TUTTI IN MASCHERA: LIBERA LA TUA FANTASIA VI edizione del
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TUTTI IN MASCHERA: LIBERA LA TUA FANTASIA VI edizione del
TUTTI IN MASCHERA: LIBERA LA TUA FANTASIA VI edizione del Carnevale ad Isola di Capo Rizzuto È giunto alla sesta edizione il Carnevale di Isola di Capo Rizzuto. Ancora una volta l’Associazione Laici Verniani, in collaborazione con l’Oratorio “Beata Antonia Maria Verna”, la Misericordia ed il Comune di Isola di Capo Rizzuto, ha voluto organizzare un pomeriggio all’insegna del divertimento, della spensieratezza, dei colori, della collaborazione. Un appuntamento atteso dai bambini, dalle famiglie e dai gruppi ed associazioni, che ogni anno vi partecipano con entusiasmo, portando novità e tanta voglia di stare insieme. Il tutto ha avuto inizio col raduno in Piazza del Popolo, dove il parroco don Edoardo e don Carlo hanno dato il via alla sfilata di carri e maschere per le vie del paese. Quest’anno non abbiamo scelto un tema specifico, per lasciare libertà d’espressione e perché la cosa importante è stare bene insieme, lasciare per qualche ora da parte i brutti pensieri e riempire la nostra vita di colore. La sola indicazione data è stata quella di tentare di rispolverare le maschere della tradizione italiana, che forse oggi sono quasi sconosciute ai piccoli, ma che hanno una lunga storia alle spalle. L’uso delle maschere di carnevale ha origini teatrali: la commedia dell’arte ha dato vita a personaggi tipici che sono entrati poi a far parte del costume italiano. Attraversando l’Italia in lungo ed in largo ne incontriamo tantissime. Una maschera, forse meno nota di altre, la troviamo anche in Calabria ed è quella di GIANGURGULO. Questa maschera ha origine incerta: c’è chi dice sia nata a Napoli e successivamente importata in Calabria. E’ caratterizzata da un naso enorme, una spada smisurata, un cappello alto a cono e dei pantaloni a strisce gialle e rosse per richiamare i colori d’Aragona. Dunque rappresenta uno scherzo della città verso i dominatori aragonesi, spagnoli. Il significato del nome è “bocca larga”. E’ un personaggio spavaldo e spaccone. C’è ARLECCHINO, una maschera bergamasca che nasce nel ‘500 dalla fusione di due tradizioni: un contadino povero ed ignorante della tradizione bergamasca e personaggi farseschi della tradizione francese. Il suo abito è caratterizzato da un abito a pezze multicolore e la maschera nera. Bergamasco è anche BRIGHELLA, compare di Arlecchino, con un carattere attaccabrighe, insolente e dispettoso, furbo e senza scrupoli. Poi c’è COLOMBINA, una maschera veneziana, che la tradizione vuole sia la fidanzata di Arlecchino e si diverte a farlo ingelosire. Scendendo a sud incontriamo PULCINELLA, tipica maschera napoletana. E’ un servo furbo e pigro. Le sue caratteristiche sono la voce stridula, la camminata goffa ed un’ampia gesticolazione. Davvero innumerevoli sono questi personaggi che raccontano la storia d’Italia, la nostra storia, e che aprono le strade del sorriso, della fantasia, del divertimento. Lo scopo è stato quello di rispolverarle, per evitare che se ne perda il ricordo e per dare uno spunto in più ai genitori che vogliono alla sera raccontare una fiaba ai loro bimbi. La sfilata è rientrata in piazza e, come consuetudine, c’è stata la premiazione del carro e delle maschere indicati da una giuria particolarmente attenta nella scelta dei criteri di valutazione adeguati al clima festoso. Il carro scelto è stato quello della “new entry”: la comunità di Sant’Anna che ha realizzato un simpatico aereo con materiale riciclato. Ad essere premiati, poi, sono stati dei bimbi vestiti da coloratissimi gufetti, anche in questo caso realizzati a mano, ed una bimba vestita da primavera con un vestito realizzato dalla nonna. Non ultima, è stata premiata una famiglia che ha rappresentato la fiaba di Capuccetto rosso, sempre con vestiti realizzati a mano. Non sono state scelte casuali, ma si è voluto premiare l’impegno, la creatività, l’originalità e, soprattutto la collaborazione nella famiglia. Sì, perché anche questi momenti possono essere occasioni per incontrarsi, per dialogare, per conoscersi meglio e costruire qualcosa di bello insieme. Una nonna che si impegna a cucire con le proprie mani una maschera per la nipotina non sta semplicemente costruendo un oggetto, ma sta delineando un ricordo nel cuore della piccola nipote, che rimarrà lì per sempre. Ancora una volta abbiamo visto come nella famiglia si può fare tanto e dalla famiglia parte tutto. Ma non è finita qui. Altri riconoscimenti sono andati al CARA di Sant’Anna per aver realizzato un carro accompagnato dalle maschere raffiguranti la fiaba di Pinocchio e ad un gruppo che ha portato nella nostra Isola un pizzico del carnevale veneziano con dei costumi sontuosi ed eleganti. Un ringraziamento particolare va a tutte le associazioni che hanno realizzato i carri, ognuno con una caratteristica particolare, con un messaggio diverso. Il nostro augurio è quello di rivederci il prossimo anno (stesso posto, stessa ora!) con tante novità, sempre più numerosi e con tanta gioia e voglia di stare insieme, per dare un po’ di colore al nostro paese. Perché stare insieme è bello e dalla collaborazione possono nascere grandi cose. Antonietta Cristofalo Associazione Laici Verniani