SETTEMBRE OTTOBRE 2016 Edizioni Zona Franca
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SETTEMBRE OTTOBRE 2016 Edizioni Zona Franca
Anno XIV N° 9/10 - SETTEMBRE / OTTOBRE 2016 - Redatto a cura dell’Associazione culturale Onlus “ZONA FRANCA”, Via Arrigo Rossi, 105 - 64029 Silvi Marina (Te). Direttore Resp. Rosario Di Blasio - Copia omaggio - Mensile di cultura e informazione a diffusione cittadina - Reg. Trib. Teramo n. 14/03 del 27/06/03 da Edizioni Zona Franca SETTEMBRE OTTOBRE 2016 www.daleggere.com Leggere Oriana plus di Rossano Di Palma pag. 11 2 Sommario da Leggere - settembre / ottobre 2016 3 4 5 7 9 12 17 20 Zona Franca cultura attualità informazione politica e sport ASSOCIAZIONE CULTURALE O.N.L.U.S Via A. Rossi 105 - 64029 Silvi Marina (Te) - Tel: 339.7067848 fax: 085.932000 DA LEGGERE Mensile d’informazione cittadina a diffusione gratuita EDITORE Associazione culturale Onlus “ZONA FRANCA” Via Arrigo Rossi, 105 64029 SILVI MARINA (Te) DIRETTORE RESPONSABILE Rosario Di Blasio DIRETTORE EDITORIALE Luigi Colantonio [email protected] COORDINAMENTO Luigi Colantonio - Lorenzo Sichetti REDAZIONE Direzione Comunicazione e Relazioni Esterne Via Arrigo Rossi,105 64029 Silvi Marina (Te) Tel. 349.1345224 - Fax 085.932000 [email protected] [email protected] www.daleggere.com COMITATO DI REDAZIONE Luigi Colantonio - Domenico Forcella Rosario Di Blasio - Rossano Di Palma REDATTORI Luigi Colantonio - Rosario Di Blasio Rossano Di Palma - Domenico Forcella COLLABORATORI Oliver Ross Assogna - Roberto Cantoro Enrica Colagrande - Tino Ferretti Ernesto Iezzi - Giovanni Graziosi Ashough Jamshid - Luciano Leonio FOTOGRAFIE A cura della redazione IMPAGINAZIONE Gianluca Mariani STAMPA CANTIERI CREATIVI - Roma REGISTRAZIONE TribunaleTeramo N° 14/03 del 27/06/03 EDITORIALE Un disordine a discapito R. Di Palma POLITICA Ryanair e fondi di sviluppo L. Monticelli POLITICA Iran: massacro degli oppositori politici J. Aschough L’ABRUZZO RACCONTA Il primato di Da Leggere L. Colantonio ARTE ED EMOZIONI Nozze d’oro La redazione CULTURA E SOCIETÀ Dalle imprese un aiuto alla cultura L. Colantonio CRONACA LOCALE I miti di Silvi R. Di Palma LA PAGINA DI VINNY L’anello del regno di Rionell Vinny ha compiuto ogni sforzo per contattare gli autori delle immagini. Qualora non fosse riuscito, rimane a disposizione • L’pereditore rimediare alle eventuali omissioni, Le informazioni, testo, fotografie non possono essere riprodotte, pubblicate o distribuite senza il consenso dei titolari •dei diritti, articoli firmati sono da intendersi come libera espressione di chi scrive e non impegnano in alcun modo né la Redazione • Gliné l’Editore. Non è consentita la riproduzione, anche solo parziale, sia degli articoli che delle foto, tutte le collaborazioni sono gratuite. da Leggere - settembre / ottobre 2016 di Rossano Di Palma UN DISORDINE A DISCAPITO N el giugno scorso, sul lungomare di Giulianova è successo un fatto increscioso. Un delitto con modalità inquietanti che ha visto protagonisti due automobilisti (uno dei quali purtroppo, ucciso dall’altro) e verso cui ognuno, più o meno, ha detto la sua a riguardo. A riguardo appunto di un assurdo delitto la cui responsabilità è stata attribuita sì soprattutto all’assassino, ma comunque assolutamente ai due automobilisti. Ecco qua perciò che poco dopo, oltre alla Polizia, sono arrivati sul luogo del misfatto anche il Pubblico Ministero ecc. I quali, ovviamente, solo per rilevare l’accaduto e provvedere all’arresto del “colpevole esecutore” secondo il solito penoso comportamento di routine! Al contrario invece certe manifestazioni, ripeto assurde ed esasperate, sono soprattutto il risultato estremo di un estremo disordine sociale, dovuto alla mancanza di presenza e di adeguato atteggiamento delle forze dell’ordine e di chi le gestisce! Quel delitto perciò, non sarebbe mai successo se gli automobilisti italiani, così come quelli svizzeri, tedeschi, americani ecc. sapessero bene che l’elusione dell’obbligo di fermata (stop) comporterebbe il rischio concreto di ritiro di patente, attraverso la denuncia diretta di un cittadino qualsiasi Editoriale 3 che in un contesto di paese civile, cioè l’opposto del nostro, viene subito accolta in anonimo, a differenza di questo “anarchico Paese” dove, al contrario, una situazione del genere viene invece scoraggiata con la richiesta di nome, cognome, pedigree ecc. di chi faccia la denuncia, per favorire appunto non l’ordine, ma il disordine, quindi i trasgressori e i fuorilegge! Per questo tutte le persone civili e civicamente educate, sono costrette alla sopportazione di un mobbing continuo (di cui mai si parla…) soprattutto sulle strade, poi però di tanto in tanto accade ciò che è successo sul lungomare di Giulianova, ossia un evento inquietante come insana conseguenza di una condizione di esasperazione. E l’esasperazione, si sa, può portare in chiunque uno squilibrio mentale. Rossano Di Palma 4 Politica da Leggere - settembre / ottobre 2016 Ryanair e Fondi di Sviluppo e Coesione Una vittoria di chi si rimbocca le maniche L a Regione Abruzzo non solo ha dimostrato di saper essere pienamente operativa anche in un’assolata giornata di agosto, ma anche di saper continuare a centrare obiettivi importanti”. È questo il commento del Presidente della IV Commissione Luciano Monticelli, che ha accompagnato il Presidente D’Alfonso in una serie di impegni istituzionali romani: prima presso la Conferenza delle Regioni, poi presso il Ministero dei Trasporti e infine a Palazzo Chigi. «Il primo risultato eccellente della giornata è un’ulteriore conferma della prosecuzione delle attività del vettore lowcost Ryanair nell’Aeroporto d’Abruzzo», prosegue Monticelli. «Chiaramente si tratta di qualcosa di fondamentale per un gran pezzo dell’economia regionale. È da mesi che ad ogni passaggio cruciale in Commissione, in Consiglio Regionale e in Parlamento andiamo ripetendo che la questione andava risolvendosi in modo positivo: ciononostante, è da mesi che qualcuno continua a dirci che vendiamo solo fumo e la situazione non è chiara. Ora, di fronte alle dichiarazioni esplicite dell’ad O’Leary, non c’è più spazio per i dubbi degli spaesati. La dirigenza dell’Aeroporto d’Abruzzo, forte anche degli investimenti previsti nel Masterplan, adesso può concentrarsi serenamente a perseguire gli obiettivi fissati nel Piano Industriale SAGA: obiettivi ambiziosi, certo, ma anche raggiungibili e necessari per l’equilibrio di bilancio di lungo termine». «Il secondo importante risultato della giornata sono altri 456 milioni di euro per le urgenze degli abruzzesi sbloccati da Palazzo Chigi nell’ambito dei Fondi di Sviluppo e Coesione 2014-2020. Soldi veri che saranno investiti sulla vita quotidiana dei cittadini, e serviranno a finanziare strade, de- puratori, opere di consolidamento idrogeologico nelle aree più bisognose delle quattro province abruzzesi. Dopo giornate come questa, la distanza tra chi fa e chi parla appare sempre più netta». Luciano Monticelli Pres. IV Commissione Consiliare Regione Abruzzo Commercio su aree pubbliche Approvata la nuova disciplina regionale La norma risultato di un’intesa con i Comuni e le associazioni di categoria D urante il Consiglio Regionale dello scorso 26 luglio è stato definitivamente approvato il Progetto di Legge 263/2016, la cosiddetta “legge europea” con cui ogni anno l’Abruzzo recepisce le novità normative in arrivo da Bruxelles. Al suo interno, per interessamento del Presidente della IV Commissione Luciano Monticelli è stata inserita la nuova disciplina riguardante il commercio su aree pubbliche. L’adeguamento della normativa si era resa necessario a causa della prossima applicazione della Direttiva 2006/123 sui Servizi, la cosiddetta Bolkestein, e dall’imminente scadenza delle concessioni per i posteggi, che era fissata al 2017. A differenza di quanto accaduto per le concessioni del demanio marittimo, su quelle del commercio su aree pubbliche un’Intesa di massima era stata raggiunta in Conferenza Stato Regioni nel 2012; tuttavia, durante un convegno tenutosi il 15 marzo scorso a Roseto degli Abruzzi (TE), le associazioni di categoria avevano chiesto un intervento legislativo diretto da parte della Regione, per aiutare nell’implementazione dell’Intesa i Comuni abruz- zesi, soprattutto i più piccoli. La norma approvata semplifica notevolmente l’iter burocratico per l’accesso al commercio su aree pubbliche, istituisce l’obbligo di presentazione del DURC, consente ai singoli Comuni di istituire in autonomia mercati e fiere specializzati e soprattutto adotta la durata massima di dodici anni per le concessioni, come previsto dall’Intesa del 2012. «A differenza di alcuni dei Progetti di Legge che arrivano in Consiglio Regionale», dichiara Luciano Monticelli, «questa norma avrà effetti molti concreti: faciliterà la vita sia ai lavoratori del settore che agli amministratori. Per me è a questo che dovrebbe servire la politica: facilitare la vita dei cittadini. Ringrazio la CIDEC, l’ANCI Abruzzo, i funzionari della IV Commissione, il Vicepresidente Lolli e i colleghi Consiglieri che hanno contribuito a scrivere e migliorare la legge». Luciano Monticelli Pres. IV Commissione Consiliare e Delegato del Presidente per l’Applicazione della Direttiva Servizi Regione Abruzzo Politica da Leggere - settembre / ottobre 2016 5 Iran: Massacro degli oppositori politici L a pubblicazione di un nastro audio scioccante in cui Hossein-Ali Montazeri, l’ex erede dell’allora leader supremo del regime iraniano, Khomeini, interviene in una riunione con i membri della “commissione della morte” 28 anni fa (il 15 agosto 1988) rivela nuove informazioni circa la portata e l’ampiezza del massacro dei prigionieri politici. Nell’estate del 1988 nel giro di pochi mesi circa 30.000 prigionieri politici, fra i quali anche donne incinte e minorenni, furono massacrati dalle forze di sicurezza iraniane. L’ordine del massacro arrivò direttamente con una fatwa (decreto religioso) dell’ayatollah Khomeini, che chiese l’esecuzione di tutti coloro che erano fermamente decisi ad appoggiare l’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo Iraniano. Ai prigionieri venne fatta una semplice domanda: “Appoggi ancora Mojahedin?”; quelli che risposero “Sì” vennero giustiziati nonostante la loro condanna originaria era già stata scontata. 