ELEMENTI DECORATIVI
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ELEMENTI DECORATIVI
ELEMENTI DECORATIVI Intonaco DECT Tipo: Intonaco: strato di malta di piccolo spessore con cui si ricoprono le superfici di muri e soffitti per protezione e abbellimento. DECQ Qualificazione del tipo: intonaco per affresco o intonachino: composto di calce e sabbia più fine che nell'arriccio. Deve essere applicato in quantità tale da poter essere ricoperto dal dipinto nella giornata; lo strato di intonaco più sottile dell'arriccio deve essere molto ben pressato e levigato. Talvolta, per renderlo ancora più liscio, viene 183 Dizionario dei termini achitettonici - Intonaco adoperata sabbia mescolata alla stessa quantità di polvere di marmo. Partendo dall'alto l'intonaco deve essere preparato con molta cura, smussando i contorni, per essere congiunto perfettamente alle altre giornate evitando che siano troppo evidenti i punti d'attacco. --- arricciatura per affresco o arriccio: primo intonaco a superficie ruvida, composto di calce e sabbia di granitura grossa, che serve di preparazione per l'intonaco (o intonachino) dell'affresco su cui poi si dipinge. intonaco per edilizia: strato di malta utilizzato come rivestimento protettivo e decorativo nelle cortine murarie. L'intonaco è generalmente costituito da elementi meno fini e meno lesci, grossolanamente lisciato, più ricco di sabbia e calce e contenente frammenti di terra cotta a cui si aggiunge parti di carbine di legna. opus albarium: stucco bianco; intonaco (per l'edilizia) che i romani ottenevano con una finissima polvere di marmo applicata sull'intonaco comune per dare l'apparenza del marmo levigato. opus arenatum: (latino, "di sabbia") intonaco (per l'edilizia) di rena o sabbia e calce. opus marmoratum: (latino, "di marmo") intonaco (per l'edilizia) di polvere di marmo e calce. opus signinum: (latino, dalla città di Segni); intonaco (per l'edilizia) in cocciopesto realizzato con frammenti di terracotta e malta; è un tipo di rivestimento impermeabile. DECM Materiali malta: impasto di una sostanza agglomerante o legante (calce, cemento) con un materiale inerte finemente diviso (sabbia) e acqua, adoperato come costituente essenziale di opere murarie. Le malte possono essere "grasse" se sono molto ricche di legante, "magre" se l'impasto denuncia inerte in eccesso. La malta, in funzione del tipo di inerte utilizzato, può essere impiegata per rinzaffi, sottovalli e strati a finire.--- bastarda: tipo di malta composta con due o più leganti, sabbia e acqua. Generalmente risulta dalla composizione di calce aerea e calce idraulica o di calce idraulica e cemento. La malta bastarda viene utilizzata di solito per rinzaffi o sottovalli. --- cementizia: tipo di malta costituito da acqua, sabbia e cemento; è molto impermeabile ed ha una lunga durata nel tempo. --- di calce aerea: si ottiene dalla composizione di grassello di calce stagionato e di inerti (cariche con funzione di ossatura) generalmente scelti tra sabbie silicee di fiume o di cava. La malta subisce un processo di solidificazione di tipo chimicofisico (trasformazione dell'idrato di calce in carbonato ed essiccamento in presenza di aria); la malta, in funzione del tipo di inerte utilizzato può essere impiegata per rinzaffi, sottovalli ed arricciature. 184 ELEMENTI DECORATIVI GLOSSARIO acqua: acqua da utilizzare per la composizione della malta, che deve essere chimicamente pura, cioè priva di sali alcalini. La temperatura e la quantità dell'acqua influiscono sul processo di presa della malta: l'acqua calda lo accelera, un eccesso di acqua lo ritarda. La quantità di acqua da utilizzare varia in funzione del tipo di calce e aumenta in funzione della quantità di sabbia usata come inerte. betoncino: impasto cementizio con basso rapporto acqua /cemento, reso lavorabile con l'apporto di additivi fluidificanti che ne determinano una elevata "tixotropia", ovvero una alta fluidità in movimento ed un'alta vischiosità da fermo. breccia: materiale inerte che entra a far parte della costituzione del calcestruzzo, oppure ghiaia o pietrisco usato nella pavimentazione delle strade (imbrecciatura). calce: prodotto ottenuto dalla cottura dei calcari, che sono rocce costituite prevalentemente da carbonato di calcio (CaCO3). --- idrata: tipo di idrato di calcio o idrossido di calcio (Ca(OH)2) che si ottiene dalla combinazione dell'ossido di calcio (CaO) con l'acqua (H2O); vedi anche grassello (calce idrata in modo tradizionale) e calce idrata in polvere (calce idrata con processo industriale). --- idrata in polvere: tipo di calce idrata o spenta ottenuta con processo industriale dalla combinazione dell'ossido di calcio (CaO) con acqua. Quando l'ossido di calcio viene spento con una quantità di acqua insufficiente per una completa idratazione, si trasforma, a raffreddamento concluso, in una polvere bianca e fine. Negli stabilimenti di produzione si sfrutta questa particolarità a scopo industriale: si provvede infatti ad idratare leggermente l'ossido di calcio, quindi a mezzo di mulini si procede ad una macinatura omogenea ed impalpabile, lo si insacca, immettendolo al consumo come calce idrata in sacchetti o in polvere. Questa calce non richiede un'idratazione per la formazione del grassello. --- idraulica: calce i cui processi di presa ed indurimento avvengono anche in presenza di acqua. Deriva dalla cottura ad alta temperatura di rocce calcaree ricche di argilla. Le calci idrauliche vengono così suddivise: a) calci idrauliche naturali in zolle: ottenute dalla cottura di calcari argillosi di natura tale che il prodotto cotto risulta di facile spegnimento; b) calci idrauliche naturali o artificiali in polvere: ottenute dalla cottura di marne naturali oppure di mescolanze intime ed omogenee di calcare e di materie argillose, e dai successivi processi di spegnimento, macinazione e stagionatura; la resistenza a compressione dopo 28 giorni è di 15 Kg/cmq.; c) calci eminentemente idrauliche naturali o artificiali in polvere: ottenute come sopra e con una resistenza a compressione dopo 28 giorni uguale a 30 Kg/cmq.; d) calci idrauliche artificiali pozzolaniche in polvere: miscele omogenee ottenute dalla macinazione di pozzolane e calce aerea idrata; resistenza a compressione dopo 28 giorni di 30 Kg/cmq.; e) calci idrauliche artificiali siderurgiche in polvere: miscele omogenee ottenute dalla macinazione di loppa basica di alto forno granulata e di calce idrata; resistenza a 185 Dizionario dei termini achitettonici - Intonaco compressione dopo 28 giorni di 30 Kg/cmq. --- spenta: vedi grassello e calce idrata in polvere. --- viva: tipo di ossido di calcio (CaO) che deriva dalla calcinazione del calcare della calce aerea e che non contiene acqua. calcina: calce spenta, soprattutto in quanto usata come malta. E' definita "grassa" quella in cui c'è poca sabbia, "magra" quella con molta sabbia, "dolce" quella poco tenace, "forte" quella molto tenace. calcinazione: processo di trasformazione del calcare in ossido di calce (CaO). Durante tale processo, che avviene per cottura della roccia calcarea ad una temperatura superiore a 900°C, il carbonato di calcio (CaCO3) cede anidride carbonica (CO2) e si trasforma in ossido di calcio (CaCO6 > CaO + CO2). carbonatazione: processo chimico di trasformazione dell'idrossido di calcio (Ca(OH)2) in carbonato di calcio (CaCO3) che avviene per lento assorbimento dell'anidride carbonica (CO2) contenuta nell'aria ed per evaporazione dell'acqua (Ca(OH)2 + CO2 > CaCO3 + H2O). carbonato di calcio: vedi carbonatazione e calcinazione. cemento: materiale idraulico che, impastato con acqua, è in grado di fare presa sia in presenza di aria che immerso nell'acqua. Si ottiene dalla cottura fino a scorificazione di marne portate ad una temperatura variabile fra i 1200° e i 1400°C. Il cemento cotto viene successivamente macinato fino a generare una polvere finissima ed impalpabile. I cementi possono essere "naturali" od "artificiali" a seconda che si impieghino calcari marnosi o miscele di calcari ed argille. 