G a lileo G a lilei - Giornalino del Liceo Scientifico G. Galilei

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G a lileo G a lilei - Giornalino del Liceo Scientifico G. Galilei
Macerata
Liceo Scientifico
Giornale
(MC), anno“Galileo
Macerata
Galilei”del
2011(MC), anno VI, n° 4, Gennaio 2012
Novembre
VI, n° 2,Galilei”
Giornale del Liceo Scientifico “Galileo
dalla scuola
I trasporti mancati
Avete tutti notato i problemi che la scuola ha avuto Il Preside ha quindi deciso di sospendere i trasporti
per il trasporto alle lezioni di Educazione Fisica. Ab- per qualche giorno, in attesa di trovare un’azienda
biamo chiesto spiegazioni al Preside.
che sia più conveniente.
La provincia ha l’OBBLIGO di fornire strutture adeguate per l’Educazione Fisica alle scuole prive di palestra
o che comunque ne hanno una insufficiente per le attività a cui è destinata. Il Preside è un delegato provinciale, e in quanto tale sottoscrive contratti tra le palestre e le aziende di trasporto.
Purtroppo non sono state trovate alternative, e sebbene l’APM abbia leggermente ridotto gli aumenti di
prezzo, questo rimane ancora troppo alto.
Mentre negli anni scorsi la provincia copriva tutte le
spese per il trasporto, quest’anno provvederà solo con
un contributo forfettario, cioè una cifra non precisata
e non costante.
Il Preside ci ha infine informato che si svolgeranno
ulteriori incontri con la giunta, in particolare con l’assessore Lippi, per meglio definire le situazione e per
prendere decisioni definitive.
Dopo vari incontri in provincia, la giunta ha deciso di
coprire il servizio, almeno temporaneamente.
Parallelamente l’APM, l’azienda che gestisce i trasporti Noi del giornalino ci impegniamo a tenervi informati e
pubblici a Macerata, e che forniva anche gli autobus stiamo cercando di ottenere un’intervista con l’assesper le palestre, ha aumentato i prezzi dal 30% al 40%. sore Lippi.
dalla consulta provinciale
Energie di cambiamento
dei Rappresentanti Sara Buccolini e Maurizio Verducci
Educazione all’ambiente e allo sviluppo sostenibile
sono argomenti ricorrenti di cui sentiamo parlare più
volte nell’arco della nostra giornata. È proprio per
questo che, essendo sempre più importante al giorno
d’oggi essere “ecologically friendly”, la Consulta provinciale ha deciso di promuovere il concorso
“Immagini per la Terra” bandito da Green Cross Italia,
per sensibilizzare i giovani alle tematiche ambientali.
tura, disegno/fumetto, video, fotografia, tecniche multimediali, MMS, numeri monografici dei giornali di
classe/scuola. Il termine per la spedizione dei lavori è
fissato al 31 marzo 2012.
In palio ci saranno 1000 euro, destinati alla realizzazione di un progetto scolastico improntato sulla salvaguardia dell’ecosistema, per rendere la nostra scuola
più ecologica. Sarà possibile trovare materiali informaCon la XX edizione del progetto “Immagini per la Ter- tivi agli indirizzi internet www.immaginiperlaterra.it e
ra” si apre un nuovo ciclo della durata pluriennale www.greencross.it oppure potete rivolgervi ai vostri
orientato alla consapevolezza della necessità di modi- rappresentanti della Consulta.
ficare gli stili di vita e di consumo e al senso di reRicordiamo che i vincitori assisteranno alla cerimonia
sponsabilità che può manifestarsi attraverso la realizdi premiazione che si svolgerà prevedibilmente entro
zazione di azioni collettive e individuali di riduzione
il 15 novembre 2012, dove sarà presente il Presidente
della propria impronta ecologica. Il tema di quest’andella Repubblica Giorgio Napolitano.
no sarà: “Inizia da te, energie di cambiamento”. La
partecipazione può essere individuale, di classe o di Vi invitiamo a partecipare numerosi, non solo per il
gruppo e ai concorrenti è richiesta la produzione di premio in palio ma anche per approfondire l’argomenelaborati da sottoporre alla giuria del concorso utiliz- to, senza dubbio attuale e di vitale importanza.
zando le diverse tipologie della comunicazione: scritUn uomo passa la frontiera USA
con il passaporto fotocopiato sul
tablet
Brevettati scudi antisommossa
che interrompono il respiro con
onde sonore
IBM memorizza un bit in soli dodici atomi, cento volte più densamente che negli attuali hard-disk
dalla scuola
Speak Corner
Manifesto degli ideali
Lo Speak Corner è un progetto. Concepito e realizzato
da studenti, non è rivolto solo ad altri studenti come
classe sociale, bensì a tutti gli esseri umani. Nonostante sia solo un neonato, è il frutto di una cosciente riflessione, ma soprattutto è il prodotto di un profondissimo bisogno che ha sempre più preso il sopravvento e che ha trovato sbocco in quest’idea. Apparentemente frivolo, lo Speak Corner ha grandi pretese, ha
superbe intenzioni: creare un ambiente sereno dove
poter dare vita ad ogni emozione che ci preme dentro.
Una cerchia di amici dove, con estrema franchezza e
libertà, si può parlare di qualsiasi cosa, nell’unico limite del rispetto reciproco. Dai partecipanti si esige solo
un presupposto ovvero la volontà e il desiderio di
apertura al dialogo, il riconoscere che una possibile
soluzione per arrestare il repentino processo di estinzione dei rapporti umani stia proprio nel ricominciare
a vedere il prossimo non come un nemico, un rivale,
ma come un’umana fonte di saggezza da cui cogliere
nuove verità e con cui si può instaurare un dibattito;
non una guerra, ma un puro evolversi. Lo Speak Corner ha per ora ritrovo il giovedì dalle tredici alle quattordici, presso l’aula di auto-apprendimento della sede
centrale del Liceo Scientifico, ma queste norme possono liberamente cambiare a seconda delle esigenze dei
partecipanti, inoltre questo progetto aspira a non restare fine a se stesso ma a continuare il rapporto che
di Riccardo Frolloni
si crea nelle riunioni estendendolo anche al di fuori
dell’ambiente scolastico.
Vi assicuro che l’aria che si respira all’interno dello
Speak Corner non è così formale come questo foglio, è
invece un foglio bianco che possiede come ombra
un’opera d’arte magnifica, tanto potente che sta macchiando il foglio stesso, ancora è solo un bozzetto, ma
i pittori siamo Noi; che ognuno prendi i suoi pennelli
ed inizi ad esprimere se stesso imprimendo il colore
che più gli piace in questo unico ed immenso foglio
BIANCO!!!
23 Dicembre: tutti al palazzetto
Lo scorso 23 dicembre si è svolta la festa d’istituto al
palazzetto dello sport di Fontescodella che conclude
il primo quadrimestre. Questa tradizione è nata qualche anno fa grazie all’idea della prof. Colotti e dell’allora preside Verdinelli con la finalità di premiare le
eccellenze del nostro liceo ma anche per far esprimere gli studenti che durante la manifestazione possono
dare spettacolo del loro talento nella musica, nel canto, nel ballo… Nell’edizione di quest’ anno però ci
sono state delle novità come la partita di pallavolo
giocata da alcuni alunni, il banchetto all’entrata e alcune decorazioni realizzate dai ragazzi del 5E. I presentatori della manifestazione sono stati: Rebecca
Marconi, Federica Cristofanelli, Leonardo D’angelo e
Stefano Fermanelli. Anche quest’ anno sono state numerose le esibizioni dei ragazzi che hanno dato sfogo
alla loro passione per la musica: c’è chi si è esibito
cantando in coro (Cristina Angeloro, Giada Fratini,
Federica Spalletti, Martina Romano e Ilenia Gentili), e
da solista (Martina Romano). Hanno suonato anche
diversi gruppi musicali quali i Daevon, i Cellar Door,
di Marco Ramazzotti
gli Underground e i Cock Block. C’è stato anche chi
ha ballato (Maurizio Verducci, Ilaria Carlini e Leonardo Piermattei) e chi ha suonato da solista
(Pierfrancesco Ceregioli, Edoardo Altamura, Riccardo
Mazzieri e Martina D’Ottavio) o in coppia (Matteo
Guardati con il padre). Durante la manifestazione sono state premiate le eccellenze del nostro liceo come
i ragazzi con la media più alta in ogni classe dell’anno scorso, la classe 5e per il murales realizzato durante la settimana culturale dell'anno passato che ha
vinto il concorso 150 anni grande Italia, gli studenti
che hanno superato l’esame di stato con cento/cento
ma anche chi ha superato la certificazione d’inglese
CAE, i vincitori delle varie Olimpiadi in campi scientifici e del Ludus Latinus. Ricordiamo anche che dietro
tutta questa cerimonia c’è stata una grande organizzazione sia da parte degli studenti che da parte dei
professori che hanno coordinato il tutto. Visto il
grande successo che ha riscontrato questo evento,
speriamo che questa tradizione si ripeta anche per i
prossimi anni.
SIC EST as you like it - Giornale del Liceo Scientifico “Galileo Galilei” Macerata (MC), anno VI, n° 4, Gennaio 2012
dalla scuola
From Australia... here’s Olivia!
Tra noi studenti dell’ “altro mondo”
di Federica Spalletti
Ho avuto il piacere di intervistare Olivia Montano, una ragazza australiana che, dal 14 novembre al 25 gennaio, è stata ospitata in 4° A per fare un piccolo “soggiorno linguistico”: Olivia, che come molti altri ragazzi
australiani studia italiano nella sua scuola a Sidney, è stata disponibilissima per una piccola intervista per
raccontarci la sua esperienza. Tra la nostra scuola e l’Australia si è instaurato, ormai da anni , un solido rapporto al fine di dare la possibilità agli studenti di soggiornare all’estero per alcuni mesi o un intero anno! Molti
ragazzi del nostro liceo hanno o stanno approfittando di questa opportunità unica allo scopo di migliorare la
lingua e farsi qualche amico dall’altra parte del globo;) Alternandoci, tra inglese e l’ italiano, ci siamo fatte
una bella chiacchierata, devo dire;) Il suo un esempio assolutamente da imitare!
Come mai hai deciso di fare questa esperienza di soggiorno in
Italia?
Alla mia scuola di Sidney si studia italiano gli ultimi 2 anni e quest’esperienza mi sta dando la possibilità di migliorare la lingua,ma
anche di fare nuove conoscenze,nuove esperienze. Elisa
(un’amica del 4A che la ha ospitata durante questo periodo) è fantastica,con lei mi sono trovata subito bene.
Chi ti ha proposto di affrontare questa piccola avventura? Sei
partita da sola o con altri ragazzi?
