Sollazzo a ITALIAMIGA: sul voto agli italiani all`estero
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Sollazzo a ITALIAMIGA: sul voto agli italiani all`estero
Giornale brasiliano Anno 2000 Sollazzo a ITALIAMIGA: sul voto agli italiani all'estero Onorevole Sollazzo, dopo gli ultimi avvenimenti al Senato italiano, può ribadire a ITALIAMIGA la posizione della CIM sulla questione del diritto all'esercizio del voto per gli italiani all'estero? Confermo -- e ne abbiamo la riprova in questi giorni -quella che è la posizione della Confederazione degli Italiani nel Mondo, CIM. Noi, se vogliamo realmente arrivare al risultato finale di consentire l'esercizio del diritto al voto agli italiani all'estero, abbiamo bisogno di una legge ordinaria, una legge che non sia di riforma costituzionale, che come stiamo vedendo non passerà, o passerà entro frorse tre o quattro anni. Invece noi siamo in grado di consentire di esprimere questo voto con una legge ordinaria che si può approvare entro 15 giorni. Significa far votare gli italiani all'estero come votano i francesi all'estero, gli inglesi all'estero, i tedeschi all'estero e i brasiliani all'estero. Non capisco perchè noi italiani dobbiamo crearci sempre delle complicazioni creando circoscrizioni estere che molti Paesi non vogliono, perchè molti Paesi non vogliono permettere di votare e fare campagne elettorali sul proprio territorio per eleggere il Parlamento di un'altra nazione. È qualcosa di ridicolo; io ho parlato di aberrazione giuridica, che solo pochi personaggi - quei professionisti dell'emigrazione, quei sei sette personaggi che già si credono deputati all'estero portano avanti per i loro fini personali. Invece noi dobbiamo coinvolgere tutti gli italiani all'estero e li coinvolgiamo attraverso questa legge ordinaria, che si può realizzare in un tempo molto breve e che quindi consenta, finalmente, dopo 40 anni di attesa, di concedere il diritto all'esercizio del voto. La CIM si impegnerà con molta determinazione per raggiungere questo risultato. Abbiamo lavorato per vent'anni per questo, e quindi io sono convinto e fiducioso che prima delle prossime elezioni avremo una legge per il voto all'estero e finalmente vedremo rispettati i nostri sacrosanti diritti. Voglio aggiungere soltanto una cosa: non possiamo accettare una legge dimezzata, vogliamo votare, sicuramente per il Parlamento Nazionale, ma dobbiamo votare anche per le Regioni. Oggi in Italia, con il federalismo, le Regioni hanno più potere del governo centrale. Vogliamo votare per il Parlamento Europeo, anche in Sudamerica, perchè il Parlamento Europeo fa una politica che incide su una economia globalizzata e quindi, se il voto deve essere dato agli italiani all'estero, deve essere completo, non dimezzato. La domanda che dobbiamo fare a chi è contro questa impostazione, a chi non ci vuol far votare ad ogni costo, dobbiamo dire semplicemente: ma voi ritenete che abbiamo al diritto al voto, o no? Se abbiamo diritto, se siamo cittadini italiani come tutti, dovete consentirci di farlo, altrimenti sarebbe una discriminazione. Ci considerate una categoria inferiore? Si parla tanto di razzismo, questo sarebbe un razzismo alla rovescia. Quando si vota, si vota per tutto, compreso per il referendum, indipendentemente dal contenuto. Si deve permettere di votare. Gli italiani all'estero sono come gli italiani d'Italia. Chi vuole votare deve avere la possibilità di farlo e questo concetto noi lo dobbiamo assolutamente portare avanti, ecco perchè facciamo questa battaglia e vedo che questa battaglia sta avendo successo e di questo siamo molto soddisfatti.