Sorveglianza nutrizionale

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Sorveglianza nutrizionale
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Introduzione
I paesi industrializzati, negli ultimi decenni sono stati caratterizzati dal diffondersi di patologie
cronico-degenerative (malattie cardiovascolari, tumori, diabete, obesità, osteoporosi, ecc.).
Recenti indagini epidemiologiche nazionali ed internazionali hanno evidenziato un aumento di sovrappeso
e obesità in età adulta, inoltre si rileva la stessa tendenza nella popolazione pediatrica. I risultati di
due recenti indagini (ISTAT e INRAN), hanno confermato un’alta percentuale di sovrappeso ed obesità
in Italia: la prevalenza di sovrappeso era del 31,6% (39,2% uomini e 24,5% donne) e del 6,5% l’obesità
(7% uomini e 6,1% donne). Per quanto riguarda l’eccesso ponderale in età evolutiva, la IOTF Position
Paper, nel settembre 2003, indica che la prevalenza del sovrappeso in soggetti di età intorno ai 10 anni
va dal 10% al 20% nei Paesi del Nord Europa ma è molto più alta nei Paesi del Sud Europa (>30%), in
Italia la percentuale di sovrappeso e obesità è del 36% (siamo i più obesi di Europa).
Questa situazione risulta preoccupante per la stretta associazione tra la condizione clinica nell’infanzia
e l’obesità in età adulta: dal 30% al 60% dei bambini obesi mantiene l’eccesso ponderale nelle età
successive.
L’eccesso ponderale è attribuibile soprattutto a fattori ambientali e sociali che influenzano lo stile di
vita, il comportamento alimentare e l’attività fisica.
L’attuale stile di vita induce sempre più a una sedentarietà e ad un consumo di alimenti ad alto
contenuto energetico, con conseguente accumulo di tessuto adiposo.
La crescente prevalenza di obesità e la grande difficoltà nel trattamento di tale patologia, determinano
lo sviluppo di piani di prevenzione rivolti alla popolazione, soprattutto quella infantile.
L’istituzione dei Servizi di Igiene Alimenti e Nutrizionale (SIAN), nei Dipartimenti di Sanità Pubblica,
si pone nell’ottica di attuare interventi di sorveglianza nutrizionale e prevenzione in campo alimentare e
di contenere, nella popolazione di riferimento, le malattie correlate all’assunzione di alimenti.
In particolare la sorveglianza è definita come un sistema coordinato di attività mirate alla raccolta
sistematica e continuativa di dati e alla loro rapida analisi finalizzata ad un intervento specifico.
L’insieme di dati che possono essere prodotti con i sistemi di sorveglianza nutrizionale e con la ricerca
in ambito nutrizionale, è importante per indirizzare le politiche nutrizionali e mettere a punto
interventi correttivi di cui deve essere valutata l’efficacia e l’impatto sulla salute pubblica.
In questa ottica, nel 2002, si è istituito il gruppo di lavoro regionale sulla nutrizione (Gruppo Regionale
Nutrizione), che nell’anno 2003 e 2005 nella Regione Emilia-Romagna ha formulato un progetto di
sorveglianza nutrizionale rispettivamente su bambini frequentanti l’ultimo anno di scuola materna e su
bambini frequentanti la classe 3° elementare.
Tale progetto, con la stessa metodologia, proseguirà negli anni successivi fino al 2009, studiando altre
fasce di età. Nel 2007 si prenderà in esame la popolazione pre-adolescenziale (13 anni) e,
successivamente, adolescenziale (17 anni). Lo scopo del progetto è di ottenere una fotografia della
popolazione infantile e adolescenziale, per delineare una mappa del rischio “nutrizionale”. Inoltre è
indispensabile promuovere e perfezionare la rete di comunicazioni con le istituzioni scolastiche, i medici
di medicina generale, i pediatri di libera scelta e ospedalieri.
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Progetto
Nella Regione Emilia Romagna, nell'anno 2005, si è realizzata un'indagine su un campione
rappresentativo di bambini di 9 anni frequentanti la 3° classe elementare.
Lo scopo della ricerca è la rilevazione dello stato nutrizionale e la valutazione delle abitudini alimentari
e gli atteggiamenti su un campione rappresentativo della nostra popolazione infantile e relativa famiglia.
Questa indagine, svolta da tutte le Aziende USL della regione nel mese di febbraio-marzo 2005, ha
consentito, oltre all'elaborazione dei dati a livello regionale, anche una valutazione autonoma e locale
dei dati in ciascuna Azienda USL.
La metodologia, che è stata adottata nel presente progetto, si basa sul Manuale di Sorveglianza
Nutrizionale, sperimentato e validato dal’Inran in collaborazione con le U.O. Regionali nel corso del
“Progetto Pilota di Sorveglianza ed Educazione Nutrizionale per la prevenzione delle malattie cronico
degenerative” finanziato dal Ministero della Salute, articolato in varie Unità Operative, di cui una
tecnica (Inran) e altre Regionali.
La modalità di rilevamento delle misure antropometriche sono quelle raccomandate dall’OMS.
Le procedure e la metodologia dell'indagine di sorveglianza nutrizionale sono state standardizzate e
condivise da tutte le Ausl (Sian) della Regione Emilia-Romagna.
Il percorso regionale che si vuole realizzare è finalizzato a:
’ costruire e disporre di una banca dati che segnali la situazione epidemiologica sullo stato
nutrizionale di gruppi di popolazione all'interno del territorio regionale, con particolare riferimento
alle modifiche del comportamento alimentare
’ attivare un percorso di interventi correttivi, programmati e continuativi nel tempo, basato su
iniziative di educazione cui deve far seguito una verifica dell'efficacia del lavoro svolto.
Per la realizzazione del progetto di sorveglianza nutrizionale, descritto sopra, è stato indispensabile
attivare rapporti e collaborazioni con numerosi attori, alcuni dei quali interni all'AUSL ed altri esterni.
All'interno delle Aziende USL si sottolineano i rapporti con i Servizi di Pediatria di Comunità dei
Dipartimenti di Cure Primarie, facenti capo ai Distretti, che sono da sempre un preciso riferimento per
i dirigenti scolastici e le scuole, nonché le aree di Epidemiologia del Dipartimento di Sanità Pubblica che
rappresentano un punto di riferimento importante per la lettura dei dati secondari disponibili
(mortalità, morbilità, registri di patologie, ecc.) e nella fase di elaborazione dei risultati ottenuti in
ciascun ambito provinciale.
Relativamente alle collaborazioni esterne, giocano un ruolo molto importante gli ex Provveditori agli
Studi, ora Centri Servizi Amministrativi, gli Istituti Comprensivi, le Direzioni Didattiche per ciò che
riguarda la raccolta dei dati utili al progetto che si realizza all'interno della scuola.
Il progetto ha previsto l'analisi dei bambini iscritti al 3° anno di scuola elementare che al momento
della rilevazione (febbraio-marzo 2005) avevano da 8 a 9 anni.
La conoscenza dello stato nutrizionale e delle abitudini alimentari dei bambini della fascia di età
individuata permetterà di orientare i successivi percorsi educativi.
