I falsi miti dell`acqua potabile.

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I falsi miti dell`acqua potabile.
I falsi miti dell’acqua potabile.
PESANTEZZA: (residuo fisso).
Quantità di sali disciolti in un litro d’acqua che
rimangono allo stato solido dopo l’evaporazione
a 180° C. Per legge il residuo fisso nell’acqua
potabile non può superare i 1500 mg/litro:
l’acquedotto di Sommacampagna distribuisce
acqua con residuo fisso inferiore ai 500/mg litro.
DUREZZA: (concentrazione di sali
solubili di calcio e di magnesio).
Dipende dall’origine superficiale delle acque e
dalla geologia dell’area dove viene prelevata.
L’OMS ( l’Organizzazione Mondiale della Sanità)
consiglia una durezza in gradi francesi di 1550° F e afferma che l’acqua calcarea, anche se
incrosta gli elettrodomestici, non è pericolosa
per l’organismo e non è causa di calcoli renali,
anzi ha un effetto protettivo nei confronti
dell’insorgenza di malattie cardiovascolari
(Sommacampagna registra un valore di 24° F).
Un’acqua molto dolce è invece molto povera
di sali minerali importanti per le funzioni vitali
dell’organismo.
Un’acqua ricca di calcio non provoca i calcoli e
protegge da malattie cardiovascolari.
comune di sommacampagna
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SODIO: (elemento chimico che
appartiene alla categoria dei metalli
alcalini ed è abbondante nei composti
naturali).
La nostra acqua del rubinetto è povera di sodio,
sempre fresca e corrente.