30.000 è il numero stimato delle vittime impiccate in gruppi di fino a 15 persone alla volta, e poi sepolti in fosse comuni. I responsabili di quel massacro ancora oggi sono funzionari dell’attuale regime. Nel nastro audio, Montazeri, che fu successivamente respinto come erede da Khomeini proprio per queste osservazioni, dice ai membri della “commissione della morte”, Hossein-Ali Nayyeri (giudice di sharia del regime), Morteza Eshraqi (procuratore del regime), Ebrahim Raeesi (procuratore aggiunto) e Mostafa Pourmohammadi (rappresentante del Ministero di intelligence e Sicurezza – MOIS): “Il più grande crimine commesso sotto la Repubblica Islamica, per cui la storia ci condannerà, è stato commesso da voi. I vostri (nomi) saranno in futuro incisi negli annali della storia come criminali”. Nel corso della riunione, Montazeri riferisce a Pourmohammadi che “il MOIS aveva pianificato quel massacro molti mesi prima ed Ahmad (il figlio di Khomeini) voleva che i membri dei Mojahedin del Popolo fossero tutti giustiziati; stessa sorte sarebbe toccata ai lettori dei loro giornali, pubblicazioni o dichiarazioni. Montazeri aggiunge: “Un uomo era in prigione. Hanno accusato anche sua sorella, perciò hanno preso anche lei. Hanno giustiziato l’uomo. La sorella di 15 anni era stata imprigionata solo per due giorni. Chiesero alla sorella: ‘Cosa ne dici?’. Lei ha risposto: ‘Mi piacevano queste persone’. Hanno detto: ‘Dato che suo fratello è stato giustiziato, giustiziate anche lei’”. In un’altra rivelazione scioccante, Montazeri dice: “A Isfahan, una donna incinta è stata giustiziata. l’ho detto a Khomeini, ma egli ha detto che devono essere giustiziati”. Le osservazioni di Montazeri forniscono una prova inconfutabile sulla necessità di mettere i responsabili del massacro del 1988, i leader del regime clericale, sotto processo per crimini contro l’umanità. La Resistenza Iraniana richiama l’attenzione della comunità internazionale, in particolare del Consiglio di Sicurezza e del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, sull’imperativo di deferire questo caso a un tribunale internazionale pertinente e competente. Jamshid Ashough Politica 6 da Leggere - settembre / ottobre 2016 Solidarietà ai terremotati I n seguito al terremoto che ha colpito molti comuni tra Lazio, Umbria, Marche ed Abruzzo nella notte del 24 agosto, l’Associazione “Il Gabbiano” ha comunicato l’annullamento delle manifestazioni “Scerne Summer 2016”, in programma venerdì 26 e sabato 27 agosto a Scerne di Pineto. Inoltre, la stessa Associazione ha deciso di devolvere il ricavato della vendita dei biglietti della lotteria a favore di chi, in questa drammatica circostanza, ha perso tutto, dagli affetti delle persone care, alle abitazioni, alla serenità. “Riteniamo doveroso un gesto di solidarietà e vicinanza”, così il presidente dell’Associazione, Ga- brio Mongia, che aggiunge: “siamo vicini a chi sta vivendo in questo momento con la paura, il dolore, l’incertezza. Non ci sono molte parole da dire, ma senz’altro c’è tanto da fare ed ognuno di noi può fare nel suo piccolo qualcosa. Chi volesse - aggiunge il Presidente - può ancora acquistare i biglietti disponibili, anche la sera stessa dell’estrazione, in modo tale da raccogliere più fondi possibili”. L’estrazione della Lotteria è stata effettuata sabato 27 agosto alle ore 23 in via al Mare. Lottiamo per Castellalto Centro prelievi di Bisenti S iamo pronti a dare battaglia contro la delibera della Asl che prevede la chiusura della guardia medica di Castellalto a partire dal prossimo 1^ ottobre. Questa mattina come amministrazione comunale abbiamo incaricato un avvocato di predisporre un’azione legale a seguito della decisione, spropositata sia nei modi che nei tempi, che lascerebbe scoperta e priva di guardia medica e assistenza ai cittadini un’area afferente ai territori di Canzano e Castellalto con oltre 10mila abitanti. Nei soli primi 9 giorni del corrente mese di agosto nella sede del capoluogo sono state effettuate 30 prestazioni mediche, concentrate soprattutto nel fine settimana. A chi si rivolgeranno i nostri cittadini una volta chiusa la guardia medica? Avevamo impugnato l’atto commissariale del 2013 voluto dall’ex governatore di centrodestra Chiodi e mi aspettavo che si attendesse l’esito di questo ricorso. Adesso impugneremo anche questa delibera della ASL. Ho interpellato e sollevato il caso nei confronti dei vertici della Regione dalla quale attendiamo riposte. Va inoltre notato che nella delibera del 9 agosto della Asl si dispone la chiusura solo di tre centri, tra cui quello di Castellalto, mentre per gli altri si rimanda ad ulteriori specifiche da adottare entro marzo 2017. Chiediamo al direttore generale Fagnano e alla Regione di ripensare rapidamente quanto previsto nel recente atto, chiedendo al contrario di indire un tavolo di concertazione subito con tutti i soggetti coinvolti, in primis i sindaci dei Comuni interessati in quanto autorità sanitarie del proprio territorio. Vincenzo Di Marco Sindaco di Castellalto Associazione “IL GABBIANO” Circolo Ricreativo Culturale Affiliato CSI U n comunicato del partito democratico locale per non dimenticarlo È di pochi giorni fa la notizia di un comunicato da parte del PD del circolo di Bisenti rivolto all’assessore della sanità Silvio Paolucci ed inviato per conoscenza al consigliere Luciano Monticelli. Il servizio è stato sospeso lo scorso settembre a seguito di un controllo da parte delle autorità competenti nel quale risultarono alcune criticità. Dopo mesi di silenzio e tanti disagi per i cittadini fu convocato un incontro presso gli uffici della ASL al quale parteciparono il direttore generale Roberto Fagnano, il consigliere regionale Luciano Monticelli ed alcuni Sindaci della Val Fino trovando una soluzione provvisoria per non eliminare completamente il servizio. “Purtroppo ad oggi, si legge in una nota del Pd di Bisenti, il servizio non è stato ripristinato totalmente con disagi per i tanti pazienti dell’intera Val Fino e zone limitrofe che si recano presso codesta struttura per usufruire dei servizi. In questi giorni apprendiamo inoltre la notizia di una ristrutturazione del piano sanitario regionale pertanto vogliamo sollecitare tutte le parti coinvolte nel porre la giusta attenzione in un territorio già affetto da altri disagi”. Un consigliere di minoranza del comune di Bisenti da Leggere - settembre / ottobre 2016 L’Abruzzo racconta 7 Il primato di “DA LEGGERE” F orse è di dubbio gusto, forse è presunzione, ma in questo momento della vita del nostro giornale non resistiamo alla tentazione di parlare di noi. Perciò questo mese, in questo numero, in queste poche righe lo facciamo con orgoglio ma anche tanta consapevolezza. La notizia è che, pur essendo capillarmente diffuso solo in alcuni Comuni della nostra provincia ed esattamente in quelli delle “Le Terre del Cerrano”, il mensile “DA LEGGERE” è il magazine, forse, col più alto numero di copie distribuite gratuitamente, ma sicuramente il più longevo del territorio. Il nostro giornale non è stato il primo nato nella nostra zona, ve ne sono stati molti altri e tutti, purtroppo, con brevissima vita, ma è quello col maggior numero di anni sulla piazza: è nato nel 2002 ed ininterrottamente è stato consegnato gratuitamente ai lettori .fino ai giorni d’oggi. Quindi, questo 2016 ci accompagna lungo il quindicesimo anno di vita, vissuti tutti in una continua crescita e senza alcuna interruzione. Come in tutte le famiglie è capitato di discutere, di non condividere alcune scelte, di non apprezzare certe posizioni ma il legame tra tutti noi della Redazione è sempre restato saldo, forte perché radicato come tutti noi al territorio e fondato su una storia, un’identità e un destino comuni sempre al fianco dei lettori. In questo periodo, pur tra tante difficoltà economiche ed organizzative, ci siamo preparati ad un ulteriore e straordinario balzo in avanti che per tutti noi della redazione è motivo d’orgoglio e che crediamo e ci auguriamo lo sia anche per voi lettori e cittadini tutti. Dal periodo antecedente la stagione estiva, stiamo preparando per voi lettori, amici e sostenitori, un rinnovato, abbellito e più moderno sito di “DA LEGGERE.com” con una veste grafica curata, accattivante e interessante che lega il web al nostro prodotto cartaceo. Ora è pronto e con orgoglio è messo a completa disposizione di tutti voi. Visitatelo in tanti, criticatelo, giudicatelo e informate anche la nostra redazione Oggi noi facciamo festa, ma siamo felici ed orgogliosi e non dimentichiamo che il merito di questo primato è vostro, solo vostro perché ci avete sempre aiutato e sostenuto e siamo certi lo seguiterete a fare sostenendoci con affetto e simpatia.. Il Direttore Editoriale Luigi Colantonio “7° Arthur Guinness” a sostegno dei terremotati “ Purtroppo non possiamo sapere quando accadranno queste tragedie, ma possiamo dare il massimo per aiutare chi ne è stato colpito. Da parte nostra ci impegneremo a devolvere parte dell’incasso del “7° ARTHUR GUINNESS” ai terremotati, sicuro della vostra collaborazione vi ringraziamo in anticipo e vi aspettiamo numerosi!” Questa è stata l’iniziativa firmata dall’Irish Pub OLD SPONGE, organizzatrice del ”7° Arthur Guinness”, evento iniziato in data 25 agosto scorso, che si è estesa nell’arco di quattro serate e che è terminata domenica 28 agosto. Alla settima edizione si è cresciuti come location, si