Pan European dialogue between cruise operators, ports and coastal

Transcript

Pan European dialogue between cruise operators, ports and coastal
TITOLO
Pan European dialogue between cruise
operators, ports and coastal tourism
stakeholders
LUOGO E DATA
ORGANIZZATORE
Square Conference Centre
Rue Mont des Arts – 1000 Bruxelles
5-6 marzo 2015
DG MARE – Affari marittimi e della pesca
RELAZIONE
Nei giorni 5 e 6 marzo si è svolto un incontro volto al dialogo tra i vari attori presenti nella
crescita blu.
Karmenu Vella (EU Commissioner for Environment, Maritime Affairs and Fisheries) è
intervenuto spiegando che l’Europa può crescere economicamente se riesce a sfruttare i
mari e gli oceani che la circondano perché offre molte possibilità di lavoro. L’Europa può
essere la prima nel settore della crescita blu, ma bisogna sforzarsi di creare una base
comune come punto di partenza. Si deve trarre vantaggio dalle opportunità economiche
attuali nonostante la crisi. Il dott. Vella ha spiegato che sì, si devono aumentare le visite
turistiche offerte dagli attracchi delle crociere, ma si deve tenere anche conto del
sovraffollamento causato dalle navi nel porto, alla gestione corretta dei rifiuti prodotti
avendo maggiore controllo evitando sprechi sia economici che di forza lavoro. Ha
continuato spiegando che oltre alla condivisione degli oneri ci deve essere la condivisione
dei benefici attraverso, ad esempio, lo scambio di buone pratiche contribuendo alla
crescita economica del settore. Ha voluto rimarcare il fatto che la sostenibilità ambientale
è ormai diventata una colonna portante delle aziende portuali mantenendo porti,
interland, mari e isole pulite. Ha concluso l’intervento dicendo che la collaborazione tiene
le aziende unite e senza questa unione si rischia la chiusura. Gesine Meissner (Member
of the European Parliament, President of the Intergroup on Seas, Rivers, Islands and
Coastal Area) ha voluto ricordare che è importante avere un contatto con il Parlamento
perché può fornire linee guida importanti nelle politiche e nelle decisioni nel settore
costiero. In Europa il settore croceristico è in forte aumento, dando lavoro dagli ingegneri
navali all’albergatore all’interno delle crociere. Risulta una grande opportunità nonostante
la crisi si faccia ancora sentire, soprattutto nelle zone meridionali del Mediterraneo. La
dott.ssa Meissner ha dato importanza all’aspetto ambientale ritenendo il settore
croceristico molto all’avanguardia nelle tecnologie per ridurre sempre di più l’impatto
ambientale nei trasporti, anche se devono migliorare alcuni aspetti applicativi per ridurre
l’inquinamento ambientale adattandolo alle grandi navi, migliorando la qualità della vita.
Keynote Speakers
Pierfrancesco Vago (Executive Chairman MSC Cruises, Chairman of the Cruise Lines
International Europe) ha spiegato che le principali città costiere presenti nel Mediterraneo
sono nate per accogliere grandi navi, prima mercantili ora croceristiche. Ora la guida
principale è data dal Presidente Juncker che ha sottolineato che, grazie al sostegno di
Istituzioni e autorità, si possono ideare collaborazioni importanti per dare un contributo al
turismo europeo grazie alla crescita blu. Per riuscire a migliorare in maniera efficace tutte
le sfaccettature di questo settore di devono:
 migliorare le infrastrutture dei porti e dell’interland;
 migliorare i collegamenti tra il porto e la città costiera, aeroporti e altre città;
 migliorare i servizi di car sharing o altre attività affini;
 riformare il codice dei visti.
Il dott. Vago ha concluso il suo intervento spiegando che nell’ultimo anno MSC Crociere ha
avuto 6 milioni di passeggeri, di cui un milione proveniente da paesi terzi. Grazie ad una
statistica hanno anche potuto riscontrare che negli attracchi, la spesa media di un turista
nella città visitata era di 75€.
Santiago Garcia-Milà (Deputy CEO, Port of Barcelona, Chairman of the European Sea
Ports Organization – ESPO) ha parlato dell’ufficio ESPO, che a settembre dell’anno scorso
ha stipulato un accordo con molte organizzazioni che si occupano di turismo crocieristico.
Questo accordo è nato per unire in un’unica voce i problemi che vengono a crearsi e
trovare una soluzione in tempi ristretti essendo tutti partecipi nelle decisioni. Il dott.
