Rassegna stampa del giorno

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Rassegna stampa del giorno
Rassegna Stampa 18 Marzo 2014
Sommario
L'Unione Sarda ............................................................................................................................ 2
«Rendite catastali aggiornate soltanto a Cagliari»............................................................................ 2
Alan Bennett, che genio! Bodio-Careddu in scena da stasera al Massimo.......................................... 3
Cagliari punta su Iglesias .............................................................................................................. 4
Equitalia, ecco i premi per la spremuta di tasse ............................................................................... 5
Fisco e burocrazia, 1300 artigiani sono finiti cappaò ........................................................................ 6
Fisco e burocrazia, 1300 artigiani sono finiti cappaò ........................................................................ 7
Il personaggio La nuova scommessa della diva Caterina.................................................................. 8
Kenza, l'odissea sta per finire ........................................................................................................ 9
La fabbrica delle creatività ............................................................................................................ 10
La Tasi risparmia la Sardegna ..................................................................................................... 11
Ppr, il piano che divide l'Isola ....................................................................................................... 12
Quaranta aziende sarde allo sfida dello start up ............................................................................ 13
Un caso di mobbing sul messo onesto.......................................................................................... 14
La Nuova Sardegna ................................................................................................................... 15
Da George Gershwin a Bob Minzter Al Comunale la bacchetta di Levi ............................................ 15
web Cagliari Globalist ............................................................................................................... 16
Servizi e visure catastali: occhio ai falsi portali dell'Agenzia delle Entrate ......................................... 16
Teatro in carcere: la recidiva diminuisce tra chi vi partecipa ............................................................ 17
web Castedduonline.it ............................................................................................................... 18
Genneruxi, un fast parking in via Mercalli e linee Ctm più efficienti .................................................. 18
Referendum, sì o no al parcheggio di Cammino Nuovo: il caso in Aula ............................................ 19
Servizi Sociali a Cagliari, ecco la mappa dei fondi alle associazioni ................................................. 20
Via Is Mirrionis,asilo chiuso da 20 anni: "Meglio farci un'area verde" L'appello dei residenti del q ....... 21
web SardegnaOggi.it ................................................................................................................. 22
Autobus, mercoledì sciopero nazionale. Gli orari del Ctm a Cagliari ................................................ 22
Satie, Ravel, Debussy. Al Lirico la musica da camera francese ....................................................... 23
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Testata giornalistica registrata al Tribunale di Cagliari in data 05.12.2005 al n. 31/05 - Direttore responsabile: Gianfranco Luigi Quartu.
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Rassegna Stampa 18 Marzo 2014
«RENDITE CATASTALI AGGIORNATE SOLTANTO A CAGLIARI»
Indirizzo della pagina: http://www.comunecagliarinews.it/rassegnastampa.php?pagina=37102
REAZIONI. L'analisi dei dati
La Sardegna, in Italia, è tra le regioni che non rimpiangerà la vecchia Imu.
La nuova Tasi lascerà il segno su cinque milioni di famiglie, ma risparmierà quelle dell'Isola. Il motivo,
spiega Andrea Pusceddu, leader della Federconsumatori, è che «le rendite catastali, da cui si parte per il
calcolo dell'imposta sugli immobili, non sono molto aggiornate: forse l'unica eccezione è rappresentata da
Cagliari». Per esempio Sassari, spiega il rappresentante dell'associazione dei consumatori, «non dovrebbe
avere valori in linea con Nuoro e Oristano, considerati gli immobili importanti e anche di pregio presenti
nella città». LA BATOSTA Di certo, i principali centri sardi non subiranno la stessa sorte di capoluoghi
come Roma o Torino. «Due città dove le famiglie dovranno affrontare rincari ben superiori rispetto a quelli
registrati con la vecchia Imu», aggiunge Pusceddu. «Tuttavia, dobbiamo ricordare che l'indagine è una
simulazione, o meglio uno strumento nelle mani degli amministratori che dovranno capire se e come
rimodulare le aliquote sulla casa». L'auspicio è chiaro: «Ci auguriamo che i sindaci delle nostre città
considerino con attenzione un eventuale aumento delle aliquote, tanto più di fronte a una crisi che non
allenta la morsa». Lan. Ol.
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ALAN BENNETT, CHE GENIO! BODIO-CAREDDU IN SCENA DA
STASERA AL MASSIMO
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Su il sipario
Debutta questa sera alle 21, al Massimo di Cagliari, la nuova produzione del Teatro
Stabile della Sardegna. Si tratta di "Doris e Irene parlano da sole", due monologhi - "Una donna di lettere"
e "Un biscotto sotto il sofà" scritti per la televisione dal geniale Alan Bennett. Le storie di Doris e Irene che
si incrociano sul palcoscenico del Massimo sono una incantevole combinazione di umorismo british e
partecipazione umana. Una bella sfida per Maria Grazia Bodio e Lia Careddu che lo portano in scena
dirette da Guido De Monticelli e Veronica Cruciani. Ad arricchire lo spettacolo le scenografie di Daniele
Spanò e Luca Brinchi, i videoartisti scelti dalla Cruciani per curare le scene di "Un biscotto sotto il sofà". Il
fumetto anni '80 ispira invece le scene scelte da Guido De Monticelli per "Una donna di lettere". Lo
spettacolo va in replica sino al 30 marzo.
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CAGLIARI PUNTA SU IGLESIAS
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Incontro tra Comune, associazioni e l'assessore alla Cultura del capoluogo
«Capitale europea della
cultura 2019 grazie al Sulcis» Vedi tutte le 2 foto Cagliari si gioca il jolly Iglesias (e, in generale, tutto il
territorio del Sulcis Iglesiente). Perché proprio da queste parti potrebbe arrivare una mano d'aiuto
importante perché il capoluogo regionale ottenga il titolo di capitale europea della cultura nel 2019. Ieri
l'assessore comunale alla Cultura di Cagliari, Enrica Puggioni, si è presentata in Municipio per confrontarsi
con le associazioni culturali della città e con l'amministrazione (all'incontro erano presenti il sindaco Emilio
Gariazzo, il suo vice Simone Franceschi e il commissario straordinario del Parco geominerario Gian Luigi
Pillola). L'INCONTRO È stato un colpo di fulmine quello che ha unito Cagliari e Iglesias davanti al progetto
europeo. «Non avevamo quasi fatto in tempo a presentare la nostra candidatura», racconta Enrica
Puggioni, «che siamo stati contattati da Iglesias». Un matrimonio d'amore che è anche un matrimonio di
interesse. All'atto della candidatura Cagliari ha messo sul piatto della bilancia tutto quello che il Sulcis può
offrire. «Siamo arrivati con le fotografie di Cala Cipolla, del centro storico di Iglesias, di Nebida: immagini
che hanno colpito tantissimo». Ma, bellezze naturalistiche e architettoniche a parte, il Sulcis ha una carta
che risulta vincente a livello europeo, la storia, come ha spiegato Pillola, plurimillenaria dell'attività
estrattiva. In fondo, Essen divenne, nel 2010, capitale europea della cultura, proprio sfruttando, tra le altre,
questa peculiarità. I VANTAGGI Se Cagliari riuscirà a battere la concorrenza delle altre cinque città in
lizza (Ravenna, Matera, Lecce, Perugia-Assisi, Siena), anche il territorio del Sulcis-Iglesiente avrà benefici.
