Sorveglianza nutrizionale
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Sorveglianza nutrizionale
1 Introduzione I paesi industrializzati, negli ultimi decenni sono stati caratterizzati dal diffondersi di patologie cronico-degenerative (malattie cardiovascolari, tumori, diabete, obesità, osteoporosi, ecc.). Recenti indagini epidemiologiche nazionali ed internazionali hanno evidenziato un aumento di sovrappeso e obesità in età adulta, inoltre si rileva la stessa tendenza nella popolazione pediatrica. I risultati di due recenti indagini (ISTAT e INRAN), hanno confermato un’alta percentuale di sovrappeso ed obesità in Italia: la prevalenza di sovrappeso era del 31,6% (39,2% uomini e 24,5% donne) e del 6,5% l’obesità (7% uomini e 6,1% donne). Per quanto riguarda l’eccesso ponderale in età evolutiva, la IOTF Position Paper, nel settembre 2003, indica che la prevalenza del sovrappeso in soggetti di età intorno ai 10 anni va dal 10% al 20% nei Paesi del Nord Europa ma è molto più alta nei Paesi del Sud Europa (>30%), in Italia la percentuale di sovrappeso e obesità è del 36% (siamo i più obesi di Europa). Questa situazione risulta preoccupante per la stretta associazione tra la condizione clinica nell’infanzia e l’obesità in età adulta: dal 30% al 60% dei bambini obesi mantiene l’eccesso ponderale nelle età successive. L’eccesso ponderale è attribuibile soprattutto a fattori ambientali e sociali che influenzano lo stile di vita, il comportamento alimentare e l’attività fisica. L’attuale stile di vita induce sempre più a una sedentarietà e ad un consumo di alimenti ad alto contenuto energetico, con conseguente accumulo di tessuto adiposo. La crescente prevalenza di obesità e la grande difficoltà nel trattamento di tale patologia, determinano lo sviluppo di piani di prevenzione rivolti alla popolazione, soprattutto quella infantile. L’istituzione dei Servizi di Igiene Alimenti e Nutrizionale (SIAN), nei Dipartimenti di Sanità Pubblica, si pone nell’ottica di attuare interventi di sorveglianza nutrizionale e prevenzione in campo alimentare e di contenere, nella popolazione di riferimento, le malattie correlate all’assunzione di alimenti. In particolare la sorveglianza è definita come un sistema coordinato di attività mirate alla raccolta sistematica e continuativa di dati e alla loro rapida analisi finalizzata ad un intervento specifico. L’insieme di dati che possono essere prodotti con i sistemi di sorveglianza nutrizionale e con la ricerca in ambito nutrizionale, è importante per indirizzare le politiche nutrizionali e mettere a punto interventi correttivi di cui deve essere valutata l’efficacia e l’impatto sulla salute pubblica. In questa ottica, nel 2002, si è istituito il gruppo di lavoro regionale sulla nutrizione (Gruppo Regionale Nutrizione), che nell’anno 2003 e 2005 nella Regione Emilia-Romagna ha formulato un progetto di sorveglianza nutrizionale rispettivamente su bambini frequentanti l’ultimo anno di scuola materna e su bambini frequentanti la classe 3° elementare. Tale progetto, con la stessa metodologia, proseguirà negli anni successivi fino al 2009, studiando altre fasce di età. Nel 2007 si prenderà in esame la popolazione pre-adolescenziale (13 anni) e, successivamente, adolescenziale (17 anni). Lo scopo del progetto è di ottenere una fotografia della popolazione infantile e adolescenziale, per delineare una mappa del rischio “nutrizionale”. Inoltre è indispensabile promuovere e perfezionare la rete di comunicazioni con le istituzioni scolastiche, i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e ospedalieri. 2 Progetto Nella Regione Emilia Romagna, nell'anno 2005, si è realizzata un'indagine su un campione rappresentativo di bambini di 9 anni frequentanti la 3° classe elementare. Lo scopo della ricerca è la rilevazione dello stato nutrizionale e la valutazione delle abitudini alimentari e gli atteggiamenti su un campione rappresentativo della nostra popolazione infantile e relativa famiglia. Questa indagine, svolta da tutte le Aziende USL della regione nel mese di febbraio-marzo 2005, ha consentito, oltre all'elaborazione dei dati a livello regionale, anche una valutazione autonoma e locale dei dati in ciascuna Azienda USL. La metodologia, che è stata adottata nel presente progetto, si basa sul Manuale di Sorveglianza Nutrizionale, sperimentato e validato dal’Inran in collaborazione con le U.O. Regionali nel corso del “Progetto Pilota di Sorveglianza ed Educazione Nutrizionale per la prevenzione delle malattie cronico degenerative” finanziato dal Ministero della Salute, articolato in varie Unità Operative, di cui una tecnica (Inran) e altre Regionali. La modalità di rilevamento delle misure antropometriche sono quelle raccomandate dall’OMS. Le procedure e la metodologia dell'indagine di sorveglianza nutrizionale sono state standardizzate e condivise da tutte le Ausl (Sian) della Regione Emilia-Romagna. Il percorso regionale che si vuole realizzare è finalizzato a: costruire e disporre di una banca dati che segnali la situazione epidemiologica sullo stato nutrizionale di gruppi di popolazione all'interno del territorio regionale, con particolare riferimento alle modifiche del comportamento alimentare attivare un percorso di interventi correttivi, programmati e continuativi nel tempo, basato su iniziative di educazione cui deve far seguito una verifica dell'efficacia del lavoro svolto. Per la realizzazione del progetto di sorveglianza nutrizionale, descritto sopra, è stato indispensabile attivare rapporti e collaborazioni con numerosi attori, alcuni dei quali interni all'AUSL ed altri esterni. All'interno delle Aziende USL si sottolineano i rapporti con i Servizi di Pediatria di Comunità dei Dipartimenti di Cure Primarie, facenti capo ai Distretti, che sono da sempre un