IL NOSTRO CARNEVALE (1°- 3° media 2017)

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IL NOSTRO CARNEVALE (1°- 3° media 2017)
IL NOSTRO CARNEVALE
(1°- 3° media 2017)
Il Carnevale si sta avvicinando e per festeggiarlo noi
alunni della classe terza media, insieme alla prima,
abbiamo deciso di svolgere un lavoro per competenze con
l'aiuto della prof.ssa Bertinetti che toccasse più discipline
(storia, geografia, letteratura, arte) facendo uso delle
nuove tecnologie, ma anche del cartaceo.
Per cominciare abbiamo visto due video riguardanti le
maschere tipiche di questa festa come i celebri Pantalone,
Colombina, Arlecchino, Pulcinella e Gianduja (la
maschera della nostra regione). Di ciascuna abbiamo
analizzato nome, origini e caratteristiche. Ad esempio Pantalone indossa i pantaloni
rossi, poiché solo i medici, alla cui classe appartiene il personaggio, erano soliti
portarli per motivi pratici, dato che permettevano di correre e prestare soccorso a chi
ne avesse necessità; mentre la tonalità accesa dell'indumento permetteva di
distinguerli chiaramente tra la folla.
Oppure abbiamo visto che esistono delle contrapposizioni tra le maschere: alcune
sono più giovani e intraprendenti mentre altre sono vecchie e avare.
Inoltre, al contrario di ciò che si pensa, le maschere non sono nate dalle diverse
regioni d'Italia, bensì da Venezia e solo successivamente le regioni se ne sono
appropriate.
Con l'utilizzo di una scheda, invece, siamo risaliti alle origini del Carnevale e alla
sua evoluzione nel tempo. Esse risalgono all'antica Roma, più precisamente ai
Saturnali latini che celebravano l'anniversario della costruzione del Tempio dedicato
al dio Saturno. Durante questo periodo si verificava un capovolgimento della
gerarchia e delle regole della società, sicché i plebei finivano col ritrovarsi sullo
stesso piano dei patrizi grazie a un travestimento e successivamente all'uso delle
maschere, che permettevano di non essere riconosciuti durante le pratiche licenziose
festaiole.
Il Cristianesimo però cercò di moderare i festeggiamenti considerati più trasgressivi
e così nacque il Carnevale.
Nel Medioevo esso subì una seconda trasformazione e divenne più un rito di
purificazione, senza perdere in ogni caso il momento di abbandono ai piaceri
materiali.
Il Carnevale di Venezia
Un'altra curiosità che abbiamo scoperto
durante questo lavoro, è l'etimologia del nome
"Carnevale": esso deriva dal latino "carnem
levare", letteralmente "togliere la carne", che
allude al digiuno praticato nel periodo di
Quaresima. Essa però è successiva al
Carnevale: la festa infatti è nata proprio al fine di concedersi un momento di svago
prima della pratica religiosa.
Per finire, abbiamo analizzato una poesia, la Canzone di Bacco,
tratta dai Canti Carnascialeschi di Lorenzo de' Medici, detto "il
Magnifico". Il testo è dedicato appunto a Bacco, dio del vino,
della gioia e del piacere e ha quindi un tono allegro e spensierato.
L'autore, malinconicamente, invita a godere serenamente dei
momenti di felicità del presente, poiché il futuro rimane pur
sempre imprevedibile e ciò è testimoniato dalla frase <<Chi vuol
esser lieto, sia: di doman non c'è certezza>> che compare alla fine di tutte le strofe.
Questo lavoro sul Carnevale che abbiamo svolto insieme mi è piaciuto molto, perché
penso sia importante che anche noi ragazzi abbiamo la possibilità di conoscere più a
fondo le tradizioni popolari che ci appartengono e permettono di distinguerci dal
resto del mondo.
Buon Carnevale a tutti!