«Perché», dice Gariazzo, «i visitatori non staranno certo a Cagliari solo per un giorno. E noi, grazie alle
nostre attrattive, potremo farne arrivare tanti». I siti minerari («che», l'appello accorato di tutte le
associazioni, «devono essere aperti) ma anche l'archivio minerario e, perché no?, quella storia medievale
che caratterizza Iglesias. I PRIMI PASSI La città non lascerà nulla di intentato. Le associazioni culturali
sono già al lavoro. E anche il Comune è impegnato. Intanto a colmare una lacuna. «Abbiamo tante cose
importanti», interviene Franceschi, «ma non siamo riusciti a farle conoscere neanche a Cagliari». Proprio
per questo, il Comune sarà attivo già dal mese prossimo nel centro culturale cagliaritano del Ghetto dove
verrà illustrata la candidatura del capoluogo: in un locale dedicato Iglesias cercherà di mostrare quanto di
bello e importante ha ai cagliaritani. E poi, insieme a tutto il sud dell'Isola, si andrà alla conquista
dell'Europa in nome della cultura. Perché un eventuale successo sarebbe una vitale boccata d'ossigeno
per una provincia che vanta il poco onorevole titolo di più povera d'Italia. Marcello Cocco
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EQUITALIA, ECCO I PREMI PER LA SPREMUTA DI TASSE
Indirizzo della pagina: http://www.comunecagliarinews.it/rassegnastampa.php?pagina=37098
Incassi in calo ma superiori alla media delle altre regioni del centro
Se fai il bravo nel tuo compito ricevi
un premio. Succede nelle aziende private ed Equitalia, società per azioni a capitale pubblico, non fa
eccezione: oltre a quelli concordati coi sindacati, i manager hanno mano libera nel concedere altri incentivi
in base a una serie di parametri fissi, compreso il comportamento individuale. Ecco, a grandi linee, il
sistema. Una premessa: nella catena delle tasse che strangolano, Equitalia arriva per ultima. Ha il
compito della riscossione di cifre stabilite da altri enti, Agenzia delle Entrate, Comuni etc. Quando è l'ora
dell'incasso la somma dovuta è già ingrossata alla partenza dalla sanzione, da un minimo del 10 per cento
fino al 120 secondo i casi. Equitalia ci carica il suo: l'aggio, otto per cento stabilito per legge e tra varie
vocine gli interessi di mora, calcolati secondo i dietimi quotidiani che fanno da moltiplicatore della cifra. Se
il contribuente non paga, scattano le contromisure: gli viene bloccato il conto corrente in banca, la casa e
l'azienda pignorate e messe all'asta (anche se poi una volta vendute, lo Stato o gli enti creditori incassano
molto meno della cifra sparata nella cartella). Così è il sistema, pensato dai legislatori che hanno fatto della
riscossione il business di una società per azioni. Ogni anno i vertici aziendali fissano un budget e in base
alla percentuale di incasso premiano i dipendenti secondo una serie di parametri prefissati. Nel 2013 i
sardi hanno messo nelle tasche della società di riscossione 247 milioni, ventidue milioni in meno rispetto al
269 prefissati all'inizio dell'anno. «Un risultato superiore alla media delle altre regioni che fanno parte del
nostro perimetro», così scrive Mauro Borri, numero uno di Equitalia Centro, la società cui fa capo la
Sardegna, in una lettera di ringraziamento ai dipendenti dove parla di «orgoglio e soddisfazione per tutti
coloro che hanno svolto il proprio lavoro con meticolosità, assiduità, costanza e voglia di fare il proprio
dovere». In Sardegna la società conta trecento dipendenti. Erano 150 in più nel 2001, tutti provenienti
dalle vecchie concessioni esattoriali poi unificate nel 2006 in questa società per azioni. Sanguisughe?
«Facciamo semplicemente il nostro lavoro cercando di stare vicini alla gente e se sbagliamo anche noi
possiamo essere perseguiti per danno erariale», commenta Sergio Lai, sindacalista della sede
cagliaritana, chiedendo soprattutto di non far diventare i dipendenti il bersaglio di critiche e polemiche. Il
personale, inquadrato in un contratto nazionale assimilabile a quello dei bancari, beneficia di due tipi di
premi. C'è un patto integrativo aziendale firmato a dicembre con le organizzazioni sindacali. Il bonus scatta
solo in caso di bilancio aziendale positivo o in pareggio. Per l'area Sardegna va da un massimo di
quattromila euro per i top del management a 1700 euro per la fascia più bassa. Poi arriva il «premio da
sistema incentivante» messo in campo direttamente dall'azienda che «lega», come riporta un documento
interno, «l'erogazione di premi al raggiungimento di specifici obiettivi: la strategia di business, il contributo
caratteristico delle unità operative, il contributo individuale in termini di comportamenti organizzativi
espressi». In soldoni: se alla fine dell'anno l'incasso è del 100 per cento anche il bonus sarà del cento per
cento, sarà del 60 per cento se arriva all'80 per cento, sotto questa soglia invece non scatta. Se invece il
budget supera la quota del 105 per cento, il premio arriverà al 120 per cento. Quest'anno il budget è stato
raggiunto al 90 per cento e di conseguenza i premi saranno erogati all'80% del loro importo tabellare: il più
elevato (3150) diventa 2500 euro lordi e il più basso (500) 400 euro lordi. Tra i parametri una scala di
valori sul comportamento, ciascuno nella propria mansione: si va da Non agito, Non adeguatamente agito,
fino a Sempre agito. Antonio Martis
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FISCO E BUROCRAZIA, 1300 ARTIGIANI SONO FINITI CAPPAÒ
Indirizzo della pagina: http://www.comunecagliarinews.it/rassegnastampa.php?pagina=37097
Il 2013 è stato l'anno peggiore
Dietro ogni numero c'è una storia, sudore, risparmi, una famiglia, magari
un figlio bravo a scuola che non potrà più studiare. Nel 2013, l'annus horribilis tra crisi, fisco rapace e mala
burocrazia, milletrecento artigiani sardi hanno chiuso bottega: la più alta percentuale in Italia. Un
sondaggio choc della Cna ricostruisce questa strage, un'ecatombe economica che non ha fatto rumore
soltanto perché le vittime sono lavoratori in proprio. «Il 2013», spiega il rapporto della confederazione, «è
stato per gli artigiani sardi l'anno peggiore dall'inizio della crisi. Si è infatti chiuso con una riduzione del
numero di imprese artigiane attive di oltre 1300 unità, la flessione più marcata dal 2009 (-3,3%)». Eppure
fino al 2008 la Sardegna contava ben 43 mila imprese, oggi sono 38 mila, cinquemila in meno. «La
Sardegna è così al primo posto per calo percentuale (-7,7%), seguita da Abruzzo (-6,7%), Sicilia (-6,3%) e
Umbria (-5,9%)». In pratica in cinque anni un'impresa artigiana su 10 in due tra i settori principali
dell'economia isolana ha chiuso l'attività. Nel settore del legno la crisi ha addirittura comportato la chiusura
di quasi il 20% delle imprese, mentre nei trasporti hanno interrotto l'attività il 14% degli artigiani. Un
disastro su tutta la linea. «La mala burocrazia è uno dei problemi più drammatici che le imprese artigiane
della Sardegna si trovano ad affrontare ogni giorno», afferma Francesco Porcu, segretario regionale della
Cna, spiegando che a livello nazionale la burocrazia costa agli artigiani e alle Pmi circa 5 miliardi all'anno e
impegna mediamente circa due mesi di lavoro per un imprenditore e addirittura 28 giorni per i dipendenti di
un'azienda, con un costo di circa 11mila euro ad impresa. «È un mostro che ruba tempo, tanto e prezioso,
all'imprenditore e ai suoi dipendenti, e viene percepito come un forte limitatore di crescita e di sviluppo
dell'attività», sottolinea Porcu. C'è poi il fisco e, in base «ai nostri studi e ai sondaggi, rappresenta l'area
da cui gli imprenditori si sentono maggiormente oppressi, soprattutto se operano nel settore dei servizi e
hanno pochi dipendenti». La quasi totalità delle imprese ha bisogno di ricorrere a consulenti esterni per
fare fronte agli adempimenti fiscali. Il fisco è la materia nella quale maggiormente è richiesta la consulenza
esterna poiché ritenuta l'area più complessa, mentre al secondo posto, in termini di complessità, ci sono gli
adempimenti in materia di ambiente e sicurezza ritenuti particolarmente ostici dalle imprese. «Qualsiasi
impresa sarda si trova a sperimentare lungaggini e procedure macchinose per ottenere licenze e
autorizzazioni», aggiunge Porcu: «È necessario semplificare e riordinare i tanti livelli amministrativi
regolamentando in maniera trasparente l'attività della Regione, degli enti locali, delle Camere di commercio
e della miriade di enti e agenzie di emanazione di livello regionale e territoriale. Tra i grandi problemi
insoluti - prosegue il segretario della Cna - c'è poi la enorme mole di crediti accumulati dalle imprese
fornitrici di beni e servizi che la pubblica amministrazione tarda a saldare». Un caso tra tutti è Abbanoa,
«la cui inadempienza nel pagamento dei debiti sta portando sull'orlo del fallimento tante imprese
dell'indotto». (a. ma.)