preciso riferimento per i dirigenti scolastici e le scuole, nonché le aree di Epidemiologia del Dipartimento di Sanità Pubblica che rappresentano un punto di riferimento importante per la lettura dei dati secondari disponibili (mortalità, morbilità, registri di patologie, ecc.) e nella fase di elaborazione dei risultati ottenuti in ciascun ambito provinciale. Relativamente alle collaborazioni esterne, giocano un ruolo molto importante gli ex Provveditori agli Studi, ora Centri Servizi Amministrativi, gli Istituti Comprensivi, le Direzioni Didattiche per ciò che riguarda la raccolta dei dati utili al progetto che si realizza all'interno della scuola. Il progetto ha previsto l'analisi dei bambini iscritti al 3° anno di scuola elementare che al momento della rilevazione (febbraio-marzo 2005) avevano da 8 a 9 anni. La conoscenza dello stato nutrizionale e delle abitudini alimentari dei bambini della fascia di età individuata permetterà di orientare i successivi percorsi educativi. Le due fasce di età 6 e 9 anni, indagate nella ricerca, sono state studiate per le seguenti considerazioni: e' stato dimostrato che la correlazione fra obesità in età prescolare ed età adulta, studiando il BMI (Peso espresso in Kg./Altezza al quadrato espressa in m.), è massima fra i 4 e i 6 anni, momento in cui inizia la seconda fase di incremento ponderale definita "adiposity rebound"; inoltre a questa età il rischio è uguale fra maschi e femmine studi effettuati in Italia sull’età di insorgenza dell’obesità, identificano due picchi di frequenza: 10 e 13 anni Quindi l’obesità inizia precocemente e aumenta in età pre-adolescenziale, quando sono più elevati i rischi relativi di persistenza di obesità in età adulta e di patologia cardiovascolare correlata all’eccesso di tessuto adiposo. 3 La condizione di obesità rappresenta un problema molto complesso, multideterminato: fattori genetici, ambientali, psicologici, socio-culturali, comportamentali interagiscono in modo tale da favorire lo sviluppo e il mantenimento del disturbo. E’ opportuno formulare e attuare programmi di prevenzione in età precoce, poiché lo squilibrio nutrizionale, simile a quello dell’adulto, è già presente nei primi anni di vita. I motivi che inducono a intervenire fin dai primi anni di vita sono molteplici: il bambino con eccesso di peso presenta una serie di ripercussioni negative che riguardano la sua salute psichica e fisica in età pediatrica l'obesità insorta in età pediatrica tende a persistere in età adulta l'obesità insorta in età pediatrica aggrava il rischio di salute dell'adulto obeso è garantita un'alta adesione dei genitori, essendo essi più sensibili, data l'età dei figli Obiettivi La verifica della correttezza delle conoscenze e delle abitudini alimentari rappresenta uno dei punti di partenza per indirizzare comportamenti e stili di vita coerenti con gli obiettivi di salute. Obiettivi a breve termine Valutare la prevalenza di obesità, sovrappeso e sottopeso nei bambini frequentanti la classe 3° della scuola elementare, per ciascuna provincia. Tale dato è fondamentale per programmare gli interventi sulla ristorazione scolastica (es. linee guida sulle caratteristiche dei menù scolastici), per orientare iniziative di carattere formativo/informativo e di educazione sanitaria, e per prevedere nuovi percorsi o rivedere quelli esistenti di carattere assistenziale indirizzati a singoli utenti a rischio. Raccogliere informazioni sulle abitudini alimentari dei bambini e dei loro famigliari. I dati ottenuti dall’analisi dei questionari compilati dalle famiglie contribuiranno ad orientare gli interventi di carattere informativo ed educativo rivolti alla popolazione generale od a gruppi di essa, ed a meglio indirizzare le scelte nella ristorazione scolastica, secondo criteri maggiormente conformi ai gusti degli utenti, pur con la necessità di preservare apporti nutritivi equilibrati. Obiettivi a medio- lungo termine Diffusione di stili di vita corretti. Tale obbiettivo rientra fra le priorità dei Piani per la Salute in accordo con l’ultimo Piano Sanitario Nazionale 2003-2005 e Piano Sanitario Regionale che indicano come la diffusione di stili di vita salutari, con particolare riferimento ad una corretta alimentazione ed attività motoria, rappresenti uno dei principali obbiettivi di lavoro. Attivare idonei percorsi di educazione alimentare, sulla base delle informazioni sulle reali abitudini alimentari della popolazione infantile, in collaborazione con insegnanti, direzioni didattiche, aziende di ristorazione scolastica ed operatori delle singole mense e genitori, consentirebbe di ottenere i migliori risultati, in termini di efficacia, per il consolidamento di stili di vita salutari. Prevenzione clinica rivolta a gruppi a rischio. Tale obiettivo rientra tra le priorità del Piano Nazionale della Prevenzione 2005-2007 (condiviso dall’Intesa tra Stato, Regioni e Province autonome) che individua l’obesità, in particolare nelle donne in età fertile e nei bambini, come problema di salute prioritario. La miglior conoscenza dei dati sulla prevalenza di obesità e sovrappeso nella popolazione infantile consentirà di orientare meglio l’attività preventiva ed assistenziale di carattere individuale, evitando sovrapposizioni e ridondanze e stimolando la creazione di percorsi innovativi. 