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Caravaggio come non si era mai visto.
Una monografia in dodici puntate di Tomaso Montanari.
Da venerdì 16 dicembre alle 21.15
hi è stato, cosa è stato, Michelangelo Merisi da Caravaggio? In cosa fu rivoluzionario?
Perché lo sentiamo ancora tanto vicino, urgente? Perché ci sconvolge ancora? E cosa si
può dire oggi di un artista trasformato in icona pop da un mercato dell’arte che antepone il
consumo alla conoscenza, il sensazionalismo allo studio approfondito e alla comprensione
vera dell’arte e della storia? Domande alle quali Tomaso Montanari risponde in “La vera natura di
Caravaggio”, in onda da venerdì 16 dicembre alle 21.15 su Rai5.
Dodici puntate che – in modo inedito e scientifico - ripercorrono la vicenda biografica e artistica
del pittore lombardo, attingendo alle fonti dell’epoca e agli scritti degli studiosi più attenti, senza
mai cedere alla tentazione di clamorose rivelazioni, proponendo invece un’interpretazione originale
dell’artista, non priva di sorprendenti scoperte.
“Nessun artista della nostra storia – dice Montanari - ha saputo dire la verità con la forza e la
coerenza di Caravaggio. Dire la verità sulla fragilità del nostro corpo, dire la verità sulla potenza del
nostro sguardo, che può davvero cambiare il mondo. Seguiremo e conosceremo Caravaggio, anno per
anno, opera per opera. Cercheremo di scoprire la vera natura di Caravaggio”.
Per questo il programma, anche grazie a una fotografia in 4k, “entra” nelle tele, segue i tratti del
pennello, legge i nessi con il contesto, che sia esistente o ormai perduto: le braccia di San Paolo tese
al cielo, i piedi sporchi dei Pellegrini, il braccio levato del Cristo che chiama a sé Matteo, le labbra
livide del Bacco, le gambe gonfie della Vergine morta, le dita
di Tommaso che entrano nel costato di Cristo. La luce del
suo studio che penetra nella tela, la frutta della Canestra, i
riflessi sulle brocche, la bava dei cavalli, i drappi rossi, le ali
degli angeli, le vesti strappate, e i tanti oggetti di scena. E
ancora, la bocca orrenda della Medusa, quella terrorizzata
dell’Isacco, i tratti inconfondibili di Annuccia la Rossa, di
Fillide Melandroni, della Lena, delle tante “bagasce” con
cui Caravaggio dava un volto alle sue Maddalene e alle sue
Madonne. I modelli, vecchi e giovani – Abramo, Pietro e
Matteo, l’Amore vincitore e il San Giovannino – che tornano
nei suoi quadri come presenze amiche, e vivissime. E i
tanti autoritratti, in cui lo vediamo ai margini della tela,
testimone di scene drammatiche, fino a dare il suo volto, in
primissimo piano, al gigante Golia appena decapitato.
Altrettante testimonianze di quel “coraggio della verità” a
cui il pittore non ha mai rinunciato e che lo ha portato a
vivere di stenti, a peregrinare per il mondo, fino a morire,
solo, sulla spiaggia di Porto Ercole, ad appena 38 anni.
Montanari racconta la rivoluzione pittorica di Caravaggio, il
suo naturalismo, l’aderenza al vero, il gioco dei contrasti, le
luci e le ombre, il rapporto tra i corpi e il potere. Ma anche il
mondo della committenza, l’epoca in cui viveva, gli uomini
e le donne di cui si circondava, i suoi nemici e coloro che lo
hanno protetto. Sottolinea le relazioni di Caravaggio con gli
artisti che lo hanno preceduto e immagina le suggestioni
che ha lasciato a coloro che sono venuti dopo, in un gioco
di continui rimandi e confronti.
LE “CARTE”
LE OPERE
Una ricerca che porta ad ascoltare le flebili, ma decisive, voci delle carte d’archivio: l’atto di battesimo
del Merisi nella Diocesi di Milano; il contratto che lo vede, giovanissimo tirocinante, nella bottega di
Simone Peterzano a Milano; le note papali dell’Archivio Segreto Vaticano; i manoscritti della Biblioteca
Nazionale di Malta, con la sua ammissione all’Ordine dei Cavalieri di San Giovanni e la successiva
cacciata, quale “membro putrido e fetido”.
