Franzen e il dibattito sui social network Ciò che serve è una nuova

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Franzen e il dibattito sui social network Ciò che serve è una nuova
09/10/13
La Stampa - Franzen e il dibattito sui social network Ciò che serve è una nuova educazione
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TECNOLOGIA
08/10/2013
Franzen e il dibattito sui social network
Ciò che serve è una nuova educazione
Lo scrittore e saggista americano:
“Twitter è stupido, crea dipendenza”
La risposta di Juan Carlos De Martin
JUAN CARLOS DE MARTIN
Oggi in edicola La Stampa pubblica l’intervista di
Paolo Mastrolilli a Jonathan Franzen che attacca
i social media: per lo scrittore americano,
«Twitter è stupido e crea dipendenza».
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Sono venuto da Marte
C inque mesi nell’inferno
siriano, il racconto
di Domenico Quirico
Jonathan Franze n
Juan Carlos De Martin gli risponde così:
+ Jon a t h a n Fr a n zen “ T w it t er è st u pido e cr ea
dipen den za ” PA OLO MA STROLILLI
Sul digitale si dicono molte esagerazioni, ma un
aspetto è innegabile: mai un cambiamento ha
toccato tante persone in così poco tempo. Basti pensare che ci sono voluti 126 anni prima che al mondo
ci fossero un miliardo di telefoni fissi, ma appena 8 per avere un miliardo di persone su Facebook. Per
non parlare degli smartphones, che fino a poco fa appesantivano le tasche solo dei più fanatici, ma ora
rappresentano oltre il 50% dei telefoni venduti al mondo.
Cambiamenti molto rapidi che riguardano miliardi di persone: è inevitabile che i problemi siano elevati al
cubo. Problemi, ma anche benefici, o le reti sociali non avrebbero tanto successo: vengono apprezzate
soprattutto perché offrono un’alternativa alla posta elettronica, giudicata da molti (soprattutto i più
giovani) limitata e formale, per condividere video, libri, musica, eventi, fotografie, testi, notizie sulla
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dovuta all’estrema novità del fenomeno, fisiologica, ma comunque importante da chiarire. Un primo
ordine di problemi deriva dal fatto che molti utenti non hanno ancora capito che le reti sociali sono
piattaforme pubbliche. Usare Facebook non è come telefonare a un amico: è piuttosto come uscire sul
+ Disn ey r en de “ t a n g ibili” le
im m a g in i
su sch er m o t ou ch scr een
Dopo il 3 d, a r r iv a n o le
im m a g in i sen sibili a l t a t t o: u n
g r u ppo di ...
+ Cr escon o g li ov er 6 0 in Ret e
In 7 a n n i l’a ccesso a In t er n et da
pa r t e deg li a n zia n i &eg r a ...
+ Goog le, l’a n n u n cio di
Sch m idt
“ In v est ia m o su ll’eccellen za
it a lia n a ”
Goog le è pr on t a a da r v it a a u n
AFP
in v est im en t o sig n ifica t iv o ...
+ In t er n et Fest iv a l a Pisa : la
r et e è don n a
Son o cin qu e g li spir it i g u ida
ch e da r a n n o il v ia a ll’edizio ...
Il secondo ordine di problemi deriva dal fatto che proprio in quanto attraenti «radioline» che ricevono e
altre ladre di tempo, le reti sociali. Ma anche per i danni alle relazioni personali e professionali: è ormai
molto frequente, soprattutto in Italia, vedere coppie in locali pubblici che invece di parlarsi
interagiscono col loro schermo tascabile o professionisti che, incollati allo smartphone, passano le
riunioni dedicando un’attenzione molto parziale a ciò che dice chi li circonda. Sono problemi che, sia
pure in forme e contesti diversi, abbiamo però già affrontato molte volte: col telefono, con la tv e persino
col libro, per cui qualche secolo fa abbiamo dovuto sviluppare appropriate norme d’uso sociali. Si tratta
ora di fare lo stesso anche per i social media, puntando sullo sviluppo delle competenze per resistere alla
distrazione e sulla comprensione dei danni che può fare un uso improprio.
Tutti gli articoli
or ien t a r e le ...
balcone con un megafono e rivolgersi a una piazza. La differenza, anche giuridica, è enorme, e col tempo
inizierà a esser chiara a sempre più persone, che impareranno a sorvegliare con più attenzione il loro
linguaggio online.
trasmettono bocconi di informazione le reti sociali sono potentissime macchine della distrazione.
Nessuno si sorprenda: sono state progettate apposta. Le conseguenze sociali e personali possono però
essere molto negative. Innanzitutto per lo spreco di tempo: alla «Grande Ladra» tv si stanno affiancando
+
+ Ma n a g er in a ffa n n o di fr on t e
a lle sfide della t r a sfor m a zion e
dig it a le
Molt i a m m in ist r a t or i deleg a t i
spesso n on r iescon o a d
propria vita personale. Invece di «lettere» che si impilano inesorabili, un flusso continuo di stimoli, come
una radio accesa in sottofondo, più discreta e meno esigente della posta.
Se i benefici sono chiari, meno chiaro è come usare in maniera ottimale questi strumenti, ovvero, come
minimizzare i problemi che ogni tecnologia porta con sé. Come abbiamo detto, si tratta di una confusione
Tutti gli e book
AFP
...
+ Seg n a la la pa g in a dov e si
pa r la del su o om icidio, m a per
Fa cebook è t u t t o “ ok ”
Non è sicu r a m en t e u n a bella
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