Mi hanno proposto degli amici di venire in Italia e, tramite un progetto del BEC(British European Centre) che permette agli studenti
di soggiornare per un periodo di tempo in un altro paese, ho scelto
di venire n Italia.Siamo partiti in quattro:un amico è andato a Torino,un altro al Sud ed un’amica ad Ancona,infatti ci siamo anche
rincontrate un po’ di tempo fa. E’ stato meglio che ci abbiano diviso,io volevo fare nuove conoscenze e con gli amici avrei parlato
solo in inglese ;)
Avevi un po’ paura all’idea di passare 2 mesi così lontana da
casa?
All’inizio ho avuto un po’ di nostalgia, ma dopo la prima settimana
mi sono abituata, anche grazie ad Elisa. All’inizio non era facile
capire bene durante le lezioni, poi è andata molto meglio.
Che ne pensi dell’Italia? Ti piace Macerata?
Io amo l’Italia. Sono stata a Firenze, Venezia e Roma, dove ho dei
parenti; mio padre ha origini italiane per questo il mio cognome è il
mio cognome è Montano. Macerata mi piace molto, è piccola carina e tranquilla,non la conoscevo affatto prima di arrivare.
Hai avuto occasione di visitare altri posti durante questo soggiorno ?
Sono stata con i ragazzi del 4°A in Germania per una settimana!
Come hai trascorso le feste?
Per Natale la mia famiglia è venuta qui e lo abbiamo festeggiato
tutti insieme con la famiglia di Elisa. Per Capodanno, invece siamo
state, sempre con Elisa ed un’altra amica Giulia, a Dobia, in montagna per una settimana.
Pensi di tornare e a tua volta ospitare a Sidney le ragazze che
hai conosciuto?
Prego ogni giorno ad Elisa e alla altre ragazze di venire in Australia!! Qui in Italia voglio assolutamente tornare quest’estate;)
Why have you decided to do this experience in Italy?
In my school in Sydney we study Italian during the two last years
and, through this experience, I had the possibility to improve my
language and meet new people. Elisa, that has given me hospitality, is fantastic!
Who proposed you to try this experience? Did you leave your
country alone or with other guys?
Some friends proposed me to leave and we joined a project from
the BEC which allows students to go and spend a period of time
studying in a foreign country. I chose Italy and finally with other
three friends we have come here. One’s in Torino, another in the
South and one’s in Ancona : I met her some weeks ago. Being
separated from my friends helped me to speak more Italian and
I’ve had the possibility to make new acquaintances.
Were you afraid of spending two whole months away from
home?
The first days I missed home a bit, but in one week I got used to
living here and Elisa helped me very much;) At the beginning it
was a bit difficult to understand all the lessons, but the I’ve made
progresses.
What do you think about Italy? Do you like Macerata?
I love Italy. I visited Florence, Venice, Rome where some of my
relatives live because my father’s family has Italian origins: this is
reason why my surname is Montano. I like Macerata ,it is a little,
quiet town: I knew just a little about it before I had came.
Have you visited other places during your stay here?
I’ve been to Germany for a week with my class!
How have you enjoyed Christmas and the New Year?
My family came here for Christmas and we stayed all together with
Elisa’s family (I loved the Christmas lunch!) Then I spent New Year
with Elisa and another friend Giulia in Dobia, a mountain resort
town, for a week.
Are you going to come here another time? Would you like to
invite your Italian friend in Australia?
I asked them to come to Sidney every day! I would like it very
much! I’ll come back in Italy in summer;)
SIC EST as you like it - Giornale del Liceo Scientifico “Galileo Galilei” Macerata (MC), anno VI, n° 4, Gennaio 2012
dalla scuola
Il Progetto MUN
A quasi un anno dal viaggio che ha portato 23 di noi
ragazzi del liceo a rappresentare il Canada al
NHSMUN, mi è stato chiesto di scrivere un articolo per
rendere tutti partecipi della grande fortuna che alcuni
di noi hanno avuto. E’ un onore grande per la nostra
scuola poter annoverare tra gli altri progetti, questo,
che arriva a portare il nome del nostro liceo Galileo
Galilei fuori dal continente. Comincio con lo spiegare
che cosa è questo progetto dal nome così complicato:
Il National High School Model United Nations è una
simulazione accademica delle Nazioni Unite mirata a
spingere i partecipanti ad approfondire la situazione
mondiale, a conoscere e a provare in prima persona lo
svolgersi di incontri in cui le relazioni internazionali e
la diplomazia sono all’ordine del giorno. Agli studenti
viene chiesto di rappresentare uno dei 193 paesi membri. I delegati dovranno svolgere ricerche, mettersi nelle condizioni di essere cooperativi e competitivi trattando problematiche internazionali, dibattendo, prendendo decisioni, formando alleanze ed elaborando delle plausibili soluzioni ad alcune delle piaghe del Ventunesimo secolo.
La ricetta per trasformare un comune liceale in un delegato è semplice: in primis occorrono dei corsi pomeridiani, aventi per scopo la formazione di “macchine
da diplomazia” informate al massimo in campo teorico, e capaci di tenere un discorso conciso e incisivo in
lingua inglese in campo pratico; inoltre ,necessita un
cambiamento in ambito puramente estetico( non si è
mai visto in tv un ambasciatore in jeans e maglietta) .
L’abito da delegato comprende, per l’uomo, giacca e
cravatta e per la donna, o tailleur o giacca e pantalone
(tacco d’obbligo). Il motto è “sembrare al massimo della propria figura”: nessuno vuole prendere accordi diplomatici con un personaggio sfatto o con le ballerine!
di Orsola Spada
Dopo aver elencato il contributo che la scuola dà per i
partenti, e la ricetta del buon delegato riassumo gli
impegni che ognuno degli studenti selezionati ha da
portare a termine prima della partenza. Innanzitutto a
ciascun delegato viene affidata una commissione
(come l’UNICEF, o la WORLD BANK, etc..), compito di
costui è di risolvere i problemi proposti facendo appurate ricerche e stilando il “POSITION PAPER” che è un
saggio contenente la risoluzione del problema proposto da ciascuna commissione.
In poche righe ho cercato di riassumere 5 mesi di lavoro, non è stato facile, né questo, né il lavoro dell’anno
scorso! Devo ammettere, però, che appena atterri
all’aeroporto di Newark e vedi lo “skyline” newyorkese
delinearsi pensi che ne è valsa la pena, non solo perché “New York è il centro del mondo”, citando autorità
superiori, ma perché viene data ai candidati l’opportunità di risolvere problemi contemporanei di vari stati,
e soprattutto di entrare nel palazzo di vetro dove hanno camminato i più grandi capi di stato dei nostri tempi.
In tutto il discorso non ho citato i veri artefici di tutto:
a cominciare dal preside, continuando con le docenti
Capodaglio e Santarelli, le ragazze che gli anni scorsi
hanno fatto questa esperienza e sono state preziosissime, e infine, ma non meno importanti: gli sponsor.
Riservo le ultime righe per le mie considerazioni personali, anche se le ho fatte trapelare in tutto l’articolo:
questo viaggio mi ha cambiato, e se non l’avessi fatto
oggi tra le mie presunte scelte di università non ci sarebbe di certo la facoltà di “scienze diplomatiche”
all’università di Forlì.
eventi
Iniziano i corsi all’Istituto Confucio
L’Istituto Confucio è il tipico nome delle facoltà di Studi Orientali delle Università Italiane. Questa volta ha
aperto a Macerata, con un’inaugurazione in grande stile, all’inizio di Ottobre. Dopo mesi di quiescenza, finalmente il 1 Febbraio iniziano i corsi di Lingua e Cultura
Cinese; sono differenziati in base al livello di conoscenza della lingua degli studenti e sono stati inoltre attivati corsi speciali di calligrafia, di storia e cultura e di cinese per il business. Al termine del corso, della durata
di tre mesi, si affrontano gli esami per l’HSK (il corrispettivo per il cinese del Cambridge ESOL). Le lezioni
sono tenute da un docente italiano e da uno cinese,
dell’Università Hanban di Pechino. Ma perché dovremmo partecipare? La cultura orientale è praticamente
sconosciuta in Italia. Un Magatama sembra chiaramente
uno strano tipo di 9, e quando si cerca di spiegare che
di Alessandro
Mariani
è legato alla dea giapponese Amaterasu, nessuno riesce
a distinguerla da “materasso”. Per non parlare delle
lingue, rifiuti indifferenziati da cui tenersi distanti:
“giapponese o sanscrito… quella roba lì, insomma…”.
La cultura cinese rappresenta solo una parte di ciò che
l’Oriente può offrirci, ma l’apertura dell’Istituto Confucio è un importante passo in avanti verso
un’“alfabetizzazione orientale” degli abitanti di una
città che ha dato tanto agli studi dell’Oriente, da Padre
Matteo Ricci a Giuseppe Tucci. Credo che ormai sia tardi per l’iscrizione (anche se credo che un tentativo in
extremis si possa fare), ma voglio lanciare un appello a
voi studenti affinché nel vostro bagaglio culturale non
dimentichiate un’importante fetta: l’Oriente ha molto
da insegnarci e sarebbe stupido non approfittarne.
eventi
TreiAcademy: Show your talent!
di Matteo Guardati
Cinque giorni di musica tra provini e momenti di formazione
Il 2012 è appena iniziato: l’atmosfera natalizia con torroni, panettoni, lenticchia e zampone è soltanto un bel
ricordo che lascia il posto ad un clima di musica e divertimento.
Come giurati, special trainers e docenti della manifestazione sono stati scelti i componenti degli Oxxxa,
una cover band di Milano considerata tra le migliori
d’Italia nel settore “Intrattenimento Musicale”. I professionisti milanesi hanno tenuto dei seminari tematiDal 2 al 6 gennaio il Teatro Comunale di Treia ha ospici circa l’uso della voce, le tecnologie utili per il palco,
tato uno speciale e singolare evento musicale mai viil look, l’allestimento dello stage e infine il modo di
sto prima d’ora nel piccolo borgo treiese: TreiAcadeaffrontare il live.
my.
TreiAcademy è un’iniziativa del Comune di Treia, in
Questo è un talent camp musicale per solisti e gruppi
collaborazione con Ente Disfida del Bracciale, promosmusicali, nel quale sono previsti un concorso e alcuni
sa con lo scopo di sensibilizzare e far incontrare i gioseminari formativi con professionisti qualificati. È una
vani appassionati di musica con professionisti del setvera e propria opportunità per giovani musicisti, aptore. È un’occasione imperdibile, per di più a costo
passionati e gruppi di amici che hanno intenzione di
zero.
trascorrere cinque giorni all’insegna della musica, dello spettacolo e del divertimento. È il momento adatto È possibile seguire tutte le news su
www.stagewith.us. La prossima edizione è prevista
per esprimersi, per farsi conoscere, per coltivare il
proprio talento, per confrontarsi con artisti affermati per la fine di Aprile. Perciò, se sentite dentro di voi il
fattore X, non abbiate timore di parteciparvi e di mettee soprattutto per divertirsi in maniera costruttiva.
re in mostra il vostro talento!
