Il Convegno Nazionalista
Transcript
Il Convegno Nazionalista
ASSOCIAZIONE MAZIONALISTA ITALIANA COMITATO CENTRALE Il Convegno Nazionalista di Roma (16-17 marzò 1919). Prezzo cent. 50 • ROMA TIP,OGRAF!A EpITR!CE "L'ITALIANA,, }. /.~ -~ - ~9;~~~~'- Yia.' dell'Orso, 28 MCMXIX FONDAZIONE ISTITUTO GRAMSCI ASSOCIAZIONE NAZIONALISTA ITALIANA BIBGBTECA COMITATO CENTRALE "· ST. (p~\ A ~ ·~?;0 II Convegno Nazionalista ; ' di Roma (16-17 marzo 1919). ROMA TIPOGRAFIA EDITRICE "L'lTALIANA" Via dell'Orso, 28 MCMXIX .. la politica economico-sociale del Nazionalismo Il conWJgno si è 8/P•etrto 1dlomenica 16 rr.arzo aLle ore 10, prese'Ilti in gran numero i rappresentanti di quasi tutte le seziioni e di cruaisi tutti i nuclei.i na.zionalisti d ' Italia, compresi T1'1eiste e Firurne. Il salone di palazzo Maicchi ,e le s1a1e .contigue erano 1riboccanti. Salutato da fragorosa. aip.pk1u&i, !?nric1· Corradini sa~e al banco della pre.s iclenrn e dichiara ruperto il convegno, rivolfrendo un commosso saluto alla memoria di tutti i gloriosi C<Jmpagni cadut" sul c&.mpo . Jnvita il convecnn a eleggere l'ufficio di ;:;re<dde11za Su proposta del prof. luigi Siivio Amoroso (Napoli), l'assemblea acclama: ipresiictente Enrioo Corradini; vice.presidenti l' a-vv. Cad.J !Ba. rava1lle (T01rino), l'Ol:n. Lui,g,; Cavina (Famza), l'on. Luig1 Federzoni (nl)ma) e l'avv. Marino Rodinò (N~pc.li); segretari il capitano Umber . tu Grnglielmotti (R(ima) e il si.g. Alfonsc· Soliman~ (Ferrara). Le adesioni. I 'a.vv. Antonello Ca1prino. segretario politico ctell'Associa.z:ione 11azional1Slta Haliana, invitato d:tl 1)1"es1idente, leo;ge le a.dJesioni n,l Conve~·no, che sono ·s tate numerosi,s sime. 6 Ha,nno aderito 12 seziol1i nazionali"te rli: Torino, Strc~ ·~ a. Milano. I3roscin, ~n dov'1, Vc11c:zitt, Hovigo, GenuY<t, ~nezia. Savona, nr.·CC O, Carra. ra. Pisa. Liv~rno, 1.ncctt, Fenarn Sicnn. Firenze, Pi-;tniu . .. \re7.zO, Rom2., .\nc.;onn.. l:eneyrnto. Pe· sn.ro. Na11oli, Bari, rntonto. l''llermc•. r::atrinia, C..astell1110n o. Sas.~,ari, Il ov.gi o Emilia. ec.:<.:. Ferdcl1$1sime sonrJ state le a(lc">ioni de1 nuclei nnzionn.J isti di Trieste. Fi11ll•l', Gorizia. l\Ianfago, Felizzano, '\o\ ara, T1·apani, Rutigliano, Lavinnn, i\le1°.-;a Superiore. Crespino, Foligno, l\f:rntova, San PieLro al Tanagro, Cosoleto, Hocrrlla fo. 11ica, S ·v ito Normanni, S. Hnfo. Fabbrico. Amalfì, Piacenza. Castelfrauco, Rapallo, l\I odena, H.av8nna, Rocr[1 S. Cltqciano, Forte dc' l\farmi, Arcevia. Ct2li, Macerata, .\..vel!ino, Chit:ti, \.;1.-;erta. Amalfi, Cava Tirreni, Lucera, L(•cce. Pisticci, Potenza. Catn.n:rnrc, MontclronE', Cosenza, P,eggio C., ecc. Hanno inoltr0 a.dcrito nl Con\'Pgno il f?;tuppo femminile cli Genova e i 2;1'llTJPi ~-iovanili. nazio11a.Jisti cli: Torino. Genova., Spezic1, Firenze, Pesiaro. ~Iilano e il grn•ppo cc Huggero FaluO > di Roma La relazione di Enrico Corrad:ni La:ciab la pre~idenza de! Cou\'egno, che: e as;-;unta clall'on. Pcderzoni, P.:nriro Corrndi11; dà le1tura c1ellia relazio11e di mi è "tnto incaricato dal Comitato èe;1 t1 aie, :-;ulla politica cco11omico-socia1'e <!el unzicJ11Hliswo EcC'o la ielazionG · Il partito nazionalista. durante !a pur rn i rand o ag L: scopi di rede~z1one nnzwnale e d'espansionf: c·..'lomale rni. era primo dovere mirare, elaborava tl suo programma economi· e? s.ociale. A nostro avviso le conclu s10m ~lle quali pervenne, sono queste che· sbamo per e.:;porr2. A:r:iz!tutto il nazionalismo ess8ndo guer~·a, pa~hlo per definizione nazionale in po litica, ~on può non essRre nazio· aJ.e anche m economia, poichè questa è il f{_l1~dame1'1:to cli queilla.- Vern pia:rtito, p11.1 (:he d1 goverriri, d1 stato. per qun.r1to S?rto da~la bol'ghesia per evoluta coscienza, s1 propone di superare =-li mteressi di tutte le cla.:::.si rnordin~n- 8 doli e assommandoli per trasforrnarl i in unità di potenza, nel che consisLL ia funzione specifica dello stato PerC'iò il na?.ionalismo ha rimessu m luce la natura che la nazione anzitutto ha, di società economica. Fme di questa società è la produzione. Quest<, fine costituis1:e la più alta e la 1 iù profonda mor'aù.e, così nell'ordine nazionale come nell'ordine internazionale, quando il fatto deHa produzione s'intenda nella sua integriLà, sì come produzione di ricchezza e sì come rm.1duziDne di civiltà. Perciò quello sLesso nazionalismo che era ruaito e aveva trascor5-o i primi anni facendosi, tii mezzo a tutta l'Italia ignara e riluttante, propugnatore d'una politica 1- stera di potenzia e d'espansione nootrato all'interno la sostanziava, bandendo la dottrina dei produttori, primo fra tut.ti proclamando la necessità della grande produzione, qui intesa nel particolar senso di produzione ec0nomi~a, di sviluppo industriale, agrico:o e commerci.ale. Questa, la produzione economioa, veniva concepita per quello che realmente è, la materia prima dell'altra, della produzione integrale della produzione di civiltà per cui ulia nazione ha forza e diritto d'espandersi nel mondo. . Ma oome la rluralità deUe naziori produttrici genera nel mondo la coricorrenza e tal volta le g11erre, così in quella non semplice, ma molto composita società che è la nazione, La pluralità 9 cl eJ le dassi genera la loro lotta e ta.l rnlta le r-ivoluzion i. La produzione è r,er nccessitrì agonistic.a e impena;i .. s~ica cla nazione a nazione, perchè h:t bJSogno cl i mate,rie prime per esserp e ha bisogno cli mercati per trnsfurmnrsi in ricchezza; e ciò fatt-0, soti1) forma di disti·ibuzionc tomia agon!stiC<.t. e imperialistica dentro i confin 1 naziorntli. Di qui il moto continuo atl. le nazioni e delle classi. Il moto d.elle nazioni è contenuto, finchè è conten:,: to, cla un.a egemonia di potenze, senza di che il mnndo sarebbe bolsoevico, J moto delle classi deve essere conteni; to dalle leggi di cons,e nazrnne dell'er.tt:: superiore, la nazione, che si ma.riif estano nella forza d'unità e di stabilità, lo stato. Nell'azione dei partiti il nazionahsmo asseconda lo stato. Dinanzi all immane lotta contemporanea tra capu<:1.l& e lavoro esso è per definizione una forza unitaria. Come tale, incomincia con affermare la suprema ragione à::;; léL prndnzionc, in quanto quesfa è recdimento dell'azienda sociale, o rlel in trimonio avito che si chiama nazioni:: o patria. Alle leggi delia produzion<~ ''enp:ono cruindi sottoposti ,2;li intere~si p~rticolari dei produttori tutti, del r'flp1t.ale e del lavoro. La loro lotta ncn può svol .