21 giugno 2016

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RASSEGNA STAMPA
21 giugno 2016
21/06/2016
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Giornata della musica il ministro darà il la
L'EVENTO
La visita di oggi del ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini sarà per Pesaro l'occasione per una
grande giornata di musica. Oggi in tutta Europa si celebra la musica come massima espressione di cultura,
partecipazione e integrazione. Anche la città di Rossini aderisce con un ricco pacchetto che non si ferma al
solstizio d'estate ma che lo ha anticipato (da sabato scorso), e che si prolungherà nei prossimi giorni. «La
Festa della Musica a Pesaro - come dichiara in una nota il Comune - sarà una giornata particolare. La città,
anche grazie alla visita del ministro Franceschini, partecipa con tutta la sua energia al grande evento
europeo che porta la musica in ogni luogo; una festa cui tutti sono invitati, soprattutto le giovani
generazioni». Nell'occasione, Pesaro è diventata partner ufficiale della Festa della musica europea
aderendo all'Associazione italiana per la promozione della festa della musica (Aipfm). Ed a questo
proposito la città ha messo a punto un ricco pacchetto di iniziative che culmina oggi. Insomma una giornata
speciale, suggellata dalla presenza in città e nelle Marche del ministro ai Beni e alle attività culturali e del
turismo Dario Franceschini. Ma vediamo il programma. Alle 17 ai Musei Civici di Palazzo Mosca, sarà
proposto Racconti di Corde, un concerto di chitarra del liceo musicale Marconi. Si esibiranno Riccardo
Mezzolani, Luca Rossi, Diego Fariselli, Andrea Amadori, Iacopo Rossi, ovvero i migliori solisti della classe
di chitarra del liceo musicale. Seguirà l'esibizione della Marconi Guitar, orchestra nata dalla collaborazione
dei docenti di chitarra, Santi, Colocci, Russo e Cecconi. Alle ore 18 al Conservatorio, sala dei Marmi, La
canzone costaricense che vedrà protagonisti Ernesto Rodríguez, tenore e Manuel Matarrita, pianoforte. Un
concerto di musiche tradizionali costaricensi organizzato da Mario Mariani, in collaborazione con
l'Ambasciata del Costa Rica in Italia (prenotazioni: 0721 387728). Alle 18.30 in piazzale Collenuccio si
esibirà invece la Banda di Candelara, direttore Michele Mangani. Alle 20.30 a Baia Flaminia, nell'ambito
dell'iniziativa Dall'alba al tramonto, il Festival Popsophia presenta Sul far della sera. Filosofia del tramonto.
Una conferenza-spettacolo in musica con: Lucrezia Ercoli, Riccardo Minnucci, Pamela Olivieri, Colette
Pacini. Altri particolari sul sito: www.pesarocultura.it. Alle ore 21, infine, all'Auditorium Pedrotti, concerto
dell'Orchestra Filarmonica Gioachino Rossini diretta dal maestro Donato Renzetti (nella foto). A Fano oggi
si terranno ben 20 concerti in un giorno, dalle 18 alle 24, grazie alla collaborazione di molti locali che si
sono messi a disposizione ospitando gli artisti. La Festa della Musica a Fano è coordinata dall'Associazione
Culturale Fano Music Story. A Gradara nella rocca alle 17.15 concerto del gruppo Vocal Ensemble.
Claudio Salvi
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SCENARIO INDUSTRIA TURISTICA - Rassegna Stampa 21/06/2016
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Pesaro, la città di Rossini offrirà oggi un ricco cartellone di appuntamenti in occasione della celebrazione
europea Ospite Franceschini, in serata Renzetti dirige la Fgr
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INTERVISTA Favorevole
Rocco Forte, Sir e «italiano»: «Calma, ma è giusto andarsene Senza lacci
il business crescerà»
Il magnate degli hotel del lusso e i motivi della sua scelta Ai britannici non piace che da fuori si suggeri- sca
cosa devono fare Deficit democratico «Il castello istituzionale europeo non mi piace perché c'è un forte
deficit di democrazia»
Fabio Cavalera
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
LONDRA Quella della famiglia Forte è una delle tante storie italiane di emigrazione e successo. Carmine,
classe 1908, lasciò la provincia di Frosinone, sbarcò nel Regno Unito e fondò un impero alberghiero. Il suo
nome divenne Charles. Nel 1981 fu nominato barone e membro della Camera dei Lord da Margaret
Thatcher. Ma il suo legame con l'Italia rimase sempre di grande passione. Ogni anno tornava in Ciociaria
per la processione della Madonna nel suo paese. Morì 98enne, nel 2007, e le chiavi di comando passarono
al figlio Rocco che oggi guida un gruppo con hotel a cinque stelle in tutta Europa.