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FISCO E BUROCRAZIA, 1300 ARTIGIANI SONO FINITI CAPPAÒ
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Il 2013 è stato l'anno peggiore
Dietro ogni numero c'è una storia, sudore, risparmi, una famiglia, magari
un figlio bravo a scuola che non potrà più studiare. Nel 2013, l'annus horribilis tra crisi, fisco rapace e mala
burocrazia, milletrecento artigiani sardi hanno chiuso bottega: la più alta percentuale in Italia. Un
sondaggio choc della Cna ricostruisce questa strage, un'ecatombe economica che non ha fatto rumore
soltanto perché le vittime sono lavoratori in proprio. «Il 2013», spiega il rapporto della confederazione, «è
stato per gli artigiani sardi l'anno peggiore dall'inizio della crisi. Si è infatti chiuso con una riduzione del
numero di imprese artigiane attive di oltre 1300 unità, la flessione più marcata dal 2009 (-3,3%)». Eppure
fino al 2008 la Sardegna contava ben 43 mila imprese, oggi sono 38 mila, cinquemila in meno. «La
Sardegna è così al primo posto per calo percentuale (-7,7%), seguita da Abruzzo (-6,7%), Sicilia (-6,3%) e
Umbria (-5,9%)». In pratica in cinque anni un'impresa artigiana su 10 in due tra i settori principali
dell'economia isolana ha chiuso l'attività. Nel settore del legno la crisi ha addirittura comportato la chiusura
di quasi il 20% delle imprese, mentre nei trasporti hanno interrotto l'attività il 14% degli artigiani. Un
disastro su tutta la linea. «La mala burocrazia è uno dei problemi più drammatici che le imprese artigiane
della Sardegna si trovano ad affrontare ogni giorno», afferma Francesco Porcu, segretario regionale della
Cna, spiegando che a livello nazionale la burocrazia costa agli artigiani e alle Pmi circa 5 miliardi all'anno e
impegna mediamente circa due mesi di lavoro per un imprenditore e addirittura 28 giorni per i dipendenti di
un'azienda, con un costo di circa 11mila euro ad impresa. «È un mostro che ruba tempo, tanto e prezioso,
all'imprenditore e ai suoi dipendenti, e viene percepito come un forte limitatore di crescita e di sviluppo
dell'attività», sottolinea Porcu. C'è poi il fisco e, in base «ai nostri studi e ai sondaggi, rappresenta l'area
da cui gli imprenditori si sentono maggiormente oppressi, soprattutto se operano nel settore dei servizi e
hanno pochi dipendenti». La quasi totalità delle imprese ha bisogno di ricorrere a consulenti esterni per
fare fronte agli adempimenti fiscali. Il fisco è la materia nella quale maggiormente è richiesta la consulenza
esterna poiché ritenuta l'area più complessa, mentre al secondo posto, in termini di complessità, ci sono gli
adempimenti in materia di ambiente e sicurezza ritenuti particolarmente ostici dalle imprese. «Qualsiasi
impresa sarda si trova a sperimentare lungaggini e procedure macchinose per ottenere licenze e
autorizzazioni», aggiunge Porcu: «È necessario semplificare e riordinare i tanti livelli amministrativi
regolamentando in maniera trasparente l'attività della Regione, degli enti locali, delle Camere di commercio
e della miriade di enti e agenzie di emanazione di livello regionale e territoriale. Tra i grandi problemi
insoluti - prosegue il segretario della Cna - c'è poi la enorme mole di crediti accumulati dalle imprese
fornitrici di beni e servizi che la pubblica amministrazione tarda a saldare». Un caso tra tutti è Abbanoa,
«la cui inadempienza nel pagamento dei debiti sta portando sull'orlo del fallimento tante imprese
dell'indotto». (a. ma.)
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IL PERSONAGGIO LA NUOVA SCOMMESSA DELLA DIVA CATERINA
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È Caterina Murino, così brava, così bella, la sorpresa che il Lirico di Cagliari regala al suo pubblico.
