All you need is Rome

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All you need is Rome
Diario Roma
All you need is Rome
La città eterna è per tutti: gruppi di amici, famiglie e single. Attira con la
monumentalità, convince con l’allegria e sorprende con le suggestioni
moderniste e le malìe contemporanee dei quartieri lontani dal centro
Quando: sempre
Durata: 3 giorni
Viaggio: aereo
Costo a persona:
(spesa approssimativa)
400 euro
di Antonella, Maurizio, Ornella, Luca
E
ccoci qua, pronti per il nostro
tour romano.
Vista l’esperienza positiva del
precedente viaggio a Berlino partiamo in quattro amici. Da Bergamo verso Roma Ciampino, volo Ryanair delle 8.25 puntualissimo, come sempre!
Atterriamo in anticipo e alle 10 siamo
già sul bus del servizio Cotral (i biglietti si acquistano sul bus o in aeroporto) che ci conduce al capolinea
della metro Anagnina. Sempre in aeroporto abbiamo acquistato il Bti, biglietto valido per tre giorni a partire
dalla prima obliterazione.
1° giorno
Er core de'Roma: Colosseo,
Campidoglio, Piazza di Spagna. E la sera, in Trastevere
La città in mostra
Fino al 17 gennaio alle
Scuderie del Quirinale:
Roma. La pittura di un
Impero. Cento opere
della Roma antica in un
allestimento firmato dal
regista Luca Ronconi.
Fino al 24 gennaio
la Galleria Borghese
celebra Caravaggio,
in occasione del IV
centenario dalla
morte, affiancando ai
suoi capolavori venti
dipinti dell'estremo
e tormentato Francis
Bacon, di cui ricorre, il
centenario dalla nascita.
mento a Vittorio Emanuele II. Saliamo
le gradinate e ci rendiamo conto che
è tutto davvero gigante! Grazie alla
dritta di un carabiniere senza scendere dalla scalinata, solo girandoci attorno, arriviamo al Campidoglio.
A questo punto torniamo all’Hotel,
dove facciamo una doccia e scendiamo in un bar per uno spuntino. Con
la pancia piena, riprendiamo a girovagare per la città. Con la metro arriviamo in Via Condotti: bei negozi ma
non fa per noi! In fondo, ecco Trinità dei Monti con la famosissima scalinata e Piazza di Spagna, saliamo in
alto e andiamo verso Villa Borghese…
siamo quasi stanchi e vista l’ora rientriamo per un’altra doccia e per prepararci per la cena… Per la serata ci
dirigiamo verso il vivace quartiere di
Scendiamo a Termini e ci dirigiamo
verso il nostro albergo: Hotel Selene. Offre camere spaziose, è pulito e
la colazione a buffet è davvero buona. Insomma abbiamo trovato un ottimo rapporto qualità/prezzo (per
una doppia abbiamo pagato 73 euro a notte, in promozione), è comoda
anche la posizione dell'albergo: dista 200 metri dalla stazione Termini.
Quando arriviamo le camere non sono ancora pronte, ma possiamo depositare i bagagli e iniziare il nostro
tour. Direzione Colosseo e Fori Imperiali. Roma è splendida!
Eccolo lì, Er Colosseo: è bellissimo,
ci giriamo intorno fino all’Arco di Costantino e dall’esterno sbirciamo i Fori, ma non entriamo, infatti visto che
resteremo a Roma soltanto tre giorni,
decidiamo di comune accordo di vedere tutto, ma sommariamente senza ingressi vari. Da qui prendiamo via
Dei Fori Imperiali in direzione Piazza
Venezia e ci troviamo davanti al maestoso Altare della Patria o Monu-
1
h
x t r f o i c e
Trastevere. Al Ponentino mangiamo
molto bene e spendiamo il giusto: da
provare! Facciamo una passeggiata
sul Lungotevere, attraversiamo l’isola Tiberina e a Piazza Venezia prendiamo l’autobus per l’hotel: non siamo cotti, di più!
2° giorno
Da San Pietro al Pantheon e
una mini maratona notturna
Dopo una discreta colazione la nostra
MARE
castel
sant'angelo
giardini
vaticani
Di origine romana, fu modificato in epoche
successive. Il
nome attuale
risale al 590.