Le due fasce di età 6 e 9 anni, indagate nella ricerca, sono state studiate per le seguenti
considerazioni:
’ e' stato dimostrato che la correlazione fra obesità in età prescolare ed età adulta, studiando il
BMI (Peso espresso in Kg./Altezza al quadrato espressa in m.), è massima fra i 4 e i 6 anni,
momento in cui inizia la seconda fase di incremento ponderale definita "adiposity rebound"; inoltre
a questa età il rischio è uguale fra maschi e femmine
’ studi effettuati in Italia sull’età di insorgenza dell’obesità, identificano due picchi di frequenza: 10
e 13 anni
Quindi l’obesità inizia precocemente e aumenta in età pre-adolescenziale, quando sono più elevati i
rischi relativi di persistenza di obesità in età adulta e di patologia cardiovascolare correlata all’eccesso
di tessuto adiposo.
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La condizione di obesità rappresenta un problema molto complesso, multideterminato: fattori genetici,
ambientali, psicologici, socio-culturali, comportamentali interagiscono in modo tale da favorire lo
sviluppo e il mantenimento del disturbo.
E’ opportuno formulare e attuare programmi di prevenzione in età precoce, poiché lo squilibrio
nutrizionale, simile a quello dell’adulto, è già presente nei primi anni di vita.
I motivi che inducono a intervenire fin dai primi anni di vita sono molteplici:
’ il bambino con eccesso di peso presenta una serie di ripercussioni negative che riguardano la sua
salute psichica e fisica in età pediatrica
’ l'obesità insorta in età pediatrica tende a persistere in età adulta
’ l'obesità insorta in età pediatrica aggrava il rischio di salute dell'adulto obeso
’ è garantita un'alta adesione dei genitori, essendo essi più sensibili, data l'età dei figli
Obiettivi
La verifica della correttezza delle conoscenze e delle abitudini alimentari rappresenta uno dei punti di
partenza per indirizzare comportamenti e stili di vita coerenti con gli obiettivi di salute.
Obiettivi a breve termine
’ Valutare la prevalenza di obesità, sovrappeso e sottopeso nei bambini frequentanti la classe 3° della
scuola elementare, per ciascuna provincia. Tale dato è fondamentale per programmare gli
interventi sulla ristorazione scolastica (es. linee guida sulle caratteristiche dei menù scolastici), per
orientare iniziative di carattere formativo/informativo e di educazione sanitaria, e per prevedere
nuovi percorsi o rivedere quelli esistenti di carattere assistenziale indirizzati a singoli utenti a
rischio.
’ Raccogliere informazioni sulle abitudini alimentari dei bambini e dei loro famigliari. I dati ottenuti
dall’analisi dei questionari compilati dalle famiglie contribuiranno ad orientare gli interventi di
carattere informativo ed educativo rivolti alla popolazione generale od a gruppi di essa, ed a meglio
indirizzare le scelte nella ristorazione scolastica, secondo criteri maggiormente conformi ai gusti
degli utenti, pur con la necessità di preservare apporti nutritivi equilibrati.
Obiettivi a medio- lungo termine
’ Diffusione di stili di vita corretti. Tale obbiettivo rientra fra le priorità dei Piani per la Salute in
accordo con l’ultimo Piano Sanitario Nazionale 2003-2005 e Piano Sanitario Regionale che indicano
come la diffusione di stili di vita salutari, con particolare riferimento ad una corretta alimentazione
ed attività motoria, rappresenti uno dei principali obbiettivi di lavoro. Attivare idonei percorsi di
educazione alimentare, sulla base delle informazioni sulle reali abitudini alimentari della popolazione
infantile, in collaborazione con insegnanti, direzioni didattiche, aziende di ristorazione scolastica ed
operatori delle singole mense e genitori, consentirebbe di ottenere i migliori risultati, in termini di
efficacia, per il consolidamento di stili di vita salutari.
’ Prevenzione clinica rivolta a gruppi a rischio. Tale obiettivo rientra tra le priorità del Piano
Nazionale della Prevenzione 2005-2007 (condiviso dall’Intesa tra Stato, Regioni e Province
autonome) che individua l’obesità, in particolare nelle donne in età fertile e nei bambini, come
problema di salute prioritario. La miglior conoscenza dei dati sulla prevalenza di obesità e
sovrappeso nella popolazione infantile consentirà di orientare meglio l’attività preventiva ed
assistenziale di carattere individuale, evitando sovrapposizioni e ridondanze e stimolando la
creazione di percorsi innovativi.
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Per il raggiungimento degli obbiettivi a medio-lungo termine è necessario attivare una rete organica di
iniziative in collaborazione con numerosi attori istituzionali e non che sfrutti i canali dell’informazione,
della formazione, dell’educazione sanitaria e dell’attività clinica.
Diventa fondamentale, quindi, collaborare:
’ per le iniziative informative, con lo sportello della Prevenzione del Dipartimento di Sanità Pubblica,
con l’ufficio Stampa dell’AUSL, con aziende di distribuzione, Associazioni di Consumatori, con
Associazioni di categoria degli alimentaristi, con Provincia e Università;
’ per le iniziative formative e di educazione alla salute, con i vari servizi aziendali o figure
professionali (psicologi, neuropsichiatri infantili, medici dello sport, educatori, assistenti sanitari,
Servizio Veterinari), con l’Assessorato all’Agricoltura, con l’Università.
’ per la collaborazione nell’attivazione di percorsi clinici, con la Direzione Sanitaria e la Direzione dei
Distretti e dei Presidi Ospedalieri, con i Pediatri di Libera Scelta.
Metodologia
L’obiettivo dell’indagine è la rilevazione delle misure antropometriche e la valutazione sui consumi
alimentari su un campione rappresentativo della nostra popolazione.
La prima fase della pianificazione dello studio ha previsto la definizione della popolazione target, del
campione rappresentativo e la predisposizione di 2 questionari (uno per i bambini e uno per i relativi
genitori).
1) Il questionario utilizzato nell’indagine e rivolto ai genitori è costituito da due sezioni :
a) la prima finalizzata a raccogliere dati primari sui consumi alimentari utilizzando la metodologia di
frequenza dei consumi.
b) la seconda parte relativa ai comportamenti alimentari, agli stili di vita e all’attitudine verso il cibo.
2) Il questionario rivolto ai bambini è stato somministrato e compilato il giorno della rilevazione dei dati
antropometrici per valutare:
a) le conoscenze in ambito nutrizionale, i gusti e la rappresentazione della propria immagine corporea
e di quella di entrambi i genitori.
Le domande sono state poste in modo “chiuso” o strutturate a risposta “multipla”.
Nei casi in cui non sono state fornite risposte alle domande, il dato è stato registrato sotto la voce
“mancante di sistema”. A riguardo di alcuni particolari temi vedremo come questo dato può indurre
alcune interessanti riflessioni.
Considerata la bassissima percentuale di non risposte alle domande del questionario somministrato ai
bambini (relative alle frequenze di consumo di alimenti, ai gusti alimentari e ai comportamenti ritenuti
corretti) sono state utilizzate le frequenze relative valide. Tale scelta è stata dettata dalla necessità
di rendere di facile ed immediata lettura i grafici presentati.