4 Per il raggiungimento degli obbiettivi a medio-lungo termine è necessario attivare una rete organica di iniziative in collaborazione con numerosi attori istituzionali e non che sfrutti i canali dell’informazione, della formazione, dell’educazione sanitaria e dell’attività clinica. Diventa fondamentale, quindi, collaborare: per le iniziative informative, con lo sportello della Prevenzione del Dipartimento di Sanità Pubblica, con l’ufficio Stampa dell’AUSL, con aziende di distribuzione, Associazioni di Consumatori, con Associazioni di categoria degli alimentaristi, con Provincia e Università; per le iniziative formative e di educazione alla salute, con i vari servizi aziendali o figure professionali (psicologi, neuropsichiatri infantili, medici dello sport, educatori, assistenti sanitari, Servizio Veterinari), con l’Assessorato all’Agricoltura, con l’Università. per la collaborazione nell’attivazione di percorsi clinici, con la Direzione Sanitaria e la Direzione dei Distretti e dei Presidi Ospedalieri, con i Pediatri di Libera Scelta. Metodologia L’obiettivo dell’indagine è la rilevazione delle misure antropometriche e la valutazione sui consumi alimentari su un campione rappresentativo della nostra popolazione. La prima fase della pianificazione dello studio ha previsto la definizione della popolazione target, del campione rappresentativo e la predisposizione di 2 questionari (uno per i bambini e uno per i relativi genitori). 1) Il questionario utilizzato nell’indagine e rivolto ai genitori è costituito da due sezioni : a) la prima finalizzata a raccogliere dati primari sui consumi alimentari utilizzando la metodologia di frequenza dei consumi. b) la seconda parte relativa ai comportamenti alimentari, agli stili di vita e all’attitudine verso il cibo. 2) Il questionario rivolto ai bambini è stato somministrato e compilato il giorno della rilevazione dei dati antropometrici per valutare: a) le conoscenze in ambito nutrizionale, i gusti e la rappresentazione della propria immagine corporea e di quella di entrambi i genitori. Le domande sono state poste in modo “chiuso” o strutturate a risposta “multipla”. Nei casi in cui non sono state fornite risposte alle domande, il dato è stato registrato sotto la voce “mancante di sistema”. A riguardo di alcuni particolari temi vedremo come questo dato può indurre alcune interessanti riflessioni. Considerata la bassissima percentuale di non risposte alle domande del questionario somministrato ai bambini (relative alle frequenze di consumo di alimenti, ai gusti alimentari e ai comportamenti ritenuti corretti) sono state utilizzate le frequenze relative valide. Tale scelta è stata dettata dalla necessità di rendere di facile ed immediata lettura i grafici presentati. L’anonimato è stato garantito dall’utilizzo di un codice che riportava la sigla della provincia, della scuola elementare, della sezione e un numero progressivo precedentemente assegnato al bambino. 5 Campionamento La popolazione presa in esame è costituita da un campione rappresentativo di 2955 bambini 1520 M (51,4%) e 1435 F (48,6%), frequentanti la 3° classe di scuola elementare, in ciascuna AUSL della Regione Emilia-Romagna (Tab. 1). Tab.1 - Numerosità campionaria minima prevista, distinta per Ausl AUSL Bologna Imola Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Ferrara Ravenna Forlì Cesena Rimini Totale Popolazione complessiva* Popolazione dei bambini Precisione al nati nel 1996* numerosità minima 806.024 120.774 268.720 402.330 462.858 639.315 347.084 354.162 172.790 186.601 277.153 3.771.060 5.906 990 1.969 2.960 4.103 5.385 2.100 2.581 1.269 1.568 2.384 31.215 * Popolazioni al 31/12/2001 2% 269 220 247 258 264 268 249 254 231 239 252 2.750 Campionamento L’obiettivo del campionamento era quello di includere un numero di bambini almeno pari alla numerosità calcolata con una procedura che garantisse una precisione al 2% e una rappresentatività a livello aziendale. Il piano di campionamento (casuale semplice, senza reintroduzione) ha previsto due fasi: 1. selezione delle scuole (100) 2. arruolamento di tutta la classe nelle scuole selezionate Il numero di alunni del campione è diverso a seconda della scuola, infatti alcuni istituti comprendono molte classi, mentre altri ne hanno un numero limitato; un campione casuale semplice sarebbe stato poco efficiente poiché sarebbero state sovra-rappresentate le scuole di piccole dimensioni. Per non incorrere in questo problema è stata applicata una procedura di campionamento che ha assegnato ad ogni scuola un peso proporzionale al numero degli alunni delle classi in questione. 100 sono le scuole che rappresentano il campione regionale. Le scuole sono state scelte per ambito territoriale (pianura, montagna, capoluogo) e, successivamente, per tipologia (comunale, privata laica o religiosa). La procedura ha permesso di estrarre esattamente il numero di scuole prefissato. In tal modo si è ottenuto un campione che permette di ottenere stime della prevalenza senza correggere i dati. Le scuole che non hanno partecipato al progetto sono state sostituite con quelle aventi le stesse caratteristiche per tipologia, ambito territoriale e numerosità campionaria. 6 Gli alunni assenti nel giorno in cui sono state effettuate le misure sono stati recuperati in giorni successivi. L’analisi dei non rispondenti non ha prodotto distorsioni di selezione. Il campione della Provincia di Rimini Complessivamente nella nostra provincia risultano coinvolti nella indagine 293 bambini, di cui 160 maschi (54,6%) e 133 femmine (45,4%) frequentanti 9 scuole elementari distribuite su 5 comuni. Nella tabella seguente sono riportate le scuole partecipanti distinte per tipologia (Tab. 2). Tab.2 - Scuole partecipanti distinte per tipologia COMUNE RIMINI RICCIONE RIMINI RIMINI RIMINI RIMINI CATTOLICA MONTECOLOMBO SANTARCANGELO TIPO SCUOLA PR S S S S S S S S DI DENOMINAZIONE SCUOLA Sant’Onofrio Annika Brandi Griffa Via Conforti Montessori San Salvatore Carpignola Croce Luigi Ricci Legenda: Tipologia: PR (Privata Religiosa) S (Statale) 7 N° ISCRITTI AL 3° ANNO di ELEMENTARE 24 100 22 19 32 25 46 26 14 308 Analisi e discussione dei dati della Provincia di Rimini La numerosità campionaria (6 e 9 anni) risulta simile (278 vs 293) quindi, è stato possibile effettuare