186 In relazione al fenomeno della presa, si distinguono dei cementi "a presa lenta" (cementi portland) e dei cementi "a presa rapida" (cementi romani). cocciopesto: mattone macinato utilizzato come carica nelle malte aeree per ottenere una superficie levigata e compatta, estremamente resistente all'aggressività dell'acqua e quindi impiegabile nel rivestimento protettivo di particolari elementi architettonici. La polvere di mattone, inoltre, reagisce chimicamente con l'idrato di calcio (grassello) trasformando la malta aerea in malta idraulica. Il cocciopesto se usato a granulometria finissima può servire come pigmento e/o inerte per intonachini e per sagramature. conglomerato: materiale costituito da una mescolanza di elementi eterogenei incoerenti e leganti, impiegato nelle costruzioni edili e stradali. E' sinonimo di calcestruzzo. Vi sono vari tipi di conglomerato: "cementizio", "bituminoso", "di malta idraulica", "cementizio armato" (denominazione tecnicamente esatta del cemento armato). Il conglomerato di scaglie di pietrame e malta veniva usato nelle murature a sacco tipo "opus caementicium" per riempire l'intercapedine tra le cortine murarie. ghiaia: ciottoli minuti che, uniti alla calce, danno il calcestruzzo. Le norme ufficiali prescrivono: "La ghiaia deve essere bene assortita, formata da elementi resistenti e non gelivi, priva di sostanze estranee, di parti friabili o terrose o comunque dannose. La ghiaia deve essere lavata con acqua dolce, qualora sia necessario, per eliminare le materie nocive". grassello: tipo di calce idrata o spenta in modo tradizionale. Si presenta sotto forma di una pasta finissima, perfettamente bianca, morbida e quasi untuosa. Il grassello risulta ELEMENTI DECORATIVI dall'idratazione in eccesso della calce viva in acqua (processo di idratazione) al termine del quale si ottiene appunto idrossido di calcio (Ca(OH)2). Le calci grasse, nel generare il grassello, assorbono un quantitativo di acqua uguale a circa tre volte il loro peso; le calci magre assorbono acqua in quantità uguale a circa il doppio del loro peso. Il grassello non indurisce se esposto in ambienti umidi o immerso nell'acqua: indurisce invece in presenza di aria per perdita d'acqua e lento assorbimento dell'anidride carbonica (processo di carbonatazione). idratazione: procedimento di trasformazione dell'ossido di calcio (CaO) in idrossido di calcio o idrato di calcio (Ca(OH)2) che avviene per assorbimento di acqua (H2O) e sviluppo di calore (CaO + H2O > Ca(OH)2). idrato: dicesi di materiale combinato con l'acqua. idrato di calcio: vedi idrossido di calcio. idrossido di calcio o idrato di calcio): prodotto derivato dalla idratazione dell'ossido di calcio. In riferimento alla calce aerea, l'idrossido o idrato di calcio viene detto "calce idrata". inerte: in tecnologia si intende, con questo termine, una classe di materiali che non subiscono trasformazioni durante i processi di presa. Sono "inerti" la sabbia, la ghiaia, il pietrisco, le brecce, etc. legante: sostanza capace di far presa su materiali incoerenti collegandoli in un unico complesso resistente. Nelle opere murarie vengono definiti "leganti" quei prodotti utilizzati per legare fra loro altri materiali come laterizi, pietrame, etc. Queste sostanze, messe a contatto con acqua o altri liquidi, formano una pasta più o meno spessa che acquista nel tempo la proprietà di indurire e di aderire al materiale con cui viene a contatto, in grado di resistere a sollecitazioni meccaniche e ad agenti fisici o chimici. I materiali leganti vengono tradizionalmente suddivisi in base alle loro capacità di indurire all'aria o anche a contatto con l'acqua. Si hanno così leganti "aerei" e leganti "idraulici". Fra i primi vi sono la calce ed il gesso, fra i secondi i cementi; una posizione intermedia occupano le calci idrauliche. olio di lino: sostanza estratta dai semi di una pianta annua delle linacee (linum usitatissimu), usata per la preparazione dei colori ad olio, cotto con sali di piombo, cobalto o manganese come siccativi, o crudo; l'olio di lino crudo è di più lunga essiccazione ma ingiallisce meno di quello cotto. ossido di calcio: prodotto derivato dalla calcinazione di rocce calcaree. In riferimento alla calce aerea, l'ossido di calcio viene detto "calce viva". pietrisco: insieme di schegge o frammenti di pietra, adoperato come materiale inerte