Area umida del Bientina: interazioni passate, presenti e future fra

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Area umida del Bientina: interazioni passate, presenti e future fra
Associazione Culturale
Perla
Comune di Capannori
Piazza Aldo Moro
55012 Capannori (LU)
AREA UMIDA DEL BIENTINA: INTERAZIONI
PASSATE, PRESENTI, E FUTURE TRA UOMO E
NATURA
25 aprile 2011
Comune di Capannori
Dott.Biol. Arianna Chines
Dott.Geol. Mara
Dell’Aringa
www.perlambiente.org
IL LAGO DI BIENTINA
LA LUCCHESIA
L’ Auser è l’antico fiume che attraversava la Garfagnana, la Media Valle per raggiungere la Lucchesia. Il suo nome ha
origini non del tutto chiare (per lo storico latino Svetonio deriva dall’etrusco “dio o divinità”; per altri dal pre-ligure,
“sorgente”).
L’ Auserculus ("piccolo Auser")
lambiva Lucca da nord, e da Borgo
Giannotti raggiungeva Montuolo, per
poi gettarsi in Arno presso Pisa
L’ Auser si divideva
in due rami
all’altezza di San
Pietro a Vico:
Una
parte,
si
dirigeva a sud-ovest
di Lucca fino a
ricongiungersi
all’Auserculus
nei
pressi di Montuolo.
L’ Auser (il più grande): Marlia,
Lunata, Antraccoli, Pieve San
Paolo dove subiva una nuova
ramificazione:
una parte seguitava il suo
corso a est verso Bientina
e
sfociava
(quando
riusciva) nel fiume Arno
presso Calcinaia.
Carta della Piana di Lucca da “Geologia ed idrogeologia della Piana di Lucca” R.Nardi, G.Nolledi e F.Rossi, 1987
L’INTERVENTO DI S.FREDIANO: UN
BENEFICIO E UNA ROVINA
Dopo 476 d.C.
aumento delle esondazioni per la
cessazione dei lavori di manutenzione
(caduta Impero Romano e invasioni
barbariche);
abbandono di molte aree divenute
paludose ;
formazione del Lago di Nozzano lungo
l’Auserculus e la zona paludosa di Bientina
lungo l’Auser.
VI secolo d.C. per evitare le continue
inondazioni Lucchesi il Vescovo S.Frediano
(in carica dal 561 al 589) fece sbarrare l’
Auserculus al fine di mantenere il solo
corso dell’Auser (che prese il nome di
Serchio).
Lo sbarramento comportò:
Per le aree lucchesi occidentali:
benefici per Lucca e aree occidentali;
ripopolamento di aree disabitate;
prosciugamento del lago di Nozzano.
Per le aree lucchesi orientali:
peggioramento idraulico;
incremento della portata dell’Auser con
esondazioni più frequenti.
Disegno di F.Natali
Le paludi del Bientina
L’assetto del Serchio peggiorò ancora quando il suo sbocco nell’Arno da Bientina
fu ostacolato da sbarramenti naturali legati all’aumento dei depositi solidi dei
fiumi. Si formò dunque il Lago di Bientina (o di Sesto). Secondo alcuni autori il
lago si formò nel XII secolo mentre secondo Padre Leonardo Ximenes comparve
nel XV secolo al posto di un’area sino allora paludosa (documenti di controversie
tra Lucca e Bientina per il possesso del lago).
LAGO DI BIENTINA
O DI SESTO
Can.Ozzeri
LAGO DI
BIENTINA
O DI SESTO
Il Lago di Bientina si
estendeva
nella
piana
compresa tra il Monte Pisano
e le Cerbaie tra Altopascio e
Cascina di Buti
Il più grande lago della
Toscana (superficie: 30 Kmq50 kmq; bacino idrografico:
400 kmq)
Adesso
il
Lago
di
Massaciuccoli è il più grande
Lago
della
Toscana
(superficie:13
kmq;bacino
idrografico:114 kmq)
Carta da Acque e strade, 1563 n.10
ALCUNE DELLE PIENE
DEL LAGO DI
BIENTINA
Casa D’Isola
1477. Per aumentare il salto idraulico dei
mulini sul Canale Macinante presso Ripafratta,
Lorenzo de Medici sbarrò il Serchio. Le acque,
rallentate, sfociarono nell’Ozzeri e da questo
nel Lago di Bientina.