sono potuti degustare piatti unici con hamburger di black angus irlandese o di pollo, fritti misti, pizze e tagliate argentine, inoltre si sono trovate più di trenta vie di birra, gadgets e tante sorprese... Le serate sono state allietate da gruppi musicali Rock’n Roll e Rockabilly con un programma molto ricco. Non sono mancati importanti personaggi, primo fra tutti la bravissima DEBBYLOU, finalista del famoso programma musicale “THE VOICE”, nonché corista di J-AX che si è esibita domenica 28 Venerdì 26, direttamente da Roma, MARCO DA SILVA e tante altre band di spicco hanno accompagnato il pubblico per tutta la durata dell’evento”. Il comunicato, che ha viaggiato su Facebook dalla data del tragico evento sismico a tutt’oggi, termina sempre con la frase ”AIUTIAMO CON I FATTI!” È un chiaro messaggio di solidarietà, che prosegue con un’altra iniziativa da parte dell’Associazione dei Ristoratori di Alba Adriatica, ARIAA, dove l’Irish Pub OLD SPONGE, iscritto tra gli associati, si è reso disponibile come punto di raccolta di prodotti igienico-sanitari per bambini e anziani delle zone colpite dal terremoto. Irish Pub Old Sponge L’Abruzzo racconta 8 da Leggere - settembre / ottobre 2016 Mietitura tradizionale a Rurabilandia T orna la mietitura a Rurabilandia. Il grano tagliato a mano e raccolto nei “manoppoli” il termine abruzzese per indicare i covoni, gli operai che lavorano attorno alla trebbiatrice, un autentico pezzo da museo della meccanica agricola d’inizio secolo e ancora, le balle di paglia i sacchi di grano, gli odori dello sdijuno, la tipica colazione contadina appena tirata fuori dai forni con il pranzo della mietitura all’ombra dei gelsi seguito dal rimpizzo e dal laboratorio didattico per i più piccoli “dal grano alla farina al pane”. Una vera e propria festa della mietitura con colori, odori e sapori di una volta è andata in scena a Rurabilandia, la prima fattoria sociale d’Abruzzo situata in Viale Europa Unita di Atri (Te), domenica 24 luglio dalle 10,30 in collaborazione con la Pro Loco Hatria. “La rievocazione della mietitura è un tassello importante per la conservazione delle nostre radici – afferma Roberto Prosperi, presidente della Asp n. 2 della provincia di Teramo, proprietaria della fattoria Rurabilandia -. E’ importante che i bambini e i ragaz- zi conoscano come il pane arriva sulle tavole e come se lo procuravano i nostri padri e i nostri nonni: seminando, mietendo il grano, trebbiandolo e trasformandolo in farina a seguito della macinatura”. Una rievocazione che illustrerà tutti i passaggi e che mostrerà come, nel corso della “trescatura” come viene chiamata l’operazione in Abruzzo e nel meridione, non andava perso nulla. “Gli operai mostreranno che la paglia andava imballata e utilizzata per fornire un letto agli animali – aggiunge Prosperi - mentre la polvere del grano, il cascame, veniva utilizzata come concime”. La giornata è stata accompagnata dai suonatori di ddubbotte con le musiche e canzoni popolari. Il programma della giornata è iniziata alle 10,30 con lo sdijuno ovvero la colazione contadina proseguito alle 11 con la trebbiatura col trattore storico e la trebbiatrice d’epoca, alle 12,30 il pranzo della mietitura all’ombra dei gelsi con antipasti, timballo di scrippelle, pappardelle al sugo di papera, spezzatino di pollo con patate e peperoni, pane fresco di forno; alle 15,30 il rimpizzo cioè la merenda contadina e, a seguire, il laboratorio didattico “Dal grano alla farina al pane” svolto dai ragazzi della fattoria sociale Rurabilandia. Informazioni. Info: 347/6629315. Ufficio Stampa e Area Comunicazione Asp n. 2 della Provincia di Teramo Tel. 085/87232 – Mob. 333/2610263 La vignetta di CANTORO NE di Sichetti Lorenzo IO OZ cm 24 e 7 x agin 1 p ato PR lo formo dac8olori t o 0 usc o s a Op o m p p a t e 2 5 0 , 0 c am zzi 60 st Pe 2 ro eu OM Edizioni • Stampa • Web • SEO +i va da Leggere - settembre / ottobre 2016 Arte ed emozioni 9 Nozze d’oro Un traguardo sempre piuù difficile da raggiungere N ella nostra società raggiungere i 50 anni di matrimonio non è un’impresa facile, solcare i mari tempestosi della vita resistendo all’attrazione di yacht e navi da crociera che sempre più insistenti affollano i tuoi stessi percorsi è sempre più duro. Da giovani si inizia la navigazione, mano nella mano, con amore, certezze e tanto entusiasmo, si superano con slancio le inaspettate difficoltose iniziali tentazioni, si affrontano con la spavalderia della giovinezza le prime onde burrascose che s’incontrano e poi con la maturità e l’esperienza che ci accompagnano anche le grandi tempeste che col tempo si presentano. Anche alla calma piatta che durante i lunghi percorsi del tuo viaggio matrimoniale ti si presenta e ti tenta è difficile abituarsi e resistere. Ma lo fai, perché ami, lo fai perché stai vivendo la tua vita con la persona giusta per te. Lo scorso 21 agosto il Direttore Editoriale del nostro giornale “DA LEGGERE”, Luigi Colantonio, insieme alla sua dolce consorte Ingles Greghi hanno portato a termine la felicissima e difficile impresa del raggiungimento delle Nozze d’Oro e rinnovato nella Chiesa di Santo Stefano, la loro promessa d’amore e di vita insieme alla presenza del figlio Fabio e nipote Vincent, della figlia Stefania e nipote Sin venuti dal Piemonte, alcuni parenti (sorelle, fratelli, cognati) giunti dalla Lombardia e gli amici più stretti ed affettuosi. L’avvenimento, che ha segnato la conclusione di una parte della loro vita e conclusa l’ansia dell’attesa per l’eccezionale evento, ha trasmesso a tutti i presenti una immensa emozione facendoli riflettere sulla bellezza di una lunga vita insieme, su una vita impostata nella fedeltà, reciproca comprensione e tolleranza e sul sacro fuoco dell’amore che deve sempre essere alimentato. A Luigi e Ingles l’abbraccio della redazione, i parenti, amici e lettori tutti e gli auguri più sinceri ed affettuosi per un ritrovarci ancora a festeggiare le prossime Nozze di Platino. Luigi Colantonio 10 Arte ed emozioni da Leggere - settembre / ottobre 2016 Venerdì 5 agosto a Torano ultimo appuntamento con “Suoni del Lavoro” « Una delle voci italiane più interessanti in attività: tenore lirico di razza, possiede la pasta e lo smalto che forse nessun tenore italiano oggi può offrire». Questa è solo una delle definizioni che la stampa ha dato di Luciano Ganci, uno dei tenori emergenti e di maggiore spicco della nuova generazione a livello internazionale, e protagonista del concerto dell’Orchestra Sinfonica Abruzzese diretta dal Maestro Vincenzo Mariozzi di Venerdì 5 agosto 2016, alle ore 21.15 presso l’azienda vinicola Emidio Pepe a Torano Nuovo. Per quest’anno sarà il quarto e ultimo appuntamento del cartellone “Suoni del lavoro”, realizzato dalla Regione Abruzzo in collaborazione con l’ISA che ha portato la musica in luoghi di lavoro e di studio rappresentativi del genio e dell’impegno abruzzese. Repertori, direttori e formazioni differenti con cui la compagine orchestrale regionale ha dato prova della sua versatilità: dopo il concerto sinfonico con la direzione del Maestro Quatrini nell’azienda Walter Tosto a maggio, l’orchestra si è esibita a giugno in una lottizzazione di Morro D’Oro durante la proiezione del cartone “Omaggio a Rossini” di Gianini e Luzzati con l’esecuzione dal vivo della colonna sonora. I fiati dell’orchestra Sinfonica, il gruppo OSA Wind Ensemble, è stato invece protagonista del concerto all’alba il primo agosto presso la Torre di Cerrano, centro di ricerca sulla biologia marina e sede dell’Area Marina Protetta omonima. Questa volta ad essere celebrata dalla grande musica dell’ISA sarà l’agricoltura di qualità, rappresentata dalla Cantina Emidio Pepe. Per il concerto di venerdì 5 agosto, il direttore artistico dell’ISA, Luisa Prayer, insieme al direttore della serata, il Maestro Vincenzo Mariozzi, ha ideato un programma dedicato alle più amate canzoni della tradizione napoletana e abruzzese oltre che a celebri passi d’opera (la Traviata di Giuseppe Verdi, Crisantemi di Giacomo Puccini e l’intermezzo di Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni). Il pubblico ha ascoltato brani di autori che, coltivando la canzone in lingua napoletana, sono diventati celebri in tutto il mondo insieme alle proprie opere (Funiculi Funiculà, ‘O Surdato ‘Nnamurato, Guapparia, Torna a Sur- riento, Te Voglio Bene Assaje e Maria Mari’) oltre a canzoni dell’abruzzese Francesco Paolo Tosti di cui ricorre quest’anno l’importante anniversario della morte avvenuta a Roma nel 1916 (Marechiaro, ‘A Vucchella). Un programma godibilissimo affidato alla voce di Luciano Ganci, che dopo il concerto è volato a Pechino per il Macbeth di Giuseppe Verdi all’Opera di Pechino. Fra i suoi ultimi successi si ricordano il ruolo di Rodolfo ne La Bohème all’Opera Gent in Belgio, il Pollione nella Norma al Teatro di San Carlo di Napoli, il Rodolfo nella Luisa Miller di Giuseppe Verdi a Trieste e il recentissimo successo come Pinkerton nella Madama Butterfly al San Carlo di Napoli con la direzione di Pinchas Steinberg e la regia di Pippo Delbono. La direzione dell’orchestra è stata affidata al Maestro Vincenzo Mariozzi: storico primo clarinetto dell’orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia per 30 anni (dal 1969 al 2000), alterna l’attività solistica con quella direzionale a livello internaizonale. È stato direttore artistico dei Solisti Aquilani ed è fondatore e attuale direttore artistico del Festival delle Città medievali di Fiuggi-Anagni. Il Progetto “Suoni del Lavoro”, ideato dal Consigliere Regionale Luciano Monticelli per portare la grande musica ai cittadini nei luoghi della quotidianità, tornerà l’anno prossimo con delle nuove date Luciano Monticelli Pres. IV Commissione Consiliare Regione Abruzzo da Leggere - settembre / ottobre 2016 Cultura e Società 11 ORIANA PLUS I l riccio, purtroppo, è ormai entrato