“Quando soffia il vento del cambiamento alcuni costruiscono muri

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“Quando soffia il vento del cambiamento alcuni costruiscono muri
Istituto Comprensivo “Aldo Moro”
Progetto continuità didattica ed educativa a.s. 2014/2015
Titolo: “ Eppure soffia….”
“Quando soffia il vento del cambiamento alcuni costruiscono muri,
altri mulini a vento.”
(Proverbio cinese)
REFERENTE DI PROGETTO:
Pavani Anna Elisa
PREMESSA
Agire con Continuità per una crescita armonica e integrale dell’individualità del bambino, è
possibile.
È possibile quando tutte le persone, coinvolte in tale progetto, hanno a cuore il bene del piccolo e il
rispetto del proprio e altrui impegno. Nel rispetto c’è condivisione, corresponsabilità, ascolto,
integrazione, formazione e progresso. Però al di là delle convenzioni, delle culture e delle ideologie,
deve rimanere fermo il punto d’incontro, da diversi punti di partenza, sul fatto che il processo
educativo ha sede e laboratorio nell’individuo stesso, soggetto dell’educazione in quanto persona.
Partire dalle sue risorse, dalle sue peculiarità, dalla sua storia è deontologicamente legittimo e
imprescindibile. Ogni ordine scolastico dovrà quindi contribuire, attraverso un potenziamento
motivato delle possibilità di ciascun individuo, all’elaborazione di un percorso formativo nell’ottica
di un’educazione “permanente” i cui nodi centrali saranno la gradualità e l’unitarietà delle
conoscenze.
MOTIVAZIONI
L’infanzia è oggi un’età, rispetto al passato, alla quale tutti guardano con cura e attenzione, offrendo
risorse ed energie, ma è anche più esposta alle incoerenze che caratterizzano la società odierna,
poiché nulla separa o protegge il bambino dal mondo degli adulti che facilmente invade la sua vita.
Il bambino è oggi immerso in un sistema interattivo globale che pertanto entra, con i suoi rischi e le
sue opportunità, a far parte della sua esperienza.
“Le diverse agenzie formative che gravitano in tale sistema, producono talvolta effetti disordinati
sull’individuo: la molteplicità spesso contradditoria dei messaggi culturali e le forti vicende sociali
e politiche, invadono, grazie anche alla pervasività dei media, la vita dei bambini e pongono
esigenze di sostegno educativo affinché i messaggi possano essere elaborati in maniera non
disturbante.” La stessa famiglia nucleare, modello ormai universalmente diffuso, è da considerarsi
positiva per le opportunità di condivisione di vita da parte dei suoi membri, ma espone i più piccoli
agli urti ed alle tensioni che si creano tra gli adulti, tensioni che il tessuto familiare allargato di un
tempo riusciva ad attutire.
In questo scenario che si viene a descrivere, la scuola può, anzi deve, riappropriarsi del suo ruolo
riconosciuto di educazione contrapponendo un sistema formativo in cui tutti gli ordini scolastici si
coordinino e agiscano in modo differenziato, ma coerente per il raggiungimento di fini comuni;
primo tra tutti “…promuovere la formazione integrale della personalità dei bambini… nella
prospettiva di soggetti liberi, responsabili attivamente partecipi della vita della comunità locale,
nazionale e internazionale” (Orientamenti ’91).
Solo la progettazione condivisa di una Continuità educativa, pedagogica e didattica
può
accompagnare il bambino nelle sue trasformazioni e sostenerlo “nello sforzo di ricondurre ad unità
e senso la propria esperienza evitando lacerazioni e traumi”.
FINALITÀ
• Favorire il passaggio dei bambini della Scuola dell’infanzia alla scuola Primaria;
• Attivare modalità relazionali positive tra coetanei, non coetanei ed adulti;
• mettere in atto comportamenti di autonomia, rispetto delle regole di convivenza, fiducia in sé,
partecipazione attiva;
• impegnarsi in attività di gruppo, in forme di collaborazione, di confronto e di aiuto reciproco;
OBIETTIVI PER GLI INSEGNANTI
-
conoscersi meglio ed imparare ad apprezzarsi;
-
approfondire la conoscenza dell’altro ordine scolastico e delle sue peculiarità;
-
lavorare insieme alla progettazione e realizzazione di percorsi didattici
-
confrontarsi insieme sulle eventuali problematiche e sulle possibili soluzioni;
ATTIVITÀ.
Ci saranno momenti di incontro tra gli alunni delle classi ponte (sezione dei 5 anni e classi prime
dei 6 anni) per vivere insieme una merenda, un gioco (bingo), un’attività sportiva….
Altri momenti insieme ai ragazzi delle classi quinte, per la conoscenza delle future maestre che li
accoglieranno nel prossimo anno scolastico. Tali incontri saranno programmati secondo le esigenze
di ciascun plesso.