comparazioni tra le 2 fasce di età su alcuni particolari aspetti della ricerca. QUESTIONARIO SOMMINISTRATO AI GENITORI STATO NUTRIZIONALE DEL BAMBINO Il campione della Provincia di Rimini è costituito da 293 bambini: 160 Maschi (54,6%) e 133 Femmine (45,4%). Dalle rilevazioni effettuate nella Provincia di Rimini si è evidenziato che la percentuale di bambini di 9 anni con eccesso di peso è del 33,4% (rispettivamente 21,8% sovrappeso e 11,6% obeso), quindi 64 bambini sono sovrappeso e 34 sono obesi. Risultano più in sovrappeso i Maschi (23,8%) rispetto alle Femmine (19,5%), mentre è simile il valore di obesità (M 11,9% vs F11,3%) (Graf.1). Graf. 1 - Distribuzione dello Stato Nutrizionale a 9 anni della Provincia di Rimini Stato nutrizionale dei bambini di 9 anni nella provincia di Rimini 80,0% 69,2% 70,0% 64,4% 66,6% 60,0% 50,0% 40,0% 30,0% 23,8% 19,5% 21,8% 20,0% 11,9% 11,3% 11,6% 10,0% 0,0% normopeso o sovrappeso obesità sottopeso maschio femmina Totale La nostra Ausl risulta con la percentuale più alta (33,4%) rispetto ai valori delle altre province della Regione Emilia-Romagna e della media regionale (29,6%, rispettivamente 20,6%, il grado di sovrappeso e 9% l’obesità) (Graf.2). Nelle singole province non ci sono differenze significative tra i 2 sessi, ma il sovrappeso è più alto nei Maschi (21,3%) rispetto alle Femmine (20%). 8 Graf. 2 - Distribuzione dello Stato Nutrizionale a 9 anni di tutta la Regione Emilia-Romagna Stato nutrizionale Regione Emilia-Romagna 9 anni 25,0% 22,8% 23,4% 21,3% 18,6% 20,0% 21,9% 19,8% 15,0% 12,4% 10,4% 8,4% 10,0% 21,8% 20,6% 16,4% 15,6% 11,2% 24,8% 18,7% 8,5% 11,6% 9,1% 8,2% 9,0% 8,7% 6,2% 5,7% sovrappeso obesità 5,0% 0,0% Bologna Cesena Ferrara Forlì Imola Modena Parma Piacenza Ravenna Reggio Rimini Regione Emilia Dal confronto tra lo stato nutrizionale dei bambini della Provincia di Rimini di 6 anni (278) e di 9 anni (293) emerge che il valore di sovrappeso è più basso a 6 anni rispetto a 9 anni (15,1% vs 21,8%), mentre il valore di obesità è simile (10,4% vs 11,6%): quindi l’eccesso ponderale (sovrappeso più obesità) risulta più alto a 9 anni rispetto a quello di 6 anni (Graf. 3). Graf. 3 - Stato Nutrizionale a 6 e a 9 anni della Provincia di Rimini Stato nutrizionale - Confronto 6/9 anni 80,0% 74,5% 66,6% 70,0% 60,0% 50,0% 6 anni 40,0% 30,0% 9 anni 21,8% 15,1% 10,4% 20,0% 11,6% 10,0% 0,0% sottopeso e normopeso sovrappeso obesità I maschi del campione di Rimini a 9 anni sono più in sovrappeso e obesi rispetto al campione regionale, mentre, nello stesso confronto, le femmine hanno lo stesso valore di sovrappeso e un valore più alto di obesità nel campione di Rimini (11,3%) rispetto al campione regionale (8,4%). 9 STATO NUTRIZIONALE DEI GENITORI Nella provincia di Rimini il 13,3% delle madri è in sovrappeso e il 6,5% obeso, mentre il 40,6% dei padri è in sovrappeso e il 9,6% è obeso, quindi i padri presentano un eccesso ponderale più alto rispetto alle madri (Graf. 4). E’ interessante notare come non è stata data una risposta riguardo al peso nel 6,1% dei casi, per quanto riguarda le madri, e nell’8,9% dei casi, per quanto riguarda i padri. Graf. 4 - Stato Nutrizionale dei genitori dei bambini di 9 anni della Provincia di Rimini Stato nutrizionale dei genitori 80,0% 70,3% 70,0% 60,0% 50,0% 40,6% 40,6% 40,0% 30,0% 20,0% 13,3% 8,9% 8,2% 10,0% 0,3% 3,8% 3,8% 1,4% 6,1% 2,7% 0,0% sottopeso normopeso sovrappeso obesità classe I obesità classe II mancante di sistema padre madre STATO SOCIO-ECONOMICO La famiglia del nostro campione ha cultura medio-elevata, infatti il 57,0% delle madri e il 41,6% dei padri è in possesso del diploma e l’11,9% delle madri e 15,4% dei padri è laureato ((Graf.5). Le famiglie prese in esame hanno anche una buona posizione sociale nel contesto lavorativo: la categoria degli imprenditori, libero professionisti, quella degli impiegati ed insegnanti, sono le più rappresentative del campione. Circa 1/4 delle madri, il 27,3, è casalinga (Graf.6). Graf. 5 – Grado di istruzione dei genitori dei bambini di 9 anni della Provincia di Rimini Grado di istruzione dei genitori 57,0% 60,0% 50,0% 41,6% 38,2% 40,0% 27,6% 30,0% 20,0% 15,4% 11,9% 10,0% 2,1% 3,1% 1,4% 1,7% 0,0% licenza elementare - licenza media diploma nessun titolo madre padre 10 laurea mancante di sistema Graf. 6 – Professioni dei genitori dei bambini di 9 anni della Provincia di Rimini Professione dei genitori 35,0% 31,4% 30,0% 27,3% 25,3% 23,9% 25,0% 22,9% 21,8% 20,0% 15,4% 15,0% 10,6% 10,0% 8,5% 3,8% 5,0% 1,7% 3,1% 3,4% 1,0% 0,0% imprenditore, impiegato, quadro, dirigente, libero commerciante, operaio, commesso, casalinga, pensionato in cerca occupazione mancante di sistema tecnico, insegnante esercente, artigiano bracciante professionista madre padre LA GIORNATA TIPO Dal confronto nelle 2 fasce di età considerate della media oraria delle attività, la giornata tipo risulta simile, purtroppo emerge che il tempo dedicato alle attività leggere è maggiore rispetto a quello dedicato alle attività vivaci, risulta quindi uno stile di vita più incline alla sedentarietà (attività leggera e scuola). (Tab.3). Tab. 3 – Confronto tra la giornata tipo a 6 e a 9 anni della Provincia di Rimini Ore a 6 anni Ore a 9 anni Attività vivace (cammino, bici, ginnastica, danza, giochi attivi) 3 3 leggera (Tv, leggere, mangiare, treno/bus, videogiochi, pc, giochi tranquilli) 5 5 Scuola 6 6 Sonno 10 10 Attività ATTIVITA’ FISICA DEL BAMBINO I bambini a 9 anni risultano più attivi (75,8%), (preferiscono prevalentemente calcio, nuoto, danza e basket), rispetto ai bambini di 6 anni (37,4%) (Graf.7) che praticano nuoto, danza e calcio. I bambini di 9 anni praticano una disciplina sportiva per più ore la settimana rispetto ai bambini di 6 anni (si muovono di più ma sono più obesi) (Graf.8). La risposta dei genitori riguardo alle ore di attività fisica praticate dai propri figli ha prodotto molte non risposte: il 24,3% nel campione dei 9 anni ed il 63,6% in quello dei 6 anni. Questo ci induce a pensare che i genitori non abbiano un’idea precisa in merito. 