Garcia-Milà ha continuato spiegando che le problematiche in questo settore ci sono ma
non si può pretendere di risolverle tutte quante in un colpo solo ma devono essere prese
singolarmente. L’ufficio ha deciso, dopo un breve studio, di concentrarsi su sei sfide
principali:
 concorrenza tra i porti che ospitano navi da crociera e collaborazione sana e
benefica;
 relazione con le città di arrivo delle crociere;
 infrastrutture generali del porto, terminali garantendo la mobilità;
 collaborazione con le varie linee;
 relazione tra traffico commerciale e dei passeggeri che devono essere gestiti da un
solo porto;
 sicurezza e controllo delle dogane.
Antonio Deudero (Director General for Ports and Airports of the Regional Government of
the Balearic Island, on behalf of the Conference of Peripheral Maritime Region – CPMR) ha
spiegato che in Spagna le attività croceristiche fatturano 700 milioni di euro di cui 75 solo
il porto di Barcellona. Dagli anni 2000 sono stati investiti circa un miliardo e mezzo per la
crescita dei porti e ammodernandoli. Questo ha portato ad una media di 700 scali annui
con un milione e quattrocento mila passeggeri. Il dott. Deudero ha chiarito che il settore
crocieristico deve sfruttare questo trend positivo degli ultimi anni mantenendosi attivi
nell’evoluzione del settore. Bisogna, in collaborazione alle città portuali e aziende turistiche
locali, creare un pacchetto turistico ben strutturato che permetta al turista maggiori
possibilità di svago una volta che si trova a visitare una città durante gli scali. Ha
terminato l’intervento dando molta importanza all’aspetto ambientale e che le autorità si
devono impegnare a collaborare per far fronte alle questioni dell’ecosistema.
Session 1: I porti del futuro – gestire le congestioni e altre opportunità, costruire
soluzioni per il futuro
Adam Sharp (Northern Europe Port Services Manager, Royal Carribiean, Chairman of
CLIA Europe Ports and Destinations Sub-Committee) ha iniziato il suo intervento
spiegando che solitamente questo settore viene visto come la parte cattiva, che inquina
molto e che non rispetta le regole. Ha sottolineato che non è veritiero in quanto ci sono
molte leggi quadro che regolano in particolar modo l’impatto ambientale. Ecco che CLIA,
Cruise Lines International Association, si ritrova in media due volte all’anno per discutere
delle problematiche che emergono nel tempo. Uno di questi è il collegamento efficace ed
efficiente per portare i turisti dal porto all’interno delle città. Per il momento soltanto la
Norvegia possiede collegamenti tra città e porti ben organizzati. Il dott. Sharp ha spiegato
che risulta inutile fare progetti troppo grandi con cifre astronomiche e poi non avere
nessun servizio di collegamento. Un’altra questione venuta a galla durante l’ultimo
incontro svoltosi a Londra, è la questione rifiuti. Nelle navi risulta difficile, ad esempio,
organizzare la raccolta differenziata in 6 differenti parti e provoca sdegno, oltre ad essere
una perdita di tempo e di denaro, quando le compagnie a terra buttano tutti i rifiuti in un
unico contenitore. Su questo aspetto c’è ancora molto da lavorare e si necessita di una
legge quadro ben strutturata e uniforme anche con i Governi dell’Unione. Stavros
Hatzakos (Director-General, Port of Piraeus, Chair of the ESPO network for cruise ports)
ha voluto subito sottolineare che il settore navale in generale produce molta ricchezza e si
deve saper gestire in maniera ottimale questo momento. Si deve lavorare per creare un
documento dedicato alle buone pratiche che porti anche ad una maggiore concorrenza,
fattore che ci aiuta a crescere e a migliorarci. Attualmente esiste la necessità di investire e
si può fare da soli o anche grazie a partenariati con privati, per offrire sempre un miglior
servizio ai clienti che aiutano nello sviluppo. Il relatore ha continuato spiegando che nel
porto del Pireo ci sono 11 attracchi per navi di varie dimensioni ma si vuole costruire un
ulteriore attracco per crociere di terza generazione con un investimento di 130 milioni di
euro. Il dott. Hatzakos ha concluso il suo intervento parlando dell’importanza
dell’accessibilità nei terminal del porto, della città ma anche dell’interland perché possono
offrire opportunità uniche ai passeggeri ma anche ai cittadini, sfruttandole