Gli spettacoli di questo mese
L’associazione musicale “Appassionata” organizza nelle seguenti
date alcuni spettacoli. Il costo dei biglietti varia tra i 3 e i 5€. Gli
studenti interessati possono prenotare presso la bidelleria scolastica entro 2 giorni prima dello spettacolo, per poi ritirarli da soli
e pagarli al teatro nella sera stessa dello spettacolo.
Venerdì 10 febbraio, ore 21
Teatro Società Filarmonico-Drammatica
Francesca Dego violino
Francesca Leonardi pianoforte
Tartini/Kreisler, Beethoven, Prokof’ev, Szymanowski
Venerdì 2 marzo, ore 21
Teatro Lauro Rossi
Ramin Bahrami pianoforte
Bach, Haydn, Brahms, Beethoven
Giovedì 15 marzo, ore 21
Teatro Lauro Rossi
I solisti di Mosca
Yuri Bashmet direttore e solista
Grieg, Bruch, Mozart, Paganini, Cajkovskij
Martedì 27 marzo, ore 21
Teatro Società Filarmonico-Drammatica
Francesca De Giorgi soprano
Carlo Ludovico Cappelletti pianoforte
Listz, Wagner, Medtner, Britten
Venerdì 13 aprile, ore 21
Teatro Lauro Rossi
Quartetto di Cremona
Baccherini, Debussy, Beethoven
La Fondazione Orchestra Regionale delle Marche organizza i
seguenti appuntamenti. Per quest’ultima serie di spettacoli i
biglietti devono essere acquistati dagli interessati stessi presso il
teatro stesso nella sera dello spettacolo, oppure in Piazza Mazzini
o al botteghino. Il costo del biglietto per noi studenti è di 4€. Per
info: Biglietteria Teatro Lauro Rossi, 0733 230735, oppure contattare direttamente la professoressa De Sanctis.
Lunedì 13 febbraio, ore 21
Teatro Lauro Rossi
Suono italiano 2
A. Salieri L’europa riconosciuta, estratti di brani dall’opera per
oboe e orchestra
R. Strauss Concerto per oboe e piccola orchestra in re magg.
L. Cherubini Sinfonia in re magg.
Oboe Francesco di Rosa direttore Alessio Allegrini
Giovedì 8 marzo, ore 21
Teatro Lauro Rossi
Magico Violino – Concerto per l’8 marzo
L. van Beethoven Concerto per violin e orchestra in re magg.
op.61- L. van Beethoven Sinfonia n.1 in do magg. op. 21
Violino Marianna Vassilieva direttore David Crescenzi
Giovedì 22 marzo, ore 21
Teatro Lauro Rossi
Mendelssohn e Beethoven
F. Mendelssohn Concerto per pianoforte e orchestra in re magg.
op. 61
L. van Beethoven Sinfonia n. 3 in mi bemolle magg. Op. 55 EroicaPianoforte Giuseppe Albanese Direttore Hubert Soudant
SIC EST as you like it - Giornale del Liceo Scientifico “Galileo Galilei” Macerata (MC), anno VI, n° 4, Gennaio 2012
punti di (s)vista
New World Order
Si sta davvero avverando la profezia “Orwelliana”?
Io credo che sia libera informazione. Dati gli ultimi
avvenimenti nel mondo, sono nate alcune comunità on
-line che discutono di un’ ipotetico “Nuovo Ordine
Mondiale”. Naturalmente potrebbero essere solo fantasie, ma informarsi e farsi un’idea forse è un po’ più
razionale di gettare queste teorie nel cestino. Spero di
offrire uno spunto
per riflessioni e
per una ricerca
individuale:
Possiedono tutte
le Banche Internazionali, il settore
petrolifero e tutti
i più potenti settori industriali e
commerciali; ma
soprattutto sono
infiltrati nella politica e comandano la maggior
parte dei governi e degli organi Sovranazionali primi
fra tutti l’ONU ed il Fondo Monetario Internazionale”.“Creare la divisione delle masse in campi opposti
attraverso la politica, l’economia, gli aspetti sociali, la
religione, l’etnia, se necessario armarli e provocare
incidenti in modo che si combattano e si indeboliscano, corrompere (con denaro e sesso) e quindi rendere
ricattabili i politici o chi ha una posizione di potere
all’interno di uno stato, scegliere il futuro capo di stato tra quelli che sono servili e sottomessi incondizionatamente, avere il controllo delle scuole (licei ed
Università) per fare in modo che i giovani siano indirizzati ad una cultura internazionale e diventino inconsciamente agenti del complotto, assicurare che le
decisioni più importanti siano coerenti nel lungo termine all’obiettivo di un NWO, controllare la stampa,
per poter manipolare le masse attraverso l’informazione, abituare le masse a vivere sulle apparenze e a soddisfare solo il loro piacere. Si doveva arrivare a creare
un tale stato di degrado, di confusione e quindi di
spossatezza, che le masse avrebbero dovuto reagire
cercando un protettore al quale sottomettersi liberamente”. “Avremo un governo mondiale, che vi piaccia
o no. La sola questione che si pone è di sapere se questo governo mondiale sarà stabilito col consenso o con
la forza”. “Quello che ogni uomo teme è l’ignoto.
Quando questo scenario si presenta, si rinuncia volentieri ai propri diritti in cambio della garanzia del proprio benessere assicurata dal Governo Mondiale”. “A
cosa servono le Nazioni Unite se 5 Stati hanno il diritto di vita e di morte sugli altri? A cosa serve che noi
veniamo a fare i nostri discorsi una volta l’anno alle
Nazioni Unite, se nella sala accanto ci sono 5 Stati che
di Roberto Bartolacci
decidono per voi che siete seduti qui. Voi 191 Stati
siete solo ornamento in questa sala” (Gheddafi all’ONU). “Hanno un nuovo piano per censurare Internet,
perché Internet è ancora libero. Vogliono controllare
e usare il terrorismo per creare il motivo. Potrebbero
anche inventarsi qualcosa di orribile per avere una
scusa”. “La verità è che non esiste un esercito islamico
o un gruppo terroristico chiamato Al Qaeda. Questo
qualunque ufficiale di intelligence informato lo sa. Ma
c’è una campagna propagandistica per far credere l’opinione pubblica nella presenza di un’entità identificata rappresentante il ‘male’, solo per indurre il telespettatore ad accettare una leadership unificata internazionale per una guerra contro il terrorismo” (Robin
Cook). “Il nocciolo vero di tutte le agenzie che assicureranno la venuta del governo mondiale deve essere
la scuola”.“Poiché siamo osteggiati in tutto il mondo
da una cospirazione monolitica e spietata che si avvale
principalmente di mezzi occulti per espandere la propria sfera di influenza attraverso l'infiltrazione piuttosto che l'invasione, la sovversione piuttosto che le elezioni, l'intimidazione piuttosto che la libera scelta, la
guerriglia notturna piuttosto degli eserciti diurni. È
un sistema che ha investito molte risorse umane e
molti materiali nella costituzione di una macchina efficientissima e perfettamente oliata che combina operazioni militari, diplomatiche, d'intelligence, economiche, scientifiche e politiche. I suoi preparativi non vengono resi pubblici, ma occultati. Ai suoi errori non
vengono dedicati i titoli di testa, ma vengono nascosti.
I dissidenti non sono elogiati, ma messi a tacere. Ecco
perché il legislatore ateniese Solone dichiarò un crimine per un cittadino l’astensione dal dibattito. Sono a
chiedere il vostro aiuto nel tremendo compito di informare e allertare gli americani, fiducioso che col vostro
aiuto l’uomo sarà ciò per cui era nato: libero e indipendente”. (John F Kennedy il 27 Aprile 1961).“Ogni
pensiero umano, ogni emozione, ogni percezione ed
ogni bisogno potrebbero essere soggiogati, attraverso
stimolazioni elettriche e frequenziali del cervello”. Direttore di ricerca della C.I.A.
SIC EST as you like it - Giornale del Liceo Scientifico “Galileo Galilei” Macerata (MC), anno VI, n° 4, Gennaio 2012
punti di (s)vista
Vogliamo internet libero
La libertà del web è quella di tutti
Il 18 Gennaio il Congresso degli Stati Uniti ha discusso
la proposta di legge SOPA (Stop Online Piracy Act),
una proposta che minaccia seriamente la libertà della
rete: se approvata, infatti, permette ai detentori del
copyright su un contenuto utilizzato in modo ritenuto illegale di agire direttamente per rimuoverlo o
oscurare il sito, senza passare da un’autorità giudiziaria. Inoltre, SOPA permetterebbe al Dipartimento di
Giustizia statunitense di obbligare i provider a bloccare determinati siti web e di impedire a società pubblicitarie, di pagamenti online e
ai motori di ricerca di mantenere contatti con il sito in questione. Per tutta risposta, dopo
il dissenso espresso da molte
grandi aziende (Google, Microsoft, Facebook), su Wikipedia
si è iniziato a discutere sulle
azioni da intraprendere per
bloccare la proposta di legge.
- Thomas
Alla fine si è deciso per il blackout dell’enciclopedia per un giorno, seguito a ruota
da moltissimi altri siti. SOPA è stata rinviata a fine
Febbraio e ne è uscita un’altra simile (PIPA, Protect IP
Act), una versione edulcorata di SOPA, che ha avuto
vita breve. Almeno c’è stata una vittoria: il giorno dopo il blackout, il numero di oppositori di SOPA al
Congresso è triplicato. Ma in questo periodo stiamo
assistendo ad un vero e proprio fermento di leggi anti
-pirateria, come le chiamano loro. La sostanza è sempre quella: permettere a chi detiene il copyright di
rimuovere il contenuto e oscurare il sito incriminato
senza passare per un’autorità giudiziaria. Capite come ciò si presti ad abusi di ogni tipo, e per questo tali
leggi vanno fermate. Oltre alle già citate SOPA e PIPA,
altre
leggi
del genere
sono il trattato ACTA e
la Legge Fava proposta
dall’omonimo leghista
Fava. Queste
leggi
sono
“I
di Alessandro Mariani
fortemente volute dalle major, ovvero dalle grandi
casi discografiche e cinematografiche e basano la loro
pretesa sui diritti d’autore. Ma il concetto di copyright si presta ormai ad ogni tipo di abuso. Esistono
addirittura società il cui business consiste nell’acquistare brevetti e fare causa a chiunque li violi, e questo
è un evidente esempio di ciò che è diventato il copyright: uno strumento nelle mani dei potenti che non
tutela più l’autore dell’opera ma solo chi la pubblica,
ovvero le major. A questo punto sorge spontanea una
riflessione: è ancora necessario il
copyright? Non si potrebbe proporre un modello diverso, che permette
sì alle case di guadagnare ma anche
all’utente di fruire e all’autore di
avere riconosciuta la paternità
dell’opera? Ne sono stati proposti
tanti: il copyleft, lo ScambioEtico, la
Creative Commons, e così via. In
realtà il problema è un altro: se l’OcJefferson
cidente fosse realmente democratico, gli interessi dei cittadini sarebbero messi prima
dei profitti delle grosse aziende. I governi occidentali
sono diventati sempre più avulsi dal popolo che dovrebbero rappresentare: l’unico interesse dei governanti è quello di rimanere aggrappati alle poltrone il
più possibile, e purtroppo è realmente questo lo scopo della politica. A questo punto le voci contrarie, le
forme di dissenso, diventano contrarie agli interessi
dei governi e vanno perciò limitate, ponendo come
pretesto la difesa del copyright, in questo caso. Limitare la libertà di internet significa limitare la libertà
del cittadino. Una libertà che abbiamo conquistato
dopo secoli e secoli, una libertà che è garantita dalle
leggi, una libertà che dobbiamo difendere. E una volta che le varie SOPA, PIPA, ACTA saranno state sconfitte e affondate, potremmo utilizzare la rete come
mezzo per ottenere la vera democrazia: tramite internet possiamo avere una forma di controllo sui governi, basata sull’informazione: tutti gli scandali, le violazioni dei diritti umani, le attività illegali, possono essere diffuse in pochi secondi in tutto il mondo. Non
dico che ciò sarà sufficiente, ma sapere è potere, diceva Bacon, e finalmente abbiamo uno strumento che ci
permette di farlo.