nella preparazione dei calcestruzzi, che proviene da rocce compatte, dure, resistenti, non gelive né marnose. Il pietrisco deve essere lavato con acqua dolce qualora ciò sia necessario per eliminare materie nocive. polvere di marmo: insieme di grani minuti ottenuti dalla frantumazione del marmo. Viene usata mescolata a calce per ottenere degli intonaci lisci, intonachini colorati in pasta, affreschi ed encausti. Veniva adoperata soprattutto in epoca romana. polvere di mattone: vedi cocciopesto. sabbia: insieme di detriti rocciosi costituiti da granuli che passino attraverso un setaccio i cui fori abbiano un diametro di 5 mm. Le sabbie si classificano, a seconda 187 Dizionario dei termini achitettonici - Intonaco dell'origine e della giacitura, in "sabbie vive", "di cava" e "di pietrisco". Le sabbie vive sono le più pregiate, si estraggono dal letto dei fiumi attuali, dalla spiaggia dei laghi o del mare. Le sabbie di cava derivano da depositi alluvionali più o meno recenti e sono di solito ricoperte da uno strato di terreno vegetale. Le sabbie di pietrisco si ottengono mediante la frantumazione artificiale di rocce e si ricorre ad esse soltanto quando non vi è disponibilità di sabbia naturale. Migliori sono le sabbie vive, specialmente se di natura silicea; esse sono più pulite, più rudi al tatto, prive di sostanze argillose e non alterate alla superficie dei granuli in quanto il movimento continuo al quale sono sottoposte impedisce ogni permanente alterazione superficiale. Tale alterazione e la presenza di sostanze argillose sono invece frequenti nelle sabbie di cava. Le sabbie marine in molte zone d'Italia costituiscono un materiale di largo uso. Se ne hanno di ottima qualità ma presentano il grave inconveniente di contenere notevoli quantità di cloruri che devono essere eliminati. Ciò si ottiene con un lavaggio a fondo con acqua dolce: questo si può realizzare ponendo a sostare per lungo tempo la sabbia sulla terra ferma, approfittando dell'azione dilavante di ripetute piogge. Le sabbie possono differire sia per la composizione mineralogica sia per la granulometria (diametro dei granuli). Riguardo la composizione mineralogica, le sabbie che possono impiegarsi sono di due tipi fondamentali: sabbie silicee e sabbie calcaree. Le prime sono le più pregiate: esse infatti, essendo costituite da granuli di quarzo, sostanza dotata di 188 grande durezza ed inalterabile agli agenti fisici e chimici, impartiscono alle malte elevate proprietà di resistenza. Anche le sabbie calcaree possono essere di buonissima qualità, purché non siano formate da granuli friabili, eventualità che si verifica se provengono da calcari marnosi ad elevato contenuto di argilla. Assolutamente da scartarsi sono le sabbie di natura argillosa o gessose. Le sabbie di pietrisco non devono provenire da rocce troppo friabili micacee o porose: con buone rocce si possono ottenere risultati del tutto soddisfacenti. Per quanto riguarda la composizione granulometrica, è noto che le sabbie sono spesso costituite da granuli vari per dimensioni e per forma; si chiamano "sabbie grosse" quelle i cui granuli passano da fori di 5 mm e sono trattenuti da quelli di 2 mm; "sabbie medie" quelle i cui granuli passano per fori di 2 mm e non per quelli di 0,5 mm; "sabbie fini" quelle i cui granuli passano da fori di 0,5 mm. scaglie: schegge aguzze che si levano dai marmi o simili lavorando con lo scalpello. scagliola: gesso macinato fine e costituito da una miscela di semidrato con gesso crudo (selenite). L'impasto per realizzare l'intonaco a scagliola è costituito da questo gesso più sabbia e acqua (per malta), mescolato a volte anche con grassello di calce; utilizzato in passato per eseguire elementi architettonici in rilievo prodotti a stampo da applicare all'aperto in zone non troppo esposte al dilavamento. Attualmente l'uso di scagliola è limitato alle rifiniture di ambienti interni. ELEMENTI DECORATIVI CARATTERISTICHE FISICHE________________________________________________________ impermeabilità: la proprietà dei corpi solidi di non lasciarsi penetrare da liquidi o gas. indurimento: fenomeno che consiste nel progressivo