quotidianamente. Carla Salvadó (Marketing and Cruise Director, Port of Barcelona,
President of MedCruise) ha cominciato il suo intervento portando qualche dato positivo
riguardo le tratte croceristiche. Il Mediterraneo, negli ultimi 20 anni hanno visto una
crescita del 200% con gli scali aumentati del 35% che hanno portato una crescita media di
passeggeri da 800 attorno ai 2000. Il trend positivo però porta al problema delle
congestioni nei porti che va amministrato in maniera migliore, sfruttando anche i porti
vicini quando risulta possibile. Un altro problema riscontrato sono gli alti costi per le
infrastrutture e infatti i porti vanno molto cauti su nuovi investimenti. La dott.ssa Salvadó
ha proseguito spiegando che oggi ci dovrebbero essere politiche più trasparenti andando a
creare partenariati con le citta portuali, investendo insieme per una migliore gestione
dell’intero complesso. Ha concluso che per quanto riguarda la sostenibilità ambientale,
bisogna essere accompagnati dalle Commissioni, facilitando così l’approccio da parte del
settore blu. Michel Nestour (VP Global Port and Destination Development, Carnival
Corporation) ha spiegato che la crescita dei passeggeri attuale è in realtà data da una
domanda di picco. Questo atto conduce ad una miglior gestione dei porti, terminal dalle
dimensioni giuste per ospitare senza problemi i passeggeri, hub logistico ben definito e
funzionante. L’ultimo aspetto è di competenza non solo delle società croceristiche ma
anche della città portuali che accolgono questi turisti. Il relatore ha concluso l’intervento
facendo notare che un 62% dei turisti che visitano alcune città con le navi poi ritornano a
rivisitarla sempre in nave. Mihail Juc (Senior Enginer, Project Directorate, Environment
and Regional Development Department, European Investiment Bank – EIB) ha fatto capire
che la EIB è la prima che finanzia i progetti, con tassi d’interesse molto agevolati. Nella
selezione dei progetti ci sono tre priorità chiavi: crescita economica, sostenibilità e
creazione di lavoro. Sono tre punti fondamentali per ottenere buoni risultati nelle società
costiere e nei porti.
Session 2: Sostenibilità ambientale – soluzioni più ecologiche per il settore
croceristico
Tom Stang (Senior Vice President Costa Crociere Spa, Chairman of CLIA Europe
Environment, Safety and Security Sub-Committee) ha chiarito che tutto il mondo
crocieristico lavora per la sostenibilità ambientale, attraverso lo sviluppo tecnologico, per
abbattere emissioni e sprechi di energia. Si deve lavorare e investire su questi aspetti
perché ormai anche i passeggeri hanno certe aspettative da parte delle compagnie. Il dott.
Stang ha spiegato che a volte sorgono alcuni problemi quando una nave attraccata nei
porti possiede una tecnologia e il porto un’altra che porta ad avere una certa
incompatibilità, rendendo così vani gli investimenti di entrambi. Ecco che bisogna quindi
avere un quadro giuridico ben strutturato e un maggiore dialogo tra le varie compagnie e i
porti. Isabelle Ryckbost (Secretary-General, ESPO) ha chiarito che si sta lavorando per
un mondo eco-compatibile, sfruttando le tecnologie che progrediscono per raggiungere
obiettivi ambientali come l’aria pulita, diminuire i rumori nei porti creando motori più
efficienti e silenziosi, gestire e ottimizzare i rifiuti sia sulla nave, sia a terra nei porti.
Egbert Smit (Senior Consultant, International Department, Panteia BV) ha chiarito che
Panteia lavora insieme alla Commissione per trovare soluzioni efficienti e in linea con le
leggi e regolamenti in materia. I risultati ottenuti da uno studio sulla sostenibilità
ambientale dicono che i liquidi rilasciati nei mari sono in diminuzione. Il relatore ha
continuato spiegando che i PFR (Plug Flow Reactor), pertinente agli scarichi in mare da
parte dei motori, devono essere analizzati e valutati in maniera migliore per ridurre
l’impatto concernente le scorie nel mare. Il dott. Smit ha concluso l’intervento facendo
riferimento alle buone pratiche Green Deal, accordo tra il settore marino e il Governo
Olandese, che risultano basate su 4 pilastri:
 prevenzione minimizzando lo spreco degli imballaggi;
 esecuzione attraverso studio di fattibilità;
 separazione in maniera idonea i rifiuti, incentivando il riflesso di valuta;
 armonizzazione promuovere le procedure nei porti europei.
