve essere priva di fogliame. Il periodo ottimale per effettuare le riprese, è quello in cui la posizione del sole rispetto al punto di presa (corrispondente grossomodo alla posizione della fotocamera all’interno del velivolo) e l’altezza del sole rispetto all’orizzonte non determinano ombre marcate e zone sovrailluminate. Rispetto al recente passato, attualmente, sugli aeromobili destinati alle riprese aeree non vengono più montate fotocamere di tipo analogico caricate con pellicola fotografica tradizionale, ma fotocamere digitali ad alta risoluzione integrate con strumentazione GPS ed apposite apparecchiature dotate di sensori inerziali che, in ogni momento, registrano e forniscono la posizione del velivolo e le sue variazioni d’assetto (rollio, beccheggio e deriva rispetto all’asse di volo), informazioni che sono indispensabili per la ricostruzione «a tavolino» delle geometrie dei fotogrammi (ingombro al suolo, centri di presa e assi di volo) durante il processo di formazione della cartografia. IL PROCESSO DI FORMAZIONE: LA RETE DI INQUADRAMENTO PLANO-ALTIMETRICO La rete di inquadramento plano-altimetrico è costituita dai vertici della rete nazionale IGM95, è determinata con metodologia GPS e inquadrata nel sistema ETRS89 nella realizzazione ETRF2000; i vertici hanno una interdistanza media di circa 20 Km. Ad essa è collegata la rete di raffittimento regionale (a totale copertura del territorio ligure) realizzata nel 2005, e determinata con metodologia GPS; è caratterizzata da una interdistanza media tra i vertici di circa 7 Km. per un totale di 182 vertici. A completamento, nel corso degli anni seguenti (dal 2005 al 2013) è stata realizzata, per ciascun lotto di cartografia appaltata, la rete di dettaglio con maglia 3 Km. anch’essa determinata con metodologia GPS e strettamente vincolata alle due reti principali. Per un ulteriore controllo della parte altimetrica, sono stati presi a riferimento anche i capisaldi IGM appartenenti alla rete di livellazione nazionale ad alta precisione. Esempio di materializzazione a terra (centrino) di un vertice appartenente alla rete di raffittimento regionale a maglia 7 km. IL PROCESSO DI FORMAZIONE: LA RETE DI INQUADRAMENTO PLANO-ALTIMETRICO La rete di inquadramento plano-altimetrico della Regione Liguria • anno di realizzazione: 2005 • numero vertici appartenenti alla rete geodetica IGM95 (20 Km): 35 • numero vertici rete raffittimento Regione Liguria (7 Km): 182 IL PROCESSO DI FORMAZIONE: LA TRIANGOLAZIONE AEREA Una ripresa aerofotogrammetrica è costituita da più strisciate ed ogni strisciata è composta da più fotogrammi. Una coppia di fotogrammi consecutivi (sovrapposti tra loro per un 60% circa) forma un modello stereoscopico dal quale è possibile ricavare una vista tridimensionale del contenuto. Con la Triangolazione Aerea, si possono concatenare tra loro più modelli stereoscopici usufruendo dei valori e dei parametri registrati (per ciascun fotogramma all’istante di scatto) dalla strumentazione GPS di bordo. Integrando questi dati con quelli della rete plano-altimetrica di appoggio è possibile ricondurre i modelli ad un unico sistema di riferimento a terra (coordinate terreno). Attualmente, la possibilità di disporre di camere da presa digitali dotate di sensori ad alta risoluzione (integrate da sistemi inerziali e da strumentazioni GPS), consente di produrre fotogrammi digitali di elevata qualità e la disponibilità sul mercato di stazioni fotogrammetriche digitali dotate di software specifico per l’ elaborazione, consente di automatizzare e velocizzare il processo