Inglese di nascita, italiano nel sangue. Da che parte sta, sir Rocco Forte? A favore della Brexit o contro la
Brexit?
«Voterò per la Brexit».
Ma come... lei per metà inglese e per metà italiano, figlio di un migrante italiano, crede che Londra debba
uscire dall'Europa.
«Non vedo nulla di drammatico. L'ipotesi che il Regno Unito abbandoni l'Unione mi pare realistica e
giusta».
Il rischio di contraccolpi economici dovrebbe preoccuparla.
«Guardi... ciò che conta è mantenere la calma. La più banale delle considerazione ci suggerisce che alla
fine conta solo il business. Dentro o fuori dall'Europa il motore sono gli affari. Chi vende Mercedes o Fiat,
chi vende servizi finanziari... chiunque penserà sempre a comperare e vendere, sia che Londra resti in
Europa sia che ne esca».
Ma perché voterà la Brexit?
«In Europa la burocrazia è soffocante, condiziona i governi, è un ostacolo all'economia e al libero
mercato».
E, secondo lei, sarebbe più facile fare impresa chiamandosi fuori dall'Europa?
«Non ho dubbi. I costi di un'azienda in Europa sono molto più alti. Qui la corporation tax scenderà al 18%. I
costi sociali sono al 10% mentre in Europa sono al 40 o al 50%. Il continente non è competitivo. Il Regno
Unito lo è. Quindi, meglio uscire».
Soli e isolati?
«Ma no. Osserviamo i dati con attenzione. Il 48% dell'import-export di beni è con l'Europa. Il 52% con il
resto del mondo. L'80% dell'import-export di servizi è fuori dall'Europa. A parte il contraccolpo di breve
periodo per qualche settore merceologico particolare, l'economia britannica marcerebbe benissimo lo
stesso. In ogni caso, se Londra esce, ci saranno nuove negoziazioni commerciali e la situazione in una
paio d'anni si normalizzerà».
Cameron, il Cancelliere dello Scacchiere George Osborne, la Banca d'Inghilterra, le grandi istituzioni
finanziarie non la pensano così, prospettano anni difficili.
«Siamo in campagna referendaria e ognuno gioca le proprie cartucce. Mi sembra un approccio molto
allarmistico che tra l'altro non dà i risultati sperati. Anche gli interventi di governi e premier stranieri sono
inutili. Ai britannici non piace che da fuori si suggerisca cosa devono fare».
Non saranno le preoccupazioni per l'economia a condizionare il voto: è questo che intende?
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«Intendiamoci, il risultato è in bilico ma non credo che a determinarlo siano solo le questioni economiche».
Lei è figlio di un immigrato italiano. E l'immigrazione è uno dei temi che hanno scosso il dibattito. La
soluzione ai problemi è davvero chiudere le frontiere?
«Lo dico con cognizione di causa: tutti vogliono venire qui. Ed è giusto. Ma con l'allargamento dell'Ue all'Est
i flussi sono finiti fuori controllo».
Non solo dall'Europa dell'Est. L'Italia è al secondo o terzo posto nel 2015 quanto a numero di lavoratori
entrati nel Regno Unito.
«Le frontiere non vanno e non si possono blindare. Sarebbe sbagliato, inutile, controproducente. Però gli
ingressi vanno misurati in base all'offerta di lavoro, alle professioni, alle mansioni richieste, alle abilità del
singolo richiedente. La soluzione non è porte aperte a chiunque. La soluzione sono politiche pragmatiche,
porte aperte secondo le necessità. Come del resto avviene negli Usa, in Australia, in Svizzera. Ogni Paese
ha il diritto di controllare il futuro. Ne va della sua sovranità, che è un principio al quale nessun britannico
intende rinunciare».
L'Europa proprio non le piace. Ma il suo business è lì.
«Il castello istituzionale europeo non mi piace perché c'è un forte deficit di democrazia, perché le leggi e i
regolamenti vengono partoriti dalla burocrazia di Bruxelles e hanno effetti devastanti nel Regno Unito. Un
conto è esser parte di una vero mercato libero e un conto è essere parte di un'Unione che vuole essere
politica e centralizzata, spogliando i governi della loro sovranità. Questa non è la mia Europa e non sarebbe
stata nemmeno quella di mio papà».