L'attrice, protagonista della scena internazionale, rientra a Cagliari, la città dov'è nata, dov'è cresciuta, e
presta la sua voce a Claude Debussy e al "Chansons de Bilitis" per un imperdibile appuntamento con la
stagione concertistica del Lirico, in programma domani al teatro di via Santa Alenixedda. Un brano di rara
esecuzione per voce recitante, due flauti, due arpe e celesta, ispirato a Debussy dalla raccolta poetica di
Pierre Louÿs, suo amico fraterno, e risalente al 1894. La raccolta, in lingua francese, dal titolo "Les
Chansons de Bilitis", riguarda l'argomento dell'amore saffico e dell'erotismo; nasce in seguito a un viaggio
di Louÿs in Algeria, ne trasmette le suggestioni e presenta una duplice dedica ad Andrè Gide, compagno di
viaggio e a Meriem ben Atala, giovane algerina conosciuta in tale occasione. I versi, immaginariamente
presentati dall'autore come opera di una poetessa greca del VI secolo a.C., Bilitis, vengono musicati da
Debussy con la sensibilità e la capacità descrittiva che lo distinguono: con estrema attenzione a colori e
tessuti sonori quasi impalpabili. L'esecuzione sarà affidata ad un ensemble interamente femminile: Lisa de
Renzio e Maria Grazia Zanini (flauti), Maria Vittoria De Camillo e Tiziana Loi (arpe), Clorinda Perfetto
(celesta). Il coinvolgimento della Murino è un'intuizione, precisa e felice, del sovrintendente Mauro Meli,
particolarmente attento a valorizzare le eccellenze, tutte - attori, musicisti, maestranze. Ma come vive
questa esperienza una attrice impegnata, da anni e con un successo grandissimo, sul fronte del teatro, del
cinema e della televisione? Certamente con grande entusiasmo. Nell'interpretare il ruolo non vede grandi
differenze se non nella tecnica vocale. Riconosce la necessità di comunicare con la lettura dei testi una
grande vitalità, accompagnando così un mondo efficacemente descritto dalla musica. Una esperienza
vissuta come stimolo ulteriore, inserita tra molteplici impegni negli stessi giorni su vari fronti: a Pechino, per
la presentazione di un film per bambini, finanziato dal governo cinese, che tratta i temi dell'ecologia e la
vede protagonista nelle vesti di maestra d'inglese con poteri magici, e a Londra per l'inaugurazione di un
museo di auto e veicoli particolari, utilizzati nei film della celebre serie James Bond, agente 007. Un affetto
particolare la lega al mondo musicale classico: è un ambiente che conosce fin dall'infanzia, la mamma e la
nonna erano cantanti liriche. Una significativa presenza, quella della Murino, che testimonia la felice
interazione tra differenti forme d'arte. Luisa Sclocchis
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KENZA, L'ODISSEA STA PER FINIRE
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PORTO. Rimpatriato l'equipaggio, nuovo comandante e altri marinai già arrivati in porto
Svolta per la
nave marocchina sequestrata nel Molo Sabaudo Vedi tutte le 3 foto I quindici uomini dell'equipaggio sono
rientrati in Marocco. Tutti, dopo undici mesi di attracco nel porto di Cagliari. A bordo, per sostituirli, altri
marittimi e un nuovo comandante nominato dalla società armatrice, la Imtc di Casablanca. Per la Kenza, la
motonave ormeggiata dal 5 maggio del 2013 nel molo Sabaudo, bloccata da un contenzioso tra l'armatore
e i dipendenti per il mancato versamento degli stipendi (l'udienza è attesa per giugno), la svolta potrebbe
essere ormai vicina. IL CONFRONTO Una soluzione per un'odissea senza fine che ha costretto la
Capitaneria di porto, l'Autorità portuale e la Prefettura (ma anche la Regione) a un delicato e non sempre
facile lavoro di diplomazia con le autorità marocchine. In primis, con il console generale Mohamed Basri,
arrivato in città due volte anche per ascoltare, direttamente a bordo di Kenza, le posizioni dei marittimi e
del comandante e custode giudiziario El Moudden Ahemed, oggi sostituito da Idrissi Abdeloahah. LA
PROTESTA Sulla motonave, da alcuni giorni, a dimostrazione di un clima meno rovente, sono scomparsi
anche i lenzuoli della protesta, appesi a poppa dai marinai rientrati definitivamente nel loro Paese grazie ai
biglietti aerei pagati dal consolato. E ora, per consentire all'imbarcazione nordafricana, una volta risolti i
problemi giudiziari, di poter sciogliere gli attracchi, si dovrà procedere con gli interventi di messa in
sicurezza della Kenza. «La nave - ha ricordato il comandante della Capitaneria e commissario dell'Autorità
portuale, Vincenzo Di Marco - ha i documenti scaduti e dovrà essere sottoposta alle visite per poter
riprendere il mare. Interventi che saranno fatti bene e in tempi brevi». LA VICENDA Di Marco ieri ha
ripercorso i molti mesi che hanno costretto in porto il mercantile, e soprattutto ha rimarcato «la grande
solidarietà che Cagliari e la Sardegna hanno riservato all'equipaggio». Gli aiuti, mai venuti meno in undici
mesi, di gente comune, associazioni, enti e istituzioni. A cominciare dal Welfare marittimo, di cui fanno
parte Autorità portuale e l'Autorità marittima, Comune e altri organismi e di cui la Stella Maris è il braccio
operativo. Così a bordo, grazie anche alla Caritas, per tentare di facilitare la vita ai marinai marocchini,
sono arrivati i generi alimentari, gasolio, acqua, l'assistenza medica. «Siamo moderatamente ottimisti - ha
detto Di Marco - il nuovo comandante si è già adoperato per nominare un raccomandatario marittimo che
dovrà condurre le trattative». LE CONDIZIONI Insomma, undici mesi non facili per uomini costretti a
restare lontano da casa ma anche impossibilitati a ricevere le retribuzioni. Al loro posto, adesso, ci sono tre
connazionali e altri due sono attesi per i prossimi giorni. «Intendo procedere - ha spiegato il comandante,
Idrissi Abdeloah dopo aver ringraziato per l'accoglienza umana offerta dalla città - col mettere a posto la
nave e portare l'equipaggio al livello minimo consentito, garantire il capo macchinista, l'elettricista e altre
figure fondamentali. Se l'autorità giudiziaria toglierà il sequestro, garantiremo la documentazione per
essere conformi alle legge italiane e internazionali e ci prepareremo a partire». Andrea Piras
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LA FABBRICA DELLE CREATIVITÀ
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VIALE REGINA MARGHERITA. Entro l'anno libreria digitale e laboratori per artisti
Ex Manifattura,
riprendono gli interventi di recupero
Alle 11 il martello pneumatico finisce di abbattere l'ultimo muro di
quello che un tempo era il magazzino e il parcheggio riservato ai dirigenti. Gli operai sistemano le macerie
e il sole batte per la prima volta in un piazzale che ora sembra enorme. Superata la prima corte, di polvere
e rumore non rimane niente. E il fascino di quella che sino al 2001 era la Manifattura tabacchi esplode con
tutta la sua potenza. «L'opificio ha conosciuto la monarchia, la repubblica e due Guerre mondiali»,
spiegano Riccardo Cianchi, direttore dei lavori e Francesco Cilloccu, suo predecessore. PROFUMO DI
STORIA I segni del passato sono il vero valore aggiunto di questi edifici sorti su fortificazioni medievali, poi
diventati convento e infine manifattura tabacchi. La cappella con le foto dei lavoratori, la faccia del duce
mimetizzata alla sinistra dell'altare, l'elmetto fascista utilizzato come lampadario sono un tesoro di quella
che da fabbrica di sigarette si trasformerà in Fabbrica delle creatività . Tanto ancora rimane da fare nei 22
mila metri quadrati di superficie. Per sistemare la metà sono già stati spesi oltre 10 milioni di euro. «I lavori,
sospesi il 25 giugno dell'anno scorso per consentire indagini strutturali, sono ripresi il 27 febbraio»,
aggiunge l'architetto Cianchi. «Con tre milioni di euro stiamo completando prospetti e pavimentazioni». E
poi? «Abbiamo a disposizione un milione di euro per l'allestimento del Cineporto». Prima, però, ci sono da
superare i tempi della gara d'appalto, dei ricorsi e della ristrutturazione. IL FUTURO Laboratori, atelier,
bar, ristoranti. Spazi vivi, animati soprattutto da ragazzi. I progetti sono tanti. Ma per inserire l'ex
Manifattura nella città (abbattendo i muri dell'ingresso principale e di vico Lanuesei) serve un serio studio
tra Regione e Comune. Assessore alla Cultura e sindaco viaggiano sulla stessa linea e non dovrebbe
essere difficile trovare la soluzione giusta. Ma bisogna sbrigarsi il patrimonio (Buoncammino, San
Giovanni di Dio, Clinica Macciotta, caserme solo per citarne alcuni) sta crescendo in modo esponenziale.