L’anonimato è stato garantito dall’utilizzo di un codice che riportava la sigla della provincia, della scuola
elementare, della sezione e un numero progressivo precedentemente assegnato al bambino.
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Campionamento
La popolazione presa in esame è costituita da un campione rappresentativo di 2955 bambini 1520 M
(51,4%) e 1435 F (48,6%), frequentanti la 3° classe di scuola elementare, in ciascuna AUSL della
Regione Emilia-Romagna (Tab. 1).
Tab.1 - Numerosità campionaria minima prevista, distinta per Ausl
AUSL
Bologna
Imola
Piacenza
Parma
Reggio Emilia
Modena
Ferrara
Ravenna
Forlì
Cesena
Rimini
Totale
Popolazione
complessiva*
Popolazione dei bambini Precisione
al
nati nel 1996*
numerosità minima
806.024
120.774
268.720
402.330
462.858
639.315
347.084
354.162
172.790
186.601
277.153
3.771.060
5.906
990
1.969
2.960
4.103
5.385
2.100
2.581
1.269
1.568
2.384
31.215
* Popolazioni al 31/12/2001
2%
269
220
247
258
264
268
249
254
231
239
252
2.750
Campionamento
L’obiettivo del campionamento era quello di includere un numero di bambini almeno pari alla numerosità
calcolata con una procedura che garantisse una precisione al 2% e una rappresentatività a livello
aziendale.
Il piano di campionamento (casuale semplice, senza reintroduzione) ha previsto due fasi:
1. selezione delle scuole (100)
2. arruolamento di tutta la classe nelle scuole selezionate
Il numero di alunni del campione è diverso a seconda della scuola, infatti alcuni istituti comprendono
molte classi, mentre altri ne hanno un numero limitato; un campione casuale semplice sarebbe stato
poco efficiente poiché sarebbero state sovra-rappresentate le scuole di piccole dimensioni.
Per non incorrere in questo problema è stata applicata una procedura di campionamento che ha
assegnato ad ogni scuola un peso proporzionale al numero degli alunni delle classi in questione.
100 sono le scuole che rappresentano il campione regionale.
Le scuole sono state scelte per ambito territoriale (pianura, montagna, capoluogo) e, successivamente,
per tipologia (comunale, privata laica o religiosa).
La procedura ha permesso di estrarre esattamente il numero di scuole prefissato. In tal modo si è
ottenuto un campione che permette di ottenere stime della prevalenza senza correggere i dati.
Le scuole che non hanno partecipato al progetto sono state sostituite con quelle aventi le stesse
caratteristiche per tipologia, ambito territoriale e numerosità campionaria.
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Gli alunni assenti nel giorno in cui sono state effettuate le misure sono stati recuperati in giorni
successivi.
L’analisi dei non rispondenti non ha prodotto distorsioni di selezione.
Il campione della Provincia di Rimini
Complessivamente nella nostra provincia risultano coinvolti nella indagine 293 bambini, di cui 160 maschi
(54,6%) e 133 femmine (45,4%) frequentanti 9 scuole elementari distribuite su 5 comuni.
Nella tabella seguente sono riportate le scuole partecipanti distinte per tipologia (Tab. 2).
Tab.2 - Scuole partecipanti distinte per tipologia
COMUNE
RIMINI
RICCIONE
RIMINI
RIMINI
RIMINI
RIMINI
CATTOLICA
MONTECOLOMBO
SANTARCANGELO
TIPO
SCUOLA
PR
S
S
S
S
S
S
S
S
DI DENOMINAZIONE
SCUOLA
Sant’Onofrio
Annika Brandi
Griffa
Via Conforti
Montessori
San Salvatore
Carpignola
Croce
Luigi Ricci
Legenda:
Tipologia:
PR (Privata Religiosa)
S (Statale)
7
N° ISCRITTI AL 3°
ANNO di ELEMENTARE
24
100
22
19
32
25
46
26
14
308
Analisi e discussione dei dati della Provincia di Rimini
La numerosità campionaria (6 e 9 anni) risulta simile (278 vs 293) quindi, è stato possibile effettuare
comparazioni tra le 2 fasce di età su alcuni particolari aspetti della ricerca.
QUESTIONARIO SOMMINISTRATO AI GENITORI
STATO NUTRIZIONALE DEL BAMBINO
Il campione della Provincia di Rimini è costituito da 293 bambini: 160 Maschi (54,6%) e 133 Femmine
(45,4%).
Dalle rilevazioni effettuate nella Provincia di Rimini si è evidenziato che la percentuale di bambini di 9
anni con eccesso di peso è del 33,4% (rispettivamente 21,8% sovrappeso e 11,6% obeso), quindi 64
bambini sono sovrappeso e 34 sono obesi.
Risultano più in sovrappeso i Maschi (23,8%) rispetto alle Femmine (19,5%), mentre è simile il valore di
obesità (M 11,9% vs F11,3%) (Graf.1).
Graf. 1 - Distribuzione dello Stato Nutrizionale a 9 anni della Provincia di Rimini
Stato nutrizionale dei bambini di 9 anni nella provincia di Rimini
80,0%
69,2%
70,0%
64,4%
66,6%
60,0%
50,0%
40,0%
30,0%
23,8%
19,5%
21,8%
20,0%
11,9%
11,3% 11,6%
10,0%
0,0%
normopeso o
sovrappeso
obesità
sottopeso
maschio
femmina
Totale
La nostra Ausl risulta con la percentuale più alta (33,4%) rispetto ai valori delle altre province della
Regione Emilia-Romagna e della media regionale (29,6%, rispettivamente 20,6%, il grado di sovrappeso
e 9% l’obesità) (Graf.2).
Nelle singole province non ci sono differenze significative tra i 2 sessi, ma il sovrappeso è più alto nei
Maschi (21,3%) rispetto alle Femmine (20%).
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Graf. 2 - Distribuzione dello Stato Nutrizionale a 9 anni di tutta la Regione Emilia-Romagna
Stato nutrizionale Regione Emilia-Romagna 9 anni
25,0%
22,8%
23,4%
21,3%
18,6%
20,0%
21,9%
19,8%
15,0%
12,4%
10,4%
8,4%
10,0%
21,8%
20,6%
16,4%
15,6%
11,2%
24,8%
18,7%
8,5%
11,6%
9,1%
8,2%
9,0%
8,7%
6,2%
5,7%
sovrappeso
obesità
5,0%
0,0%
Bologna
Cesena
Ferrara
Forlì
Imola
Modena
Parma
Piacenza
Ravenna
Reggio
Rimini
Regione
Emilia
Dal confronto tra lo stato nutrizionale dei bambini della Provincia di Rimini di 6 anni (278) e di 9 anni
(293) emerge che il valore di sovrappeso è più basso a 6 anni rispetto a 9 anni (15,1% vs 21,8%), mentre
il valore di obesità è simile (10,4% vs 11,6%): quindi l’eccesso ponderale (sovrappeso più obesità) risulta
più alto a 9 anni rispetto a quello di 6 anni (Graf. 3).