~!.'ersi se non in un reg·ime di rispetto delle sopradelte leggi. Ora, · tale regime, pare strano, ma è così, non può costituirsi se non con la formazione d'or~rnnismi che abbi&no la sensi- .. 11 10 bilitil massima dei loro interessi particolari, vnle a dire, con la formaz1011r> dei sinr/1J,cati. Questi vengono a supr~ ,are i vecrhi partiti pol iti"i. i qual 1 hanno cura cl'anime. non, cioè, d'w 1J()ll6 eressi economici, ma di finalità tiche sì spesso trasfigurate i~1 i'.le_oll'.gi.e degenerato in idee fi~:::c rr1~1r11_rnlnl r cl·: molti astratte da ogm rcalta. cl1 tempo e· rl i 11100:0. Lo stes:=:o Ycv·_d1io par_l iL 1 sociali sta, nato sì economico, srhiaccia, più che non promuova,_ g·li inte· , dSSi economi.ci del proktanalo sott{ rn e;ra\'è mora della Sll.1 ideolog-i.i:L o idea fissa, que,lla della tl'asformaz1one del rosirlrletto assetto sociale. E 11PrcJò i pR diti politici colf!l~no il l~ro v1.1ol~ ""8alistico con l'amb1e10nc dci capi e 11 fanatismo dei seguari e prendono runa t 1'1ltrn ner· rontennto e norma di lottA,: mentre i sindacati. quando lottanrJ fra loro, mettono, &e ci passi l 'esprP"' .swne. a nudo i loro nervi eronom1G1 sensibilissirn i, non tan Lo dei colo i ch1:. danno, quanto dei colpi che riccvon~1. Ove il nervo duole, ivi è Ia leg·,g:c economica off8sa. Così i sinclarati, lottando fra di loro, reciprocamente si riduc0no -il· l'osservanza Cl elle leggi g·enerali cle 1 la produzion€. Estirnrnono g·Ji uni iw.rdi altri l'arbitrio e l'aYiclità E così pervrngono a ritrovare sotto ~'?-gitazio,ne dei lfJro interessi particolari rn lotta il terreno fermo, l'unità delle leggi di pròduzione alle quali nè capital·e nè lavoro possono sottrarsi, se non a piatto di distruggersi l'un l'altro e tutti e due cli dis~rup-gere se stessi. Per le quali, cioè, essi ritrovano quelJCJ' unità degli int.e rossi particolari che comunemente si chiama intel'ec::c::e g;enerale. Questo è il roll.abora-:,iouismo che il partito nazionahsta propugna. Co11abmazionismo rhe in 1111 primo km po sarà un continuo <iivenire nella lotta e mercè la lotta: mn che in un seconC!o tempo potrà e_ssere ~H~l'I. stabilizzazione di parti equil1branbs1 con parità di forze, mercè una organizzazione di mezzi tecnici comitato, cons~glio, commissione, pa;1aml':mfn. n r,cmv~ r,hiamar si vog-liA.. rfo' "-Rpnresentanti <iirntti clei c::indacati ~utt:, inrlustri a•li e operai. Sarà alJorra :l coll<lborazionismo vero. oro-anico nnitario, integ-rale. Or come questo'. come T'isf.ituto specifico Cli discussione ~ cli delihe_razione dei sindacati potrà mquarlrars1 fra gli altri istituti politici oaz1on11.Ii, quali mutamenti potrà produrre, come si troveri'l Clinanzi allo sfnto, come e quanto potrà modificar1'1? Dinnnzi a questo novissimo parlt!. mcnfo C!ei Jìrnduttori economici clv> c;arà del verehio narlamento deg·li LJomini politir1? A simili rlmrnrnrle non -oossiarrio. nè dobbiamo aui rispondere Cerk· rruando apnare il nrimo. prnrlntto tecriiro rii co11eitività organich~. 'iOHonnsto a11a le~rge di selezione loro, suhito rade sotto processo il seconclt). nroclotto di vo.Jontarifl to inrlivi<iu al ic;tico. Non occorre altro nrocesso nei il parlamentarismo: il nostro temp0 è tutto per le organizzazioni e quindi 1 rn il parlamentn.rismo individualistico è iò che è sorpassalo, sorpassiaLo, e è col,pit1J a morte. Noi siamo d'avviso che i naz10nalisLi debbano andare al parlamento, ma per ra.giorn contingenti e tenendo scmpri:. gli Oéchi sulla nuova mèla da raggiungere. Così sul liberalismo, dottrina specifica della vecchia borghesia colta, cht~ può essen, re!?,·ola cli perfezione di cli· sciplinc1 nel :'intimità degli spil'iti elet ti, ma che si 0 acldimostrato trami Le d'op:ni dissolvente disordine nella vita pubblicn· sul lilwralismo prende il sopravvento una democrazia. della nazione nuova, una democrazia, cioè, in senso opposto a quello corrente, che tiene, cioè, struttura, orcl ine € dominio per 2;erarrhie espresse clal suo seno. Erl è a1tresì ('erto rhe quando i sinrlrt· rati delle ~lassi abbiano rngg-iunta la fase della loro evoluzione collaborazionistica. ec.s1 debbono solidarizzarsi e far causa comune anrhe rispetto alla politica estera, rispetto, cioè, alla conr· 11 is' f1 r1c11P mat.erie prime 8 dei mercati, le q11ali e i quali sono nelln conrnrremrn monrliale. Siamo già allo stato. 'T'utto è vpclere come la parte, mrnlla dri nrnrluttori economici, s'intrcrrerà nel1a tohlitil politica nazionale r>"1lwnrìo i' Wnln di rrorlnttività degli st.essi rilti nroduttori nello spirito; in modo ria rostituire, p·e r quanto è nnc.~ihile con J.p immancabili corruzioni 11 m11.nf' il niì1 sincero c;tgfo rlei produttori. E come e quanto poi l'azione 13 e il divenire d~i smdacati potrannu mutél:re le relazioni giuridiche delle clas.s1, mutare I 'a·ssetto della società nazionale? Neppure a ciò è dato riSI?Onde.re. L'ot'gano e la funzione comp1~no il loro dcl o .. Certo si è che per 11~1. la ste%a [Jl'OfJl'letà individuale ha dmtto socicde, ha, cioè, diritto in quanto eserciLa una funzione socialt. ~ certo si e che il socialismo è antitetLco al nazwnal ismo, ma non perchè e.::su sia an_t1borghese e anticapitalist.a, non percllc esso tenta di Lrasformare la società nazionale, siobene perchè la 1ieiga, perchè ~ent.a di dissolverla nell'intenHJ.z10ua1e ~ perchè avversa le leggi della produzione del reddito cioè, d'azienda della ~ocietà nazio~ nale. Il nazionalismo propugna il raf for- zamento e l'organizzazione della borghrsia e df'!le classi industriali a~tri menti è questa parte che vien m~no alla lotta collaborazionistica, e chi soverchia è a ..3ocialismo clistruttcre traendo.si die~ro l'altra parte, le classi op~ raie. E tl nazionalismo italiano propuyna la grande produ;:,ione, tJerchè l'Italia non puo essere nna nao:ione ro · ver:a 111 _una civiltà ricca, e la guerrn st e acldm•ostrat.a il sommo fatto delln pCteone virtù militare e della moder· na poter:iza produttiva !!: propu_qna 111 ]Jtoporzwne della grande produ::,ioru.: gli alti salarii. Dye ~ono i principii per. p~opugnare gli alt1 salarii, quello socialista e quello na1zionale. Il primo 1G 14 li propugna come unu. sorta di dir~tto uivino del prolet.arrnto e u.straz1on faLta da LuLte le rnnc11z10r11 Liella produz1one; il secondo 11 vropugrrn gradalamen Le ascemlen t1 ::.e<.;ondo il grnd ualc accrescersi della prodLlz1one naz10nu.Le. (,Juesto princ1p10 torza gli ostacoli dei ::ìuperion e.go1sm1, urge all"es1Juns1one Liella produzione ed e d1 coloro i 4ual1, come noi, partono claJla con('ez10ne socwJe della nazione e di lilla società gwsta ed equa, rnrne noi partiamo. I~ no1 1Jensiamo allres1 che, essendo la concez10nc del popolo bcnes~ante nella nazione pulente imµusta dalla natura uLlla c1v1:La moclerna, l)1sogna fare J1 necessità v1rlu e smettendo cli foggiae:-,1 Lutta la storia romana secondo la scuola del .