Andrea Artizzu
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LA TASI RISPARMIA LA SARDEGNA
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FEDERCONSUMATORI. L'aliquota base sulla prima casa cresce a Roma, Torino e Bologna
A
Sassari, Nuoro e Oristano importi tra i più bassi d'Italia
ROMA Sono oltre cinque milioni le famiglie che
rischiano di rimpiangere l'Imu sulla prima casa. A lanciare l'allarme è Federconsumatori: la nuova Tasi, il
tributo sui servizi indivisibili, infatti, potrebbe colpire anche quel 25% delle abitazioni principali che nel 2012
risultavano esenti dall'Imu, grazie alle detrazioni. Ma tra le città più care d'Italia non ci sono i capoluoghi
sardi che, al contrario, occupano la fascia bassa nella classifica di Federconsumatori. Secondo l'analisi, se
i Comuni decideranno di spalmare anche solo parte dell'aumento delle aliquote dello 0,8 per mille sulle
prime case, il conto sarà più salato pure per la famiglia italiana media, e non solo per le fasce più popolari.
LA TOP TEN Le città più care d'Italia sono Roma, Torino, Bologna, Milano, Padova, Massa, Firenze,
Aosta, Venezia, La Spezia: gli importi di Tasi e Imu sono superiori alla media nazionale. Al contrario la
Sardegna è in basso alla classifica: su 4 capoluoghi, tre (Sassari, Oristano e Nuoro) sono sotto la media
nazionale. Nelle città più care, secondo Federconsumatori, ci sarà un risparmio rispetto all'Imu solo se il
Comune manterrà l'aliquota base del 2,5 per mille. In questo caso, la nuova Tasi peserà per 231,71 euro
su una famiglia tipo di tre persone che vive in un'abitazione A2 di 100 metri quadri (ipotizzando una
detrazione di 100 euro), 50 euro in meno rispetto all'imposta di due anni fa (280,85 euro) e il totale della
pressione sulla prima casa passerà dai 530 euro del 2012 (Imu più Tarsu/Tia) ai 502 euro del 2014 (Tasi
più Tari), mentre nel 2013 era di 337 euro (mini Imu, Tares e addizionale Tares). Se invece l'aliquota sarà
innalzata, la Tasi salirà a 284,78 euro o addirittura fino a 337,85 euro (con l'aumento massimo dello 0,08
per mille), ben oltre l'imposta del 2012. SECONDA ABITAZIONE Il bilancio è amaro anche per le seconde
case, che nelle 10 città più care pagheranno oltre 2 mila euro di Tasi, con una punta di 4.005 euro a
Roma. Ipotizzando che i Comuni adottino l'aumento dello 0,8 per mille, si pagheranno in media 1.425,13
euro, 106,10 in più rispetto all'Imu 2013 e 125 euro in più rispetto all'Imu 2012. IL SALASSO La nuova
Tasi si prospetta «come una vera e propria simil-Imu», attacca il presidente di Federconsumatori, Rosario
Trefiletti, che preannuncia «non poche beffe per i cittadini. La prima riguarda le famiglie meno abbienti che,
grazie alle detrazioni, non pagavano l'Imu e ora si troveranno a far fronte a importi non indifferenti; la
seconda riguarda gli inquilini. Anche le famiglie in affitto non pagavano l'Imu, ma dovranno pagare la Tasi
(dal 10 al 30%)».
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PPR, IL PIANO CHE DIVIDE L'ISOLA
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LA REVISIONE. L'assessore Erriu: «Metterci mano è una priorità, ma senza preconcetti»
I sindacati:
più dialogo. Le imprese: serve la legge urbanistica Vedi la foto «Al Ppr metteremo mano subito». La
scelta urbanistica del governatore Francesco Pigliaru ha suscitato pareri discordanti. Dividendo parti
sociali e costruttori in due fazioni. Da un lato ambientalisti (Legambiente e Gruppo d'intervento giuridico) e
parte dei sindacati chiedono l'azzeramento del piano paesaggistico, e l'annullamento della delibera con cui
due giorni prima del voto del 16 febbraio la Giunta Cappellacci ha approvato la revisione del Ppr del 2006.
Dall'altro chi, come i costruttori edili, vorrebbe che si intervenisse continuando sulla strada intrapresa dal
vecchio esecutivo. Tutti, però, concordano su un punto: «Serve un confronto costante e l'obiettivo deve
essere la nuova legge urbanistica». L'ASSESSORE A confermare le parole di Pigliaru, ieri, è stato
l'assessore all'Urbanistica Cristiano Erriu . Rimarcando che «non si cambierà tanto per cambiare, in base a
logiche preconcette». E poi: «La modifica del Piano paesaggistico dovrà essere preceduta da una fase di
studio delle carte, discussa in Giunta e con tutti i soggetti in campo». I SINDACATI Cgil, Cisl e Uil non
hanno una linea unitaria. Ma sono compatti nel rivendicare, a prescindere dai punti di vista, dialogo e
confronto. Per primo Michele Carrus , leader della Cgil sarda. Partendo però da un presupposto:
«L'approvazione della delibera di adeguamento del Ppr due giorni prima del voto è stato un colpo di mano
proditorio, finalizzato alla manomissione delle regole alla base della tutela del territorio», spiega. «Bisogna
rimettere la palla al centro e ripartire, nell'ottica di una correzione, dall'impianto del 2006 che grande
apprezzamento ha ricevuto in tutta Europa». Oriana Putzolu , segretario della Cisl, attende di sentire «qual
è la linea del presidente per poter esprimere proposte migliorative, come quelle che avremmo voluto
portare ai tavoli nel 2006 su alcune rigidità e sui vincoli che poi hanno generato la stagnazione di alcuni
settori come quello dell'edilizia». Di certo il sindacato sardo non starà a guardare. Così Francesca Ticca ,
segretario della Uil: «Vogliamo capire come e con quali scadenze avverrà questo cambiamento. Alle
parole devono seguire i fatti nei tempi del mondo reale». GLI INDUSTRIALI E gli imprenditori? Monitorano
la "pratica". Confindustria, per voce del presidente Alberto Scanu , ribalta il discorso: «Non so se il Piano
sarà smontato», osserva. «Nessuno ha intenzione di invadere aree incontaminate: non c'è bisogno di
nuovi metri cubi ma basterebbe riqualificare l'esistente. Il problema è che, con le norme attuali, non è
possibile: molti Puc non sono stati adeguati al Ppr. Per fare ordine serve subito una nuova legge
urbanistica che preveda, all'articolo 1, l'abrogazione delle norme in vigore finora e rimandi alle regole di un
nuovo Ppr che tenga conto del rispetto dell'ambiente e dello sviluppo sostenibile». Aspetta regole anche
Maurizio De Pascale , presidente dell'Ance, che a nome dei costruttori edili ricorda: «Il percorso della
Giunta Cappellacci è stato ritenuto un buon inizio dal nostro centro studi nazionale. Si vuole cambiare?
Senz'altro non si deve tornare alle logiche vincolistiche che hanno portato al crollo del settore delle
costruzioni. Servono regole che permettano di migliorare l'esistente, ad esempio nei centri storici.