produttivo. Triangolazione Aerea e modelli stereoscopici concatenati Strisciata 1 Strisciata 2 VOLO «A» Strisciata 1 Strisciata 2 Fotogramma 1 Fotogramma 2 IL PROCESSO DI FORMAZIONE: LA RESTITUZIONE Una volta che il modello stereoscopico è stato «ancorato» a terra applicando ad esso un sistema di coordinate ben definito, può essere avviata la fase di restituzione che consiste, mediante uno stereorestitutore, di riportare in formato vettoriale tridimensionale ogni particolare topografico presente nei fotogrammi. Dagli stereorestitutori analogici impiegati nel recente passato (di grande dimensione e caratterizzati da meccanica e ottica di altissima precisione), si è passati a quelli analitici, in cui molte operazioni sono state demandate a programmi specifici, per arrivare, attualmente, a quelli totalmente digitali dove tutte le operazioni sono integralmente gestite e controllate da software dedicato. IL PROCESSO DI FORMAZIONE: LA RICOGNIZIONE La ricognizione consiste nella correzione e nell’integrazione di tutti quei particolari topografici che non risultano completamente o chiaramente visibili attraverso la sola esplorazione stereoscopica dei fotogrammi. L’attività di ricognizione si svolge attraverso una analisi diretta sul terreno, con rilievi di campagna mirati e con il supporto della «minuta di restituzione». Il ricognitore provvede, osservando l’ambiente che lo circonda, ad appuntare tutto ciò che ritiene utile per arricchire l’informazione o correggere errori interpretativi. L’integrazione può essere semplicemente descrittiva (assegnare per esempio una destinazione d’uso ad un fabbricato, una tipologia di vegetazione per un’area boscata o coltivata, un tipo di materiale costruttivo per un manufatto edilizio, raccogliere elementi di toponomastica…..) oppure geometrica (correggere l’andamento del perimetro di un fabbricato, aggiungere un piccolo manufatto o un particolare topografico minore….). Nel caso in cui l’integrazione sia di tipo geometrico è necessario procedere al rilievo dell’oggetto mancante mediante misurazione diretta, o con strumenti topografici tradizionali oppure con strumentazioni GPS di precisione sub-metrica. In casi estremi dove, per macro-aree, la corrispondenza tra la «minuta di restituzione» e la realtà non è verificata, si rende indispensabile nuovamente il piazzamento del modello stereoscopico ed una nuova e più attenta restituzione. IL PROCESSO DI FORMAZIONE: L’EDITING E IL DB TOPOGRAFICO La fase di editing è il processo più laborioso e complesso dell'intero processo produttivo poiché, oltre all'inserimento delle correzioni segnalate nella ricognizione, si verificano, con appositi programmi, il rispetto dei vincoli e delle regole topologiche (continuità delle geometrie, assenza di sovrapposizioni geometriche non ammesse, correttezza e consistenza delle primitive grafiche impiegate (aree, linee e punti), controllo che tutti gli elementi grafici siano rappresentati con la corretta primitiva geometrica (si verifica, per esempio, che un fabbricato sia rappresentato da una geometria areale, un impluvio sia rappresentato da una geometria di tipo linea….). Questi controlli preventivi sono indispensabili proprio, e soprattutto, perché lo scopo ultimo del processo è quello di ottenere un Database Topografico, dove il rispetto dei vincoli geometrici, delle regole topologiche e delle relazioni spaziali tra i diversi oggetti, sono un requisito fondamentale. Il DB Topografico è l’evoluzione della Carta Tecnica numerica 1:5000 ed è la rappresentazione del territorio mediante elementi vettoriali, tridimensionali, ognuno