Esposto contro Gavazzi

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Esposto contro Gavazzi
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20 Giugno 2016
ELEZIONI FIR Un club lombardo: abuso del ruolo di presidente
Esposto contro Gavazzi
Ivan Maifatto
elettorale».
Abuso della carta intestata fede- A sostegno dell'accusa sono
rale e della posizione di presi- citati l'articolo 28 dello statuto
dente Fir per farsi campagna Fir, gli articoli 20 e 10 del
elettorale non garantendo la par regolamento di giustizia.
condicio.
Su un altro fronte elettorale,
E il dubbio sul quale si chiede la lista d'opposizione "Pronti al
di indagare, facendo chiarezza, cambiamento" riunita ieri a Fanell'esposto sul comportamento enza ha ufficializzato la candidadi Alfredo Gavazzi inviato al tura a presidente di Marzio
Procuratore della Federugby e Innocenti. «Il comitato operatidel Coni da una società della vo dice un comunicato si è
Lombardia. La stessa regione ritrovato per fare il punto sulla
del presidente, nella quale il fitta agenda di incontri. Rispetto
controllo 'bulgaro" dei consensi all'individuazione del candidasembra quindi presentare qual- to, dopo la nomina ricevuta dai
che piccola falla. La vicenda si club del Veneto dal portavoce
riferisce a una lettera, in realtà Innocenti, il direttivo ha chiesto
un vero dossier lungo la bellezza ai referenti territoriali di condidi dieci cartelle, da lui inviata a videre gli esiti del sondaggio,
tutti i club italiani il 13 maggio, ufficializzando l'incarico del porin risposta a un documento ano- tavoce». Innocenti è ora il rivale
nimo dove si facevano pesanti di Gavazzi indicato da tutta
affermazioni sui candidati Ga- Italia, non solo dal Veneto.
vazzi e Massimo Giovanelli.
INNOCENTI
Secondo l'esposto la lettera «è
stampata su carta intesta "Federugby Il presidente", ma in
essa Gavazzi parla pro domo sua
e presenta se stesso come candidato alle prossime elezioni per
ciò che ha fatto e intende fare».
Si tratteggia «come uomo, imprenditore, presidente di club e
persino padre esemplare. Con
detta missiva,in sostanza,abusa
della carta intestata del presidente Fir per fare campagna
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Dopo quella
del Veneto
investitura
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Il ritorno di Ongaro «Possiamo crescere»
Continua A Leggere
È tornato in quella società che gli ha dato le prime grosse soddisfazioni da giocatore oltre ai tanti
titoli conquistati.
Dopo l'esperienza alle Zebre sembrava un po'perso per il rugby, i suoi pensieri sembravano rivolti
ad altro, ma la possibilità di rientrare a Treviso gli ha fatto cambiare idea.
Così, quello di Fabio Ongaro, nuovo tecnico della mischia del Benetton, è stato uno dei tanti ritorni
a casa, dallo staff alla rosa.
Nel 1998 era arrivato al Benetton da Casale come terza linea ma fu presto trasformato in
tallonatore, ruolo...
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Italrugby: niente alibi, O'Shea ora lavori sulla testa
La vittoria sofferta con gli
USA ha proposto alcuni
pregi e difetti già noti da
tempo.
E su quelli si deve lavorare.
Niente
tutto.
alibi,
nonostante
La vittoria con gli USA è
arrivata alla fine di 80 minuti
non certo belli, con l'Italia
che ha rischiato di perdere
un match che doveva
chiudere ben prima.
E proprio su questo dovrà
lavorare Conor O'Shea,
perché
gli
alibi
non
esistono.
Poco conta, infatti, la
giovane età media e i pochi
caps in campo degli azzurri, così come i pochi allenamenti o il pessimo (a dir poco) arbitraggio.
A San Jose si doveva vincere prima e meglio.
E se la mischia ha funzionato quasi perfettamente, se le maul sono state devastanti e hanno
portato due mete, se la touche non ha dato troppi problemi, ma anche la trequarti in un paio di
occasioni ha saputo mettere in difficoltà gli USA e la difesa – seppur ancora da tarare – ha
mostrato prospettive interessanti, quello che non ha funzionato è stata la capacità di esserci
mentalmente per tutta la partita.
L'Italia, infatti, non ha saputo chiudere il match quando poteva e doveva.
Dopo un primo tempo di sofferenza nella ripresa si doveva sfruttare la superiorità del pack per fare
subito male agli USA, mentre invece si è continuato a giocare sui ritmi americani.
E dopo il break con la seconda meta di Ornel Gega e la superiorità numerica si doveva finire il
lavoro.
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Invece gli azzurri hanno vissuto di rendita, non hanno messo l'aggressività vista con l'Argentina,
hanno pagato un errore difensivo e hanno rischiato di perdere una partita vinta.
E Conor O'Shea tutto ciò lo ha sicuramente visto e sa che, prima ancora che sugli skills, sulla nuova
difesa (che ci piace molto, anche se è pericolosa se non riesce al 100%) quello che va cambiato è la
mentalità.
Ci sta lavorando, ma il retaggio del passato è difficile da cancellare e l'abitudine a provare a “non
perdere”, invece che a vincere fa parte del dna italiano.
Piccoli errori, banalità, disattenzioni hanno fatto la differenza sabato tra una bella e convincente
vittoria e un successo sofferto, seppur meritato.
Particolari che non vanno solo allenati, ma vanno anche attuati al momento giusto con la giusta
intensità e attenzione.
Altrimenti perdere un pallone nei propri 22, lasciare il buco in difesa o fallire una non impossibile
occasione di meta possono fare la differenza tra vincere e perdere.