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Chi è
Sir Rocco Forte, nato a Bournemouth 71 anni fa, è figlio del defunto magnate italiano degli hotel Carmine
(poi diventato) Charles Forte. Guida un gruppo con hotel a cinque stelle presenti in tutta Europa
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l conto alla rovescia finale è iniziato. Da qui a pochi giorni, agenzie e tour operator (ovvero tutti i soggetti
autorizzati a organizzare viaggi) dovranno fornire ai propri viaggiatori adeguate garanzie assicurative. Il
vecchio Fondo di garanzia, andato in pensione, lascerà il posto dal primo luglio alle nuove regole, secondo
cui le imprese dovranno trovare un qualche strumento privato per tutelare i clienti da eventuali fallimenti.
Tra i soggetti che hanno presentato al mercato la propria soluzione, anche Astoi, che ha scelto l'aula
magna dell'Università Bocconi di Milano per annunciare il nuovo strumento volto a soddisfare i requisiti di
legge. Un Fondo che sarà costituito davanti al notaio e nel quale confluiranno tutti gli associati. I dubbi
maggiori, e su questo sono praticamente tutti d'accordo, non riguardano però gli operatori, bensì le agenzie
di viaggi. Anche perché, a detta degli interessati, le zone d'ombra non mancano. Del resto, il meccanismo
che entrerà in vigore tra qualche giorno è una novità assoluta per il mercato. I network, in base alle prime
dichiarazioni, sembrerebbero intenzionati ad attrezzarsi in casa propria, proponendo soluzioni per gli
associati. Fiavet, intanto, ha già annunciato il lancio di un proprio Fondo, strutturato con un obiettivo
preciso: venire incontro alle necessità delle imprese di dimensioni più ridotte. Ma anche il mondo
assicurativo ha iniziato a muoversi, con il progetto lanciato da Borghini e Cossa insieme a I4T. Il nodo dei
costi Tra le questioni principali, ovviamente, quello della sostenibilità dei costi: un nodo che spiega anche
perché la questione si stia evolvendo in tronconi separati per le diverse parti della filiera. Le esigenze e la
capacità di spesa dei tour operator, infatti, sono ovviamentre diversi da quelli delle agenzie di viaggi. Nel
frattempo, è arrivata anche la disponibilità del sottosegretario al Mibact Dorina Bianchi a chiarire tutti gli
eventuali dubbi delle imprese sulle garanzie da fornire ai passeggeri. Comunque, siamo ormai alle battute
finali: associazioni e aziende stanno mettendo sul tavolo le loro soluzioni e ora toccherà al mercato
promuovere o bocciare le varie iniziative.
TURISMO E TOUR OPERATORS - Rassegna Stampa 21/06/2016
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L'ora delle garanzie
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Battifora passa il testimone A Filippetti la guida dei t.o.
Il numero uno di Eden conquista la poltrona più alta di Astoi Confindustria Viaggi
F. Z.
Ora il numero uno di Eden Viaggi si trova nell'insolita condizione di essere , allo stesso tempo, il
predecessore e il successore di Luca Battifora alla presidenza Astoi. Scaduto il mandando del manager
Hotelplan, infatti, la poltrona più alta dell'associazione dei tour operator è tornata nelle mani di Nardo
Filippetti, già a capo dei t.o. confindustriali dal 2012 al 2014. Un'elezione annunciata, dal momento che i big
dell'associazione sembravano già convergere da tempo sul nome dell'imprenditore pesarese. Situazione
che, di fatto, ha reso vana una candidatura alternativa, dal momento che nel sistema di voto di Astoi le
dimensioni dei tour operator hanno un peso determinante. Lo scenario Così, Filippetti è tornano a guidare
l'associazione. E anche se sono passate solo poche stagioni, lo scenario è radicalmente mutato e la
situazione che dovrà affrontare è sensibilimente diversa da quella del suo primo mandato. Del resto, lo
stesso Filippetti ne è cosciente: "Le sfide che andremo ad affrontare in uno scenario mutevole e non più
stabile - è stato il suo commento dopo l'elezione -, come nei tempi passati, mi portano a ipotizzare un futuro
permeato di nuove sfide a partire dal Fondo di garanzia, a tutte le problematiche che il nostro comparto
turistico è costretto ad affrontare quotidianamente". Insomma, tutto è cambiato e niente è più lo stesso. Due
anni fa, infatti, si poteva ancora parlare di Nord Africa, mentre la destinazione Italia sembrava Ora il turismo
vive in "un panorama mutevole" ormai lasciata in balia della disintermediazione. Ora, invece, lo scenario è
ribaltato: mentre il Mar Rosso lascia le mappe del turismo, le spiagge della Penisola si conquistano un