1514. Per aumentare il salto idraulico dei
mulini fiorentini sull’antica Serezza, i fiorentini
ne sbarrarono il corso con una tura. Le acque
rallentate, fecero aumentare le dimensioni del
lago di Bientina che esondò sul lato lucchese.
Argine
Grosso
Carta del Consiglio di Reggenza n.363, 1624
1549. Per ovviare ai problemi di esondazione
sul lato di Bientina, Cosimo I fece costruire un
argine (detto “argine grosso”) sull’intero lato
meridionale del lago. Tale intervento fece
rallentare il deflusso delle acque, e comportò
nuove esondazioni sul lato lucchese.
ALCUNE DELLE PIENE
DEL LAGO DI
BIENTINA
1560-1655. Le cateratte della
Serezza venivano spesso mantenute
chiuse per consentire l’allagamento
delle risaie delle fattorie medicee. I
rallentamenti dei deflussi portarono
più volte esondazioni lacustri sul
alto lucchese.
1755. Nuovamente per aumentare
il salto idraulico dei mulini fiorentini
sulla Serezza, i fiorentini ne
sbarrarono il corso con una tura. Le
acque esondarono nuovamente sul
lato lucchese.
Carta della tura (A.S.I. Offizio sopra i Paludi di
Sesto, n°46). Si osserva che tra le aree allagate si
trovano Porcari, Paganico, e Tassignano .
La BOTTE sotto l’ARNO
1786 - Su incarico del Granduca Pietro Leopolo I il Canonico Pio Fantoni, professore di matematica all’Università di Pisa propone la
realizzazione di una botte sotto l’Arno e ne fornisce tutti i dettagli progettuali.
Sotto il dominio napoleonico di Felice Baciocchi nasce il progetto dell’arch. Fiorentino Giuseppe Manetti
1847 Annessione del Principato di Lucca al Granducato di Toscana.
1842 Alessandro Manetti figlio di Giuseppe Manetti esegue il progetto dell’emissario e la Botte a San Giovani alla Vena.
Opera di grandiose proporzioni: 3 agosto 1853 iniziano i lavori che, con non poche difficoltà terminano nel maggio 1859.
L’opera, tutt’ora efficiente ed in esercizio, non ha però mai garantito il costante mantenimento all’asciutto dell’intera area, il
prosciugamento è stato completato con l’impiego di impianti idrovori.
La BOTTE sotto
l’ARNO
Il progetto consisteva nel far passare le acque dell’
Auser sotto il letto dell’Arno attraverso un canale di
sottopasso “a botte”. Il nuovo percorso, detto Canale
Emissario, portava il Serchio ad attraversare la pianura
meridionale pisana nel Canale Arnaccio (rimodellato su
fossi più antichi) fino a sfociare in mare nei pressi di
Calambrone.
Durante il progetto furono realizzati il Canale Serezzino
1559 e il Canale Imperiale 1757.
LE COLTIVAZIONI ATTORNO
AL LAGO
CHIARO: area regolarmente sommersa
dalle acque
PADULE:area umida fino alla linea degli argini del
lago, che variavano con le stagioni e agli anni
POLLINI: isole o stabili
o natanti (composte
ad es. da radiche di
piante palustri come
cannucce, e ontani
intrecciate, ricoperte
di fanghiglia e foglie
marcite dalle quali
nascono altre piante)
PAGLIERETI:
zone
quasi asciutte in
estate ed allagate o
parzialmente
sommerse in inverno
(boschi palustri)
COLTIVAZIONE ATTORNO AL LAGO
1755.Regolamentazioni del raccolto
in padule:
OBIETTIVO:salvaguardare l’equilibrio
naturale a vantaggio dei diversi usi
della zona palustre
Crescita controllata delle piante:
Garantendone
la
maturazione
evitando azioni distruttive quali la
falciatura
o
il
pascolo
in
primavera/estate;
COLTIVAZIONE ATTORNO AL LAGO
1755.Regolamentazioni del raccolto
in padule:
PER CANNA E TYPHA (biodolo)
-potevano raccoglierle: i nativi di
Bientina ed i pescatori ;
-la raccolta era proibita prima del 22
luglio di ogni anno (data dell’inizio dei
nuovi affitti delle pesche);
PER LEGNA DA ARDERE, TRONCHI,
FALASCO E BASSA VEGETAZIONE
-potevano raccoglierle solo: i nativi di
bientina cittadini o contadini per
proprio uso;
Typha (da wikipedia)
-esclusi: i forestieri non potevano né
acquistare né raccogliere neanche per
conto di terzi o su commissione di
bientinesi.