Hrvoje Carić (Institute for Tourism, Zagreb, Croatia) ha spiegato che l’impatto
ambientale, al giorno d’oggi, è fortemente sentito ma senza una collaborazione ben
strutturata i rifiuti, ad esempio, non verranno mai riciclati in maniera corretta. C’è bisogno
di monitoraggio nel processo di separazione, in modo da ottimizzare tempi e costi. Il mar
Mediterraneo non è così pulito come si vuole far sembrare, a causa delle innumerevoli
perdite di olio dalle navi. Ecco che l’affermazione di “chi inquina paga” ha un senso molto
forte. Il dott. Carić ha continuato la sua presentazione prendendo spunto da un fatto
svizzero: vige la regola di chi inquina paga, ma se lo stesso investe in ricerca e sviluppo di
tecnologie che riducono l’impatto ambientale e quindi sostenibili, allora riceve una
sovvenzione. Ecco che grazie a queste “pensate”, si aumentano le ricerche di compatibilità
ambientale. L’inquinamento non è solo materiale ma anche visivo, tanto che l’UNESCO ha
dichiarato Venezia e Dubrovnik città a rischio a causa del passaggio di grandi navi che
causano inquinamento acustico e visivo. Ha concluso il suo intervento spiegando che per
ridurre l’inquinamento di zolfo, basterebbe ricoprire la chiglia delle navi con il silicone,
portando una riduzione dell’uso di carburante e quindi dell’impatto ambientale generale.
Session 3: Ritorno condiviso – opportunità di turismo per le economie costiere
Gianluca Suprani (Head of Global Port Development and Shore Activities, MSC Cruises)
ha spiegato che MSC Crociere è la terza azienda croceristica nel mondo e la prima nel
Mediterraneo. Stanno costruendo altre sette nuove navi che andranno a raddoppiare i
servizi offerti. Il dott. Suprani ha mostrato come in una crociera sono racchiusi altri
importanti settori, senza i quali non avrebbero mai raggiunto i livelli di oggi. Le agenzie di
MSC stanno anche diventando una specie di consulenti turistici offrendo informazioni di
vario genere. Tutto questo perché si stanno creando partnership con le aziende turistiche
delle città. Il relatore ha concluso sottolineando che le collaborazioni sono fondamentali
per questo settore. Giuliano Gallanti (President of the Port Authority of Livorno, Member
of the Board of the Italian Ports Association – Assoporti) ha espresso il suo pensiero
positivo inerente all’attuale crescita del settore. Ha voluto dare importanza anche al fatto
che si deve cercare di lavorare non solo per il breve periodo, ma che si devono creare
anche dei progetti a lungo termine, prefissandosi degli obiettivi da raggiungere in termini
economici ma soprattutto ambientali. Ha concluso l’intervento spiegando che grazie alla
buona politica si devono portare i turisti non solo nella città dove si attracca, ma anche nei
paesini dell’interland per far conoscere il territorio in ogni sua sfumatura e quindi
diventare anche promotori di cultura. Amanda Jane Maciver (Maciver Business
Development Services Ltd, Cruise Scotland) ha spiegato che nelle Highland scozzesi ci
sono molti porti piccoli che possono nascondere destinazioni remote. Queste zone magari
si possono raggiungere ma con qualche limite. Infatti, nonostante l’accoglienza sia ben
fatta, troppi turisti in una sola volta in zone così piccole possono rovinare le aspettative
dei paesaggi che offrono le montagne nel mare della Scozia. La dott.ssa Maciver ha
concluso che bisogna avere rispetto per i piccoli porti e essere in grado di affrontare le
diversità dai porti più grandi.
Session 4: Un nuovo slancio per la cooperazione regionale in un turismo da
crociera
Maria Cano (Member of Ports of Catalonia) ha espresso gratitudine per chi si interessa
anche ai piccoli porti. Essendo associati a MadCruiser, collaborano per ottimizzare le buone
pratiche nel Mediterraneo. Si lavora per creare buone collaborazioni anche tra i porti,
grandi e piccoli, con idee che possano interessare anche la regione, in modo che anche le
autorità regionali proferiscano parola in merito al settore croceristico. La dott.essa Cano
ha concluso spiegando che è stato creato un marchio - Boutique Ports – che riunisce tutti i
porti medio piccoli presenti sulla costa mediterranea. Christian de Barrin (CEO - Hotels,
Restaurant and Cafes in Europe – HOTREC) ha spiegato che è un’organizzazione ombrello
del settore alberghiero che contribuisce alla crescita del PIL europeo dando lavoro a 10
milioni di persone. Ha voluto sottolineare che per promuovere il settore bisogna superare
delle sfide:
 stagionalità, bisogna trovare soluzioni alternative per la bassa stagionalità cercando
di limitare il più possibile questo periodo;
 accessibilità, bisogna rinnovare alcune infrastrutture ma sono necessari investimenti
sostanziosi;
 sostenibilità, bisogna lavorare su materiali biodegradabili perché c’è bisogno di
rinnovamento con una certa frequenza, nonostante i costi elevati;
 difficoltà nell’accedere ai fondi EU per le PMI, devono essere chiari e di facile
accesso e devono essere implementate le opportunità data dall’erogazione dei fondi.