Attendiamo di poter dire la nostra». Come Confindustria, Confapi valuta urgente riscrivere la legge
urbanistica: «Perché occorre uscire dall'equivoco di una Regione spaccata tra chi vorrebbe uno sviluppo
controllato e organico e chi preferisce limitare opportunità di crescita e investimenti imponendo stretti
vincoli, salvo poi derogare per convenienza», dice il presidente Francesco Lippi . «Speriamo che la Giunta
Pigliaru non commetta l'errore di affrontare un solo aspetto della questione e approfitti dell'inizio della
legislatura per riordinare la difficile partita delle norme urbanistiche sulla base di un preciso processo di
crescita e di rilancio della Sardegna». Lorenzo Piras
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QUARANTA AZIENDE SARDE ALLO SFIDA DELLO START UP
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Software
Quaranta aziende iscritte nella sezione delle start up innovative della Camera di Commercio
di Cagliari. I dati provengono da Infocamere e sono aggiornati allo scorso 2014: si tratta di microaziende
legate soprattutto alle nuove tecnologie. Un mini-settore che registra negli ultimi anni una certa dinamicità
con posti di lavoro creati grazie a un'idea innovativa. Imprese che passano soprattutto per internet e il
mondo dei computer. Quasi la metà degli iscritti si occupa di produzione di software. Ma ci sono anche
attività di servizi finanziari, servizi di informazione, pubblicità e ricerche di mercato, ricerca scientifica e
sviluppo. Trenta le sedi di cui una a Cagliari e a Gonnosfanadiga, due a Sestu, Pula e Capoterra. Poi una
a Gonnosfanadiga, Quartu, Villacidro e Iglesias. Quasi sempre si tratta di società a responsabilità limitata.
In Sardegna le aziende iscritte sono complessivamente 55. Lontanissimi da Lombardia (345) o Emilia
Romagna (200). Ma più o meno in linea con Sicilia e Friuli Venezia Giulia entrambe a quota 59. Le start up
rappresentano non solo una opportunità per imprenditori locali di giocare in patria la propria sfida. Anche
una chance di attrarre idee e capitali che arrivano dal resto dell'Italia o da altri Paesi.
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UN CASO DI MOBBING SUL MESSO ONESTO
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Sentenza della Cassazione, sezione civile numero 23772, 10 ottobre 2013. Il testo è pubblicato nel sito del
Partito dei Sardi, «Sardegna e libertà», che del caso Equitalia ha fatto il suo cavallo di battaglia elettorale.
L'ha recuperata l'avvocato Gianni Benevole e riguarda un caso di mobbing interno di Equitalia Polis
(società della galassia), avvenuto in Abruzzo. I giudici hanno dato ragione a un messo notificatore
perseguitato dai colleghi perché si rifiutava di dichiarare il falso. Vale a dire, come ha accertato la Corte
d'Appello dell'Aquila, «gli era stato richiesto nella sua attività di riscossione e di messo notificatore, di
attestare falsamente di essersi recato nella residenza dei notificandi senza reperirli». Era prassi, hanno
stabilito i giudici. Bisogna dire che l'episodio è avvenuto anni fa e la sentenza della Cassazione arriva
quattro anni dopo quella della Corte d'Appello. Nel sito c'è anche il testo di un documento riservato, la
lettera interna in cui il direttore generale dell'Area centro, Mauro Borri, illustra i punti su cui si baserà il
lavoro per la Sardegna: «Tra gli obiettivi di produzione che si sostanziano nella declinazione su base
mensile delle attività funzionali al conseguimento del risultato di riscossione tenendo ovviamente conto
degli impatti su front office (i contribuenti ndr)». In un altro passaggio invita i dipendenti a «garantire i diritti
e le ragioni, sempre se legittime, dei contribuenti». Un invito a non usare la mano pesante. «Uccidimi
dolcemente e con tanta educazione», ha poi commentato Paolo Maninchedda, fondatore del Partito dei
Sardi assieme a Franciscu Sedda. Visto che «lo Stato italiano trattiene per sé un miliardo e trecento milioni
di euro di tasse pagate dai sardi, li munge attraverso una macchina amministrativa incentivata all'incasso
con un aggio pauroso, e motivata allo zelo più indifferente alle condizioni reali dell'economia». (a. ma.)
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DA GEORGE GERSHWIN A BOB MINZTER AL COMUNALE LA
BACCHETTA DI LEVI
Indirizzo della pagina: http://www.comunecagliarinews.it/rassegnastampa.php?pagina=37109
di Gabriele Balloi CAGLIARI «Perché volete diventare un Ravel di seconda mano, quando siete già
un Gershwin di prim'ordine?». Così il compositore francese rispose alla richiesta, del giovane collega
americano, di ricevere da lui lezioni d'orchestrazione. In effetti, un certo complesso d'inferiorità tormentò a
lungo George Gershwin, con l'eterna preoccupazione d'essere riconosciuto, non meno degli altri, autore di
musica "colta". E a lui, dopotutto, si deve l'autentica, piena contaminazione col jazz e altri generi più
popolari, considerati doppiamente "leggeri" in quanto provenienti dall'America. La sua apprensione,
dunque, non era del tutto infondata ma poggiava su un forte pregiudizio dell'epoca. L'Europa rimaneva
quasi un modello imprescindibile. Per questo nel 1928 soggiornò a Parigi, dove conobbe Ravel e compose
«An American in Paris». Interprete congeniale a questo repertorio si riconfermava giorni fa David Levi,
ospite del Lirico. E tanto «An American in Paris» quanto la «Cuban Overture», hanno rivelato un'orchestra
più che mai versatile, capace di assecondare tutta la deflagrazione coloristica delle partiture gershwiniane,
senza mai perdere per questo nitidezza e precisione d'insieme.Il direttore newyorkese, difatti, pare eludere
piuttosto bene ogni eccessivo clangore, mantenendo, anche nei passaggi volutamente più caotici e in
"fortissimo", una limpidità strumentale quasi patinata. In gran forma poi la sezione dei fiati; su tutti
ovviamente le nutrite file degli ottoni, di presenza oltremodo smagliante. Ma a farla da padrone, è il
dispiegamento nell'organico di 8 validi percussionisti - Filippo Gianfriddo, Pierpaolo Strinna, Emiliano
Rossi, Davide Mafezzoni, Emanuele Murroni, Matteo Modolo, Francesca Ravazzolo e Mattia Pia protagonisti indiscussi nel dare l'indispensabile intelaiatura ritmica e timbrica a queste pagine. A passare in
primo piano sono, invece, i componenti del Signum Saxophone Quartet con «Rhythm of the Americas» di
Bob Mintzer, erede naturale del sinfonismo jazzistico alla Gershwin. Quattro movimenti in cui confluiscono
linguaggi musicali non solo degli "States", ma di tutto il continente americano col suo "melting pot" di
culture. I Signum, bravissimi nel fraseggiare questo lessico eterogeneo, hanno nel sangue il talento di
gestirne la capricciosità agogica, i bruschi cambiamenti di dinamica, le intermittenze rapsodiche.
Eccezionale poi il virtuosismo del bis, con le acrobatiche variazioni sulla «Pequeña Czarda». Unico neo del
concerto l'«Adagio per archi» di Barber, forse non molto nelle corde di Levi, che stacca un tempo quasi
"Andante" e soprattutto esalta troppo poco il registro più grave degli archi.
