La Goccia n23/11hot!

Transcript

La Goccia n23/11hot!
2
La Goccia n. 23 - 19 novembre 2011
Pubblicità pagina intera
La Goccia n. 23 - 19 novembre 2011
Sommario
La Goccia n. 23 - 19 Novembre 2011
Questo periodico
è associato alla
Unione Stampa
Periodica Italiana
La Goccia
REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE N.
430/92 DEL 15 MAGGIO 1992
Registro Nazionale della Stampa n. 10084
PROPRIETÀ PRO.GE.CO.
SOC. COOP. A R.L.
VIA SAVOIA, 1 – GINOSA
DIRETTORE RESPONSABILE:
STEFANO GIOVE
DIREZIONE:
GIULIO PINTO
ADELE CARRERA
COMITATO DI REDAZIONE
MARIA C. BONELLI
ROSAMARIA BUSTO
ERASMO MAZZONE
PALMA MARTINO
DOMENICO RANALDO
HANNO COLLABORATO
A QUESTO NUMERO:
GIUSEPPE CARRERA
MARIO D’ALCONZO
ROBERTO MUSCOLINO
GIUSEPPE PIZZULLI
GIANLUCA CATUCCI
DAVIDE GIOVE
FRANCO ROMANO
ANTONELLO LOVECCHIO
PIETRO PERRONE
GIORGIO MOREA
LUCA CALABRESE
VIOLA LAVERMICOCCA
GIOVANNI MATERA
MIKI MARCHIONNA
FLORIANA RIBECCO
TERESA GALEOTA
GIOVANNI CARDUCCI
BALDASSARRE D’ANGELO
TOMMASO FRANCAVILLA
TONINO DI DIO
MARTINA COMES
MARILENA SURDO
NOEMI SCARATI
TIZIANO IZZO
ROSANNA CURCI
LINA LUISI
fOTO:
ERASMO MAZZONE
AMMINISTRAZIONE
VITO CONTE
IMPAGINAZIONE E GRAFICA:
STEFANO GIOVE
Maurizio Falivene
STAMPA
FALIGRAPH
Con Berlusconi…
Miroglio…
Un calendario
La risposta…
San Martino…
Lospinuso…
Ginosa in gara…
AiutArci…
I Maestri…
Le favole di grim
Pierpaolo…
Il piacere di…
Versus di From
Iniziativa…
Accoglienza…
Notizie flash…
Home page…
Il cordoglio
pag. 8
di Roberto Muscolino
pag. 24
In viaggio per…
Alunna
Champions 2…
pag. 9
di Noemi Scarati
pag. 25
La caricatura…
Viaggio nel…
Champions 3…
pag. 9
di Luca Calabrese
pag. 26
Il Pd…
Ospedale a Ginosa…
Falsa partenza…
I 56…
Ricerca e …
I proverbi
di Stefano Giove
pag. 4
di Stefano Giove
pagg. 5/6
di Uff. Stampa Comune di Ginosa
pag. 6
di Grim
pag. 7
di From
pag. 7
di Giulio Pinto
di Martina Comes
di Giorgio Morea
di Marilena Surdo
pag. 10
di Marilena Surdo
pag. 11
di Michelangelo Zanelli
pag. 18
di Masci
pag. 19
di Lina Luisi
pagg. 20/21
di Tiziano Izzo
pagg. 22/23
di M F
pag. 23
di Canta Storie
pag. 27
di Giovanni Matera
pag. 28
di S G
pag. 35
di Tommaso Francavilla
pag. 35
di Carrera - Giove
pagg. 36/37
di Viola Lavermicocca
pag. 37
di Rosanna Curci
pag. 38
di Pietro Lospinuso
pag. 38
di Baldassarre D’Angelo
pag. 39
di Baldassarre D’Angelo
pag. 39
di Vincenzo D’Angelo
pag. 39
di Giovanni Carducci
pag. 39
Occorre…
Considerazioni…
Ginosa, tris
Congresso…
Anna e Tonino …
Vittoria…
Andiamo al cinema
Hobby Pesca…
di Teresa Galeota
pagg. 12/13
di Teresa Galeota
pag. 13
Il prof. Mario Monti…
di Giulio Pinto
pag. 14
Le interviste di RG
di Floriana Ribecco
pag. 17
di Pietro Perrone
pag. 31
di Redazionale
pag. 32
di Miki Marchionna
pag. 33
di Domenico Ranaldo
pag. 40
di Domenico Ranaldo
pag. 41
di Miki Marchionna
pag. 42
Noi e il fisco
di Mario D’Alconzo
pag. 33
Il silenzio
di Giuseppe Pizzulli
pag. 34
Questo numero de
La Goccia è stato chiuso
alle ore 12.00 del 16 novembre 2011
3
46
4
La Goccia n. 23 - 19 novembre 2011
Con Berlusconi deve andare
via anche il berlusconismo.
Si è chiuso, sabato scorso, con le dimissioni di Silvio Berlusconi, un periodo storico del nostro Paese, da tutti definito Seconda Repubblica. Sono del
parere che, forse, sabato sera, si è conclusa, definitivamente, la vita della
Prima Repubblica. Da cosa nasce questo mio pensiero. Nasce dalla considerazione che i protagonisti dell’attuale scenario politico sono le stesse persone che, in un modo o nell’altro, lo erano anche prima, con la variante che
in passato occupavano le seconde e terze file della scena. A questo bisogna
aggiungere (aspetto essenziale) anche il dato che la cosiddetta Seconda
Repubblica è stato solo il tentativo (maldestro) di innestare sulla “pianta”
costituzionale italiana, fortemente proporzionalistica, un modello maggioritario. Il risultato di questo mix di fregolismo politico e istituzionale ha prodotto
i guasti che rischiano di portarci alla catastrofe.
Quando questa fase politica finirà di essere cronaca faziosa e sarà consegnata alla storia, ci renderemo conto di quello che è accaduto veramente e
di quante anomalie abbiamo ignorato o fatto finta di ignorare, a cominciare
dalla storia dei protagonisti.
Tuttavia voglio ribadire un aspetto, a mio giudizio importante, del quale si è
discusso poco, ovvero: chi sono gli “attori” di questa stagione politica, quale
la loro storia personale e politica?
Comincerei dall’onorevole Fabrizio Cicchitto, attuale capogruppo del PdL alla Camera dei deputati, che a mio giudizio, rappresenta il paradigma di una
classe politica che in nessun altro Paese al mondo avrebbe avuto la possibilità di essere protagonista.
Ebbene questo signore, esponente di spicco della sinistra lombardiana del
PSI, negli anni ’70 del secolo scorso, risultò essere iscritto alla P2 (fascicolo
n. 945, tessera 2232, data di iniziazione 12 dicembre 1980), questo lo costrinse a scomparire dal panorama politico.
Di esponenti come l’on. Cicchitto, nel Palazzo ce ne sono tanti e tutti sono
reduci del craxismo e del CAF (Craxi, Andreotti, Forlani) e del caravanserraglio composto di “nani e ballerini” che li seguivano.
Insomma, per essere più precisi, l’Italia per buona parte di questi ultimi
17 anni, è stata governata dai seguaci di Lucio Gelli. Il fatto stesso che il
premier Silvio Berlsuconi fu un adepto della Loggia di Gelli (l’iscrizione di
Berlusconi alla loggia massonica P2 avviene il 26 gennaio 1978 nella sede
di via Condotti a Roma, all’ultimo piano del palazzo che ospita il gioielliere
Bulgari insieme a Roberto Gervaso[101]; la tessera è la n. 1816, codice E.
19.78, gruppo 17, fascicolo 0625, come risulta dai documenti e dalle ricevute
sequestrate ai capi della Loggia), dimostra cosa sia veramente accaduto, al
di là di ogni ragionevole dubbio.
E (per tornare a oggi), noi facciamo i conti con un debito pubblico spaventoso e in tanti, soprattutto gli “orfani” del Cavaliere, gridano al complotto
della finanza internazionale e della perversa logica del mercato. Ma, finanza
creativa e liberismo esasperato non erano i punti di riferimento del governo
Berlusconi?
Sicché non è così! Non siamo vittime di un intrigo internazionale, che ha
voluto colpire Berlusconi per commissariare l’Italia.
Appena due anni fa, in questo spazio, scrissi un articolo dal titolo preveggente: “1741”. Era la cifra dell’ammontare del debito pubblico nel 2009.
Denunciavo la gravità della situazione, dicevo che quel debito era caricato
sulle speranze e sui sogni dei nostri figli e nipoti. Lo faceva uno come me,
che non dispone di informazioni di prima mano, che non è abituato a frequentare i palazzi della finanza. Si trattava solo di considerazioni di buon
senso, che ogni persona poteva fare. Eppure se qualcuno ricorda le dichiarazioni e gli atti del governo, in quello stesso anno, erano tutti improntati a
sottolineare che: “la crisi non esiste, la crisi è alle nostre spalle, siamo stati
bravi a non mettere le mani nelle tasche degli italiani”.
Invece gli italiani hanno pagato un prezzo salatissimo in quanto le mani in
tasca se le sono dovute mettere per pagarsi i servizi e l’assistenza dei quali
sono stati privati attraverso i “patti di stabilità”. La cifra del debito del 2009,
oggi è lievitata a 1900 miliardi di euro. Il fallimento del governo Berlusconi e
del ministro Tremonti sta in questa cifra!
Interessante sarebbe verificare in quali anni e con quali governi e presidenti
del Consiglio si sono avute impennate del debito pubblico, senza precedenti.
La sorpresa, che salterebbe agli occhi, è che Craxi e Berlusconi sono stati i
due Presidenti del Consiglio che ci hanno portati ad un passo dal precipizio.
Qualcuno ricorderà quello che accadde il 1992 quando la bancarotta del no-
l’editoriale
Pubblicità
Concessionario esclusivo
per la pubblicità
FALIGRAPH
Viale Jonio, 385
74025 Marina di Ginosa (Ta)
Tel e Fax 099.8277553
e-mail: [email protected]
Arretrati (costo € 2,50)
I numeri arretrati si richiedono
in edicola
Per inviare e-mail a “La Goccia”
[email protected]
Per inviare lettere a “La Goccia”
Le lettere al giornale vanno
inviate presso:
La Goccia
Via M. D’Ungheria n. 52
74013 Ginosa (TA)
indirizzo di posta elettronica:
[email protected]
La Goccia on line
arcipikkia.it
Tel. 099.8294879 - 099.8294550
Cell. 368.3561703 - 330.624347
stro Paese fu evitata grazie a una manovra di 100 miliardi
di lire, fatta dal governo Amato. Sull’orlo del fallimento
ci avevano portato i governi dell’epoca, che avevano nel
CAF l’asse portante.
Oggi siamo in una condizione simile. Qualcuno dice la
crisi non è nata in Italia. Vero, ma questo non toglie nulla
al fatto che noi, di qui a marzo del prossimo anno, abbiamo la necessità di ricollocare 400 miliardi euro di titoli
di Stato e se i “mercati” non hanno fiducia nella nostra
capacità di onorare quei debiti, siamo fritti.
E, seppure è vero che è stata arrecata una ferita alla democrazia (il governo di ogni Paese deve essere scelto
dal popolo sovrano), è altrettanto vero che in questo momento dobbiamo salvare il nostro Paese.
Se la casa brucia, chiami i pompieri e quelli la porta la
buttano giù, mica bussano per entrare. La casa Italia
sta bruciano, sta bruciando perché un signore pensava
a fare feste e quant’altro. L’Italia non è solo un Paese
sull’orlo della bancarotta, è anche un Paese che è stato
svergognato agli occhi del mondo, da questi “compagni
di merenda”.
Non so se Monti riuscirà nel suo intento e se riusciremo
a superare questo difficile momento, saranno i prossimi
mesi a darci una risposta. Sicuramente, dobbiamo auguraci che da questa esperienza si esca tutti quanti con
la consapevolezza che non solo Berlusconi deve essere
il brutto ricordo di un passato da gettarci alle spalle, ma
anche il berlusconismo sia di destra sia di sinistra. Ché
se ne vede tanto in giro, anche da quella parte.
Stefano Giove
cronaca
La Goccia n. 23 - 19 novembre 2011
5
Le risposte le deve dare il nuovo governo
La lotta del Comitato Terre Joniche si protrae da 9 mesi, dalla quella terribile notte
del 2 marzo scorso quando, nel cuore della
notte, i fragili argini del Bradano non riuscirono a contenere la massa d’acqua che
inondò il territorio circostante portando
devastazione e tanta sofferenza. 9 mesi di
impegno costante e continuo da parte del
Comitato per strappare il diritto a essere
cittadini alla pari degli altri. Bisogna riconoscere al Comitato una grande capacità
di lotta e di iniziativa e se alcuni risultati
si sono raggiunti è stato solo per la “caparbietà” di questo gruppo.
La serata di lunedì 14 novembre scorso,
il Comitato l’ha utilizzata per fare il punto della situazione: l’ennesima assemblea
per capire e per decidere in quale modo
continuare la battaglia per il riconoscimento dei propri diritti.
È toccato a leader del Comitato, Gianni
Fabbris, fare il punto della situazione e introdurre l’assemblea che si è tenuta nei locali della Parrocchia di Marina di Ginosa.
Fabbris, nel suo articolato intervento,
ha analizzato i risultati conseguiti con la
nuova iniziativa, avviata dal Comitato lo
scorso 31 ottobre. «Abbiamo compiuto
due piccoli ma importanti passi avanti»
ha detto Fabbris. I due piccoli passi avanti
riguardano sia la Basilicata sia la Puglia.
«Per la Basilicata abbiamo avuto la garanzia dal presidente della regione che ci
saranno risorse non solo per la messa in
sicurezza del territorio ma anche per i rimborsi alle famiglie. Per la Puglia abbiamo
ottenuto, dal mio punto di vista, qualcosa
di ancora più importante. Abbiamo ottenuto lo stanziamento di 1,5 milioni di euro
con un atto deliberativo.»
Proprio questi due elementi di novità sono propedeutici alla fase successiva che si
va delineando. Indubbiamente, in tutta la
vicenda ha pesato molto la latitanza e il
disinteresse del governo, rispetto a quanto accaduto nel nostro territorio. Come si può una settimana prima liquidare 300 milioni di euro per il
Veneto alluvionato e… poi approvare il decreto
milleproroghe che, di fatto, in nome del federalismo, annulla il concetto di solidarietà nazionale
in caso di calamità naturali!
Perché non ricordare quante tribolazioni e quante lotte ci sono volute per il riconoscimento
dello stato di calamità? Come non ricordare che
mentre per le popolazioni toscane e liguri la firma dei decreti e la nomina del Commissario è
bastato chiedere… ancora oggi, per i cittadini
pugliesi e lucani non ci sta niente? Eppure
il “milleproroghe” era in vigore anche per
le popolazioni toscane e liguri. Insomma,
un trattamento ingiustamente diverso.
Fabbris queste cose le ha ricordate ai presenti e ha ricordato anche gli impegni che
il governo, su sollecitazione dei nostri
parlamentari, a cominciare dall’onorevole
Vico, aveva assunto attraverso il sottosegretario Gianni Letta.
Niente firma dei decreti, niente nomina
del Commissario, nessuna modifica al
“milleproroghe” nel maxiemendamento
del patto di stabilità, votato sabato scorso dal Parlamento. Insomma dire chiaro e
tondo che il governo che è appena andato
via abbia calpestato i più elementari diritti
delle nostre popolazioni, non mi sembra
una esagerazione.
Eppure, il Comitato non si è levato a accusatore di questo o di quello, non è caduto
nell’errore di scegliere la partigianeria politica quale metodo di lavoro. Ha scelto,
invece, di fare dell’unità e della concretezza i suoi punti di forza.
Proprio unità e concretezza hanno permesso di raggiungere i risultati finora
raggiunti. Certo, le vicende politiche nazionali hanno, inevitabilmente, cambiato
il quadro di riferimento. La lotta, in questo momento, senza un interlocutore istituzionale, diventa inutile ed ecco che il
Comitato si muove su diversi livelli: quello della denuncia e quello della programmazione. La denuncia si estrinseca con
iniziative quali quella del tour sui prossimi disastri. Il viaggio fatto dai giornalisti
a visionare lo stato dei luoghi, che possono essere la causa di nuovi disastri se non
messi in sicurezza; quella di coinvolgere
le scuole per far conoscere ai nostri ragazzi il valore della tutela ambientale. Per
quanto riguarda la programmazione delle
prossime iniziative, il Comitato è partito
ponendosi la domanda: che fare adesso?
La risposta è stata perentoria: «lottare, lottare,
lottare fino al raggiungimento del nostro obiettivo!» L’hanno detto tutti.
Si aspetta la nomina del nuovo governo, che
segue a pag. 6
6
La Goccia n. 23 - 19 novembre 2011
Comitato Terre
Joniche
segue da pag. 5
dovrebbe avvenire entro giovedì e un minuto dopo
la nomina dei ministri, il Comitato sarà sul piede di
guerra e questa volta senza soluzione di continuità,
fino alla conclusione.
Si parla senza se e senza ma di bloccare la statale
106, di farlo fino a quando il nuovo governo non
avrà prodotto gli atti richiesti che sono: la firma dei
decreti per la destinazione dei fondi e la nomina di
un Commissario per la loro gestione. Fabbris ha
preso quale riferimento proprio le tre parole pronunciate dal presidente del Consiglio incaricato Monti
e che sono alla base del suo programma di governo:
Sacrifici, rigore e equità.
«Di sacrifici sono nove mesi che ne facciamo. – ha
detto Fabbris – Per quanto riguarda il rigore noi
non chiederemo un centesimo in più di quello che
ci spetta; e per quanto riguarda l’equità noi da nove
mesi la stiamo chiedendo.»
Prima di concludere il suo intervento, Gianni Fabbris
ha analizzato lo stato di salute del Comitato e ha indicato i valori sui quali orientare la barra di navigazione: il rispetto e l’unità.
Insomma, siamo giunti a una fase delicata di questa estenuante lotta, che si protrae da marzo scorso.
Credo che deve essere chiaro a tutti che oggi ci sono
le condizioni oggettive per portare a casa un risultato importante e per vedere riconosciuti i diritti delle
nostre popolazioni. Nel governo che sta per nascere
non ci saranno due elementi che hanno fortemente
condizionato il cammino fin qui percorso: non ci
sarà più il Ministro Tremonti e non farà parte del
Governo la Lega Nord. Entrambi hanno impedito,
fino a oggi, che anche per le nostre popolazioni ci
fosse il riconoscimento di un proprio diritto.
Tuttavia se il quadro politico di riferimento si presenta più promettente, questo non significa mollare
la presa e aspettare che “tanto ci penserà il nuovo
Governo”. Un atteggiamento simile sarebbe sbagliato… in questo momento, proprio perché ci potrebbero essere orecchi più sensibili… bisogna lottare con
più determinazione per far capire al nuovo presidente del Consiglio, al nuovo Ministro, che “equità”
non può e non deve rimanere una parola astratta.
Stefano Giove
foto Erasmo mazzone
cronaca
GINOSA IN GARA A
“MEZZOGIORNO IN FAMIGLIA
Il 26 e 27 novembre, dalle 11,30 alle 13”, su Rai 2
Continua l’azione di marketing
p rom o zi on al e ,
messa in campo
dall’Amministrazione Comunale,
sotto la regia del
consigliere delegato al ramo
Giacomo Cassano.
Questa
volta,
Ginosa va in trasferta a Roma,
partecipando alla trasmissione
di “Mezzogiorno in famiglia” su Rai 2, condotta da Amadeus, Laura Barriales e Sergio
Friscia. Il programma di Michele Guardì e di Anna Maria Flora, Massimo Giacomazzi,
Tonino Quinti, per la regia di Michele Guardì, vede protagonisti i comuni d’Italia fino a
30mila abitanti, in un torneo, che consente di vincere, nella finalissima di maggio, uno
scuolabus da destinare agli alunni delle proprie scuole.
Così, sabato 26 e domenica 27 novembre, una delegazione di ginosini sarà nello
studio della Rai, per misurarsi, in diretta, in una serie di prove pratiche e di abilità.
Tra i numerosi giochi, anche la sfida musicale finale con le mani giganti. Ma si gioca
anche in collegamento dalle piazze dei due paesi in gara, dove ci saranno le inviate
Roberta Gangeri e Silvia e Laura Squizzato. Per Ginosa, riflettori puntati su Piazza
Orologio. Ben otto saranno i collegamenti: quattro per giornata. Sabato, nel primo
collegamento, spazio al ballo e alla musica popolare per valorizzare le tradizioni locali;
poi, un’ampia cartolina di presentazione del territorio; gara e, per finire, uno spaccato
delle attività produttive, con l’intervento del noto sarto Angelo Inglese, che ha cucito la
camicia del principe inglese William, in occasione delle sue nozze.