Graf. 3 - Stato Nutrizionale a 6 e a 9 anni della Provincia di Rimini
Stato nutrizionale - Confronto 6/9 anni
80,0%
74,5%
66,6%
70,0%
60,0%
50,0%
6 anni
40,0%
30,0%
9 anni
21,8%
15,1%
10,4%
20,0%
11,6%
10,0%
0,0%
sottopeso e normopeso
sovrappeso
obesità
I maschi del campione di Rimini a 9 anni sono più in sovrappeso e obesi rispetto al campione regionale,
mentre, nello stesso confronto, le femmine hanno lo stesso valore di sovrappeso e un valore più alto di
obesità nel campione di Rimini (11,3%) rispetto al campione regionale (8,4%).
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STATO NUTRIZIONALE DEI GENITORI
Nella provincia di Rimini il 13,3% delle madri è in sovrappeso e il 6,5% obeso, mentre il 40,6% dei padri
è in sovrappeso e il 9,6% è obeso, quindi i padri presentano un eccesso ponderale più alto rispetto alle
madri (Graf. 4). E’ interessante notare come non è stata data una risposta riguardo al peso nel 6,1% dei
casi, per quanto riguarda le madri, e nell’8,9% dei casi, per quanto riguarda i padri.
Graf. 4 - Stato Nutrizionale dei genitori dei bambini di 9 anni della Provincia di Rimini
Stato nutrizionale dei genitori
80,0%
70,3%
70,0%
60,0%
50,0%
40,6%
40,6%
40,0%
30,0%
20,0%
13,3%
8,9%
8,2%
10,0%
0,3%
3,8%
3,8%
1,4%
6,1%
2,7%
0,0%
sottopeso
normopeso
sovrappeso
obesità classe I
obesità classe II
mancante di
sistema
padre
madre
STATO SOCIO-ECONOMICO
La famiglia del nostro campione ha cultura medio-elevata, infatti il 57,0% delle madri e il 41,6% dei
padri è in possesso del diploma e l’11,9% delle madri e 15,4% dei padri è laureato ((Graf.5). Le famiglie
prese in esame hanno anche una buona posizione sociale nel contesto lavorativo: la categoria degli
imprenditori, libero professionisti, quella degli impiegati ed insegnanti, sono le più rappresentative del
campione. Circa 1/4 delle madri, il 27,3, è casalinga (Graf.6).
Graf. 5 – Grado di istruzione dei genitori dei bambini di 9 anni della Provincia di Rimini
Grado di istruzione dei genitori
57,0%
60,0%
50,0%
41,6%
38,2%
40,0%
27,6%
30,0%
20,0%
15,4%
11,9%
10,0%
2,1%
3,1%
1,4%
1,7%
0,0%
licenza elementare -
licenza media
diploma
nessun titolo
madre
padre
10
laurea
mancante di sistema
Graf. 6 – Professioni dei genitori dei bambini di 9 anni della Provincia di Rimini
Professione dei genitori
35,0%
31,4%
30,0%
27,3%
25,3%
23,9%
25,0%
22,9%
21,8%
20,0%
15,4%
15,0%
10,6%
10,0%
8,5%
3,8%
5,0%
1,7%
3,1% 3,4%
1,0%
0,0%
imprenditore,
impiegato, quadro,
dirigente, libero
commerciante,
operaio, commesso, casalinga, pensionato in cerca occupazione mancante di sistema
tecnico, insegnante esercente, artigiano
bracciante
professionista
madre
padre
LA GIORNATA TIPO
Dal confronto nelle 2 fasce di età considerate della media oraria delle attività, la giornata tipo risulta
simile, purtroppo emerge che il tempo dedicato alle attività leggere è maggiore rispetto a quello
dedicato alle attività vivaci, risulta quindi uno stile di vita più incline alla sedentarietà (attività leggera
e scuola). (Tab.3).
Tab. 3 – Confronto tra la giornata tipo a 6 e a 9 anni della Provincia di Rimini
Ore a 6 anni
Ore a 9 anni
Attività vivace (cammino,
bici, ginnastica, danza, giochi
attivi)
3
3
leggera (Tv,
leggere, mangiare, treno/bus,
videogiochi,
pc,
giochi
tranquilli)
5
5
Scuola
6
6
Sonno
10
10
Attività
ATTIVITA’ FISICA DEL BAMBINO
I bambini a 9 anni risultano più attivi (75,8%), (preferiscono prevalentemente calcio, nuoto, danza e
basket), rispetto ai bambini di 6 anni (37,4%) (Graf.7) che praticano nuoto, danza e calcio.
I bambini di 9 anni praticano una disciplina sportiva per più ore la settimana rispetto ai bambini di 6
anni (si muovono di più ma sono più obesi) (Graf.8). La risposta dei genitori riguardo alle ore di attività
fisica praticate dai propri figli ha prodotto molte non risposte: il 24,3% nel campione dei 9 anni ed il
63,6% in quello dei 6 anni. Questo ci induce a pensare che i genitori non abbiano un’idea precisa in
merito.
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Graf. 7 e 8 – Attività fisica e ore dedicate dai bambini di 6 e 9 anni della Provincia di Rimini
Attività fisica a 6 e a 9 anni
Ore di attività fisica praticate a 6 e a 9 anni
75,8%
63,6%
70,0%
80,0%
62,6%
70,0%
60,0%
60,0%
50,0%
50,0%
37,4%
24,3%
30,0%
21,5%
30,0%
31,7% 31,1%
40,0%
40,0%
20,0%
20,0%
0,0%
2,7%
10,0%
26,7%
12,9%
7,9%
10,0%
1,8%
0,0%
0,0%
9 anni
no
si
9 anni
6 anni
Da 1 a 2 ore
mancante di sistema
6 anni
Da 2 a 4 ore
Più di 4 ore
mancante di sistema
La percentuale di bambini di 9 anni che trascorrono 2 ore o più di 2 ore davanti alla tv è molto alta,
esattamente il 74,1% (Graf.9). Questo dato contrasta con le raccomandazioni delle più importanti
comunità scientifiche pediatriche, che consigliano una fruizione televisiva giornaliera non superiore alle
2 ore, in considerazione dello scarso tempo dedicato ad uno stile di vita più attivo e alla consistente
influenza esercitata
dagli spot pubblicitari trasmessi durante i programmi visti dai bambini
(pomeridiani e serali). Da un’indagine Sip presentata a Pisa nell’ambito del primo “Consensus Nazionale
sull’obesità infantile” (aprile 2005), è emerso che se un bambino guardasse per 2 ore al giorno “Italia
1”, nella fascia oraria compresa tra le 15 e le 18 (specificatamente dedicata all’infanzia), quel bambino
rischierebbe di vedere in 1 anno 31500 spot pubblicitari (più di 80 al giorno) corrispondenti a 5500
pubblicità di snack dolci e salati, bibite, biscotti e gelati.
