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n. 28
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R-R
ARTICOLI SACRI
a SENIGALLIA
ARTICOLI SACRI
a SENIGALLIA
via Andrea Costa 31
tel 071.60597
via Andrea Costa 31
tel 071.60597
Settimanale della Diocesi di Senigallia - giovedì 26 luglio 2007 - € 1
Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona - Taxe Perçue - Tassa riscossa ufficio PT di Senigallia -
Editoriale
SOCIETÀ
Donne
DIn questi giorni in cui il
caldo rischia di darci alla
testa, mi piace ricordare
quanto siano importanti
quelle virtù umane proprie
della convivenza che di volta in volta prendono nomi
diversi: bontà, lealtà, cortesia, discrezione, pazienza,
dolcezza, semplicità…
È utile palare della cortesia
perché rimanda a tanti
piccoli gesti quotidiani, spesso inattesi quanto graditi,
espressione della stima e del
riguardo verso le persone. È
un comportamento corretto,
frutto di buona educazione,
rende piacevole la convivenza con gli altri e impedisce
che la vita si trasformi in
lotta continua. Se non ci
stiamo attenti, la cortesia
oggi rischia di scomparire,
tesi come siamo a calcolare
tutto per ottenere il massimo di efficienza. La cortesia,
invece, non sopporta la
frenesia, si accompagna alla
calma, valorizza quanto
può apparire superfluo e
non funzionale, è espressione di riguardo e di attenzione, richiede di posporre se
stessi agli altri.
Occorre però distogliere
lo sguardo da se stessi e
dall’istinto di emergere. La
persona cortese rivolge uno
sguardo buono sull’altro, ne
coglie la sensibilità, ne conosce i bisogni e i desideri, le
sue paure e i suoi imbarazzi,
conosce le stanchezze dell’altro e le rispetta. La cortesia
è capace di prevenire, sorvola ciò che dispiace all’altro,
crea spazio libero attorno a
lui e lo difende, si insinua
con garbo e delicatezza nello
spazio dell’esistenza altrui.
Cortesia è anche amare
le persone e le cose, ma
controllando l’impulso a
possedere e stabilendo una
certa gerarchia, facendo sì
che il giovane onori l’anziano (ultimamente bisogna
auspicare anche anche
l’inverso), l’uomo la donna,
il forte colui che è debole.
Non confonde familiarità
con eccesso di confidenza
ed evita quella uguaglianza
che sa di indelicatezza e
scarso riguardo.
La cortesia è bella e ingentilisce la vita: è l’arte dei
piccoli gesti.
Gesualdo Purziani
AGORÀ DEI GIOVANI
Scritture migranti:
parole
dall’Etiopia
LORETO 2007 SARÀ
UN GRANDE EVENTO!
Uno speciale momento di attenzione della Chiesa verso i giovani. Un’occasione per incontrarsi,
conoscersi, scambiarsi esperienze e condividere
gli aspetti fondamentali della vita di noi giovani. Ci ritroveremo insieme con Papa Benedetto
l’1 e il 2 settembre a Loreto, sul grande prato
di Montorso, per ascoltare la sua voce e per
pregare insieme a lui.
ISCRIVERSI È INDISPENSABILE!
Non sarai un partecipante anonimo e darai il tuo
sostegno a questo grande momento ecclesiale.
Puoi rivolgerti al responsabile per la Pastorale
Giovanile della tua
diocesi, oppure
iscriverti direttamente on line,
anche con i tuoi
amici, nel sito
www.loreto07.it.
Iscriversi è importante!
UN EVENTO ECOLOGICO
AIUTIAMO LA CHIESA IN ETIOPIA
Loreto sarà un evento rispettoso del Creato: ti
proporrà comportamenti e stili di vita efficaci per
la tutela dell’ambiente, dalla raccolta differenziata dei rifiuti all’utilizzo delle bio-plastiche. Inoltre
tutti gli oggetti che riceverai saranno riutilizzabili
anche a casa: non c’è niente da buttare!
A Loreto ti verrà proposto un gesto concreto
di solidarietà,
rivolto alla Diocesi etiopica di
Emdeber, dove
verranno costruiti una chiesa ed
un centro giovanile. Inviando
un semplice sms, potrai contribuire a sostenere
l’evangelizzazione e la formazione dei giovani.
Sarà un gesto di conversione ad una vera condivisione
evangelica, perché “non di
solo pane vive l’uomo...”.
• La sacca del pellegrino è così bella e comoda
che non potrai fare a meno di portarla con te
ogni giorno.
• Anche il Pass è fatto di stoffa: una tasca posteriore in rete lo rende utilizzabile come simpatico porta-cellulare.
• Il cappello sarà simile a quello di Colonia
2005: un vero e proprio oggetto-cult per le
grandi occasioni.
• La torcia elettrica funziona senza batteria (si
carica girando una manovella) e può anche
caricare i cellulari delle maggiori marche.
• La busta che contiene i pasti è una borsa
termica in piena regola, riutilizzabile per il trasporto dei surgelati o come sacca per alimenti
take-away.
• Per non parlare del telo in nylon da stendere
sotto il sacco a pelo: lo potrai riutilizzare davvero in molti modi.
TERRITORIO
Si avvicina
l’appuntamento
di Loreto
IDEE
Proposte dei
sindaci per il piano
sanitario
L’inquietudine
che non si placa
I PASTI
a cura di L. Mandolini
8-9
A LORETO SI’, MA NON DA SOLO…
Viaggia in pullman o in treno: è più sicuro, divertente, e rispettoso dell’ambiente.
Se puoi, organizza un pullman insieme ad altri
giovani. Se siete in pochi, perché non pensare al
treno? Per conoscere tutte le possibilità (e sono
tante) visita il sito www.loreto07.it
INDICAZIONI PER CHI VIENE
SOLO ALLA SS. MESSA
All’atto dell’iscrizione puoi richiedere i pasti:
il pranzo di sabato 1 settembre; la “giornata
alimentare” completa, che comprende la cena
di sabato 1 settembre, la colazione e il pranzo
di domenica 2 settembre.
I pasti verranno distribuiti in una comoda
sacca termica, in prossimità degli accessi
a Montorso: non dovrai trasportare il tuo
cibo per chilometri e avrai la garanzia di
un nutrimento sicuro e di qualità.
Pastorale giovanile
Se stai pensando di partecipare con il tuo gruppo
(o la tua parrocchia) solamente alla Celebrazione Eucaristica di domenica 2 settembre, scarica
dal sito www.loreto07.it il modulo di adesione
per avere la sacca del pellegrino e la copertura
assicurativa.
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a cura di M. Bugiolacchio
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di Romolo Paradiso
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17-07-2007 13:43:26
L’inferno in terra
S
orpresa per tutti. In un’assolata domenica di Questo certamente non favorisce la distensione
luglio, durante le vacanze, in uno scenario internazionale, non favorisce il dialogo e sopratmagnifico, Benedetto XVI pensa bene di ‘rovi- tutto non aiuta a che l’inferno della guerra possa
narci’ le vacanze parlando di guerra.
essere scongiurato: quando ci sono delle armi in
“La guerra con il suo strascico di lutti e di di- giro, prima o poi bisognerà usarle.
struzioni contrasta con il progetto di Dio. È “Proprio queste terre in cui ci troviamo, che di
“un’inutile strage’’, dice il papa, citando il suo pre- per se stesse parlano di pace e di armonia, sono
decessore Benedetto XV, ma anche il ‘’Mai più state teatro della prima guerra mondiale, come
la guerra!’’ di Paolo VI e Giovanni Paolo II. Non ancora rievocano tante testimonianze ed alcuni
un semplice proclama, ma una proposta concre- commoventi canti degli Alpini. Sono vicende
ta con l’appello alla Comunità internazionale “a da non dimenticare! Bisogna fare tesoro delle
perseguire con tenacia la via del diritto’’, a rifiu- esperienze negative che purtroppo i nostri padri
tare “con determinazione la corsa agli armamen- hanno sofferto, per non ripeterle”.
ti’’, “a respingere più in generale la tentazione di E il Papa cita ‘vecchi metodi’ di presunta risoluaffrontare nuove situazioni con vecchi sistemi’’.
zione di problemi internazionale.
La storia sembra non averci insegnato niente. I vecchi sistemi sono quelli dello scontro di forza,
Prendiamo, ad esempio, le questioni del disarmo. il mostrare i muscoli, la pretesa di esportare con
Mentre fino a qualche anno fa le grandi super- la forza il proprio modello di sviluppo.
potenze guidate dalle Nazioni Unite avevano di “La bellezza della natura – ha proseguito - ci rifatto messo nelle loro agende il cammino del corda che siamo stati posti da Dio a ‘coltivare e
disarmo, anche quello riguardante le armi con- custodire’ questo ‘giardino’ che è la Terra. Se gli
venzionali, stiamo assistendo in questo ultimo uomini vivessero in pace con Dio e tra di loro, la
periodo al riarmo di alcuni blocchi o ex blocchi Terra assomiglierebbe veramente a un paradiso”
di potenze militari che stanno tornando a riem- ma il peccato “ha rovinato questo progetto dipire gli arsenali in maniera molto pericolosa. vino, generando divisioni e facendo entrare nel
mondo la morte”. Avviene così che gli uomini “si
fanno guerra gli uni gli altri. La conseguenza è
che, in questo stupendo giardino che è il mondo,
si aprono spazi di inferno”. “La guerra, con il suo
strascico di lutti e di distruzioni, è – osserva - da
sempre giustamente considerata una calamità
che contrasta con il progetto di Dio, il quale ha
creato tutto per l’esistenza e, in particolare, vuole fare del genere umano una famiglia”.
La pace esigente ha bisogno di forti denunce. Ha
bisogno di coraggio. Guardando in casa nostra,
lascia male sapere che le esportazioni di armi
italiane aumentano ogni anno di più; che il governo non mantiene gli impegni per promuovere
la cooperazione internazionale e noi restiamo gli
ultimi in quanto a percentuale di Pil destinata a
questo fine. Dispiace anche che i temi della pace
e del pacifismo siano inestricabilmente legali a
contrapposizioni partitiche ed ideologiche.
Converrebbe fermarsi soltanto un attimo a riflettere su questa semplice, grande verità che in
un’assolata giornata di montagna è risuonata dal
piccolo paese al mondo intero: la guerra è l’inferno.
L.M.
L’ANNUALE ‘RAPPORTO 2007 SU EMARGINAZIONE ED ESCLUSIONE’ PROMOSSO DA CARITAS E FONDAZIONE ZANCAN
Famiglie e bambini, i soggetti più poveri
L
a povertà in Italia colpisce le famiglie e i bambini. È quanto emerge dal Rapporto 2007 su
emarginazione ed esclusione sociale che Caritas
Italiana e Fondazione E.Zancan hanno presentato martedì mattina a Roma con il titolo “Rassegnarsi alla povertà?”. Le famiglie che vivono
in condizioni di povertà sono 2 milioni 585mila
(l’11,1% delle famiglie e il 13,1% della popolazione). Sono cioè 7 milioni e 577mila persone e tra
queste molti sono i bambini. Il 26,2% delle famiglie con 5 o più componenti vive in condizioni
di povertà; nel mezzogiorno questo dato sale al
39,2%. Avere tre figli da crescere significa un rischio di povertà pari al 27,8% e nel Sud questo
valore sale al 42,7%. Le misure delle privazioni
possono essere “imbarazzanti”: nel Meridione il
13,5% delle famiglie confessa di non potersi per- ‘Caritas e Fondazione Zancan – ha dichiarato
mettere un pasto adeguato ogni due giorni e in il presidente della fondazione, mons. Pasini –
generale – in tutto il Paese – a non mangiare in escludono che il problema della povertà posmodo adeguato è il 17,5% dei nuclei. Quasi l’11% sa essere risolto delegandolo al solidarismo
non può riscaldare in modo accettabile la pro- privatistico. Gli interventi del privato-sociale
pria casa, il 39% non fa nemmeno una settimana e della stessa Chiesa sono indubbiamente utili
di vacanza l’anno. L’affitto, nelle famiglie a reddi- e necessari, ma sono di loro natura integrativi
to basso, si mangia in media il 30,7% delle entra- dell’intervento pubblico e per lo più settoriali.
te. Il problema interessa le famiglie in generale e, Non hanno pertanto né la capacità né il potein modo crescente, anche una nuova tipologia di re di affrontare globalmente il problema delfamiglia, quella ricostituita a seguito della rottu- la povertà e delle sue cause, né quello di gara di altre famiglie (per separazione, divorzio o rantire ai poveri risposte sul piano dei diritti”.
altra causa). Secondo l’Istat (2005), in Italia, al- “Pertanto – ha aggiunto Pasini – è difficile
meno 5.362.000 persone vivono in famiglie che pensare che la povertà possa essere superata
sono libere unioni, in famiglie ricostituite coniu- senza un piano organico che coinvolga in prigate, in famiglie con un solo genitore.
ma persona l’istituzione pubblica”.
2
26 luglio 2007
attualità
mondoLa Turchia conferma il suo premier: le responsabilità di un islam moderato
Allargare le libertà
I
l grande vincitore delle elezioni turche è senza
dubbio il presidente in carica Tayyip Erdogan,
che domenica scorsa ha ottenuto con il suo partito “Giustizia e sviluppo” quasi il cinquanta per
cento dei voti, migliorando di oltre dieci punti
il risultato con cui nelle elezioni di cinque anni
fa era giunto per la prima volta al potere. E, tuttavia, la sua vittoria non sta tanto nei numeri di
oggi, quanto in una serie di progressivi cambiamenti in atto da tempo nella società civile e nelle
istituzioni del Paese.
Il fondatore di un partito che ventitré anni fa,
come sindaco di Istanbul, proibì la vendita degli
alcolici e quattro anni dopo fu privato dei diritti
civili per avere recitato una poesia in cui si parlava dei minareti da usare come baionette, oggi
non fa più paura a nessuno. In Erdogan si riconosce la media borghesia che guarda con soddisfazione al velo islamico e con invidia alla ricca
Europa. Per il moderato Erdogan di oggi, per
il leader islamico più diluito che offra il Paese,
sembra che questa volta abbiano votato anche
le minoranze che hanno solo paura di diventare sempre più tali, dagli armeni agli ebrei, e che
aspettano dalle istituzioni quell’apertura e protezione che dovrebbe confortarle di fronte al moltiplicarsi degli episodi d’intolleranza che sempre
più frequenti si manifestano nel Paese.
A favore di Erdogan si avvertono anche degli scricchiolii in quelle che da quasi un secolo
sono le colonne del laicità dello stato: l’esercito,
la magistratura, la burocrazia. Il 14 aprile scorso,
quando i militari diedero l’altolà al tentativo di
un singolare concorso
I comuni
virtuosi
Un premio per le buone
pratiche amministrative,
un’occasione per osare politiche locali più coraggiose
e rispettose dell’ambiente
articoli firmati
C
Erdogan di far eleggere presidente della Repubblica il proprio ministro degli Esteri, a sostegno
dei generali scese in piazza ancora un milione di
persone intorno al mausoleo di Mustafa Kemal
ad Ankara. Ma due mesi dopo la Corte Costituzionale ha dato ragione ad Erdogan contro i
militari, dichiarando legittimo il suo progetto di
legge per far eleggere direttamente dai cittadini
il capo dello Stato.
Alle elezioni di domenica il Movimento Repubblicano del Popolo ha ottenuto soltanto il venti
per cento dei voti: per quanto ancora stato nello
Stato, parte del consiglio di sicurezza, padrone
di seicentomila uomini sotto le armi, l’esercito
può contare solo su un consenso ormai limitato
da parte di una popolazione in cui comincia ad
ingiallire anche il mito del grande Ataturk. Dal
punto di vista delle prove di forza, i militari devono ormai limitarsi a minacciare incursioni nel
Nord dell’Iraq per rincorrere i curdi o a fare la
voce grossa sull’interminabile questione di Cipro. Ma non possono certo mettere su un quinto
colpo di Stato dopo i quattro compiuti dal 1960,
mentre la Turchia è in sala d’aspetto per entrare
in Europa.
Semmai a dare spazio al nazionalismo più esasperato è il notevole successo del partito di destra vicino ai Lupi Grigi, in cui si riconosce la
parte più sciovinista del Paese, quella capace di
minacciare la vita del premio Nobel Orhan Pamuk o di uccidere il giornalista Hrant Dink solo
perchè hanno riconosciuto il genocidio armeno.
Ora, più che negli ultimi cinque anni, Erdogan
ome costruire una società davvero equa e conviviale? Di certo molti cambiamenti possono essere
favoriti da amministratori locali illuminati. Ecco perché l’associazione dei Comuni virtuosi, con la collaborazione del Movimento per la decrescita felice, Città
del Bio, Castelli di Pace e Carta, ha deciso di promuovere il premio “Comuni a cinque stelle. Buone prassi
per una decrescita felice”. L’equa distribuzione delle risorse e delle ricchezze, la solidarietà, la cooperazione,
l’interesse collettivo sono i vecchi e nuovi strumenti
di una “nuova” politica. Il premio “Comuni a cinque
stelle” vuole favorire la riflessione su questi temi e la
diffusione di nuovi stili di vita. Del resto, esiste un legame molto forte tra i nuovi stili di vita cresciuti negli
ultimi anni grazie all’impegno di centinaia di gruppi
di acquisto, botteghe del commercio equo, banche del
tempo, associazioni e comitati, produttori bio, singoli cittadini e cooperative, e le scelte di “governo di un
territorio” promosse dall’ente locale di prossimità. Il
Comune, o meglio il “municipio”, può essere considerato come bene comune da cui partire per imprimere
ai tanti territori disposti a mettersi in gioco un nuovo
modello di società.
Al premio possono concorrere tutti gli enti locali che
hanno avviato politiche (azioni, iniziative, progetti
caratterizzati da concretezza e una verificabile diminuzione dell’impronta ecologica) di informazione e di
sostegno alle “buone pratiche locali” con particolare
riferimento alla gestione del territorio (opzione ce-
ha veramente in mano le sorti del Paese. Ha la
maggioranza assoluta in parlamento e, anche se
non ha i due terzi dei voti necessari per far eleggere un proprio presidente della Repubblica da
questa assemblea, può sempre sfidare l’opposizione ricorrendo all’elezione diretta del capo
dello Stato. Spetta alla sua saggezza, su cui tanti
hanno confidato, rispettare gli equilibri della nazione e, attraverso le riforme democratiche che
ha promesso subito dopo la vittoria, allargare le
liberà civili, fra cui quella di un’effettiva libertà
religiosa, anche con la garanzia di una sicurezza per chi intende professare alla luce del sole un
credo diverso da quello dominante.
Romanello Cantini
mentificazione zero, recupero aree dismesse, progettazione partecipata, bioedilizia); impronta ecologica
della “macchina comunale” (efficienza energetica, acquisti verdi, mense biologiche); rifiuti (raccolta differenziata porta a porta spinta, progetti per la riduzione
dei rifiuti e riuso); mobilità sostenibile (car-sharing,
car-pooling, traporto pubblico integrato, piedibus,
biocombustibili); nuovi stili di vita (progetti per la
filiera corta, il disimballo dei territori, la diffusione
commercio equo, l’autoproduzione, la finanza etica).
Gli enti locali interessati dovranno far pervenire entro il 17 agosto 2007, a [email protected] una
scheda riassuntiva dell’iniziativa avviata, indicando
l’ente promotore, la categoria dell’iniziativa, una sintetica descrizione (massimo quattro cartelle eventualmente supportate da materiale fotografico, audio o
video), i tempi di realizzazione, il numero di soggetti coinvolti e i risultati conseguiti. Oltre a una quota
di 65 euro come spese di segreteria, i partecipanti si
impegnano in caso di vincita, a partecipare alla cerimonia di premiazione che si svolgerà a Monsano, in
occasione della “Festa del buonsenso“, promossa dal
Comune di Monsano e dall’associazione dei Comuni
Virtuosi, il 25 agosto 2007.