posto di tutto rispetto anche nelle vendite in agenzia. Poi, come ricordato dal neopresidente, c'è anche la
questione del Fondo di Garanzia: un vero e proprio salto nel buio, dal momento che si tratta di un
meccanismo completamente nuovo. Le polemiche, in questi giorni, non sono mancate. Ma, da un certo
punto di vista, sono anche fisiologiche, dal momento che si avvicina l'ora X (ovvero il primo luglio)
dell'entrata in vigore delle nuove norme e la tensione aumenta. I nuovi fondi di garanzia (tanto vale parlarne
al plurale, dal momento che si stanno moltiplicando i progetti dei diversi attori del mercato) saranno un
banco di prova non da poco per il settore e soprattutto per le sue casse. La squadra Accanto al nome di
Filippetti, Astoi ha anche annunciato la composizione degli altri organi dell'associazione. Il presidente di
Eden Viaggi, per il prossimo biennio, avrà al suo fianco Pier Ez haya, Alpitour, nella veste di vicepresidente
vicario, e Carlo Pompili, Veratour, nel ruolo di vicepresidente. Il consiglio direttivo è invece composto da 13
membri: l'ex presidente Astoi Luca Battifora (Hotelplan), Giorgio Palmucci (Th Resorts), Frederic Naar
(Naar), Andrea Mele (Mappamondo), Carlo Schiavon (Costa Crociere), Mario Aprea (Ota Viaggi), Georges
Adly Zaki (Swan Tour), Giorgio Trivellon (Club Me d), Claudio Asborno (Best Tours), Marco Peci (Quality
Group), Danilo Curzi (Idee per Viaggiare), Mario Roci (Settemari), Francesco Butturini (Going). Intanto,
Battifora ha chiuso la sua esperienza tracciando un bilancio degli ultimi due anni in un'intervista al direttore
di TTG Italia Remo Vangelista (pubblicata su ttgitalia.com poche ore prima del 'cambio della guardia').
"Abbiamo vissuto due anni complessi - ha affermato Luca Battifora -, subendo un gran numero di attentati
terroristici in molte parti del mondo. Sappiamo che non sarà facile ripartire per alcune mete. E non
dimentico il gran lavoro fatto sotto il punto di vista normativo". Una sintesi stringata, ma pun tuale, di quanto
è successo nel mondo del tour operating negli ultimi tempi. E riguardo al ruolo del comparto produttivo
all'interno del mercato, il ceo di Hotelplan ha aggiunto: "Abbiamo dimostrato che i tour operator sono
aziende concrete e che hanno ancora un peso rilevante nel settore".
Previsioni
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Cambio ai vertici Per il neo eletto si tratta in realtà del secondo mandato alla presidenza dell'associazione,
dopo il biennio 2012-2014
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Estratto da pag.: 22
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Servizi di Media Monitoring
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Dir. Resp.: Roberto Napoletano
Tiratura: 382.032 Diffusione: 211.650 Lettori: 879.000
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La rotta Royal Caribbean
Porti , tour, accordi con i vettori: tutte le scelte della compagnia per il mercato italiano Obiettivo Liguria: idea
La Spezia a partire dal 2018 Volo più crociere Arriva ChoiceAir per le agenzie
Giovanni Ferrario
Velocità sostenuta, ma anche qualche incognita all'orizzonte. Royal Caribbean e il suo timoniere italiano,
Gianni Rotondo, si apprestano a mettere in stiva un 2016 che si dovrebbe chiudere a +25 per cento di
fatturato "dovuto - spiega il d.g. della compagnia - a un mix positivo formato dall'aumento di passeggeri e
da uno scontrino medio più alto". Qualche complicazione in più ci sarà l'anno prossimo perché nel
Mediterraneo non saranno presenti le navi di ultima generazione della classe Oasis: il rischio è quello
perdere quote di mercato e redditività che la compagnia ha conquistato in questi ultimi anni. "Non ci
aspettiamo una crescita - ammette sempre Rotondo -, mentre è probabile che torneremo a presidiare il
Mediterraneo nel 2018 con la quarta nave della classe Oasis che uscirà dai cantieri francesi di Stx". Focus
itinerari La strategia è puntare sull'appeal degli itinerari delle quattro imbarcazioni che toccheranno l'Italia:
Jewel of the Seas imbarcherà a Civitavecchia di domenica toccando anche Cagliari e Ajaccio, mentre
Reflection (del brand Celebrity) partirà dal Lazio, per poi scenderà sulla costa spagnola con fermate a
Malaga, Cartagena e Gibilterra. Occhi puntati anche su Venezia, dove salperanno dal Canale della
Giudecca navi di minore tonnellaggio per le limitazioni di traffico presenti: attraccheranno nel capoluogo
veneto Rhapsody of the Seas, con un itinerario che toccherà le isole greche e Celebrity Constellation.