Domenica, invece, sarà la volta dell’artista Cataldo Ribecco, che riproduce artigianalmente i monumenti e gli angoli più suggestivi della città; riflettori puntati, poi, sul Museo del Barbiere, forse un unicum in Italia; ancora giochi in piazza e, poi, i saluti finali.
L’obiettivo della trasmissione è anche quello di far conoscere al pubblico i paesi con
le loro tradizioni, storia e cultura, mostrando in diretta i luoghi e i monumenti più caratteristici. “Per questo – spiega il sindaco Vito De Palma – è stato nostro impegno fare
in modo che Ginosa potesse partecipare a Mezzogiorno in Famiglia. E’ una vetrina di
promozione del territorio davvero ambiziosa”. “Ma, oltre alla promozione, ben venga –
è l’appello del consigliere Giacomo Cassano – anche la partecipazione, da casa, dei
nostri concittadini. Se vogliono che Ginosa arrivi alla finalissima, devono fare il tifo e
tele-votare, durante le gare, per la loro squadra, per i nostri paesani”.
E, allora, tutti sintonizzati su Rai 2, il 26 e il 27 novembre, dalle 11,30 alle 13 e speriamo che le stelle, quelle che sapientemente sa leggere Paolo Fox, siano di buon
auspicio per la squadra ginosina.
Uff. Stampa Comune di Ginosa
scherzi a parte
Versus
di from
Rimpalli
Si è dimesso,
statista
per un giorno
o poco meno:
si teme adesso
ritorno
da milanista
a tempo pieno.
Mariomonti
La crisi
a morsi
da Berlusconi
a Monti:
i conti
affamano,
servono
Bocconi.
Sarah
Rubano fiori
alla rosa
recisa
qua, fuori,
dove il sogno
fiorisce
sul giorno
che finisce.
Genova
Tracima
il fiume
riverso
sul ponte,
schiuma
sul lume
perso
all’orizzonte.
La Goccia n. 23 - 19 novembre 2011
I diavoli
7
C’era una volta, non lontano di qui, il paese di Occiocitrullo, e lì, che ogni occasione pareva buona per
tirar sgambetti, quelli di manca non si lasciarono sfuggire quella di farlo anche intonando motivetti.
Era il tempo, infatti, in cui un allegro ritornello era molto in voga, quello del Para Punzi, Punzi Pà, lanciato come inno alla gioiosità nel corso dell’investitura del condottiero degli appiedati di Occhiocitrullo.
Era ancora vivo il ricordo della contesa che c’era stata per nominar il giovine cavaliere ma, altrettanto
vivo era il ricordo dei festeggiamenti tenuti a risultato raggiunto, al ritmo dell’allegro Para Punzi, Punzi
pà! Un ritornello che (a sorpresa) divenne famoso e assai cantato… perfino nella contesa per stabilire chi
dovesse essere il condottiero degli appiedati, nel regno de’ Duemari!
Quella disputa non era facile, dacché da ogni paese e villaggio della contea, quelli del casato di manca
designavano i più valorosi fra i loro combattenti, a sostegno dei contendenti di tale stendardo del comando.
Sicché, anche da Occhiocitrullo partì una pattuglia di valorosi, che a seguito del malriuscito tranello, teso
da messer Felicione e ordito da messer Giannino dell’Enza, ai danni della Vispa Teresa, non era quella per
cui s’era brigato! Difatti, tutto l’intrigo tendeva a un solo fine: impedire che Eternachiomanera potesse
divenire cavaliere dell’ordine degli aPpieDati de’ Duemari. Ma così non fu e l’intrigo malriuscito, non solo
non impedì a messer Eternachimanera dì essere designato, ma della sua schiera, messer Felicione aveva
perso (colpiti dal colpo della Zeta) anche due suoi validi combattenti (vittime del fuoco amico, si disse!)
Ancora una volta, i sinistrosi non s’erano smentiti: pur di fare dispetto alla moglie s’erano mozzato…
l’arnese!
«Vallo a fermare il carro in discesa!» Recitava un vecchio popolano, nel momento in cui, infeliciosamente, dal regno de’ Duemari venne il colpo di grazia per i sinistrorsi cospiratori… che dovettero assistere,
senza nulla potere, alla decisione del condottiero del regno de’ Duemari di nominare suo fido cavaliere,
Etrnachiomanera , recitando solenne: «Mio fedele Messere, tu che porti qui, al cospetto dei Due Mari, il
grande valore degli occhiocitrullesi, tu che hai dimostrato coraggio e ardore nel sostenere le impari forze
del casato dei libertini, tu che sei riuscito a scampare da agguati e tranelli e dai morsi delle serpi, tu sei
Cavaliere dei Due Mari del nobile casato degli aPpieDati. E, caro messere, per te non solo la nomina a
Cavaliere ma anche l’onore d’essere mio braccio destro per tutte le contese e i servigi che saranno richiesti
ad occidente de’ Duemari… ricordalo, tutto questo è per riconoscere sì il tuo valore ma anche perché tu sei
fido della grande Vispa Teresa!»
Tal solenne riconoscenza rese felice Messer Eternachiomanera, la Vispa Teresa, il nuovo comandante degli
appiedati di Occhiocitrullo e… quasi tutti gli altri!
Difatti, qualche scontento c’era!
E qualcuno dice che alla marina messer Giannino dell’Enza andava ramengo e disperato per il colpo subito e mesto s’interrogava: «Ho sbagliato a schierar l’esercito o la scelta delle armi?» e mentre alla marina
il messere s’affliggeva nel suo dubbio amletico, in montagna, quello che rimaneva del grande esercito
di messer Felicione, aveva rotto le righe e andava ramengo, alla ricerca d’un luogo dove far riposare le
stanche membra.
La cosa diventava sempre più difficile e non giovava affatto, sentire, ininterrotto, in lontananza il ritornello
insinuante, che faceva più o meno così:
para punzi, punzi pà/ tenime u cavallière… para punzi, punzi pà/ e tène la chioma nère, para punzi, punzi
pà / se l’è tengiute che la feliscene/ para punzi, punzi pà / ca n’gia date felisce… one/ para punzi, punzi
pààààààààààààà!.
Quel ritornello divenne una dannazione per quei poveri diavoli che avevano cercato di fare una pentola,
l’avevano fatta senza coperchio e, purtroppo c’ erano finiti dentro!
Morale della favola: facite fa ‘u pitte a ci tène ‘u cule!
8
cronaca
La Goccia n. 23 - 19 novembre 2011
Notizie
Flash
Rubrica a cura di Giulio Pinto
SS580 cocktail di alcool e velocità: muore
una giovane donna
A meno di dieci anni dall’inaugurazione della
SS580, nonostante l’allargamento della sede
stradale da sei metri a ben dieci metri, sono
decine i morti che si contano per incidenti
stradali. L’ultimo in ordine è occorso intorno
alle 9,30 di domenica 13, nei pressi della
stazione di servizio IP. Per cause in corso
di accertamento, due auto si sono scontrate e nell’impatto sono rimaste coinvolte altre
due vetture; da una prima ricostruzione della
dinamica, pare che una Lancia Musa con
a bordo quattro giovani foggiani, pare, provenienti dalla discoteca Cromie, sia uscita
dall’area di servizio IP nel mentre sopraggiungeva una Alfa Romeo 156, con a bordo il
conducente, Massimo Branca, 38 anni originario di Ginosa, la compagna, Maria Traetta,
29 anni, originaria di Castellaneta, un altro
parente dell’uomo, un 41enne di Ginosa e i
due figli di Branca, di 15 e 11 anni. Lo scontro
è stato inevitabile, la 156 è letteralmente volata in aria, mentre la Musa subiva un danno
nella parte anteriore. Il corpo di Maria Traetta
fuoriusciva dal parabrezza anteriore per cadere a diversi metri di distanza dopo essere
stato schiacciato dalla 156. I carabinieri della
locale stazione dei carabinieri constatavano
il decesso della giovane donna, il ferimento
con lesioni più o meno gravi degli occupanti della 156; illesi gli occupanti della Lancia
Musa. L’alcool test eseguito dagli uomini
dell’Arma, sul conducente della Musa dava
esito positivo; l’accertamento evidenziava
l’assenza di segni di frenata sull’asfalto della 156. Un incidente mortale gravissimo, un
cocktail composto dall’alcool e dalla velocità
che ripropone ancora una volta la sicurezza
di quella che non ha mai smesso di chiamarsi la strada della morte. Anche questa volta,
forse, un comitato di protesta sciopererà per
denunciare la pericolosità della strada. Ed
intanto la Provincia, ente proprietario, più
che preoccuparsi della sicurezza della strada, con la semaforizzazione degli incroci a
raso, con la adozione di segnali sulle decine e decine di uscite poderali e di aziende,
ha realizzato due impianti autovelox costosi
ed inutili visto che comunque la gente
continua a morire per velocità, alcool e
disattenzione.
Stalking a Ginosa?
Nel numero precedente de LA GOCCIA, preso dagli avvenimenti legati alla
vicenda di Elisa Claps e dello stalking
di Danilo Restivo, avevo pubblicato
un Sos telefonico azionale a cui rivolgersi per denunciare casi di stalking.
Non immaginavo che dopo qualche
giorno avrei ricevuto una telefonata,
una voce che mi denunciava un caso
di stalking a Ginosa, accaduto alla moglie e che mi chiedeva aiuto, perché
pur avendone parlato con gli organi
preposti, lo stalking era continuato.Questa
è una storia vecchia, che dura da tempo e
che non riesco più a controllare. Così inizia
la telefonata- Sono sposato ed ho moglie
e figli; spesso sono costretto a lavorare in
trasferta, lontano da Ginosa, lasciando la
mia famiglia e soprattutto mia moglie da
soli. Al ritorno a casa, qualche mese fa, ho
notato mia moglie rabbuiata e timorosa;
poi pian piano mi ha raccontato di un uomo, di Ginosa, che approfittando della mia
assenza ha cominciato a telefonarle con
insistenza, facendole pressione per incontrarla. Alle telefonate sono seguite le attese
sotto il portone di casa. Di fronte al chiaro
diniego di mia moglie, l’uomo, preso dalla
collera ha cominciato a minacciarla di denunciare tutto a me, forte del fatto che queste cose nascono per “colpa” delle donne.”
“ Una storia allucinante sia per la persona
interessata, - continuava la voce telefonica - che a vederlo sembra una persona per
bene e sicuramente lo è, solo che è malata.
Chiamo LA GOCCIA dopo il vano tentativo
sortito con le strade normali,-prosegue la
voce- l’ho affrontato ed ho ricevuto minacce
personali e nei confronti dei miei famigliari.
Ho pensato che forse con LA GOCCIA avrei
sortito un migliore risultato ed il timore di
essere scoperto gli faccia smettere le molestie.” Prima che chiudesse la telefonata ho
chiesto invano il nome. Oggi che scrivo, a
distanza di giorni, questa storia, mi sembra
non vera; una storia terribile che però deve
essere vista con l’obiettivo di aiutare questo
individuo malato il prima possibile, per evitare che una molestia sessuale, si trasformi
in un dramma.
Via Copncerie: quando il ripristino del
manto stradale?
Ecco una foto inviataci da un nostro elttore
in cui si vede la condizione della strada.
cronaca
La Goccia n. 23 - 19 novembre 2011
9
Alla scuola media Calò il 1° premio del concorso
“In viaggio per la pace”
Ray Charles
caricatura disegnata da
Giorgio Morea
Mercoledì 9 novembre 2011 si è svolto a Laterza, presso la Cittadella della
cultura, l’evento per la pace che ha premiato i racconti, le poesie e le più belle
opere artistiche che meglio sono state
in grado di rappresentare questa parola importante. Per quanto riguarda il
settore artistico, fra le scuole del I ciclo,
il primo premio è stato assegnato alla
classe IIIA della scuola secondaria di I
grado dell’istituto “G. Calò” di Ginosa.
Abbiamo realizzato il nostro lavoro su un pannello bianco su cui abbiamo
posto tanti toast e del pane, simbolo di pace e fratellanza. Sui toast sono
stati rappresentati due ragazzi: un israeliano ed un palestinese che si
abbracciano perché, come sappiamo, questi due popoli sono in conflitto.
Il lavoro è stato svolto dagli alunni della IIIA guidati dal professore di Arte
e Immagine, Antonio Giannini, che ha intitolato l’opera “Come un’unione”. Durante la premiazione siamo saliti sul palco e abbiamo ritirato i due
premi: del materiale scolastico e una somma di 100 euro. Ma alla nostra
scuola è stato assegnato anche il terzo premio per l’opera realizzata da
un nostro compagno della II B. Il dirigente della scuola “Dante” di Laterza
ha detto che quest’opera (il 1° premio) l’ha molto emozionata. Ciò che
ci ha colpiti di più è stata la copiosa partecipazione di molte scuole e
soprattutto l’interesse nei confronti dell’arte, una materia che spesso non
è apprezzata da noi ragazzi. A dire il vero, personalmente, credo che noi
stiamo imparando a stimare questa disciplina grazie al contributo del
professor Giannini che, attraverso strumenti del tutto innovativi, ci ha
saputo fornire un nuovo approccio al mondo dell’arte.
Comes Martina
Classe III A - Scuola secondaria di I grado Calò
10
attualità
La Goccia n. 23 - 19 novembre 2011
Il Partito Democratico dopo il congresso:
intervista a Giuseppe Punzi
Di Marilena Surdo
A pochi giorni dall’elezione a coordinatore del circolo ginosino PD la prima
mobilitazione romana del 5 novembre
scorso..
«Sì, tutto vorticosamente. L’elezione e poi
l’organizzazione del viaggio per la mobilitazione di piazza San Giovanni.
“Ricostruire. In nome del popolo italiano”. Un titolo significativo
per una manifestazione che ha
permesso a una parte nutrita di
italiani di esprimere il proprio disagio nei confronti di un Governo
lontano dalla realtà, e che è stata importante per me non solo in
quanto prima mobilitazione da
coordinatore, ma soprattutto a livello personale, umano. E’ stata
un’esperienza che mi ha segnato
molto e che dovrebbero fare non
solo i componenti del direttivo, gli
iscritti ma anche i simpatizzanti e i cittadini
che vogliono far sentire la propria voce. A
quanti sentono che è arrivato il momento
di partecipare. Di ritorno da Roma mi telefonavano in molti e a tutti ripetevo una cosa: è un’esperienza collettiva che dà molta
carica. Ritrovarsi in piazza con milioni di
persone per la stessa causa, lascia un’energia che è un incentivo a ridare vigore
al progetto riformista e progressista che è
proprio del Partito Democratico.»
Energia per la dinamo di un circolo che
però deve confrontarsi e spesso scontrarsi con le difficili realtà territoriali.
Bersani nel suo discorso ha spesso ripetuto le parole: fiducia e verità. Parole
che i cittadini lamentano essere assenti
nella vita politica. Cosa può un coordinatore di circolo per alleviare questa
mancanza?
«Purtroppo questa generazione è stata
educata a non affrontare i problemi, a sfuggirli. La verità nella politica è un elemento
imprescindibile, perché occorrono occhi
sinceri e liberi per poter essere e fare una
politica che guardi lealmente alle problematiche della gente. Per far questo, occor-
re discutere, aprire al territorio, alle associazioni di categorie perché è chiaro che per
parlare della crisi del settore agricolo, per
fare un esempio, è necessario ascoltare la
viva voce dei braccianti e degli imprenditori agricoli. Analizzare in modo scientifico e
non per slogan le problematiche ginosine,
ricordando che la partecipazione deve partire dal basso.»
Tra le varie “verità” che un coordinatore
deve affrontare c’è sicuramente la gestione delle diverse anime, individualità
del proprio circolo. Pensa di averne la
forza, le capacità?
«Ma la diversità è il sale della democrazia! Come potrebbe il Partito Democratico
non accogliere positivamente le diversità?
Certo, fare in modo che le diverse linee, i
diversi punti di vista convergano è compito
difficile ma mi sento sicuramente più forte
da tesserato, prima, e da coordinatore di
partito, poi, dall’avere uno statuto ed un
codice etico come guida comune a cui far
riferimento. In base a quello, anzi partendo
da quel testo, occorre fare sintesi.»
Tornando alla manifestazione romana
del Pd, ha colpito molto l’aver allargato
l’invito anche alle associazioni.
«Parlavamo di statuto, e lo statuto devo
richiamare per ricordare che è nella costituzione del PD stesso il voler aprire al territorio e alle associazioni. Non siamo una
scatola chiusa per meri tesserati. Regole
certe e decise, sì, ma mai chiusura a chi
può essere utile alla costruzione di un progetto.»
Progettualità che dovrebbe essere intavolata prima di tutto con le altre identità
presenti sul territorio e che si riconoscono nel centrosinistra.
«Il passaggio del testimone da Caruso a
me, ha visto la presenza dei rappresentanti istituzionali, e non, degli altri partiti e movimenti del centrosinistra con i quali è doveroso
interloquire, ma questo non deve
tradursi in un discorso forzoso né
in una ricerca sfrenata di unità.
Questa può costruirsi solo sulla
condivisione di progetti.»
Lei ha 26 anni. 29 ne ha il neo
eletto segretario provinciale
Francesco Parisi. Anche altri componenti dell’esecutivo
provinciale, come Giuseppe
Fontana, sono così giovani. La
realizzazione di un rinnovamento?
«Non solo anagrafico, è importante ricordarlo. L’ingresso di Dino Caruso nell’esecutivo in qualità di coordinatore dell’area
occidentale, e nella direzione provinciale anche dell’assessore Marta Teresita
Galeota, il cui operato politico istituzionale
ha indubbiamente contribuito a questo importante risultato, è la prova lampante che
la tenacia con la quale si portano avanti le
proprie idee, se genuine, trova sempre giusto riconoscimento. Questo ingresso nell’esecutivo, oltre ad essere motivo di orgoglio,
però, richiama a grande responsabilità: per
il circolo ginosino che si avvicina sempre
di più alle sedi tarantine, sempre pronto
a impegnarsi e sostenere Caruso nel suo
nuovo ruolo, ma anche per Caruso stesso
che dovrà coordinare la voce di questo circolo a quella dell’area occidentale. Inoltre,
il rinnovamento passa anche per le donne
e, infatti, la segreteria ginosina vede due
donne: Rosaria Leserri e Vitalba Bruno.
Esperienza e rinnovamento, a braccetto a
sostegno del coordinamento.»
foto Erasmo Mazzone
attualità
I 56 talenti premiati con il
progeto D.O.N.O.
Di Marilena Surdo
TARANTO – Il più grande insegnamento che il progetto dell’assessorato provinciale alle
Politiche Giovanili “D.O.N.O.” vuole lasciare ai 56 talenti, tra i quali anche una ginosina
Adriana Pignataro, intercettati grazie agli 11 focus svoltisi all’interno della provincia di
Taranto, è quello dell’attenzione. Perché occorre avere gli occhi aperti e la mente attenta
per capire quali sono le vere occasioni. Per riconoscere l’importanza degli incontri. E’
proprio tramite una serie di incontri, infatti, che grazie al progetto D.O.N.O. la Provincia ha
avuto la possibilità di entrare in contatto con questi giovani talenti.
Nella sala riunioni di Palazzo di Governo a Taranto, per celebrare la conclusione del
progetto D.O.N.O. una conferenza stampa organizzata dall’assessorato provinciale alle
Politiche giovanili è servita per presentare i risultati di quella che è stata una vera e
propria ricerca sul territorio provinciale dei talenti. “Terra Ionica è ricca di giovani virtuosi
che vivono silenti in un sottobosco, aspettando solo di avere la possibilità per mettere in
evidenza le proprie potenzialità – ha spiegato l’assessore Galeota – questo è stato il
primo risultato che ha portato il progetto D.O.N.O.”.
“Il percorso di empowerment, grazie alla presenza di tutorial altamente qualificati – ha
commentato il responsabile del progetto, Cosimo Andriulo – e di testimoni privilegiati ha
permesso a tutti di arricchirsi, di crescere. E non solo i ragazzi che hanno partecipato al
progetto, anche noi componenti del team abbiamo beneficiato di questa forma di
arricchimento” raccogliendo l’approvazione del responsabile del team, Francesco
Falcone.
I beneficiari del progetto erano presenti alla conferenza, testimoni della bontà dello
stesso. Cinque i vincitori del concorso di idee che ha permesso a questi ragazzi di fare
esperienze formative nei propri campi di competenza: Federica Caroppa, cantante, andrà
in uno studio di registrazione di Corrado Production Lecce come anche Alessia Coppola.
Valeria Pesare frequenterà il Laboratorio Orfeo Bari, nel settore produzione audiovisivi,
Margherita Lorè andrà, invece, in Lettonia per una esperienza nell’Ufficio Promozione
turistica del territorio, Giuditta Giovinazzi, perfezionerà la propria formazione musicale
studio di registrazione Corrado Production sempre a Lecce.