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SERVIZI E VISURE CATASTALI: OCCHIO AI FALSI PORTALI
DELL'AGENZIA DELLE ENTRATE
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catasto.it e agenziadelterritorio.it appartengono a una società privata che non ha alcun rapporto con
l'Agenzia delle Entrate
Immagine tratta da stoxresearch.com Occhio ai portali. Gli uffici dell'Agenzia
delle Entrate hanno ricevuto diverse segnalazioni di cittadini che hanno utilizzato i siti "www.catasto.it" e
"www.agenziadelterritorio.it" per visure e altri servizi catastali a pagamento, ritenendo erroneamente che si
trattasse di siti ufficiali dell'Agenzia delle Entrate. L'Agenzia ricorda in una nota che il proprio portale
istituzionale è www.agenziaentrate.gov.it, accedendo al quale è possibile usufruire gratuitamente dei
servizi relativi a: Consultazione rendite catastali; Correzione dati catastali online (Contact Center);
Fabbricati non dichiarati - Ricerca particelle; Interrogazione schede monografiche punti fiduciali (Mon);
Interrogazione stato pratica catastale; Prenotazione appuntamenti servizi catastali; Variazioni colturali Ricerca particelle I siti "www.catasto.it" e "www.agenziadelterritorio.it" appartengono a una società
privata che non ha alcun rapporto con l'Agenzia delle Entrate. Per maggiori informazioni o segnalazioni conclude la nota - i contribuenti possono rivolgersi ai nostri uffici.
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TEATRO IN CARCERE: LA RECIDIVA DIMINUISCE TRA CHI VI
PARTECIPA
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Esperienza in forte espansione in tutta Italia, nonostante manchino risorse adeguate. Già oltre cento gli
istituti in cui si svolgono queste attività.
Sovraffollamento, alto turn over dei detenuti, scarse risorse
sono i problemi con cui quotidianamente si confronta chi porta il teatro nelle carceri italiane. Ma nonostante
le molte difficoltà, le esperienze si moltiplicano: complessivamente, secondo il Dap, sono oltre cento gli
istituti in cui si svolgono queste attività. "Il teatro in carcere sta vivendo un momento di forte espansione
in Italia anche grazie all'attenzione delle istituzioni, che malgrado non riescano a dare un sostegno
adeguato in termini di risorse, riconoscono la validità del lavoro svolto" fa sapere Vito Minoia, presidente
del coordinamento nazionale teatro in carcere, che riunisce 45 esperienze da 13 diverse regioni. "La
presenza sempre maggiore di detenuti non italiani, con evidenti problemi di povertà e difficoltà
comunicative, e di giovani che per piccoli reati riempiono le prigioni sono ulteriori sfide - aggiunge -. Oggi il
carcere è un universo in cui convivono persone che parlano lingue diverse, che vengono da mondi diversi,
che spesso sono e si sentono di passaggio". Tutto questo inevitabilmente finisce con l'influenzare le attività
teatrali: "Molte produzioni si sono aperte alle diversità culturali, che diventano spesso il tema dominante
anche negli spettacoli che vengono creati". Per i detenuti i benefici delle attività teatrali sono concreti: "È
ormai dimostrato che la recidiva scende tra chi ha partecipato a queste attività - evidenzia Minoia -, perché
attraverso l'esplorazione di sé e una maggiore autostima la persona è portata a sviluppare una ricerca
personale diversa rispetto al passato". E aggiunge: "Il teatro aiuta soprattutto a riscoprire il proprio
potenziale creativo e a ritrovare la fiducia in se stessi e nel rapporto con gli altri". Inoltre, sempre più
spesso le attività si aprono all'esterno, gettando un ponte tra chi è dentro e chi è fuori: "Molti istituti ormai
aprono le proprie porte in occasione degli spettacoli e questo serve ad abbattere molte barriere". E
quando, finalmente, arriva la libertà sono in molti a voler proseguire l'esperienza teatrale: "C'è una grande
richiesta di persone che si avvicinano al teatro e alla cultura e che chiedono di poter continuare una volta
uscite - conferma il presidente del coordinamento -: si aprono così nuovi orizzonti di intervento e nuove
strade per il reinserimento sociale". Che il teatro in carcere sia una realtà ormai collaudata e da
valorizzare lo conferma anche il recente protocollo d'intesa siglato dal Dap, dall'Istituto superiore studi
penitenziari e dal coordinamento, mirato ad avviare "un percorso comune per realizzare uno stabile
coordinamento delle diverse esperienze teatrali". L'intesa prevede anche attività di formazione per gli
operatori: "Si tratta di una novità assoluta. Incentreremo la formazione sulla valorizzazione della persona
detenuta" conclude il presidente.
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GENNERUXI, UN FAST PARKING IN VIA MERCALLI E LINEE CTM PIÙ
EFFICIENTI
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Domani in consiglio comunale la discussione: spunta il progetto di un nuovo parcheggio a Genneruxi
Autore: Federica Lai il 17/03/2014 15:38
Modifiche nei percorsi dei bus Ctm per il quartiere
Genneruxi. Dopo le lamentele dei residenti, la richiesta finisce in Consiglio comunale con una mozione del
consigliere di Patto per Cagliari, Pierluigi Mannino. Nel documento, che verrà discusso domani nell'Aula
di Palazzo Bacaredda, si chiede "un ampliamento della linea che possa creare una integrazione con la
metropolitana leggera, spostando il capolinea Ctm di alcune centinaia di metri: da via Andorra a via
Mercalli, in corrispondenza della metro che collega piazza Repubblica a Monserrato. Inoltre, adiacente alla
fermata della metropolitana di via Mercalli si trova un ampio parcheggio che, anche attraverso la
realizzazione di un sistema di Fast Park, potrebbe essere la soluzione ideale se utilizzato come
parcheggio di scambio, al fine di ridurre il flusso di auto all'interno della città, con notevoli benefici per
l'ambiente e per lo smaltimento del traffico". Ma anche "il prolungamento della corsa della linea 10 continua Mannino - con passaggio in via dei Conversi e spostamento del capolinea dal Binaghi all'inizio
della stessa via dei Conversi. In questo modo si darebbe un servizio di trasporto pubblico ai residenti della
via e delle vie limitrofe, e gli abitanti di Genneruxi per andare verso il quartiere di Monte Mixi e al Binaghi
non sarebbero più costretti a fare il giro della città".
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REFERENDUM, SÌ O NO AL PARCHEGGIO DI CAMMINO NUOVO: IL
CASO IN AULA
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Il consigliere Claudio Cugusi porta in consiglio comunale la richiesta di comitati e associazioni
Autore: Federica Lai il 17/03/2014 16:16
Un referendum sul parco-parcheggio sotto le mura in
via Cammino Nuovo. A decidere sul futuro del contestato progetto che prevede la realizzazione di un
multipiano con 330 parcheggi e un giardino, dovranno essere i cagliaritani. Dopo la proposta lanciata da
comitati e associazioni ambientaliste, la richiesta approda in Consiglio comunale con un documento
presentato dal consigliere comunale di La Base, Claudio Cugusi. "Il progetto di giardino e parcheggio
interrato in via Cammino Nuovo - si legge nella mozione - sta sollevando tra la popolazione cagliaritana un
dibattito acceso circa l'opportunità, il costo e l'utilità dell'opera, anche per i rischi derivanti dallo scavo in
un'area delicata. È sempre buona regola accompagnare ogni decisione politica e amministrativa di forte
impatto sociale a una valutazione di carattere consultivo affidata ai cittadini, nel pieno rispetto degli istituti
di democrazia partecipata che non da oggi vengono attivati, nei grandi contesti urbani, anche a conforto di
scelte complesse e definitive per la collettività. Inoltre va ricordato che il Comune di Cagliari possiede
strumenti di democrazia partecipata quali il referendum consultivo, e che più comitati e associazioni
ambientaliste hanno manifestato il desiderio che siano i cagliaritani, nelle forme democratiche, ad
esprimersi direttamente sul progetto. Per tutti questi motivi chiedo al sindaco e alla Giunta a indire un
referendum consultivo sul progetto di giardino e parcheggio interrato previsto dalla Giunta comunale in via
Cammino Nuovo".