Particolari che partono dalla testa, prima di tutto.
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Autore: Alessandro Catapano
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20 Giugno 2016
$q cose r"
Roma 2024,esame a Raggi X
Scuole, periferia, cambiamenti del dossier, Flaminio, Vela di Calatrava,trasparenza
Perché la scelta più coraggiosa per il nuovo sindaco sarebbe quella di dire sì ai Giochi
Alessandro Catapano
Valerio Piccioni
ora che cosa si fa? Prima
di tutto deve dirlo lei, Virginia Raggi, da oggi miovo sindaco di Roma. Senza il
Campidoglio, Roma 2024 di
venterebbe un'auto senza benzina. Bisogna scegliere: andare
avanti o fermarsi. Ci si può aggrappare al referendum, è vero, che per Malagò sarebbe og
gi una sorta di fine corsa. Ma in
ogni caso, un Sindaco deve arrivarci con la sua idea. E se fossimo al suo posto non avremmo dubbi: andremmo avanti.
La scelta più coraggiosa non è
il no, ma un sì pieno di contenuti e di discontinuità con il
passato. Un sì fatto di trasparenza, palestre nelle scuole,
impianti in periferia, un sì fatto
di uno studio chirurgico del
dossier, sminandone le criticità.
PARCO E VILLAGGIO Per esempio: l'idea del parco dell'acqua
per canottaggio, canoa e nuoto
di fondo,in una zona assediata
da mille vincoli sulla direttrice
Roma-Fiumicino, è davvero la
scelta migliore? Oppure il Villaggio Olimpico a Tor Vergata.
Servono l7miIa posti per gli atleti, che dopo le Olimpiadi si
trasformerebbero in 8mila posti per studenti e parenti dei
pazienti del Policlinico. Insomma, quella scelta non è campata per aria. I lavori li farà il Costruttore Caltagirone? In base
a ina concessione del 1987, sì,
in un consorzio con altre aziende. Il problema è: la concessione corrisponde all'interesse
E
della cittI? Se così non fosse, ci deve essere anche questo. E
può essere messa in discussio- giusto che si sappia tutto anche
dell'ultimo euro pubblico spene? Lo si stabilisca.
so. Il Comitato ha fatto coseimFLAMINIO E PALAZZETTO portanti, si sono create opporObiettivamente, il dossier non tunità di lavoro, non ci scandaprevede una sbornia di cemen- lizziamo per il fatto che uno o
to per la città. Le nuove opere più professionisti siano ben papreviste sono: il discusso baci- gati. Piuttosto, magari,sarebbe
no remiero, il completamento giusto fare un po' di chiarezza
della vela di Calatrava (o vo- stilla proliferazione di «facilitagliaino teorizzare di lasciare tori», di lobby e mezze lobby.
tutto così?), il velodromo-arena sempre nella zona universi- TARIFFE RIDICOLE Ma un Sintaria. Il resto è tutto fatto di ri- daco non può ragionare iii difestrutturazioni odi installazioni sa di un salvaclanaio (peraltro
temporanee. A proposito, Sin- non proprio ricco...). Le Olimclaco, perché non chiedere al piadi possono creare sviluppo,
Coni una soluzione condivisa opportunità, qualità della vita,
per il Flaminio che possa avere abbattimento delle barriere.
una tempistica certa e che pos- Possono, appunto. Ed è questa
sa prescindere dallo stesso de- la sfida. In cui ordinario e strastino della candidatura olimpi- ordinario devono viaggiare in
ca? Faccia una cosa. Vicino al parallelo. A Roma, ci sono 160
Flaminio, deve solo attraversa- impianti sportivi: convivono
re la strada, c'è il Palazzetto. fra i gestori situazioni in cui il
Uno dei lasciti dell'OUmpiade pareggio di bilancio è una chidel '60. Fu costruito (non ri- mera, e lauti guadagni favoriti
strutturato) in 14 mesi e costò, da tariffe ridicole. Aspettiamo
tradotto in costi di oggi, 3 mi- una riforma, perennemente
lioni di euro. A Roma, la vera bloccata dai soliti interessi di
discontinuità la fai risolvendo i bottega: se l'Olimpiade portas
se anche un vento nuovo in
problemi, non scansandoli.
questa direzione, liberando riTRASPARENZA E SCUOLA Il Co- sorse preziosissime?
mitato promotore della candiInsomma,sindaco Raggi, provi
datura ha censito oltre 1000
a riflettere. L'Olimpiade è
strutture di 757 scuole pubbliun'occasione, anche per lei.
che a Roma. C'è un'enorme liPerché non sfruttarla?
sta di interventi possibili. Chi
mette i soldi? Un Sindaco può
dire al Coni e a Renzi, con cui
naturalmente cornincerà una
complicata trattativa non solo
olimpica: nel piano per i Giochi
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STADIO FLAMINIO
Uno dei gioielli dei Nervi, passato dai fasti del Sei
Nazioni al degrado di oggi. E inutilizzato dal 2011,
il sindaco Marino aveva pensato ad un bando per
recuperarlo, il Coni cerca sponde per riqualificarlo
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VELA DI CALATRAVA
La Regina delle incompiute, simbolo di una Città
dello sport mai nata, costata dieci volte il budget
iniziale (più di 600 milioni) e mai completata, è ora
il cuore del dossier olimpico di Roma 2024 ANSA
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TEAM OLIMPICO
Il numero uno del Coni Giovanni Malagò e il
presidente del Comitato promotore Luca di
Montezemolo con il vice Luca Pancalli e la
coordinatrice generale Diana Bianchedi LAPRESSE
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