\led10evu conventuale con l amrnirnz1one cli Cincinnato che ara i suoi fondi sulla riva destra del Tevere, comp1·endere rhe l'accrescersi del bent.>..::.sere puO essere accompagnato da L~ senLirnento rnlig10so della vita umana e eia uno sviluppo della coscienza civil-é Quando al popolo italiano toccl1i tal fortuna, esso ha tali qualita naturali eia indurre in noi la speranz;1 che possu r iusrire a costituire un tipo d1 popolo in cui il godimento del bcnes5ere scemi la malignità delle osti] ità civili e facda rii lui Jil leale e cordiale camp1une ci·ella Paitria nel compimento della sua storia. la re~azione ~i Altre~o Rocco La relazione Corradini P. fragorosamente e lungamente applaudita. ::5uccessi vame1ne ha la pa1·ola l"a I tl'o relatore JJl'of. ,\ l/ retlo Rocco (Paclo, a), 111caricat0 di prospettare i postulati aella politica economico-sociale nazionallsta dedotti dai principii generaìi fissati nella relazione Corradini. 11 prof. Al/redo Rocco comincia anzitutto col constatare con viva compiaeennL l'l1e 1 p1 incinii fonrl<1meJJtali e costituti.vi della dottrina naziona:ista escono non solo intatti ma trionfa.mi dalla proV8. terribile che J'Italia ha vittoriosamente attraversato: la concezione àella nazione come organismo che si perpetua attraverso i secoli nella serie indefinita delle generazioni, in opposizione alla concezione corrente dell'ideolo&ria liberale-democratica, che la raffigura come una pura somma degli individui viventi; la concezione dello .:3t~d,o com(:! la nazione stes~.a in quanto si organizz:1 per il conseguimento dei suoi .fini superiori e l'a<lernpimento della sua missione mondiale; la concezione del rapporto tra la nazione da una parte, organizzata nello S1ato, e gli individui e Le classi, dall'altra, come on rapporto di supremazia e rl i subordinazione: la concezione degli individui e delle classi come organi del- 16 17 la vita nazionale, donde discende la, necessaria dipenùeuza del loro benessere e della loro prosperità, dal ~enessere e dalla prosperità dell'organismo, aJ quale appartengono. . . . .. . . . . . 'J utti tftl sli p1·rnc1p~1 nmuugon.o rntatti e il Convegno qriin~l1, a suo. avv11:;0, no1~ deve che t'infieru1arli. i\Ia, vrntn orarup.1 splendidamente la guen_a, e 111entre. l I~ talia atte11de cl_ie 1 suoi rappr~senta:,1tt vogliano e sappiar•o garn.~1t• rl~! 1nte~1 a'mente i frutti d ella v1ttona, 1 atteuz10n~ uni\·ersule :;i \Olgr naturalmcnt~ ve1:s0 i prob lern i della. i icostituzi?ne rnt~nor~. La o·uena lta 111 Ull dopp10 senso influito ~;~ questi prolJlerni: in quanto ha accelerato enormemente il ii.mo della ~vo1uz1one ec:o•ìomica dello_ n~zi?ne, av_v.rn11dtila \erso forme 5UlJ_enon d1 P.roduz1ouc e<l in quanto ha mocl1ficat.o lH'OfO~Hlan:e1~ te la psicologia delle v~ ne cla.6s1. soc~al ~, acc.;r s·cendo he11si iu ciascu1rn eh f''sse il sentimento de.i propri interessi e della propria solicl;n·ieta_ e.li clas.:;e, ~na a.nd.ic creando, pe r la pnnia volta, s1~t 1.JL11e 11: n1odo ancora imperfetto e , ncl1stt~~·), 1! sentimrnto della solidarietà. tra 1 vi1..r.·1 fattori del!a prnduzione, c~e è _ru?-nto -~ll1 e il sent1me11to Jella soliclanela IWulOnale dei p1 odutton. In ques!a evoluzion~ la . pr~ipagancla nazio1nnJistu, per mento pnnc1pnlrnenlt· di un giornale, l'Ideo Nr1::.ionalc, e di un uou10 E11t·ico Conadini, ha aYuto lllrn pn :te~ che c.lobhiam~ rivendicare con 11:: · oittimo orgoglio. Finalmente quella CO· ~cien;:, 11 dell11 j'un::.ione nazionale . clellh produz.ionee dei in:ocluttor~, ori?an1zzatori, tecnici ecl npe~·a1, su cm o.bbm_mo tan. to insistito, co:rnincia a formarsi. NC?n sciopel'i, lotte, urti, ch_e perpetuav_ano lll pieno ::;e colo XX, il si.sterna med1oevaJ e 1 s 1\ cl1e preludiano, dob'biamo augurarci. n rl l!nn rollahorazione sincera, intima c~n·d1alr, tra i vari fattori della prod 11 • zinne. Que<"ta collahorazione è assoluta. lll'e1J!e ne~essa,J'ia perrhè l'Italia poss:ii rnH1ere ·più intensa, più economica più P.e1·fet_ta la s11n, prorluzione, e in tal modo nrost1tmre la ricchezza distrutta dalla gnrrra, r aff~·o~tare, unita e compatta, Je nuove asprissime lotte della concorren. za mondiale. L'.orgnno specifico cli questa solidarietn. nhz1?nnle _dei produttori, comP. noi abbi.qlllO rntrav1sto fìn dal congresso di MilallO, è il sindacntn. Il sindacato è stato firn'. a ieri c:;inonimo di disol'<line, di anar. rlna, ùi rivoluzione. In realtà, fino a tanto chP 11011 vi emno altri sindacati chr, rruelli_ operai, questi agivano P>otto la nu1a ~p111t.a r1cll'egoismo di clasiS.0, e - qnel r·ltr' è pr _ggio - sotto lo direzione dei demagoghi nrofessionali, che lo sfruttavat~o pei fin_i del proprio arrivismo politico. l azione c:;rndacale non poteva essere che r?nvi~lsion,nia, antistatale e perciò, an1111az101rnle, e PArirolosa per le sorti ste~ se della produzione. Mancando infatti qual 1mcr11e ~fficace contrappeso all'azione <le_i 5indacati operai in una solida disciplina dei capi ed 11rganizzatori della proù 11zione. la lotta si risolveva in un assalto senza difesa, l'intervento dello Stato costi1nendo troppo spesso una semplice pressione in favore di quella parte, che avevfl per sè la potenza e l'inflnenza politica, la pu.rte cioè delle organizzazioni operaie. D'altro canto. nè nei lavoratori mar:-uali, n~ negli organizzatori della produzione. esisteva ancora il senso della solidarietà che deve avvincere tra loro i fattr1·i della prodDzione, p·erchè la sorte di ciascuno d.i essi è indissolubjlment~ e ~ 18 necessariarnente legata alle sorti della produzione Cias·:-Pno hada;va unicamente a "ur valere i suoi immediati interessi: gli operai. organizzati e politicamente potenti, in modu più efficace; gli industriali, diSipersi e s.ernza coscienza po•liti.ca, in modo meno efficace · ambedue ciecamente, senza alcuna visione superiore, integrale 0 nazionale della loro funzione. Mn,, creato. come si va cr·eando - arcanto al sindacato oprraio il sindacato ,-leali organizzatori e 0aui della. produ zi;'ne, le dUE. organizzazioni, venendo io 1'ontaHo su UJ1 piede di eguaglianza, <>i costituirà necessariamente un equiiibrio cl; forze, che. cond1urrà e già se ne vedon11 ~ primissimi segni, a una politica ..