Con fontane,
statue, tempietti, sono il luogo
di riposo del
Pontefice dal
lontano 1279.
II
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teteatro di
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marcello
Il suo vero nome è
Vittoriano, dal nome
di Vittorio Emanuele II,
cui è dedicato.
teatro
dell'opera
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piazza
del campidoglio
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università
degli studi roma tre
VI
SE
Protagonista di
film e canzoni,
passeggiarvi al
tramonto conserva sempre
un indiscusso
DE
E VER
N Tfascino.
garbatella
Noto quartiere
dal caratteristico
impianto architettonico fatto
in prevalenza
di villini con
cortile.
02
01
01 Fori imperiali Nel cuore dell'antico impero.
02 Pantheon Sotto la cupola più imitata al mondo.
2
giornata romana decolla! Prima tappa a San Pietro, ci mettiamo in coda per entrare… ed eccoci all’interno:
splendida! Dopo la visita all'interno
della cattedrale, saliamo sulla cupola
e da qui si vede la città in tutta la sua
vastità! A questo punto, visita doverosa alle tombe dei Papi. Spinti da un
innato ottimismo proviamo a vedere
se la fila ai musei Vaticani è accettabile: siamo costretti a lasciare perdere, purtroppo!
Vista l’ora abbiamo la brillante idea
di fermarci all’Hostaria Tradizione
TERRA STATO TERRA CITTÀ PALAZZO
& Fantasia in piazza Risorgimento,
usciamo bastonati da un conto per
noi troppo salato.
Abbiamo ordinato treSTRADA
insalate,
una
STATO
STRADA CITTÀ
caprese, due birre piccole, due mezze d’acqua e 4 caffè e sborsiamo la
modica cifra di 74 euro! (compreso, si
fa per dire nel prezzo,MARE
due cestini
di
LAGO/FIUME
PARCO
pane e il servizio)
Va be', ci sta anche la fregatura... ci
riprendiamo da questo conto “salato” e andiamo verso Castel Sant’Angelo, che però è chiuso, attraversiamo l’omonimo ponte e raggiungiamo
un’altra splendida piazza: Piazza Navona, da qui in poi sfilano sotto i nostri occhi: il Pantheon,
il Palazzo di Montecitorio, Piazza Colonna. A questo punto ci siamo meritati una pausa caffè nella galleria Alberto Sordi.
Riprendiamo la nostra "marcia su Roma" e arriviamo alla Fontana di Trevi.
Che dire che ancora non sia già stato
detto? Gettiamo la classica monetina
e saliamo Verso il Quirinale, ma non
ci apre nessuno! Stanchi, ma contenti
torniamo verso il nostro hotel (un'oasi di pace) Una bella doccia e torniamo a Trastevere per la cena: stasera scegliamo Il Rugantino proprio in
Piazza S. Sonnino, impossibile non
trovarlo, però, se dovessimo scegliere, abbiamo preferito il ristorante della prima sera, Il Ponentino.
Facciamo una passeggiata tra i vicoli di Trastevere e poi rifacciamo il giro
Il più noto anfiteatro romano, può
contenere fino a 50
mila spettatori. Era
ZIA
usato soprattuttoV I A L A S P E
per gli spettacoli di
gladiatori.
basilica dei santi
giovanni e paolo
circo
massimo
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aso.it
www.turistiperc
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raccontalo agli amici su
colosseo
colosseo
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lungotevere
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fatto un bel
viaggio?STATO
VI
Quartiere caratteristico, dalle
vie tortuose su
cui si affacciano
case medievali.
Ricco di pub e
buoni ristoranti.
STRADA PRINCIPALE
stazione
parco
di traiano
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trastevere
MONUMENTO
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STRADA SECONDARIA
pantheon
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altare
della patria
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altare
della patria
Centro del
cattolicesimo,
ha un impianto
a croce greca.
Il grandioso colonnato è opera
del Bernini.
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san pietro
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palazzo
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spagna
piazza
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DEL
VIA
musei
vaticani
basilica di
san pietro
Diario Roma
villa
borghese
EN
37
Diario Roma
La lupa non è romana
Appuntamenti irrinunciabili
a cura di Syusy
La Lupa che allatta i gemelli è mongola, i romani hanno copiato!?
