Modernità e civiltà

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Modernità e civiltà
Modernità e civiltà
I vespasiani di Vespasiano (68-70 d.C.)
Jean Francois de Troy, Dichiarazione d’amore (1731)
“Il termine ‘civiltà’ venne introdotto nella seconda metà del
diciottesimo secolo per esprimere l’auto-raffigurazione e il
tipo specifico di comportamento della classe nobiliare
europea, in relazione alle altre, che i suoi membri
ritenevano primitive ... Riassume perciò tutto ciò in cui
negli ultimi due o tre secoli la società occidentale si è
ritenuta superiore alle società precedenti o a quelle
contemporanee ‘più primitive’.”
Norbert Elias, The Civilizing Process (1939)
“Foucault ci ha mostrato che l’uomo è una creatura
recente, costituita dalle scienze umane non prima della fine
del diciottesimo secolo. Si tratta di una creatura collocata
sempre in una posizione ambigua: l’uomo è infatti al tempo
stesso l’oggetto di una conoscenza scientifica e il soggetto
che conosce – perciò paradossamente souverain soumis,
spectateur regardé, sovrano sottomesso e spettatore
osservato.”
Andrea Mubi Brighenti, Visibility in Social Theory and Social Research (2010)
“La modernità può essere vista come una civilità a sé
stante, come l’auto-proiezione di una civiltà che impone i
suoi modi e i suoi principi alle altre, o ancora come un
insieme di innovazioni infrastrutturali che possono essere
adattate ai più diversi contesti di civilità. Queste alternative
implicano naturalmente diverse visioni sul ruolo
dell’eredità delle vecchie civiltà.”
Johann P. Arnason, Civilizations in Dispute (2003)
“Il programma moderno si focalizza non solo sulla
possibilità di interpretazioni differenti delle visioni
transcendentali e delle concezioni ontologiche
fondamentali, ma su una messa in questione della natura
scontata di tali visioni e delle forme istituzionali ad esse
collegate.”
Claude Lefort, Essais sur le politique (1986)
“L’Illuminismo è l’uscita dell’uomo dalla propria autocausata immaturità. L’immaturità è l’incapacità di usare la
propria ragione [Verstandes] senza la guida di altri. Si tratta
di un’immaturità auto-causata se la sua causa non è la
mancanza di ragione, ma la mancanza di risoluzione e
coraggio ad usare la ragione senza la guida di altri. Il motto
dell’Illuminismo è perciò: Sapere aude! Abbiate il coraggio
di esercitare la vostra ragione!”
Immanuel Kant, Beantwortung der Frage:Was ist Aufklärung? (1784)
“La soggettività è definita dal diritto di critica: il principio
del mondo moderno richiede che ciò che dobbiamo
riconoscere ci si rivelerà come qualcosa che ha diritto al
riconoscimento.”
Jürgen Habermas, Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985)
“La modernità ci ritrae in una confusione fatta di continua
disintegrazione e rinnovamento, di lotta e contraddizione,
di ambiguità e angoscia, un universo in cui “tutto ciò che è
solido si scioglie nell’aria’.”
Marshall Berman, All That is Solid Melts into Air:The Experience of Modernity (1988)
“La borghesia ha avuto nella storia una parte sommamente
rivoluzionaria. Dove ha raggiunto il dominio, la borghesia
ha distrutto tutte le condizioni di vita feudali, patriarcali,
idillici […] La borghesia non può esistere senza
rivoluzionare continuamente gli strumenti di produzione, i
rapporti di produzione, dunque tutti i rapporti sociali […]
Si dissolvono tutti i rapporti stabili e irrigiditi, con il loro
seguito di idee e di concetti antichi e venerandi, e tutte le
idee e i concetti nuovi invecchiano prima di potersi fissare.
Si volatilizza tutto ciò che vi era di corporativo e di stabile,
è profanata ogni cosa sacra, e gli uomini sono finalmente
costretti a guardare con occhio disincantato la propria
posizione e i propri reciproci rapporti.”
Karl Marx, Friedrich Engels, Manifesto del partito comunista (1848)
Frontespizio del Leviatano di Hobbes (1651)
Il laboratorio di Robert Boyle (1627-91)
“Il Laboratorio di Boyle e il Leviatano di Hobbes pongono
rispettivamente la natura e la società come forze che
trascendono l’uomo e, insieme, come oggetti costruiti
dall’uomo. La costituzione moderna si basa sulla
separazione di natura e società (quando la prima è vista
come trascendente, la seconda è vista come costruita, e
viceversa) e, allo stesso tempo, sull’occultamento di questo
atto di separazione.”
Bruno Latour, Nous n'avons jamais été modernes (1991)
“La tensione cruciale della modernità è la tensione tra
libertà e controllo.”
Peter Wagner, A Sociology of Modernity: Liberty and Discipline (1994)
“Il discorso moderno si caratterizza per una fede nella
gestione ricostruttiva degli eccessi e delle carenze prodotti
dalla modernità stessa.”