ìi coliabo!'azione. E noi confìdiamo che d 1 que<>ta rollaborazione pois sa n~cire un s1·n1lacato intearale che - utiliziando la tendenza innegabile chell'inctustria mo cl'erna, accelerata daillla guerra, ad una or::rn.nizzazione nazionale di ciascuno de-i ;.ami dell 'industria - 'Possa riunir13 in isè tutti i fattori de.1La produzione. org-anizzatori t.ecnici e lavoratori manuaJ.i, in un fascio po!'-'sente, nel seno del qu8le g-li mevita.bili anta.gonisrm di classe troveranno facile composizione. Noi immagi.fJ.iar.>.lo cia•scu.r a dell0 indlustrie italiane: la meccanica, la navale, la cotoniera, la serica, lc1. ohi mica, ecc., cois tituite in una imrriens•a impre·s a che si estende a tutto il territorio nazionale, che comprenda oT'gani.zz·utori, tecnici e lavoratori marn: ali, tutti intesti. a rende.rJa più possente t: più prod1 uttiva, quindi oatpace dli aff•eirm arsi sui mercati mondiali, di battere la oonoorrenz..a delle imprese straniere. di conquistarli all'Italia. Quesito sogno, eh':' sarebhe ,s emi rato inattuabile .1:: rima dti'l- 19 la ["'UCrnt. t}\Uando le inr'lustrfo italiane r1:n~10 hamrbme e l'intemnzjonale oiperai.a diw1 rlrva ln; produzione non ner na7ioni, come è lr:g1ro e naturale, ma ;per classi n:in è lontano rhi..l realizzarsi oami c'hr J'mrlustriu italiana ha orerato ~; 'con. centrament_o i;:r~ndioso, e l'internazion:i_le op_era.rn s1 e spezzata in tanti trondn nazrnnali. ~è bflc;t.a. Noi rr e<liamo che nella fast> odierna dell'c-volnzione sociale, non solo I1E1l ~n.mnc . della produzione economica. tntti i ~ampi dJell'atth-ità, umanq_ '-1 _slf'_ ·'.ffermato e trionfi il più aeneralf-' 11rrncip10 corporat-ivo. E r.r~rtanto"' crcdia n~o cih e_anche ln. vita nolitica cl~bha onga_ rnzz_a r"I su 11 a hase dj questo Principio n_nz1_r·hè romP avviene osrn;i, medi:mte elP~ 71on fatt e: rln . ~asse ino1rg::injche e•J :i.morfe, non r~urntr cla 8lcun vi11colù iùe::i.le o mi'ltcnale. e qui·n di solo intentP '.l r 1 ~rnr~ il lnrc: piccolo. immediat1J, m8<:rhmo_ srn golo rnteres9e. E poichè nella ev_olu71on.~ rlellr forme politiche. è m2g-)1n tl'a~·wri;iare_ i1 vecchio, ohe improv\.15:-tre n11ov1 _if•~1tnti, crediamo chr:: nessm1 mezze• m1g110re vi sia ner tinnnvarr lP 11ost,..n. vita politica. che infrnrl11rrr nella necesc:.R.ria ed jnevitabile riforma rlrl_ Senatc; iT T:>r'inòni0 corporativo, per c1n la ~ec:.i .gn~zione dei ~enatori sin fattc.1. da Cf\lPT corpi dhe rn.pnresentano effettiv::irn~nte la vita inkllei.tnale, ammi11i'tra~1ya ~cl eco_uor:iica della nazione . .Si pot1·a cosi dirnrnu.lre l'onnicpotenza della Camr•ra . emanazlione 8JPT'·tmt 0 di ma.ssié elettorah amorfe e disorganizzate . Ma condiz_i~nc essenziale perchè · q1reist;:1 nfor~e 1polltic.he rpo&sano utilmente attuarro è 1ma pro.fonda riforma morale eh.e muti lo s,rpfrito e l.a rnep.taJità deg~i n:a _m 1 ~o 2i inrliYiclu~ e rlcllt classi. risvr.~Jiandc in tutti In cnsc1eu1.Lt del loro rlovcl'e e clclh ]oro funzio11c nazinnalr. Così il nazio11nlismo 1onia alk sue or~ ~ini cd affcrnrn, J1t1r nel c-1mro rr~n_om1~-:o e c:;cr·i;i.Jc, q111 l ~uo. cnl'ntlere ~p~ntua listico. ch0 ne costi~mscc la base 111crollahile '; la. neccc:;sar1a Cf'lse11za. Il cliscorso ,del prof. Alfredo Hocco è Cli· rnnato da grandi a.ppla11<;i. 1 La discussione lf<L qnindi J>rinc1p10 1n1'arnpia " a11imata rliSC'ussione sulln rnntcrin <lcll0 due relazio11i: clisr11ssiuJJr C']1c <.;j protrae in tntta In sedub pornrl'idiaun. \'i 1rnrtecipano, prornmciando disr·orsi tutti attcniameutc seguiti r c:a1orosnrncn1c ap1irovati, il prof. L11iui .\1!wrosn .(Hnt'i), l'il~g . 1!nrin /,omlJardi (\hlann), 11 prof. L11iu1 Silvio .\moroso (,\Ja.poli), l'a\'V. Da11ùle ner/((rt/ii (Torino), il rlott. (~/'f/:,io ?rdra::::,i (:Milano), il prof. .\11 frm10 ?aurmo (Roma), il ,cJntt. Gino Rotini (A tria), il .dott. nlil'irro Pini (Firenze), l'avv. P. L. ncrhini (,\rezzo), l'avv . .lfn11ri':.io Mara~ 1.1iulia (H.oma), l'av:. r;esare. ~111nedri (Bolop·na), l'nvv. G1oru10 Gli1g1. (Dnlog;nn), il ·dott . . \ l{rerlo C11crn (Palermo), l'on. L1tiui Fedprzoni (Roma), il prof. E. Prrrodi (Firenze). Riprende poi la parola il prof. Rocco per rispondere ai singoli oratori e riasc;;umere la disrussione. . Stnnte l'ora tfwda, egli chiede e oth~ rrn rl i poier rin vi are il seguito del suo ,e] 1 - .3corso alla scdnta antimeridiana di lunedì. *** Sotto la pre<.;idenza déll'a\ v. JU,dinri (:'\lapoli), f:>i l'iapre il <:onyegno alle 10 cli lunedì mattina. T1 prof. .1 lfredo Rocco ripl'enrle il suo ·diS<"Ol'SO, Seguito dalla piu intensa e Viva <1Lte11zione rlr>Jl'uclitorio,, e cJ1e termina fl'a. n ltissirnC> appro\·azi011L Nazionalismo e sindacalismo In fine è posto ai voti e approvato alla quasi unanimità l'ordine del 0o·iorno Hocco, così formulato: 1 - Fine dell'azione politica é Lo sviluppu della na::.ione, considerata, non cume pura somma degli individui viventi, 11rn come unita riassuntiva della serie inllefinita delle uenerazioni. La preminen::.ri necessaria cd assoluta dei fini nazionali sui fl,ni clegli inrlividuz e dei gruppi di individui (catego rie e classi) implica l'assoluta su1Jrcma::.ia dello Stato, che è la nazione ap]Junto organizzata ed UJJCrantc, l'affermazione riulcza dellu sua autorita sugli individui e sulle classi . Com.pita dello Stato è quell~ di af/er111are, con assui JJlù intensa energia che oggi non faccia. la sua sovranità per la rcaliz;:;azione di quei fini suprcnii, storici ed imnwnenti, che costituiscono la sua stessa ragion d'essere come organo massimo della vita nazionale. e non già di disperdere, come fn. troppo spes so le sue forze e la sua attivitil 'in una vlclorica ingerenza nella v1:ta economica clclla nazione. per la quale, nella sua (orma Octierna, non è preparato, e che esercita m/lle e con scapito del suo prestigio. ~3 '!2 pondamentaLe ed org~n~ca teage ai vita della nu::.Wne e la sul1daneta 11az;1011ale, mediante lu 11uale uli zndtv1d1u e Le clùss1, mi ntre ademµwnu alla / unzwne 1,;fle luru spetta come uryani della nu::.iune e slru11~ert ti J,ei suoi fini suµenorl, retil1::.::.unu all'est, 11l'/l UJll('U //tU1lU JJU.';Sl/Jl{C, il /U(U JJl'UJ)/'lU iJenessere, JJiU ulla e JJiil JJIOSJJera e /ll vlla llCllli naztufle, piu llllll e JitU iiruspl'ru e la vita 1.lei SUUl cillaclUll. 