RECENSIONE DEL LIBRO PSICOLOGIA A SCUOLA

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RECENSIONE DEL LIBRO PSICOLOGIA A SCUOLA
RECENSIONE DEL LIBRO PSICOLOGIA A SCUOLA
DI FRANCO BRUSCHI
Il mondo della scuola è stato oggetto, negli ultimi anni, di profonde trasformazioni.
Più di altri ambienti ha risentito dei cambiamenti sociali, di politiche inadeguate, di
tagli di risorse che ne hanno stravolto il senso e l’organizzazione. La scuola, oggi,
non è più solo un luogo di insegnamento e di educazione, ma è divenuta luogo di
accoglienza, di integrazione, di sostegno sociale e, nello stesso tempo, è stata oggetto
di attacchi principalmente politici ed economici che ne hanno minato la validità e
l’efficacia.
In questo contesto, prima ancora che luogo di insegnamento, la scuola è il punto di
incontro tra bambini sempre più relegati in mondi virtuali, genitori che, in molti casi,
non sanno o non hanno la possibilità di svolgere adeguatamente il loro ruolo, e
insegnanti e personale ausiliario gravati di mille compiti che ne limitano il compito di
educatori. È facile capire come, in un contesto del genere, la figura dello psicologo
possa rivestire un ruolo importante di aiuto e, infatti, molte scuole hanno previsto la
presenza di tale professionalità al loro interno, ma con modi e risorse molto diverse
da contesto a contesto. Anche per gli psicologi non è semplice entrare in questo
mondo, per vari motivi.
Esce, finalmente, nella collana L’Immaginale della casa editrice Aracne, il libro La
psicologia a scuola, scritto dal dott. Franco Bruschi con il contributo di Paola
Carboncini e Eloisa Tonci. Si tratta di un libro importante, nato dall’esperienza
trentennale dell’autore nelle scuole.
I pregi del volume sono, a nostro avviso, molteplici.
Innanzitutto viene fatto chiarezza sui compiti e le funzioni dello psicologo all’interno
della scuola. Non è una cosa da poco, perché, sebbene da molti anni, come detto, lo
psicologo scolastico esista nei fatti, ufficialmente non esiste una figura specialistica
riconosciuta. Questo comporta che spesso il professionista che si trova ad operare in
questo ambito non ha riferimenti precisi su come muoversi; da qui deriva una grande
disparità di interventi nei vari istituti scolastici che, a loro volta, si preoccupano di
organizzare un servizio di cui non sempre conoscono le effettive potenzialità, e
finiscono per sfruttarlo male o, addirittura, rischiano di creare le condizioni che ne
impediscono il funzionamento. Anche i ragazzi e le famiglie, inoltre, non sempre
sono adeguatamente informati e tendono così a non rivolgersi ad uno specialista che
potrebbe fornire loro un aiuto importante.
Con un linguaggio chiaro, il volume del dott. Bruschi precisa le competenze, le
funzioni e anche i limiti che lo psicologo deve osservare nel suo lavoro all’interno di
una scuola. Allo stesso modo, con uno sguardo a tutto tondo, indica quali sono le
condizioni necessarie perché l’intervento dello psicologo abbia efficacia, non solo
relativamente alle capacità di chi svolge questo ruolo, ma anche relativamente agli
spazi, alle risorse e ai contributi della scuola stessa e delle famiglie.
L’altro grande pregio del libro è quello di partire dalla pratica. L’autore accompagna
il lettore a scoprire l’opera dello psicologo scolastico attraverso la presentazione di
situazioni reali, analizzando, di volta in volta, il problema, il contesto e il piano di
intervento. Anche le indicazioni teoriche, con importanti riferimenti alla teoria
psicoanalitica, nascono come conseguenza dei casi trattati, facendo capire come la
pratica sia il punto di partenza che pone le domande a cui la teoria deve trovare le
risposte e non il contrario, come purtroppo spesso accade.
Consigliamo vivamente la lettura di questo libro, non solo agli psicologi che
intendono lavorare (o che già lavorano) nella scuola; ma anche agli insegnanti, agli
educatori, ai dirigenti, ai genitori e a tutti coloro che, a vario titolo, frequentano
questo mondo caotico e meraviglioso. Fornirà loro una guida preziosa per
comprendere fino in fondo quali possano essere gli effettivi vantaggi di un servizio
che operi in piena sinergia con il contesto che lo ospita.
Gabriele Anastasio