Cannuccia di palude
(da wikipedia)
COLTIVAZIONE ATTORNO AL LAGO
1755.Regolamentazioni
raccolto in padule:
del
ESEMPI DI TRASGRESSIONI
PER GLI ARGINI
-raccolta proibita per ogni
pianta vicino agli argini dove la
vegetazione doveva rimanere
folta per impedire l’erosione;
1792-93 e 1795- intervento
delle forze di polizia per
impedire il taglio indiscriminato
delle piante in padule e sugli
argini da parte di locali e
forestieri.
-interdizione su tutta la linea
meridionale degli argini dai
confini di Buti fino alla zona
degli “acquisti”;
-spesso lo sfalciato veniva
venduto per accordo prima del
taglio a terzi (commercio illegale
dello sfalcio).
-divieto entro 100 braccia (60
m) dal “Fossone” di 50 (30 m)
dalla “Malora” e dalla “strada
di Mezzogiorno”; i privati
proprietari
di
“Scetine”
confinanti con gli argini
dovevano tenersi alla distanza
di 25 braccia (15 m).
-varie sentenze penali contro
sfalci illegali a danno dei
pescatori affittuari dei lotti del
padule.
Falasco (da wikipedia)
COLTIVAZIONE ATTORNO AL LAGO
1797.Regolamentazioni sulle modalità di raccolto
STRUMENTAZIONE PROIBITA
-falci, frullane, e strumenti simili in grado di recidere
velocemente molte piante in modo non selettiva.
1797.
CONSEGUENZE
INDISCRIMINATI
DEGLI
SFALCI
-Calo drastico del valore dei lotti attorno al lago e
quindi dei canoni di affitto;
-Grossa mancanza di canne porta i pescatori
affittuari dei lotti a comprarle a prezzo molto alto;
-facile crollo degli argini rispetto alle piene;
-Pagliereti poco folti negano il rifugio per gli uccelli
migratori che scelgono di stanziare lontano dai
territori di Bientina (danni alla fauna e alla caccia );
Da “memorie sopra il
lago di Sesto o di
Bientina”n.5
-Pagliereti poco folti comportano ricche pesche
(riduzione dei rifugi) e quindi una selezione naturale
troppo massiccia;
•
L’aumento drastico
dell’illegalità
porta
all’utilizzo di un gruppo
armato. Contro gli sfalci
illegali vengono adoperati
dal Comune di Bientina e
Vicopisano:
-forze di polizia;
-doganieri;
-militari in esercizio in padule;
Dogana granducale di Vaiano
Tali
forze hanno anche il
compito di controllare i furti
di pesce e la pesca illegale.
ALTRE RISORSE AGRICOLE:
Coltivazioni delle aree soggette ad
inondazione:
-Granturco;
-Grano;
-Saggina;
-Riso;
-Lino;
-Canapa;
-Vigneti di pianura (vino di bassa
qualità);
-Fave;
-Orzo;
-Segale;
A-luoghi paludigni e pagliereti
B-luoghi bassi che sogliono restar
ordinariamente asciutti per sementa
C-luoghi coltivati e frutteti, inondati
per l’esondazione della Serezza
D-tura
(esondaz.Lago di Bientina per la
realizzazione della tura-1775; da
Offizio sopra i paduli di Sesto n°46)
LA PESCA
LA PESCA DEL LAGO
ATTUALE STEMMA DI BIENTINA
ANTICO STEMMA DI BIENTINA
UN LEONE SOPRA AD UNA TINCA ad
indicare l’importanza della pesca per il
territorio di Bientina
UN LEONE CON UNA SPIGA una volta
bonificato il lago, l’attività di pesca è
statat sostituita dall’agricoltura e nel
1859 viene modificato l’antico stemma.
