Ricerca sul mercato delle materie prime: Oro e argento
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Ricerca sul mercato delle materie prime: Oro e argento
Nitesh Shah Direttore–Commodity Strategist [email protected] 27 settembre 2016 Ricerca di ETF Securities sul mercato delle materie prime: Oro e argento: simili, ma diversi Sintesi Spesso all’argento viene attribuito un ruolo secondario rispetto all’oro. L’andamento dei prezzi dei due metalli presenta una correlazione dell’80%. Riteniamo che il modo più efficace per elaborare un modello dei prezzi dell’argento sia osservare le quotazioni dell’oro. Tuttavia, tra questi metalli vi sono differenze significative. L’oro si comporta come una valuta o uno strumento monetario, mentre l’argento è più assimilabile a una “normale” materia prima e reagisce alle dinamiche di domanda e offerta. La quotazione dell’argento dovrebbe attestarsi a circa 23 USD all’oncia il prossimo anno, in rialzo rispetto all’attuale livello appena inferiore a 20 USD all’oncia. Le fluttuazioni delle scorte d’argento del mercato dei futures e le variazioni differite della spesa per investimenti nel comparto minerario a livello globale sono un buon indicatore dell’offerta d’argento. Gli aumenti delle scorte del mercato indicano che una quantità maggiore di metallo è immediatamente disponibile. Dal momento che il 75% dell’argento è un sottoprodotto dell’estrazione di altri metalli, consideriamo la spesa per investimenti complessiva delle 100 maggiori imprese estrattive. La variazione di tale spesa viene differita di 18 mesi, poiché occorre tempo prima che le dinamiche degli investimenti incidano sull’offerta. L’argento nell’ombra dell’oro L’andamento dei prezzi dell’oro e dell’argento presenta una correlazione dell’80%. Quando il sentiment degli investitori nei confronti dell’oro migliora, di norma l’ottimismo verso l’argento lo segue a ruota. Ad esempio, nel gennaio 2016 le quotazioni dell’oro sono aumentate, con un’impennata degli afflussi negli ETP sull’oro, e nel febbraio 2016 i prezzi dell’argento e gli afflussi nei relativi ETP hanno evidenziato un netto incremento. Riteniamo che il modo più efficace per elaborare un modello dei prezzi dell’argento sia osservare le quotazioni dell’oro e diversi indicatori della domanda e dell’offerta di argento. Da un modello dei prezzi dell’argento basato unicamente sull’oro si ottiene un R-quadroi del 55%. Possiamo perfezionare il modello integrando alcuni indicatori specifici della domanda e dell’offerta di argento, portando l’R-quadro vicino al 70%. Elaborando un modello delle quotazioni dell’oro abbiamo scoperto che i prezzi del metallo non erano spiegabili dalla domanda e dall’offerta fisiche. Per l’argento, invece, gli indicatori di domanda e offerta sono importanti. Più del 50% della domanda di argento è ascrivibile alla produzione industriale, da cui proviene invece meno del 10% della domanda di oro. Riteniamo che gli indici PMI globali del settore manifatturiero siano un valido indicatore della domanda per uso industriale. Il modello semplificato per l’argento in sintesi: Variabile Var. % del prezzo dell’oro Direzione + Var. % indici PMI globali del settore manifatturiero + Var. % scorte del mercato Var. % spesa per investimenti del settore minerario differita di 18 mesi - I test fuori campione per il 2014 indicano che il modello funziona, poiché coglie i principali punti di svolta nell’andamento dell’argento. Il valore degli investimenti può aumentare o diminuire e gli investitori potrebbero perdere interamente o in parte il capitale investito. I risultati passati non sono una garanzia di quelli futuri. 2 ETF Securities Ricerca 2016 fatto che, rispetto all’argento, l’oro evidenzia un andamento più simile a quello di una valuta o di un’attività finanziaria. L’inflazione dei prezzi al consumo (IPC) è un fattore esplicativo statisticamente significativo per l’argento, ma l'inflazione dei prezzi alla produzione (IPP) è più rilevante dal punto di vista statistico. Ciò riflette le qualità industriali di questo metallo. A differenza di quanto accade per l’oro, l’offerta di argento tende a influenzarne il prezzo. Dal momento che l’offerta proveniente dalle miniere aurifere rappresenta solo una porzione ridotta delle scorte di oro già estratto e che grandi quantità del metallo giallo sono detenute sotto forma di lingotti o di gioielli, le variazioni della produzione mineraria rappresentano una quota estremamente limitata della quantità di oro che viene scambiata ogni anno. Per contro, una grande quantità di argento estratto viene utilizzata a scopo industriale e quindi “consumata” fino a quando i beni che contengono tale metallo, come i prodotti elettrici o i pannelli fotovoltaici, non vengono riciclati. Misuriamo l’offerta di argento in tre modi diversi, usando la produzione di minerale d’argento, la variazione delle scorte del mercato e la spesa per investimenti del settore minerario differita di 18 mesi. Come per l’oro, i prezzi dell’argento espressi in dollari USA variano in funzione del tasso di cambio dell’USD ponderato per l’interscambio. Sempre al pari dell’oro, il sentiment nei confronti del metallo, misurato dalle posizioni speculative nel mercato dei futures, è una variabile esplicativa rilevante. L’impennata