Ebbene sì, l’ho scoperto viaggiando in Mongolia. Indagando
sulle steli che si trovano sparse nella prateria che fu il centro
dell’impero di Gengis Khan (ma prima ancora dei popoli Gocturk)
ho trovato proprio lei: la lupa che allatta i gemelli.
Il viaggio in Mongolia per me è stato molto interessante (ne
abbiamo già parlato diffusamente sul sito turistipercaso.it,
sul blog di nomadizziamoci.it e anche qui sulla rivista). Mentre
viaggiavo per la Mongolia, mangiando carne cotta alla piastra
e dormendo nelle Yurte, in un museo ho trovato la copia di una
stele. Sulla stele c’erano, appunto, diverse lingue (una specie
di stele di Rosetta), ma soprattutto un simbolo inaspettato: una
lupa che allattava due gemelli. E allora, ho approfittato di questa
sorpresa per addentrarmi nel centro della Mongolia, col pretesto
di trovare la stele originale, e alla fine l’ho trovata, con il suo
bravo bassorilievo che – in effetti – rappresenta la famosa Lupa.
Ma come poteva trovarsi qui al centro dell’Asia un simbolo così
romano de' roma? L’impero romano, nella sua grande potenza
sarà arrivato fino a qui? No, semmai è l’esercito di Gengis Kan che
è arrivato quasi alle porte di Vienna, addirittura se ne avvistarono
avanguardie a cavallo in Alto Adige, ma per fortuna alla morte
del Khan tutti i suoi generali dovettero far ritorno in patria per
procedere all’elezione del nuovo sovrano, e così fummo salvi.
COSA CI FA IL SIMBOLO DELL'IMPERO ROMANO IN MONGOLIA?
C’è chi afferma che una legione romana arrivò fino qui, si smarrì,
e potrebbero essere stati i suoi legionari a diffondere il simbolo
del potere romano su queste terre. L’idea potrebbe essere quasi
plausibile se non fosse che ho scoperto che la lupa che allatta i
gemelli, in queste terre, è diffusa ovunque: è il mito fondante del
popolo nomade dell’Asia. Ho chiesto lumi al professor Baktodad
dell’Università di Ulan Bator, e lui mi ha svelato l’arcano: la lupa
che allatta le gemelle è il simbolo stesso della regalità. Sì, avete
capito bene: “le gemelle”, cioè due femmine, che secondo la
leggenda vengono abbandonate nella foresta ed adottate dalla
lupa che le allatta e le fa crescere fino a quando una di loro,
diventata grande, sposa il figlio della lupa e il bambino che nascerà
da questa unione sarà di diritto il Khan, cioè il capo supremo. Vi
risparmio l’ulteriore campanello che è suonato nella mia coscienza
femminile: due gemelle, quindi una trasmissione del potere
matrilineare, cioè matriarcale, ma lasciamo stare… Ma torniamo
a Roma: sì, i romani quindi hanno copiato il loro
simbolo fondante, o meglio - derivando essi
dagli Etruschi - hanno adottato un simbolo
che era presente nel mondo etrusco e
che dava importanza, nobiltà e forza a
chi lo deteneva. Questo è quello che io
ho trovato, ma ci sarebbe da indagare
ancora, il simbolo della lupa è molto
diffuso: quante altre volte avete
incontrato il simbolo della lupa o il
lupo nei vostri viaggi? Aspetto le
vostre esperienze su
www.turistipercaso.it
01
02
01 campidoglio La sede del Comune si trova sul più piccolo dei sette colli.
02 Caldarroste Una sosta per fare il pieno di energia e riprendere lo shopping.
03 fontana di trevi Che dire di nuovo? Gettiamo la moneta e speriamo di tornare.
03
3
Diario Roma
o
Un'altra Turista per cas
enza
eri
esp
a
su
la
ta
con
rac
ci
di Fabiola
Tour romano dedicato agli under 12
I
o, mio marito e il nostro Luca, 10 anni, siamo appena
rientrati da un fantastico week-end lungo a Roma e
abbiamo ancora negli occhi (e nel cuore) il fascino
eterno della città, che ha molto da offrire ai visitatori.