11 Graf. 7 e 8 – Attività fisica e ore dedicate dai bambini di 6 e 9 anni della Provincia di Rimini Attività fisica a 6 e a 9 anni Ore di attività fisica praticate a 6 e a 9 anni 75,8% 63,6% 70,0% 80,0% 62,6% 70,0% 60,0% 60,0% 50,0% 50,0% 37,4% 24,3% 30,0% 21,5% 30,0% 31,7% 31,1% 40,0% 40,0% 20,0% 20,0% 0,0% 2,7% 10,0% 26,7% 12,9% 7,9% 10,0% 1,8% 0,0% 0,0% 9 anni no si 9 anni 6 anni Da 1 a 2 ore mancante di sistema 6 anni Da 2 a 4 ore Più di 4 ore mancante di sistema La percentuale di bambini di 9 anni che trascorrono 2 ore o più di 2 ore davanti alla tv è molto alta, esattamente il 74,1% (Graf.9). Questo dato contrasta con le raccomandazioni delle più importanti comunità scientifiche pediatriche, che consigliano una fruizione televisiva giornaliera non superiore alle 2 ore, in considerazione dello scarso tempo dedicato ad uno stile di vita più attivo e alla consistente influenza esercitata dagli spot pubblicitari trasmessi durante i programmi visti dai bambini (pomeridiani e serali). Da un’indagine Sip presentata a Pisa nell’ambito del primo “Consensus Nazionale sull’obesità infantile” (aprile 2005), è emerso che se un bambino guardasse per 2 ore al giorno “Italia 1”, nella fascia oraria compresa tra le 15 e le 18 (specificatamente dedicata all’infanzia), quel bambino rischierebbe di vedere in 1 anno 31500 spot pubblicitari (più di 80 al giorno) corrispondenti a 5500 pubblicità di snack dolci e salati, bibite, biscotti e gelati. Graf. 9 – Ore trascorse davanti alla Tv dai bambini di 9 anni della Provincia di Rimini 47,8% 19,5% 21,8% 1 ora 2 ore 3 ore 6,8% 4,1% Più di 4 ore mancante di sistema Tuttavia, dalla nostra indagine, la richiesta di cibi pubblicizzati non è molto alta: il 10,2% dei bambini di 9 anni li richiede “sempre” e “spesso”, mentre solo il 7,5% dei genitori li accontenta “sempre” e “spesso”(Graf.10-11). Dal confronto tra il campione dei bambini di 6 anni e quello di 9 si evidenzia un andamento simile nei due comportamenti esaminati. Graf. 10 e 11 – Confronto tra richiesta e acquisto di cibi pubblicizzati a 6 e a 9 anni della Provincia di Rimini Accoglimento della richiesta di cibi pubblicizzati Richiesta di cibi pubblicizzati 66,6% 70,0% 69,3% 63,6% 67,3% 70,0% 60,0% 60,0% 50,0% 50,0% 40,0% 40,0% 22,2% 30,0% 30,0% 18,0% 20,0% 7,8% 10,0% 16,7% 8,3% 2,4% 1,0% 15,8% 20,0% 6,1% 4,0% 4,1% 3,4% 10,0% 6,5% 10,1% 3,2% 3,6% 0,0% 0,0% 9 anni mai qualche volta 9 anni 6 anni spesso sempre mai mancante di sistema 12 qualche volta 6 anni spesso sempre mancante di sistema GIORNATA ALIMENTARE Le due fasce di età considerate hanno comportamento simile: infatti la famiglia si riunisce, come da tradizione italiana, prevalentemente a cena, rispetto agli altri pasti principali (Graf.12), inoltre una percentuale molto elevata dei 2 campioni ha spesso la Tv accesa durante i pasti (Graf.13). Graf. 12 e 13 – Pasti consumati e frequenza di tv accesa ai pasti nelle famiglie dei 6 e a 9 anni della Provincia di Rimini Famiglia riunita a tavola TV accesa durante i pasti 60,0% 56,3% 55,6% 60,0% 56,5% 60,0% 50,0% 50,0% 40,0% 28,0% 40,0% 30,0% 20,6% 23,7% 30,0% 22,7% 23,1% 17,3% 14,7% 20,0% 20,0% 17,6% 2,2% 1,7% 10,0% 10,0% 0,0% 0,0% 9 anni colazione pranzo 9 anni 6 anni mai cena talvolta spesso 6 anni mancante di sistema Una notevole percentuale dei bambini di 9 anni è abituato a frazionare i pasti principali con degli spuntini. Il 21,5% del campione non ha l’abitudine a consumare la colazione tutte le mattine. Considerata l’importanza che riveste la prima colazione per un corretto introito nutrizionale e giornaliero, l’alta percentuale di studenti che hanno risposto negativamente ci evidenzia l’esistenza di un comportamento inadeguato. Inoltre il 18, 7% è abituato a consumare “quasi tutti i giorni” e “tutti i giorni” il dopocena (Graf.14). Questo è costituito prevalentemente da alimenti calorici ed eccessivamente ricchi in grassi e zuccheri come prodotti da forno dolci e salati (14,3%), panini imbottiti (1,8%), snack dolci (35,7%), snack salati (15,2%), succhi di frutta (7,3%) e bibite dolci (19,6%). Graf. 14 – Frequenze di consumo della colazione e spuntini a 9 anni della Provincia di Rimini Frequenza di consumo di colazione, spuntino, merenda e dopocena 7,2% 8,5% 10,2% dopocena 38,6% 35,5% 11,7% merenda 0,3% 64,8% 17,7% 5,5% 8,2% spuntino 0,3% 65,2% 20,5% 5,8% 78,2% 0,3% colazione 1,0% 0,0% 8,2% 10,0% mai a volte 12,3% 20,0% 30,0% quasi tutti i giorni 40,0% tutti i giorni 50,0% 60,0% mancante di sistema 13 70,0% 80,0% Dall’analisi degli alimenti consumati ai pasti principali, contrariamente ai consigli della dieta mediterranea, risulta che il secondo è più consumato rispetto al primo e che la verdura e la frutta sono poco presenti (Graf.15). Graf. 15 – Alimenti consumati ai pasti principali dai bambini di 9 anni di Rimini Dolce 3,4% 2,6% 18,6% Frutta, spremuta, 20,7% centrifugato frutta 30,8% Contorno 19,5% 36,9% Secondo 24,4% 10,3% Primo 32,8% 0,0% 5,0% pranzo 10,0% 15,0% 20,0% 25,0% 30,0% 35,0% 40,0% cena L’acqua è la bevanda più consumata ai pasti principali, purtroppo emerge che circa il 10-15% utilizza anche bevande zuccherate, succhi di frutta e tè (Graf.16). Graf. 16 – Bevande consumate ai pasti principali dai bambini di 9 anni di Rimini Latte, latte aromatizzato 0,6% 0,0% Thè o tisane 3,4% 2,5% Bibite gassate 3,5% Succo di frutta,spremuta,frullato 6,8% 3,7% 4,1% 85,4% 89,8% Acqua 0,0% 10,0% pranzo 20,0% 30,0% 40,0% 50,0% 60,0% 70,0% 80,0% 90,0% cena Le frequenze di consumo evidenziano che i bambini preferiscono, per quanto riguarda le pietanze, consumare “2-4 volte la settimana” carne, salumi e formaggi rispettivamente nel 62,7%, 40,6% e 45,7%, mentre uova e pesce sono consumati prevalentemente “1 volta alla settimana” nel 62,7% e 44,3%. 