nella tana del serpente. Una metafora nella quale questa Italia è inoltre l’innocua biscia… Fosse stata almeno una vipera! Se avete quindi una coscienza e un cervello utilizzateli e capirete Rossano Di Palma, e perché no, forse finalmente anche Oriana Fallaci, lungimirante e sensibile scrittrice. Lei, attraverso i suoi libri, ci aveva avvertiti ben venti anni fa del pericolo di invasione furtiva e progressiva. Il riccio che diceva appunto alla serpe: “e dai, fai la brava! Fammi entrare nella tua tana bella e accogliente… vedrai che io mi starò là, là in un cantuccio, buono buono… senza disturbarti. “Ma no, cosa dici?” Gli risponde la biscia, “dopo tu, una volta entrato, allargherai i tuoi aculei e a poco a poco arriverà il momento che dovrò essere io ad uscire dalla mia tana…” Avete capito adesso finalmente, italiani, a che cosa allude la metafora del riccio e il serpente? E già… a qualcosa che sta succedendo a noi purtroppo… e cioè che la tana dell’innocua biscia (Italia) diventa sempre più quella del riccio (stranieri a iosa e molti dei quali migranti per malaffare…) L’importante previsione fatta da Oriana quindi (disconosciuta per troppo tempo a nostro discapito), è sempre più destinata a riscattarsi nella sua preannunciata verità; ad essere per- ciò, giorno dopo giorno, sempre più confermata nella propria veggenza. La triste meta quindi, è ormai segnata. Dovuta soprattutto ad un degrado intellettivo e un boicottaggio di coscienza indotti dall’azione mediatica intensamente esercitata dagli addetti ai lavori, o meglio, alla rovina… Il nostro popolo adesso pensa soprattutto ai cani da esibire sui viali della propria vanità. Alle biciclette sofisticate con cui reclamare il proprio transito ovunque e per qualsiasi arrogante trasgressione. Allo smartphone che lo faccia camminare e guidare sempre a testa bassa. Al culto delle false statistiche che lo invitino a procreare il più possibile per accelerare l’invivibilità generale ecc.ecc. Lontano quindi dalla verità e la responsabilità cosciente. Incanalato ormai senza possibilità di ritorno in un edonismo allucinante che lo rende quasi del tutto alieno dal libero pensiero, quindi dalla consapevolezza di quanto, tale assenza di partecipazione allo Stato, sia la causa di un rischio che potrebbe manifestarsi da un giorno all’altro, cioè quello che anche qui, dove la tana della biscia è stata ormai del tutto invasa dal riccio metaforico, si possa dare inizio a certe esplosioni che non siano quelle tanto auspicate nello scorso ferragosto… Non le stesse perciò con effetti soltanto scenografici, ma altre con conseguenze pericolosamente concrete! E oltre a questo, ovviamente, anche l’eventuale e prepotente insediamento di opposte simbologie religiose (inaccettabili per la nostra cultura), con le relative e conseguenze… Tutto quindi, secondo il preannunciato monito di una grande letterata che non prenderà mai il premio Nobel perché proibito a chi tratta liberamente questi argomenti… Rossano Di Palma 12 Cultura e Società da Leggere - settembre / ottobre 2016 Dalle imprese un aiuto alla cultura E ’ consuetudine che le imprese, in tante occasioni della loro vita imprenditoriale ed in particolare a Natale, unitamente agli auguri, diano ai propri dipendenti un significativo attestato della propria riconoscenza e considerazione attraverso anche un pensiero tangibile: qualcuno con una gratificazione economica in busta paga, qualcun’altro con un cesto o pacco di prodotti alimentari, molti col solito panettone o dolci tradizionali e spumante, ma pochi pensano ad un regalo che dia la possibilità ai loro dipendenti di una crescita umana, sociale e culturale. Ed allora perché non condividere una iniziativa che permette alle imprese di contribuire alla crescita culturale della nostra società e alle imprese stesse di contenere i costi per l’attestato di riconoscenza verso i propri dipendenti? Noi dell’Associazione “Zona Franca”, per poter soddisfare questo desiderio e permettere la realizzazione di tale iniziativa, abbiamo pensato di offrire alle imprese del nostro territorio una buona opportunità mettendo a loro disposizione un numero di opere letterarie di assoluta validità che vanno dall’alimentazione al sociale, dalla narrativa all’arte: L’Enigma di un genio di Jamshid Ashough Io, Giulia e Santiago di Carlo Di Francesco; 50 sfumature di cibo di Nicoletta Maggitti e Sara Reginella; Il costo del “Plico Culturale”, che per motivi di riservatezza e rispetto verso i dipendenti che ne verranno in possesso, non viene menzionato, è molto vantaggioso ed è subordinato alla sua composizione ed è per le Aziende di facile reperibilità. Tutti coloro che sono interessati alla presente innovativa iniziativa possono Rivolgersi a “Edizioni ZONA FRANCA” Info: 349.1345224 – 085.932000 [email protected] [email protected] Il Direttore Editoriale Luigi Colantonio La crudele ricerca scientifica sugli embrioni umani I n alcune nazioni è stato dato il via libera alla ricerca sulle cellule staminali prelevate da embrioni umani senza tener conto delle gravi conseguenze psicologiche e sociali che può provocare un’azione del genere. La manipolazione distruttiva degli embrioni è un atto assai grave se si pensa che un embrione all’ottava settimana dal concepimento incomincia ad assumere caratteristiche sensibilmente umane fino a diventare simile a un feto. In quel miracolo biologico dell’embrione sviluppato, dove possiamo senz’altro osservare la forma genuina anche se prematura di una piccola creatura vivente, noi andremo a prelevare i vari “componenti d’uso” per il commercio selvaggio. Provate a pensare ai prossimi laboratori di ricerca in cui milioni di esseri umani allo stato embrionale verranno sterminati e sfruttati come “pezzi di ricambio”. Pensate anche alle future generazioni che cresceranno con la mentalità egoistica e psicotica di poter distruggere liberamente il concepimento per usarlo a proprio vantaggio o, come se fosse un giocattolo, per per i “propri esperimenti” nella piena libertà di poter decidere a priori chi deve vivere e chi deve morire. Nella nostra epoca utilitarista e materialista crediamo che il bene sia l’appagamento totale dei nostri desideri o progetti da avere a tutti i costi senza tener conto minimamente dell’altro o dell’umano. Abbiamo acquisito il diritto di poter usare e consumare tutto quello che ci fa comodo senza risparmiare nemmeno la vita. Non ci rendiamo conto che abbiamo annientato e dissacrato il valore dell’uomo a favore di una cultura pseudoscientifica della morte, diretta alla manipolazione assoluta e strumentale della natura perché non si distingue più il biologico dal tecnologico,il sacro dall’oggetto. Vale a dire che ciò che è biologico è anche tecnologico e ciò che è sacro è pure oggetto. Tutto è materia da laboratorio nella nostra terribile società tecnocratica. L’umanità è diventata una macchina funzionale che ha assorbito completamente e in modo capillare la dimensione umana nei propri cechi e folli ingranaggi post-umani. Tutto viene amministrato in questo macchinario senz’anima in cui l’uomo è ridotta a un automa che deve funzionare a tutti i costi e nel migliore dei modi, anche a costo di morire immediatamente per diventare un farmaco. Abbiamo costruito piano piano, con la commistione di economicismo e scientismo provocati a sua volta dal positivismo radicale, una struttura sociale terribilmente funzionale e macchinosa che spezza le radici cristiane e umanitarie della vera civiltà scientifica favore di un mercato senza limiti etici e di un uomo senza alcuna spiritualità. Non ci dobbiamo meravigliare se il potere agisce senza alcun vero confronto popolare , parlamentare o cattolico perché tanto la democrazia non rientra neanche lontanamente nei valori di questa ricerca scientifica scellerata ,la quale è in realtà votata alla schiavitù di una fredda e arida tecnocrazia dispotica, divenuta con il tempo profondamente disumana e falsamente scientifica. Cultura e Società da Leggere - settembre / ottobre 2016 13 “CRESCIABILITANDO” “ Cresciabilitando1” è il titolo del secondo cortometraggio che mette in risalto la diversità sociale che in situazioni multiproblematiche, genera difficoltà alla persona utente nella tematica delicata del sociosanitario. La prospettiva è quella dell’integrazione verso i nuovi bisogni che inizia gradualmente accompagnando la persona durante il suo processo di CRESCITA prima individuale e poi sociale. Questo stato di cose prevede uno spazio integrato dove accogliere la domanda per aiutare a partire dalle POTENZIALITA’ RESIDUE ( ABILITANDO) Esiste senza alcun dubbio un fortissimo mutamento sociale e culturale al quale si è assistito in particolare negli ultimi anni nel modo di percepire la disabilità. Un mutamento profondo che si è verificato sia all’interno che all’esterno di questo mondo così articolato e complesso. All’interno, cambiando il modo con cui i disabili stessi percepiscono e vivono la propria condizione, le proprie relazioni sociali, le possibilità di realizzarsi o di costruirsi un futuro. All’esterno, sradicando pregiudizi e paure ,creando una società più aperta, più disponibile, in grado di riconoscere diritti e bisogni. Dopo un’attenta analisi della famiglia prima, della disabile dopo, si giunge alla conclusione che per proseguire nell’INTEGRAZIONE possibile, è necessario essere aiutati dallo SPORTELLO di SUPPORTO INTEGRATO dove la presenza di una megarete territoriale possa far superare ogni ostacolo e contribuire ad aiutare in risposta ai bisogni della famiglia e del soggetto in stato di bisogno. Integrare le persone disabili è una grande sfida che può essere vinta puntando sulla competenza e sulla collaborazione. Il cortometraggio è stato realizzato con il contributo di persone disabili e dimostra le loro abilità (pittore, massaggiatrici ed altro ancora). La conclusione del cortometraggio vuole