dei quali corredato da informazioni alfanumeriche tabellate. Il DB Topografico di Regione Liguria è stato realizzato nel rispetto degli standard previsti dalle specifiche rilasciate nel 2004 dal gruppo di lavoro IntesaGIS nell’ambito dell’Intesa StatoRegioni-Enti Locali sui Sistemi Informativi Territoriali. Il contenuto del DB Topografico è organizzato secondo una struttura dati suddivisa in Strati Temi e Classi per un totale di 9 strati, 22 temi, 60 classi. L’ultima parte del processo è dedicata alla cura della veste grafica per la rappresentazione cartografica tradizionale, ricorrendo all’uso di simbologie, graficismi e segni convenzionali classici. IL PROCESSO DI FORMAZIONE: IL DB TOPOGRAFICO, GLI STRATI, I TEMI E LE CLASSI VIABILITA’, MOBILITA’ E TRASPORTI IMMOBILI ED ANTROPIZZAZIONI IDROGRAFIA, MORFOLOGIA E VEGETAZIONE TOPONOMASTICA IL PROCESSO DI FORMAZIONE: LA STRUTTURA DEL DB TOPOGRAFICO INFORMAZIONI GEODETICHE E FOTOGRAMMETRICHE INFORMAZIONI GEODETICHE IDROGRAFIA SUPERFICI IDROGRAFICHE VERTICE DI RETE CAPOSALDO AREA BAGNATA DI CORSO D'ACQUA SPECCHIO D'ACQUA INVASO ARTIFICIALE EMERGENZA NATURALE DELL’ACQUA INFORMAZIONI CARTOGRAFICHE PORZIONE DI TERRITORIO RESTITUITO VIABILITÀ, MOBILITÀ E TRASPORTI ACQUE MARINE STRADE LINEA DI COSTA MARINA AREA STRADALE VIABILITA' MISTA SECONDARIA ELEMENTO STRADALE GIUNZIONE STRADALE ELEMENTO VIABILITA' MISTA SECONDARIA GIUNZIONE DI VIABILITA' MISTA SECONDARIA RETICOLO IDROGRAFICO ELEMENTO IDRICO CONDOTTA NODO IDRICO OROGRAFIA ALTIMETRIA FERROVIE SEDE DI TRASPORTO SU FERRO ELEMENTO FERROVIARIO GIUNZIONE FERROVIARIA ELEMENTO DI METROPOLITANA GIUNZIONE DI METROPOLITANA ELEMENTO FUNICOLARE GIUNZIONE FUNICOLARE ALTRO TRASPORTO CURVA DI LIVELLO PUNTO QUOTATO FORME DEL TERRENO FORMA NATURALE DEL TERRENO SCARPATA AREA DI SCAVO O DISCARICA AREA IN TRASFORMAZIONE O NON STRUTTURATA VEGETAZIONE AREE AGRO - FORESTALI ELEMENTO DI TRASPORTO A FUNE BOSCO AREA TEMPORANEAMENTE PRIVA DI VEGETAZIONE PASCOLO O INCOLTO COLTURA AGRICOLA IMMOBILI ED ANTROPIZZAZIONI EDIFICATO EDIFICIO MANUFATTI MANUFATTO EDILIZIO SOSTEGNO A TRALICCIO MURO O DIVISIONE IN SPESSORE LOCALIZZAZIONE DI MANUFATTO EDILIZIO O DI ARREDO/IGIENE URBANA LOCALIZZAZIONE DI MANUFATTO INDUSTRIALE/DI TRASPORTO VERDE URBANO AREA VERDE FILARE ALBERI LOCALITA' SIGNIFICATIVE LOCALITA' SIGNIFICATIVE LOCALITA' SIGNIFICATIVE AMBITI AMMINISTRATIVI OPERE DELLE INFRASTRUTTURE DI TRASPORTO PONTE/VIADOTTO/CAVALCAVIA GALLERIA OPERE DI SOSTEGNO E DI DIFESA DEL SUOLO AMBITI AMMINISTRATIVI ENTI LOCALI COMUNE AREE DI PERTINENZA SERVIZI PER IL TRASPORTO AREA A SERVIZIO STRADALE AREA A SERVIZIO DEL TRASPORTO SU FERRO AREA A SERVIZIO PORTUALE AREA A SERVIZIO AEROPORTUALE MURO DI SOSTEGNO E RITENUTA DEL TERRENO OPERE IDRAULICHE, DI DIFESA E DI REGIMAZIONE IDRAULICA DIGA ARGINE OPERE IDRAULICHE DI REGOLAZIONE ATTREZZATURE PER LA NAVIGAZIONE OPERE PORTUALI E DI DIFESA DELLE COSTE PERTINENZE AREE RICREATIVE E SERVIZI AREE INDUSTRIALI AREE DI IMPIANTI INDUSTRIALI AREE ESTRATTIVE E DISCARICHE IL PROCESSO DI FORMAZIONE: IL DB TOPOGRAFICO E GLI STANDARD NAZIONALI Gli Standard Nazionali definiscono le regole per la formazione di una base informativa territoriale omogenea comune a tutte le Pubbliche Amministrazioni. Recepiscono le indicazioni e i principi di carattere generale enunciati dalla Direttiva INSPIRE del marzo 2007 e costituiscono una revisione delle specifiche IntesaGIS e dei documenti prodotti nell’ambito del protocollo d’Intesa Stato Regioni ed Enti Locali. Gli Standard Nazionali introducono anche il concetto di National Core, dove per