relazione ristorante per concorso

Il fondo commerciale è situato a La Spezia in prossimità di Pz.
Cavour, sede storica del Mercato Coperto, la quale ha
rappresentato fonte di ispirazione per l’utilizzo dei materiali
d’arredo, per il disegno del logo e per il nome del ristorante.
Internamente l’immobile è caratterizzato da spazi stretti,
lunghi e molto alti, dalla presenza di quattro colonne in stile
Corinzio e da un soppalco all’ingresso che dimezza l’altezza
rendendo più accogliente l’accesso del pubblico.
Piazza Cavour
Dopo alcune perplessità iniziali dovute alla morfologia degli spazi
interni, ritenuta poco adatta per l’installazione di un ristorante, si è
cercato di sfruttare la forte orizzontalità degli ambienti
accentuandola e trasformandola in un elemento caratterizzante.
Per questo motivo sono stati utilizzati dei pannelli in lamiera
ritagliata dello spessore di 3 mm lungo le sale di somministrazione.
Tali “fasce”, oltre a consentire l’installazione nascosta di una
illuminazione lineare a bordo tavolo ed ad evitare che le sedute
possano deteriorare i paramenti murari, hanno conferito agli
ambienti un tocco artistico grazie al loro disegno astratto.
La reinterpretazione del ferro, materiale tradizionalmente
utilizzato per la realizzazione delle strutture del Mercato
Coperto, ha portato alla scelta di profilati metallici (ipe 140)
trasformandoli in veri e propri espositori di vini d’epoca.
La realizzazione in muratura dell’angolo bar ha consentito di
sfruttare al massimo gli spazi ridotti, recuperando inoltre i
piani d’ appoggio in marmo rosa della precedente attività.
Per la pavimentazione, si è optato per un gress porcellanato
effetto legno, ritenuto ideale sia per l’effetto caldo quasi
domestico che conferisce agli ambienti sia per i benefici
funzionali e la lunga durabilità nel tempo.
La Locanda del Mercato vuol essere in definitiva un punto
d’incontro tra il design e la funzionalità trasmettendo ai
commensali una sensazione di locale elegante ma al tempo
stesso familiare.
G. & C. S.A.S. di Simone Gianardi & C.