SCIENZE Biosicurezza: le nuove minacce invisibili delle nostre colture

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SCIENZE Biosicurezza: le nuove minacce invisibili delle nostre colture
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India,
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L'aggressore:
«Colpa sua»
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dei centristi,
Boschi media
Biosicurezza:
le nuove
minacce
invisibili delle
nostre colture
CONTRO I PATOGENI ALIENI KILLER
Biosicurezza: le nuove minacce
invisibili delle nostre colture
Fitness: altro che
benessere, in palestra
l'aria è inquinata
Batteri, funghi e virus «stranieri» in grado di sterminare una piantagione in breve
tempo. Un pericolo sottovalutato
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Sicilia,
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SCIENZE
di Elisa Sola
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Rinasce a Trieste
«Urania Carsica»,
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Margherita Hack
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10 borse di studio
per cambiare il
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CO2: emissioni tagliate
del 20%, Italia
promossa
SCIENZE
L’epidemia degli olivi del Salento. La batteriosi del kiwi. La peronospora del
basilico. Con la globalizzazione sono insorte nuove minacce che incombono sulle
nostre colture e sul cibo che mangiamo. Minacce tanto più insidiose quanto
invisibili. I nuovi nemici colpiscono le nostre piante fino a distruggerle del tutto.
Contaminano le foreste e rovinano i paesaggi. Sono i patogeni alieni. Batteri,
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delle mamme vip
breve tempo. Per questo la lotta contro i nuovi parassiti e la biosicurezza sono le
nuove frontiere dell’agricoltura e della ricerca applicata.
Il progetto italiano
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funghi, virus spesso sconosciuti, provenienti da lontano, in grado, infettando un
solo seme, di contagiarne 10 mila provocando la morte di un’intera piantagione in
SCIENZE
Come in Gravity:
esplode satellite Usa e
forma nuvola di detriti
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La peronospora del basilico stermina in breve tempo le piantagioni (foto Agroinnova)
Canada: basta
caricature del signor
Spock sui 5 dollari
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È italiano e ha vinto quasi 7 milioni di euro di finanziamento dall’Unione europea il
progetto Emphasis (Effective management of pests and harmful alien species),
giudicato il migliore, nell’ambito del programma Horizon 2020, per combattere la
lotta ai parassiti che aggrediscono le piante in ambito agricolo e forestale.
Selezionare (e tritare) i
pulcini: il lavoro che
nessuno vuole fare
Emphasis ha battuto oltre cento programmi concorrenti ideati da ricercatori da
vari Paesi. Il suo obiettivo è attaccare soprattutto le specie aliene invasive, ovvero i
«nemici» sconosciuti che arrivano in Europa da altri continenti, la maggior parte
delle volte viaggiando in aereo senza che possiamo accorgercene.
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Emphasis
Emphasis parte nel mese di marzo e durerà quattro anni. È coordinato da
Agroinnova, il centro di competenza per l’innovazione in campo agro-ambientale e
agro-alimentare dell’Università di Torino e ha 22 partner tra imprese e istituti di
ricerca provenienti da dieci Paesi, nove in Europa più il Canada. Il tema su cui
SCIENZE
lavorare, e l’Europa ha ordinato concretezza e collaborazione diretta con gli
agricoltori, è la biosicurezza. I ricercatori esamineranno tutti i nuovi rischi che
rischiano di mettere a rischio le coltivazioni: non solo insetti, agenti patogeni e
L'Alto Adige ha un
nuovo parco
tecnologico
piante infestanti. Una volta individuate le sostanze killer, si procederà
all’individuazione delle tecniche di lotta e alla formazione degli agricoltori che
potranno metterle in pratica. «Con la globalizzazione», spiega Maria Lodovica
Gullino, direttore di Agroinnova, «non sappiamo più, molto spesso, da dove
vengono i semi delle piante che coltiviamo. È vero che l’Olanda è principalmente il
Buone notizie per i
panda (ma anche per
leopardi e tigri)
nostro acquirente ma è un importatore, e spesso i semi che compriamo
provengono da Paesi che non riusciamo a controllare, da cui arrivano parassiti».
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Il basilico sotto attacco
È il caso, per esempio, della peronospora che ha colpito il basilico ligure. Il fungo
assassino si chiama Peronospora belbahrii e ha causato danni enormi non solo alle
piantagioni, ma a tutta la filiera dei derivati, a partire dalla produzione di pesto. Il
fungo è originario dall’Africa centrale ed è in grado di necrotizzare in breve
periodo. È stato introdotto in Europa con il trasporto di semi prodotti in Kenya e
Tanzania. Recentemente è emerso come il parassita esistesse in Uganda già nel
Dagli scarti di banane
verdi la farina senza
glutine
1930.
Gli olivi del Salento
Centinaia di olivi centenari del Salento, invece, sono colpiti da un batterio che si
chiama Xylella. «Si sono prese precauzioni», spiega il presidente di Agroinnova,
SCIENZE
Riciclo: con le
microonde si recupera
l'alluminio dai tubetti
di dentifricio
Angelo Garibaldi, «come la costruzione di barriere intorno agli alberi, ma è difficile
debellare il batterio. Per questo la lotta deve essere soprattutto preventiva. Il
nostro progetto si basa soprattutto sulla diagnosi veloce e sull’identificazione del
parassita. Di modo che, quando compare la malattia, la si possa isolare fin da
subito».
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Quando chic e trash
viaggiano in
coppia
Un’altra vittima dei cosiddetti alieni è l’insalata di quarta gamma, ovvero quella
che compriamo al supermercato già imbustata: rucola, valeriana, rughetta. In Italia
le coltivazioni sono presenti soprattutto nel Nord, nelle zone di Brescia e Bergamo.
Qui si è insidiata la Plectosphaerella, un fungo parassita presente nel seme la cui
origine è sconosciuta, che vive benissimo soprattutto nella rucola e che riesce ad
annerire totalmente le foglie di insalata fino a fare morire la pianta. Agroinnova ha
OGGI
contribuito, in questo caso, a trovare la strategia di lotta adatta. Come spiega
Garibaldi, «quando si identifica un parassita, la metà del lavoro è fatto».
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danni derivanti dagli effetti delle specie aliene che colpiscono l’agricoltura, una
cifra che potrebbe aumentare ancora. Per questo l’Unione europea suggerisce un
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approccio internazionale come unica chiave di svolta.
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Nei prossimi giorni, con la messa in atto della prima fase del progetto Emphasis,
verranno individuate le colture che soffrono dei problemi più gravi per stilare la
graduatoria delle priorità di intervento. Le parole chiave sono soprattutto
previsione e prevenzione. Recentemente l’Imperial College di Londra ha
evidenziato come l’allarme da patogeni alieni stia aumentando soprattutto per
quattro specie: riso, farina, mais e patate. Il trend di suscettibilità dell’intero
sistema agroalimentare mondiale è in crescita e si prevedono ricadute economiche
notevoli. Studi statunitensi stimano in 10 miliardi di dollari all’anno i costi dei
4 marzo 2015 | 19:05
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