Per ogni informazione è stata istituita la Segreteria del
Premio: Comune di Colorno, telefono 0521 313745,
334 6535965, [email protected]. Il bando è
scaricabile sul sito www.comunivirtuosi.org
R.S.
riflessioni proposte dagli ‘addetti ai lavori’
nuovi paesi di provenienza, in aumento asia e africa. le famiglie sono soprattutto nel nord italia
Adozioni internazionali in crescita
E
’ boom di ingressi. Il numero dei bambini il 58% proveniente da Paesi che non hanno rati- I più piccoli vengono dall’Asia - Il 25,5% dei bamstranieri che hanno trovato una famiglia ita- ficato la Convenzione de L’Aja. Ucraina (17,3%) bini asiatici adottati ha meno di un anno e quasi
liana nei primi sei mesi del 2007 cresce e registra e Russia (16,9%) sono ancora i primi paesi per il 52% ha tra 1 e 4 anni. I più grandi (in media 11
il massimo afflusso di primo semestre dal 2000, provenienza dei bambini, ma crescono in modo anni) vengono dalla Bielorussia, da cui sono stati
superando anche il dato del 2004, in cui si erano significativo le adozioni dall’Africa e dall’Asia. riattivati dal 2006 i flussi d’ingresso. Hanno per
registrati i livelli più alti: 1.676 le adozioni, 329 “In conseguenza dell’insorgere in alcuni paesi di lo più tra 5 e 9 anni i minori provenienti dai paesolo a maggio, il mese che ha registrato il valo- situazioni particolarmente problematiche, - sot- si dell’America latina (47,5% del totale), mentre
re più alto. I dati del rapporto della Commissio- tolinea il rapporto - la Commissione per le Ado- per i minori di origine africana il 42,5% ha un’età
ne per le adozioni internazionali che monitora zioni Internazionali si è attivata operando nella compresa tra 1 e 4 anni ed il 41,4% tra 5 e 9 anni.
l’andamento tra la fine del 2000 e il giugno 2007 prospettiva di favorire le adozioni anche in al- La maggior parte delle adozioni al Nord Italia
registra dunque una ripresa “particolarmente in- tri Paesi, dove la presenza di minori in stato di – La metà dei minori autorizzati all’ingresso in
tensa” nel secondo semestre del 2006 e nel primo abbandono è purtroppo ancora molto diffusa”. Italia dall’inizio dal 2000 sono stati accolti nelle
semestre del 2007, dopo il calo del 2005 legato L’incremento dei minori provenienti dai Paesi regioni del Nord Italia: il 70% dei bambini asiatici,
anche in parte al blocco delle adozione da alcuni africani, americani e asiatici è diventato signifi- il 62% dei bambini provenienti dall’America latipaesi dell”Europa dell’Est. Blocco che ha deter- cativo negli ultimi anni. Emblematici i casi della na e il 74% dei bambini africani sono stati adotminato anche un ampliamento dei paesi di origi- Cambogia, passata da nessun bambino adotta- tati da famiglie residenti in questa area del Paese.
ne dei bambini: dal 2004 ad oggi sono aumenta to nel 2001 ai 147 del 2006 e ai 69 al giugno di E in queste regioni è anche più alto il numero di
di da 58 a 72 in particolare negli ultimi 6 mersi si quest’anno o del Vietnam con 36 del 2001, 238 bambini piccoli: se, infatti, l’età media in Italia è
sono aggiunti Togo e Ciad tra i paesi africani.
nel 2006 e ai 143 del primo semestre 2007. An- di 5,1 anni, in molte regioni del nord, come PieCrescono le adozioni di bambini africani e asiati- che l’Etiopia da cui provenivano 79 bambini nel monte, Veneto, Friuli e Trentino, si hanno valori
ci - Dal 2000 al giugno 2007 sono stati adottati in 2001 è passata a 227 nel 2006 e a 97 bambini nel solo di poco superiori ai 4 anni di vita.
totale18.280 minori (bambini nel 57,3 % del casi), primo semestre.
Carla Chiaramoni
Asteriski
* Il Papa e la natura. Dalla piazza Calvi
di Lorenzago di Cadore,
il Papa grida al mondo:
“La bellezza della natura
ci ricorda che siamo stati
posti da Dio a “coltivare e
custodire” questo “giardino” che è la terra (cfr Genesi 2, 8-17) e vedo come
realmente voi coltivate
e custodite questo bel
giardino di Dio, un vero
paradiso. Ecco, se gli uomini vivono in pace con
Dio e tra di loro, la terra
assomiglia veramente ad
un “paradiso”. Il peccato
purtroppo rovina sempre
di nuovo questo progetto
divino, generando divisioni e facendo entrare
nel mondo la morte. Avviene così che gli uomini
cedono alle tentazioni del
Maligno e si fanno guerra
gli uni gli altri. La conseguenza è che in questo
stupendo “giardino” che
è il mondo si aprono anche spazi di “inferno”.
* Montesanvito… alla
grande. Don Pietro Landi, per la domenica 23
settembre 2007, invita
tutti a celebrare il suo
50° di sacerdozio, alle
ore 11,15, presso la collegiata S.Pietro. Le celebrazioni prevedono un
nutrito programma con :
preghiere, giornata eucaristica, musica, incontri
con gli anziani, i bambini,
le famiglie, celebrazioni
liturgiche, mostra fotografica sui 50 anni di don
Pietro. A proposito : perché non fare un bel numero di La Voce Misena
da distribuire per questo
50°?
* Terrorismo: scuola. Arrestato l’iman di Ponte
Felcino (Perugia). Ecco
una delle sue “catechesi”: “Ci sarà un giorno
del giudizio che tutti
i musulmani andranno in paradiso, mentre
gli italiani miscredenti
andranno all’inferno e
bruceranno. Coloro che
non capiscono la religione musulmana saranno
torturati. Colpire gli altri
bambini finché non esce
loro il sangue”. Lasciamo
perdere le altre frasi. Ma
infierire sui bambini è
proprio da sanguinari.
* Anche Napolitano… interviene sull’affare Forleo
il giudice che sta dirigendo le inchieste contro
Fassino e D’Alema. Invita
i magistrati “alla massima responsabilità e riservatezza”. I politici devono
“calmare i bollenti spiriti”.
Tuttavia se i ladri sono
ladri: politici o privati,
sono sempre ladri. La copertura ai “ladri politici”
è un’ingiustizia sociale.
* Il Burraco… fureggia
Anche il Comitato femminile della Croce rossa di
Senigallia ha organizzato
il torneo per 92 coppie. Il
ricavato è per l’acquisto
di un nuovo defibrillatore per l’ambulanza. Alle
Acli le gare sono continue, con un crescendo di
partecipanti.
* I bronzi a Boston. A Pergola sono partiti i bronzi per il Canada e sono
arrivate le anfore dal
Museum of Fine Arts di
Boston.
Giuseppe Cionchi
26 luglio 2007
attualità
comuni L’annunciato decreto governati crea subbuglio anche nelle comunità marchigiane
Comunità montane, i tagli
I
ncoerente, illuminista, illusionista”. Con
queste tre definizioni il presidente dell’Uncem (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani), Enrico Borghi, bolla il ddl sulle “misure per la riduzione dei
costi politico-amministrativi e per la promozione della trasparenza” presentato al
Consiglio dei Ministri lo scorso 6 luglio.
“La parte relativa alle Comunità Montane
- osserva - è un florilegio di contraddizioni,
e sembra scritto alternativamente tra chi
le vuole valorizzare e chi non ne ha ancora
capito la vera natura.
E’ incoerente perché da un lato si identificano le Comunità Montane tra i soggetti sui quali far confluire funzioni di enti
da sciogliere, e dall’altro le si affida a una
totale deregulation regionale senza una
preventiva e fondamentale intesa interistituzionale sui temi della revisione della
montanità e della governance, come pure
richiedono a gran voce le stesse Regioni.
E’ illuminista, perché riesuma il concetto
dell’organo monocratico alla guida dell’ente che era già stato partorito come figlio di
nessuno in occasione dell’ultima legge finanziaria, e pretende di eliminare le giunte delle Comunità montane e delle unioni
dei comuni creando un mostro giuridico a
metà strada tra il podestà del Ventennio e
il tecnocrate illuminato e onniveggente che
archivia la democrazia rappresentativa.E’
illusionista, perché pretende di far credere che il problema dei costi della politica
si risolva in Italia eliminando gli assessori
delle comunità montane e portando i consiglieri dei piccoli comuni da 13 a 10 senza
intaccare in alcun modo le vere sacche di
spreco e di inefficienza.”
Il giro di vite per risparmiare tocca anche le attuali tredici Comunità Montane
marchgiane: ne resterebbe solo una e cioè
quella di Camerino con 11 Comuni su un
totale di tredici; degli attuali 122 Comuni
riuscirebbero a sopravvivere solo 29. Questo è il nuovo scenario qualora passasse il
Ddl taglia costi.
La presidente regionale Uncem, Maria
Assunta Paci chiede “un coinvolgimento
diretto della Regione e dei parlamentari”
sollecitando il Governatore a prendere una
posizione in materia”. E la scorsa settimana, nella sede Uncem, si sono riuniti tutti i
presidenti delle tredici Comunità Montane
delle Marche per fare il punto e adottare
una strategia d’azione comune. Contro le
nuove norme del Governo, naturalmente.
Il Ddl in questione stabilisce due criteri: i
Comuni sono considerati montani soltanto se l’80% del territorio è superiore ai 600
metri di altezza o se il 50% dello stesso ha
un dislivello di almeno 600 metri. Se fosse
così, nelle Marche scomparirebbe la Comunità Montana dell’Esino Frasassi, nella
provincia di Ancona, con i suoi 10 Comuni,
nell’ascolano quella dei Sibillini resterebbe
con due Comuni su 11 e cioè Montemonaco e Montefortino, quella del Tronto ne
manterrebbe 3 su 8 e cioè Montegallo, Acquasanta Terme e Arquata del Tronto.
La sola che resterebbe quasi intoccata è
quella di Camerino che salverebbe 11 su
13 Comuni. Le 13 Comunità contano una
popolazione di 356.590 per 384 consiglieri di cui 98 fra presidenti e assessori e che
per i consiglieri è previsto un gettone di
presenza di circa 22 euro per un totale di 67 sedute l’anno. Molteplici gli investimenti
realizzati nel 2006: nell’Alta Valmarecchia
sono stati pari a 1.044.466, 26 euro mentre
nell’Alto e Medio Metauro 2.991.819,33.
Nella Comunità dei Monti Azzurri sono
stati pari a 1.559.246 a fronte dei 717.565
del San Vicino.
Tempi moderni
Università, l’Arpam (Agenzia
regionale per la protezione
ambientale). L’80 per centro
andrà, invece, a sostenere le
attività dei Cea: una rete articolata in 12 Laboratori territoriali e una trentina di Centri
d’esperienza. Queste strutture
svilupperanno un’attività collegata alle politiche ambientali realizzate dalla Regione. In
particolare, quelle dell’energia sostenibile, della riduzione della CO2, del risparmio
idrico legato alla siccità. Su
questo fronte, i Cea collaborano con la task force regionale
(istituita presso il dipartimento della protezione civile) per
sensibilizzare la popolazione
a un corretto uso delle risorse
idriche ambientali.
Storie di squallore italiano
A
Dragan, l’eroe
nnegato, risucchiato dalla corrente alla
foce del Piave. Portato chissà dove dall’acqua del fiume che in quel punto, a Cortellazzo (Jesolo), incontra il mare. Domenica
mattina attorno alle 12, è scomparso in un
attimo Dragan Cigan di 31 anni, cittadino
bosniaco, manovale a San Martino di Lupari - in provincia di Padova -, che poco prima
si era tuffato in mare assieme ad un altro
straniero, un marocchino H. R. di 35 anni,
per soccorrere due fratellini di sette e dieci
anni , arrivati al mare con mamma e papà da
Roncade (Treviso), che stavano per annegare. Alla fine i bimbi se la sono cavata, mentre
Dragan non ce l’ha fatta. Ha lottato con tutte le sue forze ma un’onda se l’è portato via e
non è più riuscito a guadagnare terra.
Il marocchino che con lui si era tuffato è riu-
Block Notes
La banca
con il cuore
Vendemmia a rischio
L
a produzione vinicola
nelle Marche dovrebbe
restare stabile, ma il futuro
della vendemmia 2007 dipenderà dalla possibilità di
scongiurare il pericolo siccità. Lo annuncia la Coldiretti
Marche, commentando le
previsioni diffuse da Ismea
e Unione Italiana Vini.
La produzione vinicola nelle Marche dovrebbe restare
stabile, ma il futuro della
vendemmia 2007 dipenderà dalla possibilità di scongiurare il pericolo siccità.
Lo annuncia la Coldiretti
Marche, commentando le
previsioni diffuse da Ismea
e Unione Italiana Vini.
“Secondo i dati la prossima
produzione dovrebbe aggirarsi sul milione di ettolitri,
con una qualità eccellente
– spiega il presidente Giannalberto Luzi – e c’è dunque
la speranza di riconfermare
i successi che il vino marchigiano ha ottenuto negli
scorsi anni, frutto del lavoro di qualità portato avanti
dalle nostre imprese”.
Saranno comunque i prossimi trenta giorni a determinare il futuro della vendemmia 2007, visto il problema
della carenza di acqua che
si sta facendo sentire nelle
campagne marchigiane.
“In questo momento il livello qualitativo delle produzioni è eccellente – conferma Alberto Mazzoni,
vicepresidente
nazionale
dell’Assoenologi - ma è
chiaro che se dovesse perdurare la siccità il rischio
dello stress idrico è assai
concreto, con un conseguente calo della produzione. Per dire come andrà la
vendemmia 2007 dovremo
attendere i prossimi trenta
giorni”.
“Speriamo davvero che i
cambiamenti climatici in
corso non arrechino danni
alle nostre produzioni vinicole – conclude il direttore
di Coldiretti Marche, Alberto Bertinelli - già messe a
rischio da alcune assurde
decisioni come quella di
permettere l’invecchiamento del vino con l’utilizzo di
segatura.
Una pratica che, aggravata dalla mancanza di una
informazione trasparente,
inganna i consumatori e
danneggia le nostre imprese che si impegnano nel
mantenimento di tecniche
tradizionali, quali la maturazione dei vini in botti di
legno”.
Educazione ambientale Biglietterie funzionanti
Diffusione della cultura della
sostenibilità, aggiornamento
degli operatori, sostegno alla
rete dei Centri di educazione
ambientale (Cea). Sono alcuni
obiettivi della seconda annualità previsti nel Programma
triennale di educazione ambientale (Infea) che la Giunta
regionale finanzierà con il
fondi del 2007. Su proposta
dell’assessore
all’Ambiente,
Marco Amagliani, l’esecutivo ha individuato i criteri di
ripartizione degli 830 mila
euro disponibili in bilancio.
Il 20 per cento delle risorse
andranno a finanziare gli interventi promossi dalla Regione, che coinvolgeranno le
forze economiche e produttive, le scuole, le istituzioni, le
3
Trova finalmente una positiva soluzione la vicenda della chiusura
delle biglietterie delle stazioni di
Marotta e Porto Recanati’. Lo comunica l’assessore regionale ai
Trasporti, Pietro Marcolini.
Nel corso della riunione svoltasi
in Regione con l’assessore Marcolini, il sindaco e il vicesindaco di
Mondolfo, Trenitalia, si è assunta
l’impegno di ripristinare i servizi
mediante l’esternalizzazione del
servizio. Nei giorni scorsi, il direttore di Trenitalia Marche, Danilo
Antolini, ha comunicato ufficialmente alla Regione che sono state
completate le procedure per l’individuazione del gestore dei servizi
interni di biglietteria nelle stazioni
rimaste impresenziate dal 10 giugno e ha confermato che dal 20 luglio, sarà riattivato regolarmente il
scito a raggiungere la riva, tirato su a braccia
dagli altri bagnanti che nel frattempo si erano mobilitati per dare una mano.
A quanto pare però, non i genitori dei bimbi
che non appena hanno riabbracciato i figli, se
ne sono andati suscitando l’indignazione degli altri bagnanti. Hanno lasciato la spiaggia
senza aspettare l’esito delle ricerche dell’uomo che ha salvato i loro figli. Senza curarsi
della disperazione della sorella e degli altri
familiari di Dragan, che in Bosnia aveva una
moglie e due figli di 4 e 9 anni. Una coppia
di Vittorio Veneto è fuori di sé per quanto ha
visto: “Ci siamo vergognati di essere italiani
quando abbiamo visto i genitori dei bimbi
di Roncade salvati andarsene senza neppure
avvicinarsi a confortare i familiari dell’uomo
annegato e senza ringraziare quel marocchino”. E aggiungono: “Non credevamo ai nostri
occhi. Un comportamento inqualificabile”.
E pensare che Dragan e H. R. non appena
hanno visto i bimbi in difficoltà, senza co-
servizio di sportello, come concordato. Continua il lavoro anche per
Porto Recanati, per la quale Trenitalia si è impegnata a riaprire, col
servizio esternalizzato, nel corso
della prossima settimana.
‘L’impegno della Regione - prosegue l’assessore Marcolini - è stato
volto a far sì che non si creassero
ulteriori problemi per l’utenza, in
una fase dell’anno in cui è massima
la presenza turistica sul territorio
marchigiano e, quindi, è più che
mai necessario il migliore funzionamento dei servizi in stazione e,
più in generale, a supporto dell’uso
dei mezzi pubblici di trasporto’.
Un bell’esempio di come la mobilitazione popolare, specie a Marotta
Mondolfo, abbia ‘obbligato’ le istituzioni e Trenitalia a tornare sui
propri passi... falsi.
noscersi, senza parlare la stessa lingua, non
hanno perso un momento. E’ bastato uno
sguardo d’intesa e si sono buttati in acqua.
In quel momento la spiaggia era affollata
di bagnanti, ma solo loro si sono tuffati nel
disperato tentativo di trarre in salvo i bimbi. La corrente in quel punto è fortissima, i
due giovani hanno speso tutte le energie per
cercare di salvarli. La riva era lì a due passi,
ma sembrava irraggiungibile. Intanto a terra
montava l’angoscia.
All’apprensione per i due fratellini si aggiungeva l’ansia per Dragan che non ce la faceva
più a lottare contro la corrente. Zurica la sorella del manovale bosniaco iniziava a urlare
disperata. Con lei c’erano il marito e il figlio.
Sono stati minuti drammatici con la famiglia
di Roncade che nel frattempo si allontanava.
Poco dopo è stata rintracciata dalla polizia di
Jesolo che l’ha accompagnata in commissariato per ricostruire la vicenda.
Fratelli d’Italia!
Il Centro “BignaminiFondazione
Don
Gnocchi” di Falconara
Marittima ha ricevuto
dai clienti delle “Banche
di Credito Cooperativo
Marchigiane”
un
contributo finalizzato
all’acquisto di una
nuova apparecchiatura
elettromedicale
d’avanguardia
nel
campo
della
riabilitazione
denominata “Tecar”.
La “Tecar” (acronimo
di
Trasferimento
Energetico Capacitivo
e Resistivo) è una
strumentazione
che utilizza a scopi
terapeutici
una
forma di diatermia: il
contatto
capacitivo
e resistivo con la
finalità di affrontare
in modo più efficace
le
problematiche
derivanti da patologie
ortopediche.
Anche
se generalmente il
percorso riabilitativo
si avvale soprattutto
dell’intervento
tecnico
effettuato
direttamente
dal
fisioterapista, in alcune
fasi del trattamento
è
necessario
ricorrere all’aiuto di
apparecchiature
che
riducano alcuni sintomi
(quali ad esempio il
dolore), o migliorino
la rigidità articolare e
l’edema, agevolando il
recupero funzionale.
La “Tecar” presente al
Bignamini, farà quindi
da supporto all’équipe
riabilitativa soprattutto
negli esiti recenti di
intervento chirurgico o
di un evento traumatico:
tutte situazioni nelle
quali c’è bisogno di
sinergia tra le diverse
tecniche terapeutiche
e
tempestività
d’intervento
per
ottimizzare il recupero
della funzione. Non
si deve dimenticare
l’utilità
di
questo
strumento,
tuttavia,
anche nelle situazioni
cliniche che tendono
alla cronicità.
Un
aspetto
non
secondario di questo
strumento terapeutico
è che il suo uso richiede
presenza costante ed
attiva del fisioterapista
che,
secondo
gli
obiettivi
terapeutici
concordati con lo
specialista, la utilizza di
concerto alle tecniche
manuali più tradizionali,
potenziandone
gli
effetti.