divulgare la presenza dello Sportello sul territorio. Collaboratrice di TV Atri Dott.ssa Stella Chiavaroli 1 Visionalile su you Tube: https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd= 1&cad=rja&uact=8&ved=0ahUKEwiC5dCRw87NAhXEuxQKHZvNBDYQtwIIHzAA&url=htt ps%3A%2F%2Fwww.youtube.com%2Fwatch%3Fv%3D1L01lvs0DIE&usg=AFQjCNErXwKO aObXEo_gczUCB-b5oku_Fw&sig2=2fM69UpXyKGvDVb1csfIqw&bvm=bv.125801520,d.bGs Oggi ho visto un uomo! O ggi ho visto un uomo, un Padre, un Nonno combattere per l’ennesima volta, anima e corpo, non per difendere la sua proprietà, no, sarebbe troppo riduttivo. Non ha difeso dall’ennesima prepotenza la sua storia, i suoi sogni, i suoi e quelli della sua famiglia, no, non basta questo a descrivere quello che è successo oggi. Oggi ho visto un Uomo che non ha chinato la testa di fronte alla violenza del malgoverno; di fronte all’ottusità di istituzioni cieche, sorde e mute quando si tratta di agevolare lobby e privati. Piantato nel fango, nella sua terra, si agitava come una quercia scossa dal vento. Nonostante tutto, non son riusciti ad abbatterlo. Erano tanti, erano arroganti e provocatori come sempre, erano scortati da chi la giustizia la fa valere soprattutto quando sono in gioco gli interessi di chi conta. Già! Sono entrati come stupratori nell’anima di un intero territorio! Oggi ho visto un Uomo difendere quello che molti hanno perso in questa nazione: la DIGNITA’. Non si è arreso, non si è fatto comprare, non si è fatto intimorire. Se oggi è vero che degli uomini minuscoli hanno rubato la sua terra, è altrettanto vero che non sono riusciti a rubare ciò che tutti noi dovremmo difendere. E non si tratta solo di un territorio, o di un’idea. E’ un fuoco interiore, è vita, è il diritto di organizzare le nostre esistenze come noi desideriamo, con libertà e dignità. Anche quella di oggi... era solo una battaglia. Veder rotolare giù dalla collina i volti sorridenti e soddisfatti degli “invasori” è stato doloroso. Sono andati via senza che la terra si aprisse. Ma anche questo si supererà. Il confronto non è finito. E la terra oggi ammonisce che non c’è niente da festeggiare! Luca Cicerchia 14 Cultura e Società da Leggere - settembre / ottobre 2016 Halloween. Le origini dionisiache dei Celti “E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce” (Gv.: III, 19) N ell’antica tradizione celtica ricorrente in Irlanda si festeggia Beltane e Samhain, due importanti feste che segnano il passaggio delle stagioni da quella solare a quella oscura. Beltane ricorre il primo Maggio e indica l’arrivo dell’estate e del caldo mentre la festa di Samhain arriva con il primo di Novembre, dove si inaugura il capodanno celtico con l’implacabile arrivo del freddo inverno in cui cessano i raccolti agricoli e il bestiame viene riportato nelle stalle. I celti credono che nel periodo intermedio tra la fine della stagione estiva e l’inizio di quella invernale vi fosse una fase di passaggio in cui vengono distrutte le barriere con il regno delle tenebre: una dimensione dell’oltretomba divenuta capace,in questo rapido momento, di far interferire gli spiriti dei morti con il mondo dei vivi, tanto da rendere possibile la visione spettrale dei defunti. La notte di Samhain, nella conoscenza ciclica del tempo delle popolazioni celtiche, viene vissuta come una sorta di porta magica fuori tempo tra l’universo materiale e quello spirituale, difatti l’idea classica del tempo svanisce per lasciare posto a una dimensione atemporale e dionisiaca, adatta a cedere libero sfogo all’inconscio che compenetra la realtà con l’oltretomba, con l’inevitabile conseguenza di avere una percezione interiore dell’aldilà <<che ci spinge a cercare la verità attraverso l’ombra, scendendo nelle tenebre, e scandagliando l’io profondo.>> (Giuseppe R. Festa) Un’antica leggenda narra che in quel singolare intervallo le anime dei defunti vanno in cerca dei corpi da possedere per l’anno nascente. Per spaventare gli indesiderati e invadenti spiriti malvagi s’indossano, secondo un macabro rituale, maschere grottesche ricavate dalle pelli degli animali. Questo intervallo ar- riva proprio la notte del 31 di Ottobre con l’avvicinarsi di Samhain. Tale nome può significare “conclusione dell’estate” poiché sam vuol dire estate e fuin tramonto oppure trae origine dal nome Samonios che indica il mese relativo a un intermezzo tra Ottobre e Novembre. Il dionisismo prende piede durante quella notte e difatti si festeggia con canti e danza dedicati agli dei i quali hanno il compito di tutelare la vita degli abitanti durante il gelido inverno. I giovani, in Scozia, girano tra le frontiere delle fattorie con una torcia in mano per scongiurare l’influsso negativo della malvagie forze ultraterrene e per allontanare le Fate. Un rituale importante dei Druidi consiste nello spegnere il Fuoco Sacro per poi riaccendere il Fuoco del Nuovo Anno, come fonte di un nuovo ciclo stagionale, all’alba con la legna più pregiata seconda la cultura celtica. Tramite delle torce fatte ardere proprio dal nuovo fuoco, le famiglie ridanno vita ai loro focolari domestici. Con l’avvento della cristianità queste feste pagane di stampo dionisiaco, in quanto legate a danze notturne,focolari,maschere e rituali di fertilità, vengono ,inevitabilmente, malviste e seriamente ostacolate anche,molto probabilmente,per via della figura del dio sciamano Cernunnos che, per le sue corna e per la sua presenza mistica e sessuale nella mitologia celtica , richiama in mente l’aspetto del Demonio. (Come,del resto,è avvenuto in modo simile anche al greco dio Pan.) Di con- seguenza, Papa Gregorio III sposta la festa di tutti i santi dal 13 Maggio al 1 Novembre. Ma dato che l’ iniziativa non ha avuto molto successo nello sradicamento della paganità si provvede a istituire il 2 di Novembre il Giorno dei Morti, una ricorrenza dedicata alla memoria e alle preghiere ai defunti in modo da mettere in comunicazione i vivi con i morti in maniera simile di come avviene durante le feste pagane. Il cattolicesimo non elimina Samhain ma lo ripropone all’interno dell’universo cattolico. Come scrivono Paolo Gulisano e Brid O’neil ne “La notte delle zucche” le <<candele accese sulle tombe di amici e parenti illuminano i cimiteri. Le lanterne appese alle finestre delle case le ravvivano e i fuochi riscaldano le ossa fredde.>> Difatti durante la notte di Ognissanti i <<cimiteri irlandesi sono un mare di lumini, quasi a continuare la tradizione celtica di Samhain, quando i morti si mescolavano ai vivi.>>Solo più che “continuare” la festa si tratta più esattamente di adeguare la ricorrenza alle usanze cattoliche.<< Non potendo tuttavia estirpare la festa, qualunque essa sia, il cristianesimo in generale si è sforzato di incanalarla e dotarla di una finalità in sintonia con i suoi dogmi fondamentali.>>(Jean Markale, Halloween. Storie e tradizioni.) Non bisogna dimenticare che in questo processo di repressivo assorbimento cattolico si sono perse o meglio sono state abolite le tendenze pagane dirette a trovare il proprio equilibrio con la natura e il rapporto con il divino. <<Possiamo dunque affermare che i festini di Samain, che terminano con un’ubriacatura generale, sono innanzitutto orge nel vero senso della parole, cioè “esaltazioni collettive dell’energia”, un’energia che da Leggere - settembre / ottobre 2016 risiede potenzialmente in ogni individuo e che talora necessita di essere espressa ricorrendo a rituali più o meno magici.[...] Poiché l’orgia è un rito sacro del quale malauguratamente abbiamo dimenticato la finalità: superare la condizione umana risvegliando tutte le risorse dell’essere per giungere al sovrannaturale, per non dire al divino.>>(Jean Markale,op. cit.) Una testimonianza diretta del condizionamento cattolico proviene proprio dallo sviluppo originato dal nome della festa. Come, appunto, è avvenuto all’antico termine “All Hallow’s Eve” da cui si ricava il termine santo o sacro dall’inglese Hallow e dove Eve indica proprio la vigilia di tutti i santi che cade esattamente il 31 di Ottobre. In seguito a una dura carestia , dopo la metà dell’Ottocento, gli irlandesi emigrano negli Stati Uniti d’America e di conseguenza esportano la tradizione di Halloween ma questa volta, in ricordo di Jack o’Lantern , vengono utilizzatele le note zucche arancioni, dato che le rape risultano essere rare e piccole nella nuova terra. La zucca, svuotata e intagliata in un modo tale da rappresentare un volto mefistofelico e illuminata dall’interno con una candela , diviene il simbolo per antonomasia della festa o della notte delle streghe. La leggenda di Jack o’Lantern narra di un avaro e ubriacone fabbro di cattiva fama che riesce a raggirare il diavolo ma a proprie spese. Probabilmente o durante la notte di Halloween, Jack, ubriaco fradicio, incontra il diavolo in un Pub. Il fabbro, prima di donare la sua anima al maligno, chiede di poter ricevere,come ultimo desiderio, un’altra e definitiva bevuta. Il demonio accetta e si trasforma in una moneta per poter pagare la bevanda ma l’astuto fabbro infila il denaro nel proprio borsellino dove una croce d’argento paralizza il diavolo trasformato in un soldo. A questo punto, Jack prova a liberarsi del maligno con un ricatto in cui il Principe delle Tenebre viene liberato se lascia in pace il fabbro per almeno 10 anni. Il diavolo acconsente. Trascorso tale periodo, Satana torna per reclamare l’anima ma Jack con un nuovo trabocchetto riesce a intrappolare, servendosi sempre del sacro simbolo della croce, il diavolo che questa volta acconsente di lasciare in pace per sempre il fabbro. Quando Jack termina la sua vita viene respinto sia dal Paradiso per la sua cattiva condotta e sia dall’inferno perché Satana riesce a vendicarsi dei tranelli subiti facendo valere la promessa di non perseguitarlo più. Il fabbro finisce così per trovarsi solo e all’oscuro ma per fortuna gli viene