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n. 28 I G R-R I G R-R ARTICOLI SACRI a SENIGALLIA ARTICOLI SACRI a SENIGALLIA via Andrea Costa 31 tel 071.60597 via Andrea Costa 31 tel 071.60597 Settimanale della Diocesi di Senigallia - giovedì 26 luglio 2007 - € 1 Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona - Taxe Perçue - Tassa riscossa ufficio PT di Senigallia - Editoriale SOCIETÀ Donne DIn questi giorni in cui il caldo rischia di darci alla testa, mi piace ricordare quanto siano importanti quelle virtù umane proprie della convivenza che di volta in volta prendono nomi diversi: bontà, lealtà, cortesia, discrezione, pazienza, dolcezza, semplicità… È utile palare della cortesia perché rimanda a tanti piccoli gesti quotidiani, spesso inattesi quanto graditi, espressione della stima e del riguardo verso le persone. È un comportamento corretto, frutto di buona educazione, rende piacevole la convivenza con gli altri e impedisce che la vita si trasformi in lotta continua. Se non ci stiamo attenti, la cortesia oggi rischia di scomparire, tesi come siamo a calcolare tutto per ottenere il massimo di efficienza. La cortesia, invece, non sopporta la frenesia, si accompagna alla calma, valorizza quanto può apparire superfluo e non funzionale, è espressione di riguardo e di attenzione, richiede di posporre se stessi agli altri. Occorre però distogliere lo sguardo da se stessi e dall’istinto di emergere. La persona cortese rivolge uno sguardo buono sull’altro, ne coglie la sensibilità, ne conosce i bisogni e i desideri, le sue paure e i suoi imbarazzi, conosce le stanchezze dell’altro e le rispetta. La cortesia è capace di prevenire, sorvola ciò che dispiace all’altro, crea spazio libero attorno a lui e lo difende, si insinua con garbo e delicatezza nello spazio dell’esistenza altrui. Cortesia è anche amare le persone e le cose, ma controllando l’impulso a possedere e stabilendo una certa gerarchia, facendo sì che il giovane onori l’anziano (ultimamente bisogna auspicare anche anche l’inverso), l’uomo la donna, il forte colui che è debole. Non confonde familiarità con eccesso di confidenza ed evita quella uguaglianza che sa di indelicatezza e scarso riguardo. La cortesia è bella e ingentilisce la vita: è l’arte dei piccoli gesti. Gesualdo Purziani AGORÀ DEI GIOVANI Scritture migranti: parole dall’Etiopia LORETO 2007 SARÀ UN GRANDE EVENTO! Uno speciale momento di attenzione della Chiesa verso i giovani. Un’occasione per incontrarsi, conoscersi, scambiarsi esperienze e condividere gli aspetti fondamentali della vita di noi giovani. Ci ritroveremo insieme con Papa Benedetto l’1 e il 2 settembre a Loreto, sul grande prato di Montorso, per ascoltare la sua voce e per pregare insieme a lui. ISCRIVERSI È INDISPENSABILE! Non sarai un partecipante anonimo e darai il tuo sostegno a questo grande momento ecclesiale. Puoi rivolgerti al responsabile per la Pastorale Giovanile della tua diocesi, oppure iscriverti direttamente on line, anche con i tuoi amici, nel sito www.loreto07.it. Iscriversi è importante! UN EVENTO ECOLOGICO AIUTIAMO LA CHIESA IN ETIOPIA Loreto sarà un evento rispettoso del Creato: ti proporrà comportamenti e stili di vita efficaci per la tutela dell’ambiente, dalla raccolta differenziata dei rifiuti all’utilizzo delle bio-plastiche. Inoltre tutti gli oggetti che riceverai saranno riutilizzabili anche a casa: non c’è niente da buttare! A Loreto ti verrà proposto un gesto concreto di solidarietà, rivolto alla Diocesi etiopica di Emdeber, dove verranno costruiti una chiesa ed un centro giovanile. Inviando un semplice sms, potrai contribuire a sostenere l’evangelizzazione e la formazione dei giovani. Sarà un gesto di conversione ad una vera condivisione evangelica, perché “non di solo pane vive l’uomo...”. • La sacca del pellegrino è così bella e comoda che non potrai fare a meno di portarla con te ogni giorno. • Anche il Pass è fatto di stoffa: una tasca posteriore in rete lo rende utilizzabile come simpatico porta-cellulare. • Il cappello sarà simile a quello di Colonia 2005: un vero e proprio oggetto-cult per le grandi occasioni. • La torcia elettrica funziona senza batteria (si carica girando una manovella) e può anche caricare i cellulari delle maggiori marche. • La busta che contiene i pasti è una borsa termica in piena regola, riutilizzabile per il trasporto dei surgelati o come sacca per alimenti take-away. • Per non parlare del telo in nylon da stendere sotto il sacco a pelo: lo potrai riutilizzare davvero in molti modi. TERRITORIO Si avvicina l’appuntamento di Loreto IDEE Proposte dei sindaci per il piano sanitario L’inquietudine che non si placa I PASTI a cura di L. Mandolini 8-9 A LORETO SI’, MA NON DA SOLO… Viaggia in pullman o in treno: è più sicuro, divertente, e rispettoso dell’ambiente. Se puoi, organizza un pullman insieme ad altri giovani. Se siete in pochi, perché non pensare al treno? Per conoscere tutte le possibilità (e sono tante) visita il sito www.loreto07.it INDICAZIONI PER CHI VIENE SOLO ALLA SS. MESSA All’atto dell’iscrizione puoi richiedere i pasti: il pranzo di sabato 1 settembre; la “giornata alimentare” completa, che comprende la cena di sabato 1 settembre, la colazione e il pranzo di domenica 2 settembre. I pasti verranno distribuiti in una comoda sacca termica, in prossimità degli accessi a Montorso: non dovrai trasportare il tuo cibo per chilometri e avrai la garanzia di un nutrimento sicuro e di qualità. Pastorale giovanile Se stai pensando di partecipare con il tuo gruppo (o la tua parrocchia) solamente alla Celebrazione Eucaristica di domenica 2 settembre, scarica dal sito www.loreto07.it il modulo di adesione per avere la sacca del pellegrino e la copertura assicurativa. Publi280x410.indd 1 7 a cura di M. Bugiolacchio 4 di Romolo Paradiso 12 17-07-2007 13:43:26 L’inferno in terra S orpresa per tutti. In un’assolata domenica di Questo certamente non favorisce la distensione luglio, durante le vacanze, in uno scenario internazionale, non favorisce il dialogo e sopratmagnifico, Benedetto XVI pensa bene di ‘rovi- tutto non aiuta a che l’inferno della guerra possa narci’ le vacanze parlando di guerra. essere scongiurato: quando ci sono delle armi in “La guerra con il suo strascico di lutti e di di- giro, prima o poi bisognerà usarle. struzioni contrasta con il progetto di Dio. È “Proprio queste terre in cui ci troviamo, che di “un’inutile strage’’, dice il papa, citando il suo pre- per se stesse parlano di pace e di armonia, sono decessore Benedetto XV, ma anche il ‘’Mai più state teatro della prima guerra mondiale, come la guerra!’’ di Paolo VI e Giovanni Paolo II. Non ancora rievocano tante testimonianze ed alcuni un semplice proclama, ma una proposta concre- commoventi canti degli Alpini. Sono vicende ta con l’appello alla Comunità internazionale “a da non dimenticare! Bisogna fare tesoro delle perseguire con tenacia la via del diritto’’, a rifiu- esperienze negative che purtroppo i nostri padri tare “con determinazione la corsa agli armamen- hanno sofferto, per non ripeterle”. ti’’, “a respingere più in generale la tentazione di E il Papa cita ‘vecchi metodi’ di presunta risoluaffrontare nuove situazioni con vecchi sistemi’’. zione di problemi internazionale. La storia sembra non averci insegnato niente. I vecchi sistemi sono quelli dello scontro di forza, Prendiamo, ad esempio, le questioni del disarmo. il mostrare i muscoli, la pretesa di esportare con Mentre fino a qualche anno fa le grandi super- la forza il proprio modello di sviluppo. potenze guidate dalle Nazioni Unite avevano di “La bellezza della natura – ha proseguito - ci rifatto messo nelle loro agende il cammino del corda che siamo stati posti da Dio a ‘coltivare e disarmo, anche quello riguardante le armi con- custodire’ questo ‘giardino’ che è la Terra. Se gli venzionali, stiamo assistendo in questo ultimo uomini vivessero in pace con Dio e tra di loro, la periodo al riarmo di alcuni blocchi o ex blocchi Terra assomiglierebbe veramente a un paradiso” di potenze militari che stanno tornando a riem- ma il peccato “ha rovinato questo progetto dipire gli arsenali in maniera molto pericolosa. vino, generando divisioni e facendo entrare nel mondo la morte”. Avviene così che gli uomini “si fanno guerra gli uni gli altri. La conseguenza è che, in questo stupendo giardino che è il mondo, si aprono spazi di inferno”. “La guerra, con il suo strascico di lutti e di distruzioni, è – osserva - da sempre giustamente considerata una calamità che contrasta con il progetto di Dio, il quale ha creato tutto per l’esistenza e, in particolare, vuole fare del genere umano una famiglia”. La pace esigente ha bisogno di forti denunce. Ha bisogno di coraggio. Guardando in casa nostra, lascia male sapere che le esportazioni di armi italiane aumentano ogni anno di più; che il governo non mantiene gli impegni per promuovere la cooperazione internazionale e noi restiamo gli ultimi in quanto a percentuale di Pil destinata a questo fine. Dispiace anche che i temi della pace e del pacifismo siano inestricabilmente legali a contrapposizioni partitiche ed ideologiche. Converrebbe fermarsi soltanto un attimo a riflettere su questa semplice, grande verità che in un’assolata giornata di montagna è risuonata dal piccolo paese al mondo intero: la guerra è l’inferno. L.M. L’ANNUALE ‘RAPPORTO 2007 SU EMARGINAZIONE ED ESCLUSIONE’ PROMOSSO DA CARITAS E FONDAZIONE ZANCAN Famiglie e bambini, i soggetti più poveri L a povertà in Italia colpisce le famiglie e i bambini. È quanto emerge dal Rapporto 2007 su emarginazione ed esclusione sociale che Caritas Italiana e Fondazione E.Zancan hanno presentato martedì mattina a Roma con il titolo “Rassegnarsi alla povertà?”. Le famiglie che vivono in condizioni di povertà sono 2 milioni 585mila (l’11,1% delle famiglie e il 13,1% della popolazione). Sono cioè 7 milioni e 577mila persone e tra queste molti sono i bambini. Il 26,2% delle famiglie con 5 o più componenti vive in condizioni di povertà; nel mezzogiorno questo dato sale al 39,2%. Avere tre figli da crescere significa un rischio di povertà pari al 27,8% e nel Sud questo valore sale al 42,7%. Le misure delle privazioni possono essere “imbarazzanti”: nel Meridione il 13,5% delle famiglie confessa di non potersi per- ‘Caritas e Fondazione Zancan – ha dichiarato mettere un pasto adeguato ogni due giorni e in il presidente della fondazione, mons. Pasini – generale – in tutto il Paese – a non mangiare in escludono che il problema della povertà posmodo adeguato è il 17,5% dei nuclei. Quasi l’11% sa essere risolto delegandolo al solidarismo non può riscaldare in modo accettabile la pro- privatistico. Gli interventi del privato-sociale pria casa, il 39% non fa nemmeno una settimana e della stessa Chiesa sono indubbiamente utili di vacanza l’anno. L’affitto, nelle famiglie a reddi- e necessari, ma sono di loro natura integrativi to basso, si mangia in media il 30,7% delle entra- dell’intervento pubblico e per lo più settoriali. te. Il problema interessa le famiglie in generale e, Non hanno pertanto né la capacità né il potein modo crescente, anche una nuova tipologia di re di affrontare globalmente il problema delfamiglia, quella ricostituita a seguito della rottu- la povertà e delle sue cause, né quello di gara di altre famiglie (per separazione, divorzio o rantire ai poveri risposte sul piano dei diritti”. altra causa). Secondo l’Istat (2005), in Italia, al- “Pertanto – ha aggiunto Pasini – è difficile meno 5.362.000 persone vivono in famiglie che pensare che la povertà possa essere superata sono libere unioni, in famiglie ricostituite coniu- senza un piano organico che coinvolga in prigate, in famiglie con un solo genitore. ma persona l’istituzione pubblica”. 2 26 luglio 2007 attualità mondoLa Turchia conferma il suo premier: le responsabilità di un islam moderato Allargare le libertà I l grande vincitore delle elezioni turche è senza dubbio il presidente in carica Tayyip Erdogan, che domenica scorsa ha ottenuto con il suo partito “Giustizia e sviluppo” quasi il cinquanta per cento dei voti, migliorando di oltre dieci punti il risultato con cui nelle elezioni di cinque anni fa era giunto per la prima volta al potere. E, tuttavia, la sua vittoria non sta tanto nei numeri di oggi, quanto in una serie di progressivi cambiamenti in atto da tempo nella società civile e nelle istituzioni del Paese. Il fondatore di un partito che ventitré anni fa, come sindaco di Istanbul, proibì la vendita degli alcolici e quattro anni dopo fu privato dei diritti civili per avere recitato una poesia in cui si parlava dei minareti da usare come baionette, oggi non fa più paura a nessuno. In Erdogan si riconosce la media borghesia che guarda con soddisfazione al velo islamico e con invidia alla ricca Europa. Per il moderato Erdogan di oggi, per il leader islamico più diluito che offra il Paese, sembra che questa volta abbiano votato anche le minoranze che hanno solo paura di diventare sempre più tali, dagli armeni agli ebrei, e che aspettano dalle istituzioni quell’apertura e protezione che dovrebbe confortarle di fronte al moltiplicarsi degli episodi d’intolleranza che sempre più frequenti si manifestano nel Paese. A favore di Erdogan si avvertono anche degli scricchiolii in quelle che da quasi un secolo sono le colonne del laicità dello stato: l’esercito, la magistratura, la burocrazia. Il 14 aprile scorso, quando i militari diedero l’altolà al tentativo di un singolare concorso I comuni virtuosi Un premio per le buone pratiche amministrative, un’occasione per osare politiche locali più coraggiose e rispettose dell’ambiente articoli firmati C Erdogan di far eleggere presidente della Repubblica il proprio ministro degli Esteri, a sostegno dei generali scese in piazza ancora un milione di persone intorno al mausoleo di Mustafa Kemal ad Ankara. Ma due mesi dopo la Corte Costituzionale ha dato ragione ad Erdogan contro i militari, dichiarando legittimo il suo progetto di legge per far eleggere direttamente dai cittadini il capo dello Stato. Alle elezioni di domenica il Movimento Repubblicano del Popolo ha ottenuto soltanto il venti per cento dei voti: per quanto ancora stato nello Stato, parte del consiglio di sicurezza, padrone di seicentomila uomini sotto le armi, l’esercito può contare solo su un consenso ormai limitato da parte di una popolazione in cui comincia ad ingiallire anche il mito del grande Ataturk. Dal punto di vista delle prove di forza, i militari devono ormai limitarsi a minacciare incursioni nel Nord dell’Iraq per rincorrere i curdi o a fare la voce grossa sull’interminabile questione di Cipro. Ma non possono certo mettere su un quinto colpo di Stato dopo i quattro compiuti dal 1960, mentre la Turchia è in sala d’aspetto per entrare in Europa. Semmai a dare spazio al nazionalismo più esasperato è il notevole successo del partito di destra vicino ai Lupi Grigi, in cui si riconosce la parte più sciovinista del Paese, quella capace di minacciare la vita del premio Nobel Orhan Pamuk o di uccidere il giornalista Hrant Dink solo perchè hanno riconosciuto il genocidio armeno. Ora, più che negli ultimi cinque anni, Erdogan ome costruire una società davvero equa e conviviale? Di certo molti cambiamenti possono essere favoriti da amministratori locali illuminati. Ecco perché l’associazione dei Comuni virtuosi, con la collaborazione del Movimento per la decrescita felice, Città del Bio, Castelli di Pace e Carta, ha deciso di promuovere il premio “Comuni a cinque stelle. Buone prassi per una decrescita felice”. L’equa distribuzione delle risorse e delle ricchezze, la solidarietà, la cooperazione, l’interesse collettivo sono i vecchi e nuovi strumenti di una “nuova” politica. Il premio “Comuni a cinque stelle” vuole favorire la riflessione su questi temi e la diffusione di nuovi stili di vita. Del resto, esiste un legame molto forte tra i nuovi stili di vita cresciuti negli ultimi anni grazie all’impegno di centinaia di gruppi di acquisto, botteghe del commercio equo, banche del tempo, associazioni e comitati, produttori bio, singoli cittadini e cooperative, e le scelte di “governo di un territorio” promosse dall’ente locale di prossimità. Il Comune, o meglio il “municipio”, può essere considerato come bene comune da cui partire per imprimere ai tanti territori disposti a mettersi in gioco un nuovo modello di società. Al premio possono concorrere tutti gli enti locali che hanno avviato politiche (azioni, iniziative, progetti caratterizzati da concretezza e una verificabile diminuzione dell’impronta ecologica) di informazione e di sostegno alle “buone pratiche locali” con particolare riferimento alla gestione del territorio (opzione ce- ha veramente in mano le sorti del Paese. Ha la maggioranza assoluta in parlamento e, anche se non ha i due terzi dei voti necessari per far eleggere un proprio presidente della Repubblica da questa assemblea, può sempre sfidare l’opposizione ricorrendo all’elezione diretta del capo dello Stato. Spetta alla sua saggezza, su cui tanti hanno confidato, rispettare gli equilibri della nazione e, attraverso le riforme democratiche che ha promesso subito dopo la vittoria, allargare le liberà civili, fra cui quella di un’effettiva libertà religiosa, anche con la garanzia di una sicurezza per chi intende professare alla luce del sole un credo diverso da quello dominante. Romanello Cantini mentificazione zero, recupero aree dismesse, progettazione partecipata, bioedilizia); impronta ecologica della “macchina comunale” (efficienza energetica, acquisti verdi, mense biologiche); rifiuti (raccolta differenziata porta a porta spinta, progetti per la riduzione dei rifiuti e riuso); mobilità sostenibile (car-sharing, car-pooling, traporto pubblico integrato, piedibus, biocombustibili); nuovi stili di vita (progetti per la filiera corta, il disimballo dei territori, la diffusione commercio equo, l’autoproduzione, la finanza etica). Gli enti locali interessati dovranno far pervenire entro il 17 agosto 2007, a [email protected] una scheda riassuntiva dell’iniziativa avviata, indicando l’ente promotore, la categoria dell’iniziativa, una sintetica descrizione (massimo quattro cartelle eventualmente supportate da materiale fotografico, audio o video), i tempi di realizzazione, il numero di soggetti coinvolti e i risultati conseguiti. Oltre a una quota di 65 euro come spese di segreteria, i partecipanti si impegnano in caso di vincita, a partecipare alla cerimonia di premiazione che si svolgerà a Monsano, in occasione della “Festa del buonsenso“, promossa dal Comune di Monsano e dall’associazione dei Comuni Virtuosi, il 25 agosto 2007. Per ogni informazione è stata istituita la Segreteria del Premio: Comune di Colorno, telefono 0521 313745, 334 6535965, [email protected]. Il