Anche ai più piccoli, che naturalmente hanno esigenze
particolari, perché anche il bimbo più buono del mondo
dopo quattro ore in un museo scalpita. Ecco qualche indicazione per un tour romano a misura di bambino.
Explora. il mondo a misura di bimbo
Il museo dei bambini (www.mdbr.it)
Assolutamente raccomandato. L'esposizione è divisa in 4 sezioni: Il corpo umano, La società, L'ambiente e I mezzi di comunicazione. Ingresso: 7 euro (spesi
bene). A pochi passi dal metro Flaminio.
Lo zoo, che a Roma si chiama bio-parco
(www.bioparco.it) Sono sempre stata contraria
agli zoo e dopo aver visto quello di Roma non ho
del pomeriggio per vedere la città illuminata: da non perdere!
3° giorno
Ultimo giorno, siamo un po'
stanchi e si viaggia in bus
Ultimo giorno nella capitale, oggi useremo molto i mezzi per ottimizzare i
tempi! Liberiamo le camere e lasciamo
i bagagli in deposito, perché il nostro
volo parte stasera. Visitiamo in sequenza le chiese di Santa Maria Maggiore,
San Giovanni Laterano, San Paolo fuori
le Mura, poi la Piramide. Un consiglio:
cambiato idea! Gli animali non sono moltissimi e
sicuramente, per il loro trattamento, si potrebbe
fare meglio. Comunque, la sezione dedicata ai rettili è davvero interessante e vale la visita.
Time elevator: ascensore con vista
(www.timeelevator.it)
Cinema 3d dinamico a via del Corso. Un po' costoso
ma l'esperienza è davvero simpatica (mi sono divertita anch'io). A pochi passi c'è la libreria per ragazzi
Mel book-store ideale per un regalo culturale.
in bici nel Parco dell'Appia Antica
Un po' fuori mano, ma di sicuro affascinante è la
passeggiata sulla via Appia Antica. Ho visto parecchie famiglie in bicicletta, ma dato che la pavimentazione è quella originale: lastroni di marmo corrosi
dal tempo, munitevi di una mountain-bike. Si noleggiano nei chioschi - bar lungo il percorso.
se volete fare un giretto senza scendere dal bus, prendete il 117 (solo feriale),
fa un bel giro e potete vedere molti monumenti (noi siamo saliti a S. Giovanni
Laterano e siamo scesi in Piazza del Popolo). C’è anche il bus 271 (solo feriale), che da S. Paolo fuori le Mura porta a S. Pietro, ed è quello che abbiamo
preso per tornare a pranzare nel posto
di ieri... scherzo! Oggi ci fermiamo al ristorante La Medusa, dove mangiamo
tutti la pizza, quattro insalate, quattro
macedonie, birra e acqua, pane, per un
totale di 40 euro. Meglio di ieri no?!? Un
giretto a Villa Borghese, poi con il bus
una visita a Porta Pia, pausa al bar vicino all’albergo. Recuperiamo i baga-
4
per golosi: Pasticceria ebraica
In via del Portico d'Ottavia l'indirizzo giusto per una
sosta che fa tutti felici. Noi ci siamo capitati di domenica e fuori c'era una coda impressionante. Posso però assicurarvi che ne vale la pena: la torta di
ricotta e amarene è ottima (ci hanno detto che è il
dolce preferito dal papa).
la rossa e il nero. appartamento romano
(www.larossaeilnero.it/)
Ho cercato questo bed & beakfast perché avevo letto una recensione positiva sul forum: stanze grandi,
ben collegate a 30 euro a persona al giorno. A dire
il vero ero un po' sospettosa : possibile che fosse
tutto vero? Ebbene sì, è tutto vero. E come se non
bastasse, si trova anche in una posizione molto
comoda, infatti la metro è vicinissima. Durante il
nostro soggiorno abbiamo avuto un intero appartamento per 80 euro totali al giorno. Consigliatissimo.