incontro il diavolo che, per toglierselo dai piedi, gli getta un tizzone ardente per illuminare la strada. Jack infila il carbone all’interno di una rapa in modo da formare una lanterna e prosegue il suo lugubre cammino, come un’anima dannata per l’eternità, fino al Giorno del Giudizio. La zucca di Halloween, di conseguenza, richiama in mente la presenza occulta di Jack o’Lantern che vaga nella notte del 31 di Ottobre come uno spirito immondo nel gelido buio degli inferi. Anche la tradizione pagana legata al termine Trick or Teat ha trovato con il tempo un risvolto cattolico. Durante la ricorrenza di Samhain, dato che gli spiriti possono tornare nelle loro abitazioni, si lascia la porta socchiusa per non impedire l’entrata e si usa gratificare le anime dei defunti preparando del cibo e riscaldando l’ambiente con il fuoco. Così facendo viene dato il benvenuto ai morti e si evita qualche spiacevole sorpresa da parte di spiriti che possono ricambiare l’offesa per il torto subito. Nell’era cattolica le cose vanno in modo simile e difatti intorno al medioevo, durante il Giorno dei Morti, i cristiani caduti nella miseria si recano presso le abitazioni e chiedono un dolce in cambio di preghiere per i defunti che dal Purgatorio devono salire in Paradiso. Un dolcetto che nel mondo britannico ha preso il nome di “soul cake” che nella traduzione italiana di “torta dell’anima” potrebbe intendere,secondo una mia personale Cultura e Società 15 interpretazione, qualcosa di simile a un “dolcificante per l’anima” ottenuto,appunto, tramite la preghiera. L’usanza di preparare un dolcetto onde evitare d’infastidire gli spiriti che possono anche vendicarsi è stata,molto probabilmente, in qualche modo riesumata dai bambini nell’attuale festa di Halloween con l’intento di compiere degli scherzetti a chi si rifiuta di donare qualche dolcetto. Se in passato si è rischiato di essere vittima degli spettri adesso sono i bambini mascherati a recarsi di casa in casa per recitare la nota richiesta: “dolcetto o scherzetto?” che proviene ,appunto, dall’inglese Trick or Teat. Col tempo,anche a cause della secolarizzazione e del consumismo, l’inteccio tra paganesimo celtico e cattolicesimo viene distorto dalla scristianizzazione di un nuovo paganesimo orrorifico dai risvolti gotici e demoniaci che viene stimolato proprio dalla rievocazione dei morti per celebrare le tenebre. Senza volerlo,la cristianità cattolica ha creato un fertile sincretismo tutto a favore di un rinnovato paganesimo, che è risorto, attraverso la combinazione di nuovi simboli, sotto forma di Halloween in una sintesi originale e innovativa di elementi pagani e cristiani, dove i diavoli e le streghe hanno preso il posto degli spiriti maligni e delle fate, all’interno di una scherzosa e vandalica festività dai tratti lugubri e funebri. In un certo senso, più si è tentato di inibire cristianamente la tradizione celtica e più Halloween ha ceduto il passo al primordiale impulso dionisiaco legato all’ebrezza,alla danza,alla maschera e all’oscurità.<<Dioniso e Ade sono lo stesso>> (Eraclito) Samhain,pertanto, ha recuperato un po’ di terreno perduto all’origine ma ha comunque perso la propria naturale e genuina identità celtica, priva di un contenuto diabolico. Halloween, invece, si è trasformato e si è arricchito di un folclore carnevalesco dove la festa neopagana ha assorbito i nefasti miti gotici della civiltà cristiana attraverso i castelli, le chiese abbandonate, gli spiriti dei morti tornati in vita con gli abiti d’epoca o con i gatti posseduti, i vampiri, i cimiteri,le antiche abitazioni, i monasteri, i lupi mannari, le catacombe, i demoni dell’inferno e le fulve streghe vaganti con la scopa nella tenebrosa notte di Halloween, tradizionalmente illuminata dalla luna piena. Sandro D. Fossemò Bibliografia di riferimento Paolo Gulisano - Brid O’neil , La notte delle zucche. La festa di Halloween, Ancora, 2006 Jean Markale, Halloween. Storie e tradizioni, L’Età dell’Acquario,2005 Mario Manzana – Elena Radovix, La vera storia di Halloween, Trentini, 2002 La Gazzetta dei Maghi e delle Streghe, Speciale Halloween ,4 ever,2004 16 Cronaca Locale da Leggere - settembre / ottobre 2016 Presentato il Progetto per il nuovo organo a canne della Chiesa di Sant’Agnese V enerdì 15 luglio alle ore 21:00 presso la Villa Filiani di Pineto (TE) è stato presentato il progetto elaborato dall’artigiano organaro Giampiero Catelli, atriano, per dotare di un organo a canne la Chiesa Parrocchiale di Sant’Agnese. Dopo una lunga raccolta fondi promossa da un comitato di musicisti locali guidato dalla Docente di Organo presso il Conservatorio “A. Casella” dell’Aquila Giamila Berré e dal Parroco Don Guido Liberatore, la cifra necessaria è stata raggiunta anche grazie a un contributo arrivato dalla Regione Abruzzo, che ha dato disponibilità a destinare a questo scopo risparmi provenienti da un altro progetto, sempre legato ai beni culturali. Oltre ai rappresentanti del Comitato Pro Organo e all’organaro Catelli, alla manifestazione sono intervenuti anche il Sindaco di Pineto Robert Verrocchio, il Presidente della Giunta Regionale Luciano D’Alfonso e il Consigliere Regionale Luciano Monticelli, che ha seguito da vicino l’iter della proposta. Luciano Monticelli Pres. IV Commissione Consiliare Regione Abruzzo Il Centro ad una cordata di imprenditori locali. “Una sfida imprenditoriale importante ma fughiamo le preoccupazioni” dichiara il presidente Renzo Di Sabatino a proposito della vendita del quotidiano “ Una sfida importante, non solo per gli imprenditori che hanno deciso di affrontarla ma per l’intero Abruzzo, atteso che l’informazione è un nodo strategico per la qualità di un territorio e della sua comunità” commenta Di Sabatino che aggiunge: “L’acquisto del quotidiano Il Centro da parte di una cordata locale va colto come un indicatore positivo della vivacità imprenditoriale abruzzese ma, considerato il peso specifico dell’operazione, non è l’unico aspetto che può essere considerato. Proprio la complessità del contesto nel quale è maturata l’iniziativa - con l’abbandono dell’Abruzzo da parte di uno dei più importanti gruppi editoriali del Paese - e l’impegno, manageriale, economico e finanziario che questa comporta, ci induce ad assumere il ruolo di attenti osservatori con l’auspicio che il peso della sfida non venga caricato su chi, giornalisti e poligrafici, hanno fatto la storia del quotidiano e anche quella dell’Abruzzo raccontandola tutti i giorni negli ultimi 30 anni. Ci auguriamo che la nuova proprietà , alla quale facciamo i nostri sinceri in bocca al lupo, possa fugare al più presto le preoccupazioni espresse dal Comitato di redazione e dal Sindacato rendendo partecipe l’opinione pubblica del suo piano imprenditoriale ed editoriale”. Teramo 9 settembre 2016 Testata on-line “La Provincia di Teramo” Direttore Responsabile: Pina Manente da Leggere - settembre / ottobre 2016 Cronaca Locale 17 I miti di Silvi: “La Cambusa” Q uella volta, io, Aldo Ammazzalorso e un altro che non ricordo, tornammo più tardi del solito da un torneo estivo. Mi pare fosse stato a Popoli o Torre de’ Passeri. Eravamo esausti ma gratificati dopo quella partita tirata fino ai supplementari e poi vinta con un gol a testa. Visto quindi il consumo di calorie non certo recuperate mangiando cocomeri a fine gara, secondo il rituale del nostro pittoresco presidente, divenimmo a breve anche piuttosto affamati. Tornando quindi rispettivamente verso Silvi e Pineto infatti, a metà percorso sull’autostrada, Aldo esclamò: “mi sta venendo una fame terribile! Chissà che darei per un piatto di penne all’arrabbiata… ma a quest’ora dove lo trovi un ristorante aperto!” Erano le due e quaranta del mattino mentre passavamo davanti a Cappelle sul Tavo. Senza scompormi gli risposi: “non preoccuparti, fra una quindicina di minuti potrai sedere a tavola e mangiare ciò che vuoi…” Ammazzalorso si fece una lunga risata poi con accento sudamericano disse una frase volgare pensando che lo stessi prendendo in giro. Alcuni minuti più tardi eravamo sul lungomare di Silvi quando, arrivati a casa mia, li feci proseguire avanti per un chilometro. Scendendo quindi dalla macchina egli pensò ancora che lo stessi scherzosamente buggerando visto che al piano terra di quel palazzo non c’era nessun ristorante, ma una sorta di galleria piuttosto buia all’inizio. Ed era proprio là che stava il Horror on the beach Si era tanto parlato e “sparlato” della zona sabbiosa davanti alla SAILA. Gente (chissà perché) schifata dei bivacchi di Tuareg… con tanto di dromedario (io non li ho mai visti…) o poveracci la cui presenza lì (chissà perché un’altra volta) sarebbe stata tanto intrusa! Sì, proprio lì appunto, dove proliferano erbacce spinose, ciottoli, cordame imputridito ecc. Non capisco però adesso, cosa ci fosse stato di tanto assurdo prima, visto che ancor più assurdamente, non solo si è fatta permanere e incrementare la zona di erbacce spinose ecc., ma gli addetti ai lavori si sono pure inventato di collocarci un enorme scatolone di falso legno, orrido e ingombrante, di cui non si può fare altro utilizzo oltre quello che certa gente “stupefatta” ne fa, con o senza lattice di gomma. Era questo dunque l’obiettivo tanto agognato? Cioè quello di debellare una delle ultime zone autoctone di questo paese “imbastardito” nel nome di uno scellerato trasformismo? A farne le spese, stavolta, quei pochi marinari amatoriali (ora disgre- segreto e il bello di quell’indimenticabile punto di ristorazione. Lì in fondo, dietro l’ex gioielleria Mutani, stava infatti quella che ritengo una delle più belle realtà che Silvi abbia mai posseduto: “la Cambusa” di Germano Valloscura, un ragazzo (allora) intraprendente, dinamico e molto capace nel suo campo. Ricordo che Ammazzalorso quando vide la scena di quel via vai di ogni ben di Dio di cucinato, strabuzzò gli occhi, quasi