Anche altri ragazzi hanno avuto la possibilità di perfezionare le proprie competenze come
Pietro Cinieri che farà uno stage con il batterista Mimmo Campanale, o ancora Mary Lenti
al tribunale dei Minori, Davide Preite che andrà allo studio di architettura Noè a Milano e
Adriana Pignataro, appunto, che avrà la possibilità di vivere un’esperienza di regia nella
redazione salentina di Telerama.
“Il prossimo progetto C.R.E.A. - ha spiegato la Galeota – è indirizzato maggiormente
verso talenti dalle competenze tecnico-professionali, con l’obiettivo di permettere una
relazione tra questi e le realtà industriali della provincia tarantina”.
La Goccia n. 23 - 19 novembre 2011
11
12
attualità
La Goccia n. 23 - 19 novembre 2011
“Occorre responsabilità e uno spirito di servizio ben saldi”
Intervento dell’assessore Galeota all’ordine dei Medici per il giuramento di Ippocrate di nuovi medici.
Il 4 novembre scorso, il presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano, durante le
celebrazioni svoltesi al Sacrario dei caduti
d’oltremare di Bari, ha richiamato alla responsabilità, a sentimenti di coesione e di
unità. Dobbiamo far nostro quel richiamo
fatto in un giorno così importante per la
storia d’Italia che ricorre, peraltro, nel
150° anniversario dall’Unità e in un momento di grave crisi socio-economica, e
portare quell’invito anche in questa sede oggi, che ci vede riuniti per festeggiare i 50 anni dalla laurea di autorevoli
colleghi e, soprattutto, per il giuramento
di nuovi medici. Responsabilità: una
parola che, in verità, appartiene costituzionalmente a questa assise non solo
in qualità di operatori del mondo sanitario ma in quanto cittadini e amministratori.
Il giuramento di giovani colleghi in questo momento di particolare crisi ci costringe a fare alcune riflessioni. Le vicende che hanno contraddistinto la sanità in Puglia sono note. Non è questa
la sede per entrare nel merito e nel dettaglio delle direttive nazionali che hanno costretto la Regione a riorganizzare
la sanità pugliese, ragionando maggiormente in termini di finanza pubblica.
Con senso di responsabilità, la Regione, collaborando, ha cercato le soluzioni per fare in modo che “i conti quadrassero”. Questo, però, ha inevitabilmente
avuto delle serie e importanti ripercussioni a livello territoriale. “L’equità non
corrisponde all’uguaglianza” affermava
il presidente Florido durante il consiglio
provinciale monotematico sulla sanità,
svoltosi poche settimane fa. In quella occasione l’assessore regionale Fiore parlava di
perequazione, di ripartizione in parti uguali
delle scarse risorse utili per la riorganizzazione dei servizi sanitari e la riallocazione
del personale. Bene faceva Florido a citare
don Milani dicendo che: non c’è cosa più ingiusta che fare parti uguali fra disuguali.
Perché questa è stata la percezione che le
nostre comunità hanno avuto in merito alle
scelte effettuate dalla Regione, che gravano sulla provincia tarantina in maniera ancora più acuta. Bene faceva, in altra occasione, il presidente dell’ordine Cosimo Nu-
me, a richiedere l’impegno di una “politica
che torni ad essere capace di recuperare il
proprio slancio e le risorse operative”.
La provincia tarantina vive una condizione
probabilmente meno favorevole rispetto a
quella di altre realtà pugliesi: le questioni
ambientali si intrecciano, inevitabilmente,
con quelle sanitarie. A fatica, in questi anni,
la direzione dell’ASL è riuscita, nonostante
l’esiguità delle risorse che di anno in anno
sono andate assottigliandosi, a migliorare
la qualità dell’offerta in servizi e prestazioni
sanitarie. Notevole è stato l’investimento in
termini di strumentazioni e apparecchiature
medico-sanitarie. Non ultima l’inaugurazione della PET-TAC, avanguardia tecnologica di diagnostica tumorale. Potremmo continuare a parlare delle eccellenze dei servizi
offerti dall’asl jonica, ma occorre tornare a
guardare con onestà la situazione in materia di personale.
Nei giorni scorsi, ho partecipato ad un con-
siglio comunale ginosino monotematico
sulla sanità dove era presente il commissario Scattaglia. In modo estremamente telegrafico, descrivendo la fotografia di una realtà difficile, il dottor Scattaglia, non tirandosi indietro al confronto e manifestando
invece un grande senso di responsabilità, ha incontrato una comunità che ha
subìto il ridimensionamento di un servizio importante quale è quello del Punto
di Pronto Intervento, elencando semplici, seppur brutali, riferimenti normativi
sui quali è stata improntata l’operazione di ottimizzazione delle risorse umane, mediche e infermieristiche. Il tutto
collegato al rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza.
Suona strano dover pianificare la rimodulazione dei servizi sanitari in base a
dei parametri di finanza pubblica. “Freddi numeri” li ha definiti il sindacato, ma
questi sono i fatti. I giovani colleghi che
oggi faranno il giuramento di Ippocrate,
lo fanno in un momento storico di crisi i
cui effetti si ripercuotono pesantemente
sul sistema di welfare in tutte le sue articolazioni. Nessuno mai avrebbe voluto parlar di medicina in termini contabili.
Purtroppo, oggi, non ci si può esimere
dal dover rispettare i tetti di spesa previsti dalla legge, cercando di mantenere gli standards qualitativi dell’offerta
sanitaria. Proprio perché quella di Terra
Ionica è un offerta sanitaria di elevata
ed elevatissima qualità, avrebbe dovuto essere questo il momento per implementare quelle specialistiche e non ristrutturare al negativo.
Nel programma di riorganizzazione sanitaria tarantina, però, il più grande scoglio è
ascrivibile alla voce “personale”. La sottostima dell’organico effettuata nel 2004, unita agli effetti della legge nazionale
122/2010, assieme a quelli causati dal piano di rientro concordato con il Governo, vede amplificati i suoi effetti negativi proprio
sul nostro territorio. La delibera del commissario straordinario del 31 ottobre scorso, spiega le motivazioni che hanno prodotto le operazioni di riduzione e riallocazione di personale medico e infermieristico
per cercare di mantenere i Livelli Essenziali di Assistenza. Nell’ottica del risparmio si è
attualità
cercato di garantire l’erogazione dei servizi già in essere in Terra Ionica. Certo le
scelte, seppur temporanee,
non sono state indolore: non
lo sono state per le comunità, che ancora ieri, come
quella di Martina Franca,
manifestava pubblicamente
e con vigore il proprio disagio nei confronti della chiusura di un reparto, in questo
caso la Pediatria. Non lo sono state per quelle unità mediche e infermieristiche che
non hanno visto rinnovato il
proprio contratto, né, tanto
meno, per quelle alle quali è
stato chiesto il sacrificio di
un trasferimento, seppur
temporaneo, proprio per garantire l’erogazione dei servizi.
La Provincia, ha preso parte
ai tavoli di concertazione
che la dirigenza dell’asl tarantina ha voluto avviare
con le istituzioni, le parti sociali e le organizzazioni sindacali, SMI, SNAMI e
FIMMGI, giungendo a comprendere che in questo momento storico occorre responsabilità e uno spirito di
servizio ben saldi. Quello
che la Provincia nel suo ruolo di sindacato del territorio
chiede
alla
direzione
dell’ASL tarantina e all’intera
comunità professionale, anche ai nuovi medici e infermieri, è di continuare a credere con maggior convinzione al giuramento di Ippocrate: “prestare la propria opera
con diligenza, perizia e prudenza secondo scienza e
coscienza” mettendo a disposizione del territorio, proprio per il rispetto di quell’invito alla coesione e unità
lanciato da Napolitano nei
giorni scorsi, le proprie professionalità e competenze in
maniera seria e responsabile.
L’assessore
Marta Teresita Galeota
La Goccia n. 23 - 19 novembre 2011
13
Congresso provinciale PD, Galeota:
“Caruso nell’esecutivo provinciale
è la promozione dell’operato svolto in
questi anni dal circolo ginosino PD”.
Sabato 12 novembre scorso, si è concluso il congresso provinciale PD. L’assenza degli organismi
provinciali di partito, in quest’ultimo anno, non è
passata senza aver lasciato il segno. I pochi circoli stabilmente organizzati e non commissariati,
come quello ginosino, hanno dovuto affrontare
appuntamenti importanti, come le elezioni amministrative o i referendum, senza avere una direzione provinciale che sostenesse i coordinamenti
locali nelle scelte da fare.
A dimostrazione e a promozione di come, comunque, il circolo ginosino sia riuscito ad emergere rinforzato, nonostante questa condizione,
l’annuncio nei lavori di chiusura del congresso
di sabato, dell’ingresso del coordinatore uscente
Dino Caruso nell’esecutivo provinciale. Caruso
entra nella segreteria provinciale con un incarico
di grande responsabilità come è quello di coordinatore dell’area occidentale dei circoli PD, sottolineando come Ginosa continua ad assumere un
ruolo nevralgico e di collegamento tra la periferia
e la segreteria provinciale.
All’interno dei lavori congressuali, da rappresentante del territorio oltre che di un istituzione, ho
portato la voce degli alluvionati, ginosini e marinesi che da oltre otto mesi lottano per ottenere
quello che è loro dovuto: il ricorso ad un fondo
di solidarietà nazionale per le calamità, sospeso
dopo la promulgazione del decreto milleproroghe
in febbraio. Ma anche la voce dei giovani, precari,
disoccupati, studenti e non, talenti nascosti che
grazie alla progettualità realizzata tramite la mia
delega alle politiche giovanili ho avuto modo di incontrare, conoscere, ascoltare. Quella delle donne, vittima due volte di un welfare che le ultime
politiche nazionali hanno contribuito a demolire,
poiché è su di loro che ricade il peso della cura e
dell’assistenza famigliare. Forti delle responsabilità che quotidianamente affrontano, l’invito a loro
rivolto, è stato quello di intervenire direttamente
nella gestione anche politica oltre che dirigenziale
della società.
La politica in tutte le sue sedi deve avere questo fondamentale compito: quello di affrontare le problematiche che attanagliano il territorio, farsene carico e
avanzare proposte per la risoluzione.
L’assessore
Marta Teresita Galeota
COMUNICATO STAMPA
Assessorato Poliche
Sociali Provincia di
Taranto
L’Assessore provinciale alle Politiche Sociali, Franco
Gentile, ricorda che sul sito della Provincia di
Taranto – www.provincia.taranto.it nella sezione Albo
Pretorio è in pubblicazione dal 24 ottobre scorso
l’Avviso Pubblico e la relativa modulistica, rivolto
agli studenti disabili di Taranto e Provincia, iscritti
e frequentanti le scuole superiori , che intendono
usufruire per l’anno scolastico in corso, 2011/2012,
del “Servizio Trasporto Scolastico” organizzato da
questo Assessorato ai sensi della L.R. n. 4/2010.
Gli interessati possono inoltrare domanda,
utilizzando i moduli predisposti – Mod. A per
i residenti a Taranto e Mod. B per i residenti nei
Comuni della Provincia – entro il 5 Novembre 2011
e comunque non oltre la data di scadenza della
pubblicazione dell’Avviso sul Sito, fissata per il
7. 11.2011, indirizzando la domanda al Dirigente
del Servizio Politiche Sociali , Via Lago di Bolsena
n.2, Taranto.
Per ulteriori chiarimenti ed informazioni sono
disponibili i seguenti numeri di telefono e fax - Tel.
099/7320151 – Fax 099/7320185 , ore ufficio.
14
attualità
La Goccia n. 23 - 19 novembre 2011
Il prof. Mario Monti : il salvatore di quali tasche…
non certo quelle degli italiani!
di Giulio Pinto
I Galli e gli Unni, i barbari, insomma, invasero l’Italia molti secoli fa , mettendo famiglie
e case a ferro e fuoco. Quello che stiamo
vivendo in queste settimane è molto simile
e possiamo definirla “una invasione finanziaria” sempre attuata dai Galli e dagli Unni.
Ma cosa c’è dietro?
Perché il prof. Mario Monti, d’embleè, è
stato nominato Senatore a vita? D’embleè
oppure pedina di un progetto finanziario
pensato dalla Goldmann Sachs, la maggiore banca statunitense di investimenti, fortemente radicata in Europa?
Qualche numero fa de La Goccia avevamo anticipato quello che ci sembrava una
partita a scacchi con pedine importanti
quali Draghi, Prodi e Monti per dare scacco all’Italia. Una intuizione che sembra diventare sempre più reale come afferma
Luca Maurelli, in articolo pubblicato qualche
giorno fà “ Bruegel e Rockefeller: il primo,
detto “il Vecchio”, è un pittore fiammingo del
tardo rinascimento, famoso per l’opera “La
parabola dei ciechi”, gioiello del Museo di
Capodimonte di Napoli; il secondo, David
senior, è un banchiere statunitense massone, ultimo erede di una famiglia famosa in
tutto il mondo per avere un patrimonio sconfinato che Forbes stima in circa 2 miliardi
di dollari. Intorno a questi due nomi ruota
la storia personale dell’uomo della presunta
Provvidenza, Mario Monti, l’economista invocato da tutto lo sconfinato universo antiberlusconiano come il tecnico in grado di
tranquillizzare i mercati e allontanare l’Italia
dall’incubo greco. C’è lui dietro l’angolo, per
il dopo Berlusconi, a lui il Capo dello Stato
potrebbe affidare il compito di cercare una
maggioranza in grado di sostenere il piano
finanziario chiesto dalla Ue, integrandolo
con ulteriori misure “lacrime e sangue” che
regalerebbero a lui un’aurea di prestigio internazionale ma che colpirebbero duramente il tenore di vita degli italiani. Ponendoli,
probabilmente, su una dimensione greca
che le immagini di disperazione che ci arrivano ogni giorno da Atene ci restituiscono in
tutta la sua disperazione.
Monti, Bruguel, Rockefeller e le super lobby. Una riflessione sull’artista fiammingo
del ’500 e sul banchiere ormai 96enne può
essere utile per comprendere i legami di
Monti con l’alta finanza mondiale. A parte
la sua nota collaborazione con la banca
d’affari statunitense Goldman Sachs (espe-
rienza condivisa con Prodi e Draghi), Mario
Monti è stato il primo presidente dell’istituto
“Bruegel”, un think-tank, nato a Bruxelles
nel 2005, composto e finanziato da 16
Stati membri e 28 multinazionali. Il nome
dell’istituto trae ispirazione dal pittore Peter
Bruegel “il Vecchio” perché l’artista si ispirava, nelle le sue opere, all’osservazione
della realtà sociale, dandogli un taglio politico talvolta anche mistico, come nel caso
della “Parabola dei ciechi”, del 1568, ispirata a un passo del Vangelo di Luca dove
ci si chiede se un cieco possa guidare un
altro cieco lungo la strada della salvezza.
Occhio e croce sembra la metafora perfetta del governo dei tecnici destinato a
mazzolare ciecamente gli italiani agganciando una cordata che parte da Monti e si
snoda su un asse che passa per Barroso,
Draghi, Sarkozy, Merkel, per approdare a
banche d’affari e fondi speculativi che sull’Italia hanno già scommesso e guadagnato.
Senza alcun collegamento con il consenso
politico, ovviamente, senza alcuna intenzione di valutare l’impatto sulle tasche degli
italiani. Quel think-tank era nato a Bruxelles
su iniziativa del cancelliere socialdemocratico Schroeder e dell’ex presidente francese Chirac, contando sul contributo di Monti
e di altri due economisti transalpini, Jean
Pisani-Ferry e Nicolas Véron, a conferma
di un legame forte tra l’aspirante premier
“tecnico” italiano e l’asse franco-tedesco
che spinge per il commissariamento dell’Italia. Ma Monti è anche presidente della
Commissione Trilaterale, un gruppo di interesse di orientamento neoliberista fondato
nel 1973 da David Rockefeller, che oltre a
fare il banchiere è anche considerato uno
dei più potenti registi mondiali del lobbismo
finanziario, al pari di George Soros. Ma
Rockefeller senior è anche uno dei membri
fondatori del contestato Gruppo Bilderberg,
di cui fa parte anche Monti: è un “consiglio”
che riunisce le personalità più influenti in
campo economico, politico e bancario e si
riunisce annualmente in hotel o resort di
lusso in varie parti del mondo, svolgendo
conferenze chiuse al pubblico e ai media.
Qualcosa di simile al Britannia.
Il commissariamento sull’asse francotedesco. Il “commissario” Monti, che dal
2004 cova una sua personale ostilità nei
confronti di Berlusconi, che gli negò la
riconferma nel board della Ue, è il candidato ideale per i poteri forti del Vecchio e
del Nuovo Continente: è l’uomo chiamato
a fare il “lavoro duro” per tutelare i Paesi
più esposti dall’effetti domino di un default
italiano, il profilo ideale per usare la mano
pesante sul Paese senza doverne rispondere all’elettorato quanto piuttosto ai suoi
referenti istituzionali e finanziari, che non
aspettano altro. In definitiva, Monti, persona indubbiamente preparata e stimata, è il
tecnico giusto al posto giusto per consentire all’Europa di commissariarci e ai partiti
italiani di opposizione di preparare l’alternativa al centrodestra scaricando su altri
il peso politico di scelte impopolari, come
la riforma delle pensioni e la patrimoniale,
che Berlusconi invece si ostina a non voler fare, proprio perché pagherebbe dazio
in popolarità e consenso. Ecco perché la
curiosità di sapere dopo l’eventuale spallata a Berlusconi come si comporterebbe
il mondo sindacale, culturale e politico che
ruota intorno alla sinistra, è forte: come si
regolerebbe con manovre in stile Amato e
Ciampi del governo Monti? Scenderebbe in
piazza contro l’uomo che li ha liberati dal
demonio?
L’affronto di Berlusconi Già agli inizi di settembre Mario Monti dichiarava la propria disponibilità ad un impegno in prima persona
per salvare dall’impasse la politica italiana,
dicendosi pronto ad una eventuale chiamata del presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano nell’ottica di formare un governo tecnico di transizione nel dopo-governo
Berlusconi. Ma perché tanto interesse nei
confronti del Cavaliere? Sicuramente per
motivazioni nobili, di interesse nazionale,
ma anche, forse, per qualche antico astio
personale. Monti fu infatti segnalato per la
nomina a commissario europeo nel 1994
dal governo Berlusconi come candidato
indipendente, assieme ad Emma Bonino.
Nel 1999 Monti venne riconfermato dal
governo D’Alema per la Commissione Ue
guidata da Prodi ed ebbe la delega alla
Concorrenza. Nel 2004, però, il governo
Berlusconi decise di non appoggiare la
sua rinomina per la commissione Barroso,
preferendogli Rocco Buttiglione (successivamente sostituito da Franco Frattini dopo
il rigetto della candidatura di Buttiglione da
parte del Parlamento Europeo). Da quel
giorno, ogni qual volta ne ha avuto occasione, Monti s’è tolto lo sfizio di attaccare il
governo Berlusconi. E adesso, ostentando
un’apparente indifferenza, è pronto a consumare la propria, cieca, rivincita politica.”
La Goccia n. 23 - 19 novembre 2011
Pubblicità pagina intera
15
16
La Goccia n. 23 - 19 novembre 2011
Pubblicità pagina intera
attualità
Questa settimana parliamo di una
grande artista che perso la vita a soli
27 anni: Amy Winehouse.
Solo poco tempo si parlava di “Body and soul”, ritorno della voce di
Amy Winehouse sul mercato discografico, ed ecco che ora si delinea l’uscita del primo (sì, perché non sarà mica l’ultimo) intero album pubblicato post mortem.
Il disco uscirà sotto le feste ed una
piccola parte del ricavato sarà devoluta alla fondazione creata a nome
della scomparsa diva: insomma, ci
sono tutti gli elementi di un’operazione commerciale, ma ormai siamo abituati alla facilità con cui iniziative del genere vengono poste in essere a poca distanza dalla dipartita
di un cantante.
La scaletta di “Lioness: hidden treasures”
conterà oltre che sul singolo cantato con Tony
Bennett su altre undici tracce, in un mix che
associa incisioni mai pubblicate prima, duetti
(vedi il rapper Nas) e qualche cover di lusso.
Fra queste ultime ci sono “The girl from Ipa-
La Goccia n. 23 - 19 novembre 2011
Le interviste di
Risponde
La programmazione
n e ma” e
“Our day will come”, registrate da Amy
Winehouse prima dell’esplosione mediatica che fu l’album di debutto “Frank”, e
precisamente in una sessione del 2002.
“Our day will come” è anche il secondo singolo scelto per la diffusione che precede l’uscita del disco, confermando la volontà di conservare gli inediti per quando l’album sarà nei negozi e si potrà avvantaggiare meglio della brama dei fans.
17
Il pezzo è la rilettura di un
successo dei Ruby and The
Romantics targato 1963, rivisitato mediante sonorità
che omaggiano quei tempi
ormai lontani e rinfrescato
con un sottofondo saltellante tipico del leggero jazz caraibico che allora riscuoteva
un certo gradimento e tutto
sommato risulta ancora frizzante.