bando è scaricabile sul sito www.comunivirtuosi.org R.S. riflessioni proposte dagli ‘addetti ai lavori’ nuovi paesi di provenienza, in aumento asia e africa. le famiglie sono soprattutto nel nord italia Adozioni internazionali in crescita E ’ boom di ingressi. Il numero dei bambini il 58% proveniente da Paesi che non hanno rati- I più piccoli vengono dall’Asia - Il 25,5% dei bamstranieri che hanno trovato una famiglia ita- ficato la Convenzione de L’Aja. Ucraina (17,3%) bini asiatici adottati ha meno di un anno e quasi liana nei primi sei mesi del 2007 cresce e registra e Russia (16,9%) sono ancora i primi paesi per il 52% ha tra 1 e 4 anni. I più grandi (in media 11 il massimo afflusso di primo semestre dal 2000, provenienza dei bambini, ma crescono in modo anni) vengono dalla Bielorussia, da cui sono stati superando anche il dato del 2004, in cui si erano significativo le adozioni dall’Africa e dall’Asia. riattivati dal 2006 i flussi d’ingresso. Hanno per registrati i livelli più alti: 1.676 le adozioni, 329 “In conseguenza dell’insorgere in alcuni paesi di lo più tra 5 e 9 anni i minori provenienti dai paesolo a maggio, il mese che ha registrato il valo- situazioni particolarmente problematiche, - sot- si dell’America latina (47,5% del totale), mentre re più alto. I dati del rapporto della Commissio- tolinea il rapporto - la Commissione per le Ado- per i minori di origine africana il 42,5% ha un’età ne per le adozioni internazionali che monitora zioni Internazionali si è attivata operando nella compresa tra 1 e 4 anni ed il 41,4% tra 5 e 9 anni. l’andamento tra la fine del 2000 e il giugno 2007 prospettiva di favorire le adozioni anche in al- La maggior parte delle adozioni al Nord Italia registra dunque una ripresa “particolarmente in- tri Paesi, dove la presenza di minori in stato di – La metà dei minori autorizzati all’ingresso in tensa” nel secondo semestre del 2006 e nel primo abbandono è purtroppo ancora molto diffusa”. Italia dall’inizio dal 2000 sono stati accolti nelle semestre del 2007, dopo il calo del 2005 legato L’incremento dei minori provenienti dai Paesi regioni del Nord Italia: il 70% dei bambini asiatici, anche in parte al blocco delle adozione da alcuni africani, americani e asiatici è diventato signifi- il 62% dei bambini provenienti dall’America latipaesi dell”Europa dell’Est. Blocco che ha deter- cativo negli ultimi anni. Emblematici i casi della na e il 74% dei bambini africani sono stati adotminato anche un ampliamento dei paesi di origi- Cambogia, passata da nessun bambino adotta- tati da famiglie residenti in questa area del Paese. ne dei bambini: dal 2004 ad oggi sono aumenta to nel 2001 ai 147 del 2006 e ai 69 al giugno di E in queste regioni è anche più alto il numero di di da 58 a 72 in particolare negli ultimi 6 mersi si quest’anno o del Vietnam con 36 del 2001, 238 bambini piccoli: se, infatti, l’età media in Italia è sono aggiunti Togo e Ciad tra i paesi africani. nel 2006 e ai 143 del primo semestre 2007. An- di 5,1 anni, in molte regioni del nord, come PieCrescono le adozioni di bambini africani e asiati- che l’Etiopia da cui provenivano 79 bambini nel monte, Veneto, Friuli e Trentino, si hanno valori ci - Dal 2000 al giugno 2007 sono stati adottati in 2001 è passata a 227 nel 2006 e a 97 bambini nel solo di poco superiori ai 4 anni di vita. totale18.280 minori (bambini nel 57,3 % del casi), primo semestre. Carla Chiaramoni Asteriski * Il Papa e la natura. Dalla piazza Calvi di Lorenzago di Cadore, il Papa grida al mondo: “La bellezza della natura ci ricorda che siamo stati posti da Dio a “coltivare e custodire” questo “giardino” che è la terra (cfr Genesi 2, 8-17) e vedo come realmente voi coltivate e custodite questo bel giardino di Dio, un vero paradiso. Ecco, se gli uomini vivono in pace con Dio e tra di loro, la terra assomiglia veramente ad un “paradiso”. Il peccato purtroppo rovina sempre di nuovo questo progetto divino, generando divisioni e facendo entrare nel mondo la morte. Avviene così che gli uomini cedono alle tentazioni del Maligno e si fanno guerra gli uni gli altri. La conseguenza è che in questo stupendo “giardino” che è il mondo si aprono anche spazi di “inferno”. * Montesanvito… alla grande. Don Pietro Landi, per la domenica 23 settembre 2007, invita tutti a celebrare il suo 50° di sacerdozio, alle ore 11,15, presso la collegiata S.Pietro. Le celebrazioni prevedono un nutrito programma con : preghiere, giornata eucaristica, musica, incontri con gli anziani, i bambini, le famiglie, celebrazioni liturgiche, mostra fotografica sui 50 anni di don Pietro. A proposito : perché non fare un bel numero di La Voce Misena da distribuire per questo 50°? * Terrorismo: scuola. Arrestato l’iman di Ponte Felcino (Perugia). Ecco una delle sue “catechesi”: “Ci sarà un giorno del giudizio che tutti i musulmani andranno in paradiso, mentre gli italiani miscredenti andranno all’inferno e bruceranno. Coloro che non capiscono la religione musulmana saranno torturati. Colpire gli altri bambini finché non esce loro il sangue”. Lasciamo perdere le altre frasi. Ma infierire sui bambini è proprio da sanguinari. * Anche Napolitano… interviene sull’affare Forleo il giudice che sta dirigendo le inchieste contro Fassino e D’Alema. Invita i magistrati “alla massima responsabilità e riservatezza”. I politici devono “calmare i bollenti spiriti”. Tuttavia se i ladri sono ladri: politici o privati, sono sempre ladri. La copertura ai “ladri politici” è un’ingiustizia sociale. * Il Burraco… fureggia Anche il Comitato femminile della Croce rossa di Senigallia ha organizzato il torneo per 92 coppie. Il ricavato è per l’acquisto di un nuovo defibrillatore per l’ambulanza. Alle Acli le gare sono continue, con un crescendo di partecipanti. * I bronzi a Boston. A Pergola sono partiti i bronzi per il Canada e sono arrivate le anfore dal Museum of Fine Arts di Boston. Giuseppe Cionchi 26 luglio 2007 attualità comuni L’annunciato decreto governati crea subbuglio anche nelle comunità marchigiane Comunità montane, i tagli I ncoerente, illuminista, illusionista”. Con queste tre definizioni il presidente dell’Uncem (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani), Enrico Borghi, bolla il ddl sulle “misure per la riduzione dei costi politico-amministrativi e per la promozione della trasparenza” presentato al Consiglio dei Ministri lo scorso 6 luglio. “La parte relativa alle Comunità Montane - osserva - è un florilegio di contraddizioni, e sembra scritto alternativamente tra chi le vuole valorizzare e chi non ne ha ancora capito la vera natura. E’ incoerente perché da un lato si identificano le Comunità Montane tra i soggetti sui quali far confluire funzioni di enti da sciogliere, e dall’altro le si affida a una totale deregulation regionale senza una preventiva e fondamentale intesa interistituzionale sui temi della revisione della montanità e della governance, come pure richiedono a gran voce le stesse Regioni. E’ illuminista, perché riesuma il concetto dell’organo monocratico alla guida dell’ente che era già stato partorito come figlio di nessuno in occasione dell’ultima legge finanziaria, e pretende di eliminare le giunte delle Comunità montane e delle unioni dei comuni creando un mostro giuridico a metà strada tra il podestà del Ventennio e il tecnocrate illuminato e onniveggente che archivia la democrazia rappresentativa.E’ illusionista, perché pretende di far credere che il problema dei costi della politica si risolva in Italia eliminando gli assessori delle comunità montane e portando i consiglieri dei piccoli comuni da 13 a 10 senza intaccare in alcun modo le vere sacche di spreco e di inefficienza.” Il giro di vite per risparmiare tocca anche le attuali tredici Comunità Montane marchgiane: ne resterebbe solo una e cioè quella di Camerino con 11 Comuni su un totale di tredici; degli attuali 122 Comuni riuscirebbero a sopravvivere solo 29. Questo è il nuovo scenario qualora passasse il Ddl taglia costi. La presidente regionale Uncem, Maria Assunta Paci chiede “un coinvolgimento diretto della Regione e dei parlamentari” sollecitando il Governatore a prendere una posizione in materia”. E la scorsa settimana, nella sede Uncem, si sono riuniti tutti i presidenti delle tredici Comunità Montane delle Marche per fare il punto e adottare una strategia d’azione comune. Contro le nuove norme del Governo, naturalmente. Il Ddl in questione stabilisce due criteri: i Comuni sono considerati montani soltanto se l’80% del territorio è superiore ai 600 metri di altezza o se il 50% dello stesso ha un dislivello di almeno 600 metri. Se fosse così, nelle Marche scomparirebbe la Comunità Montana dell’Esino Frasassi, nella provincia di Ancona, con i suoi 10 Comuni, nell’ascolano quella dei Sibillini resterebbe con due Comuni su 11 e cioè Montemonaco e Montefortino, quella del Tronto ne manterrebbe 3 su 8 e cioè Montegallo, Acquasanta Terme e Arquata del Tronto. La sola che resterebbe quasi intoccata è quella di Camerino che salverebbe 11 su 13 Comuni. Le 13 Comunità contano una popolazione di 356.590 per 384 consiglieri di cui 98 fra presidenti e assessori e che per i consiglieri è previsto un gettone di presenza di circa 22 euro per un totale di 67 sedute l’anno. Molteplici gli investimenti realizzati nel 2006: nell’Alta Valmarecchia sono stati pari a 1.044.466, 26 euro mentre nell’Alto e Medio Metauro 2.991.819,33. Nella Comunità dei Monti Azzurri sono stati pari a 1.559.246 a fronte dei 717.565 del San Vicino. Tempi moderni Università, l’Arpam (Agenzia regionale per la protezione ambientale). L’80 per centro andrà, invece, a sostenere le attività dei Cea: una rete articolata in 12 Laboratori territoriali e una trentina di Centri d’esperienza. Queste strutture svilupperanno un’attività collegata alle politiche ambientali realizzate dalla Regione. In particolare, quelle dell’energia sostenibile, della riduzione della CO2, del risparmio idrico legato alla siccità. Su questo fronte, i Cea collaborano con la task force regionale (istituita presso il dipartimento della protezione civile) per sensibilizzare la popolazione a un corretto uso delle risorse idriche ambientali. Storie di squallore italiano A Dragan, l’eroe nnegato, risucchiato dalla corrente alla foce del Piave. Portato chissà dove dall’acqua del fiume che in quel punto, a Cortellazzo (Jesolo), incontra il mare. Domenica mattina attorno alle 12, è scomparso in un attimo Dragan Cigan di 31 anni, cittadino bosniaco, manovale a San Martino di Lupari - in provincia di Padova -, che poco prima si era tuffato in mare assieme ad un altro straniero, un marocchino H. R. di 35 anni, per soccorrere due fratellini di sette e dieci anni , arrivati al mare con mamma e papà da Roncade (Treviso), che stavano per annegare. Alla fine i bimbi se la sono cavata, mentre Dragan non ce l’ha fatta. Ha lottato con tutte le sue forze ma un’onda se l’è portato via e non è più riuscito a guadagnare terra. Il marocchino che con lui si era tuffato è riu- Block Notes La banca con il cuore Vendemmia a rischio L a produzione vinicola nelle Marche dovrebbe restare stabile, ma il futuro della vendemmia 2007 dipenderà dalla possibilità di scongiurare il pericolo siccità. Lo annuncia la Coldiretti Marche, commentando le previsioni diffuse da Ismea e Unione Italiana Vini. La produzione vinicola nelle Marche dovrebbe restare stabile, ma il futuro della vendemmia 2007 dipenderà dalla possibilità di scongiurare il pericolo siccità. Lo annuncia la Coldiretti Marche, commentando le previsioni diffuse da Ismea e Unione Italiana Vini. “Secondo i dati la prossima produzione dovrebbe aggirarsi sul milione di ettolitri, con una qualità eccellente – spiega il presidente Giannalberto Luzi – e c’è dunque la speranza di riconfermare i successi che il vino marchigiano ha ottenuto negli scorsi anni, frutto del lavoro di qualità portato avanti dalle nostre imprese”. Saranno comunque i prossimi trenta giorni a determinare il futuro della vendemmia 2007, visto il problema della carenza di acqua che si sta facendo sentire nelle campagne marchigiane. “In questo momento il livello qualitativo delle produzioni è eccellente – conferma Alberto Mazzoni, vicepresidente nazionale dell’Assoenologi - ma è chiaro che se dovesse perdurare la siccità il rischio dello stress idrico è assai concreto, con un conseguente calo della produzione. Per dire come andrà la vendemmia 2007 dovremo attendere i prossimi trenta giorni”. “Speriamo davvero che i cambiamenti climatici in corso non arrechino danni alle nostre produzioni vinicole – conclude il direttore di Coldiretti Marche, Alberto Bertinelli - già messe a rischio da alcune assurde decisioni come quella di permettere l’invecchiamento del vino con l’utilizzo di segatura. Una pratica che, aggravata dalla mancanza di una informazione trasparente, inganna i consumatori e danneggia le nostre imprese che si impegnano nel mantenimento di tecniche tradizionali, quali la maturazione dei vini in botti di legno”. Educazione ambientale Biglietterie funzionanti Diffusione della cultura della sostenibilità, aggiornamento degli operatori, sostegno alla rete dei Centri di educazione ambientale (Cea). Sono alcuni obiettivi della seconda annualità previsti nel Programma triennale di educazione ambientale (Infea) che la Giunta regionale finanzierà con il fondi del 2007. Su proposta dell’assessore all’Ambiente, Marco Amagliani, l’esecutivo ha individuato i criteri di ripartizione degli 830 mila euro disponibili in bilancio. Il 20 per cento delle risorse andranno a finanziare gli interventi promossi dalla Regione, che coinvolgeranno le forze economiche e produttive, le scuole, le istituzioni, le 3 Trova finalmente una positiva soluzione la vicenda della chiusura delle biglietterie delle stazioni di Marotta e Porto Recanati’. Lo comunica l’assessore regionale ai Trasporti, Pietro Marcolini. Nel corso della riunione svoltasi in Regione con l’assessore Marcolini, il sindaco e il vicesindaco di Mondolfo, Trenitalia, si è assunta l’impegno di ripristinare i servizi mediante l’esternalizzazione del servizio. Nei giorni scorsi, il direttore di Trenitalia Marche, Danilo Antolini, ha comunicato ufficialmente alla Regione che sono state completate le procedure per l’individuazione del gestore dei servizi interni di biglietteria nelle stazioni rimaste impresenziate dal 10 giugno e ha confermato che dal 20 luglio, sarà riattivato regolarmente il scito a raggiungere la riva, tirato su a braccia dagli altri bagnanti che nel frattempo si erano mobilitati per dare una mano. A quanto pare però, non i genitori dei bimbi che non appena hanno riabbracciato i figli, se ne sono andati suscitando l’indignazione degli altri bagnanti. Hanno lasciato la spiaggia senza aspettare l’esito delle ricerche dell’uomo che ha salvato i loro figli. Senza curarsi della disperazione della sorella e degli altri familiari di Dragan, che in Bosnia aveva una moglie e due figli di 4 e 9 anni. Una coppia di Vittorio Veneto è fuori di sé per quanto ha visto: “Ci siamo vergognati di essere italiani quando abbiamo visto i genitori dei bimbi di Roncade salvati andarsene senza neppure avvicinarsi a confortare i familiari dell’uomo annegato e senza ringraziare quel marocchino”. E aggiungono: “Non credevamo ai nostri occhi. Un comportamento inqualificabile”. E pensare che Dragan e H. R. non appena hanno visto i bimbi in difficoltà, senza co- servizio di sportello, come concordato. Continua il lavoro anche per Porto Recanati, per la quale Trenitalia si è impegnata a riaprire, col servizio esternalizzato, nel corso della prossima settimana. ‘L’impegno della Regione - prosegue l’assessore Marcolini - è stato volto a far sì che non si creassero ulteriori problemi per l’utenza, in una fase dell’anno in cui è massima la presenza turistica sul territorio marchigiano e, quindi, è più che mai necessario il migliore funzionamento dei servizi in stazione e, più in generale, a supporto dell’uso dei mezzi pubblici di trasporto’. Un bell’esempio di come la mobilitazione popolare, specie a Marotta Mondolfo, abbia ‘obbligato’ le istituzioni e Trenitalia a tornare sui propri passi... falsi. noscersi, senza parlare la stessa lingua, non hanno perso un momento. E’ bastato uno sguardo d’intesa e si sono buttati in acqua. In quel momento la spiaggia era affollata di bagnanti, ma solo loro si sono tuffati nel disperato tentativo di trarre in salvo i bimbi. La corrente in quel punto è fortissima, i due giovani hanno speso tutte le energie per cercare di salvarli. La riva era lì a due passi, ma sembrava irraggiungibile. Intanto a terra montava l’angoscia. All’apprensione per i due fratellini si aggiungeva l’ansia per Dragan che non ce la faceva più a lottare contro la corrente. Zurica la sorella del manovale bosniaco iniziava a urlare disperata. Con lei c’erano il marito e il figlio. Sono stati minuti drammatici con la famiglia di Roncade che nel frattempo si allontanava. Poco dopo è stata rintracciata dalla polizia di Jesolo che l’ha accompagnata in commissariato per ricostruire la vicenda. Fratelli d’Italia! Il Centro “BignaminiFondazione Don Gnocchi” di Falconara Marittima ha ricevuto dai clienti delle “Banche di Credito Cooperativo Marchigiane” un contributo finalizzato all’acquisto di una nuova apparecchiatura elettromedicale d’avanguardia nel campo della riabilitazione denominata “Tecar”. La “Tecar” (acronimo di Trasferimento Energetico Capacitivo e Resistivo) è una strumentazione che utilizza a scopi terapeutici una forma di diatermia: il contatto capacitivo e resistivo con la finalità di affrontare in modo più efficace le problematiche derivanti da patologie ortopediche. Anche se generalmente il percorso riabilitativo si avvale soprattutto dell’intervento tecnico effettuato direttamente dal fisioterapista, in alcune fasi del trattamento è necessario ricorrere all’aiuto di apparecchiature che riducano alcuni sintomi (quali ad esempio il dolore), o migliorino la rigidità articolare e l’edema, agevolando il recupero funzionale. La “Tecar” presente al Bignamini, farà quindi da supporto all’équipe riabilitativa soprattutto negli esiti recenti di intervento chirurgico o di un evento traumatico: tutte situazioni nelle quali c’è bisogno di sinergia tra le diverse tecniche terapeutiche e tempestività d’intervento per ottimizzare il recupero della funzione. Non si deve dimenticare l’utilità di questo strumento, tuttavia, anche nelle situazioni cliniche che tendono alla cronicità. Un aspetto non secondario di questo strumento terapeutico è che il suo uso richiede presenza costante ed attiva del fisioterapista che, secondo gli obiettivi terapeutici concordati con lo specialista, la utilizza di concerto alle tecniche manuali più tradizionali, potenziandone gli effetti. 