4
26 luglio 2007
Senigallia
cultura ‘Scritture migranti’ continua
Notizie
in breve
i sindaci del territorio sul piano sanitario regionale
Penne del sud Priorità sanità
A
S
iamo giunti al terzo appuntamento con ‘Scritture migranti’, in via Carducci a
Senigallia. Giovedì 26 luglio,
alle 21.15, ci sarà l’incontro
con Valentina Acava Mmaka
giornalista e scrittrice italo
sudafricana. La sua scrittura
riflette il suo impegno sociale e culturale rivolto alla
conoscenza dell’Africa. Testimone diretta in Sud Africa dal regime dell’apartheid
ai giorni nostri. Si è occupa
di questioni africane e tutta
la sua opera narrativa rivolta
ai ragazzi è incentrata sulla conoscenza delle culture
africane. E’ autrice di teatro,
racconti e poesie pubblicate
in Italia e all’estero. Tra le
sue opere più recenti edite
in Italia si ricordano i libri
per ragazzi: Il mondo a colori della famiglia BwanaVal
(Kabiliana 2002); Jabuni il
mistero della città sommersa
(Emi 2003); I nomi della pace.
Amani (Emi 2004); la raccolta di poesie L’ottava Nota
(Prospettiva 2002) , il testo
teatrale Io…donna…immigrata…. volere dire scrivere
(Emi 2004). Coordina laboratori di formazione per
immigrati incentrati sulla
scrittura teatrale; laboratori
sulla fiaba africana, seminari
e conferenze sull’educazione
interculturale. E’ presidente
e fondatore dell’Associazione di Mediazione Interculturale “Soggetto nomade”. Vive
tra l’Italia e l’Africa.
L’incontro sarà moderato dal
critico Massimo Raffaeli.
notizie della settimana
Senigallia, lunedì 23 luglio, si è
svolta la conferenza dei Sindaci
del territorio - alla presenza dell’Assessore alla Sanità regionale Almerino Mezzolani - per illustrare il
nuovo piano sanitario regionale.
Nel documento dei Sindaci del senigalliese viene specificato che la
tanto citata “area vasta” dovrà tenere conto di uno squilibrio iniziale,
legato alla tempestiva adesione di
queste Amministrazioni comunali
al piano di razionalizzazione ospedaliera e che pone la Zona Territoriale 4 in una situazione sfavorevole
rispetto alle altre Zone appartenenti
all’Area Vasta 2 (Ancona, Fabriano,
Jesi). E’ stato puntualizzato il rafforzamento dell’ospedale di Senigallia
sia in materia di risorse umane sia
tecnologiche che “garantiscano la
primaria qualità del servizio, valorizzando così le Unità Specialistiche
esistenti” . E’ stata indicata la Rsa di
Corinaldo come “polo qualificato di
riabilitazione” anche intensiva, di
riferimento sia per l’area vasta che
per la parte nord della Regione, così
come Arcevia, che deve mantenere e rafforzare pienamente il livello
di qualità e dove non deve essere
interrotto il progetto assistenziale.
In agenda ci sono anche gli investimenti immobiliari dove viene chiesto di “prevedere una pianificazione
successiva ad un progetto gestionale
che tenga conto della reale esigenza
dei bisogni sanitari di questa Zona
territoriale e dello squilibrio esistente rispetto alle altre”.
Per l’ospedale senigalliese urge l’adeguamento dei reparti di psichiatria,
del pronto soccorso e di fisiatria, il
completamento del monoblocco,
l’adeguamento delle sale parto e
operatorie al quarto piano del monoblocco (dipartiumento maternoinfantile).
Nel documento si torna anche a parlare della Rsa di Senigallia, mai realizzata, con la proposta di destinare
le risorse per realizzare una struttura di riabilitazione nella palazzina
ex Irab. E’ stato chiesto inoltre, per
l’hinterland, maggiore personale per
l’assistenza domiciliare integrata ed
un rafforzamento della rete del Servizio 118, garantendo la presenza
del medico a bordo delle autoambulanze per tutto il territorio della
Zona e l’intervento in tempi adeguati e appropriati. Nell’elenco c’è anche
lo stop alle liste di attesa.
L’Assessore Mezzolani ha espresso
la volontà di non disattendere alle
richieste avanzate.
M.B
foto di Riccardo Silvi
Accesa discussione a Marzocca,
dove è partita una petizione per
sfrattare la Lega navale. E’ infatti
guerra aperta sul litorale per accaparrarsi un lembo di arenile
e, a pizzicarsi di continuo, sono
i paladini della spiaggia libera
contro gli iscritti ed i sostenitori
della Lega navale. Rei, questi ultimi, di essersi un pò troppo allargati tanto da aver sottratto la
già misera spiaggia ai bagnanti.
Dal canto suo la Lega si difende,
ricordando che l’allargamento
della concessione è stato deliberato dalla Giunta, quindi legittimo. Ad indispettire i bagnanti il
fatto che la Lega, dopo aver ottenuto altri venti metri di arenile,
abbia rimosso le imbarcazioni
che si trovavano in quel tratto
spostandole nella spiaggia libera,
dove adesso convivono ombrelloni, barche di varie dimensioni
oltre ad un ingombrante catamarano. Nei confronti dei natanti, di
cui non si conoscono i proprietari,
la Polizia municipale è già intervenuta con delle diffide, in cui si
invitano i titolari a provvedere in
tempi brevi alla rimozione, altrimenti verrà effettuata in maniera
coatta dagli stessi vigili urbani.
Prima di sequestrare le barche
la prassi vuole che si lasci ai proprietari un avviso, perchè siano
loro stessi a provvedere, e, solo in
mancanza di tempestive risposte, i vigili potranno provvedere
d’ufficio. La burocrazia, ed i suoi
tempi biblici, sta però un pò stretta ai bagnanti. Chiedono quindi
che, in attesa che i titolari si facciano vivi per riprendersi le proprie barche, queste imbarcazioni
vengano rimesse all’interno della
concessione della Lega Navale.
Il pittore Schiaroli in tv
Nei gironi scorsi su Rai Sat Utile Giovanni Martines Augusti, più noto come
conte di Senigallia, ha parlato di imprenditoria cultura ospite negli studi di
Saxa Rubra accompagnato dal pittore
Schiaroli da Senigallia che per la prima
volta ha dipinto un quadro in diretta televisiva. Il pittore Schiaroli è considerato da Vittorio Sgarbi la vera rivelazione
della pittura italiana di quest’anno.
Marchigiani e argentini
“Qual è la cosa più simile alla vita? Un
campo di calcio. Là dentro ci sono tutti
i personaggi. “ Sono parole del famoso
centrocampista Renato Cesarini , nato a
Senigallia l’11 aprile 1906 e trasferitosi
da bambino in Argentina. La sua storia,
la sua travolgente personalità, il suo
estro e le sue performance sui campi
di calcio di tutto il mondo figurano assieme a tanti altri marchigiani illustri e
non, nel libro “Terra promessa -il sogno
argentino”, edito dal Consiglio Regionale
delle Marche e scritto da Paola Cecchini,
giornalista dell’Ufficio Stampa dell’Ente.
l’inaugurazione alla casa protetta
a denti stretti
Giardino in festa
Succede a Senigallia Barchette
* “Le norme che disciplinano l’utilizzo dell’arenile vanno rispettate e i trasgressori saranno
ovviamente multati”. L’assessore al turismo Luigi
Rebecchini “stoppa” il proliferare dell’abusivismo in
spiaggia e rilancia controlli a tappeto e multe per i
contravventori. Dalle attrezzature da spiaggia incatenate in pianta stabile sull’arenile libero, dai venditori ambulanti e vu cumprà irregolari, alle barche
arenati al di fuori degli appositi spazi adibiti al rimessaggio fino al mancato rispetto del divieto per i
baretti del lungomare di somministrare le bevante
nei bicchieri e bottiglie di vetro.
* Stava per mettere a segno l’ennesimo furto all’interno di una abitazione ma i padroni di casa,
svegliatisi di soprassalto, hanno allertato i carabinieri. Sono stati i militari della stazione di Marzocca, coordinati dal capitano della compagnia di
Senigallia Americo Di Pirro, a sventare il tentativo
di furto messo a segno da G.S., un albanese di 28
anni, arrestato perché autori di altri due furti perpetrati due sere prima all’interno di due abitazioni,
sempre nella frazione senigalliese.
* Indagini a tappeto che si stanno concentrando su un gruppo ben preciso quelle avviate dai
Carabinieri dopo l’aggressione ai danni delle tre
giovani senigalliesi ad opera di una “ladra” di nazionalità straniera. L’episodio si è verificato intorno
alle 5 del mattino di due domeniche fa all’interno
della discoteca Mamamia, in via Mattei, dove tre
ragazze anconetane G.I., di 22 anni, la sorella di sedici, ed una amica, A.M., di 18, sono state prese a
calci e pugni da una ragazza di nazionalità straniera
che aveva rubato la borsetta ad una delle tre amiche.
* La VI Commissione consiliare, che ha competenza in materia di risorse finanziarie, partecipazione e decentramento, ha proceduto nella sua ultima riunione, svolta il 20 luglio scorso, ad eleggere il
nuovo Presidente. Si tratta di Alessandro Castriota,
eletto nelle liste dei Verdi per la Pace, che subentra
così al suo compagno di lista Marcello Mariani, dimissionario dall’incarico a seguito della recente elezione in Consiglio Provinciale.
*
Una volta riempiti in poche ore i posteggi a pagamento sul litorale, sia sabato che domenica gli
automobilisti-bagnanti hanno iniziato ad “inventare” parcheggi su ogni via laterale in prossimità della spiaggia.La statale è stata invasa dai
mezzi parcheggiati ai lati e passi carrabili, divieti di
sosta o di fermata sono diventati invisibili.
Indirizzo mail per i rifiuti
Il CIR33, consorzio intercomunale Vallesina-Misa, nato con lo scopo di gestire
lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani
nel nostro bacino di appartenenza, ha
comunicato l’attivazione di un nuovo
indirizzo e-mail che sarà a disposizione
delle amministrazioni e soprattutto dei
cittadini per ogni informazione riguardo alla materia di competenza. Tutti gli
utenti possono d’ora in poi rivolgersi a
tal fine all’indirizzo di posta elettronica
[email protected].
G
iardino in festa è il titolo della festa di inaugurazione degli spazi esterni
completamente rinnovati
della Casa protetta per Anziani di Senigallia.
Venerdì 27 luglio, il giardino di via Cellini, vicino
all’Ospedale, si animerà di
tanti appuntamenti. Alle
18.30 ci sarà una breve seduta dimostrativa all’aperto di
Pet Therapy (attività di terapia assistita con animali).
Seguirà un intrattenimento
musicale ‘La musica che innamora’ a cura del maestro
Giacomo Rotatori, per la
scuola di musica Bettino Padovano.
E intanto sempre la Casa
Protetta per Anziani bana cura di
disce un concorso pubblico
di idee, per l’ampliamento
della struttura che ospita
gli anziani, anche rendendo
idoneo il fabbricato adiacente alla Residenza Protetta di via Cellini (al momento
in uso alla Azienda Sanitaria
n. 4).
Detto edificio dovrà inoltre
essere funzionalmente collegato alla limitrofa struttura già funzionante come
Residenza Protetta.
Copia del presente Bando
verrà pubblicata all’Albo
dell’Ente, all’albo Pretorio
del Comune di Senigallia e
verrà data idonea pubblicità
mediante pubblicazione sul
sito Internet del Comune di
Senigallia.
Giuseppe Nicoli
Dill’ al monc’ in piazza
• Due segnalazioni ci sono pervenute da
un nostro fedele abbonato. La prima pone
questa domanda: ‘Se agli albergatori è stato riservato un parcheggio privato, perché
non viene loro obbligato di tenerlo pulito?
Chi va alla chiesa di S.Maria Goretti quale spettacolo vede?’. L’altra richiesta, che
prega di girare all’assessore interessato, si
riferisce al perché non è stata ripristinata la segnaletica nel grande parcheggio di
fronte alla nuova pista di pattinaggio alle
saline: macchine e camion in un grande
caos, dove possono sistemarsi tanti mezzi,
pochi e male posizionati.
• Numerosi sono gli appartamenti già abitati ed una decina le attività commerciali
in funzione presso il nuovo complesso residenziale dell’ex Consorzio agrario di via
Piave. C’è però ancora da risolvere il problema relativo all’ultimazione dei lavori al
piazzale interno al complesso ed i com-
mercianti della zona hanno segnalato che
a distanza di quasi tre anni i lavori non
sono stati ancora conclusi. E’ stato progettato anche un parcheggio a servizio del
complesso e sulla piazza – dove dovrebbe
sorgere una fontana – è previsto un passaggio pubblico comunale dall’arco di accesso all’ex consorzio. “Sarebbe bello - ha
precisato una barista della zona - avere la
possibilità di una passeggiata che iniziasse
dal ponte Garibaldi e finisse al parco della
Pace, passando all’interno del complesso
residenziale. Si avrebbe la possibilità di valorizzare i vari negozi che invece soffrono
per il prolungarsi di questa situazione”.
• Si è avuta notizia che riprenderanno presto i lavori per la realizzazione di sedicidi
nuovi alloggi di edilizia popolare in via
Piave. Certamente questo è un bene perché aumentano le abitazioni da assegnare
ai cittadini che ne hanno necessità.
26 luglio 2007
senigallia
frazioni Marzocca nasce dal genio imprenditoriale del conte Ubaldo Fiorenzi
La storia di una frazione
N
ello scorso numero di Voce Misena avevamo lanciato un appello ai lettori per farci avere notizie
su Ubaldo Fiorenzi, il cui monumento a Marzocca è stato restaurato
giorni fa. Ci chiedevamo chi fosse
questo uomo degno di essere ricordato in questo modo. L’appello è stato accolto e Susanna Marchetti.marzocchese, ci ha inviato un numero
del giornale della frazione ‘Passaparola’ che dedica a Fiorenzi un lungo
articolo che riportiamo
Me lo trovai davanti improvvisamente; indossava una giacca stretta
sui fianchi, pantaloni alla cavallerizza e un paio di stivali infangati. “Buon giorno” disse cordialmente.
“Buon giorno” risposi io a mezza voce.
“E’ sicuramente il fattore del conte
Fiorenzi” pensai. Di quell’incontro
non riferii nulla a casa; a quell’epoca, avrò avuto 15-16 anni, le mie
opinioni contavano poco. Solo alcune sere dopo, a cena, i miei parlarono di un progetto innovativo, di un
vigneto “a gradoni” portato avanti
da Fiorenzi, e solo allora mi resi conto che quel bell’uomo, gioviale, che
avevo incontrato, era proprio il Conte! Un ricordo indelebile, difficile da
dimenticare!
Q
uesto è il ricordo lucido di
Guerrina, classe 1910, che per
puro caso aveva incontrato Ubaldo Fiorenzi, il quale aveva messo le
radici sul territorio montignanese
e avrebbe determinato, sotto molti
aspetti, un radicale cambiamento,
soprattutto nella contrada di Marzocca. Prima di parlare della figura
del nobile osimano, delle sue opere,
giova ricordare il contesto storico
nel quale egli operava, gli aspetti di
vita sociale del borgo, le contrade, la
vita nelle contrade, anche con uno
sguardo rivolto al passato. Sostanzialmente un mondo fermo, fatto di
gente che alterna l’attività contadina con quella della pesca; le barche
vengono lasciate a marina e, ogni
giorno, i pescatori tornano “in alto”,
al vecchio borgo. Fondali bassi e
sabbiosi a nord, alti e ghiaiosi a sud.
Su quel tratto di costa e inizio collina, poche case, il resto acquitrini e
selva. Nemmeno la deposizione dei
binari e lo sferragliare dei treni aveva scosso la gente. La “stazione” si
chiamerà Montignano. L’arrivo dei
Ruspoli a fine ottocento, i quali avevano scelto la villa di Montignano
quale residenza estiva, non determina, almeno nel primo decennio,
nessun cambiamento; anzi, più che operativo; si utilizzava un impasto
mai, evidenzia il radicato amore per composto da cemento e ghiaia del
il mare. “Vulen la sciabca” risponde mare, lavata con acqua dolce e cola gente ad una proposta del princi- lata direttamente nelle casseformi.
pe di impiantare una fornace in zona Contemporaneamente, nella capitaTorre. In seguito saranno le lacrime le, si iniziava una intensa campagna
versate dalla nostra gente, mandata pubblicitaria. Nei Ministeri, negli
in massa nella piantagione di cotone uffici romani, vengono affissi dedi Sunny Side, in Arkansass, di pro- pliant con foto del villaggio che sta
prietà dei Ruspoli, a scandire il tem- nascendo sull’Adriatico a 60 metri
po. Quando nel 1925 arriva Fiorenzi, dal mare, con villini dal giardino
sicuramente nella popolazione, se recintato e pozzo privato, al prezzo
non avversione, esiste una sorta di di 5000-8000 e 15000 lire, pagabili
resistenza mentale, insofferenza nei anche in molte rate. Il desiderio di
confronti dei nobili e dei proprietari Ubaldo Fiorenzi era di costruire case
terrieri. Gli Albani, i Bilardi, i Caval- ben curate, esteticamente piacevoli e, appunto, Ruspoli non avevano li, con sistemi economici accessibili
lasciato un buon ricordo. Tuttavia, il per chi “altrimenti la casa non se la
nobile osimano viene accettato dalla sarebbe potuta permettere”. Qualche
gente per la sua dinamicità, la voglia famiglia ne comperò persino due.
di fare e di innovare; le sue iniziati- In pochi anni si sviluppa un nuovo
ve suscitano interesse. Sicuramen- villaggio; i proprietari in gran parte
te Fiorenzi non vive all’ombra del sono romani. Si potrebbe dire: dalblasone. Del resto il padre Adolfo, le legioni romane di Mons. Ignanus
amante dell’agricoltura, aveva dedi- (Montignano) alla “allegra colonia”
cato molto tempo alla realizzazione di Marzocca. In un secondo tempo
di una mietitrebbia con speciali pre- si costruì in collina e nacquero così i
rogative; purtroppo, nel collaudarla “Vialetti dei pini”. Il progetto, al quaera rimasto mutilato di una mano. le Fiorenzi teneva particolarmente,
Il nonno Francesco fu un personag- prevedeva tanti viali paralleli con
gio rilevante dell’800. Iscritto alla una serie di villette con una grande
Carboneria e alla “Giovane Italia”, fu piazza a metà collina, ma per intralci
eletto nel primo Parlamento del Re- burocratici, o forse per motivi politigno d’Italia. Ingegnere ed architetto, ci, non fu mai realizzato. A distanza
portò l’acqua e la corrente elettrica di tempo si potrebbe osservare che
in Osimo, progettò e diresse il re- se il progetto fosse andato in porto
stauro delle mura e la costruzione di probabilmente oggi non parleremo
altre strutture importanti della città, dell’autostrada troppo a ridosso del
come la stazione, e la realizzazione centro abitato. In seguito, il conte
del tronco ferroviario Ancona-San Fiorenzi accettò la proposta di coBenedetto.
struire, con il suo sistema brevettato,
Ubaldo Fiorenzi, negli anni ’20, ave- case in Jugoslavia. In tre anni reava acquistato nel nostro compren- lizzò due villaggi. Durante la guerra
sorio un notevole appezzamento di si trasferì a Milano dove la Saffa. gli
terreno, decidendo di trasferirsi in affidò la costruzione del villaggio
questa zona. Aveva studiato a lungo operaio di Magenta e abitazioni per
la qualità e la quantità della ghiaia la Breda a Sesto S.Giovanni. Sempre
della spiaggia di Marzocca, un ele- con il sistema delle casseformi inimento importante che gli consentirà ziato a Marzocca. Nel 1947, all’otdi realizzare un suo nuovo brevet- tavo triennale di Milano, il brevetto
to. A metà collina costruisce la sua delle casseformi “Fiorenzi-Breda”
casa, con la terra del posto e usando fu premiato con medaglia d’argento.
la “blocchiera idraulica” di brevet- Nel 1949, mentre l’ing.Franceschetti,
to Fiorenzi; la macchina realizzava da New York, stava trattando il lanblocchi di terra compressa a 250 cio del brevetto in America, in agoatmosfere. Il sistema era stato speri- sto Ubaldo Fiorenzi viene a mancare
mentato, con ottimi risultati, in va- a causa di un incidente stradale. A
rie regioni d’Italia, particolarmente perpetua memoria e come segno
nelle Marche, Lazio e Toscana. Evi- tangibile di riconoscenza dei suoi
dentemente prelevando il materiale meriti, l’Amministrazione Comusul posto, si riduceva di gran lunga nale di Senigallia gli dedicherà un
i costi di costruzione. Con il sistema monumento posto a metà strada su
brevettato “Casseformi Fiorenzi”, sul quel lungomare di Marzocca, che
lungomare di Marzocca si inizia- negli anni ’30 aveva progettato e corono a costruire i primi villini. Un struito.
progetto ambizioso, sotto il profilo
(testo di Mauro Mangialardi)
sociale Presentati tre nuovi pulmini per anziani e diversamente abili
Mezzi per il diritto a muoversi
T
re nuovi mezzi per il trasporto
di disabili saranno disponibili a
breve per i disagiati e gli anziani senigalliesi: questo grazie ad un protocollo d’intesa tra il Comune di Senigallia, la Casa Protetta per Anziani,
la Cooperativa Sociale H Muta e la
ditta Mgg (Mobilità Garantita Gratuitamente). Mgg Italia è una società
specializzata nella fornitura di autoveicoli per la mobilità di persone con
limitate abilità motorie: collabora
con enti pubblici e gli enti beneficiari
(in questo caso il Comune di Senigallia) possono usufruirne in comodato
d’ uso gratuito. Questo è possibile
grazie alla pubblicità applicata sulla
carrozzeria degli autoveicoli adeguatamente attrezzati per il trasporto di
persone svantaggiate. Si tratta, quindi, di un servizio molto utile che crea
una solidarietà condivisa tra coloro
che desiderano far conoscere la loro
attività commerciale attraverso un
mezzo pubblicitario innovativo e solidale. Grazie alla Mgg la Casa Protetta Per Anziani e l’ H Muta saranno
dotate di importanti mezzi - sottolinea l’ assessore Rebecchini - la nostra
città da sempre ha una grande attenzione verso i problemi legati al sociale. In questo modo sarà possibile
migliorare la qualità del servizio sociale cittadino complessivo. Grande
soddisfazione è stata espressa anche
da Francesca Paci, presidente della
Casa Protetta per Anziani e da Marina Marinelli, rappresentante della
Cooperativa H Muta. Presente all’illustrazione dell’iniziativa anche Raffaele Di Pancrazio della Mgg Italia:
‘Siamo un’ azienda che investe gran
parte del guadagno nell’ ambito sociale: chi crede in questo progetto ha
un importante ritorno di immagine. I
vantaggi per il Comune e gli altri enti
pubblici sono molteplici: hanno a disposizione un mezzo a costo zero e le
persone con disagio possono recarsi
tranquillamente a fare le visite mediche di controllo o possono fare delle
gite fuori porta’.