Quando ci si trova davanti a brani di questo genere,
soprattutto per la particolare
situazione in cui vengono rilasciati, in fin dei
conti l’aspetto strettamente musicale passa in
secondo piano nel prevedere quanto il pubblico apprezzerà la proposta.
Di certo ci sarà chi stigmatizza il cannibalismo
da mercato discografico selvaggio, ma questo
non toglie che tanti appassionati saranno più
che contenti di potersi portare a casa un altro
pezzetto del talento di Amy Winehouse.
Floriana Ribecco
18
attualità
La Goccia n. 23 - 19 novembre 2011
Miroglio: due soluzioni, due velocità
Non che sia stato tirato il freno a mano.
Tuttavia l’iter per la riconversione industriale
degli stabilimenti di Ginosa e Castellaneta
del Gruppo Miroglio sembra proseguire
con due velocità diverse. Più spedito e più
chiaro per Castellaneta; più complicato per
Ginosa, dove il rischio di rallentamenti significativi smorza l’euforia respirata a Bari
poco più di un mese fa.
Le carte, infatti, ancora non cantano. Lo
scorso 8 novembre dopo l’ennesimo incontro a Roma con i rappresentanti del
ministero dello Sviluppo Economico, alla presenza dei delegati della Miroglio e
delle organizzazioni sindacali, la Società
Marcolana ha ribadito che la realizzazione del progetto ginosino è subordinata agli
esiti delle trattative avviate con un pool di
istituti di credito per ottenere la copertura
finanziaria dell’intero investimento previsto.
Insomma se le banche non ci metteranno i soldi la Marcolana farà dietro-front. E
anche se la stessa società ha rassicurato
che la trattativa sarebbe già “in fase avanzata e si ritiene plausibile la conclusione
della stessa entro il mese di novembre”,
resta comunque una conditio sine qua
non. Il progetto, già noto, per il momento
è stato confermato in toto: trasferimento
delle unità produttive dallo stabilimento in
Bulgaria con assunzione di 170 lavoratori,
i quali verrebbero però prima messi in cassa integrazione straordinaria per 12 mesi, il
tempo stimato necessario per le operazioni
di conversione. Dal tavolo è anche emerso
che non si conoscono ancora i dettagli del
piano degli investimenti richiesto dai sindacati. Quello che si è potuto capire è che la
società potrà aumentare il suo capitale sociale di circa 3 milioni di euro attraverso l’intervento di una merchant bank, una specie
di “banca all’ingrosso” di cui non si conosce
l’identità. In genere si tratta per definizione
di istituzioni finanziarie europee che investono il proprio capitale in operazioni che
possono garantire solo rendimenti molto
alti o che possono generare elevati flussi
di commissioni. Ciò che per ora preoccupa
di più è che nel verbale della riunione non
compare alcuna scadenza fissa per il pros-
simo step. Si chiude un po’ così, come in
un limbo senza paletti.
Diversa invece e un po’ più definita la questione di Castellaneta. La sottoscrizione di
un accordo quadro presso il Mise prevista
per il prossimo 28 novembre è infatti stata
messa nero su bianco. Più chiaro anche il
piano degli investimenti, pari a un totale di
10,1 milioni di euro, previsti dalla Barbero
Group. Sta infatti presentando una formale domanda di agevolazione e contributo
a fondo perduto alla Regione Puglia con
la quale, pare, abbia già avuto rapporti di
massima. Inoltre si sarebbe impegnata a
stipulare sempre entro la fine di novembre un contratto preliminare di acquisto
del complesso di Castellaneta dal gruppo
Miroglio al prezzo già stabilito, “previo contestuale assunzione di 50 ex dipendenti in
mobilità già in forza alla Filatura e Tessitura
di Puglia srl. Per questi, a differenza dei
170 che dovrebbero essere assorbiti dalla
Marcolana, non vi è alcuna indicazione del
ricorso alla cassa integrazione. Quasi potesse essere più semplice riconvertire l’ex
tessitura in … grissini (Barbero) piuttosto
che in … lana” (Marcolana).
Ovvia e fondata quindi l’inquietudine dei
cassintegrati dell’ormai ex-Miroglio che
sono tornati a riunirsi al teatro Alcanices
insieme ai sindacati per richiedere garanzie e perché i due progetti, Ginosa e
Castellaneta, proseguano di pari passo.
Non resta quindi che attendere fino a fin
mese. Per quella data i lavoratori avranno
il modo e il tempo di trovare le giuste forme
di pressione.
Michelangelo Zanelli
In ricordo di Pietro Franzoso
La Redazione de La Goccia esprime allla famiglia e al PdL il più profondo cordoglio per
la scomparsa dell’on. Pietro Franzoso del quale ricorda l’amicizia e il grande impegno
sociale e politico volto a garantire lo sviluppo del nostro territorio.
attualità
La Goccia n. 23 - 19 novembre 2011
19
Grande partecipazione alla festa di San Martino
In Italia, l’11 novembre si ricorda
il giorno della sepoltura di San
Martino, nobile Cavaliere e Vescovo, e racchiude Tradizione,
Cultura Popolare, Storia, Meteorologia e Religione.
La sua venerazione è legata alla
cosiddetta estate di San Martino,
la tradizione vuole che l’evento
meteorologico si manifesti con
una giornata di clima mite e la
saggezza popolare l’associata
alla trasformazione del mosto in
vino.
Per Ginosa è un giorno importante in quanto a San Martino è
intitolata la sua parrocchia più
antica, ed ogni anno non mancano i festeggiamenti in Suo onore,
ai quali vi è una massiccia partecipazione alle celebrazioni Eucaristiche durante la giornata e
alla bellissima festa serale.
Quest’anno la PROVVIDENZA
ci ha mandato il nuovo parroco
don ROCCO MARTUCCI ed il vice parroco Don LUIGI CREMIS
che hanno avuto il piacere insieme alla comunità parrocchiale di
vivere intensamente la festa con
tutti i partecipanti.
I gruppi parrocchiali: Azione
Cattolica, Comunità Neocatecumenali, Gruppi Scout AGESCI e
MASCI , hanno organizzato una
stupenda festa in una meravigliosa serata.
Mentre gruppi di adulti si interessavano della preparazione
di panini, castagne e pop-corn, i
giovani dell’AGESCI GINOSA 1
e dell’ACR hanno allestito uno
spettacolo che ha allietato la serata.
L’ACR si è esibita con il loro inno
e con una poesia in vernacolo ginosino.
Successivamente il Gruppo Scout
Ginosa 1 si è esibito, proponendo
uno spettacolo sul tema:
LA LIBERTA’, che è stato interpretato dai ragazzi con modalità
differenti a seconda della loro età.
Lo spettacolo è stato presentato
magistralmente da due ragazzi del Gruppo sullo stile del noto
programma televisivo Zelig.
Nel frattempo gli spettatori presenti venivano sollecitati ad effettuare un simpatico sondaggio.
La festa è stata meravigliosa in
quanto è riuscita a saziare allegramente il corpo e lo spirito.
Il MASCI GINOSA 1
Il Masci Ginosa 1 coglie l’occasione per invitare tutta la cittadinanza a partecipare alla tradizionale pettolata che organizzerà in
onore di Santa Cecilia, la sera di
martedi 22 novembre in Piazza 4
Novembre.
20
La Goccia n. 23 - 19 novembre 2011
attualità
attualità
La Goccia n. 23 - 19 novembre 2011
21
AiutArci in teatro una giornata fantastica!!!
Apprezzamento unanime per l’iniziativa del Circolo Arci “Il Ponte”
Il valore della Solidarietà è fra
quelli che i soci dell’Arci di Ginosa
ritengono imprescindibili e lo spirito di servizio che mettono a disposizione nel dargli corpo, in molti
loro progetti è senza limiti.
Uno, però, è l’appuntamento specifico che tra i tanti, si contraddistingue.
Parliamo della manifestazione
“AiutArci in teatro”. Da tre anni,
infatti, l’appuntamento al teatro
Metropolitan, finalizzato alla raccolta fondi per famiglie bisognose
o per Enti in difficoltà, oltre a veder
impegnati tutti i soci, riscuote consenso tra i ginosini (e non), tanto
da lasciare pieni di soddisfazione
il Circolo e le associazioni che, di
volta in volta, con esso collaborano.
Quest’anno, il 10 di novembre
scorso, l’AiutArci in teatro ha coinvolto, oltre all’Amministrazione locale (che ne ha concesso il Patrocinio), anche l’associazione LuMaGiGi, la CIA di Ginosa, il Gruppo
Scout Ginosa 2.
Il periodo che sta attraversando
il nostro Paese non è tra i migliori e, in circostanze di questo tipo,
parlare di solidarietà non è cosa
semplice, ma nonostante questo,
l’aspettativa per la serata e per
il, seppur piccolo, gesto solidale
era tanta. E anche il maltempo, in
quella giornata ha concesso una
tregua.
Mobilitati fin dalle ore 8.00, al Metropolitan, molti dei soci Arci per
essere pronti all’accoglienza degli
alunni delle scuole Primarie e Sec.
di 1°, dei tre Istituti Comprensivi di
Ginosa che hanno risposto all’invito a questa giornata e assistere
alla commedia in vernacolo, messa in scena già l’estate scorsa, dal
gruppo teatrale dei soci del Circolo
(con la partecipazione degli allievi
della scuola di danza marinese,
Step to dance), nel corso della festa Tèrre de u Munachicchie, Le
fattere so’ frutte, le chicchiere so’
frunne.
A seguire alle ore 11.00, replica per gli studenti degli Istituti
superiori, Bellisario e San Pio.
E, in un clima di costruttiva
collaborazione con i dirigenti scolastici, con le famiglie e
con i docenti che hanno accompagnato gli alunni, la mattinata è trascorsa superando
le migliori aspettative per organizzatori e ospiti.
Il cartellone della serata, ben
più nutrito, ha visto, fin dalle
ore 20.00, un’afflenza continua di pubblico che ha esaurito tutti iposti a sedere del
teatro. L’apertura e la conduzione della serata, affidata ai
tre soci Arci, Daniela Coppa,
Maria Giannuzzi e Gerardo
Sannelli, ha rispettto la scaletta e gli orari preannunciati.
Ma prima di ogni cosa è da
sottolineare la straordinaria
organizzazione
dell’accoglienza degli invitati che (è
bene dirlo!) ha impegnato
un gran numero di socie che
con garbo e gentilezza, oltre
a consegnare le buste per la
donazione, all’ingresso, hanno soddisfatto tutte le esigenze degli ospiti.
Il coro delle anziane del Centro Anziani di Ginosa, ha rotto
il ghiaccio con l’esecuzione
di quattro canti popolari, accompagnato dalla fisarmonica di Felice Ranaldo con il
suo gruppo musicale; subito
dopo, sono stati invitati sul
palco, i giovani del gruppo i 5
Mirrors che, con brani ormai
entrati nella storia della musica leggera internazionale,
hanno accontentato i gusti più
disparati e a chiusura delle
esibizioni musicali, la voce di
Francesca Leccese che ha interpretato quattro straordinari
brani, raccogliendo calorosi
intensi applausi.
Un breve intermezzo, dedicato al giovanissimo Andrea Russo che ha proposto all’Arci
di Ginosa l’indizione di un concorso grafico
sul personaggio del Munachicchio (prontamente colto dal presidente del Circolo, Stefano Giove); ai giovani dell’associazione
LocoMotiva che hanno presentato il cartellone natalizio delle loro iniziative; al saluto
del Sindaco Vito De Palma e del delegato
alla Cultura, Vitantonio Bradascio, nonché
il ringraziamento ai partecipanti da parte
dello stesso presidente Giove, ha preceduto il momento più atteso della serata, quello
della rappresentazione teatrale, Le fattere
so’ frutte, le chiacchiere so’ frunne.
Superfluo dire che la spassosa pièce, che
tratta di un farsesco processo che, a sorpresa, stabilisce l’esistenza del folletto di-
spettoso (u munachiccio, appunto), ha tenuto incollato alle poltrone il pubblico, per
tutto il tempo della sua durata, suscitando
curiosità e tanto divertimento.
La soddisfazione dei soci-attori, che ancora
una volta hanno dimostrato un grande impegno nella interpretazione e allestimento
della commedia, s’è accresciuta a dismisura, quando, a conclusione, dal palco, è
stata resa nota la cifra raccolta dalle donazioni del pubblico (pari a 2030 euro che il
presidente, Stefano Giove ha consegnato a
padre Gilberto Magni affinché si occupi lui
di consegnarla alla famiglia beneficiaria, già
individuata precedentemente.
E, quando il sipario stava per calare sulla
serata, una sorpresa…. A sorpresa! La piccola Lucia Perrone, interprete di uno dei
personaggi della commedia, ha ricevuto
gli auguri di tutti i soci Arci, dal palco per il
suo compleanno che cadeva proprio il 10
novembre. Francesca Leccese ha intonato
insieme a tutti i presenti l’happy birtday che
ha fatto sciogliere in lacrime la festeggiata…. «Mah! I soci Arci sono anche questo –
ha detto il presidente aggiungendo – voglio
ringraziare quanti hanno permesso di raggiungere questo importante risultato. Dagli
artisti, agli amici che ci hanno sostenuto,
penso alla Cia di Ginosa, ai LUMAGIGI, al
Gruppo Scout Ginosa 2. Vorrei esprimere
un ringraziamento particolare all’ingegner
Alessandro Leccese per il grande sostegno
dato alla manifestazione e insieme a lui a
quanti hanno dato il proprio contributo. Grazie a tutti.» ArrivedArci al prossimo anno!
Lina Luisi
foto Erasmo Mazzone
22
argomenti
La Goccia n. 23 - 19 novembre 2011
PIERPAOLO CIACCIULLI: L’ECCELLENZA MADE IN ITALY
Nell’epoca di Amici e dove tutti vogliono
fare i calciatori e le veline c’è un ragazzo
della Terra di Puglia, della città di Ginosa,
che sta coltivando un sogno, quello di essere un danzatore!
Parliamo di Pierpaolo Ciacciulli giovane
Ballerino nato a Taranto il 31 Agosto 1987,
forse sarà stata proprio una delle città care
alla Musa della danza Tersicore ad ispirare
il Bambino Pier a ballare da solo davanti
alla TV o con una radio accesa e a spingere
la mamma ad iscriverlo presso la scuola
“Les Musettes” che forma i ragazzi appassionati di danza e balletto alla propedeutica e allo studio della Danza. Il sogno era appena iniziato perché durante
uno Stage il giovane Pierpaolo viene notato dalla grande etoile nonché storica
Partner di Nureyev Liliana Cosi la quale
da saggia Mecenate decide di offrirgli
una importante borsa di Studio nella sua
prestigiosa scuola di Reggio Emilia affidandolo alle cure del suo socio il famoso
e competente maestro Stefanescu.
Dopo questa esperienza di dura formazione il sogno di Pierpaolo continua nella
patria degli Artisti e della Musica Classica: Vienna! Qui sarà allievo con Borsa di
Studio della Prestigiosa nonché storica
Scuola dell’Opera di Stato di Vienna. Durante questo periodo di studio Pier avrà il
privilegio di danzare precocemente alcuni balletti di Balanchine, Zanella ecc.
Questo periodo non sarà tutto rose e fiori, ricordo ancora quando da giovane
giornalista e ballettofilo conobbi Pierpaolo che mi parlava della sua Mamma e dei
sacrifici che ha dovuto fare per sostenerlo nel convitto dell’Opera. La sua mamma sarà allora e sempre la prima maestra di danza di Pierpaolo il quale apprende una danza degli affetti e delle relazioni fatta di cadute e di slanci che creano la coreografia della vita intrisa di
vero amore e senso. Nel 2009 si diploma
presso quest’ente lirico di eccellenza internazionale e nel 2010 riceve l’onore di
comparire sulla preziosa copertina del
calendario della Scuola di Ballo dell’Opera di Vienna. Inoltre viene chiamato a
danzare le coreografie curate da Haran-
zogo quali lo Schiaccionoci
e Coppelia, importante sarà
l’incontro con il grande ballerino e stella della danza Malakov che diventerà uno dei
suoi maestri e di cui balla
Bayadere. Inoltre il nostro
giovane talento danza in
quel periodo anche i classici
di repertorio Giulietta e Romeo e il Lago dei Cigni nella
coreografia di Nureyev.
Se penso alla espressività di
questo giovane artista mi
viene proprio in mente Rudolf il grande anche se Pierpaolo è molto più dolce e con
la testa sulle spalle e queste sono due doti
che gli faranno valere il titolo di ballerino
ospite al Balletto di Salisburrgo dove balla
Morte a Venezia. Lo spirito di sacrificio e l’amore alla sua terra lo vedranno partecipare a
diverse audizioni che lo riporteranno in Italia
per tentare una esperienza nel mondo del
balletto, ci riesce nella compagnia Balletto del
Sud del maestro F. Franzuti dove addirittura
balla da Solista diversi Balletti come Carmen
ed Edipo Re e nuovamente il Lago per poi ritornare a Salisburgo come ballerino con contratto fisso. Se si guardano le foto di questo
giovane artista si noterà come l’espressività
delle sue mani e la bellezza della sue linee
colpiscano il pubblico che lo guarda e anche
gli esperti che non rimangono insensibili al
suo stile tutto particolare e intriso di tecnica e
bellezza personale.
Una delle esperienze più belle ed uniche della vita di Pier sarà quella di Ballare a Marzo
2010 ad un mega evento in diretta mondiale
in TV con cantanti come Robbie Williams,
Rihanna ecc. sul canale ARD : “ECHO
deutscher musikpreis 2010”.
La stagione scorsa, come in passato, ha ballato come ospite in diversi gala di danza e
come solista in diverse produzioni del balletto
di Stato e anche nello storico teatro Vorpoomern il famoso Bolero.
Purtroppo lo scorso maggio Pierpaolo è stato vittima di un incidente al crociato e al menisco che lo ha portato a rimanere fermo e a
curarsi, è stata sua mamma a partire e a
prendersi cura di lui in paese straniero. È davvero il caso di dire che dietro grandi uomini ci
sono grandi donne e che tanto dobbiamo alle
attualità
madri degli artisti.
Nonostante ciò Pierpaolo reagisce, lotta e trionfa ancora
una volta con l’offerta di un
contratto di lavoro presso il
theter Nordhausen dove ballerà come protagonista nel ruolo
del Principe in schiaccianoci a
Dicembre e anche in un balletto che si chiama Ravelabend
dedicato appunto a Ravel. Intanto il nostro giovane talento
si sta formando e preparando
a Berlino con una insegnante
straordianaria che lo ha letteralmente rimesso in piedi e
migliorato. Anche lei ex partner di Nureyev per l’Het National Ballett: la Signora Ivonne
Vendrig. In una di queste lezioni è stato notato dall’acclamato direttore e coreografo
della Scala di Milano Vaziev
che gli ha proposto una audizione presso il grande Ente lirico milanese.
La Storia di un ragazzo del genere oggi
fin dove fa notizia? Fin dove ci sarà ancora gente che sarà in grado di apprezzare la bellezza e l’arte. Come studioso
La Goccia n. 23 - 19 novembre 2011
amo ripetere le parole dello storico primo ballerino della Scala Michele Villanova il quale
sostiene che di Dio e di Arte si avrà sempre
bisogno, ebbene la Puglia credo che in Pierpaolo possa ritrovare un emulo degli antichi
INIZIATIVA A FAVORE DELL’ACQUA.
LODEVOLE LA PARTECIPAZIONE
DELL’ISTITUTO “S. G. BOSCO”
Un grande consenso, vista la larga adesione registrata, ha riscontrato l’iniziativa
“A come Acqua”, titolo della 6^ edizione
della Settimana UNESCO di Educazione
allo Sviluppo Sostenibile.
A Ginosa, l’iniziativa è partita dall’associazione culturale “Open Mind”, presieduta da Massimiliano Cavallo, col patrocinio del Comune di Ginosa – Assessorato alla Pubblica Istruzione. E’ stata organizzata una due giorni, sabato e domenica, per far comprendere, soprattutto ai
giovani, ma non solo, come l’acqua non
sia un bene inesauribile. Amministratori, organizzatori, genitori, insegnanti ed
alunni si sono dati appuntamento in due
piazze di Ginosa e Marina di Ginosa per
comprendere come adottare comportamenti,
che, pur non modificando il proprio stile di vita,
aiutano a risparmiare l’acqua.
Già, nello spreco di questo bene esauribile ci
pensano le cattive condizioni in cui versano
le condutture: contribuiscono, secondo dati
ISTAT del 2008, a disperdere quasi un litro su
due di acqua. Le regioni più virtuose sono il
Tentino Alto Adige, con solo il 26% di dispersione, la Lombardia con il 27%. Bene anche
l’Emilia Romagna con il 32% e la Liguria con il
39%. Le meno efficienti sono proprio la Puglia
con l’87% e la Sardegna, con l’85%. Di qui,
l’esigenza di sensibilizzare a comportamenti,
che portino ad un uso corretto e razionale della risorsa idrica.
