Avvenire - Unindustria Calabria

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Avvenire - Unindustria Calabria
UN PAESE
IN CERCA DI RIPRESA
Domenica
1 Maggio 2016
7
PRIMO PIANO
2,2 milioni
-13%
65,1%
526 mila
I NOSTRI "NEET", ITALIANI
TRA I 15 E I 34 ANNI CHE
NON STUDIANO E NON
LAVORANO. ERANO MEZZO
MILIONE IN MENO NEL 2007
CIOÈ PRIMA DELLA CRISI
IL CALO DEL PRODOTTO
INTERNO LORDO DEL
MEZZOGIORNO TRA IL 2008
E IL 2014. È UNA VOLTA E
MEZZO IL CALO ITALIANO,
CHE È STATO UN -8,7%
LA DISOCCUPAZIONE
GIOVANILE DELLA
CALABRIA, SECONDO I DATI
EUROSTAT È IL TASSO PIÙ
ALTO TRA LE REGIONI
DELL’UNIONE EUROPEA
IL SALDO, AL NETTO DI
COLORO CHE SONO
RIENTRATI, DEI GIOVANI
EMIGRATI DAL SUD AL
CENTRO E AL NORD ITALIA
TRA IL 2001 E IL 2014
Patti nuovi per rilanciare il Sud
Renzi firma le intese su fondi e progetti in Calabria e Sicilia
ROBERTA D’ANGELO
ROMA
il "palco" più adatto al lavoro di Matteo Renzi, impegnato dall’inizio della sua esperienza a Palazzo Chigi a
combattere i «professionisti del no», ed è dal
Sud – dal suo tour in Calabria e Sicilia – che
arriva ancora una volta il messaggio per una ripresa che parta dalla volontà di tutti.
«Noi possiamo farcela a condizione che non
facciamo solo l’elenco delle cose che non
vanno e ci mettiamo tutti insieme a lavorare e a fare. I soldi ci sono».
Non solo quelli non spesi, messi a disposizione dall’Europa, che restano un cruccio
del presidente del Consiglio. Ma per cominciare oggi il Cipe (che parlerà anche di
banda larga) stanzierà «risorse mai viste»,
per il «petrolio d’Italia» (un miliardo per il
patrimonio culturale del Paese). E molte andranno proprio al Sud. Ancora, la «prossima
settimana firmeremo il "patto per la Sicilia"», per un valore di 12 miliardi, di cui 2,5
mld nel biennio 2016-17. Il presidente del
Consiglio gira le due regioni del meridione,
per portare la sua "visione" dello sviluppo del
Paese, che non può lasciare indietro il Mezzogiorno. Un progetto ampio che non contempla elezioni anticipate, dice. «Prima delle elezioni nazionali e regionali passeranno
diversi mesi. Tutte le chiacchiere sulle can-
È
Il tour
Dopo Napoli accordi a
Reggio Calabria, Catania
e Palermo. Lunedì tocca
a Matera. Il presidente
del Consiglio promette:
«Faremo ripartire il
Mezzogiorno in 2 anni»
E chiede di lasciare
perdere «i professionisti
della polemica»
didature appassionano solo gli addetti ai lavori: politici, giornalisti e personale della
pubblica amministrazione». I fatti sono altri. «Lunedì riapre Termini Imerese con 20 ingegneri. Sono stato il primo premier ad andare a Termini Imerese alla vigilia di Ferragosto in un giorno di caldo pazzesco: sembrava impossibile riaprirla e invece da qui alla fine dell’anno entreranno in fabbrica 250
operai». E dunque, «se l’Italia si mette in moto è perché Palermo e la Sicilia fanno la loro
parte. Le nostre energie le mettiamo a disposizione di chi vuole ripartire, il futuro appartiene a chi ci crede». E «dico solo basta a
chi racconta il Sud come un luogo dove va
tutto male. A questi io dico di provare a dire
per una volta sì». Anzi, il sud ripartirà «nei
prossimi due anni. Costi quel che costi».