Graf. 9 – Ore trascorse davanti alla Tv dai bambini di 9 anni della Provincia di Rimini
47,8%
19,5%
21,8%
1 ora
2 ore
3 ore
6,8%
4,1%
Più di 4 ore
mancante di sistema
Tuttavia, dalla nostra indagine, la richiesta di cibi pubblicizzati non è molto alta: il 10,2% dei bambini di
9 anni li richiede “sempre” e “spesso”, mentre solo il 7,5% dei genitori li accontenta “sempre” e
“spesso”(Graf.10-11). Dal confronto tra il campione dei bambini di 6 anni e quello di 9 si evidenzia un
andamento simile nei due comportamenti esaminati.
Graf. 10 e 11 – Confronto tra richiesta e acquisto di cibi pubblicizzati a 6 e a 9 anni della
Provincia di Rimini
Accoglimento della richiesta di cibi pubblicizzati
Richiesta di cibi pubblicizzati
66,6%
70,0%
69,3%
63,6%
67,3%
70,0%
60,0%
60,0%
50,0%
50,0%
40,0%
40,0%
22,2%
30,0%
30,0%
18,0%
20,0%
7,8%
10,0%
16,7%
8,3%
2,4% 1,0%
15,8%
20,0%
6,1% 4,0%
4,1% 3,4%
10,0%
6,5%
10,1%
3,2% 3,6%
0,0%
0,0%
9 anni
mai
qualche volta
9 anni
6 anni
spesso
sempre
mai
mancante di sistema
12
qualche volta
6 anni
spesso
sempre
mancante di sistema
GIORNATA ALIMENTARE
Le due fasce di età considerate hanno comportamento simile: infatti la famiglia si riunisce, come da
tradizione italiana, prevalentemente a cena, rispetto agli altri pasti principali (Graf.12), inoltre una
percentuale molto elevata dei 2 campioni ha spesso la Tv accesa durante i pasti (Graf.13).
Graf. 12 e 13 – Pasti consumati e frequenza di tv accesa ai pasti nelle famiglie dei 6 e a 9
anni della Provincia di Rimini
Famiglia riunita a tavola
TV accesa durante i pasti
60,0%
56,3%
55,6%
60,0%
56,5%
60,0%
50,0%
50,0%
40,0%
28,0%
40,0%
30,0%
20,6%
23,7%
30,0%
22,7%
23,1%
17,3%
14,7%
20,0%
20,0%
17,6%
2,2%
1,7%
10,0%
10,0%
0,0%
0,0%
9 anni
colazione
pranzo
9 anni
6 anni
mai
cena
talvolta
spesso
6 anni
mancante di sistema
Una notevole percentuale dei bambini di 9 anni è abituato a frazionare i pasti principali con degli
spuntini. Il 21,5% del campione non ha l’abitudine a consumare la colazione tutte le mattine. Considerata
l’importanza che riveste la prima colazione per un corretto introito nutrizionale e giornaliero, l’alta
percentuale di studenti che hanno risposto negativamente ci evidenzia l’esistenza di un comportamento
inadeguato. Inoltre il 18, 7% è abituato a consumare “quasi tutti i giorni” e “tutti i giorni” il dopocena
(Graf.14). Questo è costituito prevalentemente da alimenti calorici ed eccessivamente ricchi in grassi e
zuccheri come prodotti da forno dolci e salati (14,3%), panini imbottiti (1,8%), snack dolci (35,7%),
snack salati (15,2%), succhi di frutta (7,3%) e bibite dolci (19,6%).
Graf. 14 – Frequenze di consumo della colazione e spuntini a 9 anni della Provincia di Rimini
Frequenza di consumo di colazione, spuntino, merenda e dopocena
7,2%
8,5%
10,2%
dopocena
38,6%
35,5%
11,7%
merenda
0,3%
64,8%
17,7%
5,5%
8,2%
spuntino
0,3%
65,2%
20,5%
5,8%
78,2%
0,3%
colazione
1,0%
0,0%
8,2%
10,0%
mai
a volte
12,3%
20,0%
30,0%
quasi tutti i giorni
40,0%
tutti i giorni
50,0%
60,0%
mancante di sistema
13
70,0%
80,0%
Dall’analisi degli alimenti consumati ai pasti principali, contrariamente ai consigli della dieta
mediterranea, risulta che il secondo è più consumato rispetto al primo e che la verdura e la frutta sono
poco presenti (Graf.15).
Graf. 15 – Alimenti consumati ai pasti principali dai bambini di 9 anni di Rimini
Dolce
3,4%
2,6%
18,6%
Frutta, spremuta,
20,7%
centrifugato frutta
30,8%
Contorno
19,5%
36,9%
Secondo
24,4%
10,3%
Primo
32,8%
0,0%
5,0%
pranzo
10,0%
15,0%
20,0%
25,0%
30,0%
35,0%
40,0%
cena
L’acqua è la bevanda più consumata ai pasti principali, purtroppo emerge che circa il 10-15% utilizza
anche bevande zuccherate, succhi di frutta e tè (Graf.16).
Graf. 16 – Bevande consumate ai pasti principali dai bambini di 9 anni di Rimini
Latte, latte aromatizzato
0,6%
0,0%
Thè o tisane
3,4%
2,5%
Bibite gassate
3,5%
Succo di
frutta,spremuta,frullato
6,8%
3,7%
4,1%
85,4%
89,8%
Acqua
0,0%
10,0%
pranzo
20,0%
30,0%
40,0%
50,0%
60,0%
70,0%
80,0%
90,0%
cena
Le frequenze di consumo evidenziano che i bambini preferiscono, per quanto riguarda le pietanze,
consumare “2-4 volte la settimana” carne, salumi e formaggi rispettivamente nel 62,7%, 40,6% e
45,7%, mentre uova e pesce sono consumati prevalentemente “1 volta alla settimana” nel 62,7% e
44,3%.
14
Verdura e frutta presentano frequenze di consumo molto basse: “2-4 volte la settimana” il 27,5% e il
22.9%, e tale percentuale diminuisce al 19,6% e 28,6% se il consumo di verdura e frutta è “1 volta al
giorno” e addirittura al 12,4% e 21,8% se si considera “2-3 volte al giorno”. (Graf.17 e graf.18).
Graf. 17 – Confronti tra le frequenze di consumo di vari gruppi alimentari.
12,0
verdure
legumi
5,8
5,4
7,2
19,6
10,5
12,0
1,1
0,7
1,4
27,5
14,6
0,0
38,2
20,4
6,8
16,8
8,9
6,4
formaggi
2,5
45,7
22,7
8,2
5,7
11,7
43,1
10,2
latte
19,4
6,4
4,9
1,8
2,5
pesce
0,0
0,0
1,7
32,4
uova
0,0
0,4
1,4
16,9
0,4
6,4
8,5
salumi
1,2
carne
62,7
12,3
2,1
4,2
1,4
44,3
14,3
3,1
4,2
40,6
29,9
8,2
4,6
5,4
1,2
0,4
1,7
18,3
62,7
9,1
mai
meno di una volta al mese
1-3 mese
1 volta a settimana
2-4 volte a settimana
5-6 volte a settimana
1 volta al giorno
2-3 volte al giorno
15
Dal confronto tra consumo di dolci e di frutta “2-3 volte al giorno”, emerge che è alta la percentuale
degli alimenti zuccherini (10,5%) introdotti dai bambini di 9 anni rispetto a quella della frutta (21,8%),
e rispetto alle frequenze consigliate dalle Linee guida per una sana alimentazione italiana (Graf. 18).