Le comunità di Ginosa e Marina di Ginosa
23
artisti della magna Grecia e un ragazzo che insegna ai suoi coetanei il
sacrificio e la passione. Il meridione
d’Italia sforna ancora delle eccellenze nel mondo come il nostro amico
danzatore che è appena all’inizio
della sua carriera tersicorea. I nomi
che segnano la sua giovane vita
sono quelli dell’olimpo della danza
internazionale e lui non hai mai perso una virtù evangelica quella dell’umiltà. Pierpaolo ha saputo conservare un cuore da fanciullo ma con la
serietà e l’esperienza tipiche di un
adulto, a lui auguriamo di renderci
come Italiani e Pugliesi orgogliosi
della vera arte e di portare negli ambienti dove regna il narcisismo e la
superficialità la lezione della sua terra e della sua famiglia che gli hanno
insegnato il vero amore, la lotta per
realizzare i propri sogni e la capacità
di volare tenendo ben fissi i piedi per
terra. Inoltre gli prospettiamo di essere una stella che brilla nel firmamento della danza internazionale ma
soprattutto di essere un ragazzo da cui si può
trarre un vero esempio. Per aspera ad astra!
Tiziano Izzo
hanno risposto bene all’invito. “Particolarmente ricettivi - ci spiega l’assessore alla Pubblica Istruzione Marilisa Mongelli - sono stati gli
alunni dell’istituto comprensivo ‘S.G. Bosco’,
ai quali va un plauso incondizionato e sincero”. Alcune classi, accompagnate dalle docenti Maria Carmela Bonelli e Rosa Maria Busto,
infatti, hanno raggiunto le piazze, ove era in
corso la manifestazione di sensibilizzazione,
per parteciparvi attivamente. Tra l’altro, grazie anche ai docenti di Scienze, molti alunni
avevano preventivamente lavorato a scuola,
per conoscere a fondo il problema dell’esaurimento della risorsa idrica. Pertanto, in piazza,
hanno portato diversi messaggi pubblicitari a
tema, davvero apprezzabili e, soprattutto, davvero eloquenti.
“Si è trattato di un bel momento di collaborazione e di sinergia tra ente pubblico e scuola
– ha concluso il sindaco Vito De Palma - per la
cui riuscita va, senza dubbio, ringraziata l’associazione ‘Open Mind’, che se n’è resa promotrice, con il sostegno pieno del Comune”.
MF
24
il racconto
La Goccia n. 23 - 19 novembre 2011
Abbassiamo il
nostro “spread”
digitale
L’Italia è in retroguardia sul
fronte della web society
Lo spread tra il Bund tedesco e il Btp decennale italiano continua a salire e a scendere, questo è lo spread nel mondo della
finanza, ma come se non bastasse, ci si
mette anche quello del digitale. La situazione complessiva dell’Italia per quanto riguarda l’utilizzo di Internet è abbastanza
deficitaria, basti pensare all’infinita questione della NGN, rete in fibra ottica di cui si
parla ormai da tempo. Il convegno di Trento - Internet Governance Forum - chiede
non a caso al nuovo governo di attuare
subito l’agenda digitale, per eliminare l’enorme gap informatico creato con altri Paesi della Comunità Europea. I tre giorni di
incontri del convegno possano risvegliare
una certa cultura politica nazionale finora
sorda all’importanza dell’ICT (Information
and Communication Technology) e che
quando ha cercato di occuparsene l’ha fatto in modo sbagliato come con il recente
decreto che ha posto norme censorie su
siti e blog, portando al blocco di Wikipedia,
creando imbarazzo per il Paese e in tutto
il mondo.
Parte importante durante l’IGF sta avendo la Provincia di Trento, organizzatrice
dell’iniziativa, dove si ribadisce di portare
la banda larghissima in ogni abitazione e
azienda entro il 2018.
Al pari di quanto avvenuto nelle edizioni
precedenti, l’Internet Governance Forum
del 2011, appena conclusosi a Trento, ha
stilato il lungo elenco dei nostri ritardi e
inadempienze sul fronte della società digitale: in tema di costituzionalizzazione del
diritto di accesso, diffusione della banda
larga, alfabetizzazione digitale, sfruttamento delle opportunità di crescita economica e occupazionale offerte dalle tecnologie di rete. L’Italia occupa una posizione
di retroguardia nel concerto delle nazioni
sviluppate. Tracciando un bilancio dell’Agenda Digitale lanciata nel gennaio scorso
con un appello sottoscritto, fra gli altri, da
Telecom, Vodafone e Microsoft, molti oratori hanno usato l’aggettivo desolante , ma
il mondo politico ha risposto con pochissime decisioni , quasi ignorando l problema.
Non stupisce quindi che l’IGF Italia , facendo affidamento su Mario Monti , abbia deciso di pubblicare una lettera aperta al neosenatore a vita, nonché presidente del Consiglio in pectore, per sollecitarne l’attenzione
nei confronti del nostro «spread digitale». Il
contenuto dell’appello può essere sintetizzato come segue: gli investimenti nel digitale non possono essere posticipati al dopo
crisi, l’Italia sia protagonista nel dibattito internazionale per arrivare alla definizione di
una Carta dei Diritti di Internet; ci si impegni
a sancire quanto prima il diritto di accesso
alla rete come diritto fondamentale della
persona, ed infine sia riconosciuta l’urgenza di garantire il principio di neutralità della
rete, di tutelare i beni comuni digitali e di
regolamentare il telelavoro…….. Ammesso
che l’incarico a Monti vada a buon fine, è
realistico pensare che un suo eventuale governo, già costretto ad affrontare sfide terribili, trovi il tempo e le energie per gestire
un’agenda tanto complessa.
Senza volersi addentrare nelle valutazioni
politiche sull’operato del Governo Berlusconi, la parola “delusione” è di sicuro la
più frequente quando si parla dell’operato
dell’ormai ex esecutivo in merito all’argomento internet e banda larga. Le istituzioni
con il loro modo di affrontare la questione
sono riuscite a sfatare il mito che vuole che
“solo chi fa, sbaglia”, riuscendo a sbagliare
senza aver fatto proprio nulla.
Il concetto, in effetti, è lo stesso: rispetto ad
altri Paesi europei l’Italia mostra un ritardo - nello sviluppo delle infrastrutture e nel
diffondersi di una “cultura digitale” - decisamente tangibile, ed è tempo di mettervi
mano.
Il totale disinteresse del governo per ciò
che riguarda la rete e il digital divide (interno ed esterno) ha portato il nostro paese ad una situazione assai critica, ad un
passo dalla collocazione nelle nazioni di
serie B rispetto alle nuove tecnologie. Alla
luce di questa condizione, a cui si unisce la
dirompente crisi che attanaglia l’Europa e
soprattutto l’Italia, il mondo della rete made
in Italy non può che sperare in un cambio
di direzione ad opera del governo tecnico
guidato da Mario Monti.
La lettera a lui infatti indirizzata firmata dai
partecipanti all’IGF di Trento, è nella speranza che il nuovo esecutivo vari al più presto alcuni interventi per riportare il nostro
paese al livello dei partner europei. Se in
Italia la rete contribuisce al 2% nel prodotto
interno lordo, in paesi come Svezia o Inghilterra la percentuale sale fino al 6% (ed
è tuttora in crescita), la dimostrazione che
la rete non soltanto rappresenta un bisogno
fondamentale delle persone (Rodotà ha
addirittura proposto che il diritto all’accesso alla rete venga contemplato nell’art. 21
della Costituzione) ma allo stesso tempo
può essere uno strumento preziosissimo
per contribuire al rilancio della stagnante
economia nostrana.
Negli ultimi 15 anni, ha creato oltre 700.000
posti di lavoro. Internet non può essere più
ignorata ,né è pensabile rimandare ogni
intervento a quando la crisi sarà passata,
e non solo perché per allora il divario non
farà che diventare più profondo; sviluppare
la Rete avrebbe un effetto benefico sull’intera economia italiana.
Dopo i tagli del Governo Berlusconi, a
Monti tocca ora l’arduo compito di affrontare una situazione di arretratezza ed inefficienza delle infrastrutture, ma si tratta di
un processo fondamentale e ormai non più
procrastinabile.
Per questo l’IGF chiede che il governo si
impegni concretamente, anche attraverso
la nomina di un ministro ”Tecnico” se necessario, per la piena implementazione di
un’agenda digitale in conformità con quanto stabilito dall’Europa.
Speriamo bene………..
il racconto
La Goccia n. 23 - 19 novembre 2011
25
Un’ alunna ringrazia la scuola Calò
Sabato pomeriggio: uno dei tanti, normalmente carico di aspettative per il giorno festivo che verrà e di gioia per la pausa scolastica. Eppure mi assale un’insolita malinconia. Rifletto: quest’anno frequento la
terza media e fra qualche mese lascerò la
scuola Calò, la mia classe, i miei
amici e soprattutto i miei adorati
professori.
Ricordo ancora il momento del
passaggio alla scuola media e le
paure che mi aggredivano costantemente. Avrò fatto la scelta giusta? Incontrerò persone affabili e
con cui fare amicizia? I professori
come saranno? Erano dubbi legittimi poiché provenivo da un’altra
scuola di Ginosa e avrei incontrato compagni nuovi. Ora sono qui,
cresciuta nel fisico e nello spirito,
felice della scelta che ho fatto tre
anni fa. Quanto sarebbe bello
poter fermare il tempo e rivivere
tutte le esperienze con i miei compagni e con i professori. La scuola
Calò mi ha accolta con il suo calore, con la sua disponibilità e con il clima
familiare che ho respirato sin dal primo momento. Vi assicuro che non è poco per una
ragazza riservata come me.
Potrebbe risultarvi strano che io ammetta
che mi mancheranno tutti i professori, eppure è così.
Tutti mi hanno incoraggiata e sostenuta
sempre, senza mai stancarsi e sempre con
il sorriso sulle labbra. Mi mancheranno moltissimo tutti i miei compagni, soprattutto le
due seconde e la mia amata e scatenata
classe. Il momento in cui andrò via arriverà
e sarà cruciale; sono sicura che piangerò
come una bambina disperata e avvertirò
una forte nostalgia sin dal primo momento.
So anche che prima o poi si cresce e quindi si va avanti, ma se potessi resterei nella mia scuola per sempre. Qui ho trovato
e scoperto il mio mondo e cambiare realtà
mi fa paura. Ma devo andare avanti. Mi rincuora sapere che non mi mancherà mai il
supporto dei miei professori così come non
mi è mai mancato in questi anni.
Grazie a loro mi sono rialzata ed ho imparato ad affrontare con serenità il mio percorso. So che se ci sono loro posso fare
molta strada. E i miei amici? Mi hanno accolta nella loro classe e mi hanno fatto sentire una di famiglia; non mi era mai succes-
so perché negli anni precedenti non era la
stessa cosa. Quante cose sono cambiate!
In prima ero così nervosa durante le interrogazioni e non mi davo pace, mi facevo
sopraffare dall’ansia, non ero sicura, ero
sempre titubante, avevo una paura immensa dei professori e mi creavo problemi per
qualsiasi cosa.
In seconda è andata meglio; le interrogazioni le ho affrontate con più calma ed ho
cominciato a provare soddisfazione per le
mie capacità.
Quest’anno sono molto più calma rispetto
agli altri anni , nonostante alcuni appuntamenti importanti : l’esame di Stato e l’iscrizione alla scuola secondaria di II grado.
Affronterò le mie paure e le mie incertezze
con più tranquillità perché so di ricevere
buoni consigli e di essere circondata da
persone che mi vogliono bene. Solo così
è possibile affrontare il proprio futuro serenamente, con la presenza di persone che ti
guidano, che ti sostengono, che ti incoraggiano a credere in te stessa.
A tal proposito devo ringraziare un professore molto importante per me perchè ha avuto
tanta pazienza, ha assecondato i miei tempi ed ha sempre accompagnato le verifiche
orali con una simpatica battuta per allentare
la mia tensione. Tutti noi abbiamo percepito
il suo affetto, anche se qualche
compagno ha approfittato della
sua disponibilità e questo non è
corretto.
Lui dovrebbe essere un esempio per tutti i professori perché
è il ritratto della pazienza e
avere pazienza con i ragazzi è
difficile oltre che importante in
quanto ognuno ha il proprio carattere e la propria personalità.
Un altro punto di riferimento per
me è una professoressa molto
paziente e comprensiva.
Mi colpisce la sua passione
accesa per l’insegnamento e
si vede perché è sempre pronta ad interrogare e a spiegare
tutte le volte che non abbiamo
compreso un argomento. Cerca di venirci incontro, di rispettare le nostre
esigenze, ma ammetto che non sempre le
siamo grati per il suo ‘sacrificio’. Agiamo di
testa nostra e poi ci troviamo male.
Lei è come il pastore che accudisce le pecore e noi alunni, naturalmente ,siamo le
pecore.
Le pecore sono diverse una dall’altra; alcune volte nel gregge si trovano delle capre,
difficili da addomesticare, ma alla fine il pastore ci riesce e lei è così.
Ho voluto scrivere queste parole per condividere con tutti le cose belle e positive che
caratterizzano la mia scuola, la Calò. Un
punto fermo nell’agitato mare della mia crescita, della mia evoluzione.
Una casa calda e accogliente dalla quale
non vorresti mai andare via.
Noemi Scarati
Classe III B
Scuola secondaria di I grado
Istituto Comprensivo Calò (Ginosa)
26
attualità
La Goccia n. 23 - 19 novembre 2011
Viaggio nel mondo
dell’imprenditoria
locale
Rubrica
di Luca Calabrese
Questa settimana ospite della nostra rubrica
è la signora Giovanna Menzella, fiorista diplomata alla scuola “Carlo Pilota” della Feder
Fiori di Venezia e con alle spalle vent’anni di
esperienza nel settore, in cui è una affermata e
richiesta professionista per la sua innata classe
ed eleganza che sono ben presenti nelle sue
creazioni. La signora Menzella aveva già avuto
una attività a Ginosa. Molti infatti la ricorderanno come la titolare de“La Fiorissima” sita sulla
via per Laterza. Poi il suo percorso professionale l’ha portata ad Altamura, dove ha aperto
con successo una sua attività di fiorista e ha
avuto occasione di far conoscere il suo estro
e la sua creatività anche fuori dai confini regionali. È tornata a Ginosa, come lei stessa ci ha
detto, perché vuole portare nella sua cittadina
APRE A GINOSA “BOURO’”
di Giovanna Menzella
UN TOCCO DI CLASSE PER
IMPREZIOSIRE I VOSTRI MOMENTI
PIU’ IMPORTANTI
tutte le sue novità artistiche. Devo dire che
mentre stavamo chiacchierando sul suo lavoro, è entrata una sua affezionata cliente che
mi ha confermato con quanto entusiasmo ha
accolto la notizia del suo ritorno a Ginosa e
che ha potuto apprezzare le creazioni della
signora Menzella in varie occasioni conviviali
che la sua verve artistica ha reso speciali ed
indimenticabili.
Signora Menzella, perché ha chiamato la
pria opera d’arte tanto da venir esposta a Forte
dei Marmi in occasione della mostra d’arte
“Proponendo”. In occasione della recente Fiera
del Levante, l’ho proposta nel mio stand sito
nello spazio espositivo “Promessi Sposi” ed è
stato così apprezzato che uno stilista ha deciso
di far sfilare gli sposi con il mio bouquet prezioso. Il massimo della visibilità il mio “BOURO’”
l’ha avuto in occasione del matrimonio di Sophia
Coppola tenutosi quest’estate a Bernalda. La
sua attività “BOURO’”?
L’ho chiamata“BOURO’” come la mia ultima
creazione, ovvero un bouquet prezioso da
sposa realizzato in fiori di Swaroski che combino con quelli veri e danno vita ad una magica,
elegante e luminosa combinazione di colori e
giochi di luce che impreziosiscono ed esaltano
l’abito della sposa e contribuisce a rendere indimenticabile il giorno che ogni donna sogna
fin da piccola. Il nome“BOURO’” nasce dalla
fusione di Bouquet e Romantico, ed è questo
l’obbiettivo finale della mia creazione: dare un
tocco di romanticismo, sensualità ed eleganza
al bouquet. La mia creazione è stata presentata 2 anni fa alla “Fiera della Sposa” a Milano
ed è stata riconosciuta come una vera e pro-
Signora Coppola è stata folgorata dalla bellezza e il prezioso romanticismo del mio bouquet
tanto da metterlo anche nel suo sito personale.
Il mio “BOURO’” può essere anche apprezzato
e acquistato presso due atelier di abiti da sposa
a Putignano e a Monopoli.
Quali altri articoli e servizi propone alla sua
clientela?
Oltre ai miei bouquet preziosi realizzo composizioni di fiori freschi personalizzate per ogni occasione, addobbi per matrimoni e vendita di piante
e fiori di tutti i tipi. Vorrei invitare tutti i ginosini e
non a venirmi a trovare in via Matteotti n°36 per
apprezzare le mie creazioni o potete chiamare
ai numeri 340/1096007 o 3664605725 o potete
scrivermi alla mail [email protected]
attualità
La Goccia n. 23 - 19 novembre 2011
27
La Mancata Costruzione dell’Ospedale a Ginosa
Da ‘i racconti della panchina’ scritto da Rino Petrosino la verità negli atti, documenti, lettere, delibere…
C’era una volta… e c’è ancora in Vico
Solitario, un angolo immerso nelle case
bianche del centro storico, che rivive in un
viaggio editoriale in cui è la storia che racconta se stessa. E’ l’istituzione di una sala
di pronto soccorso derivante dalla ‘Mancata
Costruzione dell’Ospedale’, così come titolato dal libro scritto dall’ottantenne giornalista Rino Petrosino. La già ricca produzione
letteraria sul territorio ginosino si arricchisce
di un testo redatto con lo stile
della meta-narrazione. Ovvero,
del racconto nel racconto che
Petrosino ha saputo sviluppare con originalità in una vicenda che sprigiona l’innegabile
fascino del mistero, che ha inizio il Primo maggio del 1895 e
termina il 12 aprile del 1957. La
prima data risale al testamento olografo del notaio Antonio
Costanza inerente la donazione del suo opulento patrimonio
alla Congregazione di Carità
per la costruzione di un “ricovero ad uso ospedale per inabili al lavoro o mendicità”. La
seconda, sentenzia la definitiva decisione del non luogo a
procedere sull’argomento, ratificata in apposita seduta consiliare, dall’Amministrazione comunale di centrodestra in quel
tempo in carica e guidata dal
sindaco Pio Ranaldo. L’inizio
e la fine si racchiudono l’uno
nell’altro come scatole cinesi e
Petrosino ne ha ricostruito gli incastri con riflessioni impegnative e serrate, analisi impietose e pungenti. Con taglio giornalistico ha
fatto cadere la maschera sotto cui si celavano le falsità facendo, in sostanza, revisionismo storico. Nel ricercare la verità sono state
capovolte quelle giudicate finora incontestabili e che indicavano esclusivamente il sindaco Ranaldo (attualmente è medico in pensione) come responsabile politico dell’affossamento di un diverso assetto socio-economico-culturale che si sarebbe potuto sviluppare
attorno alla realizzazione di un ospedale. Di
chi la colpa, allora? Di certo dei dirigenti della Congregazione della Carità (nel 1937 divennero Enti comunali di assistenza –Eca-,
ndr) che dilapidarono l’eredità Costanza per
“utile proprio” e non per il “benessere dei
poveri”. Una specifica commissione d’inchiesta ne accertò le gravi inadempienze.
Senza dubbio va dato merito al farmacista
Luigi Viesti e al Professor Paolo Buonsanti
di aver reso reale, seppure in minima parte, il sogno del notaio Costanza. Difatti nel
1935 con una spesa complessiva di 40 mila lire (15 mila lire era la somma rimanente
dell’eredità del notaio e il resto fu messo a
carico del Comune) trasformarono il ‘Ritiro
delle Donne Devote’ di Vico Solitario in ‘Sala
di Pronto Soccorso’. Alla politica, invece, o
meglio alla contrapposizione tra ‘Destre’,
‘Centro’ e ‘Sinistre’, va il primato della mistificazione e dello scaricabarile su come in
quegli anni si potesse dare concretamente
risposte ai bisogni della salute espressi dalla
realtà sociale e qualificarne la spesa. Il medico Ranaldo intese non procedere all’assunzione di ulteriore mutuo per l’ospedale
(circa 104 milioni di lire) perché bisognava
dare priorità, per esempio, alle criticità igienico-sanitarie del paese realizzando, con
mutui già contratti, la rete idrica e fognaria,
il macello e strade. “Ho inteso fare un lavoro
pro-veritate -spiega Petrosino- senza volere
condannare o assolvere nessuno. La storia
emana sempre il suo giudizio ed ho avanzato
delle critiche, supportate da documenti inediti e di archivio, solo per richiamare l’attenzione del lettore perché possa meglio valutare
fatti ed eventi, anche su come veniva amministrata, gestita ed erogata la sanità in Italia
prima e dopo gli anni Cinquanta”. Il libro è distribuito gratuitamente ed è stato sponsorizzato e finanziato dal Circolo Acli San Martino
di Ginosa. La presentazione
è avvenuta venerdì scorso alla presenza di un folto pubblico attento e qualificato, presso la Sala Consiliare. L’aula
è stata concessa in via eccezionale sia per l’evento sia per
il trascorso di funzionario comunale di Petrosino, il quale è
stato omaggiato, con un crest
raffigurante lo stemma del
Comune di Ginosa, dal sindaco Vito De Palma e dagli amministratori comunali presenti.