4 26 luglio 2007 Senigallia cultura ‘Scritture migranti’ continua Notizie in breve i sindaci del territorio sul piano sanitario regionale Penne del sud Priorità sanità A S iamo giunti al terzo appuntamento con ‘Scritture migranti’, in via Carducci a Senigallia. Giovedì 26 luglio, alle 21.15, ci sarà l’incontro con Valentina Acava Mmaka giornalista e scrittrice italo sudafricana. La sua scrittura riflette il suo impegno sociale e culturale rivolto alla conoscenza dell’Africa. Testimone diretta in Sud Africa dal regime dell’apartheid ai giorni nostri. Si è occupa di questioni africane e tutta la sua opera narrativa rivolta ai ragazzi è incentrata sulla conoscenza delle culture africane. E’ autrice di teatro, racconti e poesie pubblicate in Italia e all’estero. Tra le sue opere più recenti edite in Italia si ricordano i libri per ragazzi: Il mondo a colori della famiglia BwanaVal (Kabiliana 2002); Jabuni il mistero della città sommersa (Emi 2003); I nomi della pace. Amani (Emi 2004); la raccolta di poesie L’ottava Nota (Prospettiva 2002) , il testo teatrale Io…donna…immigrata…. volere dire scrivere (Emi 2004). Coordina laboratori di formazione per immigrati incentrati sulla scrittura teatrale; laboratori sulla fiaba africana, seminari e conferenze sull’educazione interculturale. E’ presidente e fondatore dell’Associazione di Mediazione Interculturale “Soggetto nomade”. Vive tra l’Italia e l’Africa. L’incontro sarà moderato dal critico Massimo Raffaeli. notizie della settimana Senigallia, lunedì 23 luglio, si è svolta la conferenza dei Sindaci del territorio - alla presenza dell’Assessore alla Sanità regionale Almerino Mezzolani - per illustrare il nuovo piano sanitario regionale. Nel documento dei Sindaci del senigalliese viene specificato che la tanto citata “area vasta” dovrà tenere conto di uno squilibrio iniziale, legato alla tempestiva adesione di queste Amministrazioni comunali al piano di razionalizzazione ospedaliera e che pone la Zona Territoriale 4 in una situazione sfavorevole rispetto alle altre Zone appartenenti all’Area Vasta 2 (Ancona, Fabriano, Jesi). E’ stato puntualizzato il rafforzamento dell’ospedale di Senigallia sia in materia di risorse umane sia tecnologiche che “garantiscano la primaria qualità del servizio, valorizzando così le Unità Specialistiche esistenti” . E’ stata indicata la Rsa di Corinaldo come “polo qualificato di riabilitazione” anche intensiva, di riferimento sia per l’area vasta che per la parte nord della Regione, così come Arcevia, che deve mantenere e rafforzare pienamente il livello di qualità e dove non deve essere interrotto il progetto assistenziale. In agenda ci sono anche gli investimenti immobiliari dove viene chiesto di “prevedere una pianificazione successiva ad un progetto gestionale che tenga conto della reale esigenza dei bisogni sanitari di questa Zona territoriale e dello squilibrio esistente rispetto alle altre”. Per l’ospedale senigalliese urge l’adeguamento dei reparti di psichiatria, del pronto soccorso e di fisiatria, il completamento del monoblocco, l’adeguamento delle sale parto e operatorie al quarto piano del monoblocco (dipartiumento maternoinfantile). Nel documento si torna anche a parlare della Rsa di Senigallia, mai realizzata, con la proposta di destinare le risorse per realizzare una struttura di riabilitazione nella palazzina ex Irab. E’ stato chiesto inoltre, per l’hinterland, maggiore personale per l’assistenza domiciliare integrata ed un rafforzamento della rete del Servizio 118, garantendo la presenza del medico a bordo delle autoambulanze per tutto il territorio della Zona e l’intervento in tempi adeguati e appropriati. Nell’elenco c’è anche lo stop alle liste di attesa. L’Assessore Mezzolani ha espresso la volontà di non disattendere alle richieste avanzate. M.B foto di Riccardo Silvi Accesa discussione a Marzocca, dove è partita una petizione per sfrattare la Lega navale. E’ infatti guerra aperta sul litorale per accaparrarsi un lembo di arenile e, a pizzicarsi di continuo, sono i paladini della spiaggia libera contro gli iscritti ed i sostenitori della Lega navale. Rei, questi ultimi, di essersi un pò troppo allargati tanto da aver sottratto la già misera spiaggia ai bagnanti. Dal canto suo la Lega si difende, ricordando che l’allargamento della concessione è stato deliberato dalla Giunta, quindi legittimo. Ad indispettire i bagnanti il fatto che la Lega, dopo aver ottenuto altri venti metri di arenile, abbia rimosso le imbarcazioni che si trovavano in quel tratto spostandole nella spiaggia libera, dove adesso convivono ombrelloni, barche di varie dimensioni oltre ad un ingombrante catamarano. Nei confronti dei natanti, di cui non si conoscono i proprietari, la Polizia municipale è già intervenuta con delle diffide, in cui si invitano i titolari a provvedere in tempi brevi alla rimozione, altrimenti verrà effettuata in maniera coatta dagli stessi vigili urbani. Prima di sequestrare le barche la prassi vuole che si lasci ai proprietari un avviso, perchè siano loro stessi a provvedere, e, solo in mancanza di tempestive risposte, i vigili potranno provvedere d’ufficio. La burocrazia, ed i suoi tempi biblici, sta però un pò stretta ai bagnanti. Chiedono quindi che, in attesa che i titolari si facciano vivi per riprendersi le proprie barche, queste imbarcazioni vengano rimesse all’interno della concessione della Lega Navale. Il pittore Schiaroli in tv Nei gironi scorsi su Rai Sat Utile Giovanni Martines Augusti, più noto come conte di Senigallia, ha parlato di imprenditoria cultura ospite negli studi di Saxa Rubra accompagnato dal pittore Schiaroli da Senigallia che per la prima volta ha dipinto un quadro in diretta televisiva. Il pittore Schiaroli è considerato da Vittorio Sgarbi la vera rivelazione della pittura italiana di quest’anno. Marchigiani e argentini “Qual è la cosa più simile alla vita? Un campo di calcio. Là dentro ci sono tutti i personaggi. “ Sono parole del famoso centrocampista Renato Cesarini , nato a Senigallia l’11 aprile 1906 e trasferitosi da bambino in Argentina. La sua storia, la sua travolgente personalità, il suo estro e le sue performance sui campi di calcio di tutto il mondo figurano assieme a tanti altri marchigiani illustri e non, nel libro “Terra promessa -il sogno argentino”, edito dal Consiglio Regionale delle Marche e scritto da Paola Cecchini, giornalista dell’Ufficio Stampa dell’Ente. l’inaugurazione alla casa protetta a denti stretti Giardino in festa Succede a Senigallia Barchette * “Le norme che disciplinano l’utilizzo dell’arenile vanno rispettate e i trasgressori saranno ovviamente multati”. L’assessore al turismo Luigi Rebecchini “stoppa” il proliferare dell’abusivismo in spiaggia e rilancia controlli a tappeto e multe per i contravventori. Dalle attrezzature da spiaggia incatenate in pianta stabile sull’arenile libero, dai venditori ambulanti e vu cumprà irregolari, alle barche arenati al di fuori degli appositi spazi adibiti al rimessaggio fino al mancato rispetto del divieto per i baretti del lungomare di somministrare le bevante nei bicchieri e bottiglie di vetro. * Stava per mettere a segno l’ennesimo furto all’interno di una abitazione ma i padroni di casa, svegliatisi di soprassalto, hanno allertato i carabinieri. Sono stati i militari della stazione di Marzocca, coordinati dal capitano della compagnia di Senigallia Americo Di Pirro, a sventare il tentativo di furto messo a segno da G.S., un albanese di 28 anni, arrestato perché autori di altri due furti perpetrati due sere prima all’interno di due abitazioni, sempre nella frazione senigalliese. * Indagini a tappeto che si stanno concentrando su un gruppo ben preciso quelle avviate dai Carabinieri dopo l’aggressione ai danni delle tre giovani senigalliesi ad opera di una “ladra” di nazionalità straniera. L’episodio si è verificato intorno alle 5 del mattino di due domeniche fa all’interno della discoteca Mamamia, in via Mattei, dove tre ragazze anconetane G.I., di 22 anni, la sorella di sedici, ed una amica, A.M., di 18, sono state prese a calci e pugni da una ragazza di nazionalità straniera che aveva rubato la borsetta ad una delle tre amiche. * La VI Commissione consiliare, che ha competenza in materia di risorse finanziarie, partecipazione e decentramento, ha proceduto nella sua ultima riunione, svolta il 20 luglio scorso, ad eleggere il nuovo Presidente. Si tratta di Alessandro Castriota, eletto nelle liste dei Verdi per la Pace, che subentra così al suo compagno di lista Marcello Mariani, dimissionario dall’incarico a seguito della recente elezione in Consiglio Provinciale. * Una volta riempiti in poche ore i posteggi a pagamento sul litorale, sia sabato che domenica gli automobilisti-bagnanti hanno iniziato ad “inventare” parcheggi su ogni via laterale in prossimità della spiaggia.La statale è stata invasa dai mezzi parcheggiati ai lati e passi carrabili, divieti di sosta o di fermata sono diventati invisibili. Indirizzo mail per i rifiuti Il CIR33, consorzio intercomunale Vallesina-Misa, nato con lo scopo di gestire lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani nel nostro bacino di appartenenza, ha comunicato l’attivazione di un nuovo indirizzo e-mail che sarà a disposizione delle amministrazioni e soprattutto dei cittadini per ogni informazione riguardo alla materia di competenza. Tutti gli utenti possono d’ora in poi rivolgersi a tal fine all’indirizzo di posta elettronica [email protected]. G iardino in festa è il titolo della festa di inaugurazione degli spazi esterni completamente rinnovati della Casa protetta per Anziani di Senigallia. Venerdì 27 luglio, il giardino di via Cellini, vicino all’Ospedale, si animerà di tanti appuntamenti. Alle 18.30 ci sarà una breve seduta dimostrativa all’aperto di Pet Therapy (attività di terapia assistita con animali). Seguirà un intrattenimento musicale ‘La musica che innamora’ a cura del maestro Giacomo Rotatori, per la scuola di musica Bettino Padovano. E intanto sempre la Casa Protetta per Anziani bana cura di disce un concorso pubblico di idee, per l’ampliamento della struttura che ospita gli anziani, anche rendendo idoneo il fabbricato adiacente alla Residenza Protetta di via Cellini (al momento in uso alla Azienda Sanitaria n. 4). Detto edificio dovrà inoltre essere funzionalmente collegato alla limitrofa struttura già funzionante come Residenza Protetta. Copia del presente Bando verrà pubblicata all’Albo dell’Ente, all’albo Pretorio del Comune di Senigallia e verrà data idonea pubblicità mediante pubblicazione sul sito Internet del Comune di Senigallia. Giuseppe Nicoli Dill’ al monc’ in piazza • Due segnalazioni ci sono pervenute da un nostro fedele abbonato. La prima pone questa domanda: ‘Se agli albergatori è stato riservato un parcheggio privato, perché non viene loro obbligato di tenerlo pulito? Chi va alla chiesa di S.Maria Goretti quale spettacolo vede?’. L’altra richiesta, che prega di girare all’assessore interessato, si riferisce al perché non è stata ripristinata la segnaletica nel grande parcheggio di fronte alla nuova pista di pattinaggio alle saline: macchine e camion in un grande caos, dove possono sistemarsi tanti mezzi, pochi e male posizionati. • Numerosi sono gli appartamenti già abitati ed una decina le attività commerciali in funzione presso il nuovo complesso residenziale dell’ex Consorzio agrario di via Piave. C’è però ancora da risolvere il problema relativo all’ultimazione dei lavori al piazzale interno al complesso ed i com- mercianti della zona hanno segnalato che a distanza di quasi tre anni i lavori non sono stati ancora conclusi. E’ stato progettato anche un parcheggio a servizio del complesso e sulla piazza – dove dovrebbe sorgere una fontana – è previsto un passaggio pubblico comunale dall’arco di accesso all’ex consorzio. “Sarebbe bello - ha precisato una barista della zona - avere la possibilità di una passeggiata che iniziasse dal ponte Garibaldi e finisse al parco della Pace, passando all’interno del complesso residenziale. Si avrebbe la possibilità di valorizzare i vari negozi che invece soffrono per il prolungarsi di questa situazione”. • Si è avuta notizia che riprenderanno presto i lavori per la realizzazione di sedicidi nuovi alloggi di edilizia popolare in via Piave. Certamente questo è un bene perché aumentano le abitazioni da assegnare ai cittadini che ne hanno necessità. 26 luglio 2007 senigallia frazioni Marzocca nasce dal genio imprenditoriale del conte Ubaldo Fiorenzi La storia di una frazione N ello scorso numero di Voce Misena avevamo lanciato un appello ai lettori per farci avere notizie su Ubaldo Fiorenzi, il cui monumento a Marzocca è stato restaurato giorni fa. Ci chiedevamo chi fosse questo uomo degno di essere ricordato in questo modo. L’appello è stato accolto e Susanna Marchetti.marzocchese, ci ha inviato un numero del giornale della frazione ‘Passaparola’ che dedica a Fiorenzi un lungo articolo che riportiamo Me lo trovai davanti improvvisamente; indossava una giacca stretta sui fianchi, pantaloni alla cavallerizza e un paio di stivali infangati. “Buon giorno” disse cordialmente. “Buon giorno” risposi io a mezza voce. “E’ sicuramente il fattore del conte Fiorenzi” pensai. Di quell’incontro non riferii nulla a casa; a quell’epoca, avrò avuto 15-16 anni, le mie opinioni contavano poco. Solo alcune sere dopo, a cena, i miei parlarono di un progetto innovativo, di un vigneto “a gradoni” portato avanti da Fiorenzi, e solo allora mi resi conto che quel bell’uomo, gioviale, che avevo incontrato, era proprio il Conte! Un ricordo indelebile, difficile da dimenticare! Q uesto è il ricordo lucido di Guerrina, classe 1910, che per puro caso aveva incontrato Ubaldo Fiorenzi, il quale aveva messo le radici sul territorio montignanese e avrebbe determinato, sotto molti aspetti, un radicale cambiamento, soprattutto nella contrada di Marzocca. Prima di parlare della figura del nobile osimano, delle sue opere, giova ricordare il contesto storico nel quale egli operava, gli aspetti di vita sociale del borgo, le contrade, la vita nelle contrade, anche con uno sguardo rivolto al passato. Sostanzialmente un mondo fermo, fatto di gente che alterna l’attività contadina con quella della pesca; le barche vengono lasciate a marina e, ogni giorno, i pescatori tornano “in alto”, al vecchio borgo. Fondali bassi e sabbiosi a nord, alti e ghiaiosi a sud. Su quel tratto di costa e inizio collina, poche case, il resto acquitrini e selva. Nemmeno la deposizione dei binari e lo sferragliare dei treni aveva scosso la gente. La “stazione” si chiamerà Montignano. L’arrivo dei Ruspoli a fine ottocento, i quali avevano scelto la villa di Montignano quale residenza estiva, non determina, almeno nel primo decennio, nessun cambiamento; anzi, più che operativo; si utilizzava un impasto mai, evidenzia il radicato amore per composto da cemento e ghiaia del il mare. “Vulen la sciabca” risponde mare, lavata con acqua dolce e cola gente ad una proposta del princi- lata direttamente nelle casseformi. pe di impiantare una fornace in zona Contemporaneamente, nella capitaTorre. In seguito saranno le lacrime le, si iniziava una intensa campagna versate dalla nostra gente, mandata pubblicitaria. Nei Ministeri, negli in massa nella piantagione di cotone uffici romani, vengono affissi dedi Sunny Side, in Arkansass, di pro- pliant con foto del villaggio che sta prietà dei Ruspoli, a scandire il tem- nascendo sull’Adriatico a 60 metri po. Quando nel 1925 arriva Fiorenzi, dal mare, con villini dal giardino sicuramente nella popolazione, se recintato e pozzo privato, al prezzo non avversione, esiste una sorta di di 5000-8000 e 15000 lire, pagabili resistenza mentale, insofferenza nei anche in molte rate. Il desiderio di confronti dei nobili e dei proprietari Ubaldo Fiorenzi era di costruire case terrieri. Gli Albani, i Bilardi, i Caval- ben curate, esteticamente piacevoli e, appunto, Ruspoli non avevano li, con sistemi economici accessibili lasciato un buon ricordo. Tuttavia, il per chi “altrimenti la casa non se la nobile osimano viene accettato dalla sarebbe potuta permettere”. Qualche gente per la sua dinamicità, la voglia famiglia ne comperò persino due. di fare e di innovare; le sue iniziati- In pochi anni si sviluppa un nuovo ve suscitano interesse. Sicuramen- villaggio; i proprietari in gran parte te Fiorenzi non vive all’ombra del sono romani. Si potrebbe dire: dalblasone. Del resto il padre Adolfo, le legioni romane di Mons. Ignanus amante dell’agricoltura, aveva dedi- (Montignano) alla “allegra colonia” cato molto tempo alla realizzazione di Marzocca. In un secondo tempo di una mietitrebbia con speciali pre- si costruì in collina e nacquero così i rogative; purtroppo, nel collaudarla “Vialetti dei pini”. Il progetto, al quaera rimasto mutilato di una mano. le Fiorenzi teneva particolarmente, Il nonno Francesco fu un personag- prevedeva tanti viali paralleli con gio rilevante dell’800. Iscritto alla una serie di villette con una grande Carboneria e alla “Giovane Italia”, fu piazza a metà collina, ma per intralci eletto nel primo Parlamento del Re- burocratici, o forse per motivi politigno d’Italia. Ingegnere ed architetto, ci, non fu mai realizzato. A distanza portò l’acqua e la corrente elettrica di tempo si potrebbe osservare che in Osimo, progettò e diresse il re- se il progetto fosse andato in porto stauro delle mura e la costruzione di probabilmente oggi non parleremo altre strutture importanti della città, dell’autostrada troppo a ridosso del come la stazione, e la realizzazione centro abitato. In seguito, il conte del tronco ferroviario Ancona-San Fiorenzi accettò la proposta di coBenedetto. struire, con il suo sistema brevettato, Ubaldo Fiorenzi, negli anni ’20, ave- case in Jugoslavia. In tre anni reava acquistato nel nostro compren- lizzò due villaggi. Durante la guerra sorio un notevole appezzamento di si trasferì a Milano dove la Saffa. gli terreno, decidendo di trasferirsi in affidò la costruzione del villaggio questa zona. Aveva studiato a lungo operaio di Magenta e abitazioni per la qualità e la quantità della ghiaia la Breda a Sesto S.Giovanni. Sempre della spiaggia di Marzocca, un ele- con il sistema delle casseformi inimento importante che gli consentirà ziato a Marzocca. Nel 1947, all’otdi realizzare un suo nuovo brevet- tavo triennale di Milano, il brevetto to. A metà collina costruisce la sua delle casseformi “Fiorenzi-Breda” casa, con la terra del posto e usando fu premiato con medaglia d’argento. la “blocchiera idraulica” di brevet- Nel 1949, mentre l’ing.Franceschetti, to Fiorenzi; la macchina realizzava da New York, stava trattando il lanblocchi di terra compressa a 250 cio del brevetto in America, in agoatmosfere. Il sistema era stato speri- sto Ubaldo Fiorenzi