ANALISI DEI BISOGNI
Da un primo confronto le docenti della scuola dell’infanzia e delle scuola primaria concordano sulla
necessità di intervenire, con attività mirate, sulle capacità di attenzione ed ascolto dei propri alunni.
Di anno in anno si è registrata una loro crescente difficoltà di concentrazione nello svolgere compiti
di vario tipo, compromettendone a volte l’esito positivo. Ciò forse è dovuto ad una nuova fruizione
dei messaggi e delle immagini, nella società attuale, che avviene in modo sempre più immediato e
più accattivante attraverso i media. Ascoltare è essenziale per tutti gli aspetti della vita. Scopo
dell'ascolto è entrare in relazione con gli altri.
Ogni attività didattica, a qualsiasi campo d’esperienza/disciplina si riferisca, conta sulle capacità di
ascolto e comprensione degli alunni. Gli obiettivi di un lavoro specifico in questo ambito, perciò,
mirano a produrre risultati trasversali a ogni momento didattico-educativo.
OBIETTIVI PER GLI ALUNNI
-
assumere una posizione idonea all’ascolto: seduti composti, in silenzio, guardando la
persona che parla;
-
capire che se non si ascolta è possibile fraintendere le informazioni;
-
Imparare ad ascoltare anche quando è difficile.
-
Imparare ad usare strategie per migliorare l’ascolto.
-
Riconoscere che è importante ascoltare per raccogliere informazioni.
-
Scoprire le parole chiave che vengono dette per cogliere cosa fare, cosa non fare , il
dove, il quando.
-
Porre domande pertinenti e/o individuare aspetti problematici.
-
Attenzione per tempi sempre più lunghi.
-
Abilità di comprendere il contenuto globale dei messaggi.
-
Capacità di cogliere la sequenza delle operazioni da svolgere.
Cosa fa l'insegnante per farsi ASCOLTARE dai bambini?
Modifica il tono di voce per variare la comunicazione e attirare l'attenzione;
Ricerca un dialogo con il bambino/i per farlo/i riflettere;
Invita a guardarla in viso mentre parla;
Utilizza un tono deciso, fermo;
Trova argomenti che coinvolgano maggiormente i bambini;
Cosa fa l'insegnante per ASCOLTARE i bambini?
Si china o si abbassa per avere lo "stesso livello fisico";
Cerca di strutturare un gruppo numericamente piccolo (dove possibile);
Invita a ripetere quello che è stato detto;
Invita a parlare uno per volta;
Cerca di rispondere in modo appropriato in base all'età o al livello del bambino.
DOCENTI COINVOLTI
Le docenti delle classi prime delle scuole primarie (A. Moro, Santa Maria, Albacina) e le docenti
delle scuole dell’infanzia che seguono i bambini di 5 anni (A. Moro, Santa Maria, Albacina, Don
Petruio) per le attività prettamente didattiche.
Le docenti delle classi quinte della scuola primaria per la attività di orientamento.
TEMPI E LUOGHI
Aule, sezioni, palestre, biblioteche… messi a disposizione secondo le possibilità.
METODOLOGIA
-
La lettura o il racconto di storie di vario genere rimarrà la via preferenziale per
raggiungere gli obiettivi prefissati e saranno accompagnate da attività volte a
verificare l’attenzione e la comprensione della scansione logico-temporale delle
sequenze.
-
Può essere proposto l’ascolto di una sequenza di istruzioni per la realizzazione
corretta di un manufatto.
-
Giochi
-
Esercizi motori in palestra.
-
Schede.
FASI DEL PROGETTO
 Ogni insegnante di ciascun segmento scolastico solleciterà periodicamente, in momenti
specifici e non, le abilità di ascolto e di attenzione dei propri alunni con attività e contenuti
che si andranno ad integrare al normale percorso formativo previsto da ciascun curricolo.
 Nei mesi di Aprile/Maggio si effettueranno delle lezioni incrociate: le docenti della scuola
primaria svolgeranno una prova di ascolto con i piccoli di 5 anni, viceversa le insegnanti
della scuola dell’infanzia effettueranno la loro prova con i grandi di 6 anni. Seguiranno
attività grafico-pittoriche e manipolative.
 Durante le prove, appena descritte, si monitoreranno alcuni indicatori attraverso l’uso di due
tabelle: una per il gruppo-classe, l’altra per l’autovalutazione delle docenti. (Si allegano al
progetto). L’uso di tali tabelle non ha lo scopo di giudicare l’operato dell’insegnante per
effettuarne una classificazione, ma mira a diventare un utile strumento per guidare lo stile
educativo di ciascuno verso un’ottica di continuità.
 Tutte le osservazioni alla fine saranno analizzate e documentate.
Data
29/11/2014
LA REFERENTE DEL PROGETTO
Anna Elisa Pavani