Alla manifestazione, moderata
dal giornalista Raffaele Conte,
oltre all’autore e al primo cittadino di Ginosa, sono intervenuti i dirigenti dell’Acli: Gianluca
Budano (presidente regionale), Aldo Lafratta (presidente
provinciale jonico), Leonardo
Lomagistro presidente del
Circolo ginosino. Tutti i relatori
hanno stimolato l’impegno sociale e civile al fine di costituire comunità capace di futuro.
Missione, propria, tra l’altro, dell’Associazione Acli che sta assumendo sempre più una
dimensione internazionale. Al riguardo, è significativo il protocollo di coordinamento delle Americhe e dell’Oceania, firmato nei giorni scorsi a San Paolo (Brasile), così come è
di rilievo sociale il progetto Medit mirato alla cooperazione transnazionale per il rientro
produttivo dei lavoratori romeni nel proprio
stato. Non di meno l’annuncio del sindaco
De Palma riguardo l’imminente costituzione
a Ginosa della Consulta per i giovani e l’augurio rivolto ai giovanissimi presenti in sala
che in futuro possano scrivere un libro sulla
“mancata costruzione a Ginosa di una centrale a biomassa”.
Canta Storie
foto Erasmo mazzone
28
attualità
attualità
La Goccia n. 23 - 19 novembre 2011
RICERCA & FORMAZIONE
rubrica a cura di Giovanni Matera
Pubblicità pagina intera
La Vitalità d’impresa
Non si vede bene che con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.
Il famoso settimanale londinese
The Economist ha pubblicato i risultati
di un concorso indetto dalla medesima
testata, mirato a verificare chi, tra i partecipanti appartenenti alle diverse professioni, fosse in grado di predire con
maggior precisione lo stato dell’economia britannica nei dieci anni a venire.
Ebbene, sembrerà incredibile ma tra i
primi a classificarsi, come migliori corsisti, sono stati i lavoratori della nettezza
urbana. Sissignori, proprio così, i netturbini si sono piazzati nelle prime posizioni del concorso, alla pari con tre top manager di altrettante multinazionali.
“Evidentemente – ha commentato The Economist - i bidoni della spazzatura, se esaminati con occhio attento,
possono essere degli ottimi indicatori
economici”.
Il pensiero e la visione strategica dipendono dalla capacità di percepire, presagire e cogliere indicazioni utili
da segnali deboli che, agli occhi dei più,
possono passare del tutto inosservati. Va
da sé che non possono essere sviluppati da persone che prediligono rapporti
e fogli di carta traboccanti di numeri.
Occorre quindi bilanciare la plausibile
evoluzione degli scenari esterni con le
aree di vitalità interne all’azienda.
Con questo non voglio intendere
che i fattori tangibili (Hard) quali i bilanci
economici/finanziari non siano importanti,
anzi, dico solo che, in quanto consuntivi,
ci raccontano quello che è stato il passato,
ma non ci danno nessuna indicazione di
quello che sarà lo scenario futuro.
I Fattori cosiddetti intangibili
(Soft) o segnali precoci, invece, possono
prefigurarci una visione prospettica d’impresa e svelarci se l’azienda potrà essere in
grado di affrontare le diverse e impegnative sfide che il mercato odierno continua a
lanciare.
Vediamo ora quali possono essere
alcuni dei fattori cosiddetti intangibili:
-
L’immagine aziendale deve
essere coerente con ciò che
intende rappresentare;
-
Dipendenti soddisfatti di lavorare
in azienda;
-
Elevati livelli di energia;
-
Senso di appartenenza;
-
Sufficiente abilità d’innovazione
aziendale;
-
Monitoraggio costante delle
capacità di apprendimento e
verifica delle conoscenze acquisite
da ogni risorsa umana in seno
all’azienda;
-
Ambiente favorevole alle relazioni
interpersonali e al lavoro in team;
-
Clienti soddisfatti
all’azienda.
e
fedeli
L’azienda che abbia in sé questi
otto fondamentali fattori, per riflesso, avrà
a sua disposizione una serie di indicatori
precoci in grado di fornirle costantemente
informazioni sull’orientamento del lavoro
e sulla propria capacità futura di generare
profitti a prescindere, relativamente, dalle
mosse della concorrenza. Nel lungo periodo la performance economica sarà la logica
conseguenza dell’attenzione che avrà dimostrato nei confronti dei succitati segnali
precoci.
Per sviluppare un efficace pensiero strategico e garantire la sua corretta applicazione occorre possedere, per dirla in
metafora, la visione d’insieme della foresta
cogliendone l’estensione e i confini e, allo
stesso tempo, saperne osservare i dettagli;
ovvero le caratteristiche dei singoli alberi. D’altronde, che tipo di strategia può
scaturire da qualcuno che abbia solo la
visione dall’alto della foresta, ma che in
realtà non ha mai visto da vicino un albero in vita sua?
La risposta a molte di queste
domande è più che ovvia, tuttavia in
concreto nelle aziende vi è una preoccupante mancanza di consapevolezza su
questi aspetti. E’ forse più importante
sapere di aver ottenuto oggi ottimi risultati, piuttosto che essere certi di ottenerne altrettanti nei prossimi anni?
Giovanni Matera
Per consultare
precedenti:
La Goccia n. 23 - 19 novembre 2011
gli
articoli
www.materarredamenti.it
alla rubrica “Ricerca &
Formazione”
29
30
La Goccia n. 23 - 19 novembre 2011
attualità
Pubblicità pagina intera
attualità
La Goccia n. 23 - 19 novembre 2011
31
Le considerazioni ginosine di Pierino Perrone74
113A EDIZIONE FIERA CAVALLI
Si è conclusa il 6 novembre la Fiera Cavalli. Giustamente i quotidiani hanno dato
il massimo rilievo all’evento.
Quest’anno, nonostante la situazione
economica del nostro Paese, si sono avute ben 155.640 presenze rispetto alle
153.000 dello scorso anno ed una forte
presenza di espositori stranieri.
Tutto questo però è stato offuscato dalla
morte in diretta di Hickstead, stallone di
15 anni considerato dagli esperti del settore il migliore del mondo.
Al di là di questo triste episodio, l’unica
nota stonata è stata la mancata partecipazione del Sindaco di Verona all’inaugurazione. Tale assenza ufficialmente è stata
giustificata da precedenti impegni. Secondo i ben informati e la stampa locale ciò è
dipeso dalla volontà di non incontrare il
Ministro dell’Agricoltura Saverio Romano
e non dover quindi stringere la mano ad
una persona, a loro detta, collusa con la
mafia.
*****
DÌGGHI’AVÈ NU BENE, DÌGGHI’AVÈ
Durante la nostra adolescenza sentivamo
spesso menà sendénzie nei confronti di
altre persone.
Non tutte erano pronunciate a fin di bene
come quella del titolo.
Infatti ce n’erano alcune generiche tipo
dìgghi’avè na desgràzzie ed altre invece
mirate come dìgghi’avè na pàdde, dìgghi’avè na sajétte, dìgghi’avè la strùttè.
Quella che a noi sembrava più pesante
era dìgghi’avè ‘na fistole, pronunciata dal-
le mamme antimilitariste e quindi forse
detta a fin di bene. Quando infatti i ragazzi andavano a Lecce all’ufficio leva del
distretto militare per l’idoneità al servizio
di leva, tra le patologie che davano diritto
all’esenzione vi era la cùgghie e la fistole.
Poiché l’esiguo numero dei medici militari visitava in poco tempo molti giovani,
inevitabilmente capitava che alcune patologie sfuggissero alla visita e per questo le mamme previdenti usavano rafforzare la sendénzie dicendo dìgghi’avè na
fistole cancarenòse, dìgghi’avè, e così
l’esenzione era assicurata.
*****
QUELLA BALLATA IGNORANTE PER
DESTINI COMUNI
Nel 1958 un artista pugliese vinse il Festival di Sanremo con “Nel blu dipinto di
blu”; fin dal giorno successivo, noi tutti
chiamavamo questa canzone con la prima parola del ritornello, e cioè “Volare”.
Nel libro scritto da Mino Danuzzo e Massimiliano Arena in ogni pagina si riscontrano riferimenti al “volare”.
Innanzitutto, voglio premettere che la lettura del libro è molto scorrevole anche
per la dinamicità degli avvenimenti narrati. Ogni personaggio è a suo modo affascinante grazie alla descrizione caratteriale che gli autori ci offrono.
Ovviamente, non parlerò di tutti i protagonisti del romanzo, sia per la mia proverbiale pigrizia, ma anche per non rovinare la sorpresa a quanti non hanno ancora avuto l’occasione di leggerlo: ma
non posso non soffermarmi sulla figura
della mamma di Luca, personaggio decisamente positivo. Ella conosce perfettamente la differenza tra l’intelligenza e
la furbizia, e come sappiamo la prima
va di pari passo alla bontà, la seconda
alla cattiveria.
Quando Luca, insieme all’amico Giuseppe, racconta alla mamma di avere la
versione di greco già tradotta per il
compito in classe del giorno dopo, questa si arrabbia molto dicendo al figlio
che se dalla vita aveva già avuto molto,
il resto avrebbe dovuto guadagnarselo
con il sudore, senza ricorrere a mezzi
illeciti.
Probabilmente, questo monito deriva
dalla consapevolezza del malaffare che
il nonno di Luca aveva svolto per un periodo della sua vita: l’intenzione della
mamma è infatti quella di educare il figlio alla legalità.
Vorrei fare almeno un accenno alla figura di Gino, personaggio fondamentale
per il riscatto di Luca: egli, infatti, essendo ormai quasi cieco, vede il mondo
con gli occhi del cuore e aiuta Luca a
ritornare quello di un tempo.
Conoscendo la bontà e la generosità
dei ginosini, credo sia superfluo consigliar loro di acquistare questo romanzo
(una parte del ricavato servirà a finanziare la costruzione di una scuola in Bolivia) ma mi permetto di suggerire agli
amministratori di Ginosa di dotare la biblioteca comunale e quelle scolastiche
di questo bel libro, affinché tutti, in particolare i giovani, abbiano la possibilità
di leggerlo.
32
La Goccia n. 23 - 19 novembre 2011
argomenti
Quando allargare gli orizzonti è un imperativo categorico
Anna e Tonino Scorpati al Festival
Internazionale del cinema di Roma
I parrucchieri ginosini acconciano star di successo e non solo
Una nuova avventura
allunga la lista dei successi personali di Anna
e Tonino Scorpati, parrucchieri ginosini che
da sempre hanno portato in alto il nome del
nostro paese ponendolo accanto a grandi titoli
televisivi e non solo del
calibro di Tutti Gli Zeri
Del Mondo, Festivalbar,
Miss Italia, Miss Italia
nel mondo, Sette per
uno, Una voce nel sole,
Festival del Cinema di
Venezia, Battiti Live ed
altri eventi.
Ancora una volta è
l’Auditorium Parco della Musica nella nostra
capitale, ad ospitare il
giovane ma rinomato
festival internazionale del cinema che ne ha preso il nome, aprendo le porte così ad una settimana
in cui grandi ospiti, attori, registi, critici di successo
hanno accarezzato le morbide fibre del Red Carpet,
storico simbolo dei più grandi eventi di musica e
cinema.
In questa atmosfera magica, frenetica, a contatto
con artisti di ogni tipo, pronti a curare il loro look
con cura e dedizione, ecco ancora una volta Anna
e Tonino Scorpati.
“Un’esperienza entusiasmante e stimolante da più
punti di vista ” la definisce Tonino, “una full immersion in un mondo dalle larghissime vedute che amplia la nostra mente a 360° ”, la considera Anna.
Sicuramente qualcosa di cui andare fieri, un modo
di intendere il proprio lavoro a metà strada tra dovere e divertimento, dove però “ non deve mai
mancare la professionalità che eventi come questo
richiedono ad ogni membro dello staff, parrucchieri
compresi” , precisano Anna e Tonino.
Anche le stelle ospiti a Roma, quindi, sfoggiano il
look ginosino dell’affiatatissimo duo Scorpati, da
anni ormai fautori e creatori di look da star!
La Goccia n. 23 - 19 novembre 2011
Ripristinata la videosorveglianza
E’ stato nuovamente ripristinato, a Ginosa
e Marina di Ginosa, il servizio di video sorveglianza, che era stato interrotto dall’inizio
del 2010, unicamente per problemi di ordine tecnico.
Partito a dicembre del 2007, il servizio consente di monitorare costantemente il flusso
del traffico veicolare, tenuto sotto controllo
attraverso apposite telecamere, installate
nei punti nevralgici della città, facilmente individuabili, per il cittadino, attraverso
un’apposita cartellonistica. Non solo; questo sistema, al tempo stesso, ottimizza gli
interventi del Corpo di Polizia Municipale,
dal momento che il controllo costante della viabilità urbana permette di orientare gli
interventi delle pattuglie in servizio laddove
dovessero verificarsi condizioni di criticità
del traffico. In tal senso, quindi, la videosorveglianza contribuisce anche a migliorare
l’operato delle unità in servizio presso il Comando di Polizia Municipale.
“Ma il videocontrollo, sempre nel rispetto di
quanto previsto dall’Autorità Garante della
Privacy – ci spiega il consigliere comunale
Giacomo Cassano, con delega alla P.M. funge anche da valido ed efficace strumento
volto a garantire la sicurezza della cittadinanza”. Infatti, attraverso la registrazione di
tutti i veicoli in entrata e in uscita da Ginosa
e Marina di Ginosa, in qualche modo, tale
dispositivo di controllo potrà concorrere, laddove dovesse verificarsi l’esigenza di farlo,
pur sempre nel rispetto della Legge, ad avviare indagini per reprimere quelle azioni,
che, potrebbero nuocere alla sicurezza dei
cittadini.
Attualmente, il servizio è funzionante a
Ginosa in Corso V. Emanuele, Via Matteotti,
Via Roma, Via Quarto, Viale Martiri D’Ungheria; a Marina di Ginosa, in Viale Ionio.
Ma, in accordo con il Comando di Polizia
Municipale, è già allo studio anche un ampliamento del servizio preesistente.
“Intanto – ricorda il sindaco Vito De Palma
- sempre nell’ottica di un controllo del territorio e di educazione al rispetto delle norme
del Codice della Strada, Ginosa e Marina di
Ginosa rientrerà anche in un progetto pilota,
che interesserà venti città d’Italia”.
Andiamo al cinema
Il cinema teatro Metropolitan proietterà dal 18 novembre i seguenti spettacoli:
-La peggior settimana della mia vita di Alessandro Genovesi con Fabio De Luigi, Cristiana
Capotondi, Alessandro Siani e Monica Guerritore
Genere: Commedia
Paolo (Fabio De Luigi) 40enne milanese, sta per sposarsi con Margherita (Cristiana Capotondi)
10 anni più giovane di lui e figlia di una ricca famiglia borghese. La data delle nozze è già fissata,
ma la settimana che precede il fatidico evento rischia di essere per il protagonista la peggiore
della sua intera esistenza.
Da venerdì 25:
-I soliti idioti di Enrico Lando con Francesco Mandelli, Fabrizio Biggio, Madalina Ghenea e
Gian Marco Tognazzi
Genere: Comico
Dalla sketch comedy televisiva di Mtv al grande schermo. Ruggero, padre disonesto e piuttosto
volgare, vuole far assaporare la vita vera a suo figlio Gianluca, ragazzo sensibile amante dell’arte
e della tecnologia. Risate garantite dai personaggi interpretati dal duo più gettonato della tv.
Orari: 19:30 – 21:30
Domenica: 17:30 – 19:30 – 21:30
Lunedì 21 sala riservata, mentre solo per martedì 22 il prezzo del biglietto sarà di 4 euro.
Miki Marchionna
33
Noi e il Fisco
Approvata la legge
di stabilità
L’ultimo atto del governo Berlusconi si è
consumato con l’approvazione della legge di stabilità.
Qui di seguito è riportato uno stralcio
delle principali novità che interessano le
famiglie, le imprese e i professionisti.
§
L’età minima per andare in pensione, a partire dal 2026, salirà a 67 anni.
Vengono rideterminati gli adeguamenti
automatici dei requisiti previdenziali alle dinamiche della speranza di vita ed il
meccanismo delle finestre mobili.
§
Al fine di promuovere l’occupazione giovanile, dal 1° gennaio 2012 per
i contratti di apprendistato stipulati successivamente alla medesima data ed entro
il 31-12-2006, ai datori di lavoro con un
organico pari o inferiore a nove unità, è
riconosciuto uno sgravio contributivo del
cento per cento dei contributi dovuti.
§
Sono state introdotte misure di
incentivazione del telelavoro per i casi
di maternità, collocamento obbligatorio
e mobilità.
§
E’ stata rimodulata la disciplina
della concessione degli ammortizzatori
sociali e vengono prorogati per il 2012
gli interventi a sostegno del reddito, compresi i trattamenti di CIG, di mobilità e di
disoccupazione speciale, senza soluzione
di continuità rispetto ai provvedimenti in
essere.
§
Viene aumentato di 150 milioni
la dotazione del fondo di intervento integrativo per la concessione dei prestiti
d’onore.
Dott. Mario D’Alconzo
34
riceviamo e pubblichiamo
La Goccia n. 23 - 19 novembre 2011
Il silenzio di Dio e l’attesa messianica
Dalla profezia d’Isaia riguardo a Gesù che doveva nascere da una vergine, (Is.7,14), fino al
compimento del tempo,(Gal.4,4,5), passarono
700 anni. Era stato annunciato che il Messia
doveva venire “dalla radice di Jesse”. Così si
espresse il Profeta: “Poi un ramo uscirà dal
tronco d’Isai; e un
Rampollo spunterà dalle sue radici”. (Is. 11,1).
Però dopo l’ultimo profeta nel quinto secolo
A.C, che chiude il canone del Vecchio Testamento, che fu Malachia, (da non confondere
con il Malachia delle centurie e delle quartine),
fino all’Avvento, ci fu un arco di tempo di circa
400 anni in cui ci fu il “silenzio di Dio”, sulla
Nazione d’Israele. Per lungo tempo non si udì
voce di profeta per richiamare il popolo alla
giustizia, al ravvedimento e alla conversione
a Dio. Quel “silenzio” greve, pesante, quasi di
castigo che sembrava l’indignazione di Dio che
taceva, non parlava più, era come assente dal
popolo eletto. La dominazione Persiana si protrasse ancora per un secolo e Dio taceva.
In quell’epoca in Samaria si sviluppò una rivalità tra i Giudei, perché i Samaritani eressero un
Tempio sul monte Gorazin, per adorare il Dio
d’Israele. La Giudea era sottomessa alla Siria,
ma nel 334 A. C. fu annessa al “terzo Impero”, Greco-Macedone di Alessandro, poi fu assoggettata alla dinastia dei Tolomei; fu durante
quel periodo che si ebbe la traduzione del Vecchio Testamento in Greco. Antioco III nel 198 A.
C., conquistò la Palestina e l’annesse alla Siria, dividendola in cinque province: la Galilea,
la Samaria e la Giudea, spesso designate unicamente, come, “la Giudea”, e la Traconitide
e la Perea, incoraggiati a governarsi con leggi
proprie, sotto l’egida di un Sommo sacerdote.
Ma Antioco IV, detto Epifanie, massacrò parte
della popolazione, costrinse loro a mangiare
carne di porco e profanò il Tempio dei Giudei,
sacrificando sull’Altare persino una “scrofa”,
il massimo dell’irrisione e del sacrilegio per i
Giudei, e… Dio taceva ancora. Ciò provocò la
rivolta con a capo uno zelante sacerdote, di
vita santa, della famiglia dei Maccabei, determinati a ripristinare il vero Culto all’Iddio d’Israele. Questo fu consolidato da suo figlio, Giuda
Maccabeo con i suoi quattro fratelli, che poi nel
165 A. C. conquistò Gerusalemme, purificò
l’Altare profanato e riconsacrò il Tempio, per
offrire graditi sacrifici di agnelli, al Dio d’Israele.