Per l’ esattezza sarà messo a disposizione della Casa Protetta per anziani
un Ducato, mentre all’ H Muta andranno due Doblò, entrambi mezzi
della Fiat.
5
l’ex fruttagel ha presentato i suoi programmi
Orto verde cresce
B
uone notizie per la ex
Fruttagel.
Investimenti per oltre 4 milioni di euro,
innovazione tecnologica ed
energie rinnovabili. Questi
in sostanza i punti cardine
dell’accordo firmato tra l’assessore regionale alle Politiche Agricole Paolo Petrini, il
sindaco Luana Angeloni, l’assessore provinciale Marcello
Mariani, il responsabile regionale della Flai-Cgil Mohamed
Elhalsani, il responsabile regionale della Fai-Cisl Silvano
Giangiacomi e i vertici di Orto
Verde, la società che ha rilevato la ex Fruttagel.
Ecco le prospettive per lo
stabilimento di Cesano. Lo
scatolato verrà gradualmente
abbandonato a favore dei surgelati, questi ultimi avrebbero
infatti una resa migliore nel
rapporto
costi-produzione.
Proseguirà invece quella dei
pomodori. Ma per lavorare
i surgelati occorrono nuovi
impianti. Così con un investimento di circa 4 milioni e 500
mila euro, che sarà concretizzato nel 2008, la Orto Verde
rinnoverà le linee produttive
e naturalmente le celle frigorifere. Anche la struttura verrà
risistemata.
La copertura del capannone è
costituita da eternit ed i vertici aziendali avrebbero manifestato la volontà di bonificare
quella superficie. Intervento
che vedrà anche l’installazione sul tetto di un impianto
di fotovoltaico. A questo va
aggiunto anche il recupero,
stimato attorno al 70%, dell’acqua utilizzata per la produzione.
Nel 2007 i giorni lavorativi
erano 7.500 ma per il 2008 ne
sono previsti circa 15.000 per
arrivare ai 18.000 del 2009. La
crisi della ex Scac-Fruttagel
è venuta alla luce nell’ottobre
2006 quando i vertici della
Fruttagel hanno comunicato
la volontà di chiudere i battenti. a causa dei risultati negativi di produzione, registrati
alla fine del primo semestre
2006 e che hanno convinto i
dirigenti della Fruttagel ad accantonare il piano industriale
varato nell’agosto 2005, dopo
averlo concordato con le parti
sindacali.
Giovedì 26 si terrà la riunione
finale al ministero delle Politiche Agricole per la comunicazione ufficiale della rinascita
dell’azienda ortofrutticola.
L.M.
tre giornate di iniziative, tra foto e teatro
Rione Porto in festa
N
ei giorni 27, 28, 29 lu- registro dei teatri amatoriali
glio avrà luogo la tra- riconosciuti dal Ministero
dizionale Festa del Rione dei Beni Culturali.
Porto, giunta ormai alla Dal 27 al 29 luglio, sempre
XIII edizione. L’iniziativa in via Carducci, avrà luogo
è promossa come sempre l’esposizione delle numerodall’Associazione Culturale se opere partecipanti al 2°
Rione Porto con la fattiva Concorso fotografico “Senicollaborazione dell’Ammi- gallia in un clic” e valutate
nistrazione Comunale ed è dalla giuria costituita da:
volta a ribadire l’impegno Ferruccio Ferroni, Aristiad animare il quartiere ed de Salvalai, Marco Lion. La
a testimoniare il lavoro di premiazione del concorso
la ricerca e di tutela delle avrà luogo domenica 29 alle
tradizioni locali, per cui via ore 19,00. Negli stessi giorni
Carducci (la stràda grànda le foto del concorso saransa pòrta Faŋ) sarà ancora no affiancate da una serie di
una volta la sede più appro- immagini elaborate da Alpriata per ospitare le diverse berto Angelini quale introiniziative che compongono duzione alla sua più ampia
l’evento del 2007.
“personale” che partirà da
Il gruppo teatrale “I Maz- domenica stessa nell’ampio
zamurèi” nei giorni 28 e 29 cortile della sua abitazione
rappresenterà la commedia (in via Arsilli); inoltre sadialettale inedita “Bàlla chә ranno esposte una serie di
tә pàssa”, una storia tutta immagini che comporranno
portolotta ideata e scritta un ideale percorso storico
da Carla Casci Ceccacci che lungo le antiche mura delne ha curato anche la re- la città per “rispolverarne”
gia con l’aiuto di Giuseppe l’esistenza e la bellezza e per
Mandolini (Pepìno). Il cast sollecitare una maggiore atè composto dagli attori: Ma- tenzione verso tale patrimoria Bartolacci, Lucia Benen- nio. Alla mostra fotografica
chia, Nello Berluti, Giuliana delle mura sarà abbinato un
Giraldi, Cino Giulianelli, gioco-invito a collocare al
Roberto Mancini, Mirella loro posto alcune immagini
Mori, Silvano Mosconi e Te- estrapolate dalle varie corticla Pasquini; la scenografia è ne succedutesi nel tempo.
ancora una volta opera del L’Associazione
Culturale
vulcanico Ilario Bernacchia Rione Porto si è altresì dotacoadiuvato dai tecnici Paolo ta di un proprio sito internet
Olivi e Franco Petrolati; i co- (www.rioneporto.it), ancora
stumi sono di Lina Conditi. in fase di allestimento, dove
Lo spettacolo sarà presen- sarà possibile ripercorrere
tato a partire dalle ore 21,15 l’attività fin qui svolta, accoda Vanessa Barabesi e Ilaria gliere nuove adesioni all’asBernacchia e sarà replicato sociazione e prendere visiol’11 agosto al Foro Annona- ne dei nuovi programmi sui
rio. Il gruppo teatrale è stato quali si sta lavorando.
inserito nei giorni scorsi nel
Giuliano Bedini
6
26 luglio 2007
Chiesa
C’è vita
in parrocchia
Minicamposcuola Adulti di Ac ad Arcevia
attualità Il missionario è stato liberato e forse finiscono anche le polemiche
Padre Bossi insegna
Dal 24 al 26 agosto prossimi, presso l’hotel ‘Alle terrazze’
di Arcvia, si terrà il Mini - camposcuola adulti di Ac. Il
camposcuola è aperto a tutti i laici adulti e “adultissimi”
che desiderano vivere un’esperienza di crescita umana
e cristiana insieme. Le iscrizioni vannoc comunicate
entro il 10 agosto a : Anna Guerri 338.6715231, Lidiola
Santini 071.7923263. Notizie utili: partenza da piazza
del Duomo venerdì alle ore 16,30, rientro domenica alle
19,00 circa. Costo - dal venerdì alla domenica - pensione
completa euro 72. Solo pranzo o cena euro 15. Supplemento camera singola euro 5 al giorno.
Movimento mariano
Dal mese di ottobre 2007 (in data da stabilirsi) avrà inizio il cammino di affidamento-consacrazione a Maria
presso il seminario Vescovile di Senigallia. Il suddetto cammino sarà tenuto dall’assistente diocesano del
Movimento Mariano don Emanuele Lauretani e avrà
termine alla fine del mese di marzo 2008. I moduli per
l’iscrizione si possono ritirare presso gli uffici della Curia
(dalla sig.ra Lea).
Castelleone di Suasa e la Bielorussia
Anche quest’anno la Comunità parrocchiale di Castelleone di Suasa ha ospitato 10 bambine Bielorusse e
due accompagnatrici. Siamo arrivati al settimo anno
di questa iniziativa che comporta tanti sacrifici ma che
dona tante soddisfazioni. I ragazzini provengono dalla
scuola del villaggio di Dory, con la quale si è instaurato
un gemellaggio, infatti alcuni castelleonesi sono andati
a visitare quei luoghi lontani e ogni anno viene donato
materiale didattico da utilizzare nella loro scuola.
Ogni due anni si alternano maschietti a femminucce,
questa volta è toccato a quest’ultime essere ospitate negli accoglienti locali della “Casa della comunità” di via
Roma di proprietà della Parrocchia.
Questa iniziativa insieme a tante altre: adozioni a distanza, Progetto Gemma, le innumerevoli opere della
Caritas locale fanno della Parrocchia SS. Pietro e Paolo
una comunità viva ed una realtà attiva nel panorama
Diocesano.
Anche questa volta moltissimi suasani si sono mobilitati
per accogliere nel modo migliore le bambine che per la
prima volta sono venute in Italia, chi offrendo la propria
disponibilità a cucinare o a pulire i locali, chi portando
le bambine al mare o accompagnandole a delle brevi
gite, chi offrendo denaro per acquistare vestiti o scarpe.
Una vera gara di solidarietà alla quale hanno partecipato anche associazioni, aziende, commercianti, le filiali
delle due banche che operano in loco, l’amministrazione comunale e la Fondazione della Cassa di Risparmio
di Jesi, che come al solito, non ha fatto mancare un cospicuo contributo in denaro.
La parrocchia unitamente al comitato d’accoglienza ringrazia tutti e si augura di poter portare avanti questo
progetto anche per gli anni futuri, una iniziativa che oltre a far del bene ai bambini colpiti dalle radiazioni della centrale nucleare di Cernobyl arricchisce umanamente i castelleonesi e li unisce nello spirito di solidarietà.
Lamberto Toderi
F
inalmente libero, padre Bossi. Ora
che la paura per la sua incolumità
è finita, possiamo permetterci alcune
considerazioni su come, ancora una
volta, anche una storia del genere abbia
messo in moto polemiche e strumentalizzazioni di cui, a telecamere spente,
nessuno si ricorderà più.
Fino alla prossima occasione ‘buona’.
Nello stesso istante in cui la famiglia
Bossi, raro esempio di sobrietà e intelligenza, chiedeva silenzio e misura,
in tanti si stracciavano le vesti, anche
nella Chiesa, scandalizzati dal presunto disimpegno istituzionale per la sua
liberazione. Non si capisce su quali
basi siano state fatte queste dichiara-
In vista del meeting
dell’amicizia tra
i popoli - rimini
Verità,
il nostro
destino
S
zioni, se supportate da notizie certe o
se diffuse per mettere in moto canali
‘informali’ di opposizione. L’importante, anche in questo caso, era differenziarsi, spaccare, non perdere occasione
per lanciare polemiche. Cadendo nella
trappola dei rapitori, che oltre a volere
i riflettori puntati sulle proprie istanze,
giocano e non poco sulle contrapposizioni ideologiche nelle opinioni pubbliche dei paesi dei sequestrati.
In Italia riusciamo a ‘far litigare’ anche
i rapiti: Mastrogiacomo ‘contro’ padre
Bossi, il giornalista ‘radical chic’ contro
il missionario cattolico: per il primo
tutti in piazza; per l’altro la mobilitazione di chi ha paura della deriva laicista. Il diritto di cronaca, contro il diritto all’evangelizzazione.
Riusciamo a dividerci anche sui perseguitati. Quelli cristiani contro quelli
islamici, la libertà religiosa di alcuni
contro quella di altri.
Ma perché non ci decidiamo a fare un
po’ di silenzio ed ascoltare chi vive sulla propria pelle tutta questa violenza?
Perché non ascoltiamo la voce di padre
Bossi che ci mette tutti in riga quando
dichiara, appena liberato: ‘Non sono
arrabbiato con i miei rapitori, sanno
che ogni notte pregavo per loro’ e si
dice scosso per la morte dei marines
impegnati nella sua ricerca. O la testi-
erata di grande emozione, quella di venerdì scorso, al Foro Annonario di Senigallia con il concerto di Marco Poeta e il suo
Fado portoghese. Stupenda l’interpretazione
vocale di Elisa Ridolfi. Nell’occasione è stata
presentata la prossima edizione del Meeting
per l’amicizia tra i Popoli dal titolo “La verità è il destino per il quale siamo stati fatti ”
che si terrà a Rimini dal 19 al 25 agosto 2007
(Rimini Fiera, ingresso libero).
La ricerca della verità è da sempre la sfida
più impegnativa per l’uomo. L’uomo, infatti,
per sua natura è portato a cercare la verità
e in tale ricerca impegna tutta la forza della
sua ragione.
Vi è però, soprattutto oggi, una sfiducia ultima circa la possibilità di conoscere la verità;
il relativismo e lo scetticismo che minano
la nostra civiltà ne sono una diretta conseguenza. Così la vita, privata di certezze, diviene opaca, apparentemente priva di senso
e ultimamente esposta ad ogni possibile forma di violenza e sopraffazione.
monianza di padre Angel Calvo, missionario clarettiano: ‘Ho ricevuto messaggi di gioia e solidarietà da gruppi
musulmani e indigeni che con noi hanno partecipato insieme ai protestanti
alle veglie di preghiera. Tutti hanno
ringraziato Dio per aver ritrovato padre Giancarlo’. Già, la preghiera unisce,
non può mai dividere; nella preghiera
si sperimenta quella “Famiglia umana,
comunità di pace” che il papa richiama nel suo prossimo messaggio per la
Giornata mondiale della pace. Ed è stata utile e bella, in questo senso, la partecipazione di Ebrei e Musulmani alla
manifestazione romana per la libertà
religiosa nel mondo.
L’Iraq è un inferno per tutti, per i cristiani, per i musulmani che saltano per
aria ogni giorno, per chi non ha voglia
nemmeno di schierarsi, perché la prima conquista quotidiana, lì, è vivere.
Ogni giorno decine e decine di morti
ammazzati dagli attentati suicidi: la
più tragica, sistematica negazione della
verità alla quale ogni credente dovrebbe tenere di più: ‘Ogni uomo è creato
ad immagine di Dio’. Lo stesso motivo
per il quale, padre Bossi, continuerà ad
essere laddove questa dignità e messa
duramente alla prova, in mezzo alla foresta filippina.
Laura Mandolini
La sfiducia nella possibilità di conoscere la
verità coincide con l’intima sfiducia nell’esistenza stessa della verità; senza di essa, però,
l’uomo viene privato della speranza di poter
dare risposte certe ai grandi interrogativi
della vita che rendono inquieto il suo cuore.
Il titolo del prossimo Meeting propone con
certezza che “La verità è il destino per il
quale siamo stati fatti”, rilanciando la sfida
contro quel pensiero debole che vorrebbe
negare l’esigenza di un significato ultimo per
cui l’uomo agisce, soffre, ama, pensa.
La nostra epoca è profondamente segnata
da correnti di pensiero che, non riconoscendo più la realtà nella sua oggettività, come
qualcosa che si pone davanti all’uomo e che
l’uomo può riconoscere, pretendono che sia
la ragione a dare consistenza alla realtà.
La sola alternativa è che la verità sia qualcosa o qualcuno che all’uomo può accadere di
incontrare, qualcosa che succede: un avvenimento per l’appunto.
Giuseppe Olivetti
Scuola di musica e pace a Gerusalemme
La mobilitazione della comunità marchigiana a favore
del “Magnificat”, Scuola di musica e di pace a Gerusalemme creata da Padre Armando Pierucci (nella foto, al
centro), francescano marchigiano da quasi vent’anni in
Terra santa, è forse uno dei risultati più belli scaturiti dal
pellegrinaggio di giornalisti promosso a gennaio 2006
dall’Ucsi Marche. Padre Armando è riuscito a arricchire
la scuola di nuovi strumenti rafforzando l’attività a favore degli studenti appassionati di musica, che mai come
in questi anni si è rivelato linguaggio universale anche
per fare dialogare popoli divisi dalla guerra. Tra gli interventi più significativi, va segnalata l’iniziativa dell’associazione Premio Vallesina, che dopo aver consegnato
a padre Armando 20 mila euro frutto dell’incasso della
serata di gala della terza edizione del Premio e 5 mila
euro in borse di studio in memoria di Gianfranco Carancini, si è assunta l’impegno di reperire 120 mila euro
per sostenere la scuola, che attualmente, in attesa della
nuova sede, vive in uno scantinato privo di aria, senza
finestre e pieno di umidità. 120 mila euro in aggiunta
ad una richiesta avanzata alla fondazione Cariverona
per 300 mila euro a fondo perduto al fine di permettere
di ristrutturare nuovi locali destinati al Magnificat e trasferire i 200 studenti. Padre Armando è in questi giorni
nelle Marche per rafforzare questi contatti e verificare la
concretezza di disponibilità avanzate anche dalle istituzioni locali.
la parola ai vescovi - rubrica curata dal sito chiesamarche.org
armando trasarti Viene da Fermo il nuovo pastore fanese
Il nuovo vescovo di Fano
M
ons. Armando Trasarti è il nuovo
vescovo di Fano. Il lieto annuncio
è stato dato sabato scorso dall’arcivescovo di Pesaro monsignor Piero Coccia che, in luogo del vescovo di Fano
Vittorio Tomassetti ancora ricoverato
in ospedale, ha aperto la lettera sigillata, inviata dal Vaticano, contenente
il nome del successore di quest’ultimo.
Nello stesso istante – era mezzogiorno
– l’annuncio è stato reso pubblico in
Vaticano e nella diocesi di Fermo, dove
monsignor Trasarti ricopre il ruolo di
vicario generale.
Monsignor Coccia ha adempiuto al suo
compito nella sala degli arazzi in Episcopio, di fronte a tutto il clero della
diocesi convocato appositamente per
conoscere il nome del nuovo pastore,
insieme ai laici che collaborano attivamente con la chiesa. Accanto a lui c’era
monsignor Bertozzi.
“In data 21 luglio 2007 – ha evidenziato – il Santo Padre ha nominato nuovo
vescovo della diocesi di Fano, Fossombrone, Cagli e Pergola, monsignor Armando Trasarti, vicario generale dell’Arcidiocesi di Fermo”.
L’annuncio è stato sottolineato con un
lungo applauso. Il vescovo di Pesaro
ha sentito anche il dovere di manifestare la sua riconoscenza a monsignor
Tomassetti che per un decennio, con
grande amore, notevole equilibrio e
assoluta dedizione ha retto la diocesi.
Monsignor Trasarti verrà consacrato vescovo il prossimo 7 ottobre nella
cattedrale di Fermo dove fino ad oggi
ha svolto il suo ministero, ma in quella
occasione non mancherà la presenza
di una folta delegazione di fanesi che
già in quel momento gli esprimeranno
il calore della loro accoglienza. Molto
probabilmente, il presule, poi prenderà
possesso della sua diocesi la domenica
seguente, quando farà il suo ingresso
ufficiale a Fano.