Una sosta felice
A due passi da piazza
Navona, Casa Bleve
è il luogo ideale per
riprendersi dalle fatiche
del turismo. Grandi vini
e ottimi piatti da godere
nelle sale di un antico
palazzo. Prezzi:
sui 30 euro (via del Teatro
Valle 48/49; tel. 06 68
65 970, casableve.it)
gli e prendiamo la metro in direzione
Anagnina, dove arriviamo alle 18,30,
tentenniamo un po’ perché sbagliamo
uscita e per un soffio perdiamo il bus
per l’aeroporto!
Con sorpresa leggiamo che il prossimo
è alle 19,20: un brivido ci corre lungo
la schiena, il volo è alle 20,20, riusciremo a prenderlo? Facciamo gli scongiuri perché non ci siano intoppi sulla strada e arriviamo in aeroporto alle 19,55:
con uno scatto siamo al gate e per fortuna non siamo gli ultimi! Il volo decolla in orario e alle 20,25 sorvoliamo Roma, una città splendida carica di storia,
che ci ha lasciato un po’ di nostalgia: sicuramente torneremo.
Diario Roma
o
Un altro Turista per cas
enza
ci racconta la sua esperi
Dai Cesaroni alla Garbatella
Una passeggiata nel quartiere giardino costruito negli anni Venti e reso famoso dalla serie tv
del Turista per Caso Mr. Hinoki
N
on lontano dal centro storico di
Roma (quello dei monumenti famosi nel mondo) si apre un altro
quartiere che sorprenderà chiunque
decida di passarci qualche ora: la Garbatella. Chi non vive a Roma, forse ne
avrà visto qualche scorcio nella serie tv
I Cesaroni, ma la zona, che fa parte del
quartiere Ostiense, offre mille angoli che
da soli varrebbero una serie televisiva.
Teatro Palladium a piazza Bartolomeo
Romano merita una sosta. Monumentale è anche la scuola di quartiere in
piazza D. Sauli. Edificio interessante,
come quelli in puro stile razionalista
che vedrete in via Borri e via Jacobis.
Addirittura unico è il palazzo di piazza
Longobardi, per il quale è stata coniata
la definizione di Barocchetto Romano.
E non è tutto: perché, come capirete
01 curvilineo Rosso
pompeiano e facciata
neoclassica per il Teatro
Palladium, che ospita
spettacoli concerti e
mostre.
02 nella serie tv Il
Roma Club Garbatella
in piazza Giovanni da
Triora è la bottiglieria
della famiglia
Cesaroni.
quasi subito, tra i vari edifici si aprono
infiniti giardini e il frastuono della trafficatissima via Cristoforo Colombo (non
lontana dalla zona storica) sembra lontano anni luce.
Una zona da girare a piedi,
con tutta tranquillità
Il quartiere-giardino della Garbatella
Nel quartiere giardino amato
anche da Pasolini e Moretti
È possibile iniziare la visita della zona
dall'omonima fermata della linea B della metropolitana e poi, una volta risalito vicolo della Garbatella ci si può perdere nei vicoli del quartiere vecchio. Tra
queste villette, che non superano mai i
tre piani, i pini marittimi e le palme, non
sembra proprio di essere a Roma. Passeggiando non perdetevi alcuni piccoli
gioielli di architettura, come le costruzioni liberty di piazza Brin (tra le più
antichi del rione), suggestive, proprio
come le villette di via Audetto, che in
realtà non è una via, ma piuttosto un
vicolo senza uscita. Più imponente, con
la sua con la sua facciata neoclassica, il
01
02
prodotti poveri e sapori decisi
Capitale anche del gusto con grandi magnate de' core
di Martino Ragusa
L
a gastronomia romana di oggi è squisitamente
popolare, i romani direbbero de core. Una tavola gustosa, amante dei sapori decisi e dei prodotti poveri, vitale e sempre un po’ “caciarona”. Tutto questo malgrado Roma sia capitale fin dalla sua
fondazione e abbondi di aristocratici da sempre.