popoli non dovrebbero
avere paura dei propri governi, sono i governi che
dovrebbero aver paura dei
popoli.”
Google ha deciso di chiudere Picnik e molti altri progetti entro il 19
Aprile
Twitter via SMS è disponibile anche per utenti TIM, dopo Wind e
Vodafone
Nasce il Kopimismo, la religione
del file-sharing
punti di (s)vista
Moloch!
di Riccardo Frolloni
Una dolce ninna nanna. Utopia per schizofrenici
Quale sfinge di cemento e allumino ci ha sfracellato il mondo di certezze dove non esiste un' altra possibilicranio e ci ha divorato il cervello e l'immaginazione?
tà, dove la libertà è solo un'apparenza e i limiti ce li
creiamo da soli, dove non c'è forza per cambiare il
Di un grigio sconfinato ed impassibile, opprimente,
nostro avvenire per la paura di scoprire libertà che
violento ed inquietante, che assidera le membra; una
non vogliamo avere, dove i sognatori sono pussillanifortezza inespugnabile, così elevata da renderti inesimi e verranno vomitati da Dio: con un sibilo aprirà le
stente; un giudice col volto coperto, il suo sguardo ti
pneumatispinge nell'oblio, ti travolge, ti sfigura, ti tortura, è
che
fauci,
una musica senz' arte, l'esibizione dell'atroce, un ritperchè anmo cieco che non trova pace. "Solo l'esilio per gli eretiche Dio è
ci" padroneggia l'ingresso, sbarrato. Eccoci, non vi cacuna macchiceremo via, non abbiate paura, non siete soli. Noi scana, la stanviamo dentro al buio, noi navighiamo nel cosmo, noi
no pilotanci sotterriamo, ci dissolviamo, insolenti e scorretti
do i profeti
protestiamo in silenzio, ombre insospettabili che vivodella finanno tra i rifiuti della mente, leggere e veloci, suicidi
za.
senza pretesa di morire, germi ambigui di sogni grandi e vani e fragilissimi, così impalpabili che fuggono Con quale
via e non resta più niente. La confusione sarà il nostro f r e d d e z z a
epitaffio, moriremo fieri di aver sbagliato. Tu griderai, si può fare
grida di più! E' una morsa che ti afferra l'anima, la tor- una statistice fino a vuotarla, assaporerai il nulla e sarà l'emozio- ca? Chi è
ne più profonda che ti sia mai capitata, ti sentirai così colui che ha
solo e senza vita da non crederti reale, non lo sai an- la superbia
cora, ma è iniziato l'infinito; sei con noi ora. Siamo gli di fare una
eretici del certo, i figli bastardi dell'inverosimile, eroi legge? Che
traditi senza pietà, anime erranti, malati esistenziali, p e r s o n e
distruttori cronici, i tuoi amici. Un mucchio di parole sono quelle
dunque! Che non significano niente... parole che sono che frequentano il tribunale? Conosciamo davvero i
dei giudizi, delle classificazioni, un ordine, un ripulire, mostri che manovrano l'economia? Perchè la comuniparole che sono delle certezze, sono limiti necessari cazione è una battaglia? Perchè il prossimo è un rivaper il quieto vivere, per l'idilliaca pace borghese tanto le? Perchè non siamo indipendenti? Perchè il potere e
osannata, tanto desiderata, tanto inebriante che smor- il denaro è il fine? Perchè Dio è diventato così sempliza ogni espressione, che spegne gli occhi dell'emozio- ce da capire che tutti ne parlano e tutti lo sentono? Ti
ne più sfrenata, più profonda e devastante; in nome sei mai chiesto quale funzione hai?
della divina e giusta Pace hanno sacrificato la verità,
Il nostro sogno è quello di crare uno spazio in cui
l'arte, la libertà, l'esistenza del singolo uomo, tragicaesprimere con la massima libertà tutti i nostri pensiemente e magnificamente imperfetto, unico. Ai piedi di
ri, un luogo dove si ascolta, si viene ascoltati, si mediquesta torre grigia noi ci incontreremo, la studieremo
ta, si urla, si sta in silenzio, si scappa, dove si può
fino ai minimi dettagli ( se ciò sia davvero possibile ),
esprimere senza timore ogni paura, perchè l'unica veimbratteremo le sue mura, e, quando saremo pronti,
rità per noi è che La Cura si trova nell'umiltà della lile volteremo le spalle: il paesaggio più straordinario si
bertà e tutti la stiamo cercando, possiamo farlo insiesrotolerà di fronte a noi, un paesaggio sconfinato, come.
me noi, come l'essere umano; basta con l'eternità, ma
l'infinito! Questo è il maestoso Castello delle Certezze Ascolta: l'uragano arriverà, spazzerà via ogni cosa,
e noi siamo i dubbiosi.
distruggerà questa rocca, nascerà dalla sensazione
perfetta e ci porterà via...da lontano scopriremo che il
possente castello non era che fatto di carta...ma d'alCi sono dei momenti che non vorrei vivere, momenti tronde, di tutto ciò che ho detto non posso averne cerin cui mi viene una rabbia grande come un mare in tezza.
tempesta, in cui odio, con violenza maledico questo
Uscite le nomination agli Oscar:
guida Hugo Cabret con 11. Segue
The Artist con 10.
Google cambia le norme sulla priSi sono svolte in Egitto le prime
vacy: ora unificherà i dati di tutte le elezioni dopo la caduta di Mubarak
piattaforme e applicazioni
punti di (s)vista
Nobody’s Perfect
La cantante Jessie J dice: “There’s nothing wrong with
who you are” (non c’è niente di sbagliato con quello
che sei), ma quanti la pensano realmente così? Quanti
ora hanno VERAMENTE il coraggio di essere diversi
dagli altri e accettarsi per quello che sono? E’ facile
dire, “io non seguo la massa, sono autentico” ma mettere in pratica le proprie parole è totalmente diverso.
Inoltre è inutile seguire il branco se poi non puoi
esprimerti e non puoi emergere per quello che sei.
Certo è difficile essere se stessi se si sente il peso delle critiche degli altri e non si è abbastanza forti da poter reagire. Quante volte avete pensato: “devo essere
forte, loro non mi possono fare niente!” mentre poi vi
siete abbattuti lo stesso?
di Marco Ramazzotti
quindi pensa che criticando gli altri possa stare meglio. Ma non è attaccare le altre persone il modo per
stare bene con se stessi; solo essendo più coraggiosi e
più sicuri si riesce veramente ad accettarsi e quindi a
distinguersi. B) perché si crede perfetto(a), al di sopra
degli altri e quindi libero di criticare tutto e tutti, eppure la perfezione non esiste: tutti i grandi personaggi
della storia (quelli che hanno fatto qualcosa di importante per il mondo) non erano perfetti, avevano anche
loro dei difetti, ma molti di loro sono rimasti sempre
umili e sono diventati degli esempi di autenticità e
grandezza per tutti noi.
Finiamola di preoccuparci delle opinioni altrui e iniziamo seriamente ad apprezzarci per quello che siamo
Bene, dobbiamo cominciare a fregarcene degli altri, eh ricordando che ognuno di noi è unico e inimitabile.
sì perché è vero che nessuno ci può fare niente, chi ci
(So che con questo articolo ho scoperto l’acqua calda
giudica lo fa per due motivi: A) per mascherare la sua
ma il mio scopo era quello di fornire uno spunto di riinsicurezza, perché anche lui (o lei) non si accetta e
flessione ed esortare tutti a non aver paura di ESSERE!)
Orgoglio e Pregiudizio
Il rapporto con gli altri
A volte pensando ci facciamo male da soli, stiamo lì
per delle ore a rimuginare su qualcosa che ci è andato
storto oppure che non abbiamo digerito affatto. Mi
hanno insegnato a fregarmene di tutto, è giusto? È giusto non dare peso a ciò che ti sta a cuore? No. Ogni
cosa, anche la più banale, che ci coinvolga emotivamente e meno. deve essere presa sul serio, vissuta fino
in fondo e compresa. Allora perché il rimuginare sulle
cose non è utile? Ovviamente la riflessione porta a mille pregiudizi sbagliati su qualcuno o qualcosa che non
conosciamo, col rischio di diventare "spigolosi". Il punto però un altro. Infatti, avere pregiudizi non vuol dire
essere spigolosi, vuol dire avere una propria idea riguardo un argomento, un fatto accaduto; quello che
sbagliamo oggi, a cominciare da me, è che non si accetta il fatto che qualcuno la possa pensare diversamente
da noi stessi. Concepiamo la persona come fosse matta, fuori dal mondo, perché? Perché non la pensa come
te. E se quel qualcuno è un adulto e non si può reagire
con forza, ci si chiude nel proprio mondo con le proprie idee evitando il confronto con altre persone. Cerchiamo di aver ragione a tutti i costi e non riusciamo a
domandare scusa, a chiedere perdono, ad ammettere:
"Hai ragione tu, ho sbagliato." o, che è ancora peggio,
non sappiamo più dire grazie! Io penso che questo sia
un lavoro bello duro, non è mica facile correggersi su
queste cose, bisogna farsi aiutare, ma siamo così orgogliosi, così testardi che non accettiamo neanche l'aiuto
di chi ce lo offre, perché a volte capita che abbiamo
paura , paura di sembrare banali, stupidi e, pur di non
voler apparire così, ci riduciamo ad essere poveri, poveri dentro, perché fuori sembriamo tutti belli e fighi,
di Ana Lalaj
sicuri di noi stessi, senza neanche un problema. Quanti in realtà lo sono veramente? Quanti dopo aver fatto
una cazzata, si sono detti: "Cazzo, ma sono una merda, cosa ho fatto?" Quanti hanno avuto il coraggio di
dire:" BASTA. Adesso chiedo scusa, chiedo aiuto, mi
arrendo, perché da solo non ce la faccio, non ce la posso fare." Pochi, credo. Ormai tendiamo ad essere superficiali, a pensare che non fa niente, che vuoi che
succeda.
di Andrea
Sandri
Qua di fianco c’è l’opera di Andrea Sandri
del 4G.