Intanto, monsignor Trasarti ha rivolto un significativo messaggio a tutti i
fedeli delle sue quattro diocesi riunite.
Il suo primo pensiero è stato rivolto al
suo predecessore, di cui ha ammirato
in modo particolare la fedeltà e la testimonianza resa in questi ultimi tempi
attraverso l’infermità. E non ha dimenticato nemmeno monsignor Mario
Cecchini, che è stato vescovo di Fano
prima di Tomassetti, anche lui, a causa
della sua sofferenza, denominato “lampada vivente della fedeltà al Signore”.
Si è poi rivolto ai sacerdoti e ai fedeli
con queste parole “Io sarei un vescovo
terribilmente sfortunato se non vi volessi bene. Posso assicurarvi che desidero con tutto me stesso entrare al vostro servizio e mettere a disposizione di
tutti le mie povere forze, quel poco che
ho e che sono. Soprattutto dei preti, sia
di coloro che svolgono il loro ministero
in Diocesi sia di quelli che la comunione e la sollecitudine tra le Chiese vede
impegnati in altri organismi della Chiesa italiana o in terre lontane”.
Monsignor Trasarti ha rivolto poi parole di apprezzamento ai diaconi, primi collaboratori del vescovo, esperti
soprattutto nel servizio; e infine ha
evidenziato il ruolo dei laici, quali “indispensabili protagonisti della
trasformazione del mondo attraverso
l’evangelizzazione e la testimonianza e
attraverso l’assunzione di responsabilità in tutti i settori della vita sociale ed
ecclesiale”.
26 luglio 2007
Chiesa
LORETO 2007 SARÀ
UN GRANDE EVENTO!
Uno speciale momento di attenzione della Chiesa verso i giovani. Un’occasione per incontrarsi,
conoscersi, scambiarsi esperienze e condividere
gli aspetti fondamentali della vita di noi giovani. Ci ritroveremo insieme con Papa Benedetto
l’1 e il 2 settembre a Loreto, sul grande prato
di Montorso, per ascoltare la sua voce e per
pregare insieme a lui.
ISCRIVERSI È INDISPENSABILE!
Non sarai un partecipante anonimo e darai il tuo
sostegno a questo grande momento ecclesiale.
Puoi rivolgerti al responsabile per la Pastorale
Giovanile della tua
diocesi, oppure
iscriverti direttamente on line,
anche con i tuoi
amici, nel sito
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Iscriversi è importante!
7
UN EVENTO ECOLOGICO
AIUTIAMO LA CHIESA IN ETIOPIA
Loreto sarà un evento rispettoso del Creato: ti
proporrà comportamenti e stili di vita efficaci per
la tutela dell’ambiente, dalla raccolta differenziata dei rifiuti all’utilizzo delle bio-plastiche. Inoltre
tutti gli oggetti che riceverai saranno riutilizzabili
anche a casa: non c’è niente da buttare!
A Loreto ti verrà proposto un gesto concreto
di solidarietà,
rivolto alla Diocesi etiopica di
Emdeber, dove
verranno costruiti una chiesa ed
un centro giovanile. Inviando
un semplice sms, potrai contribuire a sostenere
l’evangelizzazione e la formazione dei giovani.
Sarà un gesto di conversione ad una vera condivisione
evangelica, perché “non di
solo pane vive l’uomo...”.
• La sacca del pellegrino è così bella e comoda
che non potrai fare a meno di portarla con te
ogni giorno.
• Anche il Pass è fatto di stoffa: una tasca posteriore in rete lo rende utilizzabile come simpatico porta-cellulare.
• Il cappello sarà simile a quello di Colonia
2005: un vero e proprio oggetto-cult per le
grandi occasioni.
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carica girando una manovella) e può anche
caricare i cellulari delle maggiori marche.
• La busta che contiene i pasti è una borsa
termica in piena regola, riutilizzabile per il trasporto dei surgelati o come sacca per alimenti
take-away.
• Per non parlare del telo in nylon da stendere
sotto il sacco a pelo: lo potrai riutilizzare davvero in molti modi.
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A LORETO SI’, MA NON DA SOLO…
Viaggia in pullman o in treno: è più sicuro, divertente, e rispettoso dell’ambiente.
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giovani. Se siete in pochi, perché non pensare al
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All’atto dell’iscrizione puoi richiedere i pasti:
il pranzo di sabato 1 settembre; la “giornata
alimentare” completa, che comprende la cena
di sabato 1 settembre, la colazione e il pranzo
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I pasti verranno distribuiti in una comoda
sacca termica, in prossimità degli accessi
a Montorso: non dovrai trasportare il tuo
cibo per chilometri e avrai la garanzia di
un nutrimento sicuro e di qualità.
Se stai pensando di partecipare con il tuo gruppo
(o la tua parrocchia) solamente alla Celebrazione Eucaristica di domenica 2 settembre, scarica
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per avere la sacca del pellegrino e la copertura
assicurativa.
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26 luglio 2007
il paginone
Incontri
d’estate
26 luglio 2007
il paginone
Interviste
e racconti per
conoscere un po’
di più il mondo,
vicino e lontano.
“Scritture migranti”
incontro con Gabriella Ghermandi
Parole
dall’Etiopia
G
abriella Ghermandi, italo-etiope-eritrea,
traporre alle “identità collettive” come percorso
nata ad Addis Abeba nel 1965 e trasferita-
di pace. Per due anni è stata direttrice artistica
si in Italia nel 1979, dove da parecchi anni vive
di Evocamondi, festival di narrazione e musiche
a Bologna, città originaria del padre. Nel 1999
dal mondo, organizzato dalla rivista El Ghibli a
ha vinto il 1° Premio del concorso per scrittori
Bentivoglio (BO). Ha inoltre partecipato come
migranti dell’associazione Eks&Tra, promosso
consulente tecnico a vari progetti, tra i quali “Ti
da Fara Editore. Ha pubblicato racconti in varie
conosco perché ti ho letto”, percorso di lettura
collane e riviste: tra questi ricordiamo almeno
di autori migranti in quaranta classi nelle scuo-
“Nuovo planetario Italiano. Mappa della nuova
le della valle dell’Idice (Provincia di Bologna), e
geografia di scrittori migranti in Italia e in Euro-
“All’incrocio dei sentieri”, incontri con scrittori
pa” a cura di Armando Gnisci (ed. Città Aperte);
migranti nelle biblioteche della Provincia di Bo-
“L’Italiano degli altri: 16 storie di normale immi-
logna.
grazione” per Einaudi scuola; “Quaderni del no-
Nella primavera del 2007 è stata in tour negli
vecento: La letteratura postcoloniale italiana”,
Stati Uniti a portare i suoi spettacoli di narra-
Istituti editoriali e poligrafici internazionali.
zione nelle facoltà del Wisconsin, San Diego, Los
Seguendo l’arte della metafora, tipica della tra-
Angeles e Colorado Springs. In aprile è uscito il
dizione culturale etiope, la Ghermandi scrive e
suo primo romanzo, “Regina di fiori e di perle”,
interpreta spettacoli di narrazione che propo-
per Donzelli editore.
ne in Italia e in Svizzera. Conduce laboratori di
Giovedì scorso, in via Carducci a Senigallia, ha
scrittura creativa nelle scuole, sulla ricerca del-
parlato della suo storia e del suo libro nell’ambi-
la “identità unica di ciascun individuo” da con-
to del ciclo di incontri ‘Scritture migranti’.
I
n un’unica giovane donna c’è
la storia di tre paesi: Etiopia,
Eritrea e Italia. Ci metti un po’
a capire come Gabriella Ghermandi sia arrivata nel nostro
paese e come mai si esprima con
le ‘e’ strette degli emiliani. La
sua parlantina, la capacità narrativa che ha inchiodano l’ascoltatore alla sedia per farlo immaginare, attraverso le sue parole
così colorate e profumate, storie
di guerre, paci, innamoramenti,
partenze e ritorni. In via Carducci, a Senigallia, eravamo in
molti ad apprezzarla.
“Durante la guerra coloniale in
Etiopia, mia nonna si innamorò
di un ufficiale italiano. Non era
assolutamente permesso ai soldati italiani avere alcun tipo di rapporto con la popolazione locale,
figuriamoci una storia d’amore.
Mia nonna rimase incinta e l’ufficiale fu espulso dall’esercito. Non
l’avrebbe visto più. Per mia nonna,
sua figlia (la mamma della scrittrice, ndr) rappresentava il simbolo di una passione dolorosa, di
un amore contrastato, difficile e
questo incise molto sul suo modo
di essere. Mamma fu inserita a sei
anni in un collegio di suore italiane, dove le ‘mezzo sangue’ erano
considerate frutto del peccato, costretta ad assomigliare il più possibile alle sue coeatanee bianche, a
dimenticare il suo colore. Conobbe un italiano, si è sposata e siamo
nati io e mio fratello”.
Ecco perchè, guardandola, intuisci a malapena che Gabriella è di
origine africana. Gli amori di sua
nonna e sua madre possono aver
sbiancato la sua pelle. Non il suo
cuore, la sua fiera identità, riscoperta ancor di più quando a quattordici anni lasciò l’Etiopia per
venire in Italia e raggiungere la
famiglia di suo padre.
‘La sera prima di partire dal mio
paese per venire in questo, di mio
padre, ebbi una crisi di nervi. Mia
madre mandò a chiamare il dottore, che arrivò e mi diede un calmante. Mia nonna, assieme a mia
cugina Alem e alcune donne del
quartiere cercavano di consolarmi
‘Vai nella terra di tuo padre’ mi dicevano ‘Vedrai, lì c’è tutto’ ma poi
sono arrivata qui, e non ho trovato quel tutto di cui mi parlavano
loro, perchè come si fa a dire che
in un paese c’è tutto se poi manca la consolazione? Il conforto?
La condivisione della gioia e del
dolore? Ho provato i denti aguzzi
della nostalgia e della solitudine, e
in quel tempo di gelo, dove alcun
abbraccio caloroso ha riempito il
mio vuoto, ho trovato una unica
dimora, la lingua di mio padre,
l’italiano e ho capito che potevo abitarvi dentro e ricostruire il
calore con la memoria della mia
gente e del mio paese. E così oggi
scrivo”.
Scrive racconti e il suo primo romanzo nella ‘lingua padre’ e lo fa
mischiando con grande capacità la
sua storia con quelli dei suoi personaggi. Lo scorso aprile è uscito
Regina di fiori e di perle, Donzelli
editore.
“Debre Zeit, cinquanta chilometri
da Addis Abeba, 1987: una grande famiglia patriarcale; un legame speciale tra il vecchio Yacob e
Mahlet, la più piccola di casa. Lui
la conosce meglio di chiunque altro: la guarda negli occhi, mentre
lei divora le storie che lui le narra. Così, un giorno si mette a raccontarle del tempo degli italiani,
venuti ad occupare quella terra, e
degli arbegnà, i fieri guerrieri che
li hanno combattuti.
Quel giorno, Mahlet fa una promessa: da grande andrà nella terra
degli italiani e si metterà a raccontare... Un lungo viaggio nel tempo
e nello spazio, in cui scorrono la
vita e le vicissitudini di una famiglia etiope nel periodo della dittatura di Mengistu Hailè Mariam, e
nel decennio successivo dell’emi-
grazione”. Un romanzo che percorre oltre cento anni di storia, dal
tempo di Menelik ai giorni nostri.
Una narrazione che, come scrive
Cristina Lombardi-Diop nella postfazione, ‘non riguarda solo la dimensione del passato etiopico, ma
è anche un modo di interrogarsi
sull’idendità della memoria coloniale italiana’.
A cavallo tra lingue ed etnie, tra
nazioni e continenti, tra occupazioni militari e guerre fratricide, si
dipanano le mille storie di questa
Shahrazade dei nostri tempi, fiera
delle sue origini etiopi ed eritree,
e insieme capace di usare la lingua
italiana con l’intensità e la precisione di un bisturi.
Anche nell’interpretazione di alcuni brani del suo libro, Gabriella
Ghermandi mette in mostra tutta la sua vivacità che intuisci da
come muove le mani, dal guizzo
dei suoi occhi. L’essere nata in
una terra in cui la parola ha ancora i suoi tempi, i suoi significati
l’ha aiutata ad avere con essa una
dimestichezza straordinaria, ad
amarla in ogni sua potenzialità:
“Chi scrive è al servizio della parola, delle storie”.
La sua seconda nascita italiana,
in una terra come quella emiliana che ti costringe ad uscire da
te stesso, anche se sei uno straniero, anche se non hai tanta voglia; in cui il dialetto, così fluido
e frizzante, fa uscire di bocca le
parole tanto più facilmente, forse
l’ha resa più estroversa, capace di
esprimersi e narrare con tanta freschezza e fantasia le meravigliose
storie della sua terra natale.
“Ho fatto riaffiorare la memoria
che si era sedimentata in me, luoghi, volti, situazioni legate a doppio filo all’esperienza coloniale
italiana. In fondo, il colonialismo
italiano è l’intreccio di infinite
storie personali di gente crudele e persone meravigliose, di atti
eroici ed episodi tremendamente
violenti, di incontri e di scontri.
La memoria ha il potere di farci
andare avanti, insegna a non farci sentire superiori né inferiori
agli altri. Quando siamo bambini
conosciamo bene le nostre possibilità. Poi, crescendo, ci perdiamo
per strada: si tratta di recuperare
quello che eravamo”.
Il suo romanzo, dicevamo, inizia
con una promessa: “Quando ero
piccola, me lo dicevano sempre
i tre venerabili anziani di casa:
‘Sarai la nostra cantora’. Attorno
al braciere del caffè stavano le
donne; loro in un angolo un po’
discosto, imbozzolati negli scemmà bianchi, con quel singolare
aspetto di uccelli protettori, benedicevano il caffè alle donne e
osservavano tutt’attorno. ‘È molto
curiosa’, bisbigliava con aria soddisfatta il vecchio Selemon. Gli altri
annuivano muovendo lievemente
la testa. Sapevano di quell’uncino irresistibile che mi agganciava
l’anima quando gli adulti parlavano raccontando fatti e aneddoti di
altre persone, e soprattutto quando raccontavano i segreti di Atò
Mulugheta, ma quella è un’altra
storia che un giorno vi narrerò
(...)
‘Talmente curiosa da diventare
paziente e furba!’, bisbigliava il
vecchio Yacob.
Lui era il mio preferito e ogni tanto allungava la mano per grattarmi la testa. Io sollevavo il volto e
lui mi sorrideva, spalancando la
bocca vuota con quell’unico incisivo superiore, che penzolava
come uno straccio bianco appeso
a una finestra aperta.
Io rispondevo al suo sorriso e lui
piegandosi, come un uccello che
si piega per becchettare, avvicinava il suo volto al mio e sussurrava: ‘Tienila stretta quella curiosità
e raccogli tutte le storie che puoi.
Un giorno sarai la nostra voce che
racconta. Attraverserai il mare
che hanno attraversato Pietro e
Paolo e porterai le nostre storie
nella terra degli italiani. Sarai la voce
della nostra storia che non vuole essere dimenticata’.
Poi ero cresciuta e mi ero scordata delle parole e degli sguardi dei tre anziani
di casa. Mi ero scordata pure di quel
giorno in cui il vecchio Yacob aveva
aperto di scatto la porta della cucina
che dava nel cortile secondario, ed era
uscito. I gatti accucciati sul pianerottolo delle scale....”.
Ora Gabriella è sposata con un marchigiano di Montefiore sull’Aso e lavora tantissimo per stimolare soprattutto
le giovani generazioni al gusto della
parola, dell’ascolto, della narrazione,
delle culture diverse. Perché anche
questi sono efficaci antidoti alla malattia dell’Occidente, “l’individualismo, la
paura dell’altro è quasi ovunque: l’avverti subito, ti ammorba appena metti
piede in questa parte del mondo. Ho
vissuto cinque anni di guerra civile, nel
mio paese, ma non ho mai avuto paura
di camminare per strada anche a pochi
minuti dallo scattare del coprifuoco, la
sera, perché sapevo di essere protetta dalla mia comunità. Se avessi avuto
bisogno d’aiuto, l’avrei ricevuto. Ne ero
sicura. Quando a Bologna frequentavo
il turno pomeridiano della scuola, tornavo a casa attorno alle sei del pomeriggio: non dimenticherò mai il senso
di desolazione e di vulnerabilità che
provavo correndo verso casa.
Per i bianchi non ero bianca e per i
neri non ero nera. Mia madre ha vissuto e subìto il colonialismo e voleva
che io e i miei fratelli ci sentissimo il
più possibile italiani. Voleva cancellare
la sua identità e la sua lingua: oggi io
parlo benissimo l’amarico e lo capisco
meglio di lei... La nostra era una vita
mista, fatta di quattro lingue diverse:
l’amarico e l’italiano erano quelle di
tutti i giorni, il bolognese e il tigrino
erano le lingue della festa”
Col tempo, la sua anima africana si è
fatta sentire sempre di più: “Ho iniziato
a scrivere nel 1999, ma è stato successivamente, nel corso del tempo, che ho
sentito la necessità di recuperare l’arte
dell’oralità tanto cara al mio contintente, l’Africa, e iniziare a narrare. La spinta al recupero dell’oralità è sorta da una
esigenza che ha radice nel mio retoscena culturale etiope, dove si è abituati
a vivere e condividere tutto con la comunità. Narrare nasce dal desiderio di
condividere l’emozione di un racconto
che pulsa ogni volta con ritmo diverso
perchè tra narratore e pubblico si forma un cuore unico, irripetible. Il canto
che accompagna la narrazione rappresenta l’amore che nutro per la cultura
etiope, per la sua spiritualità intrinseca
e mi piace pensare di portarla qui, con
le canzoni che non sono mai vuote di
significato, che conferiscono un doppio
senso ad ogni cosa e da sempre sono la
voce del popolo”.
Gabriella racconta con verve il suo ritorno in Etiopia. Ha accompagnato la
madre, desiderosa di tornare al suo
villaggio dopo quasi quarant’anni di
assenza. “Trovai una vecchia foto della mia famiglia e pensai di farne tante
copie. Una volta arrivati al villaggio
l’avrei attaccate ovunque per scovare,
finalmente, i miei parenti. Che stupida! Bastava affidarsi alla memoria del
vecchio maestro del villaggio al quale
fu sufficiente il nome di mia madre per
ricostruire a ritroso, lì, su due piedi, la
genealogia di oltre venti generazioni.
Mi ero scordata cos’è l’Africa’.
Come non pensare alla genealogia
forse più famosa al mondo, quella di
Gesù. Nel vangelo di Matteo leggiamo:
‘... Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di
Abramo. Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò
Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò
Fares e Zara da Tamar, Fares generò
Esròm, Esròm generò Aram, Aram
generò Aminadàb, Aminadàb generò
Naassòn, Naassòn generò Salmòn, Salmòn generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse,
Iesse generò il re Davide...’.
Nei nomi la storia di popoli, di vite, di
incontri. La storia della famiglia umana.
a cura di Laura Mandolini
Il terzo posto al sole
I
scheda
l periodo tra le due guerre vide l’Italia protagonista di una nuova espansione in
Africa (dopo la conquista della Libia e della Somalia) frutto di uno spirito nazionalistico alimentato dall’aggressiva propaganda del regime fascista. Le velleità
imperialistiche di Mussolini impegnarono l’Italia in un nuovo conflitto in Etiopia:
prendendo a pretesto un incidente avvenuto ai pozzi di Ual-Ual, località somala
dove il 5 dicembre 1934 il presidio italiano era stato attaccato da bande armate
abissine, il 3 ottobre 1935 ebbe inizio l’invasione dell’Abissinia.
Nonostante le proteste della comunità internazionale e le sanzioni economiche
decise dalla Società delle Nazioni contro l’Italia, le forze italiane al comando del
maresciallo Pietro Badoglio e del generale Rodolfo Graziani, in una breve campagna durante la quale gli invasori fecero uso di bombardamenti indiscriminati
e in qualche caso anche di gas asfissianti, messi al bando dalle convenzioni internazionali, sconfissero l’esercito abissino, entrando ad Addis Abeba il 5 maggio
1936; l’imperatore Hailé Selassié I fu costretto a fuggire, trovando riparo a Londra. L’Etiopia fu unita ad Eritrea e Somalia formando l’impero coloniale dell’Africa
Orientale Italiana, proclamato il 9 maggio sotto la corona di Vittorio Emanuele
III.