L'obiettivo del manager rimane quello di aumentare i porti di imbarco in Italia con un'attenzione particolare
verso il Nord e la Liguria. Impossibile pensare a Genova (il porto non è approvato per la classe Oasis) ed è
molto complicato andare a Savona, dove la presenza dei competitor può mettere in ombra il prodotto. Più
probabile un approdo a La Spezia per il 2018: "Vogliamo più porti d'imbarco in Italia per sviluppare il
mercato e per non essere limitati a due aree. Abbiamo preparato dei business case che presenterò a
Miami". Destinazioni Al momento, però, la strategia globale privilegia i porti che presentano aeroporti nelle
vicinanze e, quindi, più raggiungibili dalla clientela Usa e Uk, che rimane il target principale. Non è un caso
che, dopo aver trascorso l'estate nel Mediterraneo, l'ultima nave della classe Oasis, Harmony of the Seas,
da ottobre si sposterà negli Stati Uniti per servire l'area caraibica, che rimane il bacino principale della
compagnia. Con una quota di mercato del 5 per cento Rotondo non punta certo a mettersi sullo stesso
piano di Costa Crociere e Msc. L'intento è quello di ritagliarsi uno spazio dove poter valorizzare un'offerta
diversa da quella dei competitor, "perché proponiamo un prodotto internazionale. Anche i numeri che
stiamo vedendo per le crociere ai Caraibi e negli Emirati sono molto incoraggianti", afferma il direttore
generale. Fly & Cruise Proprio sul fly&cruise la compagnia ha determinati accordi vuoto-pieno con i vettori
di linea solo nel periodo di alta stagione, "soprattutto nelle settimane centrali di agosto e a dicembre verso
Caraibi e Nord Europa. Nei restanti periodi dell'anno diventa difficile sostenere certi impegni, viste le
dimensioni che abbiamo". In questo scenario si inserisce lo sviluppo dello strumento ChoiceAir (ora in fase
di test su alcune agenzie) che permette la pacchettizzazione dinamica di crociera più volo a cui si possono
aggiungere la prenotazione di hotel e transfer. Per quanto riguarda la politica commerciale, la compagnia
continua ad essere incentrata sul trade, da dove passa il 70 per cento del fatturato, mentre la restante parte
viene suddivisa tra agenzie virtuali e prenotazione diretta. "Dal 2012 vediamo una certa stabilità tra i vari
canali e il web non cresce - sostiene Rotondo . Anche tra i repeter, che per noi valgono il 30 per cento, non
abbiamo notato cambi di modalità di prenotazione. Abbiamo fatto dei tentativi per ricontattare gli ex cli enti,
ma ci siamo resi conto che questa iniziativa disturbava le agenzie: inoltre non abbiamo una struttura
commerciale che ci permetta di parlare con decine di migliaia di clienti". Per questo la compagnia ha
attivato una serie di promozioni per chi prenota in agenzia per lanciare la stagione 2017 con sconti sulle
SCENARIO TURISMO PORTUALE - Rassegna Stampa 21/06/2016
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SCENARIO TURISMO PORTUALE - Rassegna Stampa 21/06/2016
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camere e super commissioni ai dettaglianti.
Foto: Harmony of the Seas è l'ultima nata nella flotta della compagnia ed è la più grande nave da crociera
mai realizzata, con soluzioni rivoluzionarie
Foto: Il direttore generale per l'Italia Gianni Rotondo ha ricordato che dalle agenzie di viaggi passa il 70 per
cento delle vendite di Royal Caribbean
Edizione del: 21/06/16
Estratto da pag.: 47
Foglio: 1/1
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Sezione: RELAZIONI INDUSTRIALI
Dir. Resp.: Roberto Napoletano
Tiratura: 382.032 Diffusione: 211.650 Lettori: 879.000