Indovinate
un po’ chi
è?
Ci dispiace
solo di non
avere maggiore spazio
per questo
bellissimo
capolavoro.
punti di (s)vista
Gemelli diversi
di Federica Spalletti
Pause di riflessione all’avanzare della scienza
Poco tempo fa mi è capitato di sentire al Tg una notizia
che mi ha lasciato sconvolta, senza mezzi termini, con
un bel punto interrogativo stampato in fronte. In Inghilterra un coppia, Simon and Jody Blake , non potendo
avere figli, ha deciso di adottare il metodo della fecondazione in vitro. In cosa consiste? In poche parole, l’unione fra ovulo e spermatozoo per creare lo zigote, e
quindi il futuro feto, non avviene all’interno del corpo
femminile ma in provetta. L’uovo viene in seguito reinserito nell’utero e dopo nove
mesi ecco il bimbo. Sicuramente è stato e continua ad essere un
“rimedio utile” per le coppie che
hanno problemi ad avere un figlio , ma ciò non riesce a rasserenarmi fino in fondo: ora capirete. In seguito a questa fecondazione artificiale, sono stati
ottenuti cinque embrioni, dei
quali due sono stati reimpiantati
nell’utero di Jody: nasce Rouben che ora ha l’età di 5 anni.
Ma che ne è stato degli altri tre
embrioni? Congelati. Messi “in conserva” in attesa che
la coppia inglese del Gloucestershire decidesse di avere
un secondo bimbo. Ciò , in effetti, è avvenuto poco
tempo fa:gli embrioni sono stati scongelati( ci rendiamo conto di quanto sia dissacrante usare questo termine per riferirsi ad un embrione? E’ possibile scrivere
”embrione” e “scongelato” nella stessa frase?) Sola-
mente uno è sopravvissuto allo sbrinamento: la piccola
Floren che, pur essendo gemella, ovvero concepita insieme a Rouben, ha cinque anni in meno. Lui va a
scuola, lei ancora non sa parlare. Per la famiglia l’arrivo dei due bimbi è stato, ovviamente, un miracolo: chi
può metterlo in dubbio, sono una famiglia felice. “Io
credo che se i bimbi sono desiderati, amati e stanno
bene, ogni vita è un dono!” Questo è uno dei commenti
trovati in una delle varie fonti con le quali mi sono documentata: senza ombra di dubbio
ogni vita è un dono, soprattutto
quando è così desiderato. Ammirabili sono ,inoltre, i progressi che la
scienza sta facendo per riuscire a
garantire la vita. E’ un miracolo, sì,
ma se la vita è davvero un dono,
perché giocare con un regalo così
bello? “Stiamo parlando di embrioni, non di surgelati” dice una parte
della mia mente. D’altra parte, riflettendo, mi rendo conto che quei tre
embrioni, quelle vite, sarebbero state
gettate all’aria, non potendo, magari,
i Blake permettersi di avere più figli. Ma arrivare ad un
procedimento così innaturale? Due embrioni, comunque non ce l’hanno fatta. Penso che questa fecondazione artificiale dovrebbe essere considerata e ponderata
maggiormente... la scienza può aiutare la vita ad essere senza mancarle di rispetto? Certo, ora i due
bambini inglesi vivono felici, ma se ci fosse stata la
possibilità anche per gli altri due embrioni di vivere?
Come la mettiamo da questo punto di vista? Chi decide
per la vita? La mia opinione a proposito rimane ancora
molto confusa, ma inizio a pensare che, personalmente, se avessi deciso di attuare un tale metodo per avere
figli, mi sarei presa la responsabilità, per quanto la natura lo avesse concesso, di garantire la vita a tutti gli
embrioni. Forse un processo miracoloso, ma innaturale richiede l’assunzione di grandi responsabilità…
O forse un’altra scelta sarebbe stata l’adozione, spesso
opzione scartata per il desiderio di avere un figlio biologico (desiderio del tutto lecito, per quanto non sarebbe male prendere più spesso in considerazione un diverso aspetto dell’essere genitori). Ovviamente, finché
“non ci si passa” non si può capire, perciò le miei rimangono per ora riflessioni, credo e spero fondate. Voi
che ne pensate a riguardo? Sarebbe bello avere degli
articoli di risposta , di confronto.. in fondo si parla di
vita. E’ coinvolgente per definizione;)
“È possibile scrivere “embrione” e
“congelato” nella
stessa frase?”
L’altra cassetta della posta...
punti di (s)vista
Lo sport corrotto
di Saverio Mengoni
L’agonismo è sano, ma può trasformare lo sport
Ogni ragazzo ha bisogno di un momento per sé, di sfogo, di libertà. Com’è noto non tutti amano la scuola, la
maggior parte degli studenti sono stressati da essa.
Per molti il momento della rinascita, dello sfogo, è lo
sport. Io immagino e cerco di vivere lo sport con la
semplicità e la gioia di un
bambino, un momento tranquillo e rilassante. Naturalmente praticando uno sport si
cerca la vittoria nelle gare, la
competizione è spontanea, sana e divertente. Purtroppo in
molti sport (calcio per esempio) la vittoria oramai non è
un per di più, ma un’ossessione e l’avversario è un nemico,
qualcuno da odiare. Lo sport
diventa dunque un’occasione per rifilare insulti e colpi proibiti.
Secondo me inoltre l’ossessione per la vittoria annienta i veri obbiettivi dello sport, cioè divertirsi, sfogarsi,
rilassarsi e imparare a stare bene con gli altri. Avere
intorno un ambiente in cui tutti vogliono vincere e non esiste nient’altro
non può far altro che incrementare
quello stress che si cercava di sciogliere.
Chissà se ho ragione? E chissà se questi sport “corrotti” miglioreranno o
peggioreranno? Io per ora ho scelto di
divertirmi senza violenze e ossessioni,
fate anche voi la vostra scelta se ne
sentite il bisogno!
Opinioni sul mondo
Anonimo
Pensieri di uno studente su ciò che ci circonda
Piccola premessa: avevo tutta l' intenzione di fare una
proposta di articolo sulla pace. Ma ho trovato solo
guerra,guerra e guerra. Ma perchè? Esiste qualcosa che
fa più notizia della guerra? Purtroppo sì. Come i potenti si buttano sui soldi, mi butterò adesso sulle cifre:
come tutti dovremmo sapere, durante la seconda guerra mondiale sono morte circa 71000000 persone. L'
atomica ha ucciso circa 100000 persone, contaminato
e mutilato 80000 vite, rovinato e distrutto tutto l' ambiente attorno a Hiroshima e Nagasaki. Basta adesso,col passato. Mettiamo tutto al presente. Il pil Usa è
14266201 milioni di dollari. Il 25% delle entrate è utilizzato per ricerche militari. Quindi basta moltiplicare
il 25% delle tasse per la popolazione. Tutto impiegato
per creare armi,e non sparano lecca-lecca. Perchè gli
USA, lo stato più avanzato del mondo non tolgono un
misero 5% dal militare e lo aggiungono al 7% utilizzato
per la sanità? NOI NON SIAMO POTENTI, NON POSSIAMO CAPIRLO. Il 7% è una cifra infima. Se poi muore
qualcuno all' interno degli ospedali è colpa della malasanità. Fate morire persone all' interno e create armi
per ucciderne altre? No, ditemi che non è vero. Noi potremmo spendere soldi per ricercare su delle cure, salvare delle vite, e invece, investiamo sulla ricerca militare. Già. Questo deve essere divulgato, altrimenti nel
nostro stato, che grazie al cielo ha ancora un po' di
libertà di stampa, si trasformerebbe in uno stato molto chiuso e regredito dal punto di vista delle notizie. E'
più importante sapere chi ha vinto quello stupido reality show, o il numero dei morti e dei soldi spesi per le
guerre ogni anno? Di sicuro metterete in primo piano,
come dovrebbe essere, il numero dei morti . Ma che
preferite guardare, la sera, stremati, dopo una dura
giornata, un varietà o un telegiornale?Cosa vi coinvolge di più, una guerra o l' eliminazione del concorrente
in cui vi eravate immedesimati? Questo mio articolo è
una denuncia verso l' incoerenza dell' umanità. Meno
male che noi ragazzi non dovremmo conoscere gli orrori della guerra,ma dovremmo anche essere il futuro.
Ammettiamolo,la guerra è sì una follia, ma purtroppo
dobbiamo a lei moltissime innovazioni tecnologiche
che magari stiamo usando anche adesso. Ora, mettiamoci davanti a un dilemma,alla domanda retorica delle
domande retoriche, il problema della stessa condizione umana: la nostra società, cosa sceglierebbe di fronte a fare la guerra e tenere le tecnologie e il tenore di
vita alto o fare la pace e accontentarsi di uno stile modesto,anche povero rinunciando alle comodità? Nessuno. E se un giorno scoppierà una nuova guerra mondiale, aspetteremo che il martello cada, come dicono i
Queen. Non potremmo fare niente, solamente aspettare ed arrenderci. Il futuro deve essere cambiato ora.
SIC EST as you like it - Giornale del Liceo Scientifico “Galileo Galilei” Macerata (MC), anno VI, n° 4, Gennaio 2012
Il dovere della memoria… 27/01/1945
Non c’è futuro senza memoria
Le truppe russe liberano i prigionieri del campo di concentramento/sterminio di Auschwitz,
era il 27 gennaio 1945: La Giornata della Memoria.
È impossibile credere che tutto ciò possa essere accaduto realmente, ma è la verità e purtroppo dobbiamo farci i conti. Allo stesso tempo ricordiamo ciò che è stato, ma impegnamoci
affinché non accada nuovamente.
In questo articolo ho deciso di lasciare la parola a chi, meglio di me, può raccontare
“l’esperienza” del lager; ascoltiamo perciò coloro che hanno vissuto il “Male assoluto” in
prima persona.