L’amministrazione italiana, che abolì la schiavitù, avviò vaste opere pubbliche e ridusse il potere dei ras locali, durò comunque per un periodo troppo breve per essere valutata in giusta misura rispetto alle altre dominazioni europee in Africa. Lo
scoppio della seconda guerra mondiale, infatti, trasformò l’Africa Orientale Italiana in un teatro di scontri che si conclusero con l’occupazione inglese del 1941. La
perdita definitiva delle colonie africane fu sancita dal trattato di Parigi del 10 febbraio 1947; la Somalia sarebbe stata affidata dall’Onu per dieci anni (1950-1960)
all’Italia in amministrazione fiduciaria.
La memoria
ambigua
degli italiani
I
l protagonista del romanzo di Ennio Flaiano ‘Tempo di uccidere’ (1947), ambientato
nell’Africa orientale italiana al tempo della
guerra d’Etiopia (1935-36), ama carnalmente una donna locale ma poi finisce per ucciderla. La sua memoria rimane indelebilmente segnata da quella doppia esperienza, di
fascinazione e repulsione, di amore e odio.
Tornando in patria però solo una parte dell’esperienza viene ricordata: quella dell’amore,
dell’affetto. Flaiano fa dire al suo protagonista: “Il prossimo è troppo occupato coi propri
delitti per accorgersi dei nostri”. “Meglio così”,
dissi. “Se nessuno mi ha denunciato, meglio
così”. La memoria del delitto rimane in Africa,
in Italia torna solo quella dell’affetto: nasce
così il mito della “bravagente”.
L’episodio di Flaiano potrebbe essere la chiave
per comprendere la memoria nazionale del
colonialismo italiano. Un’esperienza di dominio italiano durata grossomodo sessant’anni,
dall’Eritrea (1882) alla Somalia, dalla Libia
all’Etiopia. Una storia per quarant’anni liberale e per vent’anni fascista, bruscamente
interrotta perché il regime perse in guerra
(1941-43) tutte le sue colonie. Di quella storia
è rimasta una memoria nazionale fortemente ambigua, parziale. Solo una parte della
storia è stata ricordata.
Come tutti i colonizzatori europei, gli italiani amano ricordarsi e immaginarsi come
“bravagente” affascinata dalle bellezze della
natura africana, sinceramente interessata
delle popolazioni dominate, prodiga di interventi in loro favore. È difficile negare che
anche questo furono (ma quanto rispetto ad
altri imperi coloniali? già a questa domanda
non si vuole rispondere). Inoltre, un po’ come
i francesi in Algeria e i britannici in Rhodesia
o in Sudafrica, laddove poterono, gli italiani
affollarono le loro colonie anche di povera
gente, di lavoratori manuali, di petit blancs
o poor whites come si diceva a Parigi o a Londra. L’Italia liberale e persino l’Italia fascista
(se si esclude la conquista dell’Etiopia, 193541) esportarono nelle colonie molto più manodopera che capitale.
Ma questa è solo una parte della storia.
Chi ricorda il “regime delle sciabole” della
primissima Eritrea italiani, prima di Adua?
O le deportazioni indiscriminate dei libici
già nel 1911-12 verso le isole italiane come le
Tremiti? O il sangue sparso nella “riconquista” della Libia voluta da Mussolini e condotta con brutalità da Badoglio e Graziani nel
1929-31? In particolare, chi ricorda i campi
di concentramento della Cirenaica fra 1929
e 1933? Una decina di anni fa una polemica
giornalistica fra Indro Montanelli e Angelo
Del Boca portò all’attenzione di tutti la storia dei gas nella conquista dell’Etiopia, una
vicenda conosciuta ai lettori di libri di storia
ma segretata dal regime e negata sino all’ultimo dall’ostinato giornalista de “Il Corriere
della sera”. Ma chi ricorda i massacri del convento copto di Debra Libanos, in cui Graziani
fece sterminare l’elite religiosa etiopica?
Non si tratta del silenzio naturale della memoria di fronte a fatti sgradevoli, né è sufficiente lavarsi le mani dicendo che di fatti
sgradevoli è piena tutta la storia del colonialismo europeo. Il punto è che senza quei fatti il debole dominio italiano non ci sarebbe
stato, non avrebbe potuto né instaurarsi né
sostenersi. Non sono fatti aggiuntivi, sono so-
stanziali. Inoltre il dominio italiano fu, per
vent’anni, fascista. Per capire cosa ciò significhi si legga il programma politico del fascio di
Asmara già fra 1919 e 1922, o si ponga mente
al fatto che nel 1937 – un anno prima dell’adozione della legislazione antisemita – il
fascismo introdusse istituzionalmente nel suo
impero la discriminazione razziale, come al
tempo forse nemmeno il Sudafrica aveva fatto. Tutto questo, gli italiani dei decenni della
Repubblica hanno preferito non ricordarlo,
come il genio letterario di Flaiano aveva per
tempo intuito.
Quali le spiegazioni di questa memoria selettiva? È stato chiamato in causa il carattere
nazionale degli italiani (sullo specifico coloniale già Benedetto Croce, nel 1927, aveva
parlato di “bonomia” degli italiani…). Gli
storici hanno spiegato che non aver vissuto le
aspre divisioni che in Francia o in Gran Bretagna hanno accompagnato la decolonizzazione negli anni Cinquanta-Sessanta ha impedito una presa di coscienza ed un dibattito
sul passato coloniale. C’è chi ha voluto trascinare in giudizio persino la sinistra, accusata
prima di ambiguità (in effetti, per il prestigio
nazionale, nel 1945-47 anche Pci e Psi volevano la restituzione all’Italia di tutte o parti
delle vecchie colonie) e poi di “debolezza di
anticolonialismo”.
Forse, per trovare una risposta dobbiamo invece guardare in basso, in alto e al governo. In
basso: perché le stesse responsabilità storiche
di lavoratori e popolani non possono essere
uguagliate a quelle di un Mussolini o di un
Graziani. In alto: perché le maggiori decisioni,
come sempre, furono prese da una ristretta
cerchia di governatori coloniali, funzionari,
militari. Al governo: questo è, per l’Italia repubblicana, il capitolo più interessante. Nelle
liste stilate dalle potenze vincitrici della seconda guerra mondiale, non pochi politici e
militari erano accusati di crimini di guerra
perpetrati nelle colonie. E nel 1947 l’Etiopia
aveva richiesto alcuni alti gerarchi del fascismo, fra cui Badoglio e Graziani, per i crimini
commessi in colonia. Ma l’Italia repubblicana e ormai democratica fece di tutto per non
consegnarli. Graziani non affrontò mai un
processo per i suoi misfatti coloniali, del 192933 come del 1936-38. E se i tribunali dell’Italia democratica non processarono i massimi
responsabili politici e militari, perché i petit
blancs dell’imperialismo demografico italiano avrebbero dovuto ritenersi responsabili?
La loro memoria fu aiutata a divenire parziale. Se nel 1947 non furono fatti i processi,
se l’Italia democratica non ricorda pubblicamente i campi di concentramento in Cirenaica del 1929-33 (ma attenzione: in quelli del
1941 passarono anche gli ebrei libici) e se oggi
l’Italia restituisce l’obelisco di Axum all’Etiopia ma lo fa alla chetichella, perché obbligata, e non imposta un serio dibattito pubblico
sul passato coloniale, se insomma così si fa in
alto e al governo, perché in basso i combattenti della guerra d’Etiopia dovrebbero ricordare tutta la storia del colonialismo e non
solo una sua parte? Forse, si potrebbe dire, in
Italia non c’è bisogno di un articolo di legge
come quella francese (n. 258 del 23 febbraio
2005). Nei fatti, come anticipava Flaiano, il
risultato è già stato raggiunto da tempo.
Nicola Labanca
fonte: www.eddyburg.it
l’autore
NICOLA LABANCA
Insegna Storia contemporanea presso il Dipartimento di storia della Facoltà di Lettere e Filosofia
dell’Università di Siena. Laureatosi presso l’Università di Firenze. Fra il 1984 ed il 1986 è stato
borsista della Fondazione Luigi Einaudi di Torino. Fra il 1991 e il 1992 ottiene una borsa postdottorato presso il Dipartimento di Storia dell’Università di Siena. Fra 1994 e 1996 è docente a
contratto presso l’Università di Macerata. Dal 1996 si occupa di storia militare e dell’espansione
coloniale. In particolare tre sono i filoni maggiori di ricerca sino ad esso seguiti: lo studio del
rapporto fra guerra, forze armate e società nell’Italia liberale; lo studio dell’espansione coloniale
italiana fra Italia liberale e regime fascista; le caratteristiche e le forme della “guerra totale” nel
Novecento. In questi tre ambiti di ricerca ha pubblicato quattro volumi, ne ha curati altri sei e ha
scritto una quarantina di saggi e interventi in riviste storiche.
26 luglio 2007
Territorio
mondolfoGli anziani per la vigilanza all’entrata e all’uscita
Un amico per la scuola
U
n amico per la scuola” è questo il
nome dell’iniziativa appena lanciata dal Comune di Mondolfo e che
vede impegnati gli Assessorati alla
Polizia Municipale ed alla Pubblica
Istruzione. “L’idea – spiega l’Assessore alla PM Mario Silvestrini – è quella
di utilizzare volontari, anziani e non,
per l’attività di assistenza e vigilanza
all’entrata ed all’uscita dalle scuole del
territorio”. L’idea, per la quale è in distribuzione l’avviso pubblico, reperibile in Comune o presso la Polizia Municipale, nasce de esperienze simili già
in atto. “In comuni limitrofi – riprende
Silvestrini – già da tempo dei volontari assistono i bambini all’entrata ed
all’uscita di scuola. Ora, a partire dai
plessi delle scuole primarie – potendo
evidentemente ampliare agli altri edifici – l’idea è quella di offrire un punto
di riferimento per affrontare e risolvere
i piccoli problemi di ogni genere, come
aiutare le famiglie, che possono con
maggiore tranquillità accompagnare
i figli a scuola, sapendo che potranno
contare su volontari che seguiranno i
bambini nell’attraversare la strada o attenderanno con loro all’uscita di scuola
l’arrivo dei propri genitori. Si tratterà
anche – prosegue l’Assessore – di essere di ausilio nella regolamentazione
del traffico al momento dell’ingresso
e uscita di scuola, nonché potranno i
volontari fare segnalazioni agli uffici
comunali su problemi di vario genere
che individueranno nelle zone ubicate
nei plessi scolastici”. Per poter aderire
all’iniziativa sarà necessario, entro il 10
settembre, consegnare al Comune di
Mondolfo domanda su apposito modulo. “L’effettuazione di attività socialmente utile – puntualizza il dirigente
del servizio personale del Comune di
Exodus a Morro d’Alba
I ragazzi e gli educatori della Fondazione Exodus - nell’ambito della loro Carovana 2007 sono arrivati in bicicletta a Morro
d’Alba e saranno ospiti del Comune fino a venerdì prossimo.
Durante la loro permanenza nel paese patria della rinomata
“Lacrima”, i ragazzi di Exodus faranno volontariato alla casa di
riposo e hanno proposto il loro spettacolo “Un giorno di pioggia”. “Un giorno di pioggia” è la storia di un gruppo di ragazzi
- come ce ne sono tanti - che si ritrova in piazza a celebrare riti,
a ripetere battute, a compiere gesti sempre uguali a se stessi.
Ognuno si trincera dietro un tipo, interpreta un ruolo che non
gli appartiene, si maschera per nascondersi. Un bel giorno viene a piovere: una pioggia battente, abbondante - una sorta
di moderno diluvio - che lava, ripulisce, rigenera. La pioggia
restituisce verità: è come se rimettesse i superstiti (perché le
perdite ci sono!) ai nastri di partenza, dando loro una nuova
possibilità di costruire qualcosa di importante, capace di resistere alle prove della vita. Pensare di fare il viaggio su una
zattera è illusorio! Bisogna cercare, cercare, cercare ancora,
cercare sempre! Don Antonio Mazzi suggerisce di “camminarsi
dentro!”. Ed è la proposta che è rivolta anche a quanti segui-
Mondolfo, Armando Tonelli – non
ha ovviamente le caratteristiche di un
lavoro subordinato, ma è previsto un
rimborso spese per il carburante per
coloro che devono usare l’auto per
giungere nelle scuole. Va poi evidenziato che, prima dell’inizio del servizio,
è prevista l’effettuazione di un corso di
formazione. I volontari saranno anche
debitamente iscritti all’INAIL e coperti di assicurazione”. “L’iniziativa – ha
ripreso l’Assessore Silvestrini – parte
da alcuni presupposti fondamentali. Il
primo è che va salvaguardata al massimo l’incolumità dei ragazzi all’entrata e
all’uscita dalle scuole; va poi considerato il numero di agenti di Polizia Municipale in servizio nel nostro Comune
in inverno; se avremo un numero sufficiente di volontari, gli Agenti potranno
essere impegnati sul territorio per altre
importanti esigenze di controllo e per
tutti quei servizi demandati alla Polizia Municipale. Vorrei poi evidenziare
– ha concluso – che credo trattasi di un
progetto che voglia dare anche una doverosa considerazione ed importanza a
tante persone che sono in pensione, e
non, e che possono trovare una gratificante azione di volontariato affiancando i ragazzi nei pressi delle scuole”. Per
ogni informazione, è possibile rivolgersi alla Polizia Municipale o all’Ufficio
Relazioni con il Pubblico del Comune
di Mondolfo (tel. 0721.939221) – www.
comune.mondolfo.pu.it .
Alessandro Berluti
ranno la Carovana Exodus, partita lunedì scorso per un tour in
tutta la Vallesina.
Festa del Castello a Barbara
Barbara, nei giorni 3, 4, 5 e 6 agosto, sarà allietata dall’11^
festa del Castello. L’ingresso è libero e la festa si snoderà tra
vicoli e piazzette, allietate da musica, balli e specialità gastronomiche. I barbaresi aspettano tutti.
Teatro a Montesanvito
arcevia: notte bianca e festa della lumaca
Estate vivace
L
a Notte Bianca è andata
felicemente in archivio,
tra concerti, balli, shopping
ed enogastonimia. Arcevia
ha vissuto con soddisfazione
la terza edizione dell’evento,
promosso dal Comune, con
in testa il sindaco Silvio Purgatori e l’assessore Andrea
Bomprezzi.
Il programma si è dipanato
sul pentagramma di ciò che
è “bandiera” della Perla dei
Monti: sfondo paesaggistico
invidiabile, cultura (dall’Ipocondriaco di Luciano Anselmi al Viaggio tra le anime
prave dell’inferno dantesco),
arte, musica.
L’estate arceviese propone
ora la verdissima Lumaca di
Montefortino, che, tradizionalmente, rappresenta molto di più della classica Sagra
di successo, sottindendendo
un forte ventaglio di valori
(alternativi).
La Sagra della Lumaca festeggerà la 17^ edizione
sabato e domenica prossimi (da sempre: ultimo week
end di luglio). L’ingresso
sarà libero, per un tuffo
nell’ambiente più rilassante,
nell’allegria, nella bella enogastronomia tipica.
La cultura dell’accoglienza
si esprimerà pienamente
nella vasta ed ospitale area,
con ampio tendone (sarà
comunque festa, indipendentemente dalle condizioni
atmosferiche).
Questo il programma. Sabato, dalle 18 in poi: apertura
stands gastronomici, giochi
per grandi e bambini, ballo
con Alter Ego.
Domenica, da mezzogiorno in poi: apertura stands
gastronomici e giochi vari.
spettacolo del Gruppo A.G.
Serrana,
intrattenimento
con il Gruppo Macininio
Scacciapensieri, ballo con
Mirko e Simona Group.
Il supporto delle forze imprenditorili locali e dell’hinterland costituisce innanzitutto specchio della
vicinanza del territorio al
pool organizzzatore (Gruppo Sportivo Montefortino):
Collecischiano Verdicchio
dei Castelli di Jesi - Azienda
Mariotti, Azienda Agricola
Mariotti Simone, La Baita
ristorante, Monte S.Angelo,
Cesari Franceasco insaccati
alimentari macelleria, Edil
Tecmer calcestruzzi.
Dai controllati ritmi della
Lumaca si passerà ai guizzi del notturno e calcistico
benefico Quadrangolare del
Cuore: venerdì 3 agosto, nel
Campetto di Conce. Ovvero: Amministratori, Postelegrafonici, Bancari e Autisti
Pubblici “contro” (divertentemente).
Così l’associazione India nel
Cuore (Sandrina Ottaviani
e collaboratori) attesta di
rimanere sempre in campo,
anche quando gioca e opera silenziosamente a porte
chiuse.
Il nucleo è nato aderendo al
progetto di sostegno della
Sfc (School For Children –
Bambini a Scuola), mirante
a dare istruzione all’infanzia
che vive nella povertà più
estrema. Da qui la serie delle iniziative solidali e la costante presenza nel tessuto
civico arceviese.
Umberto Martinelli
Gli attori di Teatro Terra di Nessuno sono pronti a portare lo
Zapping anche in strada. Giovedì 26 luglio la Contrada Le Coste
di Monte San Vito si animerà con le esilaranti storie improvvisate da Gianluca Budini, Paola Leuci, Michael Bonelli, Guglielmo Perez, Silvia Marchionni, Chiara Coletta, Paolo Giuliani,
Umberto Rozzi, Francesco Tartaglini. Fabio Ambrosini sarà invece il presentatore e l’imbonitore della serata, affiancato dalla “valletta” Elena Pigliacampo. L’appuntamento è fissato alle
21:30 in Via Bergamo.Anche in questa versione “da strada”, lo
spettacolo mantiene inalterato l’impianto di massima. Il pubblico sarà invitato a scegliere il titolo, il genere e i personaggi
che vuole veder rappresentati.
firmata una convenzione tra l’ateneo dorico e confartigianato provinciale
Artigianato ed università
N
11
asce una stretta collaborazione tra le Facoltà di Eco- to David Mugianesi delegato ai rapporti con la scuola e
nomia e Ingegneria dell’Università Politecnica del- Università.
le Marche e la Confartigianato, per aiutare i piccoli im- La collaborazione tra Confartigianato e Università Poprenditori.
litecnica delle Marche, Dipartimento di Management,
In un mondo sempre più concorrenziale, l’unico vero se- dura ormai da anni soprattutto per ciò che concerne la
greto consiste nell’investire in innovazione tecnologica, gestione d’impresa e la formazione manageriale.
leva decisiva di sviluppo.
Da quest’anno comincia anche il rapporto con il dipartiA questo scopo è stata firmata ad Ancona, presso la sala mento di fisica e ingegneria dei materiali e del territorio,
del Rettorato, una convenzione tra la Confartigianato per il “check up tecnologico”: evidenziare le innovazioni
della provincia di Ancona e che già esistono nelle piccole imprese e quelle di cui hanl’ Università Politecnica no ancora bisogno.
delle Marche, finalizza- Il Rettore Pacetti si è detto molto soddisfatto dei risultati
ta all’innovazione nelle raggiunti e della futura collaborazione.
imprese e alla gestione “Riteniamo che lo sviluppo - ha detto Cataldi - passa ataziendale, alla presen- traverso le competenze. Inoltre, ha aggiunto, questa conza del Rettore Marco venzione agevola i contatti con l’Università favorendo
Pacetti, del Vicepreside la conoscenza reciproca del mondo accademico e delle
della facoltà di Econo- aziende e ciò consente anche di mirare gli interventi, acmia prof. Gianluca Gre- compagna le imprese nell’applicazione dell’innovazione.
gori, del Prof. Giacomo Una attenzione particolare è stata e sarà dedicata al diMoriconi direttore del stretto orafo argentiero con la presentazione del volume
dipartimento di fisica e “imprese argentiere, le nuove frontiere della competizioingegneria dei materiali ne”.
e del territorio, del prof. Il prof. Gianluca Gregori ha tracciato l’importanza delMoroni docente di storia l’artigianato e dei suoi prodotti, ma anche le problematieconomica, del Segreta- che che le imprese si trovano a vivere.
rio della Confartigianato Il protocollo di intesa firmato tra Confartigianato e Uniprovinciale di Ancona versità Politecnica delle Marche continua una collaboraGiorgio Cataldi, del di- zione già avviata da tempo e che ha dato ottimi frutti.
rigente ConfartigianaG.M
disabili, in viaggio senza paura
Verso Pechino
L
’anno scorso, tutti in
barca per una regata indimenticabile. Quest’anno,
l’8 agosto, un gruppo di 200
persone, composto da persone con problemi mentali e
da loro familiari, partirà con
il treno Roma-Pechino per
un viaggio lungo 20 giorni
grazie ad un’iniziativa, patrocinata dal Ministero della
Salute e dalle Istituzioni locali, che intende sensibilizzare i paesi europei ed asiatici sulla specifica questione
sociale nel promuovere fondamentali momenti di inclusione e la tutela dei diritti
dei disabili mentali.