3 - Ll prc11w fine, u 1,;ul, cust nell'11tteresse tlell'orgcmisn.u, di cui 1annu pcute, conu: nel to1 u prupnu interesse, ueue ll'n l/,ere lu s/u1;:u deyli indlV1duL, dei uru.11p1. e uelte classi, e tiuellu di iure ulla nazwne un pusto sempre piu aaeguaw e µ1 J,eyno nr·/ui vita m,u.11diale. per l'Jlaliu, vuese povero di male11e prime, scarsu cl.l cuµitalt, esuberante ai pu~ potazione, una pu/ltica estl'ra es1iansiva puu solamente Jisuwere 1 ue µruule111.l fundanientali J,ella sua vita ecunumt1·a; tl n/urmmentr., delle rnutent prirrie; l ullle unpteuu dl'llli sua emzgruziune, l'uccaparra111.entu di mer· cati e ai sbocc/u per i suoi prodotti. '•· - ll 11r1JiC1JJiO della soliclanetn. naz10nn1e unJJl1ca r11tcllo deltu orga111zzaz1or,e nazionale. /\ella 1w::.101te, oruu111snw . su_c1ate :notlerno e progrellito, urgwii essenziali della vita sucwlc, non suno uli 1nl/11·1J,111 i1Julut1. nè te masse eternyenee cd a11wrJe cli 1.11cl~vid'Ul, ma le cullelliv'il~ _uruani_zzale. Lu disciplina iri/.e rwre, conclizwne mcLisvensab1te per /.a esi.sfl'n:.a e lo sv1/11J!/Jo cU'lln sUCtf'lu nazionale. non e so/tanlu suuoruma.zwne dell'individua alla nazione, 111a insieme .suvordinazione lli~ll'indiuicluo 11/la wl/ellil'llrt lli cui /a parte e di questa alla nu:.iune. U sindacato, elle è ancura aggi p1ua oruuni~ ;;azione di classe, ma anche come ta_le è gia_ urgano vivo ed essenziale_ della nazione.e di questa sua funzione cormncia acl acqw:slare coscienza, deve diventare, attraverso una robusta disciplina sindacale di tutte te classi produttrici, organizzazione integrale _della produzione nazionale, che ne :-acch·i'L!-d~ in sè tutti gli elementi: gli organizzatori, i tecnict, i lavoratori manuaLi, uniti insteme 2. _ u tl.dl leaam~ fodissoLubile dell'interesse comun~. Nel sindacato integrale ali irisopµrimibtli antagonismi di classe. sottratti allo Sfrutla_rnento politico dei demagoyh:l professionalt, tr.ovr;in? una automatica composi~1.one e. disc1:plina, per assicurare la quale, in ooni modo, deve intervenire energicame_nte lo Stato. Nel sindacato integrale puo S'!J'llupparsi l'inlereswrnento dell'operaio ai risulta_ti della produzione, ed attuarsi quel perfezionamento tei:nico e morale del lavoratore manuale, da cui usciranno Le aristocrazie operaie intelligenti e capaci a~ 1·ecare utile contributo al perfezionamento tecnico della produzione. _5 .. - come base della vita sociale è iL principio_ corporativo, che così Lunga e gloriosa t·radizione ha in Italia, e specialmente iL principio sindacale, così esso deve diventar base della vita politica. Al prello11iinio llelle masse inoruanic/1e ed nmorfe, da cui escano trovpo S'f!esso politicanti inconsazrnvoli e ~ncompetenti,. qeve sostituirsi la Legittima influenza politica clelle collettività oraani-zq.te., n_el campo della cultura, delle 1jrof swni Lzberal1, deali interessi tocaLi e della p_ruduzzone ecu1wmica: i corpi 7!1"0/essional?., gli enti _locali, le untrersità, 1 sindacati, d_a cui us_ciranno rappresentanti coasapevol-i e tecn1cam~nte preparati. Come primo passo ed avV1amento a questa neces6Qria ci oluzione degli oruinament;, oulitici può e deve serv_ire lq. rifon1ia del Senato'. che da una elezione informala al princivio curporativo. trafrà forza ed autorità tali da attenuare la pen1,;olosa onnzpoteriza di una Cam.era eletta da rr.usse inoraaniche ed espressione quindi assai meno sincera della vita reale della nazione 6. - Perchè il principio corporativo e sindacale possa adempiere adecnwiamente alla sua funzione nazirmale è necessaria una prepara~ione deqli spiriti, che oggi in tutte Le_ classi ~ in tutti gli strati della popolazione italiana è ancora insutfìciente. Per cancellare le traccie, tut~ora profonde, di un .passato secolare di servitù e di disoreaazio- e;- ne, 1Jer costituire saldamente una ~oscienz? nazionale in tutte le classi, /ondumcntu. pnmo del buon tun::,ionamento 1Li oani istituto e di ogni oruanismo politicfJ cd econo11iicu, occorre un'opera assiawi 1/i educaziune rnoraie e nuzionale. che deve esser cOrnJJito soTilalulto della scuota. Mollo può /are la µ1011agandn pnvata. ma tutto può in questo campo e 11ercio deve fare tu .Stato, a rnez::,o dli suoi innumerevoli organi Cd istitnli, ma s7Jeciatmente degli istituti di istruzione, dlllle università alle scuole elerncntrui, ouyi, 7Jer colpa principalmente del Governo, ancora dominati da un assurdo agnosticismo patriottico. Solo una profonda riforma deoli s7;iriti renderà possibile quel rinnovameuto uella vita italiana che il semJJlicismo riformi.stico attende unicamente dai mutamenti leuislalivi. Succe"f'i vainente sono messi ai voti e all 'unanimità i seguenti altri ordini dei giorno· approv~ti Pel risanamento della circolazione H Convegno Nazionalista, convinto che l'aumento (I enerale dei prez::.i trovi la su a causa fondanientale nell'eccesso della cir_ colaz'ione, assolutamente esuberante rispetto al volume totale del commercio interno, conscio dei 7Jericoz; economici e so_ ciali insiti in un uUerio re svili mento del_ l'unità monetaria; fa voti che il Governo provveda immed·i atamente alla sislenia::.ione finanziaria sulla base di un razionale uraduale risanamento della circola::,ione. (Proposto dal prof. Luigi Amoroso e dall 'ing, '\'.f ario Lombardi). Sulla collaborazione operaia . li ConreynCJ drll ' A ssociazione Nazio?lrt. lista: , ~011 uinto elle rt far s•llla e cordiale /. w1w11e ~ra n.westranze e ]Jrincipa,li no1t l1astw10 i solt provvedilllellli economici la voti clir> _il. contril1ulo tli .rnuueri' 111e11li. per lr mtultoril' Ile/fa prndu::.ione, r1:rn1.purtafu sol/anto dayli inuer;neri 1ù1i tecrpci e <lauti impiegali, vcnua solzeci. lilla onchP dalle maestmnze che possono d~ére lume di con?iuli pratici, con vantaguw qepa. z;roflu::.10ne stessa e con yiustrt s11rld1s/a::.wne del loro a1nor proprio. (Pro/JOf'to da!1'111g. Mario Lombardi). Sulle otto ore ll Conveyno dell'Associazione Na:LJnaUsla: convinto che le otto ore di lavoro, se adotta te clall' Italia soltanto, condur ranno la mayyior parte delle industrie del Poese a sicura rovina, i1npedendo ai nostri prodotti di sostenere la concorrenza su i me reali internazionali; delibem di illuminare il Paese perchè si intenda che la questione delle otto ore non può essere risoluta se non con eguali criteri lla tutte le na::,ioni. (Propo .. :-.to dull'ing. Mario Lombardi). Sull' emigrazrone l l convegnc nel campo della emigrazione afferma: 1. - Che occorrono alla tutela degli e. '!1.1 ~6 rnig ranti contr.atti c~i lavoro tali da po~r~ i nostri connazionali nelle stesse co'."dizi~ ni dei la.vnratori dei paesi c/1 e Li aspi.tana. . . l l: 2. - Chi' sieno aumentati i conso a ~ od i vice consolal~, coniplelali cl~. auen.t~ cc,mmerciali, so liluendo con essi tl piu possi/JUe le auenzi~ consolari. . . 