viene a mancare mentato, con ottimi risultati, in va- a causa di un incidente stradale. A rie regioni d’Italia, particolarmente perpetua memoria e come segno nelle Marche, Lazio e Toscana. Evi- tangibile di riconoscenza dei suoi dentemente prelevando il materiale meriti, l’Amministrazione Comusul posto, si riduceva di gran lunga nale di Senigallia gli dedicherà un i costi di costruzione. Con il sistema monumento posto a metà strada su brevettato “Casseformi Fiorenzi”, sul quel lungomare di Marzocca, che lungomare di Marzocca si inizia- negli anni ’30 aveva progettato e corono a costruire i primi villini. Un struito. progetto ambizioso, sotto il profilo (testo di Mauro Mangialardi) sociale Presentati tre nuovi pulmini per anziani e diversamente abili Mezzi per il diritto a muoversi T re nuovi mezzi per il trasporto di disabili saranno disponibili a breve per i disagiati e gli anziani senigalliesi: questo grazie ad un protocollo d’intesa tra il Comune di Senigallia, la Casa Protetta per Anziani, la Cooperativa Sociale H Muta e la ditta Mgg (Mobilità Garantita Gratuitamente). Mgg Italia è una società specializzata nella fornitura di autoveicoli per la mobilità di persone con limitate abilità motorie: collabora con enti pubblici e gli enti beneficiari (in questo caso il Comune di Senigallia) possono usufruirne in comodato d’ uso gratuito. Questo è possibile grazie alla pubblicità applicata sulla carrozzeria degli autoveicoli adeguatamente attrezzati per il trasporto di persone svantaggiate. Si tratta, quindi, di un servizio molto utile che crea una solidarietà condivisa tra coloro che desiderano far conoscere la loro attività commerciale attraverso un mezzo pubblicitario innovativo e solidale. Grazie alla Mgg la Casa Protetta Per Anziani e l’ H Muta saranno dotate di importanti mezzi - sottolinea l’ assessore Rebecchini - la nostra città da sempre ha una grande attenzione verso i problemi legati al sociale. In questo modo sarà possibile migliorare la qualità del servizio sociale cittadino complessivo. Grande soddisfazione è stata espressa anche da Francesca Paci, presidente della Casa Protetta per Anziani e da Marina Marinelli, rappresentante della Cooperativa H Muta. Presente all’illustrazione dell’iniziativa anche Raffaele Di Pancrazio della Mgg Italia: ‘Siamo un’ azienda che investe gran parte del guadagno nell’ ambito sociale: chi crede in questo progetto ha un importante ritorno di immagine. I vantaggi per il Comune e gli altri enti pubblici sono molteplici: hanno a disposizione un mezzo a costo zero e le persone con disagio possono recarsi tranquillamente a fare le visite mediche di controllo o possono fare delle gite fuori porta’. Per l’ esattezza sarà messo a disposizione della Casa Protetta per anziani un Ducato, mentre all’ H Muta andranno due Doblò, entrambi mezzi della Fiat. 5 l’ex fruttagel ha presentato i suoi programmi Orto verde cresce B uone notizie per la ex Fruttagel. Investimenti per oltre 4 milioni di euro, innovazione tecnologica ed energie rinnovabili. Questi in sostanza i punti cardine dell’accordo firmato tra l’assessore regionale alle Politiche Agricole Paolo Petrini, il sindaco Luana Angeloni, l’assessore provinciale Marcello Mariani, il responsabile regionale della Flai-Cgil Mohamed Elhalsani, il responsabile regionale della Fai-Cisl Silvano Giangiacomi e i vertici di Orto Verde, la società che ha rilevato la ex Fruttagel. Ecco le prospettive per lo stabilimento di Cesano. Lo scatolato verrà gradualmente abbandonato a favore dei surgelati, questi ultimi avrebbero infatti una resa migliore nel rapporto costi-produzione. Proseguirà invece quella dei pomodori. Ma per lavorare i surgelati occorrono nuovi impianti. Così con un investimento di circa 4 milioni e 500 mila euro, che sarà concretizzato nel 2008, la Orto Verde rinnoverà le linee produttive e naturalmente le celle frigorifere. Anche la struttura verrà risistemata. La copertura del capannone è costituita da eternit ed i vertici aziendali avrebbero manifestato la volontà di bonificare quella superficie. Intervento che vedrà anche l’installazione sul tetto di un impianto di fotovoltaico. A questo va aggiunto anche il recupero, stimato attorno al 70%, dell’acqua utilizzata per la produzione. Nel 2007 i giorni lavorativi erano 7.500 ma per il 2008 ne sono previsti circa 15.000 per arrivare ai 18.000 del 2009. La crisi della ex Scac-Fruttagel è venuta alla luce nell’ottobre 2006 quando i vertici della Fruttagel hanno comunicato la volontà di chiudere i battenti. a causa dei risultati negativi di produzione, registrati alla fine del primo semestre 2006 e che hanno convinto i dirigenti della Fruttagel ad accantonare il piano industriale varato nell’agosto 2005, dopo averlo concordato con le parti sindacali. Giovedì 26 si terrà la riunione finale al ministero delle Politiche Agricole per la comunicazione ufficiale della rinascita dell’azienda ortofrutticola. L.M. tre giornate di iniziative, tra foto e teatro Rione Porto in festa N ei giorni 27, 28, 29 lu- registro dei teatri amatoriali glio avrà luogo la tra- riconosciuti dal Ministero dizionale Festa del Rione dei Beni Culturali. Porto, giunta ormai alla Dal 27 al 29 luglio, sempre XIII edizione. L’iniziativa in via Carducci, avrà luogo è promossa come sempre l’esposizione delle numerodall’Associazione Culturale se opere partecipanti al 2° Rione Porto con la fattiva Concorso fotografico “Senicollaborazione dell’Ammi- gallia in un clic” e valutate nistrazione Comunale ed è dalla giuria costituita da: volta a ribadire l’impegno Ferruccio Ferroni, Aristiad animare il quartiere ed de Salvalai, Marco Lion. La a testimoniare il lavoro di premiazione del concorso la ricerca e di tutela delle avrà luogo domenica 29 alle tradizioni locali, per cui via ore 19,00. Negli stessi giorni Carducci (la stràda grànda le foto del concorso saransa pòrta Faŋ) sarà ancora no affiancate da una serie di una volta la sede più appro- immagini elaborate da Alpriata per ospitare le diverse berto Angelini quale introiniziative che compongono duzione alla sua più ampia l’evento del 2007. “personale” che partirà da Il gruppo teatrale “I Maz- domenica stessa nell’ampio zamurèi” nei giorni 28 e 29 cortile della sua abitazione rappresenterà la commedia (in via Arsilli); inoltre sadialettale inedita “Bàlla chә ranno esposte una serie di tә pàssa”, una storia tutta immagini che comporranno portolotta ideata e scritta un ideale percorso storico da Carla Casci Ceccacci che lungo le antiche mura delne ha curato anche la re- la città per “rispolverarne” gia con l’aiuto di Giuseppe l’esistenza e la bellezza e per Mandolini (Pepìno). Il cast sollecitare una maggiore atè composto dagli attori: Ma- tenzione verso tale patrimoria Bartolacci, Lucia Benen- nio. Alla mostra fotografica chia, Nello Berluti, Giuliana delle mura sarà abbinato un Giraldi, Cino Giulianelli, gioco-invito a collocare al Roberto Mancini, Mirella loro posto alcune immagini Mori, Silvano Mosconi e Te- estrapolate dalle varie corticla Pasquini; la scenografia è ne succedutesi nel tempo. ancora una volta opera del L’Associazione Culturale vulcanico Ilario Bernacchia Rione Porto si è altresì dotacoadiuvato dai tecnici Paolo ta di un proprio sito internet Olivi e Franco Petrolati; i co- (www.rioneporto.it), ancora stumi sono di Lina Conditi. in fase di allestimento, dove Lo spettacolo sarà presen- sarà possibile ripercorrere tato a partire dalle ore 21,15 l’attività fin qui svolta, accoda Vanessa Barabesi e Ilaria gliere nuove adesioni all’asBernacchia e sarà replicato sociazione e prendere visiol’11 agosto al Foro Annona- ne dei nuovi programmi sui rio. Il gruppo teatrale è stato quali si sta lavorando. inserito nei giorni scorsi nel Giuliano Bedini 6 26 luglio 2007 Chiesa C’è vita in parrocchia Minicamposcuola Adulti di Ac ad Arcevia attualità Il missionario è stato liberato e forse finiscono anche le polemiche Padre Bossi insegna Dal 24 al 26 agosto prossimi, presso l’hotel ‘Alle terrazze’ di Arcvia, si terrà il Mini - camposcuola adulti di Ac. Il camposcuola è aperto a tutti i laici adulti e “adultissimi” che desiderano vivere un’esperienza di crescita umana e cristiana insieme. Le iscrizioni vannoc comunicate entro il 10 agosto a : Anna Guerri 338.6715231, Lidiola Santini 071.7923263. Notizie utili: partenza da piazza del Duomo venerdì alle ore 16,30, rientro domenica alle 19,00 circa. Costo - dal venerdì alla domenica - pensione completa euro 72. Solo pranzo o cena euro 15. Supplemento camera singola euro 5 al giorno. Movimento mariano Dal mese di ottobre 2007 (in data da stabilirsi) avrà inizio il cammino di affidamento-consacrazione a Maria presso il seminario Vescovile di Senigallia. Il suddetto cammino sarà tenuto dall’assistente diocesano del Movimento Mariano don Emanuele Lauretani e avrà termine alla fine del mese di marzo 2008. I moduli per l’iscrizione si possono ritirare presso gli uffici della Curia (dalla sig.ra Lea). Castelleone di Suasa e la Bielorussia Anche quest’anno la Comunità parrocchiale di Castelleone di Suasa ha ospitato 10 bambine Bielorusse e due accompagnatrici. Siamo arrivati al settimo anno di questa iniziativa che comporta tanti sacrifici ma che dona tante soddisfazioni. I ragazzini provengono dalla scuola del villaggio di Dory, con la quale si è instaurato un gemellaggio, infatti alcuni castelleonesi sono andati a visitare quei luoghi lontani e ogni anno viene donato materiale didattico da utilizzare nella loro scuola. Ogni due anni si alternano maschietti a femminucce, questa volta è toccato a quest’ultime essere ospitate negli accoglienti locali della “Casa della comunità” di via Roma di proprietà della Parrocchia. Questa iniziativa insieme a tante altre: adozioni a distanza, Progetto Gemma, le innumerevoli opere della Caritas locale fanno della Parrocchia SS. Pietro e Paolo una comunità viva ed una realtà attiva nel panorama Diocesano. Anche questa volta moltissimi suasani si sono mobilitati per accogliere nel modo migliore le bambine che per la prima volta sono venute in Italia, chi offrendo la propria disponibilità a cucinare o a pulire i locali, chi portando le bambine al mare o accompagnandole a delle brevi gite, chi offrendo denaro per acquistare vestiti o scarpe. Una vera gara di solidarietà alla quale hanno partecipato anche associazioni, aziende, commercianti, le filiali delle due banche che operano in loco, l’amministrazione comunale e la Fondazione della Cassa di Risparmio di Jesi, che come al solito, non ha fatto mancare un cospicuo contributo in denaro. La parrocchia unitamente al comitato d’accoglienza ringrazia tutti e si augura di poter portare avanti questo progetto anche per gli anni futuri, una iniziativa che oltre a far del bene ai bambini colpiti dalle radiazioni della centrale nucleare di Cernobyl arricchisce umanamente i castelleonesi e li unisce nello spirito di solidarietà. Lamberto Toderi F inalmente libero, padre Bossi. Ora che la paura per la sua incolumità è finita, possiamo permetterci alcune considerazioni su come, ancora una volta, anche una storia del genere abbia messo in moto polemiche e strumentalizzazioni di cui, a telecamere spente, nessuno si ricorderà più. Fino alla prossima occasione ‘buona’. Nello stesso istante in cui la famiglia Bossi, raro esempio di sobrietà e intelligenza, chiedeva silenzio e misura, in tanti si stracciavano le vesti, anche nella Chiesa, scandalizzati dal presunto disimpegno istituzionale per la sua liberazione. Non si capisce su quali basi siano state fatte queste dichiara- In vista del meeting dell’amicizia tra i popoli - rimini Verità, il nostro destino S zioni, se supportate da notizie certe o se diffuse per mettere in moto canali ‘informali’ di opposizione. L’importante, anche in questo caso, era differenziarsi, spaccare, non perdere occasione per lanciare polemiche. Cadendo nella trappola dei rapitori, che oltre a volere i riflettori puntati sulle proprie istanze, giocano e non poco sulle contrapposizioni ideologiche nelle opinioni pubbliche dei paesi dei sequestrati. In Italia riusciamo a ‘far litigare’ anche i rapiti: Mastrogiacomo ‘contro’ padre Bossi, il giornalista ‘radical chic’ contro il missionario cattolico: per il primo tutti in piazza; per l’altro la mobilitazione di chi ha paura della deriva laicista. Il diritto di cronaca, contro il diritto all’evangelizzazione. Riusciamo a dividerci anche sui perseguitati. Quelli cristiani contro quelli islamici, la libertà religiosa di alcuni contro quella di altri. Ma perché non ci decidiamo a fare un po’ di silenzio ed ascoltare chi vive sulla propria pelle tutta questa violenza? Perché non ascoltiamo la voce di padre Bossi che ci mette tutti in riga quando dichiara, appena liberato: ‘Non sono arrabbiato con i miei rapitori, sanno che ogni notte pregavo per loro’ e si dice scosso per la morte dei marines impegnati nella sua ricerca. O la testi- erata di grande emozione, quella di venerdì scorso, al Foro Annonario di Senigallia con il concerto di Marco Poeta e il suo Fado portoghese. Stupenda l’interpretazione vocale di Elisa Ridolfi. Nell’occasione è stata presentata la prossima edizione del Meeting per l’amicizia tra i Popoli dal titolo “La verità è il destino per il quale siamo stati fatti ” che si terrà a Rimini dal 19 al 25 agosto 2007 (Rimini Fiera, ingresso libero). La ricerca della verità è da sempre la sfida più impegnativa per l’uomo. L’uomo, infatti, per sua natura è portato a cercare la verità e in tale ricerca impegna tutta la forza della sua ragione. Vi è però, soprattutto oggi, una sfiducia ultima circa la possibilità di conoscere la verità; il relativismo e lo scetticismo che minano la nostra civiltà ne sono una diretta conseguenza. Così la vita, privata di certezze, diviene opaca, apparentemente priva di senso e ultimamente esposta ad ogni possibile forma di violenza e sopraffazione. monianza di padre Angel Calvo, missionario clarettiano: ‘Ho ricevuto messaggi di gioia e solidarietà da gruppi musulmani e indigeni che con noi hanno partecipato insieme ai protestanti alle veglie di preghiera. Tutti hanno ringraziato Dio per aver ritrovato padre Giancarlo’. Già, la preghiera unisce, non può mai dividere; nella preghiera si sperimenta quella “Famiglia umana, comunità di pace” che il papa richiama nel suo prossimo messaggio per la Giornata mondiale della pace. Ed è stata utile e bella, in questo senso, la partecipazione di Ebrei e Musulmani alla manifestazione romana per la libertà religiosa nel mondo. L’Iraq è un inferno per tutti, per i cristiani, per i musulmani che saltano per aria ogni giorno, per chi non ha voglia nemmeno di schierarsi, perché la prima conquista quotidiana, lì, è vivere. Ogni giorno decine e decine di morti ammazzati dagli attentati suicidi: la più tragica, sistematica negazione della verità alla quale ogni credente dovrebbe tenere di più: ‘Ogni uomo è creato ad immagine di Dio’. Lo stesso motivo per il quale, padre Bossi, continuerà ad essere laddove questa dignità e messa duramente alla prova, in mezzo alla foresta filippina. Laura Mandolini La sfiducia nella possibilità di conoscere la verità coincide con l’intima sfiducia nell’esistenza stessa della verità; senza di essa, però, l’uomo viene privato della speranza di poter dare risposte certe ai grandi interrogativi della vita che rendono inquieto il suo cuore. Il titolo del prossimo Meeting propone con certezza che “La verità è il destino per il quale siamo stati fatti”, rilanciando la sfida contro quel pensiero debole che vorrebbe negare l’esigenza di un significato ultimo per cui l’uomo agisce, soffre, ama, pensa. La nostra epoca è profondamente segnata da correnti di pensiero che, non riconoscendo più la realtà nella sua oggettività, come qualcosa che si pone davanti all’uomo e che l’uomo può riconoscere, pretendono che sia la ragione a dare consistenza alla realtà. La sola alternativa è che la verità sia qualcosa o qualcuno che all’uomo può accadere di incontrare, qualcosa che succede: un avvenimento per l’appunto. Giuseppe Olivetti Scuola di musica e pace a Gerusalemme La mobilitazione della comunità marchigiana a favore del “Magnificat”, Scuola di musica e di pace a Gerusalemme creata da Padre Armando Pierucci (nella foto, al centro), francescano marchigiano da quasi vent’anni in Terra santa, è forse uno dei risultati più belli scaturiti dal pellegrinaggio di giornalisti promosso a gennaio 2006 dall’Ucsi Marche. Padre Armando è riuscito a arricchire la scuola di nuovi strumenti rafforzando l’attività a favore degli studenti appassionati di musica, che mai come in questi anni si è rivelato linguaggio universale anche per fare dialogare popoli divisi dalla guerra. Tra gli interventi più significativi, va segnalata l’iniziativa dell’associazione Premio Vallesina, che dopo aver consegnato a padre Armando 20 mila euro frutto dell’incasso della serata di gala della terza edizione del Premio e 5 mila euro in borse di studio in memoria di Gianfranco Carancini, si è assunta l’impegno di reperire 120 mila euro per sostenere la scuola, che attualmente, in attesa della nuova sede, vive in uno scantinato privo di aria, senza finestre e pieno di umidità. 