delle quotazioni del metallo nel 2010-2011 è molto difficile da spiegare. Secondo riscontri aneddotici, il brusco rincaro dell’argento sarebbe ascrivibile alla reazione del mercato all’espansione dei bilanci delle banche centrali all’indomani della crisi finanziaria. Tuttavia, il fatto che successivamente i bilanci delle banche centrali siano rimasti sovradimensionati per qualche tempo mentre i prezzi dell’argento sono diminuiti indica che l’aumento delle quotazioni è stato eccessivo, e riteniamo che in quel periodo si fosse in effetti formata una bolla speculativa. L’argento a 23 USD all’oncia Prevediamo un rincaro dell’oro a 1440 USD all’oncia nel 2017. La nostra ipotesi è che gli indici PMI globali del comparto manifatturiero continuino a risentire dell’andamento sfavorevole delle grandi economie sviluppate, ma che vengano sostenuti in una certa misura dagli Stati Uniti e dai mercati emergenti, guadagnando un modesto 1%. Per prudenza, ipotizziamo anche che le scorte del mercato, recentemente abbondanti, non subiscano diminuzioni. Infine, dopo il calo del 20% a/a registrato dalla spesa per investimenti del settore minerario sei mesi fa, abbiamo un input per il fattore della spesa per investimenti differita di 18 mesi. In base a questi dati, l’argento dovrebbe guadagnare quasi il 20%, superando di poco i 23 USD all’oncia. Analisi dei fondamentali dell’argento Il modello presentato evidenzia un R-quadro elevato, ma collega il prezzo di una materia prima a quello di un’altra senza analizzare tutti i fondamentali propri del metallo. A scopo illustrativo, eliminiamo dal modello le quotazioni dell’oro, introducendo alcune delle variabili esplicative del nostro modello per l’oro in quello per l’argento. Questo secondo modello ha un R-quadro più contenuto e la sua capacità previsionale risente maggiormente della bolla del 2010-2011 rispetto al modello semplificato. Da questo esercizio traiamo spunto per diverse osservazioni interessanti: A differenza di quanto accade per l’oro, i rendimenti nominali dei titoli di Stato non sono una variabile esplicativa rilevante per l’argento. Ciò è coerente con il Il modello esteso per l’argento in sintesi: Variabile Var. % USD ponderato per l’interscambio Direzione - Var. % indice dei prezzi alla produzione + Posizioni speculative Var. % produzione di minerale d’argento Var. % scorte del mercato + - Var. % spesa per investimenti del settore minerario differita di 18 mesi - - Questo secondo modello è di più difficile applicazione, poiché non tiene conto adeguatamente della bolla del 2010-2011. Inoltre, le attuali posizioni speculative in futures sull’argento appaiono eccessive. L’ottimismo sul mercato dei futures non era affatto così elevato, persino nel pieno della bolla del 20102011, e quindi un modello calibrato in base ai dati storici formulerebbe previsioni sui prezzi dell’argento nettamente superiori rispetto ai livelli attuali. Il valore degli investimenti può aumentare o diminuire e gli investitori potrebbero perdere interamente o in parte il capitale investito. I risultati passati non sono una garanzia di quelli futuri. 3 ETF Securities Ricerca 2016 per l’oro e ipotizzando un andamento dell’IPP in linea con quello dell’IPCii. Supponiamo anche che le posizioni speculative nell’argento rimangano elevate, ma non su livelli eccessivi come quelli attualiiii. Ipotizziamo inoltre che l’offerta di minerale d’argento o le scorte del mercato non aumentino e che la spesa per investimenti del settore minerario, differita di 18 mesi, diminuisca del 20% (come nel modello semplificato). Questo modello suggerisce un prezzo prossimo ai 25 USD all’oncia (un incremento del 25%) nel 2017. In ogni caso, riteniamo che il primo modello semplificato offra verosimilmente risultati più attendibili. Il secondo ci aiuta solo a comprendere meglio alcune delle determinanti fondamentali dell’argento. Vediamo quale prezzo suggerisce il modello usando le stesse ipotesi sulle fluttuazioni valutarie adottate nel nostro modello Il valore degli investimenti può aumentare o diminuire e gli investitori potrebbero perdere interamente o in parte il capitale investito. I risultati passati non sono una garanzia di quelli futuri. 4 ETF Securities Ricerca 2016 Un coefficiente che misura quanto i dati effettivi si discostano dai dati stimati. Lo 0% indica che la variabilità non è affatto spiegata dal modello, mentre il 100% significa che la variabilità è interamente spiegata dal modello. ii Abbiamo ipotizzato un aumento dell’inflazione dell’IPC dallo 0,8% all’1,1% nel modello per l’oro e un incremento dell’inflazione dell’IPP dallo 0% allo 0,5% in quello per l’argento. iii Le posizioni speculative superano attualmente gli 87.000 contratti. La nostra ipotesi è che scendano a 40.000 contratti, un livello comunque elevato rispetto alla media, pari a 27.000. i Informazioni importanti Generale Se effettuata all'interno dell'Italia, la presente comunicazione è stata predisposta e pubblicata, ai sensi dell’art.21 del Financial Services and Markets Act 2000 da ETF Securities (UK) Limited (“EFTS UK”), una società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority (“FCA”) (Autorità per i servizi finanziari) del Regno Unito. 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