14 Verdura e frutta presentano frequenze di consumo molto basse: “2-4 volte la settimana” il 27,5% e il 22.9%, e tale percentuale diminuisce al 19,6% e 28,6% se il consumo di verdura e frutta è “1 volta al giorno” e addirittura al 12,4% e 21,8% se si considera “2-3 volte al giorno”. (Graf.17 e graf.18). Graf. 17 – Confronti tra le frequenze di consumo di vari gruppi alimentari. 12,0 verdure legumi 5,8 5,4 7,2 19,6 10,5 12,0 1,1 0,7 1,4 27,5 14,6 0,0 38,2 20,4 6,8 16,8 8,9 6,4 formaggi 2,5 45,7 22,7 8,2 5,7 11,7 43,1 10,2 latte 19,4 6,4 4,9 1,8 2,5 pesce 0,0 0,0 1,7 32,4 uova 0,0 0,4 1,4 16,9 0,4 6,4 8,5 salumi 1,2 carne 62,7 12,3 2,1 4,2 1,4 44,3 14,3 3,1 4,2 40,6 29,9 8,2 4,6 5,4 1,2 0,4 1,7 18,3 62,7 9,1 mai meno di una volta al mese 1-3 mese 1 volta a settimana 2-4 volte a settimana 5-6 volte a settimana 1 volta al giorno 2-3 volte al giorno 15 Dal confronto tra consumo di dolci e di frutta “2-3 volte al giorno”, emerge che è alta la percentuale degli alimenti zuccherini (10,5%) introdotti dai bambini di 9 anni rispetto a quella della frutta (21,8%), e rispetto alle frequenze consigliate dalle Linee guida per una sana alimentazione italiana (Graf. 18). Graf. 18 – Confronti tra le frequenze di consumo di dolci e di frutta. 0,4% 0,8% 4-5 volte al giorno 10,5% 2-3 volte al giorno 21,8% 24,0% 1 volta al giorno 10,9% 5-6 volte a settimana 28,6% 14,1% 23,2% 22,9% 2-4 volte a settimana 1 volta a settimana 20,2% 6,1% 1-3 mese 6,0% 2,7% 3,0% 0,8% 1,9% 2,3% meno di una volta al mese mai 0 0,05 frutta 0,1 0,15 0,2 0,25 0,3 dolci DIETA E SALUTE IL Sistema Sanitario Nazionale è considerato dalle famiglie del campione, il principale riferimento per avere informazioni su alimentazione e salute (52,5%), questo dato sottolinea il riconoscimento di responsabilità e l’influenza sulla popolazione indagata. La Tv/radio, i libri e gli articoli e le etichette degli alimenti, sono considerate buone fonti di informazioni (Graf.19). Graf. 19 – Principali fonti di informazione in tema di alimentazione. 0,8% Altro 0,9% Internet 13,4% TV/radio 2,5% Materiale informativo industrie alimentari 4,5% Grande distribuzione 1,6% Palestre/centri di bellezza/ dimagrimento 2,8% Colleghi 13,7% Confezione/etichetta 5,7% Pubblicità 4,6% Negozi specializzati 14,0% Articoli su giornali 10,7% Libri, testi specializzati 1,6% Associazioni dei consumatori 1,2% Pubblica Amministrazione 6,1% Scuola 15,8% Servizio Sanitario Nazionale 0 0,02 0,04 0,06 0,08 16 0,1 0,12 0,14 0,16 IL nostro campione viene influenzato soprattutto dall’esigenza di mangiare sano (74,4%), dalla necessità di consumare cibi sicuri a livello nutrizionale (42,2%), coniugando l’esigenza di rispettare i gusti familiari (41,2%) e la facilità di preparazione(31,8%) (Graf.20). Graf. 20 – Fattori che influenzano le scelte alimentari. 0,3% Altro 3,5% Prodotti biologici, lotta integrata 0,3% Essere vegetariano o altra cultura alimentare 10,5% Sicurezza alimentare 4,6% Contenuto di additivi, conservanti coloranti 1,5% Dieta prescritta Moda, pubblicità 0,6% Prodotto dietetico 0,5% 0,5% Presentazione, confezione, involucro 1,7% Dimagrire 7,9% Facilità di preparazione 18,4% Tentare di mangiar sano/equilibrato 10,2% Gusto/sapore dei cibi 0,8% Radici culturali/religiose/etniche 12,3% Quello che tutta la famiglia vuole mangiare 6,7% Prezzo 6,7% Abitudine o routine 13,0% Sapere “cosa c’è dentro” 0 0,02 0,04 0,06 17 0,08 0,1 0,12 0,14 0,16 0,18 0,2 QUESTIONARIO SOMMINISTRATO AI BAMBINI Il questionario somministrato a scuola ai bambini di 9 anni il giorno della rilevazione dei dati antropometrici, ha avuto lo scopo di considerare meglio il livello e la qualità delle loro competenze in ambito nutrizionale. Sono emersi alcuni aspetti interessanti sulle loro conoscenze e convinzioni. Alla domanda “quanto sai sulla nutrizione” circa il 70,3% del campione ha risposto che ne “sa poco o nulla” (Graf.21). Graf. 21 – Presunta conoscenza dei bambini di 9 anni in ambito nutrizionale. 57,0% 23,9% 4,8% so molto so alcune cose so poco non so nulla 1,0% 13,3% Mancante di sistema Tuttavia al quesito “Penso dovrei mangiare …’uguale, di meno, di più’ una serie di alimenti”, è dimostrata una buona percezione di buoni principi di sana alimentazione (Graf. 22). Infatti i bambini riconoscono, in significative percentuali, di dover consumare meno cioccolata (65,6%), meno dolci (49%), meno dolciumi (64,4%), meno gelati (49,5%), meno patatine (53,3%), mentre sanno di dover consumare di più frullati (64,3%), più frutta (72,9%), più latte (52,1%), più legumi (54,8%), più minestre di verdure (57,7%), più pesce (66%), e più verdure cotte e crude (57,2%, 50,2%). (Graf.22). Anche alla domanda “Fa bene, fa male?…. una serie di alimenti”, i bambini dimostrano un buon livello di conoscenze nelle seguenti percentuali di risposta “non fanno bene”: le bibite (79,4%), i dolci (89%), il cioccolato (78,6%), il gelato (70,8%), l’hamburgher (73,3%), le merendine (63,1%), le patatine confezionate (74,5%), le torte (67,5%) e il vino (72,8%). Fanno invece, “bene” e “molto bene” la carne (67,2%), la frutta (85,9%), il latte (64,4%), i legumi (61%), il pesce (71,1%), le uova (53,2%), le verdure crude e cotte (59,95, 60,8%). (Graf.23). Dal confronto tra i “pasti consumati al giorno” e quelli che il nostro campione “dovrebbe consumare”, emerge una differenza nelle due tipologia di risposte: rispetto all’effettivo consumo (18,1%), una buona percentuale di bambini è consapevole che dovrebbe consumare la prima colazione (23,5%), che dovrebbe diminuire gli spuntini di metà mattina (11,6% vs 16,5%), e del pomeriggio (11,1% vs 14,4%), così come il dopocena (3,9% vs 5,5%%) e i fuoripasto (1,7% vs 4,5%) (Graf.24). 