Zacharias Siokourus (President, Maritime Insitute of Eastern Mediterranean) ha chiarito
che, come organizzazione no-profit, sono molto attivi nella ricerca e l’innovazione, così
come sull’istruzione e formazione all’interno dell’industria marittima. Hanno attivi molti
progetti finanziati da fondi Europei. Ha continuato il relatore spiegando che il neonato
“Cruise East Med Forum” promuoverà le crociere nel Mediterraneo Orientale, andando a
rafforzare la cooperazione tra le compagnie di crociera, gli operatori e tutte le autorità
competenti per facilitare lo scambio di informazioni. Questo forum ha quindi come
obiettivo quello di sviluppare le Regioni e le loro strategie di marketing per promuovere
determinate aree e dare sostegno alle PMI che stanno crescendo. Jan Korthoudt
(Tourism Director of Flanders International Department, Executive Committee Member of
Network of European Regions for a Sustainable and Competitive Tourism) ha spiegato che
NeCSTouR lavora per cercare il giusto equilibrio tra il benessere dei turisti e le loro
esigenze, dando importanza all’ambiente e alla cultura, attraverso la competitività delle
destinazioni e delle imprese. Attualmente sotto questa rete ci sono 32 regioni europee, 8
industrie rappresentative del settore, 7 associazioni e 21 università di ricerca con lo scopo
di:
 sviluppare una forte struttura di cooperazioni tra regioni e enti Europei;
 sviluppare ricerca e sviluppo per la gestione turismo sostenibile;
 regolamentare una politica turistica che accomuni le Regioni con l’Europa.
Parallel Workshop: Sfide e opportunità per il turismo blu nel Mar Mediterraneo e
nel Mar Nero
John Portelli (General Manager, Roma Cruise Terminal) ha illustrato che per quest’anno
la crescita media dei passeggeri sarà del 20%. Per questo il Mediterraneo è considerata
un’industria sempre in continua crescita e il porto di Roma è considerato il primo porto
fondamentale del Mediterraneo e secondo d’Europa. Ha continuato il dott. Portelli
spiegando che l’aumento dei passeggeri porta ad un adeguamento delle infrastrutture,
andando anche a crearne di nuove ma si necessita di consistenti investimenti. Il porto di
Roma lavora assieme a 45 PMI che danno lavoro a 600 persone. Quindi la cooperazione è
fondamentale se si vuole continuare questo trend positivo di crescita. Ha continuato il
relatore spiegando che le tasse devono essere regolamentate in maniera migliore
altrimenti si va a colpire alcune realtà portuali che non beneficiano dei loro guadagni. In
conclusione ha annunciato che presto si cominceranno i lavori per costruire un nuovo
terminal a Civitavecchia (e forse ne verrà costruito un secondo) per l’accoglienza dei
passeggeri dalla capacità di 4500 persone e 9000 bagagli. Francesco di Cesare
(President, Risposte Turismo) ha spiegato che la crescita è importante, ma si deve
crescere con un certo criterio alle spalle, con piccoli obiettivi da raggiungere annualmente.
A livello statistico si è visto che nell’ultimo decennio si è cresciuti in media del 12%,
portando ad avere attualmente 7 importanti porti distribuiti nel Mediterraneo. Ha conclso
l’intervento illustrando una previsione sul prossimo decennio dove la crescita sarà continua
ma a passo più lento rispetto a prima. Thanos Pallis (Secretary-General MedCruise) ha
parlato dei partenariati tra pubblico e privato e anche della collaborazione tra aziende
dello stesso settore che dovrebbero aiutarsi a vicenda, scambiandosi idee e buone
pratiche nella gestione dei rifiuti nei porti o dei passeggeri all’interno delle crociere. Le
collaborazioni in questa visione aiutano l’aumento di offerta ai futuri turisti creando anche
una sana concorrenza. Il relatore ha continuato che questi aspetti collaborativi devono
essere tutelati e aiutati da una legge ben ideata per questo settore. La questione delle
tratte invernali invece, nonostante la crescita minima in questo periodo, non sono la
nuova scoperta, nulla di nuovo.
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Eseguito da
Mattia Conti
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