Graf. 18 – Confronti tra le frequenze di consumo di dolci e di frutta.
0,4%
0,8%
4-5 volte al giorno
10,5%
2-3 volte al giorno
21,8%
24,0%
1 volta al giorno
10,9%
5-6 volte a settimana
28,6%
14,1%
23,2%
22,9%
2-4 volte a settimana
1 volta a settimana
20,2%
6,1%
1-3 mese
6,0%
2,7%
3,0%
0,8%
1,9%
2,3%
meno di una volta al mese
mai
0
0,05
frutta
0,1
0,15
0,2
0,25
0,3
dolci
DIETA E SALUTE
IL Sistema Sanitario Nazionale è considerato dalle famiglie del campione, il principale riferimento per
avere informazioni su alimentazione e salute (52,5%), questo dato sottolinea il riconoscimento di
responsabilità e l’influenza sulla popolazione indagata. La Tv/radio, i libri e gli articoli e le etichette
degli alimenti, sono considerate buone fonti di informazioni (Graf.19).
Graf. 19 – Principali fonti di informazione in tema di alimentazione.
0,8%
Altro
0,9%
Internet
13,4%
TV/radio
2,5%
Materiale informativo industrie alimentari
4,5%
Grande distribuzione
1,6%
Palestre/centri di bellezza/ dimagrimento
2,8%
Colleghi
13,7%
Confezione/etichetta
5,7%
Pubblicità
4,6%
Negozi specializzati
14,0%
Articoli su giornali
10,7%
Libri, testi specializzati
1,6%
Associazioni dei consumatori
1,2%
Pubblica Amministrazione
6,1%
Scuola
15,8%
Servizio Sanitario Nazionale
0
0,02
0,04
0,06
0,08
16
0,1
0,12
0,14
0,16
IL nostro campione viene influenzato soprattutto dall’esigenza di mangiare sano (74,4%), dalla
necessità di consumare cibi sicuri a livello nutrizionale (42,2%), coniugando l’esigenza di rispettare i
gusti familiari (41,2%) e la facilità di preparazione(31,8%) (Graf.20).
Graf. 20 – Fattori che influenzano le scelte alimentari.
0,3%
Altro
3,5%
Prodotti biologici, lotta integrata
0,3%
Essere vegetariano o altra cultura alimentare
10,5%
Sicurezza alimentare
4,6%
Contenuto di additivi, conservanti coloranti
1,5%
Dieta prescritta
Moda, pubblicità
0,6%
Prodotto dietetico
0,5%
0,5%
Presentazione, confezione, involucro
1,7%
Dimagrire
7,9%
Facilità di preparazione
18,4%
Tentare di mangiar sano/equilibrato
10,2%
Gusto/sapore dei cibi
0,8%
Radici culturali/religiose/etniche
12,3%
Quello che tutta la famiglia vuole mangiare
6,7%
Prezzo
6,7%
Abitudine o routine
13,0%
Sapere “cosa c’è dentro”
0
0,02
0,04
0,06
17
0,08
0,1
0,12
0,14
0,16
0,18
0,2
QUESTIONARIO SOMMINISTRATO AI BAMBINI
Il questionario somministrato a scuola ai bambini di 9 anni il giorno della rilevazione dei dati
antropometrici, ha avuto lo scopo di considerare meglio il livello e la qualità delle loro competenze in
ambito nutrizionale.
Sono emersi alcuni aspetti interessanti sulle loro conoscenze e convinzioni.
Alla domanda “quanto sai sulla nutrizione” circa il 70,3% del campione ha risposto che ne “sa poco o
nulla” (Graf.21).
Graf. 21 – Presunta conoscenza dei bambini di 9 anni in ambito nutrizionale.
57,0%
23,9%
4,8%
so molto
so alcune cose
so poco
non so nulla
1,0%
13,3%
Mancante di sistema
Tuttavia al quesito “Penso dovrei mangiare …’uguale, di meno, di più’ una serie di alimenti”, è dimostrata
una buona percezione di buoni principi di sana alimentazione (Graf. 22).
Infatti i bambini riconoscono, in significative percentuali, di dover consumare meno cioccolata (65,6%),
meno dolci (49%), meno dolciumi (64,4%), meno gelati (49,5%), meno patatine (53,3%), mentre sanno di
dover consumare di più frullati (64,3%), più frutta (72,9%), più latte (52,1%), più legumi (54,8%), più
minestre di verdure (57,7%), più pesce (66%), e più verdure cotte e crude (57,2%, 50,2%). (Graf.22).
Anche alla domanda “Fa bene, fa male?…. una serie di alimenti”, i bambini dimostrano un buon livello di
conoscenze nelle seguenti percentuali di risposta “non fanno bene”: le bibite (79,4%), i dolci (89%), il
cioccolato (78,6%), il gelato (70,8%), l’hamburgher (73,3%), le merendine (63,1%), le patatine
confezionate (74,5%), le torte (67,5%) e il vino (72,8%). Fanno invece, “bene” e “molto bene” la carne
(67,2%), la frutta (85,9%), il latte (64,4%), i legumi (61%), il pesce (71,1%), le uova (53,2%), le verdure
crude e cotte (59,95, 60,8%). (Graf.23).
Dal confronto tra i “pasti consumati al giorno” e quelli che il nostro campione “dovrebbe consumare”,
emerge una differenza nelle due tipologia di risposte: rispetto all’effettivo consumo (18,1%), una buona
percentuale di bambini è consapevole che dovrebbe consumare la prima colazione (23,5%), che
dovrebbe diminuire gli spuntini di metà mattina (11,6% vs 16,5%), e del pomeriggio (11,1% vs 14,4%), così
come il dopocena (3,9% vs 5,5%%) e i fuoripasto (1,7% vs 4,5%) (Graf.24).