La giunta della Provincia
di Ancona ha deliberato la
partecipazione e il relativo contributo economico
all’iniziativa, su proposta
dell’assessore alle Politiche
sociali Carla Virili.
Tra i partecipanti, 8 sono
della provincia di Ancona.
Anche loro, insieme a tutti
gli altri, prenderanno parte
alla stesura di un Diario di
bordo sui momenti salienti
del viaggio e al documentario della durata di 90 minuti. Il diario sarà pubblicato
anche sul sito del Ministero
della salute e, insieme al documentario, sarà venduto
nelle librerie con lo
scopo di raccogliere
fondi per iniziative
a favore dei disabili
mentali. L’iniziativa,
diffusa dai media nazionali, prevede che
al viaggio partecipino
anche personaggi dello spettacolo.
P.G.
12
26 luglio 2007
Cultura
riflessioni Ci capita di non trovare pace finché non troviamo piccoli segnali che ci incoraggiano
L’inquietudine che non si placa
C
’è sempre stata una molla
che ha spinto l’uomo verso la
comprensione della sua condizione, della sua esistenza, delle cose
del mondo, e del senso che tutto
questo riveste.
Un desiderio attraversato da una
tensione al pensare, al cercare,
al sentire, al fare, al creare che è
viatico di crescita, di sviluppo, di
evoluzione.
In questa situazione l’uomo vive
il suo momento in un’inquietudine propulsiva. Una sorta di brama
per l’individuazione di una mappa capace di indicare la via per la
conoscenza e per la verità. Una
via faticosa, impervia, piena di
insidie, in cui il viaggiare richiede
forza, coraggio, umiltà, caparbietà, disponibilità alla sconfitta, e
un costante, intangibile sogno di
riuscita. È l’inquietudine dell’intelligenza, della ragione, ma anche della sensibilità, della capacità
di percepire, attraverso le mille e
più disparate manifestazioni che
in modo silente, o poco evidente,
cadono sotto i nostri sensi, l’esistenza e il valore di un disegno, un
grande e imperscrutabile disegno
che ci avvolge e nel quale noi abbiamo un significato, una ragione.
È l’inquietudine di chi costantemente attende un segnale, un
indizio, un piccolo, messaggio in
grado di far comprendere la bontà
di un procedere, o l’indicazione di
un percorso altro su cui continuare il cammino. Un’umana aspirazione alla riconoscenza per la
dedizione, il sacrificio, la costanza,
la speranza, impiegate, ma anche
un segno d’umiltà di chi è conscio
del limite in cui versa e dal quale
dipende. È l’inquietudine che mai
si placherà completamente, che
coverà silente dentro l’animo, anche quando questo, nel tempo, e
grazie all’opera di essa, vivrà la sua
stagione più pacata, in cui godere
del raccolto di quanto seminato.
È l’inquietudine che però manca
all’uomo d’oggi, che pure è inquieto, ma per altro. Per quanto
non dispone, per quanto gli con-
festival organistico Eva Bublovà suonerà alla Chiesa del Portone, il prossimo 26 luglio
Sensibilità femminili in musica
L
e donne organiste che accedono
al livello internazionale si contano sulla punta delle dita. Tra i professionisti più rappresentativi e dotati della scena organistica attuale,
secondo gli esperti c’è una giovane
praghese di talento: Eva Bublová. È
una delle figure emergenti più apprezzate nei concorsi degli ultimi
anni, vincitrice di numerosi premi
internazionali, tra cui quello che le
ha permesso di esibirsi in concerto
nel contesto attuale di Senigallia.
Giovedì 26 luglio infatti, Eva Bublovà siederà all’organo Pinchi opus
422, nella chiesa di Santa Maria della Neve di Senigallia, per il quarto
concerto del “Festival Organistico
Internazionale di Senigallia”, 6° edizione. La giovane praghese ha infatti
convinto la giuria del Concorso Organistico Internazionale “Francesco
D’Onofrio” di Carunchio (Abruzzo)
l’anno scorso, che le ha assegnato il
primo premio. In palio per il vincitore c’era appunto la possibilità di
esibirsi a Senigallia nell’ambito del-
la stagione organistica successiva.
Dunque, Eva Bublovà ora promette
di ammaliare il pubblico di Senigallia con un programma focalizzato su partiture composte tra Sei
e Settecento. Un’occasione preziosa
dunque quella del 26 luglio nell’ambito del Festival organistico di Senigallia, per ascoltare una stella che
si fa sempre più brillante e inizia a
rendere visibile il suo percorso internazionale.
L’intento del Festival è infatti quello di aderire a iniziative che promuovano lo sviluppo del mestiere
organistico e che diano possibilità
concrete ai giovani. D’altro canto,
questo si traduce anche nell’attenzione a proporre al pubblico un
repertorio quanto mai ampio e non
circoscritto a pochi ambiti.
Il pubblico del Festival Organistico
Internazionale si Senigallia in questi anni ha potuto ascoltare infatti
interpreti con preciso orientamento
filologico e interpreti audaci con la
capacità di contestualizzare e at-
tualizzare consapevolmente le meraviglie del repertorio organistico
di sempre. Il programma proposto
giovedì 26 da Eva Bublovà è particolarmente impegnativo. Oltre a
partiture considerate difficilissime
di autori come Bach e Mozart, Bublovà eseguirà uno dei pochi brani
legati alle sole 5 opere per organo
di Nikolaus Bruhns, allievo di quel
Buxtehude, Maestro d’organo di cui
ricorre quest’anno il trecentesimo
dalla morte, che spinse il grande
Bach a fare un lungo tragitto a piedi solo per ascoltarlo. Di Bruhns
invece si racconta che, avendo già
studiato violino prima dell’organo,
suonasse entrambi contemporaneamente.
Le sue bellissime composizioni sono
scritte in uno stile fantastico degno
di Buxtehude. Ricordiamo che tutti
gli appuntamenti del Festival Organistico Internazione di Senigallia
sono a ingresso gratuito. Inizio alle
21.15.
Alessandro Piccinini
territorio Marche musica per il mondo, un progetto ambizioso
Cultura in rete
M
arche Musica per il Mondo si fa
conoscere a livello nazionale.
Dopo la firma del protocollo d’intesa, lo
scorso 26 giugno, ad Ancona, nella sede
della Regione Marche, che ne ha sancito ufficialmente la nascita, il Polo lirico
sinfonico regionale, frutto della collaborazione tra Associazione Sferisterio
di Macerata, Fondazione Teatro delle
Muse di Ancona e Form – Fondazione
Orchestra Regionale delle Marche, è
stato presentato ai parlamentari marchigiani, nella sede romana della Regione Marche.
Presente l’assessore regionale alla Cultura, Luigi Minardi, che ha ribadito
l’importanza di simili iniziative.
“Queste aggregazioni tra soggetti culturali rappresentano ormai un fenomeno
strategico nel territorio regionale. La
Regione Marche guarda con molto interesse alla nascita di queste nuove realtà.
Abbiamo apprezzato anche il caso del
Circuito del Jazz o del Polo della lirica che ha riunito i teatri della Fortuna
di Fano, Pergolesi di Jesi, dell’Aquila di
Fermo e Ventidio Basso di Ascoli Pice-
no, per un’attività comune. Si tratta di
una aggregazione di estrema importanza capace di avere più produzioni di un
ente lirico nazionale anche se ottiene
dallo Stato un quarto dei finanziamenti
del più piccolo ente lirico. Ciò che stiamo facendo nel settore dello spettacolo dal vivo e le sue potenzialità e i suoi
controsensi abbiamo voluto portarli a
conoscenza di tutti i nostri parlamentari”.
Erano presenti a Roma, in rappresentanza dei soggetti partecipanti a M3, il
sindaco di Ancona, Fabio Sturani, quale
presidente della Fondazione Teatro delle Muse, il sindaco di Macerata, Giorgio
Meschini, in qualità di presidente dell’Associazione Sferisterio, e Renato Pasqualetti, presidente della FORM. “Marche Musica per il Mondo – M3” è un
polo produttivo che avrà il vantaggio
di contenere i costi di produzione, di
proporre una stagione più lunga, un
cartellone più ricco e, quindi, iniziative
di elevata qualità, di favorire nuove opportunità lavorative e di garantire i rapporti di lavoro avviati.
se nta privilegi, poteri, prebende,
visibilità, affari. Per aver disposto
il valore delle cose e la forza della
materialità alla sommità del tutto.
È una condizione di sofferenza, di
tensione negativa, di ansia, di vulnerabilità facile.
Una sorta di costante insoddisfazione, che lo spinge ad un’affannosa e continua ricerca di un
benessere che è però limitato,
presto esauribile, oltre il quale
costantemente riaffiorano l’insoddisfazione, l’instabilità, la paura della solitudine e del vuoto. È
un’inquietudine che ha soffocato
la percezione e il significato del
mistero e il desiderio di senso,
d’indagine, di chiarezza, che aiutano a travalicare la finitezza e l’ombra della morte e dispongono alla
comprensione d’essere un segno,
una traccia, comunque importante, anche se piccina, di qualcosa
che non si limita solo all’esistenza
tangibile, ma aspira a un riverbero
che va oltre.
Romolo Paradiso
territorio Una rassegna iniziata con Senigallia
Tipicità Marche
gastronomia marinara tradizionale marchigiana. E la
serata di apertura di questo
gustoso viaggio attraverso
i sapori è stata affidata proprio a Senigallia, presentata
dagli organizzatori come
“la mitica spiaggia di velluto
della Riviera Adriatica, famosa per il lungo e morbido
tappeto di soffice sabbia, ma
anche per la sua storia plurimillenaria, per l’affascinante
ella serata di Venerdì Rotonda a mare, per la po20 luglio, si è svolta a derosa Rocca Roveresca e
Fermo la prima serata de gli per il suo elegante centro
appuntamenti di Tipicità, un storico incastonato di preprogramma in quattro tap- gevoli monumenti”.
pe studiato per promuovere Tipicità ricorda peraltro
alcuni tra i più significativi come Senigallia sia consideaspetti della cultura della ta- rata dagli amanti della buovola nelle Marche.
na tavola una delle “capitaDopo il successo registrato li” della grande cucina, in
negli anni precedenti, anche quanto i suoi chef si collocagli appuntamenti estivi 2007 no costantemente ai vertici
di Tipicità sono dedicati alla della ristorazione italiana.
N
musica Patrizia Molinari espone all’aereoporto di Falconara M.ma
Arcevia, scuola di jazz
crescita di Arcevia Jazz Feast anche un’ottima mensa con molti prodotti biologici a
servizio esclusivo di docenti e iscritti, e la
possibilita’ di alloggiare in alberghi o affittacamere convenzionati a prezzi contenuti.
C
on i 101 iscritti della passata edizione,
Arcevia Jazz Feast si pone nel panorama dei seminari estivi italiani come una
delle manifestazioni più amate e seguite.
Una didattica attiva, studiata e condivisa da
docenti e allievi che prevede tutti i giorni
tanta musica d’insieme, tecnica d’improvvisazione, big band, oltre a strumento, ear
training e armonia.
Le masterclass, i laboratori tematici di approfondimento, le jam e i concerti serali
completano un’esperienza davvero per tutti, studenti, bambini, cantanti, appassionati,
coristi, musicisti professionisti, educatori
musicali della scuola primaria e secondaria. Tra i tanti perchè del successo e della
Docenti jazz:
Samuele Garofoli, tromba, musica d’insieme, Simone La Maida, sax, musica d’insieme, tecnica d’improvvisazione, Emilio
Marinelli, pianoforte, tecnica d’improvvisazione, Roberto Zechini, chitarra, armonia,
musica d’insieme, Gabriele Pesaresi, contrabbasso e basso elettrico, Massimo Morganti, trombone, big band, tecnica d’improvvisazione, ear training, Stefano Paolini,
batteria, musica d’insieme, laboratori, Paola Paolucci, canto, laboratori, Lucia Galli,
musica per bambini.
Gospel:
Reverend Lee Brown, il 01/02/03 agosto
2007.
Masterclass:
In via di definizione.
Per le modalità di iscrizione, gli aggiornamenti sulle masterclass e tanto altro ancora,
visitare il sito: www.arceviajazzfeast.it
26 luglio 2007
Spettacolo
eventi Notte tinte 2 - Al Foro Annonaria l’Aspen Santafè Ballet
Danza, il corpo parla
V
enerdì 27 luglio - ore 21,30 - Foro
Annonario di Senigallia torna a
colorarsi grazie alle ‘Notti tinte’. stavolta protagonista è il balletto contemporaneo, grazie alla performance
dell’Aspen Santafè Ballet.
Fondata nel 1990 ad Aspen (Colorado,
Usa) è un’istituzione con doppia sede
ad Aspen e a Santa Fe (Nuovo Messico, Usa) che ospita non solo una compagnia di danza di dodici straordinari
ballerini diretti da Tom Mossbrucker
(che ha ricevuto riconoscimenti a livello nazionale e rende un apporto
fondamentale all’Aspen Dance Festival), ma anche un centro di studi sulla
danza per addetti ai lavori e non. Con
un ricco repertorio coreografico che
va da Balanchine ai grandi nomi della
danza contemporanea americana, da
Parsons a Twyla Tarp, la Compagnia
si prepara a farsi conoscere e apprezzare dalle platee italiane nel corso della prossima stagione.
“Una boccata d’aria fresca!
L’Aspen Santa Fe Ballet è composto da 12 straordinari e bravissimi ballerini e da due giovani e
ambiziosi direttori che sanno come
scegliere i loro coreografi”, parola di
The New York Times; “Se si deve indicare la compagnia classica del futuro, questa è l’Aspen Santa Fe Ballet”,
aggiunge il Boston Herald; “Un
successo strepitoso… con magici e poetici risultati”, New York
Post; “Il pubblico era in visibilio,
non riusciva a stare fermo, in un’unica standing ovation. Chi può dire che
questo non è il tempio della danza”,
Denver Rocky Muntain News.
Queste sono solo alcune delle critiche
entusiastiche raccolte dall’Aspen Santa Fe Ballet, corpo di ballo, ma anche
un centro di studi e approfondimento
sulla danza rivolto non solo a coreografi e ballerini. Sin dal debutto nel
1996 al Kennedy Centre di Washington
DC, il repertorio si è caratterizzato
per uno spettro d’interesse quanto
mai ampio, classico e contemporaneo, . Tra i lavori più recenti, grande
successo ha ottenuto nel 1999 A Children’s Rainforest Odyssey, produzione
multimediale di David Taylor.
Foro Annonario
ASPEN SANTAFE’
BALLET
Fondata nel 1990,
è una istituzione
con doppia sede
(Aspen e Santa
Fe’ appunto) che
ospita una compagnia di danza
di dodici straordinari ballerini
diretti da Tom
Mo s sb r u ck e r,
oltre a un centro di studi sulla
danza. La compagnia ha
un ricco repertorio coreografico che va da Balanchine ai grandi nomi della danza contemporanea
americana (Parsons, Paul
Taylor, Twyla Tarp), unendo la solidità del balletto
classico con ritmi originali e travolgenti movimenti
dei corpi.
il taccuin
MOSTRE
Belvedere Ostrense - L’artista e il suo
mondo, una mostra del pittore Simone
Salvatore presso la Sala consiliare. Apertura fino al 29 luglio.
Serra de’ Conti - Chiostro di San Francesco. Scassa: Arazzi Contemporanei,
sabato15/19-fest.10.30/12.30-15/19.
Fino al 29 luglio 2007.
Senigallia - Rotonda a Mare, Espresso
una storia lunga un secolo, ore 17/24
macchine da caffè. Dal 8 luglio al 2 settembre 2007.
Senigallia - Nell’ambito delle iniziative
organizzate per celebrare l’anniversario
dei gemellaggi, presso il Palazzetto Comunale Baviera, in Piazza del Duca, una
mostra di fotografia dell’artista francese
Jean-Benoit Gyssels. La mostra, a ingresso libero, rimarrà aperta fino a domenica 29 luglio e potrà essere visitata tutti i
giorni dalle ore 21 alle 24.
Senigallia - Museo della Mezzadria,
chiostro delle Grazie: Fotografie di Mario Carafòli, dall’Archivio fotografico del
Museo, fino 13 agosto.
Venerdì 27 luglio
ore 21,30
di Tullio Piersantelli
MUSICA
Senigallia - Sabato 21 luglio, lungomare di Cesano, alle 21.30, concerto della
Banda musicale di Senigallia ‘Note sul
mare’, ingresso libero.
GIOCARE CON LA CULTURA
Senigallia - Da mercoledì 11 luglio ,
presso la Pinacoteca Diocesana di Arte
Sacra c’è un’attività riservata ai bambini
da 6 a 10 anni e intitolata “Le storie di
Pina”: si tratta di suggestivi e stimolanti
incontri, a cura dell’ Assessorato comunale alla Cultura , per mettere i bambini
a confronto con le emozioni suscitate
dai dipinti. L’iniziativa, è gratuita, proseguirà per tutti i mercoledì di luglio e
agosto, sempre con inizio fissato alle ore
21,30 . Per ulteriori informazioni, tel.
071.6629348.
Senigallia - Per tutti i bambini, ogni
giovedì sera c’è l’attività “Sulle tracce di
Samalìa e Samalù”, visite animate alla
scoperta della città. Partenza alle 21,30
in Piazza del Duca – per tutti i mesi di
luglio e agosto. Per ulteriori informazioni, al numero telefonico 071.6629348 .
IL LIBRO
Etty Hillesum
Un itinerario spirituale
di Paul Ebeau
Nel giugno 1942, mentre si andavano precisando i segni dell’annientamento della comunità ebraica dei Paesi Bassi, una giovane donna di ventisette anni scriveva in una cameretta di Amsterdam su modesti quaderni
di scuola, la propria vita e il proprio travaglio interiore nella ricerca di Dio. P. Lebeau, autore del libro, ripercorre la vita di Etty Hillesum attraverso i suoi scritti proponendo al lettore
una testimonianza intensamente personale, di una singolare modernità e soprattutto scevra da riferimenti espliciti a qualunque tradizione confessionale.
.
Edizioni Paoline - Euro 12,9
13
estate 2007 Il concerto di Renato Sellani
Piano di classe
I
l 30 luglio prossimo, Re- festival in Italia e all’estero.
nato Sellani torna a casa Ha fatto parte dell’orcheper un attesissimo concer- stra RAI di Gorni Kramer.
to nella suggestiva cordine Intensa la sua attività di
della Rotonda a Mare.
compositore per musiche
Il suo primo incontro con di scena: “Puntila e il suo
musicisti di jazz americani servo Matti” di B. Brecht
avviene suonando per lun- per lo Stabile di Torino
go tempo con il trombetti- con Corrado Pani e regia
sta Bill Coleman. Nel 1954 di Aldo Trionfo, “Aspetapproda a Milano dove tando Godot” di Samuel
prosegue la sua attività Beckett per il Piccolo Teacon il chitarrista Franco tro di Milano, “I sei persoCerri e successivamente naggi” per la compagnia
entra a far parte del mi- di Tino Buazzelli “Hai mai
tico quintetto Basso-Val- provato nell’acqua calda”
dambini. Molti musicisti per la compagnia di Wald’oltre oceano lo cercano ter Chiari. Le più recenti
per suonare insieme a lui. sono le musiche per le
Si ricordano le tournè con compagnie di G. Tedeschi,
Lee Konitz nel ‘58 (con il Renzo Montagnani e, per
quale ha fatto una serie di la commedia musicale
concerti nel febbraio ‘95), “Gigì”, per la compagnia
con Chet Baker (la più fa- di Ernesto Calindri. Numosa tromba bianca del merose le partecipazioni
jazz) nel 1960, ‘61, ‘68, ‘69 televisive tra le quali come
e ‘70. Ha accompagnato ospite fisso per tre anni al
molti cantanti tra i quali “Circolo delle 12” e “TorMina, Nicola Arigliano, tuga” su RAI3. Predilige
Fred Bongusto, Lilian Ter- agire nell’ambito del jazz
ry, Renata Mauro, Helen moderno classico in picMerril, Ginge Rogers e cole formazioni, trio o
Sarah Vaughan. L’incontro duo (da oltre 15 anni in
con altri musicisti famo- duo con il contrabbassisi è proseguito con Herb sta Massimo Moriconi) o
Geller al Festival di Bled, piano solo, perché meglio
Buddy Collette (con il si adatta alle atmosfere
quale ha inciso alcuni LP), raffinate e liriche che lo
Gerry Mulligan, Stephan contraddistinguono.