Ma non c’è niente da fare, il carattere scanzonato
dei romani, così simile a quello dei loro piatti, ha finito con il prevalere. Composite le origini delle specialità. Molte arrivano dall’Abruzzo, come i celebri
spaghetti all’amatriciana o alla gricia (con guanciale e pecorino), l’abbacchio e i salumi. Altra fonte
è la cucina macellara, che esalta interiora e fratta-
glie del quinto quarto, e quindi pasta con la pajata, coda alla vaccinara, trippa con la mentuccia, il
padellotto alla macellara, ecc. Importanti anche gli
influssi della cucina ebraica (o giudìa), con i carciofi alla giudìa, la pasta con l’arzilla, i pezzetti fritti
(verdure e baccalà impastellati e fritti), gli aliciotti con l'indivia e così via. E poi c’è la cucina romana de Roma con le fettuccine fatte in casa condite
il ragù di pomodoro, rigaglie di pollo, prosciutto e
funghi; gli spaghetti alla carbonara con guanciale, pecorino e rosso d'uovo; la pasta ajo e ojo, protagonista delle spaghettate di mezzanotte; il garofolato di manzo: girello stufato di lardo e chiodi di
5
garofano; i saltimbocca alla romana: scaloppine di
carne di vitello con salvia e prosciutto; i pezzetti:
fritto misto con animelle, cervella, fegato, carciofi,
zucchine, ricotta e mele. Su tutto, i vini dei Castelli. Gli indirizzi che preferisco sono quelli della cucina informale di popolo: Der Pallaro, in Largo del
Pallaro 15, cucina romana con menu fisso; Betto e
Mery, in via dei Savorgnan 99, cucina popolare con
molti piatti del bel tempo che fu e tavoloni comuni,
da Giggetto al Portico di Ottavia, in via del Portico
d'Ottavia, 21a/22, buona cucina ebraico romana;
l’Idillio, in via Augusto Dulceri, 29, osteria de' core
con piatti tradizionali in porzioni da magnata.
Diario Roma
è una quartiere popolare, realizzato a
partire dal 1920 per conto dell'Istituto
Case Popolari su disegno del famoso architetto Marcello Piacentini (lo
stesso della Città Universitaria). Dopo
aver passeggiato tra tanta inaspettata
tranquillità, consiglio uno spuntino in
uno dei bar di via Ansaldo o via Randaccio. Non c'è molto altro da dire:
la speculazione -per fortuna- sembra
ancora lontana dalla zona e anche se
nel quartiere comincia a farsi largo
una borghesia sofisticata resta ancora
intatta l'atmosfera del quartiere dove
la gente gira per strada a piedi (evento quasi miracoloso a Roma). Spero
di avervi incuriosito, perché -secondo
me- vale veramente la pena di dedicare qualche ora (un paio sono più che
sufficienti) alla scoperta di questo angolo intatto della Roma moderna.
La città futura va in scena
al Flaminio
ha collaborato Mimmo Nucera
E
01
01 Tra i primi Uno
dei palazzi in stile
Liberty di piazza Benedetto Brin, tra
i "lotti" più antichi del rione.
ntrando nella Capitale dalla via Flaminia, che lunga
e diritta come ogni strada consolare che si rispetti,
sfocia su piazza del Popolo, si attraversa il quartiere che da solo può raccontarci qualcosa della Roma che
sarà: il Flaminio. Vivace centro di sperimentazione urbanistica, il quartiere si rinnova costantemente, puntando
su simboli architettonici sempre nuovi. Nel 1995 è sorto l’
Auditorium (www.auditorium.com), opera dell’architetto
genovese Renzo Piano, una città della musica, del cinema
e dalla letteratura che offre occasioni di cultura e divertimento. Il carattere di luogo d’incontro, di centro del divertimento, magari un pochino snob, del rione non è certo
una novità, risale anzi ai primi anni del Novecento con la
costruzione dell'Ippodromo dei Parioli e dello Stadio Na-
zionale. Molto più tardi, l'assegnazione a Roma dei Giochi
Olimpici del 1960 aprì una nuova fase di trasformazione,
che prese forma nel Villaggio Olimpico, considerato uno
dei migliori quartieri di edilizia pubblica realizzati a Roma.