In seguito scoppiò la guerra civile e giunsero le
armate Romane nel 63 A. C., che sedarono la
rivoluzione, misero a capo Ircano II, ma di fatto
Antipatro, Idumeo, deteneva il potere. Il “silen-
zio di Dio” sembrava non finisse mai. Gli
Ebrei sospiravano: quando verrà il Messia?
Quando saremo liberati dal giogo dello straniero? Eppure la “Promessa” era stata vaticinata dai profeti. In seguito Giulio Gesare
nominò Antipatro Procuratore di Giudea e
suo figlio Erode Governatore della Galilea,
che divenne re dei Giudei, 40 anni dopo.
Aristobulo III, uno dei Maccbei, fu stabilito
sommo sacerdote e, tutta la casta sacerdotale con le principali sette: Farisei, Scribi
e Sadducei, conservatori della Legge di
Mosè, attendevano il Messia liberatore che
li affrancasse dal giogo Romano. Si sarebbero avverate le antiche profezie? Aveva
Dio dimenticato il Suo popolo? No di certo.
Fu proprio in quel tempo che il sacerdote
Zaccaria, uomo pio, mentre offriva l’incenso
sull’Atare dei profumi, gli apparve un Angelo del Signore e gli disse che sua moglie
(sterile) doveva avere un figlio, (Lc.1,8-25),
che fu poi Giovanni Battista, che con la
sua predicazione richiamava tutto Israele
a ravvedimento, quale pioniere che doveva
“spianare la strada” al Cristo, l’Unto di Dio,
il Salvatore Gesù. Quando i capi religiosi
Farisei inviarono dei sacerdoti e Leviti, a
quel profeta che arringava le folle, che da
ogni parte giungevano a lui, gli chiesero: chi
sei tu? Sei tu il profeta? Lui disse: “Io sono la VOCE di colui che grida nel deserto:
acconciate la via del Signore, addirizzate
gli storti sentieri”.Era il megafono di Dio, la
Voce di Dio che gridava nel deserto. Finalmente il “silenzio” era rotto da quella Voce
di quello strano profeta che testimoniava di un
Altro cui lui non era degno di sciogliere i calzari. (Gv.1,15-33). Quanto è triste il “Silenzio di
Dio”. Caro amico o amica cristiana, forse anche tu stai sperimentando un silenzio da parte
di Dio. Non pensare che Egli si dimentica di
te. Se hai pregato con tutto il cuore e non vedi
ancora l’esaudimento della tua preghiera, non
ti stancare, invocalo ancora, attendi con fede, con pazienza. Gesù c’incoraggia dicendo:
“Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete;
bussate e vi sarà aperto”. (Mat. 7,7).
Prima però, chiedetevi: ho io addirizzato i miei
storti sentieri? Facciamo tutt’insieme un’esame introspettivo: sono io nella volontà di Dio,
o anch’io ho bisogno di ravvedimento e di conversione?
Se vuoi sentire la Voce di Dio che ti parla, confessa a Lui i tuoi fallimenti, le tue colpe, liberati
dall’odio e da tutte le insane passioni e chiedi a
Gesù di entrare nel tuo cuore, Egli farà sentire
in te una Pace nuova, una vita nuova, una
gioia indefinibile e la certezza della salvezza.
Dio benedica ciascun lettore e lettrice a fare un
passo di fede verso Gesù il Salvatore del mondo, che diventi il vostro personale Salvatore.
Se questo messaggio vi ha stimolato e volete
mettervi in contatto con noi, il nostro indirizzo
è il seguente: Chiesa Evangelica ADI, Via Verbena 7, GINOSA –74013-TA. Le nostre riunioni si tengono: Martedì e Giovedì alle ore 19;
la Domenica alle 18. Inoltre, Radioevangelo
trasmette su 102,300 Mhz, tutti i giorni. Dio vi
benedica in un buon ascolto
Giuseppe Pizzulli
La Redazione
partecipa al
dolore che ha
colpito Peppino,
Adele Carrera e
Stefano per la
scomparsa della
loro congiunta
Maria Nettis
Pietro Lospinuso:
“Sulla vicenda-TCT,
salvare i posti di lavoro
onorando gli impegni
assunti.”
Il Consigliere Regionale PDL Pietro Lospinuso, Coordinatore
Provinciale PDL, ha diffuso la seguente nota:
“La messa in mobilità di 160 lavoratori da parte di TCT sta
determinando le reazioni peggiori da parte di soggetti che
dovrebbero operare preliminarmente per la salvaguardia di quei
posti di lavoro, rimuovendo la cause che li stanno mettendo a
rischio. A tal riguardo, non si può negare che le pur note questioni
societarie di TCT siano alimentate anche e soprattutto dai mancati
adempimenti di impegni che erano stati assunti dalle nostre autorità
all’atto dell’insediamento di Evergreen, come la disponibilità di
banchine mai consegnate, e dai ritardi di opere pur finanziate
come i dragaggi e la diga foranea, senza i quali il futuro del Porto
di Taranto è comunque negativamente segnato, e che possono
essere avviati immediatamente partendo dagli accessi al Porto,
anche per evitare di perdere i finanziamenti.
Nel chiedere fermamente a TCT di salvaguardare i livelli
occupazionali, bisognerà pertanto anche accelerare al massimo i
tempi di tali adempimenti, assolutamente propedeutici a qualsiasi
strategia di rilancio della più grande e strategica risorsa del nostro
territorio che è il Porto, oggi minacciata da una concorrenza
crescente e resa più attrattiva da condizioni di maggiore
competitività.
Ipotizzare invece rescissioni unilaterali della convenzione
è il modo migliore per mettere definitivamente –fornendole
masochisticamente un formidabile alibi- in fuga un’occasione
irripetibile per il nostro sviluppo, sulla pelle dei lavoratori e dell’intera
nostra comunità.
Da parte dei nostri sempre più inetti amministratori, un’autentica
follia. Anche perché- non risolti i problemi di cui sopra- sarebbe
assolutamente impossibile reperire tra gli operatori internazionali
del settore nuovi soggetti disposti a succedere a TCT. Per non
parlare dei rischi di un eventuale contenzioso, in cui avremmo molti
torti da scontare.
Di qui la necessità di una politica comune volta a risolvere i
problemi, e non ad alimentare conflittualità di cui a pagare il prezzo
saremmo soltanto noi, a partire dai lavoratori oggi a rischio.”
Per la Segreteria
Tommaso Francavilla
La Goccia n. 23 - 19 novembre 2011
35
Un calendario denso
d’amore per il Brasile
Ci sono storie che meritano di essere raccontate e mi è capitato di conoscerne una che voglio
portare all’attenzione dei nostri lettori. Si tratta
della storia di un giovane ginosino che, a un certo
punto della sua vita, decide di andare a vivere in
Brasile e lì, in quel grande Paese, scopre il senso
della vita e della felicità. Ma facciamoci raccontare da lui, quella che è stata la sua esperienza.
Come ti chiami e come è iniziata la tua esperienza?
«Sono Luigi Guarino, sono un ginosino di 29 anni
che, a un certo punto della sua vita, ha deciso di
cambiare aria e di andare a vivere in Brasile. Mi
aspettavo che quel Paese fosse un Paradiso e
per me lo è stato. Il Brasile è un posto meraviglioso, davvero un Paradiso. Dopo un po’ di tempo che vivevo lì, ho avuto la
fortuna di conoscere mia moglie Joselita che, però, mi ha fatto conoscere
un’altra realtà del Brasile, una realtà poco nota da noi e che trova scarsa
attenzione da parte dei mass media. La realtà che ho conosciuto è quella
di un mondo di tanti anni fa. Case costruite con terra e fango e assenza
di strumenti e mezzi della nostra società tecnologica, insomma sembra di
immergersi in un mondo del passato, di un passato remoto. Eppure quel
mondo così lontano dalle nostre comodità e dai nostri agi mi ha cambiato
profondamente la vita. Oggi devo dire che quella esperienza mi ha portato
a una sola conclusione: oggi io il paradiso lo vedo in quel mondo lì, in quel
modo di vivere, nella gioia e nella felicità degli occhi di quei bambini.»
Luigi, ci vuoi dire a quali regioni del Brasile ti riferisci?
«Sono le regioni più rurali, quelle dell’entroterra. Più che di geografia vorrei
parlarti della gioia di vivere di quelle persone».
Interviene la giovane moglie Joselita che dice: «Soprattutto dell’amore.»
Riprende Luigi: «Si è vero, l’amore che si respira in quei luoghi è straordinario.»
Luigi, in Brasile, quale attività svolgevi?
«Noi avevamo un bar e fittavamo una villa in una zona turistica e ogni tanto
andavamo a trovare la famiglia di mia moglie Joselita che vive nell’entroterra. Devo dire che avrei tanto voluto vivere lì. Sono affascinato dal modo
con cui ti guardano le persone, soprattutto i bambini. Il fatto stesso di raccontarlo adesso mi mette una grande emozione addosso. La semplicità
di quel mondo, l’essere felici per poco ti dà una gioia immensa. Regalare
una caramella a uno di quei bambini è l’equivalente di regalare una play
station a un nostro ragazzo. Un mondo semplice, fatto di cose semplici in
cui la gioia di vivere è presente in ogni attimo. Non esiste la nostra frenetica corsa verso non si sa cosa… lì non hai da seguire mode e rispettare
il giudizio degli altri, per la semplice ragione che gli altri non ti giudicano
ma ti amano.»
Scusa Luigi, ma perché sei tornato a Ginosa?
«Siamo tornati qui perché a mia moglie piace l’Italia e poi abbiamo deciso
di avere un figlio e qui ci sono servizi sanitari di qualità che garantiscono
una certa sicurezza.»
Posso chiederti perché decidesti di andare in Brasile?
«Posso dirti che la decisione di andare in Brasile nasce da una delusione
amorosa, anche se avevo già nella testa l’idea di andare in quel Paese
di cui avevo sentito un gran bene. Mi avevano parlato soprattutto della
regione di Bahia.»
Luigi, vuoi parlarci del tuo sogno nel cassetto?
«Il mio sogno è quello di aprire, in una zona rurale del Brasile, un Centro
di aggregazione per la formazione professionale dei ragazzi. Per un tale
progetto servirebbero un sacco di soldi che io non ho.»
Oltre il grande sogno hai delle idee più semplici che, tradotte, possono aiutare quei ragazzi. Vuoi dirci quali sono?
«Intanto vorrei che loro vivessero un Natale diverso dal solito e poter ricevere dei doni sarebbe una gioia incredibile. Per questo ho pensato di
realizzare un calendario contenete foto da me scattate a quei ragazzi e,
basta una piccola offerta, per riceverlo e con quelle offerte spedire i regali
a quei ragazzi. È una piccola cosa ma sono sicuro che darebbe loro una
immensa gioia.»
Che dire, speriamo che Luigi, anche con l’aiuto di questo nostro articolo,
possa coronare il suo sogno. Parlando con lui ho avvertito la stessa gioia
che ho visto negli occhi degli amici dell’OMG. Chi volesse saperne di più
può visionare il video realizzato da Luigi che si può scaricare da yuotube,
basta digitare Ginosa Brasile, oppure su facebook andando alla pagina di
Luigi Guarino.SG
36
personaggi
La Goccia n. 23 - 19 novembre 2011
I Maestri del lavoro ginosino
Felicetta Panico
Rubrica a cura di Adele e Stefano Giove
Il nostro giornale, con questa nuova rubrica, vuole raccontare ai lettori, la storia del
lavoro ginosino e dei suoi
protagonisti. Attraverso le
nostre interviste cerceremo
di farci raccontare dalla voce
dei protagonisti come hanno
vissuto i grandi cambiamenti
che hanno caratterizzato l’ultima metà del secolo scorso,
ovvero gli anni del boom economico, Leggerete, quindi, i
racconti e le interviste che
questi Maestri del lavoro ci
concederanno e che sono le
tante tessere che compomgono il puzzle
della nostra storia.
Cominciamo la nostra rubrica con un racconto-intervista a Felicetta Panico concessaci l’anno scorso.
Mi chiamo Felicetta Panico (mi conoscono
tutti come Felicetta Tangorra, molti pensano sia un soprannome, in effetti era il cognome di mia madre) sono nata a Ginosa il
25 gennaio 1930. La mia esperienza lavorativa è iniziata in campagna, andavo insieme a mio padre e avevo in dotazione una
zappa stretta, che doveva essere più funzionale per una ragazza della mia età.
Quel tipo di lavoro a me non piaceva perché era molto faticoso e dissi a mio padre
e a mia madre che volevo intraprendere il
mestiere di sarta; loro mi chiesero quale
tipo di sartoria intendevo imparare ed io risposi: «quella che realizza le “imbottite”
(che sarebbero le coperte trapunte)». D’altra parte alcuni tipi di lavori di sartoria li
avevo imparati per conto mio, quello
dell’imbottitura delle coperte trapunte poteva essere una buona possibilità di lavoro.
Devo dire che mio padre e mia madre avevano delle forti perplessità rispetto a questa mia scelta in quanto sapevano benissimo che il lavoro di imbottitura delle coperte
era piuttosto pesante; tuttavia io di nasco-
sto avevo già contattato la sarta (“la
mèstre”) Gemma Delfino, che ancora oggi
ringrazio perché mi prese subito
“a mèstre”. E ricordo che appena diventata sua allieva mi disse: «Felicetta, ti insegnerò il
mestiere.»
Cominciò così, all’età di 12 anni,
il mio viaggio nel mondo della
sartoria e iniziai ad andare “a
mèstre”. All’epoca, andare a
mèstre non è come si intende
oggi l’apprendistato. Iniziai nel
mese di settembre del 1942.
Nel mese di gennaio del 1943,
un’altra sarta che cuciva le imbottite trapunte chiamò mio padre e gli disse: «Perché non hai fatto venire da me tua figlia?».
Mio padre le rispose: «Mica sono stato io a
dirle dove andare, ha fatto tutto
lei; è stata lei che senza chiedere il parere di nessuno ha
scelto la mèstre, noi non volevamo nemmeno che scegliesse
questo tipo di sartoria, perché è
un lavoro pesante». La mèstre,
comunque, chiese a mio padre
se potessi andare ad aiutarla
per qualche settimana, visto
che aveva molto lavoro, ci andai.
«Proprio questa esperienza con l’altra
mèstre mi consentì di perfezionare bene il
mestiere». Sono andata a mèstre complessivamente per otto mesi.
Il caso volle che una mia vicina di casa mi
chiese come procedeva il mio insegnamento a mèstre ed io le risposi che avevo
rubato il mestiere e che mi sentivo in grado
di realizzare una coperta trapunta da sola.
La vicina mi disse se me la sentivo di farne
una per lei. Io, senza un momento di esitazione, risposi: «Sono pronta!».
Nonostante le preoccupazioni e la paura
che mi facevano tremare le gambe, cominciai il lavoro e alla fine «la ‘mbuttite » riuscì.
Questo primo lavoro ben fatto cambiò la
condizione di vita in casa mia. La proprietaria della coperta che avevo realizzato
disse a tutti i suoi conoscenti che la coperta gliela avevo realizzata io e che il lavoro
era di qualità. Da questa prima coperta iniziò una richiesta così forte che dentro casa
mia si lavorava notte e giorno. Infatti mentre la notte “battevo la bambagia”, il giorno
riempivo e cucivo le coperte.
Questo lavoro continuò per molti anni. Nel
1952 mi sposai con Angelo Costantino e
continuai a svolgere questo lavoro anche
dopo il matrimonio. Un giorno dissi a mio
marito: «Noi dobbiamo realizzare non solo
la cucitura delle coperte ma dobbiamo fornire ai clienti tutto, sia la stoffa sia la bambagia. Andiamo a Bari e vediamo come ci
possiamo organizzare.» Andammo a Bari
e mi resi conto che comprare le
stoffe all’ingrosso, avrebbe permesso una notevole riduzione
dei costi e mentre da Bari si potevano ritirare le stoffe, il caso
ha voluto che a Santeramo individuassi un grossista dove era
possibile comprare il filo per cucire, la lana e la bambagia (che
si vendeva a ballette). Noi non
avevamo automezzi, ma il grossista mi
disse che avrebbe potuto portare a casa
mia sia la bambagia sia la lana ed io cominciai a vendere anche la lana. Come si
dice: da cosa nasce cosa e l’attività commerciale procedeva di pari passo con il laboratorio di sartoria. Subito dopo decidemmo di aprire un negozio di articoli da
corredo, quindi fornivo alle mie clienti l’intero corredo e gli cucivo l’imbottita.
Una mia cliente che aveva acquistato tutto
il corredo per la figlia mi disse: «Felicetta,
adesso mi manca solo l’abito da sposa.
Dove posso andare?». La mia risposta fu
questa: «Angelina, non posso farti niente,
per dare ai clienti la possibilità di scegliere
personaggi
dovrei avere la disponibilità di un assortimento di almeno una ventina di abiti da
sposa e non me lo posso permettere.» Lei
replicò dicendomi: «A me non interessa,
vedi come devi fare, perché io non posso
andare da nessun’altra parte a comprare
l’abito da sposa». Era il 1960.
Andai a Putignano per comprare una ventina di abiti da sposa. Devo dire che i costi
erano veramente alti e questo mi indusse a
pensare che dovevo tentare di realizzare
gli abiti da sposa direttamente. Dissi a mio
marito che dovevamo andare a Bari a comprare le stoffe che servivano per realizzare
l’abito da sposa. Realizzai il vestito e ci
rendemmo conto che «Era riuscito bene ed
era bello!». Questo risultato divenne lo
strumento che ci permise di avviare una
nuova fase della nostra attività (siamo alla
terza diversificazione). Tanta gente di
Ginosa veniva a chiederci di realizzare gli
abiti da sposa. E lo faceva con una grande
dose di fiducia che si spingeva sino al punto di non stabilire dei prezzi preventivi e a
quelli che mi dicevano di non poter spendere tanto io rispondevo che non dovevano avere alcun timore, avrei fatto in modo
che i costi fossero contenuti al massimo.
La mia filosofia di vita era quella che bisognava lavorare a prezzi giusti per avere più
commesse.
Altra tappa importante della mia attività è
stata il raggiungimento della maggiore età
da parte di mio figlio Emiliano (Emilio in famiglia). Dissi a lui se voleva impegnarsi
nella gestione dell’azienda e dell’attività e
assumere, in prima persona, il peso della
gestione delle nostre attività. Emilio mi disse di sì, cominciammo con l’acquisto di alcuni automezzi (un furgone e una macchina) e con la realizzazione di alcune collezioni di abiti da sposa Costantino.
La prima collezione l’abbiamo presentata a
Parigi. Si trattava di una esposizione collettiva e questo ci permise di confrontare il
nostro lavoro e le nostre realizzazioni con
quelle degli altri. Devo dire che c’erano abiti più belli dei nostri e abiti meno belli. Diciamo che questa prima esperienza ci ha
incoraggiato a proseguire. La seconda
esperienza fu la partecipazione ad una fiera in Germania. Abbiamo partecipato ad
La Goccia n. 23 - 19 novembre 2011
eventi fieristici a Bari, Milano e altre città
italiane. L’azienda e il marchio della nostra
confezione di abiti da sposa si affermava
ogni giorno di più e questo richiedeva un
salto di qualità anche sul piano organizzativo. Avevamo un negozio sul corso V. Emanuele, all’angolo con via Roma. Ma quel laboratorio era diventato molto piccolo. Prendemmo in fitto un altro locale su via Tagliamento per spostare lì l’attività di sartoria.
La clientela aumentava in virtù della nostra
scelta di limitare al minimo i guadagni e offrire alla clientela prezzi veramente convenienti. Noi puntavamo all’affermazione del
nome, secondo me, il nome vale più del
guadagno.
Il nome della nostra sartoria e dei nostri
abiti da sposa diventava sempre più conosciuto e questo ci impegnava a realizzare
delle collezioni sempre più granådi che venivano presentate in ogni angolo del mondo: dagli Stai Uniti al Giappone alla Cina. A
proposito dei cinesi voglio dirvi che in occasione di una esposizione da noi realizzata
a Milano una cliente cinese venne a comprare tutta la nostra collezione e devo dire
che quella collezione fu interamente ricopiata dai cinesi e ce la siamo rivista presentata da questa cliente in occasione di una
sfilata a Dusseldorf.
Un altro aspetto importante che voglio sottolineare è che dalla nostra sartoria sono
venute fuori quasi tutte le sarte e le stiliste
che oggi sono presenti nel nostro territorio
che così bene si stanno comportando nel
portare avanti l’attività di sartoria e dell’abito da sposa ginosino.
Voglio aggiungere, però, che oggi c’è un
aspetto che si sta trascurando in un settore
come quello dell’abito da sposa e che, a
mio giudizio, è la prima questione da tenere in considerazione. Mi riferisco alla creatività. Oggi, purtroppo viene trascurata e
questo succede sia in Italia sia nel resto del
mondo. Senza creatività non si va da nessuna parte!