3. - Che si cremo scuole nei nuc~ei della emigi·a:.ione 11er non. verler sna:.ionali;:;:wre aUr swole straniere i fl,gli de. . . g l'i emig ran.li. 4. - Che si incoraggi il più possibile la nuova forma di emigazione che porta. al~ l'estero per la ricostruzione delle region_i invase, operai insieme con personale dtrigente, tutti uniti da uno stesso contra~ tn di lavori), muniti di mezzi. di. lavoro i.taliani, organizzati e finanziati da capitaz.isti P da capitali italiani, costituendo cosi un'a vera e organica unità di lavorn italiana in t erra straniera. Addita questa {orma di emigrazione come la più per/ et la economicamente e nazionalrn ente. (Prop0sto da Orazio Pedrazzi e 1- verchìa~nente f!-ffi.ni . ai sindacalistici da part~ di associazioni di funzionari ed aue1~ti della P_Ubblica amministrazione ha pe1 e{f etto di oscurare in essi la coscienzq, della rliu nilà altissima deUe loro funzwni e del valore supereconomico di que_ ste, co11 danno del prestigio morale delle persone che ad esse devono consacrarsi · cl1e d'al.tra µarte, a bene imµrimer~ n~ILa p_ub,blica . coscienza il rispetto per l(., nolnlta e l miporlan::.a delle funzioni sud:l ette. è nec.e~sari~ che coloro, i quali ne sono investiti abbiano in ragione dei l e va_riabili condizioni 'economiche d;i trn.iJJ_i, 11 n trattamento adeguato alla diunila del posto che nell'ordine sociale dt. vano occ1tpare; . {a v~ti che il diritto di associazione ll.e1 _11,11 ?bllci funzionari sia contenuto nei lim lli 1 mposti dalla natura politica e mo_ r0le . d~lle loro funzioni e sottoposto aUa disciplina e autorità deUo Stato· che la retribuzione economie~ dell'o . pera. da essi prestata sia tale che per mez_ zo di essa venga affermato il rispetto dello Stato 1Jer la cura del pubblico Bene talo Minunni). Sulle organ1zzazioni dei pubbltci funzionari Il Convegno Nazionalista: considerando che la forma sinllacale, sorta per la protezione di interessi economici e profess'ionali, è del tutto inadatta a giovare a quegl'interessi morali e sociali che sono l'oggetto deLla attività politica ed amministrativa dello Stato e degli enti pubblici; che pertanto l'adozione di metodi so·· (Proposto dal prof. Anto1110 Paga.no). I 'I i\.ltri ordirii del giorno sru particolari H.l'!.!oment L sono demandati allo stud.io e ~lh cleliberazio]1e del Comitato Centrale. il au:ilc, in b ~..se dE-'i prrncipii generali "':otsfa cl~1 Conv 1~gno e dai precedenti Lon~ress1, furmuluà il programma orga11.1co e concreto clrll'azione 1)oìHica ·rnzrnna1ista. l· · Il uro~lema ~ella ~rnola e ralione oolitirn ~el Halionali~mo Per . l combattenti e per il nostro nuovo apparecchio militare Sulla questione dei combattenti e nei riguardi del nostro assetto militare del dopo~guerra rifel'isce il ca'Pitano Giulio QUJirino Giglioli che ba preseintato iJ1 proposito un ordine del giorno anche a no. me del capitano Umberto Guglielmotti , Ha.Io l\rinunni, capitano Guglielmo RomoJi (Trieste), CB.lpi.tano Antonello Caprino, cap•itano Vittorugo Foschi. L'oratore <lioe: «Non è il cas:o di occu}JaI1si dglla smobilitazione. L' iJlustre Generale che ora regge il Ministero della Guerra, clà pieno aJffidamemto che i combattenti, i qlilali sooo già ,s tati restituiti alla vita civile, in numero superiore a quello di qualsiasi altra nazione, saranno congedati non appena ciò sarà poss.ibile e concilliabile con l,e supreme esigemze della difesa della Patria e cihe in ·l oro favore saranno rapidamente attuati tutti i provvedimenti stabiliti o da staLilirsi che debbano servire a facilitarne il passaggio aJle vecchi,e occupazioni civili ed essere segno tangibile delJa ri1aonoscenz.a nazionale. Tra q.uesti vanno part~C01larmente curati q.uiel1i dli ca,ra.tteire zp.orale, come le colilcess~oni dell.e n,com1 33 3~ ien:sc al Ya.lorc, troppo es~cnd? g1·:11'.<l'· ~ . 111111 ll't·o elci 1nilitari proposti .l'lic ''.1.JI · 1·, · rloll"" ( ,orn1u1stendono ancora 1·1 gnH iz10 . . 1 e ·111chno ·di poter t01r11an· c011g1•si o l <C ' ' . t. l 'l 1''11 ll il j l O d:tli :li ]>1'0')11'Ì JHLPS·i f1eg1a l ( ('· ' ' 1ia:.;tri110. I . · Bisoo·nn o1ipo1~si a.I.la. tende11za. i· Il p111t riippn°, a diffu1_11leuc!osi ]J~l' O!>~.rn ~-''.'' . ·tT autinaz1onal1, l'ltc la 'ittoi 1" pc1' ' i i111rtare n un o)11'IO el eI . p,a~.. :,,·· 1t11 ' dcbll'l iien·Jiè ta.lc ol~lìo clic si C"l1ic'.I~'. 111 , fa voi·~ d·i clii <111sc.rlo Ja causa 11,1z1un.1lc 11e1 gi0r11i della prova, Ya <i t1:tto _dani~c~. ~.I~ c·hi per I' !Lnlia. nft:t'olllù. i>el IC'IJIJ ~ .l~l.S<lc:I e sol'ftoì pri\az10111, fentc ·C lllllt1l.1z10111. In 1111 pnesP come 1i1l 11ostro? .chr 111:~11.'''.t Yn initna di 11 na· \"Cl'U trad1z1ollP n11l1L1 re 11azi1111nk, i reduci clelln g11PJ r:1 cloHa.n no HllC'lle in H\ vrnil'C l'SSPIY O!.!.'tt!'tto {lellr c11rr costanti della Pnlr1a, 1lla11tc11e11do in loro l'a11in1u d1•l c·o111li:t11Pii1P e fonna11do J'prl11rnzio11c 11azillt1ale dl'I loro spi111 to. Vitale e clo,·e 1·oso è i1cnsa rC' sopr~ttu.tto :tllr pr ·on·idcllze ti favore cll'i. 11rnt1lati e deo1li im·a licli di guena: ass1cura11do <l r·1 1 r e::-.t 11 eirr·o o cornu11q11P inabHr acl IJ'XllÌ )Jl"OrìC'llO ]U\'01'0 (' ('0!-'l )llll.(' alle'. f:1 111io·lie elle non solu 1'11ro110 c·olp1tl' 11r•1 lo 1.0 7iffetti, ;ua 1·ro::tan~1 fÌl'i\1• rlrll'rn1i<'o loro sostegno, i mezzi per vi \'t• t'c' clcco1·1 1"Hmenle, senza <lon71· rieurrerl' al la l'aritil cittaclilla. Bi.sogna quindi riformare 1il .rc·gi.n1c dPI· le pe11sion1i, di gnena e fayonrr li r•ollflcamento dei mutilati, <lcgli i11abili, se.condo ln. loro ca'Pacità, 11cgli :mpieg;hi o·oviernativi e di enti irnliblioi, o morali. " Il relatore si occupa poi clelln. q11cstione rlei prigionieri e so1ggi1111gc: cc 0r·rorre che coloro che t 1·ndirono o ntancairono all'onore militare sieno i i- f 1 cercati e pnniti .senza false sentimentalilù: per tutti g•li a.ltni si acc·e rti invece l1a fol'za. maggiore e non si protraggono a loro danno le conseguenze di un"immeritata sventura. Per il futu110 infine occorre chi=! la Nazione 1·iconosca Ja 1neoe·ssità che l'Italia la quale per la sua posizione 6~ognuic:~ e le trud:izioni di tutta la sua stol'la, nc·n puù ridursi inerme in mezzo a Nazioni cl1e 11on clisannano; ma anzi 0c•·nntua110 l·c Joro tendenze istint'ivamenle ll11pP,rialisticlle e aggressive. L'Ita!i:i. IHòt'Ciò deve lJOl'l'e ogrui. sua attenzion~ alla questione della sna potenza. mil1 1,;1.re e maritt.irna, ·prnvveclenl([o a un ;progl'.lamma navale rispondente ai suoi nuovi diritti e doveri ùi grande potenza ,. ittoriosc1.. e curando specialmente l'istruzione rnreurnilitare ùclla sua gioventù, uell::l. quale, acca.nto alla coscienza nazt1)·H1,1e, •:a ser•1· pl"e l>iù incoraggiata la 1rn::.sh11~ per tutte quelle istituzioni e Y)er qu13g:i es·~rcjzi che possono 'l'<~pidament~ ~rasf:.ir1~1are un forte CJiittadino in un : 11rte so ttla to. Bi i:cgn n. sopratut.Lo evitare per 1'avyenire e gn..1.vissime note cuifirci 1 t\ che si prPsentarono al JJrincipio di que::.ta. guerra, non facendo dispeoJ.Jre, ma. aHzi cla11do ~cmpre maggior 111.:'.r<:me'.lto alla. fr>rrnazlone dei •1uad1i deg,i uffk::i.il e àei f!Iél.