Cosa significa il pH nel terreno pH simbolo utilizzato per indicare la

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Cosa significa il pH nel terreno pH simbolo utilizzato per indicare la
Cosa significa
il pH nel terreno
pH simbolo utilizzato per indicare la basicità o l’acidità di una soluzione o del terreno. È una misura
della reazione chimica di una soluzione (sostanza liquida) in cui sono disciolte altre sostanze ed è
usato anche per la misurazione della reazione dell’acqua nel terreno. La reazione può essere acida,
basica oppure neutra.
Ha reazione chimica neutra l’acqua pura, ossia un liquido contenente solo molecole di acqua (H2O),
senza altri elementi in soluzione, meglio chiamata acqua distillata. In questo caso alcune molecole
d’acqua tendono naturalmente a scomporsi in due parti (ioni). Le parti sono chiamate ione idrogeno
+ (H+) ed ione ossidrile (OH-). Nell’acqua pura ed in ogni soluzione dove gli H+ sono in numero
uguale agli OH- la reazione è chimicamente neutra ed il pH é convenzionalmente indicato uguale a
7, ossia neutro.
Si ha una reazione acida in presenza di soluzione come, ad esempio acqua e succo di limone. In
questo caso prevalgono gli ioni H+ ed il pH varia da meno di 7 a =, indicando un’acidità crescente
al diminuire del suo valore. Se invece sono presenti in misura maggiore gli ioni OH- come quando
si scioglie bicarbonato di sodio nell’acqua, si parla di reazione basica ed il pH assume valori da 7 a
14, ed in questo caso maggiore è il valore, maggiore è la basicità della soluzione, ossia la soluzione
è calcarea, o con altro termine, alcalino.
Molto importante è conoscere il pH del terreno, perché a seconda del suo valore è più o meno
grande la disponibilità degli elementi minerali necessari ai vegetali. Se la reazione del terreno è
tendenzialmente neutra, con un pH attorno a 7, quasi tutti i minerali hanno una buona capacità di
sciogliersi nell’acqua. Taluni, come il calcio ed il magnesio, sono maggiormente solubili nelle
soluzioni basiche. Altri invece, ad esempio il ferro, il manganese ed il rame, sono decisamente più
solubili in soluzioni acide e precipitano come sali insolubili a pH elevati, rendendosi così
indisponibili per le piante.
La maggior parte delle piante vegeta bene con un terreno pH neutro, ossia con valori da 6,8 a 7,3
ma come in tutto, ci sono eccezioni a questa regola. È opportuno dunque conoscere e fornire il
terreno più adatto alla pianta che si vuol coltivare. Le piante che richiedono un terreno pH inferiore
a 7 sono dette acidofile e sono per esempio le azalee, i rododendri, le gardenie, le camelie, le
ortensie, le eriche. Viceversa sono chiamate basiche le piante che vegetano bene in un terreno
maggiore di 7; ad esempio le rose, i giacinti, i garofani. Quasi tutta la frutta richiede un terreno
neutro o leggermente acido, mentre i fichi e l’uva sopportano una leggera alcalinità, ossia con pH
superiore a 7.
Ogni vegetale ha quindi particolari esigenze in fatto di pH, ed è quindi importante riuscire a
misurarne il valore prima di piantare le vostre piante. Attenendoci ad una valutazione
approssimativa, diremo che generalmente i terreni sabbiosi tendono all’acidità, mentre quelli
argillosi e calcarei all’alcalinità. La carenza di calce determina l’acidità del terreno, invece se ne è
ricco è definito alcalino. Per conoscere il pH del terreno si può inviare un campione del terreno ad
uno dei laboratori specializzati per le analisi del terreno, inoltre vi faranno un’analisi completa, che
bisognerebbe fare ogni cinque anni, per controllare il tenore o le carenze dei diversi elementi.
Praticamente si può stabilire la natura del terreno anche osservando le piante che vi crescono, per
esempio l’ortica indica un terreno fertile, umido ed alcalino, rododendro, azalea ed erica crescono
sicuramente in terreni acidi, mentre le felci indicano un terreno pesante, umido ed argilloso.
“Ogni filo d’erba, ogni foglia, ogni singolo fiorellino è un’iscrizione che parla di speranza.”
Franca Negrini
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