irrigidimento e stabilizzazione di una sostanza (calce, cemento, gesso, etc.) mescolata con acqua. Più precisamente si intende la fase successiva a quella della presa. presa: fenomeno che consiste nel progressivo irrigidimento di una sostanza (calce, cemento, gesso, etc.) mescolata con acqua. Più precisamente si intende la prima fase del consolidamento, alla quale fa seguito l'indurimento. traspirazione: l'eliminazione di liquidi o vapori attraverso l'intonaco. Gli intonaci sintetici non consentono la traspirazione e per questo tendono a staccarsi dal supporto con caratteristici sollevamenti a bolla. DEGRADO__________________________________________________________________________ ammaltato: impastato di malta; operazione fatta a certe materie per murare. cavillature: tipo di degrado che si manifesta con una rete di crepe di forma generalmente esagonale, che rivela le fratture avvenute all'interno della struttura fisica dell'intonaco. decoesione: fenomeno di deterioramento dell'intonaco determinato dalla perdita di coesione tra legante e inerte. distacco: vedi sfaldamento. sfaldamento: processo di degrado dell'intonaco caratterizzato da uno stacco fra l'intonaco e il paramento. sollevamento: fenomeno di degrado per cui l'intonaco tende a separarsi rispetto alla struttura murale; caratteristici degli intonaci sintetici sono i "sollevamenti a bolla". sollevamento a bolla: vedi sollevamento. spolvero: vedi decoesione. ATTREZZI_________________________________________________________________________ cazzuola: arnese del muratore costituito da una lama d'acciaio semi-rigida a forma triangolare o trapezoidale, con punta arrotondata e con un manico fissato ad angolo retto alla metà della base, munito d'impugnatura di legno; serve per prendere le malte, distenderle e lisciarle. cazzuola americana: frattazzo sulla cui superficie piana viene applicato uno strato spugnoso. frattazzo: arnese che serve a spianare e lisciare la malta su una superficie; lascia caratteristici segni circolari; può essere di legno, di metallo, di piccole dimensioni ("frattazzino"). sparviere: tavoletta di legno, munita d'impugnatura, usata dai muratori per tenervi a portata di mano la quantità di malta necessaria e talvolta anche per levigare la superficie dell'intonaco. spatola: arnese usato per la manipolazione di sostanze pastose, costituito da una lamina metallica sottile a bordi smussati, fornita di manico. 189 Dizionario dei termini achitettonici - Intonaco TECNICHE DI FINITURA___________________________________________________________ a frattazzo: tecnica di finitura dell'intonaco che utilizza il "frattazzo" come strumento per lisciare la superficie dell'intonaco che, così trattata, è caratterizzata da solchi circolari. a graffiato: tipo di intonaco sintetico colorato in pasta. La particolare forma della spatola utilizzata per applicarlo genera una superficie "graffiata". a graffito: tecnica decorativa consistente nel coprire una parete di più strati d'intonaco di colore diverso, eliminandone poi alcune parti "sgraffiando", così da portare in luce gli strati sottostanti. Tale decorazione, usata specialmente in Svizzera e in Germania ma anche in Italia, è assai durevole. a spatola: tipo di intonaco sintetico colorato in pasta. La particolare forma della spatola utilizzata per applicarlo genera una superficie granulosa e scabra. Gli intonaci spatolati, che non 190 consentono una buona traspirazione (e quindi tendono a staccarsi dal supporto) e la cui superficie irregolare si presta al deposito di polveri e polluzioni, vengono impiegati molto raramente. lamato: specie d'intonaco che viene lisciato con lo sparviere. lisciato: processo di eliminazione delle irregolarità e asperità da una superficie mediante una limitata asportazione di materiale. L'intonaco viene lisciato con cazzuole, frattazzi, etc. spruzzato: trattamento di superficie del calcestruzzo a vista, che consiste nello spruzzare a forte pressione cemento appena indurito e disarmato in modo da ottenere una sorta di mosaico a ciottoli. Anche l'intonaco civile può essere spruzzato per ottenere particolari effetti di superficie.