18
Graf. 22 – Opinioni su cosa i bambini ritengono d dover mangiare di meno, di più o in uguale
quantità
Penso dovrei mangiare
verdure crude
22,2%
verdure cotte
22,9%
19,9%
50,2%
27,6%
57,2%
36,5%
38,2%
33,6%
29,1%
37,4%
25,3%
uova
succhi
19,1%
pomodori
12,8%
pesce
66,0%
21,2%
13,1%
patatine
51,7%
29,2%
53,3%
33,6%
43,1%
36,0%
38,5%
42,4%
34,2%
42,5%
20,8%
patate
19,1%
pasta
23,3%
pane
13,0%
minestre di verdure
16,6%
legumi
36,1%
3,4%
frutta
12,4%
72,9%
64,3%
23,4%
15,8%
formaggi
37,1%
9,3%
17,9%
dolci
47,1%
64,4%
26,3%
33,1%
8,6%
cioccolato
49,5%
23,6%
frullati
dolciumi
52,1%
36,2%
14,4%
gelato
54,8%
28,6%
11,7%
latte
57,7%
29,4%
49,0%
65,6%
25,8%
12,3%
carne
8,6%
bevande
51,4%
36,3%
55,0%
36,4%
0
0,1
uguale
di meno
0,2
0,3
0,4
di più
19
0,5
0,6
0,7
0,8
Graf. 23 – Opinioni su quali alimenti i bambini ritengono facciano bene o male
vino
6,1%
verdure cotte
verdure crude
uovo
21,1%
9,9%
10,6%
29,5%
34,5%
12,3%
7,8%
torte
succo
salumi
prosciutto crudo
11,7%
pizza
pesce
3,4%
dolci
2,7%
40,6%
2,4%
0,0%
53,2%
49,0%
23,6%
22,9%
7,9%
74,4%
29,0%
63,1%
61,0%
31,2%
64,4%
33,2%
7,2%
19,5%
5,5%
73,3%
23,7%
70,8%
12,0%
2,1%
8,6%
4,8%
16,6%
78,6%
48,8%
16,4%
67,3%
30,0%
2,7%
2,7% 8,3%
10,7%
89,0%
41,5%
11,7%
2,4%
18,2%
47,8%
64,0%
24,3%
68,9%
30,0%
1,1%
10,0%
20,0%
non fa bene
85,9%
43,6%
47,8%
34,8%
biscotti
acqua
53,6%
27,4%
7,8%
burro
bibite
74,5%
52,8%
36,2%
cereali
carne
71,1%
18,3%
10,6%
hamburger
cioccolato
56,3%
5,8%
legumi
formaggi
51,7%
17,9%
13,4%
merendine
frutta
54,4%
36,6%
olio
gelato
49,1%
31,6%
32,8%
33,8%
pane
latte
44,9%
25,5%
7,2%
patate
minerali
67,5%
25,8%
patate confezionate
pasta
53,2%
37,6%
12,8%
prosciutto cotto
59,9%
24,7%
17,5%
19,3%
72,8%
60,8%
29,3%
30,0%
fa bene
40,0%
50,0%
fa molto bene
20
60,0%
70,0%
79,4%
80,0%
90,0%
Graf. 24 – Confronti tra pasti consumati e pasti ideali da consumare nella giornata
1,7%
fuori pasto
4,5%
3,9%
dopocena
5,5%
24,0%
cena
20,4%
11,1%
merenda
14,4%
24,2%
pranzo
20,6%
11,6%
spuntino
16,5%
23,5%
colazione
18,1%
0,0%
5,0%
10,0%
Pasti consumati al giorno
15,0%
20,0%
25,0%
Pasti che dovresti consumare nella giornata
Dai dati emersi, risulta che i bambini di 9 anni sono molto informati sulle regole per una sana nutrizione
(Grafici 22,23 e 28), tuttavia si rileva dalle frequenze di consumo espresse dai genitori, che ad una
conoscenza teorica, non corrisponde un corretto comportamento. Probabilmente un coinvolgimento più
attivo dei bambini potrebbe migliorare la motivazione al cambiamento: dalle risposte fornite al quesito
“Come ti piacerebbe imparare?” , i bambini preferirebbero imparare le nozioni di nutrizione dai
laboratori di cucina (24,5%), dai laboratori di educazione al gusto (14,6%) e dai programmi Tv (17,7%)
(Graf.25).
Graf. 25 – Opinioni dei bambini su come vorrebbero imparare la nutrizione
30,0%
24,5%
25,0%
17,7%
20,0%
14,6%
15,0%
13,8%
12,1%
9,6%
7,4%
10,0%
5,0%
0,3%
0,0%
giornalini
laboratori
laboratori
cucina
educazione
programmi tv
materiale
materiale
visite in
scolastico
informativo
fattoria
gusto
21
altro
A guidare e condizionare le scelte alimentari dei bambini risultano essere in percentuale maggiore i
“genitori” (31,8%), sono considerati importanti anche il “sapore” (22%) e le “abitudini” (16,1%), la
“pubblicità” non sembra essere molto influente (9,2%) (Graf.26)
Graf. 26 – Opinioni dei bambini sulle influenze in tema alimentare
35,0%
31,8%
30,0%
25,0%
22,0%
20,0%
16,1%
15,0%
9,2%
8,9%
7,6%
10,0%
4,3%
5,0%
0,0%
pubblicità
abitudine
sapore
sorpresine
genitori,
compagni,
famiglia
amici
non so
Alla domanda su “cosa piace oppure no…” c’è una percentuale di risposta “mai assaggiato” variabile a
seconda dell’alimento (Graf.27), purtroppo questa consuetudine si discosta dalla buona regola di
assaggiare con gradualità i cibi nuovi, per aumentarne la varietà e assicurarsi un valido introito
nutrizionale.
Tra gli alimenti elencati, i più graditi sono risultati le carote (66,3%), le patate (64,4%), i finocchi
(56,6%) e i pomodori (51,6%), le banane (69,7%), le albicocche e le pere (76,4%), ma anche kiwi
(51,2%) e agrumi (50%). Piacciono di più i gamberi (53,8%), le vongole (58,9%) e il tonno (66,1%)
rispetto ai bastoncini di pesce (51%) che comunque sono ben rappresentati (Graf.27).