IDA MARCHERIA (matricola 70412) è entrata
a Birkenau l'11 dicembre del ' 43, a quattordici
anni, ne è uscita l'1 maggio del ‘45. Ad Auschwitz, diceva spesso che la cioccolata era un suo
sogno ricorrente; tanto forte che, riuscita a sopravvivere, nella vita ha poi avuto una cioccolateria.
<<Eravamo in un mondo di pazzi, di ladri e di
assassini. Non li perdonerò mai. Sì, io li odio
ancora. Lì dentro ho conosciuto il male più assoluto, erano tutti senza alcuna pietà, e non ci
sono altre discussioni. Mia madre la prima sera
che siamo arrivati era già diventata fumo. Beati
quelli che sono morti e non devono ricordare
…..Mi avevano messo a lavorare nelle baracche
che stavano vicino al forno crematorio. Al di là
del reticolato. Dovevo smistare indumenti,
scarpe, occhiali…; erano dei deportati, ma quasi tutta la gente che arrivava andava a finire al
crematorio lo stesso giorno. Come è successo
alla mia famiglia …Siamo arrivati con lo stesso
treno e quella sera tutte le centinaia di persone
di quel convoglio erano diventate cenere. Ad
esclusione di otto, dieci ragazze e una ero io.
Quando liberarono il campo, ero rimasta l'unica.>> Parlando di Shlomo Venezia: <<Beh, lui
stava peggio di me, lui stava dall'altra parte del
reticolato. Capito, no? Lavorava nel forno crematorio>>
SHLOMO VENEZIA è un deportato sopravvissuto all’internamento nel campo Auschwitz/
Birkenau, venne scelto per lavorare nella squadra speciale “Sonderkommando” che si occupava dello smaltimento dei cadaveri delle camere
a gas e dei forni crematori.
<<Arriviamo in quel posto. C'era buio, il freddo
la nebbia. Era il mese di aprile. Arriviamo sulla
rampa, la Judenrampe e la mia preoccupazione
di Martina Ortolani
era la mamma. E vi dico che la mamma non era
anziana, aveva 43 anni. Però mamma è mamma. Allora io sono sceso con un salto e aspettavo che la mamma venisse vicino per darle una
mano, ma questo non è stato possibile, sono
stato costretto ad allontanarmi e da quel momento in poi non ho più visto la mamma, non
ho visto più nessuno, nemmeno mia sorella…
Noi al campo pensavamo soltanto a mangiare,
ad avere un boccone, un pezzetto di pane in
più, per sopravvivere. La mattina ci davano soltanto un'acqua nera con un cattivo sapore che
però era calda ed eravamo contenti. Verso le
11.30 suonava una specie di gong e tutti si riunivano in un punto e arrivava il cibo, che poi se
ci trovavi dentro una buccia di patata eri già
felice. Quello che distribuiva questa zuppa la
prendeva da sopra, non la mescolava. E allora
tutti cercavano di non essere tra i primi per
prendere una zuppa più densa. C'erano i meno
furbi e i più furbi… Noi preferivamo morire e
dicevamo sempre: “Perché non vengono gli alleati a bombardare?”. Sapevano quello che ci
stava succedendo, sin dall'inizio, però hanno
preferito dare la precedenza ad altri obiettivi.
All'ultimo bombardavano. E anche se noi sapevamo che era ormai la fine, pregavamo che le
bombe cadessero su di noi per finirla, perché
non era veramente più possibile vivere in quelle condizioni. Qualcuno ha tentato il suicidio
buttandosi sul filo spinato percorso dalla corrente elettrica a 6.000 volt e restava attaccato.>>
SETTIMIA SPIZZICHINO, reduce dai Lager di
Auschwitz e Bergen-Belsen.
<<Ci sono cose che tutti vogliono dimenticare.
Ma io no. Io della mia vita voglio ricordare tutto, anche quella terribile esperienza che si chiama Auschwitz: due inverni, e in Polonia l’inverno è un assassino.., anche se non è stato il
freddo la cosa peggiore.
Tutto questo è parte della mia vita e soprattutto è parte della vita di tanti altri che dai
Lager non sono usciti. E a queste persone io
devo il ricordo: devo ricordare per raccontare
anche la loro storia. L’ho giurato quando sono
tornata a casa; e questo mio proposito si è
rafforzato in tutti questi anni, specialmente
ogni volta che qualcuno osa dire che tutto ciò
non è mai accaduto, che non è vero.
Ad Auschwitz si desidera tornare e a qualcuno
sembra strano. Ma perché? È come andare al
cimitero a portare un fiore e una preghiera.>>
Olocausto: uomini o bestie?
Olocausto è una parola derivante dal greco
ὁλόκαυστος (olokaustos, "bruciato interamente"), a
sua volta composta da ὅλος (holos, "tutto intero")
e καίω (kaio, "brucio"). Essa definisce una tipologia
di sacrificio, infatti la parola viene interpretata
con questo significato. Il termine Shoah è stato
adottato più recentemente per descrivere la tragedia ebraica di quel periodo storico. Shoah significa "desolazione, catastrofe, disastro". Questo termine venne usato per la prima volta nel 1940 dalla comunità ebraica in Palestina, in riferimento
alla distruzione degli ebrei polacchi. Infine molti
Rom usano la parola Porajmos o Porrajmos
(«grande divoramento»), oppure Samudaripen
(«genocidio») per descrivere lo sterminio operato
dai nazisti.
“Ecco dunque sotto i nostri occhi, sotto i nostri
piedi, una delle famose tradotte, quelle che non
ritornano, quelle di cui, fremendo e sempre un
poco increduli, avevamo così spesso sentito narrare. Proprio così, punto per punto: vagoni merci,
chiusi dall’esterno, e dentro uomini donne bambini, compressi senza pietà come merce di dozzina,
in viaggio verso il NULLA, in viaggio all’ INGIù,
verso il FONDO. Questa volta dentro siamo noi.”
Ci dice così Primo Levi. Pensate un po’ che schifo!
Essere denudati, chiamati “pezzi”, marchiati con
un numero che d’ora in poi sarà il nostro nome.
di Ana Lalaj
Ci pensate? Che effetto fa? A me sinceramente
mette tanta tristezza, paura.. Perdere tutto quando meno te l’aspetti. Come hanno fatto i nazisti a
fare una cosa del genere? Non provavano ripugnanza nel vedere quei corpi, pietà? No, loro ridevano, ma come facevano mi chiedo! Uomini che
bruciano altri uomini. Fa paura, molta paura, dove siamo capaci di arrivare ancora? Spero che
quanto è stato fatto non si ripeta, ma chi ce lo
garantisce? Di chi ti puoi fidare davvero, ormai?
Se vai in giro devi cercare di guardarti anche le
spalle, altrimenti potresti anche non ritornarci a
casa. Ma che vergogna! Dov’è finita la dignità?
LETTERA ALLA MADRE
[…] Fili elettrici, alti e doppi, non ti lasceranno
mai più rivedere tua figlia, Mamma. Non credere
alle mie lettere censurate, ben diversa è la verità;
ma non piangere, Mamma.
E se vuoi seguire le tracce di tua figlia non chiedere a nessuno, non bussare a nessuna porta: cerca
le ceneri nei campi di Auschwitz, le troverai lì. Ma
non piangere — qui c’è già troppa amarezza.
E se vuoi scoprire le tracce di tua figlia cerca le
ceneri nei campi di Birkenau: saranno lì — Cerca,
cerca le ceneri nei campi di Auschwitz, nei boschi
di Birkenau.
Cerca le ceneri, Mamma — io sarò lì!
Monika Dombke, Birkenau, 1943
“Vi comando queste parole, scolpitele nel vostro cuore”
Anonimo
Ecco, davanti al video, al documento ufficiale del
processo di Norimberga e non ho il coraggio di
vederlo. Ma come? Come non posso? Ho forse
paura di vedere corpi striminziti, scene da film
dell’orrore , è di questo che ho paura? Si può avere paura di ciò che è stato. PERCHE’ E’ STATO
PERCHE’ E’ STATO! E non bastano le lacrime, non
basta più ricordarlo solo perché fra poco sarà la
Giornata della Memoria. E’ stato e me ne rendo
conto solo ora. Non serve sforzarsi di commuoversi. Il tuo animo si muove involontariamente,
non va a comando . Non bastano gli occhi per
vedere scene raccapriccianti. Le orecchie! La mente! Il cuore. Ascolta, pensa, senti. Perché sì se
immagini che quel bambino è morto tra il gas, è
morto di freddo è avvenuto, e’ accaduto e quel
che è peggio nel giusto. Lì era giusto. Lì andava
bene. E sarebbe interessante vedere le lacrime di
quel colonnello, di quel generale, di quel soldato
che ha pianto, mentre nessuno lo guardava, ha
sentito una fitta al cuore nel compier quello o
quest’altro gesto a sua volta imposto. Perché così
è stato. Ci sarà chi avrà ritenuto di fare la cosa
migliore, chi avrà ritenuto che “fa male ma serve
fare questo tipo di lavoro”. Ma c’è chi non poteva
fare altro E chi ha provato a fare altro è finito
succube dello stesso giro di morte.
E ora con la piena consapevolezza, anzi la parziale perché per quanto sia ingiusto, forse una piena non l’avremo mai, provo a guardarlo questo
video. Perché se si convince la mente, se si convince anche il cuore. gli occhi si convinceranno.
Avranno paura, ma capiranno come tutto il resto
Primo Levi di Saverio Mengoni
Primo Levi lo ricordiamo per i libri e le poesie
che ha scritto, in particolare sulla sua situazione di detenuto nel campo di concentramento di
Auschwitz. Leggendo gli ormai famosissimi Se
questo è un uomo, La Tregua, I sommersi e i salvati e le sue poesie, possiamo attingere ad un
fonte diretta, una testimonianza che ci racconta
davvero cos’è stato lo sterminio degli ebrei e
l’essere prigionieri in un campo di concentramento.
Io credo che si conosca in realtà poco sulla
Shoah, poiché ciò sta diventando un mito, qualcosa lontano che non crediamo ci riguardi. Come possiamo dunque, nella giornata della memoria, ricordare qualcosa che non abbiamo
mai conosciuto?
scienza e tecnologia
Dark Matter: recent discoveries
Il Modello Standard messo in discussione?