120 mila euro in aggiunta ad una richiesta avanzata alla fondazione Cariverona per 300 mila euro a fondo perduto al fine di permettere di ristrutturare nuovi locali destinati al Magnificat e trasferire i 200 studenti. Padre Armando è in questi giorni nelle Marche per rafforzare questi contatti e verificare la concretezza di disponibilità avanzate anche dalle istituzioni locali. la parola ai vescovi - rubrica curata dal sito chiesamarche.org armando trasarti Viene da Fermo il nuovo pastore fanese Il nuovo vescovo di Fano M ons. Armando Trasarti è il nuovo vescovo di Fano. Il lieto annuncio è stato dato sabato scorso dall’arcivescovo di Pesaro monsignor Piero Coccia che, in luogo del vescovo di Fano Vittorio Tomassetti ancora ricoverato in ospedale, ha aperto la lettera sigillata, inviata dal Vaticano, contenente il nome del successore di quest’ultimo. Nello stesso istante – era mezzogiorno – l’annuncio è stato reso pubblico in Vaticano e nella diocesi di Fermo, dove monsignor Trasarti ricopre il ruolo di vicario generale. Monsignor Coccia ha adempiuto al suo compito nella sala degli arazzi in Episcopio, di fronte a tutto il clero della diocesi convocato appositamente per conoscere il nome del nuovo pastore, insieme ai laici che collaborano attivamente con la chiesa. Accanto a lui c’era monsignor Bertozzi. “In data 21 luglio 2007 – ha evidenziato – il Santo Padre ha nominato nuovo vescovo della diocesi di Fano, Fossombrone, Cagli e Pergola, monsignor Armando Trasarti, vicario generale dell’Arcidiocesi di Fermo”. L’annuncio è stato sottolineato con un lungo applauso. Il vescovo di Pesaro ha sentito anche il dovere di manifestare la sua riconoscenza a monsignor Tomassetti che per un decennio, con grande amore, notevole equilibrio e assoluta dedizione ha retto la diocesi. Monsignor Trasarti verrà consacrato vescovo il prossimo 7 ottobre nella cattedrale di Fermo dove fino ad oggi ha svolto il suo ministero, ma in quella occasione non mancherà la presenza di una folta delegazione di fanesi che già in quel momento gli esprimeranno il calore della loro accoglienza. Molto probabilmente, il presule, poi prenderà possesso della sua diocesi la domenica seguente, quando farà il suo ingresso ufficiale a Fano. Intanto, monsignor Trasarti ha rivolto un significativo messaggio a tutti i fedeli delle sue quattro diocesi riunite. Il suo primo pensiero è stato rivolto al suo predecessore, di cui ha ammirato in modo particolare la fedeltà e la testimonianza resa in questi ultimi tempi attraverso l’infermità. E non ha dimenticato nemmeno monsignor Mario Cecchini, che è stato vescovo di Fano prima di Tomassetti, anche lui, a causa della sua sofferenza, denominato “lampada vivente della fedeltà al Signore”. Si è poi rivolto ai sacerdoti e ai fedeli con queste parole “Io sarei un vescovo terribilmente sfortunato se non vi volessi bene. Posso assicurarvi che desidero con tutto me stesso entrare al vostro servizio e mettere a disposizione di tutti le mie povere forze, quel poco che ho e che sono. Soprattutto dei preti, sia di coloro che svolgono il loro ministero in Diocesi sia di quelli che la comunione e la sollecitudine tra le Chiese vede impegnati in altri organismi della Chiesa italiana o in terre lontane”. Monsignor Trasarti ha rivolto poi parole di apprezzamento ai diaconi, primi collaboratori del vescovo, esperti soprattutto nel servizio; e infine ha evidenziato il ruolo dei laici, quali “indispensabili protagonisti della trasformazione del mondo attraverso l’evangelizzazione e la testimonianza e attraverso l’assunzione di responsabilità in tutti i settori della vita sociale ed ecclesiale”. 26 luglio 2007 Chiesa LORETO 2007 SARÀ UN GRANDE EVENTO! Uno speciale momento di attenzione della Chiesa verso i giovani. Un’occasione per incontrarsi, conoscersi, scambiarsi esperienze e condividere gli aspetti fondamentali della vita di noi giovani. Ci ritroveremo insieme con Papa Benedetto l’1 e il 2 settembre a Loreto, sul grande prato di Montorso, per ascoltare la sua voce e per pregare insieme a lui. ISCRIVERSI È INDISPENSABILE! Non sarai un partecipante anonimo e darai il tuo sostegno a questo grande momento ecclesiale. Puoi rivolgerti al responsabile per la Pastorale Giovanile della tua diocesi, oppure iscriverti direttamente on line, anche con i tuoi amici, nel sito www.loreto07.it. Iscriversi è importante! 7 UN EVENTO ECOLOGICO AIUTIAMO LA CHIESA IN ETIOPIA Loreto sarà un evento rispettoso del Creato: ti proporrà comportamenti e stili di vita efficaci per la tutela dell’ambiente, dalla raccolta differenziata dei rifiuti all’utilizzo delle bio-plastiche. Inoltre tutti gli oggetti che riceverai saranno riutilizzabili anche a casa: non c’è niente da buttare! A Loreto ti verrà proposto un gesto concreto di solidarietà, rivolto alla Diocesi etiopica di Emdeber, dove verranno costruiti una chiesa ed un centro giovanile. Inviando un semplice sms, potrai contribuire a sostenere l’evangelizzazione e la formazione dei giovani. Sarà un gesto di conversione ad una vera condivisione evangelica, perché “non di solo pane vive l’uomo...”. • La sacca del pellegrino è così bella e comoda che non potrai fare a meno di portarla con te ogni giorno. • Anche il Pass è fatto di stoffa: una tasca posteriore in rete lo rende utilizzabile come simpatico porta-cellulare. • Il cappello sarà simile a quello di Colonia 2005: un vero e proprio oggetto-cult per le grandi occasioni. • La torcia elettrica funziona senza batteria (si carica girando una manovella) e può anche caricare i cellulari delle maggiori marche. • La busta che contiene i pasti è una borsa termica in piena regola, riutilizzabile per il trasporto dei surgelati o come sacca per alimenti take-away. • Per non parlare del telo in nylon da stendere sotto il sacco a pelo: lo potrai riutilizzare davvero in molti modi. I PASTI A LORETO SI’, MA NON DA SOLO… Viaggia in pullman o in treno: è più sicuro, divertente, e rispettoso dell’ambiente. Se puoi, organizza un pullman insieme ad altri giovani. Se siete in pochi, perché non pensare al treno? Per conoscere tutte le possibilità (e sono tante) visita il sito www.loreto07.it INDICAZIONI PER CHI VIENE SOLO ALLA SS. MESSA All’atto dell’iscrizione puoi richiedere i pasti: il pranzo di sabato 1 settembre; la “giornata alimentare” completa, che comprende la cena di sabato 1 settembre, la colazione e il pranzo di domenica 2 settembre. I pasti verranno distribuiti in una comoda sacca termica, in prossimità degli accessi a Montorso: non dovrai trasportare il tuo cibo per chilometri e avrai la garanzia di un nutrimento sicuro e di qualità. Se stai pensando di partecipare con il tuo gruppo (o la tua parrocchia) solamente alla Celebrazione Eucaristica di domenica 2 settembre, scarica dal sito www.loreto07.it il modulo di adesione per avere la sacca del pellegrino e la copertura assicurativa. Publi280x410.indd 1 17-07-2007 13:43:26 26 luglio 2007 il paginone Incontri d’estate 26 luglio 2007 il paginone Interviste e racconti per conoscere un po’ di più il mondo, vicino e lontano. “Scritture migranti” incontro con Gabriella Ghermandi Parole dall’Etiopia G abriella Ghermandi, italo-etiope-eritrea, traporre alle “identità collettive” come percorso nata ad Addis Abeba nel 1965 e trasferita- di pace. Per due anni è stata direttrice artistica si in Italia nel 1979, dove da parecchi anni vive di Evocamondi, festival di narrazione e musiche a Bologna, città originaria del padre. Nel 1999 dal mondo, organizzato dalla rivista El Ghibli a ha vinto il 1° Premio del concorso per scrittori Bentivoglio (BO). Ha inoltre partecipato come migranti dell’associazione Eks&Tra, promosso consulente tecnico a vari progetti, tra i quali “Ti da Fara Editore. Ha pubblicato racconti in varie conosco perché ti ho letto”, percorso di lettura collane e riviste: tra questi ricordiamo almeno di autori migranti in quaranta classi nelle scuo- “Nuovo planetario Italiano. Mappa della nuova le della valle dell’Idice (Provincia di Bologna), e geografia di scrittori migranti in Italia e in Euro- “All’incrocio dei sentieri”, incontri con scrittori pa” a cura di Armando Gnisci (ed. Città Aperte); migranti nelle biblioteche della Provincia di Bo- “L’Italiano degli altri: 16 storie di normale immi- logna. grazione” per Einaudi scuola; “Quaderni del no- Nella primavera del 2007 è stata in tour negli vecento: La letteratura postcoloniale italiana”, Stati Uniti a portare i suoi spettacoli di narra- Istituti editoriali e poligrafici internazionali. zione nelle facoltà del Wisconsin, San Diego, Los Seguendo l’arte della metafora, tipica della tra- Angeles e Colorado Springs. In aprile è uscito il dizione culturale etiope, la Ghermandi scrive e suo primo romanzo, “Regina di fiori e di perle”, interpreta spettacoli di narrazione che propo- per Donzelli editore. ne in Italia e in Svizzera. Conduce laboratori di Giovedì scorso, in via Carducci a Senigallia, ha scrittura creativa nelle scuole, sulla ricerca del- parlato della suo storia e del suo libro nell’ambi- la “identità unica di ciascun individuo” da con- to del ciclo di incontri ‘Scritture migranti’. I n un’unica giovane donna c’è la storia di tre paesi: Etiopia, Eritrea e Italia. Ci metti un po’ a capire come Gabriella Ghermandi sia arrivata nel nostro paese e come mai si esprima con le ‘e’ strette degli emiliani. La sua parlantina, la capacità narrativa che ha inchiodano l’ascoltatore alla sedia per farlo immaginare, attraverso le sue parole così colorate e profumate, storie di guerre, paci, innamoramenti, partenze e ritorni. In via Carducci, a Senigallia, eravamo in molti ad apprezzarla. “Durante la guerra coloniale in Etiopia, mia nonna si innamorò di un ufficiale italiano. Non era assolutamente permesso ai soldati italiani avere alcun tipo di rapporto con la popolazione locale, figuriamoci una storia d’amore. Mia nonna rimase incinta e l’ufficiale fu espulso dall’esercito. Non l’avrebbe visto più. Per mia nonna, sua figlia (la mamma della scrittrice, ndr) rappresentava il simbolo di una passione dolorosa, di un amore contrastato, difficile e questo incise molto sul suo modo di essere. Mamma fu inserita a sei anni in un collegio di suore italiane, dove le ‘mezzo sangue’ erano considerate frutto del peccato, costretta ad assomigliare il più possibile alle sue coeatanee bianche, a dimenticare il suo colore. Conobbe un italiano, si è sposata e siamo nati io e mio fratello”. Ecco perchè, guardandola, intuisci a malapena che Gabriella è di origine africana. Gli amori di sua nonna e sua madre possono aver sbiancato la sua pelle. Non il suo cuore, la sua fiera identità, riscoperta ancor di più quando a quattordici anni lasciò l’Etiopia per venire in Italia e raggiungere la famiglia di suo padre. ‘La sera prima di partire dal mio paese per venire in questo, di mio padre, ebbi una crisi di nervi. Mia madre mandò a chiamare il dottore, che arrivò e mi diede un calmante. Mia nonna, assieme a mia cugina Alem e alcune donne del quartiere cercavano di consolarmi ‘Vai nella terra di tuo padre’ mi dicevano ‘Vedrai, lì c’è tutto’ ma poi sono arrivata qui, e non ho trovato quel tutto di cui mi parlavano loro, perchè come si fa a dire che in un paese c’è tutto se poi manca la consolazione? Il conforto? La condivisione della gioia e del dolore? Ho provato i denti aguzzi della nostalgia e della solitudine, e in quel tempo di gelo, dove alcun abbraccio caloroso ha riempito il mio vuoto, ho trovato una unica dimora, la lingua di mio padre, l’italiano e ho capito che potevo abitarvi dentro e ricostruire il calore con la memoria della mia gente e del mio paese. E così oggi scrivo”. Scrive racconti e il suo primo romanzo nella ‘lingua padre’ e lo fa mischiando con grande capacità la sua storia con quelli dei suoi personaggi. Lo scorso aprile è uscito Regina di fiori e di perle, Donzelli editore. “Debre Zeit, cinquanta chilometri da Addis Abeba, 1987: una grande famiglia patriarcale; un legame speciale tra il vecchio Yacob e Mahlet, la più piccola di casa. Lui la conosce meglio di chiunque altro: la guarda negli occhi, mentre lei divora le storie che lui le narra. Così, un giorno si mette a raccontarle del tempo degli italiani, venuti ad occupare quella terra, e degli arbegnà, i fieri guerrieri che li hanno combattuti. Quel giorno, Mahlet fa una promessa: da grande andrà nella terra degli italiani e si metterà a raccontare... Un lungo viaggio nel tempo e nello spazio, in cui scorrono la vita e le vicissitudini di una famiglia etiope nel periodo della dittatura di Mengistu Hailè Mariam, e nel decennio successivo dell’emi- grazione”. Un romanzo che percorre oltre cento anni di storia, dal tempo di Menelik ai giorni nostri. Una narrazione che, come scrive Cristina Lombardi-Diop nella postfazione, ‘non riguarda solo la dimensione del passato etiopico, ma è anche un modo di interrogarsi sull’idendità della memoria coloniale italiana’. A cavallo tra lingue ed etnie, tra nazioni e continenti, tra occupazioni militari e guerre fratricide, si dipanano le mille storie di questa Shahrazade dei nostri tempi, fiera delle sue origini etiopi ed eritree, e insieme capace di usare la lingua italiana con l’intensità e la precisione di un bisturi. Anche nell’interpretazione di alcuni brani del suo libro, Gabriella Ghermandi mette in mostra tutta la sua vivacità che intuisci da come muove le mani, dal guizzo dei suoi occhi. L’essere nata in una terra in cui la parola ha ancora i suoi tempi, i suoi significati l’ha aiutata ad avere con essa una dimestichezza straordinaria, ad amarla in ogni sua potenzialità: “Chi scrive è al servizio della parola, delle storie”. La sua seconda nascita italiana, in una terra come quella emiliana che ti costringe ad uscire da te stesso, anche se sei uno straniero, anche se non hai tanta voglia; in cui il dialetto, così fluido e frizzante, fa uscire di bocca le parole tanto più facilmente, forse l’ha resa più estroversa, capace di esprimersi e narrare con tanta freschezza e fantasia le meravigliose storie della sua terra natale. “Ho fatto riaffiorare la memoria che si era sedimentata in me, luoghi, volti, situazioni legate a doppio filo all’esperienza coloniale italiana. In fondo, il colonialismo italiano è l’intreccio di infinite storie personali di gente crudele e persone meravigliose, di atti eroici ed episodi tremendamente violenti, di incontri e di scontri. La memoria ha il potere di farci andare avanti, insegna a non farci sentire superiori né inferiori agli altri. Quando siamo bambini conosciamo bene le nostre possibilità. Poi, crescendo, ci perdiamo per strada: si tratta di recuperare quello che eravamo”. Il suo romanzo, dicevamo, inizia con una promessa: “Quando ero piccola, me lo dicevano sempre i tre venerabili anziani di casa: ‘Sarai la nostra cantora’. Attorno al braciere del caffè stavano le donne; loro in un angolo un po’ discosto, imbozzolati negli scemmà bianchi, con quel singolare aspetto di uccelli protettori, benedicevano il caffè alle donne e osservavano tutt’attorno. ‘È molto curiosa’, bisbigliava con aria soddisfatta il vecchio Selemon. Gli altri annuivano muovendo lievemente la testa. Sapevano di quell’uncino irresistibile che mi agganciava l’anima quando gli adulti parlavano raccontando fatti e aneddoti di altre persone, e soprattutto quando raccontavano i segreti di Atò Mulugheta, ma quella è un’altra storia che un giorno vi narrerò (...) ‘Talmente curiosa da diventare paziente e furba!’, bisbigliava il vecchio Yacob. Lui era il mio preferito e ogni tanto allungava la mano per grattarmi la testa. Io sollevavo il volto e lui mi sorrideva, spalancando la bocca vuota con quell’unico incisivo superiore, che penzolava come uno straccio bianco appeso a una finestra aperta. Io rispondevo al suo sorriso e lui piegandosi, come un uccello che si piega per becchettare, avvicinava il suo volto al mio e sussurrava: ‘Tienila stretta quella curiosità e raccogli tutte le storie che puoi. Un giorno sarai la nostra voce che racconta. Attraverserai il mare che hanno attraversato Pietro e Paolo e porterai le nostre storie nella terra degli italiani. Sarai la voce della nostra storia che non vuole essere dimenticata’. Poi ero cresciuta e mi ero scordata delle parole e degli sguardi dei tre anziani di casa. Mi ero scordata pure di quel giorno in cui il vecchio Yacob aveva aperto di scatto la porta della cucina che dava nel cortile secondario, ed era uscito. I gatti accucciati sul pianerottolo delle scale....”. Ora Gabriella è sposata con un marchigiano di Montefiore sull’Aso e lavora tantissimo per stimolare soprattutto le giovani generazioni al gusto della parola, dell’ascolto, della narrazione, delle culture diverse. Perché anche questi sono efficaci antidoti alla malattia dell’Occidente, “l’individualismo, la paura dell’altro è quasi ovunque: l’avverti subito, ti ammorba appena metti piede in questa parte del mondo. Ho vissuto cinque anni di guerra civile, nel mio paese, ma non ho mai avuto paura di camminare per strada anche a pochi minuti dallo scattare del coprifuoco, la sera, perché sapevo di essere protetta dalla mia comunità. Se avessi avuto bisogno d’aiuto, l’avrei ricevuto. Ne ero sicura. Quando a Bologna frequentavo il turno pomeridiano della scuola, tornavo a casa attorno alle sei del pomeriggio: non dimenticherò mai il senso di desolazione e di vulnerabilità che provavo correndo verso casa. Per i bianchi non ero bianca e per i neri non ero nera. Mia madre ha vissuto e subìto il colonialismo e voleva che io e i miei fratelli ci sentissimo il più possibile italiani. Voleva cancellare la sua identità e la sua lingua: oggi io parlo benissimo l’amarico e lo capisco meglio di lei... La nostra era una vita mista, fatta di quattro lingue diverse: l’amarico e l’italiano erano quelle di tutti i giorni, il bolognese e il tigrino erano le lingue della festa” Col tempo, la sua anima africana si è fatta sentire sempre di più: “Ho iniziato a scrivere nel 1999, ma è stato successivamente, nel corso del tempo, che ho sentito la necessità di recuperare l’arte dell’oralità tanto cara al mio contintente, l’Africa, e iniziare a narrare. La spinta al recupero dell’oralità è sorta da una esigenza che ha radice nel mio retoscena culturale etiope, dove si è abituati a vivere e condividere tutto con la comunità. Narrare nasce dal desiderio di condividere l’emozione di un racconto che pulsa ogni volta con ritmo diverso perchè tra narratore e pubblico si forma un cuore unico, irripetible. Il canto che accompagna la narrazione rappresenta l’amore che nutro per la cultura etiope, per la sua spiritualità intrinseca e mi piace pensare di portarla qui, con le canzoni che non sono mai vuote di significato, che conferiscono un doppio senso ad ogni cosa e da sempre sono la voce del popolo”. Gabriella racconta con verve il suo ritorno in Etiopia. Ha accompagnato la madre, desiderosa di tornare al suo villaggio dopo quasi quarant’anni di assenza. “Trovai una vecchia foto della mia famiglia e pensai di farne tante copie. Una volta arrivati al villaggio l’avrei attaccate ovunque per scovare, finalmente, i miei parenti. Che stupida! Bastava affidarsi alla memoria del vecchio maestro del villaggio al quale fu sufficiente il nome di mia madre per ricostruire a ritroso, lì, su due piedi, la genealogia di oltre venti generazioni. Mi ero scordata cos’è l’Africa’. Come non pensare alla genealogia forse più famosa al mondo, quella di Gesù. Nel vangelo di Matteo leggiamo: ‘... Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esròm, Esròm generò Aram, Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmòn, Salmòn generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide...’