che credesse ad un’allucinazione, visto che erano le tre già scoccate del mattino! Sì! Quello era un locale fenomenale di un proprietario altrettanto fenomenale! Per questo quindi, intruso nella piattezza e nel luogo comune di questa Silvi sempre più disorganizzata e invidiosa dell’operato altrui; una Silvi ripeto, in cui i ristoratori, i proprietari ecc., sono soprattutto capaci di pestarsi i piedi a vicenda per ostacolare l’eventuale buona iniziativa dell’altro. Propensi quindi soltanto a leccare qualche addetto ai lavori per abusare del proprio diritto verso i suoi simili. E ora finendo col racconto… Non perdemmo tempo ad ordinare delle magnifiche porzioni di penne all’arrabbiata innaffiate di fresco verdicchio, mentre Paolo Rossi si districava con le difese di quell’ottavo di finale del mondiale argentino 78… e mentre finalmente il mio amico Ammazzalorso, mezzo argentino pure lui, aveva occhi, mente e soprattutto denti concentrati unicamente in quel capiente piatto di pasta divorata nelle ore piccole. Viva Germano Valloscura quindi, e viva la sua “Cambusa” che non c’è più… Rossano Di Palma gati e arbitrariamente allontanati) che avevano creato un proprio punto di riferimento per socializzare, rispolverando quindi una propria traccia culturale (l’unica che abbia poi questo paese dispersivo). Essa però, vista l’inciviltà irremovibile che domina in questo luogo, è stata penosamente estromessa con il crudele abbattimento di quella graziosa capanna di tavole creata dai precitati appassionati di piccola pesca. Tutto questo per far posto, ripeto, ad un obbrobrio insignificante, un’invadente sagoma che sta lì, come il classico cavolo a merenda, per oltraggiare l’estetica della nostra spiaggia da gennaio a dicembre! Rossano Di Palma 18 Racconti d’altri tempi da Leggere - settembre / ottobre 2016 Anomalie nella società contemporanea Venticinquesima parte A rchiviati gli articoli dedicati alle bande musicali della nostra regione, è giunto il momento di donare ai lettori qualche flash relativo ai problemi sociali dell’epoca attuale. Senza scomodare i grandi nomi della politica del passato (Engels, Marx, Mazzini, Cavour ed altri), intendo solo evidenziare alcuni problemi di grande attualità, pertanto, ritengo opportuno, trascrivere alcuni dei tanti pensieri, a volte in contraddizione tra loro, che però riguardano la nostra società nazionale ed anche quella mondiale. La politica è l’arte delle cose possibili; La critica è il sale della democrazia; La tolleranza è la mamma del vivere civile; Non è possibile ipotizzare una società senza regole; Primo problema di una nazione è produrre ricchezza, secondo problema è quello di saperlo ripartire in maniera equa; La civiltà è iniziata il giorno in cui l’uomo ha cominciato ad ammettere che un altro uomo potesse pensarlo anche diversamente da lui; La società attuale (specie quella italiana) è quella che è e non quella che ognuno di noi vorrebbe che fosse; L’uomo non avrà mai quello che non ha ardentemente mai desiderato di avere; Attualmente si produce di più di quello che si consuma; Il tutto degli uni corrisponde al nulla degli altri; Ogni nazione ha il governo che si merita; scondiglio dei soldi dei disonesti; Oggi i contratti dei lavoratori pubblici e privati risultano non rinnovati da oltre sette anni, mai accaduto in precedenza; Cesare Valletta, grande manager della FIAT del secolo scorso, percepiva uno Tutti sono utili alla società ma nessuno è indispensabile; Quando due o più politici discutono tra loro, la verità non sta mai da una parte sola ma tra le parti; Il 65% dei pensionati italiani prendono di pensione meno di 750 euro al mese; Le banche, dicono alcuni, sono il na- stipendio 20 volte quello di un operaio dell’azienda che guidava, attualmente Marchionne grande manager della FIAT attuale percepisce uno stipendio 400 volte quello di un operaio; Per comperare una tazzina di caffè nel recente passato occorreva vendere 5 kg di patate, oggi sempre per acquistare un da Leggere - settembre / ottobre 2016 caffè, occorre vendere 5 kg di grano; Gli Stati Uniti che conta il 5% della popolazione mondiale, rastrella il 30% delle risorse del pianeta; Quello che consuma un cittadino americano in un giorno corrisponde a quello che consumano 23 cittadini indiani; Sempre in India è in circolazione un automobile ogni 60 mila abitanti; In Italia un piatto di spaghetti costa meno della metà di una tazzina di caffè; A Larino (Prov. Di Campobasso) verso la fine del secolo scorso, durante la stagione estiva, un operaio addetto alla raccolta dei pomodori guadagnava 8mila lire al giorno (cioè 4 euro attuali; Il terrorismo, a parere del sottoscritto, non è altro che la conseguenza delle molte ingiustizie sociali; La disoccupazione giovanile aumenta col progresso della tecnologia che avanza senza provvedere alla diminuzione delle ore lavorative degli occupati. I lavoratori collocati in pensione continuano a lavorare in nero anziché godersi il meritato riposo leggendo libri ed ascoltando musica; I pensionati trovano più facilmente un lavoro perché hanno più conoscenze nella società mentre i giovani in cerca di prima occupazione sono sempre più lontani dalle strutture del mondo sociale. Un altro elemento che riduce le ore lavorative per i giovani è l’utilizzazione dello straordinario da parte i datori dei lavoro. I datori di lavoro concedono ai dipendenti occupati sempre più possibilità di aumentare le ore lavorative pur di non procedere alle assunzioni di altre unità. Ho letto e sentito da qualche parte che il 20% della popolazione mondiale detiene l’80% delle riserve del pianeta, mentre l’altro 80% della popolazione si deve accontentare del rimanente 20% delle riserve. Come rimediare a tante ingiustizie? Con onestà, saggezza, competenza e grande disponibilità. Il problema è molto difficile, ma qualcosa si può fare, come lavorare meno per fare lavorare tutti. Con l’avanzamento della tecnologia necessita diminuire le ore degli occupati, eliminando molti degli straordinari. Fare una legge, che impedisce ai pensionati di continuare a lavorare. Effettuare le scelte quando si tengono le elezioni dei candidati più bravi e più onesti tra quelli in competizione. Rivedere il rendimento dei risparmi dei Racconti d’altri tempi lavoratori nelle banche e negli uffici di Poste Italiane. Incominciare a parlare non più di reddito pro-capite ma di reddito pro-famiglia. Che la società sia ricca lo pensiamo anche guardando le piazze e le strade dei paesi e delle città tutte occupate da automobili nuove che rendono sempre più difficili i parcheggi. In questa mia piccola e leggera disamina delle anomalie nella nostra società mi piace ricordare una notizia appresa dal TG3 nei primi anni del secolo in corso: Un impiegato abitante nella periferia di un piccolo paese del teramano (Civitella del Tronto), appena collocato in pensione per raggiunti limiti di età, era stato durante gli anni di lavoro un bravo risparmiatore ed era riuscito ad accantonare una discreta sommetta, aggiunge ai suoi risparmi i soldi della liquidazione, 30 milioni in tutto e non fidandosi degli istituti di credito, delle poste italiane ed altri mezzi d’investimento, decide di nascondere la succitata somma sotto una mattonella dello scantinato della propria abitazione. Passano diversi anni ed arriva il giorno in cui un nipote al quale voleva tanto bene, sta per prendere moglie ed il nostro pensionato è pronto per fare un regalo in soldi al nipote stesso. Quando si reca nello scantinato e rimuove la mattonella per riprendere una parte della somma nascosta per fare il regalo trova una sgradita sorpresa: i soldi non ci sono più perché i topi hanno divorato tutte le banconote compreso la busta che li conteneva. Il pensionato sconsolato si reca dai carabinieri del paese per denunciare l’accaduto, ma questi effettuato un immediato sopraluogo, altro non possono fare allo sfortunato pensionato che esprimergli il proprio rincrescimento 19 per l’accaduto e tutta la loro solidarietà. Riprendo la mia disamina interrotta per il tragico racconto e mi rivolgo agli amici contestatori ed a quelli che non vanno neanche a votare dicendo loro: impegnatevi anche voi nei partiti, nei sindacati, nelle associazioni, nel volontariato e portate nuova linfa per la soluzione dei problemi, non rimanete più alla finestra soltanto a guardare perché ciò non serve proprio a niente. Certo, bisogna lottare, e sempre civilmente e vedrete che nel tempo, che è sempre galantuomo, qualcosa cambierà. Diceva un grande uomo politico del passato (Vittorio Foa): Dobbiamo andare tutti a scuola da quel grande maestro che è la lotta. Ma lotta contro chi? Contro i furbi e i disonesti che vogliono impadronirsi di una fetta sempre più grande delle risorse del pianeta e della nostra nazione, ma anche contro quelli che si limitano solamente a contestare (anche se giustamente), ma poi rimangono solamente a guardare senza muovere un dito per concorrere alla soluzione dei grandi e numerosi problemi della nostra società. Impegnandoci, dunque, tutti insieme in questa direzione, coltivando di più e meglio l’albero della solidarietà ed abbattendo quello dell’egoismo, consapevoli altresì che nulla è facile e dato per scontato, ognuno di noi in politica potrà dare un contributo prezioso per costruire una società migliore e più giusta e meno disumanizzante. Giovanni Graziosi Racconti di Vinny 20 da Leggere - settembre / ottobre 2016 L’anello del Regno di Rionel I n tempi remoti, quando la magia e le arti arcane non erano ancora state bandite, il Re del Feudo “Rionel” si fece forgiare dai fabbri elfici l’anello della Gloria che permetteva a chi lo indossava di far risorgere i morti, rendere ottimisti al suo tocco e farsi ubbidire ciecamente . Avrebbe potuto vivere sempre colui che avesse tenuto al dito quell’anello. Quando ciò venne all’orecchio del re degli gnomi (Un incrocio tra gli