Ad accompagnare il racconto, le fonti del Seicento: le Considerazioni sulla pittura di Giulio Mancini,
le Vite di Giovanni Baglione e di Giovan Pietro Bellori, le biografie settecentesche di De Dominici,
sul soggiorno napoletano, e del Susinno, per il “Caravaggio siciliano”. Ma anche le interpretazioni
del Novecento: su tutte la voce di Roberto Longhi. E, inevitabilmente, gli atti giudiziari: le inchieste
e le sentenze dei tribunali, che hanno visto il Caravaggio protagonista di risse, aggressioni e duelli,
fino all’omicidio di Ranuccio Tommasoni, che lo costringe a fuggire da Roma, inseguito da un bando
capitale e condannato a non redimersi mai.
Montanari analizza i quadri centimetro per centimetro, ne racconta la forma e la sostanza. Un’analisi
della pittura come non è mai stata fatta. Siamo con lui nei luoghi di Caravaggio, nella Roma notturna
della sua bohème, e davanti alle sue opere d’arte, nei musei, nelle chiese e nei palazzi, in un viaggio
che ci porta in giro per il mondo, da Roma a Parigi, da Milano a New York, da Madrid a Kansas city,
da Siracusa a Malta. Guardiamo le grandi pale d’altare romane di San Luigi dei Francesi, di Santa
Maria del Popolo, di Sant’Agostino, le mezze figure dipinte per la committenza privata, e le opere
che il nipote di papa Paolo V, Scipione Borghese, ha commissionato all’artista, o si è procurato, in
modo più o meno lecito, quando Caravaggio ha lasciato Roma per scampare a una condanna a
morte.
Ma raccontiamo anche, per quanto possibile, le opere di Caravaggio purtroppo perdute per sempre:
le tele distrutte da un’esplosione nella Berlino in fiamme del 1945 e la Natività di Palermo, rubata
in una notte del 1969 dall’Oratorio di San Lorenzo.
I LUOGHI
Ci ritroviamo di volta in volta dove le opere di Caravaggio sono ancora oggi, ma anche dove quelle
tele non ci sono più: in una grande villa suburbana della Roma del Seicento, il Casino Ludovisi, dove
si conserva l’unica pittura murale di Caravaggio; nelle grandi sale del piano nobile di Palazzo Madama
e Palazzo Giustiniani, oggi sedi del Senato della Repubblica, ma già residenza dei grandi committenti
romani del pittore, il cardinale Francesco Maria Del Monte e il marchese Vincenzo Giustiniani. Di
fronte alle pareti su cui erano appesi, tra gli altri, I bari, oggi in Texas, il Suonatore di liuto di San
Pietroburgo, l’Amore vincitore di Berlino. Entriamo nelle sale di Palazzo Mattei per raccontare la
Cattura di Cristo, oggi a Dublino, e in Santa Maria della Scala, a Trastevere, per vedere la cappella in
cui la Morte della Vergine del Louvre non è mai stata collocata. Percorriamo le navate delle chiese
di Roma, Napoli, Siracusa, e della Concattedrale de La Valletta. Passeggiamo nei più grandi musei
del mondo: gli Uffizi, la Pinacoteca di Brera, la Galleria Borghese, la Galleria Doria Pamphili, il Louvre,
l’Ermitage, il Metropolitan, il Prado, la Gemaeldegalerie, il Thyssen Bornemisza, il Kunsthistorisches
Museum, il Palazzo Reale di Madrid, fino al laboratorio di restauro della National Gallery di Londra.
è prodotto da Land Comunicazioni per Rai Cultura
Regia:
Luca Criscenti
Fotografia:
Francesco Lo Gullo
Montaggio:
Massimiliano Cecchini
Musiche:
Giorgio Giampà
Produzione:
Valeria Adilardi, Emanuela Tomassetti