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SERVIZI SOCIALI A CAGLIARI, ECCO LA MAPPA DEI FONDI ALLE
ASSOCIAZIONI
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Tutti i finanziamenti del Comune
Autore: Federica Lai il 17/03/2014 19:55
Il Comune di
Cagliari impegnato sul fronte dei Servizi sociali. Nel 2013 stanziati 568 mila euro per le associazioni di
volontariato cittadine. Oggi il punto della situazione in commissione Politiche sociali, presieduta dal
consigliere del Pd Fabrizio Rodin. "L'intenzione - ha spiegato Rodin - è quella di intervenire in sinergia con
l'Assessorato regionale per far fronte all'emergenza sociale a Cagliari. Nei prossimi giorni sono infatti
previsti nuovi incontri a palazzo Bacaredda". CARITAS. Ammonta a 385 mila euro la quota di
finanziamento che il Comune ha destinato alla Fondazione Onlus Caritas San Saturnino a fronte di spese
per il personale diretto Servizi Centro Solidarietà, per la gestione della mensa, spese varie per materiali
diversi (piccole manutenzioni, biancheria, manutenzioni ecc), studio medico e farmacia, spese di
lavanderia, cancelleria e amministrative. A fronte di queste spese, il finanziamento a carico della Caritas è
stato di 149 mila euro, che sommati alle risorse erogate dal Comune, ammonta a poco meno di 535 mila
euro. DONNE AL TRAGUARDO. Per far fronte alle spese sostenute dall'Associazione di volontariato
Donne al traguardo, il finanziamento erogato dal Comune l'anno scorso è stato di 9 mila euro. OPERA
OZANAM. Per l'opera speciale delle Vincenziane Federico Ozanam, ammonta 54 mila euro il
finanziamento che il Comune ha destinato a fronte delle spese assicurative per ospiti e volontari, di
materiali, tra i quali prodotti di pulizia igiene personale, cancelleria, rimborso spese per i volontari, acquisto
biancheria. L'AQUILONE. E' stato di 120 mila euro il contributo economico che l'amministrazione civica
ha destinato al Centro Sardo l'Aquilone (15 mila a carico dell'associazione), per far fronte alle spese per
interventi di sostegno, assistenza dei bisognosi, personale dipendente, carburante e cancelleria.
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VIA IS MIRRIONIS,ASILO CHIUSO DA 20 ANNI: "MEGLIO FARCI
UN'AREA VERDE" L'APPELLO DEI RESIDENTI DEL Q
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Autore: Federica Lai il 17/03/2014 19:44 Via Is Mirrionis, l'ex asilo del rione chiuso e abbandonato
da oltre vent'anni. Ormai é diventato il ritrovo di tossicodipendenti, clochard e topi. I residenti chiedono
l'intervento del Comune perché il rudere venga demolito, e l'area destinata per qualche servizio pubblico.
Sulla situazione in passato erano state presentate anche delle interrogazioni in Consiglio comunale, tra cui
quella del consigliere dell'Udc Gianni Chessa. Ma da allora tutto tace."Potrebbe essere realizzato uno
spazio verde - chiedono gli abitanti del rione - ma anche una struttura sportiva che possa accontentare i
tanti giovani della zona. Oppure si può anche pensare di buttare giù la struttura e costruire un nuovo asilo,
o destinare l'area a dei parcheggi che servono sempre. E poi ci sarebbero tante altre idee che il Comune
potrebbe prendere in considerazione: l'importante é che si ponga fine a questo degrado a cui ogni giorno
dobbiamo assistere".
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Testata giornalistica registrata al Tribunale di Cagliari in data 05.12.2005 al n. 31/05 - Direttore responsabile: Gianfranco Luigi Quartu.
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Rassegna Stampa 18 Marzo 2014
AUTOBUS, MERCOLEDÌ SCIOPERO NAZIONALE. GLI ORARI DEL CTM
A CAGLIARI
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Le Organizzazioni sindacali Filt/Cgil, Fit/Cisl, Uil/Trasporti, Ugl/Trasporti, Faisa/Cisal, hanno proclamato
per il giorno 19/03/2014 uno sciopero Nazionale di 24 ore degli addetti al trasporto pubblico locale.
Durante lo sciopero verrà garantito il servizio nelle seguenti fasce orarie: Fascia: dalle ore 07:30 alle ore
09:30; Fascia: dalle ore 12:45 alle ore 14:45; Fascia: dalle ore 18:30 alle ore 20:30; Ogni ulteriore
informazione sui tempi di erogazione dei servizi nel corso dello sciopero e le misure per la riattivazione
degli stessi sono disponibili presso il Call Center CTM: orario 8.20 - 13.20 e 15.00 - 18.30, dal lunedì al
giovedì, 8:20 - 13:20 il venerdì, al numero verde 800-078-870. Le stesse informazioni sono disponibili nel
sito internet: www.ctmcagliari.it
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Rassegna Stampa 18 Marzo 2014
SATIE, RAVEL, DEBUSSY. AL LIRICO LA MUSICA DA CAMERA
FRANCESE
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Spettacolo e Cultura
La Stagione concertistica 2014 del Teatro Lirico di Cagliari prosegue, mercoledì
19 marzo alle 20.30 (turno A), con l'ottavo appuntamento: una preziosa serata di rara musica da camera
che prevede l'esibizione di: Elisabetta Scano (soprano, molto amata dal pubblico cagliaritano), Claudia
Marchi (mezzosoprano), Daniele Piattelli (pianoforte) e di un piccolo ensemble strumentale composto da
Lisa de Renzio (flauto), Maria Grazia Zanini (flauto), Maria Vittoria De Camillo (arpa), Tiziana Loi (arpa),
Clorinda Perfetto (celesta). Nel particolare ruolo di voce recitante, per il brano di Claude Debussy, si
esibisce l'attrice cagliaritana Caterina Murino. Il concerto è dedicata alla magnifica produzione
cameristica francese tra Ottocento e Novecento. Il programma si snoda attraverso le accattivanti
stravaganze di Erik Satie (Honfleur, 1866 - Parigi, 1925), il modernismo della poetica di Maurice Ravel
(Ciboure, 1875 - Parigi, 1937) ed il prezioso erotismo della Chanson de Bilitis di Claude Debussy
(Saint-Germain-en-Laye, 1862 - Parigi, 1918), immateriale ed essenziale. In particolare vengono eseguite:
Gymnopédie n. 1, per pianoforte; Ludions, per soprano e pianoforte; Gnosienne n. 1, per pianoforte; Je te
veux, per mezzosoprano e pianoforte; Gnosienne n. 6, per pianoforte; L'omnibus automobile, per
mezzosoprano e pianoforte; Peccadilles importunes, per pianoforte; Le Piccadilly, per pianoforte; La Diva
de l'Empire, per soprano e pianoforte; Trois Mélodies de 1916: n. 3 Le chapelier di Erik Satie; Cinq
mélodies populaires grecques; Histoires naturelles per mezzosoprano e pianoforte: n. 1 Le paon; n. 2 Le
grillon di Maurice Ravel; Chansons de Bilitis per voce recitante, due flauti, arpa e celesta di Claude
Debussy.
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