Dialoga! Voce del verbo “relazionarsi”. Ogni volta che dialoghiamo

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Dialoga! Voce del verbo “relazionarsi”. Ogni volta che dialoghiamo
 Dialoga!
Voce del verbo “relazionarsi”.
Ogni volta che dialoghiamo attuiamo una relazione.
Ogni volta che ci relazioniamo permettiamo a noi stessi e agli altri di dialogare.
Accettiamo di metterti in gioco e di crescere.
Accettiamo di donare e accogliere “ricchezza”: ricchezza di vita, di esperienza, di fede.
 E’ quanto è avvenuto tra Maria e Dio.
 Dove? In casa di Maria.
Nel luogo per eccellenza della quotidianità e del lavoro.
Nel luogo fondamentale degli affetti.
Come dire: il dialogo rende familiari.
Il dialogo fa sentire a casa.
Il dialogo ci fa sentire in casa.
Il dialogo permette di esprimere, nutrire, alimentare gli affetti.
Il dialogo permette di entrare nella casa – nel cuore dell’altro.
E’ il caso di dirlo: potenzialità del dialogo!
 Verrebbe da aggiungere: e che dialogo! Tra Dio e Maria.
Gli esperti della comunicazione e della relazione direbbero: questo è un dialogo – una conversazione di
qualità.
Ci sono tutti gli ingredienti che lo rendono tale.
SI tratta di un dialogo “personale”: tra persone.
Tra persone anche nel senso che non è “impersonale”: i nostri 2 interlocutori non rimangono sul generico
e non si mantengono ai luoghi comuni e scontati ( del tipo: “Bella giornata oggi?!”)
Ma sono soprattutto due gli elementi cruciali e significativi del loro “dialogare”:
- c’è un ascolto attento e partecipe fra loro.
Se non c’è capacità di ascoltare non c’è autentico dialogo e relazione;
-
c’è “condivisione” … condivisione di vita … il che significa “intimità”. I temi da loro toccati e le
parole usate mostrano come i due non rimangano in e alla superficie ma evidenziano la capacità di
scendere in profondità … soprattutto di toccare ed entrare nel cuore dell’altro.
Si dice a ben vedere che la conversazione di qualità richieda fondamentalmente la disponibilità a
rivelare se stessi, i propri sentimenti e pensieri. E’ un dialogo di sostanza!
 Ma non finisce qui: tanto Dio quanto Maria sanno “mantenere” alla grande una conversazione di qualità.
Ci sono tutti gli elementi che permettono questo mantenimento:
-
contatto visivo con il proprio partner, quando ci parla. E’ inevitabile che parlare di certi argomenti
… che tematizzare la vita non lo si possa fare se non guardandosi negli occhi;
-
non fare qualcos’altro mentre si ascolta la controparte. Che brutta sensazione ne riportiamo
quando questo succede! Maria e l’Angelo sono talmente presi … sono per così dire rapiti … sono
“in-tenti”. Non c’è quasi interruzione … non c’è distacco (non c’è la pubblicità) … non c’è distanza
… il livello della comunicazione non solo di contenuti ma anche degli affetti è davvero alto;
-
cercare di cogliere i sentimenti dell’interlocutore … e lo si fa ponendosi almeno interiormente un
interrogativo: quali emozioni sta vivendo l’altro? E quando pensi di conoscere la risposta, fai una
bella cosa: chiedi una conferma a lui .. o a lei;
-
infine gli esperti dicono che mentre si dialoga occorre “osservare il linguaggio del corpo e non
interrompere l’altro”.
Credo che ciascuno di noi non faccia difficoltà a cogliere e a ritrovare tutto questo nella scena
dell’annunciazione.
 Dialoga!
Facciamo ri-entrare il dialogo nella nostra vita, nelle nostre case, nelle nostre relazioni. Anche con quella
con Dio. Impegniamoci a ricercare, attuare, promuovere, mantenere un “dialogo di qualità”: personale, di
sostanza, di intimità. Basterebbe prendere uno degli elementi di cui sopra e applicarlo con impegno nella
nostra quotidianità. Ci sentiremmo e ci sperimenteremmo tutti più a casa, più in casa e più di casa …
appagati e contenti nel nostro cuore. Buona Immacolata