Per chiudere vi racconto un aneddoto: in
occasione di una sfilata, un ricamatore di
Varese volle confrontare i suoi disegni con
i miei. Alla fine, il ricamatore di Varese mi
chiese una trasfusione di sangue per trasmettergli il mio talento.
37
Il piacere di
leggere un libro
Rubrica di
Viola Lavermicocca
I QUADERNI DEL
PIANTO
Di Marcela Serrano
Una giovane sudamericana dà alla
luce una bambina in ospedale. Dopo
pochi giorni dalla nascita purtroppo
le comunicano che una violentissima
febbre ha stroncato la vita della piccola. In ospedale non permettono alla mamma di vedere per l’ultima volta
sua figlia. Perché mai? Una giornalista le dà una mano a scoprire che in
quell’ospedale sono troppo frequenti
le morti infantili sospette. Vengono a
galla storie di rapimenti, di traffici illegali di organi e adozioni affatto trasparenti. La rabbia e l’aiuto della giornalista spinge la povera ragazza ed altre
vittime a costituire un’associazione
che denunci i crimini. Il destino beffardo vuole che durante una conferenza
dell’associazione, la protagonista riconosca sua figlia che cammina con la
sua manina in quella di un’altra donna,
la moglie del ministro degli Interni. Le
si fionda addosso e abbracciandola
cerca di strapparla alla donna. Questo
gesto impulsivo le costerà il ricovero in
un ospedale psichiatrico dove lotterà
per non impazzire e per continuare a
cercare la verità.
38
avvenimenti
La Goccia n. 23 - 19 novembre 2011
Festa dell’Accoglienza per i piccoli della
Scuola dell’Infanzia “G. Deledda”
“A … come AMICO” è il titolo del Progetto Accoglienza del nuovo anno scolastico
che è stato festeggiato nei due plessi di
Scuola dell’Infanzia “Deledda” (Lombardo
Radice- C. Lorenzini) il 25 e 26 ottobre. La
manifestazione è stata contraddistinta da
una profusione di canti e balli realizzati dai
piccoli alunni, divenuti per poche ore simpatici coniglietti come il loro amico “GIULIO
CONIGLIO””, personaggio mediatore che
li accompagnerà nelle varie esperienze didattiche durante il loro percorso formativo.
Alla presenza delle famiglie, con la loro esibizione , i bambini più grandi hanno dato
l’avvio all’anno scolastico 2011-2012, porgendo il benvenuto a tutti i nuovi “piccoli”
che hanno fatto il loro ingresso “ufficiale”
nel mondo della scuola.
Ci sono stati momenti caratterizzati da tante
sorprese ed emozioni… soprattutto con l’arrivo di due giovani pagliacci “Camuffola e
Alessandro “ i quali, hanno allietato la festa
con giochi e scenette divertenti e coinvolgenti.
Questa manifestazione non è servita unicamente a far divertire i bambini,
ma a farli socializzare tra di loro, sorridere durante la gran parte delle ore
del suo svolgimento e far superare la
timidezza che è tipica di molti piccoli.
Gli alunni, principali protagonisti di questo
evento festoso ed i loro genitori, sono stati
salutati dal Dirigente Scolastico prof. Ales-
sandro Calabrese che ha auspicato loro un
buon anno scolastico, puntualizzando l’importanza della collaborazione nel processo educativo e formativo degli alunni, tra
l’istituzione scolastica, le famiglie e le altre
agenzie educative.
Ins. Rosanna Curci
Il cordoglio di Petro Lospinuso, Arnaldo
Sala e di tutto il PDL jonico per la
scomparsa dell’adorata Mamma di
Gianfranco Chiarello
Il Coordinatore ed il Vice-Coordinatore Provinciale PDl
di Taranto, Pietro Lospinuso ed Arnaldo Sala, Consiglieri
Regionali, hanno diffuso la seguente nota: “Tutto il Partito
jonico, tramite noi, rivolge un fraterno pensiero a Gianfranco
Chiarelli, che piange la sua adorata Mamma, condividendone il
grande dolore.”.
eventi sportivi
39
La Goccia n. 23 - 19 novembre 2011
CHAMPIONS WEEK 4
CHAMPIONS WEEK 4 - TERZA
SECONDA GIORNATA GIORNATA – MEETING POINT LEADER
MEETING E DECA
VOLANO
Pos. Squadra
Nella seconda giornata del Champions
Week 4, vittorie importanti per De.ca e
Meeting Point (anche se in modo diverso),
e rilancio per Tua Immobiliare.
Partiamo dalle due squadre in vetta.
Meeting supera con un combattuto
5-3 i Cavalieri Teutonici grazie al solito
Papapietro e ad una doppietta del giovane
Ribecco. Per gli sconfitti, a nulla sono
servite le sigle sul tabellino di Lombardi e
Di Nanna Giuseppe.
De.ca vince 3-0 a tavolino contro Costan,
data la non presenza sul campo di gioco
di almeno quattro tesserati per i bianchi.
Partita non disputata e vetta conquistata
facilmente.
Nella partita di cartello, Ottica D’Alconzo
batte 4-1 Piazza Roma grazie alla tripletta
del sempre presente (nei tabellini degli
scorer) Tarantini ed al primo gol di Petrera.
Per la squadra di Viceconte torna al gol
Minerva.
Tua Immobiliare vince 6-4 su Prestiti e
mutui (che aveva riposato) e si porta a tre
punti in classifica. Mattatore del match,
il presidente-calciatore Bianco, autore di
una pregevole tripletta, coadiuvato dalla
doppietta di Rucci e dal gol di Lozito. Per
la compagine di Mr. Fiorito, buona prova di
Antonio Bianco, abile ad insaccare 2 reti.
Nell’altra partita, Aut. Ricchiuto vince 3-0 a
tavolino contro La Cantina. Stesso motivo
della precedente sopra citata, ma, con
qualche polemica in più.
Ha riposato Gamelux.
Nella prossima giornata scontro al vertice
fra De.ca e Meeting Point. Chi vince vola
solitaria.
Baldassarre D’Angelo
I proverbi
Punti Giocate Vittorie Pareggi Sconfitte GF GS DiffReti
1
MEETING POINT
9
3
3
0
0 21
9
12
2
OTTICA D'ALCONZO
7
3
2
1
0 16
5
11
3
AUTOC.RICCHIUTO
7
3
2
1
0 10
6
4
4
DE.CA.
6
3
2
0
1 18
8
10
5
A.S. TUA IMMOBILIARE
3
3
1
0
2
8 24
-16
6
PIAZZA ROMA
3
2
1
0
1 12
5
7
B&B I CAVALIERI TEUTONICI
3
2
1
0
1
8
8
0
8
GAMELUX
3
2
1
0
1
9 14
-5
9
COSTAN S.R.L.
0
3
0
0
3
6 12
-6
10
PRESTITI&MUTUI
0
2
0
0
2
8 13
-5
11
LA CANTINA
0
2
0
0
2
2 14
-12
7
La terza giornata ha visto ci dice che Meeting ambisce al titolo, dopo i piazzamenti delle
scorse edizioni, e che Ottica e Ricchiuto non mollano l’osso!
La nuova capolista supera gli ex appaiati di Deca con un 6-4 che rispecchia l’equilibrio
delle due compagini. Deca cerca di ottenere il pareggio ma non riesce a fermare il bomber
Papapietro, che firma altre 3 reti, e Riccardi , in giornata di grazia (tripletta anche per lui),
nonostante la doppietta di Mancuso.
Autocarrozzeria Ricchiuto rischia di cadere contro Costan, ma, grazie alla tecnica di alcuni
suoi tesserati, tipo i fratelli Lapiscopia, supera soltanto nel finale i suoi avversari con un
risicato (ma ricco di patos) 4-3, e sale a quota 7 in classifica.
Ottica D’Alconzo vince agevolmente (9-1) contro Tua Immobiliare e dimostra di aver trovato l’uomo che mancava, ovvero Tarantini. Per la squadra di Lozito, salva la faccia l’attaccante Pugliese.
Dopo il riposo, Gamelux trova la prima vittoria stagionale contro Prestiti e Mutui, ringraziando Lanera e Duca (quando si dice la vendetta degli ex) che ne mettono a segno cinque.
Per la squadra di Apollaro ottimo Iacovino con tre perle.
Ha riposato Cavalieri Teutonici ed è stata rinviata Piazza Roma-La Cantina.
Nei bomber Papapietro dirige con 11 reti, mentre la miglior difesa spetta a Piazza Roma e
Ottica D’Alconzo con meno 5.
Baldassarre D’Angelo
Falsa partenza per il Team Ginosa
Il campionato 2011/2012 è iniziato con molte speranze e tante ambizioni per i ragazzi di
mister Noia. La rosa è stata radicalmente cambiata rispetto alle scorse stagioni, con un
cambio generazionale sostanziale. Le prime due giornate han visto trionfare il Team Ginosa
dapprima sul campo del Francavilla, e la seconda giornata in casa con il Cocoon Fasano.
Dopo queste belle prestazioni un pò la sfortuna e alcune scarse prestazioni hanno
consentito un filotto di otto partite senza vittorie e addirittura con sei sconfitte. Il pubblico
di casa, nonostante ciò, continua a dimostrare affetto e attaccamento alla squadra, ma tutti
dovrebbero farsi un esame di coscienza e tirar fuori le motivazioni che fino ad ora hanno
latitato. Maggior impegno e dedizione in allenamento e in partita non possono far altro che
bene all’intero Team Ginosa, e tutti si attendono nelle prossime giornate quel cambio
radicale di mentalità che serve per tornare a vincere e soprattutto a convincere!!
Vincenzo D’Angelo
secondo
Giovanni Carducci
40
La Goccia n. 23 - 19 novembre 2011
avvenimenti sportivi
avvenimenti sportivi
La Goccia n. 23 - 19 novembre 2011
41
SECONDA CATEGORIA / Pareggio a reti bianche nella tana della vice-capolista
SECONDA CATEGORIA / Ennesimo successo interno e primato conservato
I biancazzurri superano indenni l’ostacolo La Biscegliese impattando per 0-0
nel pantano del “Di Liddo” e conservano “virtualmente” la testa della classifica.
La corazzata biancazzurra non conosce ostacoli e, grazie ad una rete del baby Anzillotta, affonda il quotato Real
Gioia, conservando “virtualmente” il primato in classifica, in attesa dell’esito del ricorso per la gara contro il
Giovinazzo al fine di riavere i tre punti conquistati sul campo. Domenica, intanto, altra gara casalinga contro il
fanalino di coda Real Sannicandro, con l’imperativo di vincere per continuare a volare alto.
Ginosa, pari senza reti nel big-match di Bisceglie
Nel primo vero scontro diretto per il vertice,
il Ginosa supera l’ostacolo La Biscegliese
impattando per 0-0 nel pantano del “Di Liddo”. Gara disputata per quasi tutti i novanta
minuti sotto una pioggia battente
che ha condizionato non poco
le trame di gioco di entrambe le
squadre che comunque hanno
dato vita ad un match combattuto
ma agonisticamente corretto. Partenza decisa degli ospiti che dopo
appena due giri di lancette si rendono pericolosi con Cifarelli S., il
quale dal vertice destro dell’area
lascia partire un diagonale insidioso sul quale manca l’appuntamento Magno a pochi passi dalla
porta. Lo stesso Magno al 10’ è
costretto a dare forfait per infortunio (si ipotizza uno stiramento)
e la mancanza del suo peso in
avanti si fa sentire. La replica dei
padroni di casa si registra al 15’
quando una disattenzione della
retroguardia biancazzurra lascia
aperto un varco sul quale si inserisce D’Errico che conclude a lato di poco.
L’ultimo sussulto della prima frazione giunge a tempo scaduto quando sugli sviluppi di
un corner battuto dai biscegliesi, Bozza respinge sulla linea la minaccia. Nonostante il
terreno pesante reso viscido dalla pioggia,
la ripresa vede entrambe le compagini non
risparmiarsi alla ricerca del guizzo vincente.
Al 7’ Cifarelli S. ci prova su calcio piazzato dalla distanza con la sfera che sorvola
di pochissimo la traversa, mentre al 10’
su capovolgimento di fronte Cifarelli A. si
oppone con bravura ad una conclusione
ravvicinata di D’Errico. Al 25’ Ciaurro si
libera al tiro e, dal limite, conclude a rete
impegnando severamente Napoletano che
si rifugia in angolo. Il Ginosa cerca di impensierire la retroguardia di casa sfruttando le abilità di Stefano Cifarelli che al 37’
lascia partire, su punizione dai venti metri,
una parabola velenosa che scheggia l’incrocio. Sino alla fine accade ben poco con
i ginosini che controllano con ordine le ultime folate dei padroni di casa e mettono
in cascina un punto prezioso che li colloca
“virtualmente” al terzo posto in classifica, in
attesa dell’esito del ricorso presentato per
la gara col Giovinazzo. A tal proposito, la
società biancazzurra capeggiata dal patron
Vincenzo Ribecco intende mettere a conoscenza tutti gli sportivi
di fede ginosina che, al
termine dell’incontro col
Giovinazzo, il direttore di
gara ha trascritto erroneamente una sostituzione
(un fuoriquota al posto di
uno juniores) inducendo il
Giudice sportivo a decretare la sconfitta a tavolino.
Tabellino della gara (La
Biscegliese-Ginosa 0-0)
LA BISCEGLIESE: Napoletano, Bombini, Curci,
Gisondi, Logoluso, Ciardi, De Cillis, Guarino (10’
st Perrone), D’Errico (27’
st Campese), Caprioli,
Dell’Olio (20’ st Sciascia).
A disp.: Sinigaglia, Preziosa, Lafranceschina, Grilli.
All. Di Pierro
GINOSA: Cifarelli A., Caramia, Pagone,
Bozza, Casalingo, Bommino, Latagliata,
Presicci, Magno (10’ pt Parisi (19’ st Anzillotta)), Cifarelli S., Ciaurro. A disp.: Larocca, Giosuè, Maggiore, Castellano, Lombardi. All. Pizzulli
ARBITRO: Colecchia di Bari.
NOTE: Ammoniti De Cillis e Guarino (B),
Latagliata e Parisi (G).
Domenico Ranaldo
([email protected] - www.asginosa.it)
Ginosa, piegato il quotato Real Gioia
E’ un Ginosa che non conosce ostacoli: anche il
quotato Real Gioia deve
inchinarsi ai biancazzurri
che, grazie ad una rete
del giovane Anzillotta, si
aggiudicano lo scontro
diretto contro i baresi.
Dopo una prima fase di
studio, al 20’ i padroni di
casa si rendono pericolosi con Bommino che,
sugli sviluppi di un calcio
piazzato dall’out sinistro
battuto da Ciaurro, irrompe in area mandando la
sfera sull’esterno della
rete. La replica ospite
giunge al 28’ quando una
conclusione maligna di
Colacicco dalla distanza
trova la pronta respinta
di Cifarelli A. che si rifugia in angolo. Col passare dei minuti, gli jonici
guadagnano terreno ed
al 37’ sbloccano il risultato: Cifarelli S. pennella
un perfetto assist in area
per la testa di Anzillotta
che ringrazia ed infila
l’angolo più lontano alla
destra dell’incolpevole
Moschetti. La ripresa
vede un Ginosa amministrare con ordine il vantaggio, cercando di sfruttare le ripartenze. Trascorre appena un minuto
ed il raddoppio sembra
cosa fatta quando l’e-
stroso Stefano Cifarelli
tenta, su punizione dai
venti metri, di sorprendere l’estremo difensore ospite che si supera
neutralizzando la minaccia. Al 28’ il Real Gioia ci
prova con Pascalicchio
su punizione dal limite
con la sfera che sorvola di poco la traversa.
I biancazzurri cercano
di assestare il colpo del
ko ed al 47’ Ciaurro, ben
servito da Cifarelli S., si
invola solo verso la porta e, invece di piazzare
il tiro, cerca di dribblare il portiere in uscita il
quale non si fa sorprendere togliendo la sfera
dai piedi dell’attaccante ginosino. Negli ultimi
tre minuti di recupero dei cinque concessi dal
direttore di gara, si registra un forcing confuso
dei baresi che non produce alcuna sostanza.
Domenica il Ginosa sfiderà, nella seconda
gara casalinga consecutiva, il fanalino di coda
Real Sannicandro, con l’intento di conquistare l’ennesimo successo e continuare a volare
alto.
Tabellino della gara (Ginosa-Real Gioia
1-0)
GINOSA: Cifarelli A., Bozza, Pagone (4’ st
Lombardi), Giosuè, Casalingo, Bommino, Anzillotta,
Presicci, Ciaurro, Cifarelli
S., Latagliata. A disp.: Larocca, Castellano, Caramia,
Bonsignore, Maggiore, Parisi. All. Pizzulli
REAL GIOIA: Moschetti,
Maggi (27’ st Lopez), Donvito, Orfino F., Guagnano (17’
st Orfino D.), Bonfardino (31’
st Surico), Calabrese, Colacicco, Dragone, Ammaturo,
Pascalicchio. A disp.: Ascatigno, Pagano, Soria, Celiberti. All. Narraccio
ARBITRO: Nasca di Bari.
RETE: 37’ pt Anzillotta.
NOTE: Ammoniti Ciaurro
(G), Calabrese (RG). Espulso al 46’ st Pascalicchio
(RG) per proteste.
Domenico Ranaldo
([email protected]
www.asginosa.it)
42
La Goccia n. 23 - 19 novembre 2011
avvenimenti sportivi
Ass. Hobby pesca, 12° raduno pesca al colpo:
tanto vento e pochi pesci, ma a vincere è lo spirito
Il maltempo registrato nelle scorse settimane non ha risparmiato nemmeno il 12°
raduno di pesca al colpo previsto per il 6
novembre e rinviato alla scorsa domenica 13. Scenario dell’evento, organizzato
dall’ “Associazione dilettantistica sportiva Hobby pesca – ambiente natura’’ di
Ginosa, il lago Prichicca situato in contrada Caccamone, nei pressi di Castellaneta.
Quindici gli appassionati pescatori che
hanno preso parte alla gara. Sono le 7 del
mattino e i partecipanti si radunano come
di consueto presso il ristorante pizzeria “Al
laghetto’’ dei fratelli Stano, dove consumano la colazione omaggio. Non c’è niente di
meglio che caffè e cornetto in compagnia
di persone che condividono la stessa passione prima di una bella pescata. Una volta effettuati i sorteggi per scoprire in quale
delle due postazioni si opererà, ci si spo-
sta sulle sponde del lago. Gli atleti depositano le rispettive borse contenenti
le attrezzature sul terreno ancora umido
e si apprestano a montare il necessario
per una perfetta riuscita della sessione.
Alle 8,30 si ode il fischio d’inizio. Esche
e terminali in acqua, quindi, e che vinca
il migliore. Se la settimana precedente
a farla da padrone era un forte scirocco,
adesso è il vento di tramontana a infastidire i garisti, costretti ad aumentare
il peso dei galleggianti per lanciare più
lontano. Le ore passano lente e i pesci
salpati si contano sulle dita di una mano.
Sembra che i pinnuti non abbiano particolarmente fame malgrado le grandi
quantità di pasture gettate per stuzzicare il loro appetito. Galleggianti immobili, mossi unicamente dalle increspature
formatesi in superficie e da qualche
timidissima mangiata.
Intorno alle 11, poi, pochi esemplari di alborelle e scardole si risvegliano e aggrediscono
i bigattini posizionati
sugli ami. È il massimo
che la giornata regala
purtroppo. La fine dei
giochi viene decretata allo scadere delle
tre ore previste. Ora,
si passa ad una rapida
pesa del magro bottino
conquistato.
Settore A
1-Luigi Gasparre
2-Emanuele Pignalosa
3-Marco Rosato
Settore B
1-Filippo Donvito
2-Vito Rosato
3-Giuliano Galgano
Ad ognuno dei classificati di settore va
un trofeo ed un set di
utili accessori da pesca. Dopodichè, vengono rivelati i nomi degli assoluti. Al primo posto si piazza Luigi
Gasparre di Mottola con 1.200 punti. Oltre
ad una canna Karisma di 7 metri, il vincitore
porta a casa la coppa per il pesce più grande, una scardola di 400 grammi, e quella per
il maggior numero di prede, ben 20. Secondo
posto per il ginosino Emanuele Pignalosa,
che con 550 punti conquistati ottiene di diritto una canna Karisma di 6 metri. Medaglia di
bronzo, invece, per Filippo Donvito di Gioia
del Colle, che totalizza 500 punti e guadagna
così una comoda sedia pescatore. Si conclude così il 12° raduno di pesca al colpo, caratterizzato da tanto vento e poche catture. Del
resto, chi ama questa disciplina lo sa bene:
la pesca sa essere tanto fruttuosa quanto
avara e che un giorno non è come l’altro.
Miki Marchionna
attualità
La Goccia n. 23 - 19 novembre 2011
Pubblicità pagina intera
43