Il 90% della materia dell’Universo è di natura sconosciuta: non è composto da atomi di idrogeno o di ossigeno o di qualsiasi altro elemento noto, né è costituito
da particelle elementari conosciute. Ha una massa, ma
non possiamo osservarla direttamente, perché non
emette luce visibile né altre radiazioni elettromagnetiche. Per questo è definita materia oscura: è invisibile
all'osservazione e alla misurazione diretta e possiamo
rilevarla solo indirettamente, attraverso gli effetti gravitazionali che determina sulla materia luminosa. Attrae altri corpi (per esempio le stelle) ed è attratta da
loro. Come conseguenza di questa attrazione, i corpi
celesti possono manifestare un moto apparentemente
anomalo che è riconducibile a un potenziale gravita-
zionale invisibile. La natura della materia oscura resta
tuttavia ancora un enigma, una sfida che impegna
astrofisici e cosmologi di tutto il mondo da circa
trent'anni. Ultimamente un team internazionale, tra
cui l’astronomo Gerard Gilmore di Cambdrige, coordinato dal cosmologo Paolo Salucci, ha misurato la distribuzione della luce e la velocità di un migliaio di
stelle nelle sei galassie nane sferoidali più vicine alla
nostra, che orbitano distanti 30-100 mila anni luce
intorno alla Via Lattea, attratte dal suo campo gravitazionale. I ricercatori hanno scoperto che l’alone di materia oscura che circonda queste galassie non è caratterizzato da un picco di densità al loro centro. All’allontanarsi dal centro galattico si continua a riscontrare un aumento costante della densità di materia oscura, anziché una sua diminuzione. Il moto anomalo delle stelle è infatti una prova sperimentale a favore
dell’esistenza di un tipo di materia non ordinaria. Se le
galassie fossero composte soltanto da stelle e gas ci
aspetteremmo che la velocità di rotazione delle stelle
decresca via via che ci spostiamo verso l’estremità della galassia, ma in realtà ciò non accade. I risultati ottenuti mediante sofisticati rivelatori dimostrano che sia
nelle galassie nane sia in quelle grandi a spirale, come
la nostra vi è un’anomalia nella distribuzione della materia oscura rispetto alle previsioni del Modello Standard. Se la materia oscura esiste, forse allora ne è necessario un altro: un’alternativa possibile potrebbe
essere un particolare tipo di Dark Matter. Tuttavia il
dibattito è ancora aperto.
You are the web!
Anche in questo numero vi voglio suggerire 3 siti utili, soprattutto agli alunni, ma anche ai professori:
H33t.com:
Ora che megaupload.com e altri siti
di hosting ondine
hanno chiuso i battenti o sono stati oscurati, o ancora
non permettono il download di file, la rete Torrent è
sicuramente una valida alternativa. H33t.com è uno
dei pochi cracker torrent ancora accessibile dall'Italia,
e permette il download di file anche attraverso magnet link.
Anonymouse.org :
questo sito,tramite una serie di tunnel e di proxy per-
di Edoardo Altamura
di Francesco Mecca
mette di raggiungere i siti oscurati in italia, come Piratebay.org :insomma uno dei migliori strumenti per
combattere la censura!
Duckduckgo.com :
ora che è stata modificata la normativa sulla privacy
unificata di Google vi voglio suggerire uno dei migliori search engine (i motori di ricerca ,che permettono
di cercare contenuti nella rete): questo a differenza di
Google e Yahoo non traccia la navigazione degli utenti e non usa le
ricerche a fini commerciali,in poche
parole mentre Google controlla la
tua navigazione e le tue mail, Duckduckgo non ti spia!
scienza e tecnologia
Cielo in diretta
Le supernovae Ia: scontro tra due stelle?
Il Telescopio Spaziale Hubble è stato autore di un’
altra importante scoperta: il mistero che avvolge gli
eventi di Supernova Ia è forse stato risolto, grazie ad
un resto di supernova nel cielo australe. Il mistero
riguarda l’origine di queste esplosioni stellari: secondo il modello teorico più diffuso, le supernova di tipo Ia avvengono quando una stella si accresce sempre più attirando a se il gas di una stella compagna,
tipicamente una nana bianca, fino a superare il limite
oltre il quale esplode violentemente. Il modello tuttavia non sembrava rispecchiare il caso
di SNR 0509-67.5, un resto di supernova distante 170.000 anni luce che si
trova nella Grande Nube di Magellano
(una delle galassie satelliti della Via
Lattea). Nessuna osservazione ha mai
individuato traccia dei resti della stella
compagna. Forse i nostri telescopi non
erano ancora in grado di individuarla,
oppure si trattava di un caso particolare? La risposta sembra ora essere arrivata. Un team di astronomi impegnato
a studiare supernovae di tipo Ia, è riuscito ad ottenere un’immagine di SNR
0509-67.5 ripresa dal telescopio orbitante Hubble al massimo delle sue capacità. In altri termini, se doveva esserci il resto di una stella, per quanto debole, non sarebbe potuta sfuggire
all’occhio dello Hubble. La ripresa, opportunamente studiata e analizzata,
non ha lasciato dubbi: non ci sono stel-
di Edoardo Altamura
le sopravvissute. Per gli astronomi potrebbe essere la prova che il modello va rivisto. Questa supernova, e forse più in generale le supernovae di tipo Ia,
non deriverebbe quindi dall’esplosione di una stella
che si è accresciuta a spese di una compagna, ma sarebbe il risultato dello scontro tra due stelle nane
bianche. Il prossimo passo sarà studiare altre supernovae nella Grande Nube di Magellano, in cerca della
conferma che la causa delle Ia non è un accrescimento ma uno scontro.
Il lato oscuro della luna
di Edoardo Altamura
I frammenti di comete hanno depositato cristalli di ghiaccio.
In numerosi crateri delle zone polari del nostro satellite naturale i raggi solari non possono arrivare, per cui
vi sono aree completamente buie. La mappatura di queste zone è
stata realizzata dalla
sonda Lunar Reconnaissance Orbiter della NASA nell’ambito
del progetto LAMP
(Lyman Alpha Mappping Project) ed ha
portato a risultati im-
portanti: ha precisato che il suolo lunare oscuro presenta fino al 2% di ghiaccio depositato da comete impattate sulla superficie in epoche remote e ha rivelato
che la perdita naturale dell’acqua ghiacciata è dovuta
a evaporazione, anche se estremamente contenuta. La
sonda Lro ha misurato in particolare i gas volatili contenenti idrogeno, mercurio e altre particelle che sfuggono assieme all’acqua dal cratere Cabeus. Al suo interno, lo ricordiamo, era stato fatto precipitare
nell’ottobre 2009 lo stadio Centaur del razzo Atlas
che aveva trasportato la sonda sollevando una nube
che veniva analizzata dagli strumenti dello stesso robot cosmico.
SIC EST as you like it - Giornale del Liceo Scientifico “Galileo Galilei” Macerata (MC), anno VI, n° 4, Gennaio 2012
cultura
Alla scoperta di Macerata
Il Tintoretto nella Chiesa delle Vergini
Anno nuovo, vita nuova! E perché non dedicare una
piccola parte del 2012 all’insegna dell’arte, della quale fortunatamente la nostra Italia è ricchissima, magari senza fare viaggi lunghi centinaia di chilometri
ma solamente approfondendo la conoscenza della
nostra Macerata? Tra le montagne e il mare, questo
capoluogo marchigiano è ricco di storia, cultura e
soprattutto notevoli opere artistiche, le quali sfortunatamente non sono molto conosciute fra i maceratesi nonostante la loro importanza. Ed è proprio per
questo che nel corso di questi mesi cercherò, spero
riuscendoci, numero dopo numero, di farvi scoprire o
approfondire attrazioni proprie di Macerata e della
sua provincia. La prima tappa di questo “tour” è rappresentata dalla chiesa Santa Maria delle Vergini, posta nella parte est della città, la quale, ricca di storia
e leggende (basta citare il famoso coccodrillo imbalsamato), conta fra le numerose opere architettoniche
e artistiche una composizione del celeberrimo pittore
veneziano Tintoretto, datata 1587. Essa è caratterizzata dal consueto sfondo scuro steso direttamente
sulla tela, tipico della tecnica di questo artista, e si
sviluppa su tre piani: a partire dal basso, nel primo si
possono notare gli umili, i quali preparano i loro doni
da offrire al bambino Gesù; nel secondo sono presenti i grandi della terra che si inchinano dinanzi al fanciullo,
s e n z a
o s a r e
guardarlo
di Federica Spalletti
poiché
Mi ha colpito in modo fortissimo. Trust, fifolgorati
dati. La fiducia di Annie, una ragazzina che
dalla sua
attraverso una chat entra in contatto con un
apparente ragazzo,che si rivelerà poi essere
maestà
un uomo adulto. Questo non basterà a fersmisu ramare l’amore di lei che sarà coinvolta in un
ta; il terrapporto sessuale con lui: per lei amore, per
lui? La realtà dello stupro avvenuto è afferra- zo raccota solamente dall’amore del padre Will che
glie
un
inizierà a vivere con l’unico scopo di trovare
nimbo di
l’uomo che ha abusato di sua figlia.. E’ un
film diretto che indaga infallibilmente tanto
angeli
nell’animo di una quattordicenne, chiusa in
osannanse stessa e senza più alcuna certezza, tanto
ti,
che
in quello di un padre disperato, desideroso
di vendicare l’onore della sua bambina e di
mostrano
riconquistarne la fiducia. Con realismo
la
loro
Trust accarezza ed indaga il bellissimo e
delicato rapporto tra padre e figlia, svelando o r i g i n e
il reale ed innato bisogno di ascolto e di afceleste
fidamento a chi con sincerità ci ama da semdalle loro
pre.
vesti che
Al cinema: “Trust”
di Alessandra
Marani
sembrano tessute d’aria.
Situata sulla sinistra della Cappella Ferri (quest’ultima
dislocata sul fondo a sinistra della navata orientale) e
circondata dall’architettura bramantesca di Galasso
Da Carpi, quest’opera quasi nascosta ma di suprema
qualità artistica sfoggia tutte le sue peculiarità, tra le
quali il sorprendente contrasto a livello cromatico e
simbolico. Vera protagonista di questa composizione
(come di molti altri quadri del Tintoretto) è la luce, la
quale,
proveniente dall’alto,
conferisce all’intera scena un’atmosfera paradisiaca, di forte
opposizione rispetto allo sfondo ombroso. Di
minore spicco,
ma sicuramente
di grande interesse e, perché
no, valido spunto di riflessione
per chi vorrà
dare un’occhiata
a questa composizione è un piccolo dettaglio situato presso l’angolo destro dell’opera : infatti, a un’osservazione attenta, si può notare
l’immagine di un uomo in gorgiera, presumibilmente
un nobile del ‘500, dietro al quale sono stati raffigurati dei soldati in armatura. Raffigurando questo quadro un’Adorazione dei Magi, sorge spontaneo all’osservatore il totale contrasto storico rispetto alla scena principale, ambientata com’è noto in un contesto
temporale molto anteriore. Non resta allora altro che
salire su uno dei numerosi autobus diretti verso il
rione Vergini ( 8, 7 o Valle) e riscoprire, a soli 2 chilometri dalla nostra scuola, il piacere dell’arte silenziosa e senza clamore, ma alla vista penetrante e espressiva, principale potenziale della cultura maceratese.