infami elfi oscuri e gli scorbutici nani) esso decise di ottenerlo, mandò così uno dei suoi messaggeri al feudo di Rionel per chiedere in prestito l’anello. Il re, che sapeva bene gli inganni degli gnomi, non accettò la richiesta e rimandò indietro il messaggero a mani vuote; subito dopo inviò due messaggeri ai feudi di Whitehelmet e Nightreveng per avvisarli di tale richiesta e della possibilità che il Re degli gnomi potesse scatenare la guerra. Entrambi i feudi riunirono una legione di guerrieri ma solo Whitehelmet inviò dei maghi perché il feudo di Nightreveng era specializzato nell’addestramento degli arcieri. Il re di Rionel era stato previdente nel convocare i soldati visto che il re degli gnomi aveva già mobilitato il suo potente esercito (la potenza dell’esercito degli gnomi era per lo più derivato dal fatto che i loro fabbri forgiavano le armi e le armature con la Suprema Materia). Quando gli abitanti di Rionel informarono il re dell’imminente attacco esso ordinò la totale evacuazione. Un solo ragazzo non abbandonò la città, il suo nome era Uriel. Alla sua nascita si era ritrovato una voglia completamente nera che gli faceva intuire ciò che gli altri pensavano. Tra se e se disse: “So che tu leggi la mia storia, la stai leggendo e stai leggendo questa mia meditazione, nevvero? Ora se continuerai a leggere vorrà dire che sei interessato, se invece ti soffermerai su queste righe vorrà dire che ti sei semplicemente interessato al mio potere.” Uriel amava per lo più spiare i pensieri di Miranda, la donna che amava. Il più grande sogno del ragazzo era quello di entrare nella guardia reale e questa decisione lo portò a non fuggire dal feudo. Appena iniziò a sentire le urla della battaglia corse furtivamente fino all’armeria per prendere un coltello e un’armatura. Trovò uno stiletto d’acciaio, un corpetto in cuoio, degli stivali di ferro, dei gambali di ferro e dei guanti di cuoio. Dato che non sapeva scassinare una serratura decise di leggere la mente del custode dell’armeria (intento a pulire un arco) per scoprire la zona dove venivano tenuti gli equipaggiamenti dei maghi e la chiave. Ci riuscì e aprì la porta dove erano mantenuti i cappucci dei maghi, ne rubò uno e lo mise in testa. In poco tempo egli già si trovò nel mezzo della battaglia: menava fendenti e grazie ARIA SALUBRE... TERRAZZO PANORAMICO... SAPORI DI UN TEMPO... RISTORANTE VECCHIA SILVI Via Circonvallazione Boreale, 42 Silvi Alta (TE) - Tel. 085.930141 [email protected] da Leggere - settembre / ottobre 2016 al suo potere, apprendeva velocemente gli incantesimi dei maghi. Nonostante gli sforzi congiunti i perfidi gnomi riuscivano a penetrare nel feudo e uccidere il re. Dopo avergli rubato l’anello gli gnomi fuggirono e con questo atto il popolo sprofondò nella tristezza e nella disperazione. Uriel, dopo la battaglia, decise di partire per salvare il feudo e riportarlo al suo antico splendore. Iniziò così a prepararsi: andò dal conciatore e si fece fabbricare uno zaino, una corazza completa di cuoio e un fodero per il suo stiletto. Successivamente chiese a sua madre un po’ di provviste; ella acconsentì al suo viaggio piangendo e gli diede anche un antico cimelio di famiglia: un anello fatto di puro oro con su incise delle rune. Lui mise al dito l’anello e vide con gli occhi della mente una nave che affondava colpita da dardi infuocati, poi svenne. Due giorni dopo era in viaggio a cavallo verso la montagna dei perfidi sicari del re. Nella sua prima notte si accampò sul lato del sentiero e mangiò una fetta di salmone appena cotto. Si rimise poi in viaggio, la mattina all’alba (aveva trovato un cavaliere che acconsentì a donargli un cavallo) arrivò fino a una fortezza decadente. Dalla fortezza uscì un bandito che gli urlò: “Paga 200 monete d’oro o perdi la vita!!!” Uriel saltò giù dal cavallo e rispose al bandito: “Affonda la tua arma nella mia carne, poi prenditi le 200 monete!” Racconti d’altri tempi 21 Il bandito sguainò la spada e iniziò a menare fendenti, Uriel alzò lo scudo e fece tentennare l’avversario, poi approfittò di quel tentennamento e lo atterrò. Iniziò a tirargli calci, poi lo raccolse da terra e lo lanciò contro il muro della fortezza. Approfittò allora del suo potere e scoprì che il bandito portava addosso 4000 monete e ne custodiva altre 13000 nella fortezza. Raccattò le monete, quelle sue che erano cadute e quelle del bandito, e poi proseguì il viaggio. Giunto alla montagna degli gnomi senza altri problemi vi si introdusse senza spargimenti di sangue, arrivò davanti alla sala del trono e si mise al dito l’anello; ebbe nuove visioni: un uomo frustato dagli gnomi, una cella di prigione e lui che combatteva un’orda di nemici. Si tolse l’anello e capì che stava prevedendo il futuro, capì che il futuro che aveva previsto non era poi così lontano. Decise di raccogliere un arco e rubare l’anello che era in possesso del Re, legò una corda a una freccia e la spalmò di un particolare grasso appiccicoso e aspettò che il re degli gnomi si togliesse l’anello. Appena la sala divenne deserta Uriel lanciò la freccia e per mezzo del grasso di cui era spalmato recuperò l’anello; si mise a correre fuori dal covo degli gnomi e arrivò fino al feudo di Whitehelmet dove fu accolto come un eroe e gli diedero anche una nave per arrivare più in fretta a Rionel; ricordandosi della sua precedente previsione non accettò la nave ma proseguì il viaggio con un rapido cavallo che si fece dare. Dopo due anni dall’ultima avventura di Uriel scopriamo che in questo tempo lui è divenuto re ed ora governa saggiamente il suo popolo portandolo pacificamente alla risoluzione dei vari e molti problemi del regno. Vinny IMPIANTI: ANTINCENDIO - ANTIFURTO - ELETTRICI AUTOMAZIONE: CANCELLI - SERRANDE - PORTE CLIMATIZZATORI - VIDEOCITOFONIA - TV CIRCUITO CHIUSO IDA Elettronica S.n.c. di TINA Stefanio & C. - C/da S.Stefano, 81 - 64028 - Silvi Marina (TE) P.Iva / Cod.Fisc. 01773760671 www.idaelettronica.it - [email protected] - Tel/fFax 085.9353501 - Cell. 337.913052 22 Racconti di Vinny da Leggere - settembre / ottobre 2016 Il fumetto di CANTORO CAFFETTERIA Charlie Brown Via A. ROSSI, Silvi Marina (TE) - TEL. 328.2854634 le Poesie da Leggere - settembre / ottobre 2016 UN CUORE NEL GHIACCIO Un gelido vento spira nelle vene del mio cuore e paralizza il fervente battito dell’Amore. AMO VIVERE CREPUSCOLO ROMANTICO Scriverò sulla sabbia quanto amo vivere, quanto amo sentirmi donna e portare l’universo dentro di me. Dipingerò coi sassolini colorati la libertà dei gabbiani in volo sopra il mare blu, questo fantastico mosaico onirico. Continuerò a comporre il tessuto dell’esistenza con i granelli di sabbia nelle spiagge bianche insistendo quanto amo vivere... Aspetto solo che il guardiano apri la porta invisibile e mi indichi la scìa luminosa del sole. Note minori risuonano in me, di un canto dolente che vibra nell’anima. Musica triste di vita tradita, vissuta nell’ombra di un cielo beffardo, nell’alba protratta di un sole mai sorto: confuso fino al tramonto nella stessa luce. Alma Xhindole LA NOTTE DI HALLOWEEN Nel labirinto ghiacciato, un freddo violento mortifica l’anima poiché tutto muore dentro me! Nel cielo nero, la violenta lotta delle spade infuocate non si è interrotta nelle tenebre desolate del mio orrore. Una pioggia acida bollente perfora il mio corpo rapidamente, con una tale violenza da non accorgermi quasi della profonda distruzione. La luce di un fulmine illumina su un laghetto di sangue l’immagine del mio scheletro bianco che affoga nell’inferno! Sandro D. Fossemò PER RICORDARE I morti aspettano in silenzio la festa dell’inferno!... La mezzanotte arriva elettrizzata, nella città del sogno. Le zucche lampeggiano nel buio, tra ragnatele e cristalli di luce. Mia cara notte demoniaca, vieni a esibire le maschere crudeli dell’anima!... Le cattedrali dormono sopra ad antiche pietre. Orchestre di fantasmi danzano nei cimiteri. Vampiri sintetici vagano dentro torri di simulacri. Stagni luminosi giacciono a terra come specchi per i teschi. Scheletri guidano carrozze ducali, su strade maledette da gatti neri. Laura Maggio Rossano Di Palma PRELUDIO D’AUTUNNO Queste nuvole severe che un vento amico ha scelto per me. Una giusta solitudine per vagare nuovamente, lontano dalle anime disabitate. Io porto un’altra volta il cuore a spasso: qui sulle mie ombre lugubri, sulle foglie filiformi di un viale ritrovato. Qui dove colleziono sibili; sibili e illusioni. Amori, talvolta… che un tempo recrudescente ancora erutta dal suo stomaco pieno. L’ombra della strega si aggira furtiva nel buio digitale. La luna piena è una bella lampadina, accesa dal diavolo... Abitare nel mondo è come approdare qua e là, nell’immensa oscurità, equivale ad una piccola dolce speranza… Serve per ricordare… non lì è tempo… Un treno arriva, li avviamo mano per mano, ci guardiamo, sorridiamo e sognamo insieme, per sempre. Amata notte!... Tu che sei magica, tu che sei eterna, incanta gli automi, sotto il tuo manto di stelle... Adesso o mai più! Sandro D. Fossemò 23 Rossano Di Palma VINCES Costantino Coletti _ 328.0122497 Azienda Certificata UNI EN ISO 9001 - UNI EN ISO 14001 Più di 15 Comuni gestiti con il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti in modalità “porta a porta”, in ambito regionale e nazionale. ...NON SOLO IGIENE URBANA MA ANCHE PROGETTI DI EDUCAZIONE AMBIENTALE. Programma Life+ Envirionment Policy and Governance 2010 – Progetto “CREWSOD”: azione sperimentale nella gestione Integrata dei rifiuti differenziati raccolti in modalità “Porta a Porta” (DG UE Ambiente) www. crewsod.it Per sancire l’alleanza con la collettività attraverso professionalità, competenza e fiducia per rafforzare il processo continuo di crescita e sviluppo. A. M. Consorzio Via dei Tipografi, 1 64025 Zona Ind.le Pineto (TE) Tel. 085.9491432 Fax 085.9495713 [email protected] www.amconsorzio.it