Grappelli, Franco Ambro- Recentemente la casa disetti, Sergio Fanni, Eraldo scografica Philology lo ha
Volontè, Tullio De Piscopo scelto per la registrazione
ed altri.
di una serie di duetti con
Ha partecipato più volte alcuni giganti del jazz inad Umbria Jazz e ad altri ternazionale.
rotonda a mare Note, cibi e gusto per animare l’estate in città
Musica da tavola
I
piaceri della tavola legati a quelli della
conversazione, della musica, della letteratura, il profondo rapporto tra mangiare
bene e vivere bene: l’arte sublime del convivio è al centro del ciclo “RAMnoteingusto” che si è aperta
Giovedì 19 luglio
2007 alla Rotonda a
Mare di Senigallia.
L’innovativa serie
di
appuntamenti
“RAMnoteingusto”,
promossa
dall’Assessorato alla Cultura del Comune di
Senigallia, è pensata come sintesi ideale
di tre percorsi distinti che hanno caratterizzato la Rotonda l’anno scorso: quello
gastronomico, quello letterario e quello
musicale. Un percorso di tre tappe monotematiche (il 19, il 28 luglio e il 6 agosto)
tra gusto, musica, letteratura, aneddoti e
qualche sorpresa. In tutte e tre le serate, a
partire dalle 22, assaggi di piatti a tema e
vini del territorio.
Il secondo appuntamento, sabato 28 luglio,
propone un altrettanto insolito e documentato percorso nella cosiddetta “Musica da tavola”.
Il docente e musicologo Dario Della Porta
dell’Università de L’Aquila illustrerà una
serie di musiche composte per essere eseguite durante i banchetti o per scandirne
le portate, per celebrare insomma il vitale
rapporto tra cibo e musica. Il repertorio
comprende composizioni dal tempo degli antichi Greci a Purcell, Hanedel, Bizet,
Rossini, Bach e molti altri.
rotonda 2 La prevendita per il concerto di Franco Califano
Canzoni d’autore
I
ntenso e passionale il rapporto che lega
la Rotonda a Mare a Franco Califano,
che tante volte negli anni ‘60 e ‘70 si è esibito qui in concerto.
Mercoledì 8 Agosto ore 22 il forte legame
affettivo con Senigallia porterà di nuovo il
popolare cantante in concerto alla Rotonda, in un evento patrocinato dal Comune
di Senigallia insieme alla collaborazione di
alcuni sponsor privati. Il ricavato dell’incasso sarà devoluto in beneficienza all’Associazione Oncologica Senigalliese.
Vista la limitata disponibilità dei posti sarà
possibile acquistare il biglietto in prevendita alla Rotonda a mare tutti i giorni dalle
ore 17.00 alle ore 01.00. Per informazioni è anche possibile chiamare il numero
3929585959.
Le canzoni di Franco Califano fanno parte
del bagaglio dei ricordi musicali di tante
generazioni, con pezzi storici come “E la
chiamano estate”, “Minuetto”, “La musica
è finita” e “Tutto il resto è noia”, canzone
alla quale è particolarmente legato. Ma “il
califfo” , come è simpaticamente soprannominato, ha saputo sempre rimanere al
passo con i tempi, grazie alla ricercatezza
di atmosfere e sonorità sempre nuove.
Vasta è anche la produzione di testi e musica per le canzoni di Mina, Ornella Vanoni, Mia Martini e Bruno Lauzi. La particolare cura per i testi delle sue canzoni
e la loro veridicità e poesia gli sono valsi
il premio “Athenaeum” per la cultura: per
rendere omaggio a questa sua veste meno
conosciuta, anche la serata senigalliese
avrà per titolo “Frammenti di poesia”.
C.S.
14
26 luglio 2007
Sport
vigor Serrate trattative per portare a Senigallia Simone Bellagamba, del Cagli calcio
Alla ricerca di un centrocampista
L
a corsa alla ricerca di un forte centrocampista continua serrata da parte del direttore sportivo Augusto
Scarpini. La prospettiva più verosimile è il contatto avuto col senigalliese Simone Bellagamba. Il ragazzo, in forza
l’anno scorso nella squadra del Cagli, è libero di scegliere
una nuova destinazione essendo in possesso del proprio
cartellino. La trattativa, a quanto è dato sapere, è in corso ma problemi familiari impediscono al giovane atleta di
prendere la decisione che la società Vigor gli va prospettando. Per il forte centrocampista l’accettare il ritorno a
Senigallia vuol dire anche scendere di categoria: dalla serie D al campionato d’Eccellenza, un sacrificio che in ogni
caso dovrà in qualche modo essere ricompensato adeguatamente. Da quel che abbiamo potuto apprendere, l’eventuale ritorno con la maglia rossoblù sarebbe ben gradito
dal pubblico sportivo senigalliese, che a suo tempo ha già
apprezzato le doti tecniche del ragazzo. Avendo seguito
personalmente fin dagli inizi la sua ascesa, non posso che
rallegrarmi di un suo ritorno.
L’arrivo di Andrea Vici, in prestito dal Fano come seconda punta, e di Andrea Argentati dall’Ostra, come secondo portiere, ha praticamente chiuso la campagna acquisti
della società. Intanto viene ufficialmente annunciato il trasferimento del centrocampista Baldarelli alla Falconarese.
L’anno scorso il ragazzo era stato dato in prestito all’Ostra,
dove si è meritato più volte il plauso degli sportivi per le
sue ottime prestazioni.
Altro sicuro trasferimento sarà quello del giovane “puntero” Gianmarco Morganti, classe ’88, in prestito presso la
Società Matelica.
In settimana si è tenuto presso la sede sociale un vertice
del direttivo, dopo il rientro del presidente Valentino Man-
una ricerca sulla fruizione sportiva dei giovani
dolini, ma pochi sono stati i particolari venuti a conoscenza della stampa locale. Si è saputo che il direttore sportivo
Augusto Scarpini ha avuto l’incarico di gestire l’eventuale
sistemazione presso altre società di tutti quegli elementi
non necessari alla squadra. Come abbiamo già riferito, la
preparazione della squadra inizierà il 30 luglio presso lo
stadio Goffredo Bianchelli. Due sono già le amichevoli
programmate, che si disputeranno entrambe presso lo stadio Goffredo Bianchelli. La prima il 4 di agosto, alle ore
20,45, contro la nuova compagine dell’Ancona; la seconda,
nel pomeriggio dell’8 agosto, contro la Belvederese. Sono
due incontri che la Vigor affronterà con la dovuta cautela
in quanto la preparazione è appena agli inizi e non debbono verificarsi spiacevoli infortuni.
Giancarlo Mazzotti
stefano tinti è il vincitore del torneo coop adriatica
Uno su due lascia lo sport Campioni di bocce
D
iminuisce il numero dei giovani che
abbandonano lo sport (– 2,5% tra il
1995 e il 2000). Un giovane su due lascia
per mancanza di tempo o per gli impegni
scolastici e la quota è più alta fra le ragazze (il 19,2% contro il 12,6%). I dati dell’indagine Istat segnalano che più di 6 milioni
e mezzo di giovani tra 10-24 anni (il 74%
dei giovani di questa fascia d”età) hanno
fatto un’esperienza sportiva nella loro vita,
ma mentre 5 milioni 163 mila praticavano
ancora lo sport al momento dell’indagine
(58,2%), oltre 1 milione e 400 mila aveva
già interrotto la pratica sportiva svolta
con continuità o saltuariamente (pari al
15,8% sul totale della popolazione di 1024 anni). Più di un quarto dei giovani di
10-24 anni, invece, non ha mai fatto sport,
quota che sale al 30,8 fra le ragazze e si attesta sul 20,5% fra i ragazzi. Tra le principali motivazioni la mancanza di tempo (il
38% dei ragazzi di 10-24 anni che hanno
interrotto un’attività sportiva svolta con
continuità o saltuariamente), impegni
scolastici (23,1%), ma anche la mancanza
di interesse, indicata da circa un terzo dei
giovani che hanno abbandonato lo sport,
la stanchezza/pigrizia (12,9%) e il subentrare di altri interessi (11,1%). I motivi
di salute, di famiglia e quelli economici
raccolgono tutti preferenze intorno al 5%
circa. Le ragazze, più dei loro coetanei,
hanno interrotto per mancanza di tempo
e per motivi di studio, mentre tra i ragazzi
hanno prevalso la mancanza di interesse
per lo sport, gli eventuali altri interessi
che sono diventati prioritari rispetto alla
pratica sportiva e gli scarsi risultati agonistici. La mancanza di tempo ha pesato
di più fra coloro che hanno interrotto tra i
20 a i 24 anni (63,5%), mentre gli impegni
scolastici hanno rappresentato un ostacolo alla pratica sportiva in particolare tra i
10 e i 19 anni (circa il 25% degli sportivi
che hanno interrotto a questa età).
La mancanza di interesse ha costituito la
motivazione principale dell’interruzione tra coloro che hanno interrotto prima
dei 18 anni. La difficoltà nei rapporti con
gli istruttori e i compagni invece hanno
pesato in particolare per i piccolissimi (il
5,6% di chi ha interrotto prima dei 10 anni
contro il 3,1% del totale degli ex-sportivi).
Il 36% dei ragazzi quando ha interrotto
praticava il calcio, il 19,2% il nuoto, il 9,3%
arti marziali o sport di combattimento,
l’8,5% uno sport riconducibile al gruppo
della ginnastica aerobica, fitness e cultura
fisica e il 7,8% la pallacanestro.
Una ragazza su quattro al momento
dell’interruzione praticava la pallavolo (24,2%), il 19,7% il nuoto, sport che si
colloca quasi a pari merito con la danza
(17,9%), il 16,3% la ginnastica e il 3% l’atletica.
R.S.
la formula 1 è alle prese con un affare di spionaggio
Non sarà la vota di Formulopoli?
S
e li tolga per favore, devo sequestrar- tici della scuderia sotto investigazione
li”. E’ un carabiniere che, nel maggio dichiarano che di quel fascicolo nulla sanscorso, presso Modena, impone ad un no, scoppia l’ennesima prova di un vero e
tecnico di alto livello della Ferrari di to- proprio spionaggio industriale a scapito
gliersi i pantaloni, perché quei pantaloni del nostro fiore all’occhiello. Un email del
meritano un esame molto attento. Così marzo scorso, inoltrato dal “traditore” di
prende forma la bufera che, in Italia come Maranello a Coughlan, invitava a denunin Inghilterra, sta investendo una delle ciare una novità introdotta dalla Ferrari
più prestigiose scuderie della FormulaU- “ nel fondo piatto mobile delle auto”. La
no, la McLaren-Mercedes, quella che, al McLaren come poteva sapere di una così
momento, domina le classifiche.
modesta variazione senza l’aiuto di qualTutto era cominciato da una bianca pol- che addetto del gruppo di Maranello?
verina osservata dai tecnici del Cavallino Ora tutto è nelle mani della FIA, la Feall’imbocco del serbatoio di un’auto. Un derazione Internazionale dell’Automobile.
tentativo di sabotaggio? Poi il fondato so- con sede a Parigi, che giovedì 26 aprirà il
spetto che la causa non fosse accidentale, processo contro la scuderia anglo-tedesca.
ma voluta da un dirigente dell’equipe fer- Ancora una volta un’indicibile mortificararista deluso per la mancata promozione, zione dello sport. Dopo quanto avvenuto
l’inglese Stepney. I suoi pantaloni erano nel calcio, dopo quello che ancora sta avcontaminati dalla stessa polverina bianca. venendo nel ciclismo, s’è giunti a dare un
Di qui gli approfondimenti. Spionaggio sonoro schiaffo a tutti noi ingenui tifosi
industriale e sportivo? Perchè incontri che ci attacchiamo al TV ogni volta che
poco giustificabili fra due tecnici delle nel mondo scorazzano quelli della Formuopposte scuderie? Poi arriva il sequestro laUno o delle MotoGP. Pare che niente
di un malloppo di ben 780 pagine presso possa più salvarsi in nome dei soldi, che
l’abitazione di un altro inglese, dirigente l’oro tutto contamini, che l’impegno più
della McLaren, un certo Coughlan. Trat- puro e generoso di un atleta o di un’equitasi di appunti riservatissimi, fissati su fo- pe lo vedi improvvisamente melmoso e
gli intestati alla Ferrari, tutti riferiti a studi irriconoscibile.
e innovazioni delle auto in gara. E Cough- Che la giustizia faccia il suo corso nel
lan, messo alle strette da prove inconfu- modo migliore, ma una sola cosa potrà
tabili, rilascia ampia confessione dei suoi veramente salvarci: che l’uomo, in ogni
rapporti con il capo tecnico della Ferrari campo, e anche nello sport dove la lealtà è
e del suo tentativo di offrire a tre dirigenti inscindibile dalla capacità, ritrovi gli ideadella sua McLaren gli ultimi ritrovati tec- li che sempre hanno affascinato l’umanità,
nici della prestigiosa industria italiana.
fin dai tempi delle antiche olimpiadi.2
Ma proprio in questi giorni, mentre i verVittorio Massaccesi
E
’ Stefano Tinti il vincitore del torneo
Coop Adriatica promosso dalla Libera
associazione gioco bocce e giunto alla nona
edizione. Nel corso della partita, arbitratada da Walter Livi, ha prevalso l’esperienza
di Stefano Tinti che si è aggiudicato la medaglia di sei grammi d’oro ed un prosciutto, mentre Emiliano Boldreghini, secondo
classificato, ha ricevuto una coppa, una
medaglia di quattro grammi d’oro, una lonza e due salami. Terzi, a pari merito, Marzio Tarsi, Mauro Lanari, Stefano Petrolati e
Franco Profili. Perfetta l’organizzazione della
competizione grazie all’impegno del direttore sportivo Alfiero Mancini, coadiuvato da
Giancarlo Bovini e Pietro Mori. Il presidente
della Lab, Mauro Corinaldesi, ha ringraziato
sentitamente il consiglio di zona della Coop.
Adriatica, rappresentato da Mirella Moranti
e Silvano Paradisi per il rilevante contributo dato. Le premiazioni sono state effettuate dall’assessore Maurizio Mangialardi, da
Silvano Paradisi, da Mirella Moranti e dalla
vice presidente della Lab Marisa Olivi.
Ciclismo, gare d’estate
Q
uest’ultimo giovedì di luglio riporterà
gli élite-under 23 sull’asfalto miseno e
nevolano, grazie all’appassionata imprenditorialità di Rodolfo Massi. I dilettanti affronteranno la sfida della sella sull’asse Monterado
- Corinaldo, per la professionale organizzazione del Massi Team - Euronics Cerioni
- Nazionale Elettronica - Tombolini Motor
Company. In palio verrà messo il 1° Trofeo
S. Anna. Per il Massi’s Day sarà l’undicesima
edizione. La distanza ondulata si dipanerà
per km 138,6: sulle strade che hanno reso
campione di razza marchigiana il nostro Rodolfo, oggi tradottosi in vincente team manager. Si comincerà a pedalare nell’area del
Giogo - country house - ristorante - agriturismo di Monterado, dal quale si punterà sul
bivio Castelcolonna/Corinaldo, per toccare la città di Santa Maria Goretti all’altezza
del bivio Cappuccini. Qui inizierà l’anello
di 25 km, da affrontare 3 volte: transitando
per bivio Montale, bivio S. Isidoro, bivio
Mobilificio Suasa, bivio Pizzeria Arcobaleno, Castelleone di Suasa, strada Corinaldese e bivio Nevola, per ritornare a Corinaldo,
transitare nella rotatoria del Borgo e completare il giro al bivio dei Cappuccini. L’ultima spettacolare fase della corsa si svilupperà
sul circuito di km 8,3 da interpretare 6 volte,
toccando bivio Montale, bivio S. Maria/ S.
Bartolo, Bivio Lepris/S. Bartolo, rotatoria
Borgo, bivio Acli. La chiusura si concretizzerà toccando ancora bivio Montale, bivio
S. Maria/S. Bartolo, bivio Lepris/S. Bartolo,
per sfociare nel piazzale CONAD di Corinaldo. Il ritrovo è fissato alle 9 a Monterado,
in via Fonti, presso il ristorante Il Giogo. La
partenza verrà data alle 14,30. Direttore di
corsa: Sergio Latini. Vicedirettore: Giorgio
Antonelli. Collegio commissari: Giommi,
Cantarini, Moretti, Mengucci. Naturalmente attesissimi i battaglieri corridori di casa.
I verdi del tecnico Donato Giuliani sono
sempre stati protagonisti nell’intero primo
arco della stagione, che li ha premiati con
il podio e con la maglia azzurra (vestita dal
costante e coriaceo Americo Novembrini).
Domenica, Granfondo Straducale a Urbino
Marche Marathon vivrà il proprio trionfale
epilogo con la quinta ed ultima prova: celebrata creatura della Ciclo Ducale. I fari del
granfondismo tricolore andranno ad illuminare il colle accademico, atteso all’ennesima
performance, dopo il clamoroso successo
del 2006. Identica la formula, poggiante sul
ciclismo-turismo, sul ciclismo-famiglia e sul
ciclismo-cultura. Gli “accademici” promotori (guidati da Alessandro Gualazzi, Eugenio Carlotti, Gianfranco Fedrigucci) stanno
onorando al massimo il nuovo circuito biancorossoverde Silver Cross. Patrocinio: Città
di Urbino, Unesco, Facoltà Scienze Motorie
- Università degli Studi “Carlo Bo”, Regione
Marche. Contributo: Udace Pesaro. Partenza: alle 8 (Stadio “Montefeltro”, 450 m slm).
Gran Fondo: km 167,3 (dislivello 3.045 m).
Medio Fondo: km 108,9 (dislivello 1.709 m).
Umberto Martinelli
primo classificato nella specialità ‘inseguimento individuale’
Giorgio Ciacchella campione
G
iorgio Ciacchella, il sedicenne di Senigallia che corre con i colori dei Cicli
Cingolani di Pianello di Ostra, nei campionati regionali “su pista” - svoltisi mercoledì
18 luglio ad Ascoli Piceno - è arrivato primo
nella specialità “Inseguimento individuale”.
Questo è il secondo titolo conquistato dal
neo campione perché ha conseguito lo stesso
brillante risultato anche poco tempo fa nei
campionati regionali “su strada”. Il suo compagno di squadra invece, Luca Piangerelli, è
giunto quarto nella corsa che si è svolta domenica scorsa a Montelabbate (Pesaro).
A tutti i ragazzi che praticano questo sport,
che è anche faticoso ma che regala pure tante soddisfazioni, facciamo i migliori auguri
perché continuino su questa strada.
M.B
VENERDI’ 13 LUGLIO
SABATO 14 LUGLIO
DOMENICA 15 LUGLIO
LUNEDI’ 16 LUGLIO
MARTEDI’ 17 LUGLIO
MERCOLEDI’ 18 LUGLIO
GIOVEDI’ 19 LUGLIO
VENERDI’ 20 LUGLIO
SABATO 21 LUGLIO
DOMENICA 22 LUGLIO
LUNEDI’ 23 LUGLIO
MARTEDI’ 24 LUGLIO
MERCOLEDI’ 25 LUGLIO
GIOVEDI’ 26 LUGLIO
VENERDI’ 27 LUGLIO
SABATO 28 LUGLIO
DOMENICA 29 LUGLIO
LUNEDI’ 30 LUGLIO
MARTEDI’ 31 LUGLIO
MERCOLEDI’ 1 AGOSTO
GIOVEDI’ 2 AGOSTO
VENERDI’ 3 AGOSTO
SABATO 4 AGOSTO
DOMENICA 5 AGOSTO
CINEMA RAGAZZI
INIZIO PROIEZIONE ORE 20:30 - SALA INTERNA
LUNEDI’ 6 AGOSTO
DOMENICA 22 LUGLIO
MARTEDI’ 7 AGOSTO
MARTEDI’ 7 AGOSTO
MARTEDI’ 24 LUGLIO
MERCOLEDI’ 8 AGOSTO
GIOVEDI’ 26 LUGLIO
DOMENICA 15 LUGLIO
MARTEDI’ 17 LUGLIO
GIOVEDI’ 19 LUGLIO
GIOVEDI’ 2 AGOSTO
DOMENICA 29 LUGLIO
MARTEDI’ 31 LUGLIO
DOMENICA 5 AGOSTO