Boaventura de Sousa Santos, Toward a New Common Sense (1995)
“La modernità socio-politica è costitutivamente
caratterizzata da problematiche [problématiques] che
rimangono aperte, non dalle specifiche soluzioni a
determinati problemi.”
Peter Wagner, A History and Theory of the Social Sciences (2001)
“La nazionalità, o meglio il ‘fatto della nazione’ [nationness], insieme al nazionalismo, sono artefatti culturali di un
certo tipo ... La nazione è una comunità politica
immaignata – e immaginata come intrinsecamente limitata
e sovrana. E’ immaginata anzitutto perché i membri della
nazione persino la più piccola non conosceranno mai tutti i
loro compatrioti, non li incontreranno e non sentiranno
mai parlare di loro, e tuttavia nelle menti di ognuno vive
un’immagine di comunione.”
Benedict Anderson, Imagined communities: reflections on the origin and spread of
nationalism (1983)
Nazionalismo basco
“Il nazionalismo del XIX e del XX secolo, con i suoi appelli
alle ‘radici immemorabili’ e alla giustificazione etnica, opera
un’inversione del rapporto causale tra territorio e
identità. Non vi sono identità collettive che si appropriano
di territori preesistenti, ma progetti territoriali che
generano identità collettive.”
Alberto Artosi, Andrea Mubi Brighenti, “Paradigma e mutamento. La molteplicità
della transizione storica contemporanea” (2000)
“Senza esaminare l’Orientalismo come un discorso non si
può comprendere la enorme e sistematica disciplina con
cui la cultura europea è stata in grado di gestire – e
persino di produrre – l’Oriente politicamentre,
sociologicamente, militarmente, ideologicamente,
scientificamente e immaginativamente durante il periodo
post-illuminista.”
Edward Said, Orientalism (1978)
Eugène Delacroix, Donne di Algeri (1834)
“Un assunto imlicito delle teorie della modernizzazione
era che le dimensioni culturali della modernizzazione,
insieme a una visione del mondo razionale e secolare
basata sull’individualismo, erano necessariamente connesse
alle dimensioni strutturali della modernità.”
Shumel N. Eisenstadt, “Modernity and modernization” (2010)
“[Nella società moderna] ogni sottosistema funzionale si
basa sulla priorità di se stesso per i propri processi
comunicativi ... Tutti gli altri sottosistemi appartengono al
suo ambiente, e viceversa. Basandosi su questa forma di
differenziazione, la società moderna è divenuta un tipo
completamente nuovo di sistema, raggiungendo un grado
di complessità senza precedenti.”
Niklas Luhmann, Soziale Systeme (1984)
“Semplificando all’estremo, definisco il postmoderno come
l’incredulità nelle metanarrazioni. Questa incredulità è un
prodotto del progresso delle scienze: ma quel progresso a
sua volta la presuppone. All’obsolescenza dell’apparato
metanarrativo di legittimazione corrisponde, in
particolare, la crisi della filosofia metafisica e
dell’istituzione universitaria che in passato si basava su di
essa. La funzione narrativa sta perdendo i suoi funtori, i
suoi grandi eroi, i suoi pericoli, i suoi viaggi, i suoi scopi. Sta
venendo dispersa in nuvole di elementi linguistici narrativi
– narrativi, ma anche denotativi, prescrittivi, descrittivi e
così via.”
Jean-François Lyotard, La Condition Postmoderne: Rapport sur le Savoir (1979)
Architettura postmoderna: palazzo di Frank Gehry a Praga
“Così come la modernizzazione ha dissolto la struttura
della società feudale e ha prodotto la società industriale
del diciannovesimo secolo, così oggi la modernizzazione sta
dissolvendo la società industriale e una nuova modernità
sta venendo ad esistere ... Siamo testimoni, non della fine
della modernità, ma del suo inizio – vale a dire, di una
modernità oltre il suo periodo classico.”
Ulrich Beck, Risikogesellschaft (1986)
“I cambiamenti intercorsi a partire dagli anni Sessanta
possono venire spiegati, in senso lato, come un
indebolimento della presa delle istituzioni sugli esseri
umani, o viceversa come una liberazione degli esseri umani
dagli standard di comportamento richiesti dalle istituzioni.”
Peter Wagner, A History and Theory of the Social Sciences (2001)
“La pluralità delle civilità si riflette in una pluralizzazione
della modernità.”
Shumel N. Eisenstadt, European Civilization in a Comparative Perspective (1987)
“[A partire dagli anni Settanta] la consapevolezza del
potenziale distruttivo della modernità è stata rafforzata dal
riconoscimento che la continua espansione della
modernità nel mondo non era necessariamente benigna o
pacifica; che non assicurava un continuo progresso della
ragione. Non si poté più ignorare che questi processi
erano continuamente intrecciati a guerre, espansione
imperialistica di tipo politico ed economico, violenza,
genocidi, repressione e dislocazione forzata di ampie di
vaste popolazioni, a volte di intere società.”
Shumel N. Eisenstadt, “Modernity and modernization” (2010)
Gli F16 della coalizione americana sui cieli delli Iraq nel 2003