· duati, in modo cne, mt•)~nu :i l1n CH iG numero di ì1ffìc1al: e ~'.;ttuffìr.ia.11 ~n ::;ervizio permauent.e (i qual'i, qualunque sia l'ord1ina111ento dlt! si tl~Lrà alla fcrza armata J.,ella az1"r•.~. rlL1vrnnnc, costit11irne il nucl,'o) .,..t~.tlno ; TI1f:'t;1 \ ig:1usi 1·fficiali cleille categorie oo•sidette :in congedo, per i migitori cle1 4dal1 chi . hronr OllLlre clel nostro ese.rcitlQ. op.era:nte, devono anche, con opportuna intBgì.':1.zi'>ne della loro cultm'a militare, essere aperti sin 34 dal tempo di pac_e, nei_quad1:i del~'ese~:e~ to mobilitato, i pm alti g~·a,d1 tlrl_\,t gc1<11: rllia. Dopo la cliscns1s1one 1dL ~lcunL emendamenti sui quali parlansi I av.\'0cato Renato Todu.ro (Homn), e il pro1lr1~ soro Marino Lazzm·i (Alati i), J'as!'crnblt•'.t apprO\' <L alla unanimitù il st\IJ,'lll'ld1~ ot"d1ne clel giorno: li Conveqno i\' az1onatista: LJre111esso che tnlli coloro i quali cornimque ostacolarono ~ill'ltalia il conse~ guunenio detia sua. v1ttona: .te1it~no. di sottrare alla Palria v1.tlorwrn. l a71:irn~ e lo sp1:rito Ilei combattenti. teslunom dei. loro criminosi tentativ·i. fa voti: 1. che il Governo 1J ro v1; eda e ne r uiram.entr a cùrn/Jallere qu~st'opera di svalutazione, attuando rapidamente e 1;enza lt..nlezze lmrocraticile tutti i provvedimenti stn ln"Lili e rla stabilirsi a favu1 f. dei com IJaltenti e der1li in validi cli yuerra. con speciale trattn:rnento tJ:!-T co toro che la guerra ha reso cotnfif./'lrunenle invnlidi a qiialsiasi lrl'voro. ai quali deve r>rov ·verlere non la ùene"{ìcen::.a c1lludina, ma Lo Stato per Silo imvrescin<libile duvere: ~- clic, 11er riauardo alle rlure fatiche dei rcdiici e al santo sacrificio dei ·norli e rlei mutilati; sia, comùattutll recisamente ogni tendenza ad amnistiare co_ loro che disertarono lli fronte ai nemico o tradirono la patria. in ciuerra, :1. - che il Gove,,no, cunsidcrnnrl·ì che L'l!alia non può rendersi inerme in me-;zo a na:.;ioni. le quali, q1lCtndo propu11nano L'aiL1ol1.z'ione 1leqli a 1·mamenti, in tendono con ciò privare le potenze terrestri deUa loro difesa e accrescono intan 35 iu la loro notenza navaLe cl1e assicura toro l'r>srlwi1;p predominio mondiale. 'l 1rovveda, rio no la r:onclnsione deUa paCI'. aU'assesla menlo dd nostro esercito mantenendo aLL'llalia i mezzi necessari Ol/rt sua rtif1;sa lei restre e u11 rnoqrmn 111 a Il a nu le p ropo r::.io noto alle sue neces~ i t rì r/i r1ra11,f.e poteri:.i, in modo dtl. assi. ('li /'O I"/ I' Il C/ 11t11 ro ;" f l'll lt1 Lella vittoria. lo /11/e!o rll'i sii.ai e111iqranli e dei suoi tn111111erci e /,a sua esprrn:,ione coloniale 4. - che i nazionalisti mirino a sal1'(/fj/l(l?'darr il 1rntrimonio mora!e dei co111/Jo,ftent1 rr•rlur·i, non sol/anlo cercanr/o di sot: rruli r1 O(fm fune~to tentativo t11 ac•'flJH1rra111r1110 rlemaaortico, ma som·a t11llf /ocn1rl11si nr1ra11i:zr1t01·i P patroci· nrtlo1i rlei lorn intrres~1 sociali, ·materiali r.· .n ii ri I u n l 1. r =========-- - Per la riforma dell' inseunamento Nella seduta pomrriclian::i. di . lune.dì! c::.otto la pre..,idenza Llell'on. CavLna, s1 e svolta la discussione sul P!·oblema. della Scuola. relatori i profe.ssun Anlonw .F'u~ uunu ecl Eearislu Jiarsili, entramli1 tl1 Roma. La relazio ~e d1 Antonio Pagano Il prof A nlonio F'aunno, ascol lati:-"''imo, ha così riferito sull'importante argomento: <<Fra tutti i problemi. italiani, graviss imo per coloro che credono nell'avyenire della Nazione è quello della scuola rn tutti i suoi gradi. La poca maturità di gr?-n parte della nazione, ie difficoltà finanw:~. rie. la necessità di Jebellare l'a~alfahet1~ smo, fanno sì che soltanto lo :::itato o 1 grossi Comun i possano veramente cu~ar0 l'istruzione del popolo. Lo Stato qmnd1 deve dedicare ogni '3UU cura affinchè dappertutto sia ap,sicurata l'istruzione ele- 37 tnrntare e la media, mantenendo scuole cl1r siai10 vero modello sia per il trattamento e la. cultura degli inc::egnanti, sia prr la bontà dei programmi. Esso d1e'Ve volrre elle le scuole, che sono uno degli ot·gani più importami e delicati della nazi011e, tanto per i principii che l'informano quanto nella loro attuazione pratica, non siano mai contro Le esigenze idPali dello sviluppo nazionale. Lo Stato quindi deve esercitare un'assoluta tutela e un'illuminata sorveglinnza negli istituti privati, combattendo inesorabilmente quelli sorti p1er specufozione o per rendere meno serio il corso degli studi, mostrandosi invece benevolo con quelli clte dia.no nffidamento di cooperare col Govrmo e coi Comuni al nobile scopo. «Per raggiungere h1tto ciò occorre 3 nzituito che l'insegn:rnte sia sempre decol'Clsamente trattato, che sia assicurata a ciascuno quella tranquillità di vita che lo affezioni alla scuola e gli dia i mezzi indispensabili al suo ufficio «'\foglio una scuoh di meno che mant.enere in vita istituti che sono la negazione di ciò che dovrebbe essere un1t scuola moderna. L'insegnante da paitc sua deve sempre più mostrarsi cosciente e compreso della nobiltà del suo compito, e deve essere scelto con lo scopo non solo un di dare alla scolaresca istruttore m;:i, anche e sopratutto un educatore. Bisogna poi principalmente che sparisca dalle nostre scuole quella mentalità giacobina, che è sopravvivenza di un'età ormai sorpassata e che invece siano sempre -più considerati i valori spirituali e ideali. La scuola pubblica non <leve, nè può essere confesffionrtlc; ma, come del resto vuole la tradizione dei grandi pa:triotti del nostro Ri- 38 sorrrimento non devt> limitarsi a offri.re al i·anci11ll'o o nl giovanetto ~ 11 .ia ~cl'lr, spesso indigesta, cli utili. cog111z1on.!; de\'e formarne lo spiri1o. Dw, la pat1 ia, J~ famiglia devono esgere sernp~'~ presenti e aleggianti nelle aule sr:olastt?h.e. Lo scolaro lieve apprendere lll:'-'ens1blln1e~tc i suoi doveri \' erso 18 Nnzwne e la Società, deve incammil?arsi. aù esse1:e tm devoto e laboriuso oUaùmo e. allocca ç;ione, un valoroso soldato . e< La scuola elementare cJrn '.