18 Graf. 22 – Opinioni su cosa i bambini ritengono d dover mangiare di meno, di più o in uguale quantità Penso dovrei mangiare verdure crude 22,2% verdure cotte 22,9% 19,9% 50,2% 27,6% 57,2% 36,5% 38,2% 33,6% 29,1% 37,4% 25,3% uova succhi 19,1% pomodori 12,8% pesce 66,0% 21,2% 13,1% patatine 51,7% 29,2% 53,3% 33,6% 43,1% 36,0% 38,5% 42,4% 34,2% 42,5% 20,8% patate 19,1% pasta 23,3% pane 13,0% minestre di verdure 16,6% legumi 36,1% 3,4% frutta 12,4% 72,9% 64,3% 23,4% 15,8% formaggi 37,1% 9,3% 17,9% dolci 47,1% 64,4% 26,3% 33,1% 8,6% cioccolato 49,5% 23,6% frullati dolciumi 52,1% 36,2% 14,4% gelato 54,8% 28,6% 11,7% latte 57,7% 29,4% 49,0% 65,6% 25,8% 12,3% carne 8,6% bevande 51,4% 36,3% 55,0% 36,4% 0 0,1 uguale di meno 0,2 0,3 0,4 di più 19 0,5 0,6 0,7 0,8 Graf. 23 – Opinioni su quali alimenti i bambini ritengono facciano bene o male vino 6,1% verdure cotte verdure crude uovo 21,1% 9,9% 10,6% 29,5% 34,5% 12,3% 7,8% torte succo salumi prosciutto crudo 11,7% pizza pesce 3,4% dolci 2,7% 40,6% 2,4% 0,0% 53,2% 49,0% 23,6% 22,9% 7,9% 74,4% 29,0% 63,1% 61,0% 31,2% 64,4% 33,2% 7,2% 19,5% 5,5% 73,3% 23,7% 70,8% 12,0% 2,1% 8,6% 4,8% 16,6% 78,6% 48,8% 16,4% 67,3% 30,0% 2,7% 2,7% 8,3% 10,7% 89,0% 41,5% 11,7% 2,4% 18,2% 47,8% 64,0% 24,3% 68,9% 30,0% 1,1% 10,0% 20,0% non fa bene 85,9% 43,6% 47,8% 34,8% biscotti acqua 53,6% 27,4% 7,8% burro bibite 74,5% 52,8% 36,2% cereali carne 71,1% 18,3% 10,6% hamburger cioccolato 56,3% 5,8% legumi formaggi 51,7% 17,9% 13,4% merendine frutta 54,4% 36,6% olio gelato 49,1% 31,6% 32,8% 33,8% pane latte 44,9% 25,5% 7,2% patate minerali 67,5% 25,8% patate confezionate pasta 53,2% 37,6% 12,8% prosciutto cotto 59,9% 24,7% 17,5% 19,3% 72,8% 60,8% 29,3% 30,0% fa bene 40,0% 50,0% fa molto bene 20 60,0% 70,0% 79,4% 80,0% 90,0% Graf. 24 – Confronti tra pasti consumati e pasti ideali da consumare nella giornata 1,7% fuori pasto 4,5% 3,9% dopocena 5,5% 24,0% cena 20,4% 11,1% merenda 14,4% 24,2% pranzo 20,6% 11,6% spuntino 16,5% 23,5% colazione 18,1% 0,0% 5,0% 10,0% Pasti consumati al giorno 15,0% 20,0% 25,0% Pasti che dovresti consumare nella giornata Dai dati emersi, risulta che i bambini di 9 anni sono molto informati sulle regole per una sana nutrizione (Grafici 22,23 e 28), tuttavia si rileva dalle frequenze di consumo espresse dai genitori, che ad una conoscenza teorica, non corrisponde un corretto comportamento. Probabilmente un coinvolgimento più attivo dei bambini potrebbe migliorare la motivazione al cambiamento: dalle risposte fornite al quesito “Come ti piacerebbe imparare?” , i bambini preferirebbero imparare le nozioni di nutrizione dai laboratori di cucina (24,5%), dai laboratori di educazione al gusto (14,6%) e dai programmi Tv (17,7%) (Graf.25). Graf. 25 – Opinioni dei bambini su come vorrebbero imparare la nutrizione 30,0% 24,5% 25,0% 17,7% 20,0% 14,6% 15,0% 13,8% 12,1% 9,6% 7,4% 10,0% 5,0% 0,3% 0,0% giornalini laboratori laboratori cucina educazione programmi tv materiale materiale visite in scolastico informativo fattoria gusto 21 altro A guidare e condizionare le scelte alimentari dei bambini risultano essere in percentuale maggiore i “genitori” (31,8%), sono considerati importanti anche il “sapore” (22%) e le “abitudini” (16,1%), la “pubblicità” non sembra essere molto influente (9,2%) (Graf.26) Graf. 26 – Opinioni dei bambini sulle influenze in tema alimentare 35,0% 31,8% 30,0% 25,0% 22,0% 20,0% 16,1% 15,0% 9,2% 8,9% 7,6% 10,0% 4,3% 5,0% 0,0% pubblicità abitudine sapore sorpresine genitori, compagni, famiglia amici non so Alla domanda su “cosa piace oppure no…” c’è una percentuale di risposta “mai assaggiato” variabile a seconda dell’alimento (Graf.27), purtroppo questa consuetudine si discosta dalla buona regola di assaggiare con gradualità i cibi nuovi, per aumentarne la varietà e assicurarsi un valido introito nutrizionale. Tra gli alimenti elencati, i più graditi sono risultati le carote (66,3%), le patate (64,4%), i finocchi (56,6%) e i pomodori (51,6%), le banane (69,7%), le albicocche e le pere (76,4%), ma anche kiwi (51,2%) e agrumi (50%). Piacciono di più i gamberi (53,8%), le vongole (58,9%) e il tonno (66,1%) rispetto ai bastoncini di pesce (51%) che comunque sono ben rappresentati (Graf.27). 22 Graf. 27 – Opinioni dei bambini sulle loro preferenze alimentari tonno 5,1% polpo pesce vongola 21,3% 24,4% 30,2% 24,1% 18,2% 25,3% 15,8% 19,5% 9,3%12,3% sogliola 9,3% bastoncini albicocche uva melone pera frutta secca 5,5% 4,5% 9,9% patate peperoni insalate 5,5% 12,1% 36,3% 5,5% 6,2% 64,4% 41,1% 48,1% 41,2% 27,0% 56,6% 20,5% 41,2% 27,3% 22,0% 21,9% 19,5% 22,3% 16,2%16,2% broccoli 47,6% 51,6% 17,6% 23,5% 28,4% 16,4% 28,8% 26,4% 7,3% 10,0% mai assaggiato 32,8% 22,4% 10,3% 20,0% 69,7% 50,0% 24,3% 28,5% 12,8% 18,7% carciofi 0,0% 51,2% 22,6% 17,9% 19,7% 9,6% 13,3% 71,6% 46,7% 18,6% cavolfiore legumi 22,5% 19,1% 33,1% 25,3% 36,3% 21,6% 27,7% 25,4% 23,6% 25,7% 10,6% 16,1%20,2% 23,3%28,4% 28,1% 25,0% 7,5% 3,1% 14,0% 20,6% fagiolini carote 64,3% 14,7% finocchi 76,4% 76,4% 12,3% 15,1% funghi pomodori 51,0% 21,3% 17,2% 24,2% 14,7% 9,3% 2,4% agrumi sedano 53,8% 21,4% 14,8% kiwi spinaci 49,9% 20,9% 14,4% frutta di bosco zucchine 13,7% 14,4% 13,6% 12,0% 11,6% 16,4% 3,4% 3,8% 58,9% 22,6% frutta esotica banane 15,5% 5,5%7,6% 4,8% 40,7% 25,4% 10,3%14,4% gamberi 66,1% 18,2% 10,6% 66,3% 36,3% 34,8% 31,4% 35,9% 30,0% 40,0% per niente così così 23 50,0% molto 60,0% 70,0% 80,0% Graf. 28 – Opinioni dei bambini su alcuni comportamenti 23,5% Pre crescere sano lo sport e l'attività 63,5% motoria sono importanti come il cibo che 13,0% mangi 13,0% 11,6% Le bibite gassate dissetano come l'acqua 75,4% 1,7% 4,4% Va bene mangiare il cioccolato ogni giorno 93,9% 19,1% Frutta e verdura conservata sono 32,4% 48,5% nutrienti quanto frutta e verdura fresca 