PESCI OGGETTO DI PESCA:
LA PESCA DEL LAGO
-Persici;
-Lucci;
-Tinche;
-Anguille;
-Sbaldatre;
-Gavonchi;
1604-DISPUTE TRA LUCCA E
BIENTINA PER LA PESCA SUL
LAGO
L’ambasciatore bientinese a
Firenze, Santi Cosci, in una
lettera al governo scrive:
ANGUILLA
da wikipedia
“I lucchesi nel lago sono quattro
volte più dei nostri, vi pescano
quelli di Colle, Castelvecchio,
Badia, Compito, Villore, Carraia,
la Pieve a S.Pavolo, S.Margherita,
Tassignano, Antravoli, Capannori,
Porcari, le Querciole, et tutti
quelli del Piano di Lucca, et se ci
potessero mandare à pescare la
montagna lo farebbero et i nostri
son soli” (raccolta da A.Zagli,
2001)
TECNICHE PROIBITE
RILASCIO DI LICENZA DI PESCA
1560 le convenzioni tra Firenze e Lucca
vietano la pesca nel lago con tecnica:
1526- il Comune di Bientina sancisce “nissuno forestieri
possa sanza licentia de Governatori e Capitani (…)
pescare nel Lago di Bientina con arte alcuna”
-non selettiva: cattura di ogni pesce ad ogni
stadio di vita e di ogni specie;
-distruttiva: raschio del fondo, estirpaggio di
piante, cattura di animali bentonici, covate,
danneggiamento dell’habitat;
Da Enciclopedia di Diderot
CERCHIAIA. Grossi retini.
maglia fitta Tecnica illecita.
A
DISPUTE PER LA PESCA CON I GORRI
-Con l’aumentare del numero di Lucchesi che utilizzano i gorri il granducato di Toscana, nel 1543,
vieta l’attività di pesca ai Lucchesi della Piana (ad eccezione degli abitanti di Castelvecchio, Colle e
Badia in quanto) “perché vengono armati, e spalleggianti da Gentil’huomini Lucchesi, che
partecipano del guadagno, è stato sempre necessario usare la forza per impedirli di pescare”.
-Nel 1850 dopo l’annessione del Ducato di Lucca alla Toscana i pescatori lucchesi chiedono al
governo granducale l’esenzione dalla tassa di pesca nel lago (dalla quale i bientinesi sono sempre
stati esenti).
barchetta
GORRO. Rete da
pesca a strascico
a maglia fitta.
N.Ugoccini, 1982
Palo di fissaggio
LOTTA CONTRO LE RETI ILLECITE
1696. Numerose sono le iniziative del
Granducato contro la pesca illecita non
selettiva:
-aumento della sorveglianza (giornonotte);
-emanazione di bandi che vietano la
commercializzazione in Toscana di
pesce minuto catturato con reti a
maglia fina;
-infissione nel lago di pali di pino
chiodati in modo da strappare i gorri o
impedirne l’utilizzo.
Le lotte sono accese talvolta portano
all’arresto a seguito di danneggiamenti,
furti, e talvolta dispute sfociate in
omicidi, violenze arresti.
Antonio Biondi,Lucca
1997
INCANNICCIATE, NASSE E RETI (PER ANGUILLE)
-Venivano posizionate di traverso ai canali di passaggio
delle anguille;
-le anguille cercavano le vie di uscita allo sbarramento ma
le trovavano all’interno di labirinti (distorsioni delle
incannicciate) dove restavano intrappolate nelle nasse.
RECUPERO DELLE NASSE
NASSE
Nasse (F.Franceschini 1994)
Da G.Moretti, 1990
GEOMETRIA DELLE INCANNICCIATE SENZA TRAPPOLE (LEGALE)
Ritrosi
GEOMETRIA DELLE INCANNICCIATE CON TRAPPOLE (ILLEGALE)
Bresce con rincontri
Buriani con incontri
Bresce doppie con rincontri
Da M.Martinelli
BERTIVELLO (PER ANGUILLE). Grosse reti da
pesca cilindriche selettive. Permesse.
TRAMAGLIO (ANGUILLE, LUCCI, TINCHE).
Grosse reti da pesca. Consentite per il
grosso maglio della rete che garantisce la
fuga ai piccoli pesci.