Il premier viaggia con il ministro per i Beni
culturali Dario Franceschini. In Calabria sceglie il Museo di Reggio per firmare il "Patto"
per la regione: 7,5 miliardi per lo sviluppo.
Nella sala che ospita i Bronzi di Riace si lascia andare: «Se i Bronzi fossero altrove, non
avrebbero lo stesso significato che hanno in
questo luogo che racconta una storia millenaria». E però, «dobbiamo impegnarci per
creare collegamenti a questo Museo e le
strutture necessarie per incrementare i visitatori». I dati sono ancora scarsi, specie riguardo ai turisti stranieri. «L’intera area sotto Roma, quando siamo arrivati nel 2014, aveva un dato di turisti stranieri inferiore alla provincia di Bolzano». Servono infrastrutture che aiutino i turisti a fruire del patrimonio immenso che abbiamo. «Oggi qui
a Reggio Calabria c’è mezzo governo. Abbiamo preso degli impegni con la Calabria
ed inaugurato il Museo, ma questo non basta. Noi continueremo ad insistere sul tema
dell’Alta velocità». Un pensiero, quindi, all’autostrada rimasta un cantiere per anni.
«A fine luglio faremo un sopralluogo sulla
Salerno-Reggio Calabria e il 22 dicembre ci
sarà l’inaugurazione».
Insomma, il cuore del ragionamento resta lo
stesso: «Dobbiamo dare spazio all’Italia che
vuole dire sì e vuole guardare al futuro». E cade bene la coincidenza di un sogno realizzato nella regione: il passaggio della squadra
di calcio del Crotone in serie A. Davanti alla
sciarpa che gli viene regalata, Renzi scherza: «Voglio fare un grande in bocca al lupo
al Crotone», ma «io ho una sola sciarpa. I politici che cambiano squadra di calcio per
prendere due voti in più, io non li voterei. Io
sono sempre stato della Fiorentina».
Quindi il capo del governo si sposta in Sicilia, dove ringrazia la popolazione per «la generosità» dimostrata con i migranti. E anche qui il problema delle infrastrutture resta in primo piano. A Catania per firmare il
"Patto" per la città con il sindaco Enzo Bianco, torna col pensiero al viadotto crollato a
pochi giorni dall’inaugurazione. «Abbiamo
fatto tutta questa strada per riaprire il viadotto? Sì, perché la Sicilia ha bisogno di serietà di cose concrete, di puntualità e di manutenzione. I grandi progetti li abbiamo tutti. Ma i grandi progetti verranno solo dopo
quando i cittadini vedranno che la politica
smette di buttare i soldi come i tanti fondi
europei che sono stati buttati in questi anni. Come Anas c’è molto da fare. Prendiamo
un impegno. Mai più scandali come quelli
a cui abbiamo assistito. Mai più viadotti che
crollano».
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Atterraggio di emergenza
prima dell’arrivo del premier
La dignità del lavoro, il Mezzogiorno e i giovani
nel messaggio per la festa del Primo Maggio
L’arrivo di Matteo Renzi a Catania ieri è stato ritardato di 40 minuti perché l’aeroporto di
Fontanarossa è rimasto chiuso per qualche
ora dopo che un aereo della compagnia aerea Air Vallée, valdostana di origine ma riminese d’adozione, ha dovuto fare un atterraggio di emergenza. All’aereoplano, un biturboelica Fokker 50 che partiva da Rimini, non
è riuscita l’apertura del carrello e il pilota ha
dovuto atterrare usando solo il carrello principale e toccando la pista con il muso nella
fase finale. Nessun ferito tra le 21 persone a
bordo. «Abbraccio al pilota per la straordinaria efficienza nell’atterraggio e all’aeroporto
per la grande professionalità» ha detto il presidente del Consiglio all’arrivo. Renzi si è poi
spostato al Teatro Bellini, dove l’orchesta e il
coro lo hanno accolto con il poco rassicurante
coro "Guerra Guerra" della Norma.