15,5% La tua salute durante la crescita dipende dal cibo che mangi 78,7% 5,8% 25,3% E' meglio mangiare piccole quantità di 60,8% cibi differenti anziché molto di un cibo 14,0% solo 10,3% 7,5% Andare tutte le settimane al fast-food va bene 82,2% 12,6% Va bene mangiare cibi come caramelle e 60,8% 26,6% gelato, ma non tutti i giorni 13,4% Il latte fa le ossa forti 83,2% 3,4% 6,5% Per rimanere sano devi mangiare meno 87,7% 5,8% grassi 22,0% E' importante mangiare cibi come pane e cereali integrali 67,0% 11,0% 0,0% 10,0% No 20,0% 30,0% 40,0% Si 50,0% Non so 24 60,0% 70,0% 80,0% 90,0% 100,0% Discussione e conclusioni I risultati della nostra indagine sulle due fasce di età considerate indicano che l’obesità è in costante aumento e che l’eccesso ponderale peggiora con l’aumentare dell’età. Questo risulta infatti più alto a 9 anni (33,4%) rispetto a quello dei 6 anni (25,5%); inoltre i maschi di 9 anni presentano un valore più alto di eccesso ponderale (35,7%) rispetto alle femmine della stessa età (30,8%). Un dato estremamente negativo della nostra ricerca indica che il campione della provincia di Rimini presenta il peggiore eccesso ponderale (sovrappeso più obesità) (33,4%) rispetto alla media regionale dell’Emilia-Romagna (29,6%). Anche nei genitori la condizione di sovrappeso e di obesità è abbastanza preoccupante, in particolare i padri (50,2%) risultano con percentuali più alte delle madri (19,8%). Analizzando la giornata alimentare dei bambini, osserviamo un alto consumo di pietanze (specialmente carne e formaggi) rispetto al primo piatto, uno scarso consumo di pesce, frutta, verdura, sostanzialmente una alimentazione poco variata con conseguenti possibili squilibri nutrizionali. Purtroppo il 21,5% del campione non ha l’abitudine a consumare la colazione tutte le mattine. E’ un dato molto preoccupante vista l’importanza che questa riveste per un corretto introito nutrizionale giornaliero. Inoltre tra coloro che regolarmente la fanno, una buona percentuale non assume latte o yogurt, alimenti ideali per una corretta colazione, ma preferisce te e succhi di frutta (26,5%). Per ciò che riguarda lo sport, si evidenzia una percentuale abbastanza alta di bambini che pratica attività sportiva (75,8%), tuttavia è poco il tempo dedicato ad uno stile di vita più attivo (cammino, bici, giochi con amici Tab.3). I bambini ,così come i loro genitori, hanno buone conoscenze in campo alimentare e vorrebbero saperne di più attraverso metodologie di apprendimento più attivo come laboratori di cucina e del gusto. Purtroppo ad un buon livello informativo e socio-economico delle famiglie in esame non corrisponde, in una percentuale del campione, un altrettanto adeguato stile di vita caratterizzato da un miglior comportamento alimentare e da attività motoria costante. I risultati dell’indagine evidenziano che: Il sovrappeso e l’obesità sono anche nella nostra realtà un problema evidente; Le abitudini alimentari dei nostri bambini presentano alcuni errori qualitativi: alto consumo di carboidrati semplici, basso consumo di verdura e di frutta, ripetitività nelle scelte alimentari; C’è una fortissima sensibilizzazione al problema, lo dimostra l’alto numero di questionari ritornati e l’impegno alla sua compilazione; La fruizione televisiva risulta alta, spesso a scapito di un possibile tempo dedicato all’attività motoria (sport, giochi attivi con amici), ciò comporta una eccessiva sedentarietà, una massiccia esposizione a spot pubblicitari, e un più frequente consumo, senza averne la consapevolezza, di alimenti pubblicizzati (prodotti dolciari da forno, cereali zuccherati, bevande zuccherate, dolciumi), prodotti che contrastano notevolmente con l’alimentazione raccomandata dai più autorevoli organi scientifici. La riflessione sui dati emersi stimola quindi, la necessità di programmazione di interventi informativi ed educativi, per accrescere nei bambini e nelle loro famiglie la consapevolezza dell’importanza di migliorare qualitativamente lo stile di vita. La tendenza alla sedentarietà del nostro campione è un dato preoccupante che deve stimolare una riflessione approfondita sull’attuale stile di vita della famiglia, e di conseguenza è assolutamente necessario assieme alle Istituzioni, Scuola, Enti privati attuare coordinati, sistematici e multidisciplinari programmi di promozione alla attività motoria e fisica del bambino. 25 INDICE Introduzione ……………………………………………………………………………………………………………………………………….. pag. 1 Progetto ………………………………………………………………………………………………………………………………………. pag. 2 Obiettivi ………………………………………………………………………………………………………………………………………. pag. 3 Obiettivi a breve termine ………………………………………………………………………………………………………….. pag. 3 Obiettivi a medio/lungo termine Metodologia ……………………………………………………………………………………………. pag. 4 ……………………………………………………………………………………………………………………………………… Campionamento pag. 4 ………………………………………………………………………………………………………………………... pag. 5 Il campione della Provincia di Rimini …………………………………………………………………………………………….. pag. 6 Analisi e discussione dei dati della Provincia di Rimini …………………………………………………………………. pag. 7 QUESTIONARIO SOMMINISTRATO AI GENITORI …………………………………….. pag. 7 Stato nutrizionale del bambino ……………………………………………………………………………………………. pag. 7 Stato nutrizionale dei genitori……………..…………………………………………………………………………………. pag. 9 Stato socio economico …………………………………………………………………..…………………………………………. pag.10 La giornata tipo pag.11 ……………………………………………………………………………………………………………………….. Attività fisica del bambino …………………………………………………………………………………………………………. pag.11 ……………………………………………………………………………………………………………………….. pag.13 Dieta e salute …………………………………………………………………………………………………………………………………….. pag.16 Giornata alimentare QUESTIONARIO SOMMINISTRATO AI BAMBINI Discussione e conclusioni …………………………………….. pag.17 ………………………………………………………………………………………………………….. pag.24 26 27