ALTRI STRUMENTI CONSENTITI:
-AMI
-AMONCINI
-LENSE
-FIOCINE
L.F.Marsili
(Bologna)
‘700
TINCHE LUCCI PERSICI - Ritmi stagionali
PERSICO
-Tinche. Periodi più favorevoli alla pesca erano quelli
della frega (maggio, giugno, luglio);
-Lucci e persici. Periodo della frega (a partire da
marzo);
Proverbio popolare: “tinca di maggio e luccio di
settembre”
TINCA
Da wikipedia
LUCCIO
ANGUILLE - Ritmi stagionali
-Le anguille risalivano i canali dal mare verso le acque
dolci del lago per la riproduzione per poi tornare al
mare una volta nate;
-Arrivavano “quando l’acque sono a proposito, e i
meglio mesi sono agosto, settembre, ottobre, et anco
novembre, e ne buoi cioè nella quintadecima della
luna et in ciascun mese”
FATTORI FAVOREVOLI ALL’ ARRIVO
DELLE ANGUILLE.
-Assenza di luce lunare (pesca
notturna);
-Piogge che movimentano l’acqua e ne
fanno crescere il livello in modo
moderato aiutando la migrazione
verso il mare;
FATTORI SFAVOREVOLI ALLA PESCA
-Crescita repentina del livello del lago
con minaccia di esondazione (l’acqua
sovrasta i canneti rendendo inutili i
labirinti di cattura)
Frans Snyder “La bottega del pescivendolo”
S.Pietroburgo
ANGUILLE
Conservazione:
-Sotto sale;
-Marinate;
-Affumicate;
-Alternativa:
-Conservazione in
vivaio e vendita di
prodotto fresco
I VIVAI
-Esistevano lotti di lago recintati
con cannicci affittati per la
raccolta delle anguille.
-Le anguille venivano poi pescate
al momento in cui venivano
vendute dall’affittuario (vendita
di pesce fresco).
-I furti delle anguille nei vivai
erano frequenti (contrabbando
di anguille);
LA CACCIA
CACCIA DELLE FOLAGHE
-Caccia di gruppo;
-I cacciatori distribuiti su
molte
barchette
accerchiano sempre di più il
gruppo
di
folaghe
costringendole
a
concentrarsi al centro del
lago lontano dalla riva;
FOLAGHE (da www.umbriaverde.it)
-cerchiate, le folaghe si
alzano in volo verso i
cacciatori che iniziano a
sparare;
-La caccia delle folaghe
spesso
creava
dispute
accese tra cacciatori: gli spari
avvenivano
spesso
in
contemporanea quindi non
sempre era chiaro quanti
uccelli e chi li avesse colpiti.
FOLAGHE (da www.anatidi.it)
CACCIA DELLE FOLAGHE (da “Viaggio in Toscana di C.Martini 1725-1745)
“I barchetti usano mettersi in fila, ed avanzare in linea fino a che stendono per tutto il lago, e ciò si dice
fare la tela (…). Sul lago si trovavano quella volta circa 300 barchetti; (…) “
“(…) Gli uccelli a cui si spara sono le folaghe, volatili neri quasi della grandezza delle anatre selvatiche, col
becco a punta e con ampie zampe palmate grazie alle quali possono nuotare velocemente; sulla testa
hanno una macchia bianca. Si trovano in branchi di molte migliaia e non volano mai fuori dal lago, anzi
cercano sempre di tenersi sopra l’acqua”.
“Perciò quando il cerchio dei barchetti si è stretto, tutto il branco a macchia delle folaghe si solleva a volo
sul lago e necessariamente passa sopra i barchetti. Allora (…) viene fatto fuoco su quella schiera volante
(…)”
FOLAGHE
www.naturamediterraneo.com)
(da
DISPUTE TRA CACCIATORI E REGOLE DI CACCIA (da “Viaggio in Toscana di C.Martini 1725-1745)
“ (…) Alcune folaghe, colpite in pieno, cadono giù subito, altre invece si abbassano lentamente e
cadono spesso ad un miglio di distanza (…)”
“(…) Sul lago vige la regola che la folaga appartiene a chi per primo l’ha colpita anche se un altro la
colpisce di nuovo e la uccide; ma si verificano spesso violente discussioni e talvolta vi sono cacciatori
che tornano dal lago impallinati come io stesso posso testimoniare (…)”
FOLAGHE
www.naturamediterraneo.com)
(da