Rimettere la «dignità» dell’uomo al centro del lavoro ed evitare che il perdurare
della crisi economica ponga in discussione i diritti è il centro del Messaggio per
la giornata del 1° maggio della Commissione Episcopale per i Problemi Sociali
e il Lavoro, la Giustizia e la Pace che Avvenire ha pubblicato integralmente lo
scorso 22 aprile. I vescovi italiani chiedono in particolare strumenti di sostegno
per le persone che perdono il posto e nuove opportunità per i giovani. «L’Italia –
ricorda la Cei – non può continuare a sprecare l’intelligenza, il talento e la
creatività dei suoi giovani, che emigrano nella speranza di essere accolti
altrove». Il rilancio del lavoro in Italia non può che passare dal Meridione,
aggiungono i vescovi, «una terra che nel corso dei decenni ha subìto un
depauperamento economico e sociale tale da trasformare queste regioni in
una seconda Italia, povera, sofferente e sempre più infragilita». Perché «senza
un Meridione sottratto alla povertà e alla dittatura della criminalità organizzata
non può esserci un Centro-Nord prospero». Certo, è la conclusione, «la strada
è ancora lunga perché l’Italia è stata per troppo tempo ferma: è giunto il
momento di ricominciare a camminare, nessuno escluso, mettendo in pratica
quella "ecologia integrale", che è la base del nostro stare al mondo».
Anche a Crotone
una Sezione Ucid
È stata presentata ufficialmente,
nei giorni scorsi, nella diocesi di
Crotone-Santa Severina, la Sezione dell’Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti voluta dall’arcivescovo Domenico Graziani. Alla presentazione ufficiale, fra gli altri, il
consulente ecclesiastico nazionale, il cardinale Salvatore De Giorgi
e il presidente nazionale Giancarlo
Abete oltre al presidente diocesano Alessandro Garofalo e ad alcuni dirigenti nazionali. La delegazione dell’Ucid, nei giorni di permanenza nella diocesi calabrese, ha
visitato alcune aziende e realtà imprenditoriali della provincia. La celebrazione si è svolta, invece, nella chiesa di "San Nicola vescovo"
di Cotronei con l’apertura della
porta santa da parte dell’arcivescovo Graziani. Fondata nel 1947
l’Ucid ha una struttura di tipo federale attualmente composta da
17 Gruppi regionali a loro volta divisi in 95 Sezioni.
Raffaele Iaria
Le altre due tappe di Renzi, stavolta in Sicilia: al Teatro Bellini
per la firma del "Patto per Catania" con il sindaco Enzo Bianco
(sopra) e all’inaugurazione della carreggiata del viadotto
"Himera" sull’autostrada Palermo-Catania (sotto) con il
ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio.
IL CASO
LA CEI
IMPRENDITORI
Le prima tappa del sabato
meridionale di Matteo
Renzi: all’inaugurazione del
Museo Nazionale
Archeologico di Reggio
Calabria, celebre per i
Bronzi di Riace, che dopo
dieci di lavori di restauro
torna ad essere
interamente visitabile.
«Possiamo essere la locomotiva dell’Italia»
MASSIMO IONDINI
l 25 maggio subentrerà ad Alessandro Laterza alla presidenza del Comitato Mezzogiorno di Confindustria, alla cui guida l’assemblea porrà
ufficialmente Vincenzo Boccia. Si profila così un surplus di attenzione al Sud
d’Italia, con il campano successore di
Giorgio Squinzi e il calabrese Natale
Mazzuca che, come vice, lavorerà in
tandem con l’altoatesino Stefano Pan,
nuovo presidente del consiglio delle
rappresentanze regionali. «Vivo queste nomine proprio come un implicito invito ad avvicinare il più possibile
il Sud al Nord – dice Mazzuca –, per ridurre un abissale gap economico soprattutto con la mia regione, fanalino
di coda in Europa».
Una situazione peggiorata dalla crisi
economica?