22
Graf. 27 – Opinioni dei bambini sulle loro preferenze alimentari
tonno
5,1%
polpo
pesce
vongola
21,3% 24,4% 30,2%
24,1%
18,2% 25,3%
15,8%
19,5%
9,3%12,3%
sogliola
9,3%
bastoncini
albicocche
uva
melone
pera
frutta secca
5,5%
4,5%
9,9%
patate
peperoni
insalate
5,5%
12,1%
36,3%
5,5%
6,2%
64,4%
41,1%
48,1%
41,2%
27,0%
56,6%
20,5%
41,2%
27,3%
22,0%
21,9%
19,5%
22,3%
16,2%16,2%
broccoli
47,6%
51,6%
17,6% 23,5%
28,4%
16,4%
28,8%
26,4%
7,3%
10,0%
mai assaggiato
32,8%
22,4%
10,3%
20,0%
69,7%
50,0%
24,3%
28,5%
12,8% 18,7%
carciofi
0,0%
51,2%
22,6%
17,9%
19,7%
9,6% 13,3%
71,6%
46,7%
18,6%
cavolfiore
legumi
22,5%
19,1%
33,1%
25,3%
36,3%
21,6%
27,7%
25,4%
23,6%
25,7%
10,6% 16,1%20,2%
23,3%28,4%
28,1%
25,0%
7,5%
3,1%
14,0% 20,6%
fagiolini
carote
64,3%
14,7%
finocchi
76,4%
76,4%
12,3% 15,1%
funghi
pomodori
51,0%
21,3%
17,2%
24,2%
14,7%
9,3%
2,4%
agrumi
sedano
53,8%
21,4%
14,8%
kiwi
spinaci
49,9%
20,9%
14,4%
frutta di bosco
zucchine
13,7%
14,4%
13,6%
12,0%
11,6%
16,4%
3,4%
3,8%
58,9%
22,6%
frutta esotica
banane
15,5%
5,5%7,6%
4,8%
40,7%
25,4%
10,3%14,4%
gamberi
66,1%
18,2%
10,6%
66,3%
36,3%
34,8%
31,4%
35,9%
30,0%
40,0%
per niente
così così
23
50,0%
molto
60,0%
70,0%
80,0%
Graf. 28 – Opinioni dei bambini su alcuni comportamenti
23,5%
Pre crescere sano lo sport e l'attività
63,5%
motoria sono importanti come il cibo che
13,0%
mangi
13,0%
11,6%
Le bibite gassate dissetano come l'acqua
75,4%
1,7%
4,4%
Va bene mangiare il cioccolato ogni
giorno
93,9%
19,1%
Frutta e verdura conservata sono
32,4%
48,5%
nutrienti quanto frutta e verdura fresca
15,5%
La tua salute durante la crescita dipende
dal cibo che mangi
78,7%
5,8%
25,3%
E' meglio mangiare piccole quantità di
60,8%
cibi differenti anziché molto di un cibo
14,0%
solo
10,3%
7,5%
Andare tutte le settimane al fast-food
va bene
82,2%
12,6%
Va bene mangiare cibi come caramelle e
60,8%
26,6%
gelato, ma non tutti i giorni
13,4%
Il latte fa le ossa forti
83,2%
3,4%
6,5%
Per rimanere sano devi mangiare meno
87,7%
5,8%
grassi
22,0%
E' importante mangiare cibi come pane e
cereali integrali
67,0%
11,0%
0,0%
10,0%
No
20,0%
30,0%
40,0%
Si
50,0%
Non so
24
60,0%
70,0%
80,0%
90,0%
100,0%
Discussione e conclusioni
I risultati della nostra indagine sulle due fasce di età considerate indicano che l’obesità è in costante
aumento e che l’eccesso ponderale peggiora con l’aumentare dell’età. Questo risulta infatti più alto a 9
anni (33,4%) rispetto a quello dei 6 anni (25,5%); inoltre i maschi di 9 anni presentano un valore più
alto di eccesso ponderale (35,7%) rispetto alle femmine della stessa età (30,8%).
Un dato estremamente negativo della nostra ricerca indica che il campione della provincia di Rimini
presenta il peggiore eccesso ponderale (sovrappeso più obesità) (33,4%) rispetto alla media regionale
dell’Emilia-Romagna (29,6%).
Anche nei genitori la condizione di sovrappeso e di obesità è abbastanza preoccupante, in particolare i
padri (50,2%) risultano con percentuali più alte delle madri (19,8%).
Analizzando la giornata alimentare dei bambini, osserviamo un alto consumo di pietanze (specialmente
carne e formaggi)
rispetto al primo piatto, uno scarso consumo di pesce, frutta, verdura,
sostanzialmente una alimentazione poco variata con conseguenti possibili squilibri nutrizionali.
Purtroppo il 21,5% del campione non ha l’abitudine a consumare la colazione tutte le mattine. E’ un dato
molto preoccupante vista l’importanza che questa riveste per un corretto introito nutrizionale
giornaliero.
Inoltre tra coloro che regolarmente la fanno, una buona percentuale non assume latte o yogurt, alimenti
ideali per una corretta colazione, ma preferisce te e succhi di frutta (26,5%).
Per ciò che riguarda lo sport, si evidenzia una percentuale abbastanza alta di bambini che pratica
attività sportiva (75,8%), tuttavia è poco il tempo dedicato ad uno stile di vita più attivo (cammino,
bici, giochi con amici Tab.3).
I bambini ,così come i loro genitori, hanno buone conoscenze in campo alimentare e vorrebbero saperne
di più attraverso metodologie di apprendimento più attivo come laboratori di cucina e del gusto.
Purtroppo ad un buon livello informativo e socio-economico delle famiglie in esame non corrisponde, in
una percentuale del campione, un altrettanto adeguato stile di vita caratterizzato da un miglior
comportamento alimentare e da attività motoria costante.
I risultati dell’indagine evidenziano che:
’ Il sovrappeso e l’obesità sono anche nella nostra realtà un problema evidente;
’ Le abitudini alimentari dei nostri bambini presentano alcuni errori qualitativi: alto consumo di
carboidrati semplici, basso consumo di verdura e di frutta, ripetitività nelle scelte alimentari;
’ C’è una fortissima sensibilizzazione al problema, lo dimostra l’alto numero di questionari ritornati e
l’impegno alla sua compilazione;
’ La fruizione televisiva risulta alta, spesso a scapito di un possibile tempo dedicato all’attività
motoria (sport, giochi attivi con amici), ciò comporta una eccessiva sedentarietà, una massiccia
esposizione a spot pubblicitari, e un più frequente consumo, senza averne la consapevolezza, di
alimenti pubblicizzati (prodotti dolciari da forno, cereali zuccherati, bevande zuccherate, dolciumi),
prodotti che contrastano notevolmente con l’alimentazione raccomandata dai più autorevoli organi
scientifici.
’ La riflessione sui dati emersi stimola quindi, la necessità di programmazione di interventi
informativi ed educativi, per accrescere nei bambini e nelle loro famiglie la consapevolezza
dell’importanza di migliorare qualitativamente lo stile di vita.
’ La tendenza alla sedentarietà del nostro campione è un dato preoccupante che deve stimolare una
riflessione approfondita sull’attuale stile di vita della famiglia, e di conseguenza è assolutamente
necessario assieme alle Istituzioni, Scuola, Enti privati attuare coordinati, sistematici e
multidisciplinari programmi di promozione alla attività motoria e fisica del bambino.
25
INDICE
Introduzione
……………………………………………………………………………………………………………………………………….. pag. 1
Progetto
………………………………………………………………………………………………………………………………………. pag. 2
Obiettivi
………………………………………………………………………………………………………………………………………. pag. 3
Obiettivi a breve termine
………………………………………………………………………………………………………….. pag. 3
Obiettivi a medio/lungo termine
Metodologia
……………………………………………………………………………………………. pag. 4
………………………………………………………………………………………………………………………………………
Campionamento
pag. 4
………………………………………………………………………………………………………………………... pag. 5
Il campione della Provincia di Rimini
…………………………………………………………………………………………….. pag. 6
Analisi e discussione dei dati della Provincia di Rimini …………………………………………………………………. pag. 7
QUESTIONARIO SOMMINISTRATO AI GENITORI …………………………………….. pag. 7
Stato nutrizionale del bambino
……………………………………………………………………………………………. pag. 7
Stato nutrizionale dei genitori……………..………………………………………………………………………………….
pag. 9
Stato socio economico …………………………………………………………………..………………………………………….
pag.10
La giornata tipo
pag.11
………………………………………………………………………………………………………………………..
Attività fisica del bambino
………………………………………………………………………………………………………….
pag.11
………………………………………………………………………………………………………………………..
pag.13
Dieta e salute ……………………………………………………………………………………………………………………………………..
pag.16
Giornata alimentare
QUESTIONARIO SOMMINISTRATO AI BAMBINI
Discussione e conclusioni
…………………………………….. pag.17
………………………………………………………………………………………………………….. pag.24
26
27