. Nei nomi la storia di popoli, di vite, di incontri. La storia della famiglia umana. a cura di Laura Mandolini Il terzo posto al sole I scheda l periodo tra le due guerre vide l’Italia protagonista di una nuova espansione in Africa (dopo la conquista della Libia e della Somalia) frutto di uno spirito nazionalistico alimentato dall’aggressiva propaganda del regime fascista. Le velleità imperialistiche di Mussolini impegnarono l’Italia in un nuovo conflitto in Etiopia: prendendo a pretesto un incidente avvenuto ai pozzi di Ual-Ual, località somala dove il 5 dicembre 1934 il presidio italiano era stato attaccato da bande armate abissine, il 3 ottobre 1935 ebbe inizio l’invasione dell’Abissinia. Nonostante le proteste della comunità internazionale e le sanzioni economiche decise dalla Società delle Nazioni contro l’Italia, le forze italiane al comando del maresciallo Pietro Badoglio e del generale Rodolfo Graziani, in una breve campagna durante la quale gli invasori fecero uso di bombardamenti indiscriminati e in qualche caso anche di gas asfissianti, messi al bando dalle convenzioni internazionali, sconfissero l’esercito abissino, entrando ad Addis Abeba il 5 maggio 1936; l’imperatore Hailé Selassié I fu costretto a fuggire, trovando riparo a Londra. L’Etiopia fu unita ad Eritrea e Somalia formando l’impero coloniale dell’Africa Orientale Italiana, proclamato il 9 maggio sotto la corona di Vittorio Emanuele III. L’amministrazione italiana, che abolì la schiavitù, avviò vaste opere pubbliche e ridusse il potere dei ras locali, durò comunque per un periodo troppo breve per essere valutata in giusta misura rispetto alle altre dominazioni europee in Africa. Lo scoppio della seconda guerra mondiale, infatti, trasformò l’Africa Orientale Italiana in un teatro di scontri che si conclusero con l’occupazione inglese del 1941. La perdita definitiva delle colonie africane fu sancita dal trattato di Parigi del 10 febbraio 1947; la Somalia sarebbe stata affidata dall’Onu per dieci anni (1950-1960) all’Italia in amministrazione fiduciaria. La memoria ambigua degli italiani I l protagonista del romanzo di Ennio Flaiano ‘Tempo di uccidere’ (1947), ambientato nell’Africa orientale italiana al tempo della guerra d’Etiopia (1935-36), ama carnalmente una donna locale ma poi finisce per ucciderla. La sua memoria rimane indelebilmente segnata da quella doppia esperienza, di fascinazione e repulsione, di amore e odio. Tornando in patria però solo una parte dell’esperienza viene ricordata: quella dell’amore, dell’affetto. Flaiano fa dire al suo protagonista: “Il prossimo è troppo occupato coi propri delitti per accorgersi dei nostri”. “Meglio così”, dissi. “Se nessuno mi ha denunciato, meglio così”. La memoria del delitto rimane in Africa, in Italia torna solo quella dell’affetto: nasce così il mito della “bravagente”. L’episodio di Flaiano potrebbe essere la chiave per comprendere la memoria nazionale del colonialismo italiano. Un’esperienza di dominio italiano durata grossomodo sessant’anni, dall’Eritrea (1882) alla Somalia, dalla Libia all’Etiopia. Una storia per quarant’anni liberale e per vent’anni fascista, bruscamente interrotta perché il regime perse in guerra (1941-43) tutte le sue colonie. Di quella storia è rimasta una memoria nazionale fortemente ambigua, parziale. Solo una parte della storia è stata ricordata. Come tutti i colonizzatori europei, gli italiani amano ricordarsi e immaginarsi come “bravagente” affascinata dalle bellezze della natura africana, sinceramente interessata delle popolazioni dominate, prodiga di interventi in loro favore. È difficile negare che anche questo furono (ma quanto rispetto ad altri imperi coloniali? già a questa domanda non si vuole rispondere). Inoltre, un po’ come i francesi in Algeria e i britannici in Rhodesia o in Sudafrica, laddove poterono, gli italiani affollarono le loro colonie anche di povera gente, di lavoratori manuali, di petit blancs o poor whites come si diceva a Parigi o a Londra. L’Italia liberale e persino l’Italia fascista (se si esclude la conquista dell’Etiopia, 193541) esportarono nelle colonie molto più manodopera che capitale. Ma questa è solo una parte della storia. Chi ricorda il “regime delle sciabole” della primissima Eritrea italiani, prima di Adua? O le deportazioni indiscriminate dei libici già nel 1911-12 verso le isole italiane come le Tremiti? O il sangue sparso nella “riconquista” della Libia voluta da Mussolini e condotta con brutalità da Badoglio e Graziani nel 1929-31? In particolare, chi ricorda i campi di concentramento della Cirenaica fra 1929 e 1933? Una decina di anni fa una polemica giornalistica fra Indro Montanelli e Angelo Del Boca portò all’attenzione di tutti la storia dei gas nella conquista dell’Etiopia, una vicenda conosciuta ai lettori di libri di storia ma segretata dal regime e negata sino all’ultimo dall’ostinato giornalista de “Il Corriere della sera”. Ma chi ricorda i massacri del convento copto di Debra Libanos, in cui Graziani fece sterminare l’elite religiosa etiopica? Non si tratta del silenzio naturale della memoria di fronte a fatti sgradevoli, né è sufficiente lavarsi le mani dicendo che di fatti sgradevoli è piena tutta la storia del colonialismo europeo. Il punto è che senza quei fatti il debole dominio italiano non ci sarebbe stato, non avrebbe potuto né instaurarsi né sostenersi. Non sono fatti aggiuntivi, sono so- stanziali. Inoltre il dominio italiano fu, per vent’anni, fascista. Per capire cosa ciò significhi si legga il programma politico del fascio di Asmara già fra 1919 e 1922, o si ponga mente al fatto che nel 1937 – un anno prima dell’adozione della legislazione antisemita – il fascismo introdusse istituzionalmente nel suo impero la discriminazione razziale, come al tempo forse nemmeno il Sudafrica aveva fatto. Tutto questo, gli italiani dei decenni della Repubblica hanno preferito non ricordarlo, come il genio letterario di Flaiano aveva per tempo intuito. Quali le spiegazioni di questa memoria selettiva? È stato chiamato in causa il carattere nazionale degli italiani (sullo specifico coloniale già Benedetto Croce, nel 1927, aveva parlato di “bonomia” degli italiani…). Gli storici hanno spiegato che non aver vissuto le aspre divisioni che in Francia o in Gran Bretagna hanno accompagnato la decolonizzazione negli anni Cinquanta-Sessanta ha impedito una presa di coscienza ed un dibattito sul passato coloniale. C’è chi ha voluto trascinare in giudizio persino la sinistra, accusata prima di ambiguità (in effetti, per il prestigio nazionale, nel 1945-47 anche Pci e Psi volevano la restituzione all’Italia di tutte o parti delle vecchie colonie) e poi di “debolezza di anticolonialismo”. Forse, per trovare una risposta dobbiamo invece guardare in basso, in alto e al governo. In basso: perché le stesse responsabilità storiche di lavoratori e popolani non possono essere uguagliate a quelle di un Mussolini o di un Graziani. In alto: perché le maggiori decisioni, come sempre, furono prese da una ristretta cerchia di governatori coloniali, funzionari, militari. Al governo: questo è, per l’Italia repubblicana, il capitolo più interessante. Nelle liste stilate dalle potenze vincitrici della seconda guerra mondiale, non pochi politici e militari erano accusati di crimini di guerra perpetrati nelle colonie. E nel 1947 l’Etiopia aveva richiesto alcuni alti gerarchi del fascismo, fra cui Badoglio e Graziani, per i crimini commessi in colonia. Ma l’Italia repubblicana e ormai democratica fece di tutto per non consegnarli. Graziani non affrontò mai un processo per i suoi misfatti coloniali, del 192933 come del 1936-38. E se i tribunali dell’Italia democratica non processarono i massimi responsabili politici e militari, perché i petit blancs dell’imperialismo demografico italiano avrebbero dovuto ritenersi responsabili? La loro memoria fu aiutata a divenire parziale. Se nel 1947 non furono fatti i processi, se l’Italia democratica non ricorda pubblicamente i campi di concentramento in Cirenaica del 1929-33 (ma attenzione: in quelli del 1941 passarono anche gli ebrei libici) e se oggi l’Italia restituisce l’obelisco di Axum all’Etiopia ma lo fa alla chetichella, perché obbligata, e non imposta un serio dibattito pubblico sul passato coloniale, se insomma così si fa in alto e al governo, perché in basso i combattenti della guerra d’Etiopia dovrebbero ricordare tutta la storia del colonialismo e non solo una sua parte? Forse, si potrebbe dire, in Italia non c’è bisogno di un articolo di legge come quella francese (n. 258 del 23 febbraio 2005). Nei fatti, come anticipava Flaiano, il risultato è già stato raggiunto da tempo. Nicola Labanca fonte: www.eddyburg.it l’autore NICOLA LABANCA Insegna Storia contemporanea presso il Dipartimento di storia della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Siena. Laureatosi presso l’Università di Firenze. Fra il 1984 ed il 1986 è stato borsista della Fondazione Luigi Einaudi di Torino. Fra il 1991 e il 1992 ottiene una borsa postdottorato presso il Dipartimento di Storia dell’Università di Siena. Fra 1994 e 1996 è docente a contratto presso l’Università di Macerata. Dal 1996 si occupa di storia militare e dell’espansione coloniale. In particolare tre sono i filoni maggiori di ricerca sino ad esso seguiti: lo studio del rapporto fra guerra, forze armate e società nell’Italia liberale; lo studio dell’espansione coloniale italiana fra Italia liberale e regime fascista; le caratteristiche e le forme della “guerra totale” nel Novecento. In questi tre ambiti di ricerca ha pubblicato quattro volumi, ne ha curati altri sei e ha scritto una quarantina di saggi e interventi in riviste storiche. 26 luglio 2007 Territorio mondolfoGli anziani per la vigilanza all’entrata e all’uscita Un amico per la scuola U n amico per la scuola” è questo il nome dell’iniziativa appena lanciata dal Comune di Mondolfo e che vede impegnati gli Assessorati alla Polizia Municipale ed alla Pubblica Istruzione. “L’idea – spiega l’Assessore alla PM Mario Silvestrini – è quella di utilizzare volontari, anziani e non, per l’attività di assistenza e vigilanza all’entrata ed all’uscita dalle scuole del territorio”. L’idea, per la quale è in distribuzione l’avviso pubblico, reperibile in Comune o presso la Polizia Municipale, nasce de esperienze simili già in atto. “In comuni limitrofi – riprende Silvestrini – già da tempo dei volontari assistono i bambini all’entrata ed all’uscita di scuola. Ora, a partire dai plessi delle scuole primarie – potendo evidentemente ampliare agli altri edifici – l’idea è quella di offrire un punto di riferimento per affrontare e risolvere i piccoli problemi di ogni genere, come aiutare le famiglie, che possono con maggiore tranquillità accompagnare i figli a scuola, sapendo che potranno contare su volontari che seguiranno i bambini nell’attraversare la strada o attenderanno con loro all’uscita di scuola l’arrivo dei propri genitori. Si tratterà anche – prosegue l’Assessore – di essere di ausilio nella regolamentazione del traffico al momento dell’ingresso e uscita di scuola, nonché potranno i volontari fare segnalazioni agli uffici comunali su problemi di vario genere che individueranno nelle zone ubicate nei plessi scolastici”. Per poter aderire all’iniziativa sarà necessario, entro il 10 settembre, consegnare al Comune di Mondolfo domanda su apposito modulo. “L’effettuazione di attività socialmente utile – puntualizza il dirigente del servizio personale del Comune di Exodus a Morro d’Alba I ragazzi e gli educatori della Fondazione Exodus - nell’ambito della loro Carovana 2007 sono arrivati in bicicletta a Morro d’Alba e saranno ospiti del Comune fino a venerdì prossimo. Durante la loro permanenza nel paese patria della rinomata “Lacrima”, i ragazzi di Exodus faranno volontariato alla casa di riposo e hanno proposto il loro spettacolo “Un giorno di pioggia”. “Un giorno di pioggia” è la storia di un gruppo di ragazzi - come ce ne sono tanti - che si ritrova in piazza a celebrare riti, a ripetere battute, a compiere gesti sempre uguali a se stessi. Ognuno si trincera dietro un tipo, interpreta un ruolo che non gli appartiene, si maschera per nascondersi. Un bel giorno viene a piovere: una pioggia battente, abbondante - una sorta di moderno diluvio - che lava, ripulisce, rigenera. La pioggia restituisce verità: è come se rimettesse i superstiti (perché le perdite ci sono!) ai nastri di partenza, dando loro una nuova possibilità di costruire qualcosa di importante, capace di resistere alle prove della vita. Pensare di fare il viaggio su una zattera è illusorio! Bisogna cercare, cercare, cercare ancora, cercare sempre! Don Antonio Mazzi suggerisce di “camminarsi dentro!”. Ed è la proposta che è rivolta anche a quanti segui- Mondolfo, Armando Tonelli – non ha ovviamente le caratteristiche di un lavoro subordinato, ma è previsto un rimborso spese per il carburante per coloro che devono usare l’auto per giungere nelle scuole. Va poi evidenziato che, prima dell’inizio del servizio, è prevista l’effettuazione di un corso di formazione. I volontari saranno anche debitamente iscritti all’INAIL e coperti di assicurazione”. “L’iniziativa – ha ripreso l’Assessore Silvestrini – parte da alcuni presupposti fondamentali. Il primo è che va salvaguardata al massimo l’incolumità dei ragazzi all’entrata e all’uscita dalle scuole; va poi considerato il numero di agenti di Polizia Municipale in servizio nel nostro Comune in inverno; se avremo un numero sufficiente di volontari, gli Agenti potranno essere impegnati sul territorio per altre importanti esigenze di controllo e per tutti quei servizi demandati alla Polizia Municipale. Vorrei poi evidenziare – ha concluso – che credo trattasi di un progetto che voglia dare anche una doverosa considerazione ed importanza a tante persone che sono in pensione, e non, e che possono trovare una gratificante azione di volontariato affiancando i ragazzi nei pressi delle scuole”. Per ogni informazione, è possibile rivolgersi alla Polizia Municipale o all’Ufficio Relazioni con il Pubblico del Comune di Mondolfo (tel. 0721.939221) – www. comune.mondolfo.pu.it . Alessandro Berluti ranno la Carovana Exodus, partita lunedì scorso per un tour in tutta la Vallesina. Festa del Castello a Barbara Barbara, nei giorni 3, 4, 5 e 6 agosto, sarà allietata dall’11^ festa del Castello. L’ingresso è libero e la festa si snoderà tra vicoli e piazzette, allietate da musica, balli e specialità gastronomiche. I barbaresi aspettano tutti. Teatro a Montesanvito arcevia: notte bianca e festa della lumaca Estate vivace L a Notte Bianca è andata felicemente in archivio, tra concerti, balli, shopping ed enogastonimia. Arcevia ha vissuto con soddisfazione la terza edizione dell’evento, promosso dal Comune, con in testa il sindaco Silvio Purgatori e l’assessore Andrea Bomprezzi. Il programma si è dipanato sul pentagramma di ciò che è “bandiera” della Perla dei Monti: sfondo paesaggistico invidiabile, cultura (dall’Ipocondriaco di Luciano Anselmi al Viaggio tra le anime prave dell’inferno dantesco), arte, musica. L’estate arceviese propone ora la verdissima Lumaca di Montefortino, che, tradizionalmente, rappresenta molto di più della classica Sagra di successo, sottindendendo un forte ventaglio di valori (alternativi). La Sagra della Lumaca festeggerà la 17^ edizione sabato e domenica prossimi (da sempre: ultimo week end di luglio). L’ingresso sarà libero, per un tuffo nell’ambiente più rilassante, nell’allegria, nella bella enogastronomia tipica. La cultura dell’accoglienza si esprimerà pienamente nella vasta ed ospitale area, con ampio tendone (sarà comunque festa, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche). Questo il programma. Sabato, dalle 18 in poi: apertura stands gastronomici, giochi per grandi e bambini, ballo con Alter Ego. Domenica, da mezzogiorno in poi: apertura stands gastronomici e giochi vari. spettacolo del Gruppo A.G. Serrana, intrattenimento con il Gruppo Macininio Scacciapensieri, ballo con Mirko e Simona Group. Il supporto delle forze imprenditorili locali e dell’hinterland costituisce innanzitutto specchio della vicinanza del territorio al pool organizzzatore (Gruppo Sportivo Montefortino): Collecischiano Verdicchio dei Castelli di Jesi - Azienda Mariotti, Azienda Agricola Mariotti Simone, La Baita ristorante, Monte S.Angelo, Cesari Franceasco insaccati alimentari macelleria, Edil Tecmer calcestruzzi. Dai controllati ritmi della Lumaca si passerà ai guizzi del notturno e calcistico benefico Quadrangolare del Cuore: venerdì 3 agosto, nel Campetto di Conce. Ovvero: Amministratori, Postelegrafonici, Bancari e Autisti Pubblici “contro” (divertentemente). Così l’associazione India nel Cuore (Sandrina Ottaviani e collaboratori) attesta di rimanere sempre in campo, anche quando gioca e opera silenziosamente a porte chiuse. Il nucleo è nato aderendo al progetto di sostegno della Sfc (School For Children – Bambini a Scuola), mirante a dare istruzione all’infanzia che vive nella povertà più estrema. Da qui la serie delle iniziative solidali e la costante presenza nel tessuto civico arceviese. Umberto Martinelli Gli attori di Teatro Terra di Nessuno sono pronti a portare lo Zapping anche in strada. Giovedì 26 luglio la Contrada Le Coste di Monte San Vito si animerà con le esilaranti storie improvvisate da Gianluca Budini, Paola Leuci, Michael Bonelli, Guglielmo Perez, Silvia Marchionni, Chiara Coletta, Paolo Giuliani, Umberto Rozzi, Francesco Tartaglini. Fabio Ambrosini sarà invece il presentatore e l’imbonitore della serata, affiancato dalla “valletta” Elena Pigliacampo. L’appuntamento è fissato alle 21:30 in Via Bergamo.Anche in questa versione “da strada”, lo spettacolo mantiene inalterato l’impianto di massima. Il pubblico sarà invitato a scegliere il titolo, il genere e i personaggi che vuole veder rappresentati. firmata una convenzione tra l’ateneo dorico e confartigianato provinciale Artigianato ed università N 11 asce una stretta collaborazione tra le Facoltà di Eco- to David Mugianesi delegato ai rapporti con la scuola e nomia e Ingegneria dell’Università Politecnica del- Università. le Marche e la Confartigianato, per aiutare i piccoli im- La collaborazione tra Confartigianato e Università Poprenditori. litecnica delle Marche, Dipartimento di Management, In un mondo sempre più concorrenziale, l’unico vero se- dura ormai da anni soprattutto per ciò che concerne la greto consiste nell’investire in innovazione tecnologica, gestione d’impresa e la formazione manageriale. leva decisiva di sviluppo. Da quest’anno comincia anche il rapporto con il dipartiA questo scopo è stata firmata ad Ancona, presso la sala mento di fisica e ingegneria dei materiali e del territorio, del Rettorato, una convenzione tra la Confartigianato per il “check up tecnologico”: evidenziare le innovazioni della provincia di Ancona e che già esistono nelle piccole imprese e quelle di cui hanl’ Università Politecnica no ancora bisogno. delle Marche, finalizza- Il Rettore Pacetti si è detto molto soddisfatto dei risultati ta all’innovazione nelle raggiunti e della futura collaborazione. imprese e alla gestione “Riteniamo che lo sviluppo - ha detto Cataldi - passa ataziendale, alla presen- traverso le competenze. Inoltre, ha aggiunto, questa conza del Rettore Marco venzione agevola i contatti con l’Università favorendo Pacetti, del Vicepreside la conoscenza reciproca del mondo accademico e delle della facoltà di Econo- aziende e ciò consente anche