La crisi ha aumentato il gap tra Mezzogiorno e Centro-Nord. Ma non tutto il
Sud è allo stesso livello. Puglia e parte
della Campania fanno anche export. Ma
la Calabria è la regione che sta peggio.
Basti pensare che ha un Pil pro-capite
I
di circa 13.300 euro, il 55% in meno del
Trentino-Alto Adige.
Per non dire del tasso di disoccupazione...
Quella giovanile, tra i 15 e i 29 anni, è del
65%, quella totale è del 27%. C’è anche
il Sud del Sud. È la terza regione europea più povera. A dare fiato alla
Grazie alla programmazione 2014-2020
ci sono 52 miliardi di euro di fondi tra
programmi operativi regionali e nazionali, il cui 65% riguarda proprio le regioni del Mezzogiorno. Di questi, 7 miliardi in Puglia, 5 in Sicilia, 4 in Campania e 2 miliardi e 400 milioni in Calabria
Intervista
Natale Mazzuca
Natale Mazzuca, scelto da Boccia
come presidente del Comitato
Mezzogiorno di Confindustria:
servono le infrastrutture, ma serve
anche il senso del bene comune
speranza ci sono però risorse e potenzialità che si potrebbero innestare, agroalimentare e turismo in testa. Serve
quella svolta radicale che potrebbe fare
della Calabria la locomotiva d’Italia.
E ora sono arrivati anche un po’ di soldi da investire.
da spendere in 7 anni. Con il patto per
la Calabria si aggiunge poi un altro miliardo e 200mila euro. In tutto 7 miliardi e mezzo. Ma i soldi non sono tutto.
Cosa serve ancora per far partire questa locomitiva, come dice lei?
Legalità, trasparenza e rispetto delle re-
gole. Bisogna eliminare rendite, privilegi e clientele. Deve poter andare avanti
chi ha volontà, competenza e voglia di
lavorare. E basta con i soliti interventi
spot che fungono solo da ammortizzatori sociali. Bisogna creare un’economia
che si possa autosostenere.
A partire da quali priorità?
Dalle infrastrutture materiali e immateriali. C’è bisogno di collegare i territori con strade, ferrovie, porti e aeroporti
per mettere insieme mobilità delle persone e delle merci. Perché l’alta velocità
si è fermata a Salerno? Se per andare da
Reggio Calabria a Roma ci vuole lo stesso tempo degli anni ’70 vuol dire che
qualcosa non funziona.
Un problema di stategie o anche di
strana sparizione di fondi?
Risolvere il problema dell’illegalità è imprescindibile. Il rispetto delle regole è
centrale per lo sviluppo. Dobbiamo sottrarre potere alla criminalità organizzata e solo il lavoro, che ora manca, può
sconfiggerla.
Per il lavoro da dove si deve partire?
Da visione e programmazione unitarie.
Serve condivisione tra parti sociali, si-
stema delle imprese e politica, locale e
centrale. Quando Confindustria è andata dal Papa il titolo dell’evento era «Fare insieme». E chi conosce meglio di tutti la realtà territoriale e i drammi che vi
si consumano sono gli imprenditori.
Ma non è che manchi anche una cultura socio-economica?
Ovvio, alla base ci deve essere la consapevolezza della centralità del bene comune. Oltre a uno scatto di orgoglio. Dovremmo cambiare antropologicamente perché il nostro modo di fare è stato
fallimentare. Avanti così, le previsioni
della Svimez di una desertificazione industriale e sociale del Mezzogiorno potrebbe avverarsi. La Calabria in dieci anni da 2.100.000 abitanti è scesa a
1.950.000. Vanno via i giovani e stanno
diventando dei precari persino gli imprenditori.
Lei cosa farà quando si insedierà?
Continuerò il lavoro svolto da Laterza e
metterò attorno a un tavolo sistema delle imprese, sindacati dei lavoratori e governatori delle regioni. Per un progetto
di sviluppo che sia davvero condiviso.
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