National Core (NC) si intende il contenuto informativo minimo che le Pubbliche Amministrazioni, nell’ambito della propria attività istituzionale, devono garantire ai loro DB Geotopografici, per consentire la realizzazione di un DBT omogeneo a copertura nazionale. Il fine è quello di agevolare, limitando i contenuti obbligatori, l’interconnessione dei diversi DB Geotopografici; la scelta dei contenuti deriva dall’attenta valutazione delle esigenze delle Amministrazioni interessate ed è finalizzata alla realizzazione delle principali applicazioni di loro interesse e/o responsabilità. Per il National Core sono stati individuati due livelli di scala: • NC1, ovvero il corrispondente National Core alle scale 1:1000/2000 • NC5, ovvero il corrispondente National Core alle scale 1:5000/10000 Trattandosi di un DB Topografico finalizzato alla realizzazione della CTR alla scala 1:5000, Regione Liguria ha prodotto, conseguentemente, delle Specifiche di Contenuto di tipo NC5. Pertanto Regione Liguria, nell’ambito delle attività finalizzate all’aggiornamento della propria CTR 1:5000 (quella che sarà la futura IV^ edizione di Carta Tecnica), procederà all’adeguamento delle specifiche tecniche attualmente in uso allineandole a quelle stabilite dall’NC5. A supporto del processo di adeguamento agli standard, si ricorrerà all’uso del GeoUML Catalogue e del GeoUML Validator, due prodotti software realizzati dallo Spatial DBgroup del Politecnico di Milano, messi a disposizione dal CISIS per tutti gli Enti Territoriali che intendono produrre DBGeototopografici “in linea’’ con la normativa di riferimento nazionale. IL PROCESSO DI FORMAZIONE: IL DB TOPOGRAFICO E GLI STANDARD NAZIONALI Il GeoUML Catalogue Con il GeoUML Catalogue è possibile generare specifiche tecniche (specifiche di contenuto) nel pieno rispetto degli standard previsti dal National Core. Partendo dal Catalogo dei Dati Territoriali nella sua forma completa, cioè tutti gli strati, tutti i temi e tutte le classi previste per le scale di maggior dettaglio (1:1000 e 1:2000), si seleziona il livello di scala (1:5000 per la C.T.R.) fissando al contempo il criterio di popolamento, ovvero il contenuto minimo informativo obbligatorio alla scala di riferimento. Dalle scelte operate si ottiene una DPS (Data Product Specifications) che rappresenta il documento ufficiale di riferimento per il completamento del processo produttivo. Il GeoUML Validator Con il GeoUML Validator è possibile esaminare un DB Topografico e procedere alle verifiche di conformità agli standard del National Core. E’ uno strumento software appositamente studiato e realizzato per poter controllare la consistenza di un DB Topografico già durante la fase di produzione, semplificando notevolmente il collaudo da parte dell’utilizzatore finale. Fornendo al GeoUML Validator i riferimenti del DB Topografico da collaudare e la Specifica Tecnica di Riferimento da applicare (generata con il GeoUML Catalogue), l’esecuzione del programma produce in output un report che elenca e descrive dettagliatamente ogni incongruenza rilevata nel DB Topografico. Scorrendo il report ed usandolo come strumento di supporto alla produzione, è possibile agire puntualmente su ciascun errore rilevato: in questo modo, qualsiasi Ditta incaricata della produzione di un DB Topografico, con l’ausilio del GeoUML Validator (software totalmente free), può effettuare preventivamente un controllo qualitativo di elevato livello e consegnare un prodotto finale esente, o quasi, da errori. GeoUML Catalogue Specifica DPS Report Dataset da Validare GeoUML Validator