di mirare gli interventi, acmia prof. Gianluca Gre- compagna le imprese nell’applicazione dell’innovazione. gori, del Prof. Giacomo Una attenzione particolare è stata e sarà dedicata al diMoriconi direttore del stretto orafo argentiero con la presentazione del volume dipartimento di fisica e “imprese argentiere, le nuove frontiere della competizioingegneria dei materiali ne”. e del territorio, del prof. Il prof. Gianluca Gregori ha tracciato l’importanza delMoroni docente di storia l’artigianato e dei suoi prodotti, ma anche le problematieconomica, del Segreta- che che le imprese si trovano a vivere. rio della Confartigianato Il protocollo di intesa firmato tra Confartigianato e Uniprovinciale di Ancona versità Politecnica delle Marche continua una collaboraGiorgio Cataldi, del di- zione già avviata da tempo e che ha dato ottimi frutti. rigente ConfartigianaG.M disabili, in viaggio senza paura Verso Pechino L ’anno scorso, tutti in barca per una regata indimenticabile. Quest’anno, l’8 agosto, un gruppo di 200 persone, composto da persone con problemi mentali e da loro familiari, partirà con il treno Roma-Pechino per un viaggio lungo 20 giorni grazie ad un’iniziativa, patrocinata dal Ministero della Salute e dalle Istituzioni locali, che intende sensibilizzare i paesi europei ed asiatici sulla specifica questione sociale nel promuovere fondamentali momenti di inclusione e la tutela dei diritti dei disabili mentali. La giunta della Provincia di Ancona ha deliberato la partecipazione e il relativo contributo economico all’iniziativa, su proposta dell’assessore alle Politiche sociali Carla Virili. Tra i partecipanti, 8 sono della provincia di Ancona. Anche loro, insieme a tutti gli altri, prenderanno parte alla stesura di un Diario di bordo sui momenti salienti del viaggio e al documentario della durata di 90 minuti. Il diario sarà pubblicato anche sul sito del Ministero della salute e, insieme al documentario, sarà venduto nelle librerie con lo scopo di raccogliere fondi per iniziative a favore dei disabili mentali. L’iniziativa, diffusa dai media nazionali, prevede che al viaggio partecipino anche personaggi dello spettacolo. P.G. 12 26 luglio 2007 Cultura riflessioni Ci capita di non trovare pace finché non troviamo piccoli segnali che ci incoraggiano L’inquietudine che non si placa C ’è sempre stata una molla che ha spinto l’uomo verso la comprensione della sua condizione, della sua esistenza, delle cose del mondo, e del senso che tutto questo riveste. Un desiderio attraversato da una tensione al pensare, al cercare, al sentire, al fare, al creare che è viatico di crescita, di sviluppo, di evoluzione. In questa situazione l’uomo vive il suo momento in un’inquietudine propulsiva. Una sorta di brama per l’individuazione di una mappa capace di indicare la via per la conoscenza e per la verità. Una via faticosa, impervia, piena di insidie, in cui il viaggiare richiede forza, coraggio, umiltà, caparbietà, disponibilità alla sconfitta, e un costante, intangibile sogno di riuscita. È l’inquietudine dell’intelligenza, della ragione, ma anche della sensibilità, della capacità di percepire, attraverso le mille e più disparate manifestazioni che in modo silente, o poco evidente, cadono sotto i nostri sensi, l’esistenza e il valore di un disegno, un grande e imperscrutabile disegno che ci avvolge e nel quale noi abbiamo un significato, una ragione. È l’inquietudine di chi costantemente attende un segnale, un indizio, un piccolo, messaggio in grado di far comprendere la bontà di un procedere, o l’indicazione di un percorso altro su cui continuare il cammino. Un’umana aspirazione alla riconoscenza per la dedizione, il sacrificio, la costanza, la speranza, impiegate, ma anche un segno d’umiltà di chi è conscio del limite in cui versa e dal quale dipende. È l’inquietudine che mai si placherà completamente, che coverà silente dentro l’animo, anche quando questo, nel tempo, e grazie all’opera di essa, vivrà la sua stagione più pacata, in cui godere del raccolto di quanto seminato. È l’inquietudine che però manca all’uomo d’oggi, che pure è inquieto, ma per altro. Per quanto non dispone, per quanto gli con- festival organistico Eva Bublovà suonerà alla Chiesa del Portone, il prossimo 26 luglio Sensibilità femminili in musica L e donne organiste che accedono al livello internazionale si contano sulla punta delle dita. Tra i professionisti più rappresentativi e dotati della scena organistica attuale, secondo gli esperti c’è una giovane praghese di talento: Eva Bublová. È una delle figure emergenti più apprezzate nei concorsi degli ultimi anni, vincitrice di numerosi premi internazionali, tra cui quello che le ha permesso di esibirsi in concerto nel contesto attuale di Senigallia. Giovedì 26 luglio infatti, Eva Bublovà siederà all’organo Pinchi opus 422, nella chiesa di Santa Maria della Neve di Senigallia, per il quarto concerto del “Festival Organistico Internazionale di Senigallia”, 6° edizione. La giovane praghese ha infatti convinto la giuria del Concorso Organistico Internazionale “Francesco D’Onofrio” di Carunchio (Abruzzo) l’anno scorso, che le ha assegnato il primo premio. In palio per il vincitore c’era appunto la possibilità di esibirsi a Senigallia nell’ambito del- la stagione organistica successiva. Dunque, Eva Bublovà ora promette di ammaliare il pubblico di Senigallia con un programma focalizzato su partiture composte tra Sei e Settecento. Un’occasione preziosa dunque quella del 26 luglio nell’ambito del Festival organistico di Senigallia, per ascoltare una stella che si fa sempre più brillante e inizia a rendere visibile il suo percorso internazionale. L’intento del Festival è infatti quello di aderire a iniziative che promuovano lo sviluppo del mestiere organistico e che diano possibilità concrete ai giovani. D’altro canto, questo si traduce anche nell’attenzione a proporre al pubblico un repertorio quanto mai ampio e non circoscritto a pochi ambiti. Il pubblico del Festival Organistico Internazionale si Senigallia in questi anni ha potuto ascoltare infatti interpreti con preciso orientamento filologico e interpreti audaci con la capacità di contestualizzare e at- tualizzare consapevolmente le meraviglie del repertorio organistico di sempre. Il programma proposto giovedì 26 da Eva Bublovà è particolarmente impegnativo. Oltre a partiture considerate difficilissime di autori come Bach e Mozart, Bublovà eseguirà uno dei pochi brani legati alle sole 5 opere per organo di Nikolaus Bruhns, allievo di quel Buxtehude, Maestro d’organo di cui ricorre quest’anno il trecentesimo dalla morte, che spinse il grande Bach a fare un lungo tragitto a piedi solo per ascoltarlo. Di Bruhns invece si racconta che, avendo già studiato violino prima dell’organo, suonasse entrambi contemporaneamente. Le sue bellissime composizioni sono scritte in uno stile fantastico degno di Buxtehude. Ricordiamo che tutti gli appuntamenti del Festival Organistico Internazione di Senigallia sono a ingresso gratuito. Inizio alle 21.15. Alessandro Piccinini territorio Marche musica per il mondo, un progetto ambizioso Cultura in rete M arche Musica per il Mondo si fa conoscere a livello nazionale. Dopo la firma del protocollo d’intesa, lo scorso 26 giugno, ad Ancona, nella sede della Regione Marche, che ne ha sancito ufficialmente la nascita, il Polo lirico sinfonico regionale, frutto della collaborazione tra Associazione Sferisterio di Macerata, Fondazione Teatro delle Muse di Ancona e Form – Fondazione Orchestra Regionale delle Marche, è stato presentato ai parlamentari marchigiani, nella sede romana della Regione Marche. Presente l’assessore regionale alla Cultura, Luigi Minardi, che ha ribadito l’importanza di simili iniziative. “Queste aggregazioni tra soggetti culturali rappresentano ormai un fenomeno strategico nel territorio regionale. La Regione Marche guarda con molto interesse alla nascita di queste nuove realtà. Abbiamo apprezzato anche il caso del Circuito del Jazz o del Polo della lirica che ha riunito i teatri della Fortuna di Fano, Pergolesi di Jesi, dell’Aquila di Fermo e Ventidio Basso di Ascoli Pice- no, per un’attività comune. Si tratta di una aggregazione di estrema importanza capace di avere più produzioni di un ente lirico nazionale anche se ottiene dallo Stato un quarto dei finanziamenti del più piccolo ente lirico. Ciò che stiamo facendo nel settore dello spettacolo dal vivo e le sue potenzialità e i suoi controsensi abbiamo voluto portarli a conoscenza di tutti i nostri parlamentari”. Erano presenti a Roma, in rappresentanza dei soggetti partecipanti a M3, il sindaco di Ancona, Fabio Sturani, quale presidente della Fondazione Teatro delle Muse, il sindaco di Macerata, Giorgio Meschini, in qualità di presidente dell’Associazione Sferisterio, e Renato Pasqualetti, presidente della FORM. “Marche Musica per il Mondo – M3” è un polo produttivo che avrà il vantaggio di contenere i costi di produzione, di proporre una stagione più lunga, un cartellone più ricco e, quindi, iniziative di elevata qualità, di favorire nuove opportunità lavorative e di garantire i rapporti di lavoro avviati. se nta privilegi, poteri, prebende, visibilità, affari. Per aver disposto il valore delle cose e la forza della materialità alla sommità del tutto. È una condizione di sofferenza, di tensione negativa, di ansia, di vulnerabilità facile. Una sorta di costante insoddisfazione, che lo spinge ad un’affannosa e continua ricerca di un benessere che è però limitato, presto esauribile, oltre il quale costantemente riaffiorano l’insoddisfazione, l’instabilità, la paura della solitudine e del vuoto. È un’inquietudine che ha soffocato la percezione e il significato del mistero e il desiderio di senso, d’indagine, di chiarezza, che aiutano a travalicare la finitezza e l’ombra della morte e dispongono alla comprensione d’essere un segno, una traccia, comunque importante, anche se piccina, di qualcosa che non si limita solo all’esistenza tangibile, ma aspira a un riverbero che va oltre. Romolo Paradiso territorio Una rassegna iniziata con Senigallia Tipicità Marche gastronomia marinara tradizionale marchigiana. E la serata di apertura di questo gustoso viaggio attraverso i sapori è stata affidata proprio a Senigallia, presentata dagli organizzatori come “la mitica spiaggia di velluto della Riviera Adriatica, famosa per il lungo e morbido tappeto di soffice sabbia, ma anche per la sua storia plurimillenaria, per l’affascinante ella serata di Venerdì Rotonda a mare, per la po20 luglio, si è svolta a derosa Rocca Roveresca e Fermo la prima serata de gli per il suo elegante centro appuntamenti di Tipicità, un storico incastonato di preprogramma in quattro tap- gevoli monumenti”. pe studiato per promuovere Tipicità ricorda peraltro alcuni tra i più significativi come Senigallia sia consideaspetti della cultura della ta- rata dagli amanti della buovola nelle Marche. na tavola una delle “capitaDopo il successo registrato li” della grande cucina, in negli anni precedenti, anche quanto i suoi chef si collocagli appuntamenti estivi 2007 no costantemente ai vertici di Tipicità sono dedicati alla della ristorazione italiana. N musica Patrizia Molinari espone all’aereoporto di Falconara M.ma Arcevia, scuola di jazz crescita di Arcevia Jazz Feast anche un’ottima mensa con molti prodotti biologici a servizio esclusivo di docenti e iscritti, e la possibilita’ di alloggiare in alberghi o affittacamere convenzionati a prezzi contenuti. C on i 101 iscritti della passata edizione, Arcevia Jazz Feast si pone nel panorama dei seminari estivi italiani come una delle manifestazioni più amate e seguite. Una didattica attiva, studiata e condivisa da docenti e allievi che prevede tutti i giorni tanta musica d’insieme, tecnica d’improvvisazione, big band, oltre a strumento, ear training e armonia. Le masterclass, i laboratori tematici di approfondimento, le jam e i concerti serali completano un’esperienza davvero per tutti, studenti, bambini, cantanti, appassionati, coristi, musicisti professionisti, educatori musicali della scuola primaria e secondaria. Tra i tanti perchè del successo e della Docenti jazz: Samuele Garofoli, tromba, musica d’insieme, Simone La Maida, sax, musica d’insieme, tecnica d’improvvisazione, Emilio Marinelli, pianoforte, tecnica d’improvvisazione, Roberto Zechini, chitarra, armonia, musica d’insieme, Gabriele Pesaresi, contrabbasso e basso elettrico, Massimo Morganti, trombone, big band, tecnica d’improvvisazione, ear training, Stefano Paolini, batteria, musica d’insieme, laboratori, Paola Paolucci, canto, laboratori, Lucia Galli, musica per bambini. Gospel: Reverend Lee Brown, il 01/02/03 agosto 2007. Masterclass: In via di definizione. Per le modalità di iscrizione, gli aggiornamenti sulle masterclass e tanto altro ancora, visitare il sito: www.arceviajazzfeast.it 26 luglio 2007 Spettacolo eventi Notte tinte 2 - Al Foro Annonaria l’Aspen Santafè Ballet Danza, il corpo parla V enerdì 27 luglio - ore 21,30 - Foro Annonario di Senigallia torna a colorarsi grazie alle ‘Notti tinte’. stavolta protagonista è il balletto contemporaneo, grazie alla performance dell’Aspen Santafè Ballet. Fondata nel 1990 ad Aspen (Colorado, Usa) è un’istituzione con doppia sede ad Aspen e a Santa Fe (Nuovo Messico, Usa) che ospita non solo una compagnia di danza di dodici straordinari ballerini diretti da Tom Mossbrucker (che ha ricevuto riconoscimenti a livello nazionale e rende un apporto fondamentale all’Aspen Dance Festival), ma anche un centro di studi sulla danza per addetti ai lavori e non. Con un ricco repertorio coreografico che va da Balanchine ai grandi nomi della danza contemporanea americana, da Parsons a Twyla Tarp, la Compagnia si prepara a farsi conoscere e apprezzare dalle platee italiane nel corso della prossima stagione. “Una boccata d’aria fresca! L’Aspen Santa Fe Ballet è composto da 12 straordinari e bravissimi ballerini e da due giovani e ambiziosi direttori che sanno come scegliere i loro coreografi”, parola di The New York Times; “Se si deve indicare la compagnia classica del futuro, questa è l’Aspen Santa Fe Ballet”, aggiunge il Boston Herald; “Un successo strepitoso… con magici e poetici risultati”, New York Post; “Il pubblico era in visibilio, non riusciva a stare fermo, in un’unica standing ovation. Chi può dire che questo non è il tempio della danza”, Denver Rocky Muntain News. Queste sono solo alcune delle critiche entusiastiche raccolte dall’Aspen Santa Fe Ballet, corpo di ballo, ma anche un centro di studi e approfondimento sulla danza rivolto non solo a coreografi e ballerini. Sin dal debutto nel 1996 al Kennedy Centre di Washington DC, il repertorio si è caratterizzato per uno spettro d’interesse quanto mai ampio, classico e contemporaneo, . Tra i lavori più recenti, grande successo ha ottenuto nel 1999 A Children’s Rainforest Odyssey, produzione multimediale di David Taylor. Foro Annonario ASPEN SANTAFE’ BALLET Fondata nel 1990, è una istituzione con doppia sede (Aspen e Santa Fe’ appunto) che ospita una compagnia di danza di dodici straordinari ballerini diretti da Tom Mo s sb r u ck e r, oltre a un centro di studi sulla danza. La compagnia ha un ricco repertorio coreografico che va da Balanchine ai grandi nomi della danza contemporanea americana (Parsons, Paul Taylor, Twyla Tarp), unendo la solidità del balletto classico con ritmi originali e travolgenti movimenti dei corpi. il taccuin MOSTRE Belvedere Ostrense - L’artista e il suo mondo, una mostra del pittore Simone Salvatore presso la Sala consiliare. Apertura fino al 29 luglio. Serra de’ Conti - Chiostro di San Francesco. Scassa: Arazzi Contemporanei, sabato15/19-fest.10.30/12.30-15/19. Fino al 29 luglio 2007. Senigallia - Rotonda a Mare, Espresso una storia lunga un secolo, ore 17/24 macchine da caffè. Dal 8 luglio al 2 settembre 2007. Senigallia - Nell’ambito delle iniziative organizzate per celebrare l’anniversario dei gemellaggi, presso il Palazzetto Comunale Baviera, in Piazza del Duca, una mostra di fotografia dell’artista francese Jean-Benoit Gyssels. La mostra, a ingresso libero, rimarrà aperta fino a domenica 29 luglio e potrà essere visitata tutti i giorni dalle ore 21 alle 24. Senigallia - Museo della Mezzadria, chiostro delle Grazie: Fotografie di Mario Carafòli, dall’Archivio fotografico del Museo, fino 13 agosto. Venerdì 27 luglio ore 21,30 di Tullio Piersantelli MUSICA Senigallia - Sabato 21 luglio, lungomare di Cesano, alle 21.30, concerto della Banda musicale di Senigallia ‘Note sul mare’, ingresso libero. GIOCARE CON LA CULTURA Senigallia - Da mercoledì 11 luglio , presso la Pinacoteca Diocesana di Arte Sacra c’è un’attività riservata ai bambini da 6 a 10 anni e intitolata “Le storie di Pina”: si tratta di suggestivi e stimolanti incontri, a cura dell’ Assessorato comunale alla Cultura , per mettere i bambini a confronto con le emozioni suscitate dai dipinti. L’iniziativa, è gratuita, proseguirà per tutti i mercoledì di luglio e agosto, sempre con inizio fissato alle ore 21,30 . Per ulteriori informazioni, tel. 071.6629348. Senigallia - Per tutti i bambini, ogni giovedì sera c’è l’attività “Sulle tracce di Samalìa e Samalù”, visite animate alla scoperta della città. Partenza alle 21,30 in Piazza del Duca – per tutti i mesi di luglio e agosto. Per ulteriori informazioni, al numero telefonico 071.6629348 . IL LIBRO Etty Hillesum Un itinerario spirituale di Paul Ebeau Nel giugno 1942, mentre si andavano precisando i segni dell’annientamento della comunità ebraica dei Paesi Bassi, una giovane donna di ventisette anni scriveva in una cameretta di Amsterdam su modesti quaderni di scuola, la propria vita e il proprio travaglio interiore nella ricerca di Dio. P. Lebeau, autore del libro, ripercorre la vita di Etty Hillesum attraverso i suoi scritti proponendo al lettore una testimonianza intensamente personale, di una singolare modernità e soprattutto scevra da riferimenti espliciti a qualunque tradizione confessionale. . Edizioni Paoline - Euro 12,9 13 estate 2007 Il concerto di Renato Sellani Piano di classe I l 30 luglio prossimo, Re- festival in Italia e all’estero. nato Sellani torna a casa Ha fatto parte dell’orcheper un attesissimo concer- stra RAI di Gorni Kramer. to nella suggestiva cordine Intensa la sua attività di della Rotonda a Mare. compositore per musiche Il suo primo incontro con di scena: “Puntila e il suo musicisti di jazz americani servo Matti” di B. Brecht avviene suonando per lun- per lo Stabile di Torino go tempo con il trombetti- con Corrado Pani e regia sta Bill Coleman. Nel 1954 di Aldo Trionfo, “Aspetapproda a Milano dove tando Godot” di Samuel prosegue la sua attività Beckett per il Piccolo Teacon il chitarrista Franco tro di Milano, “I sei persoCerri e successivamente naggi” per