Un augurio quindi di “buon viaggio”, per chi deciderà
di intraprendere insieme a me questo percorso fra
arte, storia e cultura, e un “arrivederci” alla prossima
tappa, trasferendoci (prendendo spunto da un vecchio blasone che espone le meraviglie di Macerata) da
Le Vergini fòri le mura a La Madonna ciuchetta .
cultura
Narciso e Boccadoro
Anonimo
“L’uomo era davvero creato per condurre una vita re- ne Boccadoro. Quest’ultimo si presenta, ancora ra-
gazzo, nel monastero di Mariabron, convinto dal padre di essere anch’egli un futuro pensatore. Ma Narciso, che da subito intuisce la particolare singolarità
dell’amico, lo conduce alla scoperta di se stesso, facendogli sovvenire la figura della defunta madre, infangata dal proprio genitore a causa dei suoi deplorevoli comportamenti. Il romanzo è completamente incentrato sulla contrapposizione così radicale tra eros
e logos, tra arte ed ascesi, tra amore spirituale ed
eterno e carnale e caduco, ma non semplicemente
questi sono messi a confronto, bensì posti come fratelli, figli l’uno di Adamo, l’altro di Eva. L’innamoramento ebbro e inconscio di Boccadoro per la caducità
della vita, lo portano ad esprimere le sue più grandi
gioie ed i suoi più grandi dolori attraverso l’arte, che
egli intuisce essere l’unico modo di far davvero comprendere all’uomo che le più grandi gioie ed i più
grandi dolori hanno lo stesso volto, la stessa espressione. Sono entrambi frutto della Madre, che dall’alto
sorride del suo creato, e richiama a sé i suoi figli, attraverso la morte, che per Boccadoro ora è un invito
dolce e attraente, ora il più crudele e meschino dei
richiami. Attraverso i racconti dell’amico, Narciso
comprende che il compagno è stato destinato ad una
via ben più complessa della sua, ed addirittura lo pone come pari, anche se così differente; da questo artista vagabondo così sensibile ed irruento impara infatHermann Hesse narra una storia di amicizia tra il dot- ti il significato profondo delle loro nature: sono le
to ed ascetico Narciso, insegnante destinato ad una due facce della stessa medaglia. I due volti dell’amobrillante carriera intellettuale e monastica, e il giova- re, le due strade verso Dio.
golata, di cui ogni ora e ogni azione fossero annunciate dalla campana che chiama alla preghiera? (…) per
mortificare i proprio sensi e per fuggire dal mondo?
Non era egli creato da Dio con sensi e istinti, con
oscurità sanguigne, con la capacità del peccato, del
piacere, della disperazione? (…) Era forse più difficile,
più valoroso, e più nobile camminare con le scarpe
logore per i boschi e per le strade maestre, soffrire il
sole e la pioggia, la fame e la miseria, giocare coi piaceri dei sensi e pagarli con le sofferenze. In ogni caso
Boccadoro gli aveva mostrato che un uomo destinato
all’alto può scendere molto giù nel groviglio ebbro e
sanguinoso della vita e insozzarsi di molta polvere e
di sangue, senza tuttavia diventare meschino e volgare, senza uccidere in sé il divino… A lui era stato facile, nei loro colloqui, apparire superiore all’amico, contrapporre alla sua passione la propria disciplina e
l’ordine dei pensieri. Ma ogni piccolo atteggiamento
di una figura di Boccadoro (…) non era più reale, più
viva e più insostituibile di tutto quello che poteva dare un pensatore? (…) Era la storia di un vagabondo e
di un uomo d’istinto, di un senza patria e senza fede,
ma ciò ch’era rimasto lì era tutto buono e fedele, era
pieno di amore vivo. Com’era misteriosa quella vita,
come scorrevano torbide e travolgenti le sue correnti,
e com’erano nobili e limpidi i risultati!”.
Intervista agli Oblivion
Tramite la professoressa De Sanctis ho avuto l’incredibile e divertentissima possibilità di intervistare gli Oblivion, il comico quintetto composto da Lorenzo Scuda,
Francesca Frolloni, Davide Calabrese, Graziana Borciani, Fabio Vagnarelli, che ha debuttato a Zelig lo
scorso anno. Avete presente “I promessi sposi in 10 minuti?” XD Appena prima del loro spettacolo, che si è tenuto lo scorso 18 gennaio al teatro di Montegranaro, mi
sono intrufolata nella platea ancora vuota e li ho visti
già belli presi da un’intervista con un gruppetto di ragazzi. Non ho potuto fare a meno di ascoltare qualche
stralcio del loro discorso. “Nel mondo del teatro bisogna
prendere tutto come un gioco. Diffidate di chi si definisce “teatrale” o di chi fa il “bell’attore”
di Federica Spalletti
madi.
Come mai proprio il nome “Oblivion”?
Hanno dato varie ed interessanti interpretazioni del
nostro nome, l’Oblio e le varie speculazioni filosofiche
o il gioco “Oblivion” della serie di “The Elder Scolls”, o
addirittura l’incantesimo che Harry Potter (Oblivion!)
lancia quando vuole cancellare la memoria di qualcuno. La verità è che “Obliviòn” è il nome di una composizione di Astor Piazzola con il quale è stata chiamata
un’associazione culturale di cui facevamo parte, ma è
stato il pubblico a chiamarci così
Com’è stato esibirsi a Zelig??
Bè Zelig è una gran confusione e pieno di fumatori (XD)
Ci hanno fatto fare una prova , poi siamo stati sempre
“ci vuole tanta generosità, pazienza per stare sul palco”
in camerino e ci hanno chiamato direttamente per esiSi prospettava un’intervista interessante e, in effetti lo è
birci in diretta. Sali sul palco, in dieci minuti fai tutto
stata.
quello che devi fare e “Avanti il prossimo!” Essere a
Zelig è stato bello, ma per noi era solo una parte del
Qual è stato la vostra prima esperienza teatrale?
nostro lavoro, abbiamo anche i nostri spettacoli teatraAbbiamo debuttato nel 2003 con “Cafè Chantal”, ma
Fabio ancora non faceva parte del gruppo. Il primo ve- li.
ro debutto tutti insieme è stato al Tributo ufficiale ai
continua alla prossima pagina...
Nomadi del 2007, dove abbiamo imitato gli stessi No-
cultura
Quali sono stati i comici con cui vi siete trovati meglio?
st’anno non parteciperemo a Zelig, abbiamo in mente
tante idee per nuovi spettacoli, chissà..
Le donne del gruppo(Graziana e Francesca) hanno battuto a biliardino gli Emo ed alcuni degli orchestrali XD
Simpaticissimi anche il Mago Forrest , Gene Gnocchi,
Giole Dix, Paolo Villaggio, Bertolino..
Ormai mancava poco all’inizio dello spettacolo e, giustamente sono dovuti scappare lasciandomi la loro e-mail
per qualsiasi domanda ([email protected]) E’ stato divertentissimo e lo spettacolo che è seguito ancora di più. Se
avete voglia di divertirvi vi consiglio di visitare il loro
blog ufficiale e la pagina ”Oblivion” su Facebook ;) Risate a go go XD
Avete progetti per il futuro?
Continueremo con il nostro tour e la presentazione del
libro “ I promessi Esplosi” che è nuovissimo ;) Que-
Nell’immaginario dei Nightwish
Un nuovo album, un tour e un film
Doveva intitolarsi “Imaginarium”, rinominato poi
“Imaginaerum”. E’ uscito il 30 Novembre e in Italia è
ufficialmente disponibile dal 6 Dicembre 2011. Di cosa
sto parlando?? Ovviamente del nuovo album del gruppo symphonic metal dei Nightwish, il secondo dall’abbandono della band da parte della storica cantante Tarja Turunen e dalla successiva adozione di Anette Olzon. Un disco, come lo definisce il tastierista Tuomas
Holopainen,
molto
complesso
e
molto
“cinematografico”: dietro di esso vi è infatti un’intensa
storia e sembra, infatti, la colonna sonora di un film. E
non a caso, Imaginaerum è legato proprio a un film realizzato
paAnonimo dalla cassetta della posta
rallelamente
all’album,
nel
quale
anche
gli
stessi componenti della
band hanno
recitato alcune
scene.
Tema
che
accomuna le
di Martina D’Ottavio
due trame, diverse tra loro, è l’immaginazione, sviluppato però in modo differente nel film e nell’album. Le
varie tracce del disco sono infatti collegate tra loro da
un filo sottile, ma presente, costituito appunto dall’immaginazione; ogni canzone è una diversa faccia della
stessa storia e interpreta un’aspetto diverso della stessa trama.
L’idea iniziale era di inventare una storia per ognuna
delle tracce e farne tredici video, collegati tra loro da
un filo conduttore comune. Poi però la band ha deciso
di trasformare le tredici storie in materiale più strettamente connesso, cioè il futuro film. Come ho già anticipato sopra, Imaginaerum è certamente un lavoro assai curato e complesso e non ci si deve sorprendere se
ad un primo impatto risulta stucchevole e stancante. Io
stessa, ascoltando per la prima volta “Storytime” (il primo singolo estratto), non ero molto convinta e ho avuto
bisogno di alcuni ascolti per apprezzarla, così come le
altre tracce dell’album. Ma dopo una certa
“elaborazione”, questo disco non deluderà neanche i
fan più scettici, che paragonando la voce di Anette alle
doti vocali di Tarja non possono non lasciarsi andare
ad un sospiro nostalgico. Tuomas Holopainen, compositore di tutte le tracce dell’album, ha saputo infatti
risaltare lo stile e la
voce di Anette, facendo
un gran bel lavoro!! Il
tour partirà a fine Gennaio e farà tappa a Milano il 25 Aprile. Perciò, fan del Liceo Scientifico, armatevi di mouse e pazienza e accaparratevi i biglietti, perché come musicista,
aspirante giornalista e
fan dei Nightwish, sono
sicura che ne varrà assolutamente la pena!!
SIC EST as you like it - Giornale del Liceo Scientifico “Galileo Galilei” Macerata (MC), anno VI, n° 2, Novembre 2011
Alessandro Mariani - caporedattore
(sede centrale)
Federica Spalletti - vicecaporedattrice
(sede distaccata)
Alessandra Marani - redattrice
Alessia Venturini - redattrice
Ana Lalaj - redattrice
Cristina Angeloro - redattrice
Daniel Rusu - redattore/ resp. sito
Edoardo Altamura - redattore
Francesco Corradini - redattore
Marco Matteucci - redattore
Marco Ramazzotti - redattore
Responsabile progetto
"Giornale Scuola SIC-EST":
prof. Stefano Della Ceca
Martina D’Ottavio - redattrice
Martina Ortolani - redattrice
Martina Romano - redattrice
Matteo Guardati - redattore
Roberto Bartolacci - redattore
Saverio Mengoni - redattore
Orsola Spada - collaboratrice
Tiratura: 130 copie
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alla sesta ora, in sede centrale.