Tecnica di pesca

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Tecnica di pesca
Roberto Veronese
FIUME PO
Castelnuovo Bocca d’Adda (Lodi)
Caratteristiche
La sorgente del fiume Po si trova in provincia di Cuneo, sulle Alpi Cozie, in località
Pian del Re ai piedi del Monviso (3.841 m. s.l.m.). Da subito si arricchisse dell'apporto di
altre innumerevoli sorgenti (non è errato affermare che "il Monviso stesso è la sorgente del
Po"). Allo sbocco in pianura attraversa la città di Torino. Nonostante abbia percorso solo un
centinaio di km dalle sorgenti è già un corso d'acqua notevole con un letto ampio circa 200
metri. Entra in territorio lombardo in provincia di Pavia. Pochi km a sud del capoluogo pavese
il fiume riceve il contributo del Ticino, suo principale tributario per volume d'acqua,
diventando così navigabile.
A Castelnuovo Bocca d’Adda, a monte della diga Serafini. le acque rallentano sia per
l’effetto dello sbarramento sia a causa dello slargo dell’invaso. La diga Serafini, che regola il
Po, impedisce nella zona subito a monte ampie variazioni di livello, in quanto alla maggiore o
minore quantità d’acqua in arrivo corrisponde, grossomodo, solo una maggiore o minore
velocità della corrente.
Le sponde erbose consentono una buona agibilità, anche in auto, su tutti i campi gara.
Con l’automezzo si accede alla sponda tramite una strada arginale.
La fauna ittica principale, in ordine di prevalenza, è costituita da: carassio, alborella,
scardola, triotto, cavedano, barbo comune, barbo europeo, anguilla, pesce gatto, siluro, carpa,
tinca, persico reale, persico sole……
Caratteristiche agonistiche
La caratteristiche agonistiche di questo campo sono quelle proprie della pesca al colpo,
cioè passata con il galleggiante. Le tecniche di pesca che si possono applicare sono:
roubaisienne, canne fisse e bolognese.
Il fiume ha un andamento sinuoso con ampie curve le quali spostano il filo della
corrente più o meno vicino alla riva, permettendo così di pescare alla passata sia con canne
fisse lunghe sia, dove il fondale lo permette, con roubaisienne.
Nella parte alta del fiume si fanno passate su fondali di circa 8~10 metri. Utilizzando
canne fisse da 10~11 metri si pesca con galleggianti posti a circa un metro dal vettino.
Si possono effettuare passate anche con canna bolognese, avendo l’accortezza di
utilizzare galleggianti scorrevoli appropriati (vedi tecniche di pesca con lo scorrevole). Si tratta di
una pesca specialistica che non si improvvisa e che richiede, per essere efficientemente
esplicata, un buon allenamento e sopralluoghi adeguati.
La pesca a roubaisienne trova impiego in molti tratti dove il fondale si aggira attorno a
4~5 metri.
Campo gara
Per meglio riconoscere la posizione dei campi gara si prendono come riferimenti i
cartelli che indicano i chilometri utilizzati per la navigazione. Ogni tratto può essere adibito a
campo gara. Dal 17° chilometro, in comune di Caselle Landi, a valle fino al 10° chilometro.
L’ampio curvone costringe la corrente a lambire la riva formando negli anni un fondale a
gradini con una profondità che varia da 4 a 13 metri. La parte più profonda si trova tra il 16° e
il 15° chilometro. Ad una decina di metri a valle del cartello che indica il 15° chilometro si è
creato un avvallamento dovuto al passaggio del metanodotto (indicato da cartelli). Il
rallentamento della corrente nei pressi del fondo oltre il metanodotto ha creato un accumulo di
detriti che ostacolano la passata; in compenso i pinnuti vi stazionano in gran numero.
Dal 16° al 15° chilometro il fondo è di 8/9 metri sul primo gradino, mentre fuori supera
i 10 metri.
Sia prima sia dopo i fili della linea elettrica, posta all’inizio dell’11° chilometro, il
fondo è di circa 4/5 metri. Questo tratto è quello che meglio si addice per pescare a
roubaisienne.
Il fiume si presenta apparentemente uniforme sia a terra sia in acqua. Le differenze sono
dovute a canneti e arbusti, che condizionano il posto assegnato dal sorteggio.
Tecnica di pesca
La tecnica che più si addice su questo canale è quella a canna fissa seguita dalla pesca a
roubaisienne. Le canne fisse si possono utilizzare dove il fondale è di 8 metri, con lenze che
abbiano una portata di 12/16 grammi.
Per pescare sul secondo gradino si deve utilizzare la bolognese munita di galleggiante
scorrevole, con portate non inferiori a 10 grammi; in alcuni tratti anche di 20 grammi. La
tecnica a scorrevole, per poter essere espletatta correttamente, necessita di uno spazio
superione ai 10 metri solitamente assegnati; diversamente si deve utilizzate uno scorrevole,
opportunamente modificato, in grado di effettuare la trattenuta.
La pesca con la roubaisienne (nel tratto dal 14° al 10° chilometro) dove il fondale è di
poco superiore a 4 metri utilizza lenze con portata di 4/5 grammi in condizioni di acqua
normale. Con portate superiori è preferibile utilizzare gli “spinnaker” (galleggianti a vela). Le
piombature sono quelle classiche per la pesca rasente il fondo, con pallini a scalare e un bulk
a circa cinquanta centimetri dall’amo. Gli ami più usati vanno dal 12 al 18.
Esche & pastura
La larva di mosca carnaria (cagnotto) è la regina delle esche, in tutte le sue varietà.
Oltre a questa, ottengono determinanti successi anche il verme d’acqua oppure il piccolo
lombrico di letame con inneschi a grappoli, nonché il verme di terra dalle dimensioni medie.
Il mais è una valida alternativa alle larve, e spesso risulta indispensabile nella pesca di carpe e
carassi.
Tutti gli sfarinati posti in commercio da parecchie ditte contengono nella loro
composizione anche l’elemento collante. E’ bene comunque aggiungere del collante tipo
“PV1” e della terra di talpara per appesantire la pastura. La palla di pastura pesante deve
calare a fondo integra ed ivi dissolversi lentamente tanto che parecchio tempo dopo il pesce
deve continuare ad avere il suo richiamo e “qualcosa” che lo trattenga in zona.
E’ importantissimo pasturare bene per ottenere buoni risultati nella pesca del carassio e
della carpa. La palla di pastura da fondo deve essere davvero pesante e molto pressata, per
calare a fondo rapidamente e contrastare l’effetto corrosivo della corrente. Lo spazio
assegnato ad ogni pescatore è di circa 10 metri. Non è consentito lanciare la pastura a monte
del proprio picchetto. Occorre pertanto ben valutare dove lanciare la propria, al fine di farla
arrivare sul fondo nel punto giusto.
Azione di pesca
Sul fiume Po non vi sono molte scelte: dove si può si pesca a roubaisienne. Prima
dell’inizio si devono fare alcune passate di prova per valutare quale galleggiante utilizzare e
di quale portata. E’ altrettanto importante verificare che non vi siano ostacoli sul fondo in
modo da stabilire il punto dove pasturare.
E’ opportuno non esagerare con la pasturazione perché una quantità eccessiva di
sfarinati richiama i siluri e quando arrivano questi pesci tutti gli alti scappano creando di fatto
un vuoto di catture fino a quando i voraci predoni stazionano in zona.