la compagnia entra a far parte del mi- di Tino Buazzelli “Hai mai tico quintetto Basso-Val- provato nell’acqua calda” dambini. Molti musicisti per la compagnia di Wald’oltre oceano lo cercano ter Chiari. Le più recenti per suonare insieme a lui. sono le musiche per le Si ricordano le tournè con compagnie di G. Tedeschi, Lee Konitz nel ‘58 (con il Renzo Montagnani e, per quale ha fatto una serie di la commedia musicale concerti nel febbraio ‘95), “Gigì”, per la compagnia con Chet Baker (la più fa- di Ernesto Calindri. Numosa tromba bianca del merose le partecipazioni jazz) nel 1960, ‘61, ‘68, ‘69 televisive tra le quali come e ‘70. Ha accompagnato ospite fisso per tre anni al molti cantanti tra i quali “Circolo delle 12” e “TorMina, Nicola Arigliano, tuga” su RAI3. Predilige Fred Bongusto, Lilian Ter- agire nell’ambito del jazz ry, Renata Mauro, Helen moderno classico in picMerril, Ginge Rogers e cole formazioni, trio o Sarah Vaughan. L’incontro duo (da oltre 15 anni in con altri musicisti famo- duo con il contrabbassisi è proseguito con Herb sta Massimo Moriconi) o Geller al Festival di Bled, piano solo, perché meglio Buddy Collette (con il si adatta alle atmosfere quale ha inciso alcuni LP), raffinate e liriche che lo Gerry Mulligan, Stephan contraddistinguono. Grappelli, Franco Ambro- Recentemente la casa disetti, Sergio Fanni, Eraldo scografica Philology lo ha Volontè, Tullio De Piscopo scelto per la registrazione ed altri. di una serie di duetti con Ha partecipato più volte alcuni giganti del jazz inad Umbria Jazz e ad altri ternazionale. rotonda a mare Note, cibi e gusto per animare l’estate in città Musica da tavola I piaceri della tavola legati a quelli della conversazione, della musica, della letteratura, il profondo rapporto tra mangiare bene e vivere bene: l’arte sublime del convivio è al centro del ciclo “RAMnoteingusto” che si è aperta Giovedì 19 luglio 2007 alla Rotonda a Mare di Senigallia. L’innovativa serie di appuntamenti “RAMnoteingusto”, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Senigallia, è pensata come sintesi ideale di tre percorsi distinti che hanno caratterizzato la Rotonda l’anno scorso: quello gastronomico, quello letterario e quello musicale. Un percorso di tre tappe monotematiche (il 19, il 28 luglio e il 6 agosto) tra gusto, musica, letteratura, aneddoti e qualche sorpresa. In tutte e tre le serate, a partire dalle 22, assaggi di piatti a tema e vini del territorio. Il secondo appuntamento, sabato 28 luglio, propone un altrettanto insolito e documentato percorso nella cosiddetta “Musica da tavola”. Il docente e musicologo Dario Della Porta dell’Università de L’Aquila illustrerà una serie di musiche composte per essere eseguite durante i banchetti o per scandirne le portate, per celebrare insomma il vitale rapporto tra cibo e musica. Il repertorio comprende composizioni dal tempo degli antichi Greci a Purcell, Hanedel, Bizet, Rossini, Bach e molti altri. rotonda 2 La prevendita per il concerto di Franco Califano Canzoni d’autore I ntenso e passionale il rapporto che lega la Rotonda a Mare a Franco Califano, che tante volte negli anni ‘60 e ‘70 si è esibito qui in concerto. Mercoledì 8 Agosto ore 22 il forte legame affettivo con Senigallia porterà di nuovo il popolare cantante in concerto alla Rotonda, in un evento patrocinato dal Comune di Senigallia insieme alla collaborazione di alcuni sponsor privati. Il ricavato dell’incasso sarà devoluto in beneficienza all’Associazione Oncologica Senigalliese. Vista la limitata disponibilità dei posti sarà possibile acquistare il biglietto in prevendita alla Rotonda a mare tutti i giorni dalle ore 17.00 alle ore 01.00. Per informazioni è anche possibile chiamare il numero 3929585959. Le canzoni di Franco Califano fanno parte del bagaglio dei ricordi musicali di tante generazioni, con pezzi storici come “E la chiamano estate”, “Minuetto”, “La musica è finita” e “Tutto il resto è noia”, canzone alla quale è particolarmente legato. Ma “il califfo” , come è simpaticamente soprannominato, ha saputo sempre rimanere al passo con i tempi, grazie alla ricercatezza di atmosfere e sonorità sempre nuove. Vasta è anche la produzione di testi e musica per le canzoni di Mina, Ornella Vanoni, Mia Martini e Bruno Lauzi. La particolare cura per i testi delle sue canzoni e la loro veridicità e poesia gli sono valsi il premio “Athenaeum” per la cultura: per rendere omaggio a questa sua veste meno conosciuta, anche la serata senigalliese avrà per titolo “Frammenti di poesia”. C.S. 14 26 luglio 2007 Sport vigor Serrate trattative per portare a Senigallia Simone Bellagamba, del Cagli calcio Alla ricerca di un centrocampista L a corsa alla ricerca di un forte centrocampista continua serrata da parte del direttore sportivo Augusto Scarpini. La prospettiva più verosimile è il contatto avuto col senigalliese Simone Bellagamba. Il ragazzo, in forza l’anno scorso nella squadra del Cagli, è libero di scegliere una nuova destinazione essendo in possesso del proprio cartellino. La trattativa, a quanto è dato sapere, è in corso ma problemi familiari impediscono al giovane atleta di prendere la decisione che la società Vigor gli va prospettando. Per il forte centrocampista l’accettare il ritorno a Senigallia vuol dire anche scendere di categoria: dalla serie D al campionato d’Eccellenza, un sacrificio che in ogni caso dovrà in qualche modo essere ricompensato adeguatamente. Da quel che abbiamo potuto apprendere, l’eventuale ritorno con la maglia rossoblù sarebbe ben gradito dal pubblico sportivo senigalliese, che a suo tempo ha già apprezzato le doti tecniche del ragazzo. Avendo seguito personalmente fin dagli inizi la sua ascesa, non posso che rallegrarmi di un suo ritorno. L’arrivo di Andrea Vici, in prestito dal Fano come seconda punta, e di Andrea Argentati dall’Ostra, come secondo portiere, ha praticamente chiuso la campagna acquisti della società. Intanto viene ufficialmente annunciato il trasferimento del centrocampista Baldarelli alla Falconarese. L’anno scorso il ragazzo era stato dato in prestito all’Ostra, dove si è meritato più volte il plauso degli sportivi per le sue ottime prestazioni. Altro sicuro trasferimento sarà quello del giovane “puntero” Gianmarco Morganti, classe ’88, in prestito presso la Società Matelica. In settimana si è tenuto presso la sede sociale un vertice del direttivo, dopo il rientro del presidente Valentino Man- una ricerca sulla fruizione sportiva dei giovani dolini, ma pochi sono stati i particolari venuti a conoscenza della stampa locale. Si è saputo che il direttore sportivo Augusto Scarpini ha avuto l’incarico di gestire l’eventuale sistemazione presso altre società di tutti quegli elementi non necessari alla squadra. Come abbiamo già riferito, la preparazione della squadra inizierà il 30 luglio presso lo stadio Goffredo Bianchelli. Due sono già le amichevoli programmate, che si disputeranno entrambe presso lo stadio Goffredo Bianchelli. La prima il 4 di agosto, alle ore 20,45, contro la nuova compagine dell’Ancona; la seconda, nel pomeriggio dell’8 agosto, contro la Belvederese. Sono due incontri che la Vigor affronterà con la dovuta cautela in quanto la preparazione è appena agli inizi e non debbono verificarsi spiacevoli infortuni. Giancarlo Mazzotti stefano tinti è il vincitore del torneo coop adriatica Uno su due lascia lo sport Campioni di bocce D iminuisce il numero dei giovani che abbandonano lo sport (– 2,5% tra il 1995 e il 2000). Un giovane su due lascia per mancanza di tempo o per gli impegni scolastici e la quota è più alta fra le ragazze (il 19,2% contro il 12,6%). I dati dell’indagine Istat segnalano che più di 6 milioni e mezzo di giovani tra 10-24 anni (il 74% dei giovani di questa fascia d”età) hanno fatto un’esperienza sportiva nella loro vita, ma mentre 5 milioni 163 mila praticavano ancora lo sport al momento dell’indagine (58,2%), oltre 1 milione e 400 mila aveva già interrotto la pratica sportiva svolta con continuità o saltuariamente (pari al 15,8% sul totale della popolazione di 1024 anni). Più di un quarto dei giovani di 10-24 anni, invece, non ha mai fatto sport, quota che sale al 30,8 fra le ragazze e si attesta sul 20,5% fra i ragazzi. Tra le principali motivazioni la mancanza di tempo (il 38% dei ragazzi di 10-24 anni che hanno interrotto un’attività sportiva svolta con continuità o saltuariamente), impegni scolastici (23,1%), ma anche la mancanza di interesse, indicata da circa un terzo dei giovani che hanno abbandonato lo sport, la stanchezza/pigrizia (12,9%) e il subentrare di altri interessi (11,1%). I motivi di salute, di famiglia e quelli economici raccolgono tutti preferenze intorno al 5% circa. Le ragazze, più dei loro coetanei, hanno interrotto per mancanza di tempo e per motivi di studio, mentre tra i ragazzi hanno prevalso la mancanza di interesse per lo sport, gli eventuali altri interessi che sono diventati prioritari rispetto alla pratica sportiva e gli scarsi risultati agonistici. La mancanza di tempo ha pesato di più fra coloro che hanno interrotto tra i 20 a i 24 anni (63,5%), mentre gli impegni scolastici hanno rappresentato un ostacolo alla pratica sportiva in particolare tra i 10 e i 19 anni (circa il 25% degli sportivi che hanno interrotto a questa età). La mancanza di interesse ha costituito la motivazione principale dell’interruzione tra coloro che hanno interrotto prima dei 18 anni. La difficoltà nei rapporti con gli istruttori e i compagni invece hanno pesato in particolare per i piccolissimi (il 5,6% di chi ha interrotto prima dei 10 anni contro il 3,1% del totale degli ex-sportivi). Il 36% dei ragazzi quando ha interrotto praticava il calcio, il 19,2% il nuoto, il 9,3% arti marziali o sport di combattimento, l’8,5% uno sport riconducibile al gruppo della ginnastica aerobica, fitness e cultura fisica e il 7,8% la pallacanestro. Una ragazza su quattro al momento dell’interruzione praticava la pallavolo (24,2%), il 19,7% il nuoto, sport che si colloca quasi a pari merito con la danza (17,9%), il 16,3% la ginnastica e il 3% l’atletica. R.S. la formula 1 è alle prese con un affare di spionaggio Non sarà la vota di Formulopoli? S e li tolga per favore, devo sequestrar- tici della scuderia sotto investigazione li”. E’ un carabiniere che, nel maggio dichiarano che di quel fascicolo nulla sanscorso, presso Modena, impone ad un no, scoppia l’ennesima prova di un vero e tecnico di alto livello della Ferrari di to- proprio spionaggio industriale a scapito gliersi i pantaloni, perché quei pantaloni del nostro fiore all’occhiello. Un email del meritano un esame molto attento. Così marzo scorso, inoltrato dal “traditore” di prende forma la bufera che, in Italia come Maranello a Coughlan, invitava a denunin Inghilterra, sta investendo una delle ciare una novità introdotta dalla Ferrari più prestigiose scuderie della FormulaU- “ nel fondo piatto mobile delle auto”. La no, la McLaren-Mercedes, quella che, al McLaren come poteva sapere di una così momento, domina le classifiche. modesta variazione senza l’aiuto di qualTutto era cominciato da una bianca pol- che addetto del gruppo di Maranello? verina osservata dai tecnici del Cavallino Ora tutto è nelle mani della FIA, la Feall’imbocco del serbatoio di un’auto. Un derazione Internazionale dell’Automobile. tentativo di sabotaggio? Poi il fondato so- con sede a Parigi, che giovedì 26 aprirà il spetto che la causa non fosse accidentale, processo contro la scuderia anglo-tedesca. ma voluta da un dirigente dell’equipe fer- Ancora una volta un’indicibile mortificararista deluso per la mancata promozione, zione dello sport. Dopo quanto avvenuto l’inglese Stepney. I suoi pantaloni erano nel calcio, dopo quello che ancora sta avcontaminati dalla stessa polverina bianca. venendo nel ciclismo, s’è giunti a dare un Di qui gli approfondimenti. Spionaggio sonoro schiaffo a tutti noi ingenui tifosi industriale e sportivo? Perchè incontri che ci attacchiamo al TV ogni volta che poco giustificabili fra due tecnici delle nel mondo scorazzano quelli della Formuopposte scuderie? Poi arriva il sequestro laUno o delle MotoGP. Pare che niente di un malloppo di ben 780 pagine presso possa più salvarsi in nome dei soldi, che l’abitazione di un altro inglese, dirigente l’oro tutto contamini, che l’impegno più della McLaren, un certo Coughlan. Trat- puro e generoso di un atleta o di un’equitasi di appunti riservatissimi, fissati su fo- pe lo vedi improvvisamente melmoso e gli intestati alla Ferrari, tutti riferiti a studi irriconoscibile. e innovazioni delle auto in gara. E Cough- Che la giustizia faccia il suo corso nel lan, messo alle strette da prove inconfu- modo migliore, ma una sola cosa potrà tabili, rilascia ampia confessione dei suoi veramente salvarci: che l’uomo, in ogni rapporti con il capo tecnico della Ferrari campo, e anche nello sport dove la lealtà è e del suo tentativo di offrire a tre dirigenti inscindibile dalla capacità, ritrovi gli ideadella sua McLaren gli ultimi ritrovati tec- li che sempre hanno affascinato l’umanità, nici della prestigiosa industria italiana. fin dai tempi delle antiche olimpiadi.2 Ma proprio in questi giorni, mentre i verVittorio Massaccesi E ’ Stefano Tinti il vincitore del torneo Coop Adriatica promosso dalla Libera associazione gioco bocce e giunto alla nona edizione. Nel corso della partita, arbitratada da Walter Livi, ha prevalso l’esperienza di Stefano Tinti che si è aggiudicato la medaglia di sei grammi d’oro ed un prosciutto, mentre Emiliano Boldreghini, secondo classificato, ha ricevuto una coppa, una medaglia di quattro grammi d’oro, una lonza e due salami. Terzi, a pari merito, Marzio Tarsi, Mauro Lanari, Stefano Petrolati e Franco Profili. Perfetta l’organizzazione della competizione grazie all’impegno del direttore sportivo Alfiero Mancini, coadiuvato da Giancarlo Bovini e Pietro Mori. Il presidente della Lab, Mauro Corinaldesi, ha ringraziato sentitamente il consiglio di zona della Coop. Adriatica, rappresentato da Mirella Moranti e Silvano Paradisi per il rilevante contributo dato. Le premiazioni sono state effettuate dall’assessore Maurizio Mangialardi, da Silvano Paradisi, da Mirella Moranti e dalla vice presidente della Lab Marisa Olivi. Ciclismo, gare d’estate Q uest’ultimo giovedì di luglio riporterà gli élite-under 23 sull’asfalto miseno e nevolano, grazie all’appassionata imprenditorialità di Rodolfo Massi. I dilettanti affronteranno la sfida della sella sull’asse Monterado - Corinaldo, per la professionale organizzazione del Massi Team - Euronics Cerioni - Nazionale Elettronica - Tombolini Motor Company. In palio verrà messo il 1° Trofeo S. Anna. Per il Massi’s Day sarà l’undicesima edizione. La distanza ondulata si dipanerà per km 138,6: sulle strade che hanno reso campione di razza marchigiana il nostro Rodolfo, oggi tradottosi in vincente team manager. Si comincerà a pedalare nell’area del Giogo - country house - ristorante - agriturismo di Monterado, dal quale si punterà sul bivio Castelcolonna/Corinaldo, per toccare la città di Santa Maria Goretti all’altezza del bivio Cappuccini. Qui inizierà l’anello di 25 km, da affrontare 3 volte: transitando per bivio Montale, bivio S. Isidoro, bivio Mobilificio Suasa, bivio Pizzeria Arcobaleno, Castelleone di Suasa, strada Corinaldese e bivio Nevola, per ritornare a Corinaldo, transitare nella rotatoria del Borgo e completare il giro al bivio dei Cappuccini. L’ultima spettacolare fase della corsa si svilupperà sul circuito di km 8,3 da interpretare 6 volte, toccando bivio Montale, bivio S. Maria/ S. Bartolo, Bivio Lepris/S. Bartolo, rotatoria Borgo, bivio Acli. La chiusura si concretizzerà toccando ancora bivio Montale, bivio S. Maria/S. Bartolo, bivio Lepris/S. Bartolo, per sfociare nel piazzale CONAD di Corinaldo. Il ritrovo è fissato alle 9 a Monterado, in via Fonti, presso il ristorante Il Giogo. La partenza verrà data alle 14,30. Direttore di corsa: Sergio Latini. Vicedirettore: Giorgio Antonelli. Collegio commissari: Giommi, Cantarini, Moretti, Mengucci. Naturalmente attesissimi i battaglieri corridori di casa. I verdi del tecnico Donato Giuliani sono sempre stati protagonisti nell’intero primo arco della stagione, che li ha premiati con il podio e con la maglia azzurra (vestita dal costante e coriaceo Americo Novembrini). Domenica, Granfondo Straducale a Urbino Marche Marathon vivrà il proprio trionfale epilogo con la quinta ed ultima prova: celebrata creatura della Ciclo Ducale. I fari del granfondismo tricolore andranno ad illuminare il colle accademico, atteso all’ennesima performance, dopo il clamoroso successo del 2006. Identica la formula, poggiante sul ciclismo-turismo, sul ciclismo-famiglia e sul ciclismo-cultura. Gli “accademici” promotori (guidati da Alessandro Gualazzi, Eugenio Carlotti, Gianfranco Fedrigucci) stanno onorando al massimo il nuovo circuito biancorossoverde Silver Cross. Patrocinio: Città di Urbino, Unesco, Facoltà Scienze Motorie - Università degli Studi “Carlo Bo”, Regione Marche. Contributo: Udace Pesaro. Partenza: alle 8 (Stadio “Montefeltro”, 450 m slm). Gran Fondo: km 167,3 (dislivello 3.045 m). Medio Fondo: km 108,9 (dislivello 1.709 m). Umberto Martinelli primo classificato nella specialità ‘inseguimento individuale’ Giorgio Ciacchella campione G iorgio Ciacchella, il sedicenne di Senigallia che corre con i colori dei Cicli Cingolani di Pianello di Ostra, nei campionati regionali “su pista” - svoltisi mercoledì 18 luglio ad Ascoli Piceno - è arrivato primo nella specialità “Inseguimento individuale”. Questo è il secondo titolo conquistato dal neo campione perché ha conseguito lo stesso brillante risultato anche poco tempo fa nei campionati regionali “su strada”. Il suo compagno di squadra invece, Luca Piangerelli, è giunto quarto nella corsa che si è svolta domenica scorsa a Montelabbate (Pesaro). A tutti i ragazzi che praticano questo sport, che è anche faticoso ma che regala pure tante soddisfazioni, facciamo i migliori auguri perché continuino su questa strada. M.B VENERDI’ 13 LUGLIO SABATO 14 LUGLIO DOMENICA 15 LUGLIO LUNEDI’ 16 LUGLIO MARTEDI’ 17 LUGLIO MERCOLEDI’ 18 LUGLIO GIOVEDI’ 19 LUGLIO VENERDI’ 20 LUGLIO SABATO 21 LUGLIO DOMENICA 22 LUGLIO LUNEDI’ 23 LUGLIO MARTEDI’ 24 LUGLIO MERCOLEDI’ 25 LUGLIO GIOVEDI’ 26 LUGLIO VENERDI’ 27 LUGLIO SABATO 28 LUGLIO DOMENICA 29 LUGLIO LUNEDI’ 30 LUGLIO MARTEDI’ 31 LUGLIO MERCOLEDI’ 1 AGOSTO GIOVEDI’ 2 AGOSTO VENERDI’ 3 AGOSTO SABATO 4 AGOSTO DOMENICA 5 AGOSTO CINEMA RAGAZZI INIZIO PROIEZIONE ORE 20:30 - SALA INTERNA LUNEDI’ 6 AGOSTO DOMENICA 22 LUGLIO MARTEDI’ 7 AGOSTO MARTEDI’ 7 AGOSTO MARTEDI’ 24 LUGLIO MERCOLEDI’ 8 AGOSTO GIOVEDI’ 26 LUGLIO DOMENICA 15 LUGLIO MARTEDI’ 17 LUGLIO GIOVEDI’ 19 LUGLIO GIOVEDI’ 2 AGOSTO DOMENICA 29 LUGLIO MARTEDI’ 31 LUGLIO DOMENICA 5 AGOSTO