Ma il 2010 sarà l’anno del Maxxi (www.maxxi.beniculturali.
it), il complesso, progettato da una delle stelle dell’architettura mondiale, l’irachena Zaha Hadid, ospita il nuovo
Museo di Arte e di Architettura contemporanea. Anche se i
due centri saranno attivi dalla prossima primavera, non c’è
bisogno di aspettare. Il Maxxi ha già cominciato a vivere,
ospitando Vede la luce. La luce è la protagonista dell’installazione di Tobias Rehberger (artista tedesco premiato alla
Biennale di Venezia), che sarà visibile dall’esterno, dal lato
di via Masaccio, fino al 10 gennaio 2010.
Come, dove, quanto
Vuoi ripercorrere le strade romane dei nostri quattro turisti per caso? Ecco tutte le informazioni che ti servono
Come arrivare
Il modo più comodo per
andare a Roma è sicuramente il treno, soprattutto con i
Frecciarossa
(www.trenitalia.
com), che da Milano impiegano
solo 3.30 ore, da Venezia 4.30 e
da Napoli 1.20. I prezzi sono
piuttosto alti (in seconda classe,
la sola andata da Milano costa
75,10 euro e da Napoli 39,90
euro), ma esistono diversi sconti se si prenota in anticipo: fino
a un mese prima si spende il
60% in meno (andata e ritorno
da Milano viene a costare 66 euro), con 15 giorni di anticipo lo
sconto scende al 30%, mentre
fino a una settimana prima è del
15%. Chi preferisce l’aereo può
scegliere tra la compagnia di
bandiera Alitalia (www.alitalia.
it) e alcune lowcost come Ryanair (www.ryanair.com), che vola da Milano Orio al Serio, Venezia, Alghero e Cagliari a Roma
Ciampino con tariffe di sola andata a partire da 16 euro, tasse
incluse; oppure Windjet (www.
volawindjet.it), che propone voli da Forlì, Catania e Palermo a
partire da 15 euro a tratta, tasse
incluse.
Dove dormire
La Rossa e il Nero (via
Evandro, tel. 348 8195701,
www.larossaeilnero.it).
Nel
quartiere Appio-Tuscolano, a
due passi dalla metropolitana, è
un bel b&b con 4 camere confortevoli e molto spaziose. Doppia
con prima colazione a partire da
60 euro.
Hotel Selene (via del Viminale
8, tel. 06 4824460, www.hotelseleneroma.it). Di fronte al Teatro dell’Opera e vicinissimo alla
Stazione Termini, è un classico
albergo con camere comode dotate di tutti i comfort e bagni in
marmo. Doppia con prima colazione a partire da 68 euro.
Hotel Perugia (via del Colosseo
7, tel. 06 6797200, www.hperugia.it). A pochi passi dal Colosseo, all'interno di un palazzetto
antico (senza ascensore), è un
hotel a gestione familiare con
camere accoglienti, anche se alcune sono un po’ piccole. Doppia con prima colazione a partire da 85 euro.
6
Dove mangiare
Il Ponentino (piazza del
Drago 10, tel. 06 5880680).
A Trastevere, è un buon ristorante di cucina tradizionale, dove si respira un’atmosfera familiare e si spende poco.
Il Rugantino (piazza Sonnino 6
via della Lungaretta 54, tel. 06
5882101). Osteria dove ci si sente a casa, atmosfera conviviale
e buona cucina romana. Da non
perdere i saltimbocca alla romana e le penne all'arrabbiata.
La Medusa (via Vespasiano 25,
tel. 0639723540). Ristorante
dal sapore sardo a pochi isolati dal Vaticano, per pranzo propone menu fissi che includono
pizza o pasta, insalata, bevande e dessert.
La Matricianella (via del Leone
4, tel. 06 6832100, www.matricianella.it). Ottima cucina tipica
romana a pochi passi dal Pantheon, in un locale con piccoli
tavoli dalle tovaglie a scacchi e
dalle sedie in legno.
Osteria Numero Sette (via Muzio
Scevola 37, tel. 06 789170). Un
locale accogliente quasi quanto
il personale e una buona cucina
che salta dalla carne al pesce,
annaffiato da una bottiglia di vino della vasta cantina.
Da Franco ar Vicoletto (via dei
Falisci 1, tel. 06 4957675). Nel
cuore di San Lorenzo, a Roma,
specialità di pesce a prezzi accessibili, in un ambiente caloroso e accogliente. Propone anche
svariati menu.