-11 pop?lo l'istruzione fondnrncn1.al.e e sui: ~vvm mento alle scuole di al'i t e n~estier1., c~e devono avere ~e1llpre magg~o1·e rnc1ernento. La scuola media abbm carnt~ere formativo, e si ottenga che sparisca quella caccia nlla .11cei;7'.:t, al so~o s.cop~ di ottenere l'nrn11JLss1lJ11lla ad unp1egh1 per i rruali spe<:;so r~sa è affntto superflua. . . 1· e< Accanto alle sc uole infenon e mrc 1e (e anzi maggiorment e) \'.a. cu!ata l'istruzione superiore, le cc, nd1z10111 c~ella quale in Italia sono \'erarnente i:1 e1.ose. !n un paese quasi privo cli . grnn.d1 f.ond~z10ni scolastiche e cl i benefa1.tor 1 pr:1vati, pe_r l'incremento dell'alta cullura, s1 pt10 dire che sia unicamente lo Stato fld averne la tutela. ì\Ia. esso non sol? non le .ha dato incrementn, ma ha lasr1ato 1,iersm~ decadere talvolta generose iniziative die1 sovrani clei secoti pa.P-sati. E' doloroso constatarlo; non so1o rnlativamente al prof!resso dei tempi, ma assolutament.~, nè Napoli, nè Firenze sono, per es., prn quei centri r1i cultura che erano nel secolo XVIII al 1.empo di Carlo III di Borbone o di Leopoldo I di Lo~·en~. Or~,, pe_r mancanza di mezzi finanzrnn e d1 m1ziative le Università si sono trasformate in ~cuol.e professionali dove gli stu- 39 denti vanno solo per prendere col mm1mo sforzo possibile una In.urca· le Acc.:ac.lr.tuic til'a.nn avanti steniata~enie· i Gabinetti , i ~Jusei , IL Bihlio1eche han'no dotaziou i inisorie, gli assistenti hanno stipendi l'l1c sono \'eri sussidi, si continua.no a C"o11fe1·ire !J1Jrse di studio che so110 Yere elc111nsine. :\J.e ntrr in tutta Eurupa, e a11c·cir più in An1ericu, c;oro-ono ugni ann(I is ti1uti di cultura supe~iore e, acc.:an1n ni g rnndi ossenatori astronorniC'i o nlle superbe raccolte artistiche, dappertutto g alJinett: scientifici dove si rnnno le l'iC"crelt0 rh <' assi,..tireranno un grandioso U\\enire Ji prosperità e di pl'ncluzicine a.Ilo Statn e all'Università· in Jialia è miracolo se qualche insign~ s tudioso, in n1 ezzo a difficoltà di ogni g0ne1·0, tiene ancor alto il nome della sc1e11zn italiana.; ma ogni anno si vede d i111i1111 i r0 i1 n u1uero <lei gio\·ani che osino rinunriare . ad ogni possibilità di vita per dedicarsi interamente alle rirerc!Je della i;;ri enza pura, che sono vicenrsa le sole cl1e fanno progredire la ci' ' i IU1. Se l'Italia \'ittoriosa vuol riprendere il suo ros1o cli grande nazione, ocC'OITP cl1r si pensi alla sorte di que.Ua ist l'Uzione snpcriore. rl1e anrhe nei tempi più oscul'i clrl \Tedio EYo fu suo vanto e c::;ua gloria» Cessati g-11 appla nsi che salutano il termine clella <lotta relazione del prof. Pur10110, p1·ende la parola il prof. Evaristo 1Tarsi/i che illustra con chiarezza ed efficacia mirabHi, le necessità concrete, cl.i ordine monile. materiale e didattico della sn1ola priri1aria e popolare intesa come strumentri cli educazione nazionale. Egli pure è applallrlitiss.i mo. Parlano poi ~nll'argomento l'illustre prof. Ermeneuildn Pisteni (Firenze), e 40 l'altro insigue maestro clell'lst~tu~o ?upcriore fiorenti.no prof. E G. l (/I odi,. rntrambi ratti o;eo-no a una caloro1'a drn10strazione d ,LnÌ~nirazione e d'affc~to-, Seguono c0p nltri brillanti cl1scors! I 1 Michele Giacchi (Campobasso), li p1of. Giulio Giglio/i (Roma), l'avv. Ginryio Gl1iui (Bologna.), e il dott. Alfreclo Cucco (Palermo). a: v. Per l'elevazione spirituale della Scuola E' quinùi messo ai voti e a~provato per acclamazione il seguente ordme del giorno Pagano-Giglioli: H ConvPyno Nazionalista pertanto fa voti: S t . 1. - che fi,11e precipuo dello_ la o s_ia di far rleUe scuole un or-uano di_ e(lHcazione na::.ionale oltre cl1e cl'istru::.1011e, dando però la. mr1ss1ma importaw:,_a ai valori spirituali e ideali elle. si nas_su!nonn nella {onnu1a Dio, pul ria, fcmu~lw; .. 2. - e/le si 11rovverla alle sorti rlell lstru:ione primaria e media crm 1.ui decoroso Uall11111enfri tleul'inseunantt, con rleanza e sa/11/Jri1rì di am/Jienti, ~on rir~ chezza ri 1 me-:;;:,i llidatlici e sapienza rh programmi; . 3. - che si vrovveda ri es<'rcilare unna salda tutela cle_uli istituti ~1rivali,_ combattendo inesorabilmente tu/ li q11ell 1 sorti per J'lll"rt spec1dazionP, che abba_s~a no il Livelln rlegLi studi e mostrandosi invece bene11 0 Lo con queUi che 1?ossono .coo__ perare crm lo Stn.to nell'azione suindt. çata; . 4. - che si inizi un movimento a 1a- 41 vore rlel.l'islr11ziune superiorp ora lan{flU'll/e, 1.11 ;nodo clip _o(fni cum del GoverJIO, rt;_r~ll l~rit1 11ub/Jlici, rlei ricchi privati non Hi;olffl a ria re rzl/e ?Iris/re Universiliì e all~ nostre A ccc~rlemie i mez::.i per JJrov vedei e a r/UPlle ricPrc/1e e a quegli studi cl.ie sono vanto _rl~L 111011rlo moderno e c1 eano la prospenla / alum delle nazion 1·. ri Pr.ocer?r'rP nello stesso tempo a 11 n tot ~ l é: . _r1o!·r/1'.1amen.to dei compensi dovuti ~ gl 1,11st11111_ mue:s·lri ed ai giovani che intendono rll'rlirqrs_i riUe scienze; e n far sì che le ~UJS/re /Jil1lwteche, i nostri Musei i no stri Osserva~ori. r1/1/Jiano i me:zi per ri~ prenrleu le foro ulor!ose tradizioni che {1n-0110 1·rinto cli civiltò pPr /'Italia. Per la Scuola primaria e popolare . E', egua lrnente approvato all'unanimita l altro ordine del giorno proposto dal prof. E\'aristo l\Iarsili: l_t G_onVPfJllO, conseguente all'rtf/ennot 0 pn11.cipir, rlella essenza spiriluaz della Na::.wne: e . con vinto elle la /unzione più efficace cl?l_'e~tri a perpetuare e a svoLyere questa s1:11·~tuc_1litrì Sia una ?Jigorosa, sapiente P q1sc1plmata e:lucazione del popolo, e che L oruano s11ec1fìro di tale educazione sia la scu~1l_a di oun.i ordine e grado; n/1enP 11nprescindibile dovere d,eflo Stat(I ilf/lirmo di provvedere a una più salcla eri efficace organizzazione della scuola. n~1ziona1r.. coll'rissegnarle i mt?::;-:.i materiali necessari, col circondarla di con.~·i<lerazione e prerogative rnorali per equipararla almeno, in dignità e im,por· tan::.o, alle altre grandi gestioni stata!i; delibera ili intensificare la propria 4~ azioni' µotitica e di propapanda. per il rauui1111ui11ienlo di que~l? fine e /a :~oli: l che sia <lefinitwarnenle a/lro.ntala lrL or m n i t 1·oppo dilazio.n~ita wlu;:,.i~ ne ciel pro/ lenia tlel)li edifici scolaslic1; ·) - che al maestro siano falle condi;:,i;;,,l economiche, mornli e uiurilli~he tufi r/11 renllerlo trnnituillo nel_la ~sp~icri zione dl'il'c,µcra saa, du c~11fenruli t11u111t11 e presliuio, 1l1t invoul.wre al 111a~tsle ro flp//'i11se111w111ento uli elementi u.itellet111atmentè e mo1 :ilmente più. i~o11_el, . .). t.:111· a rinsalllllre /11 1/isc1/J/tna di 0 yni inseunante e fnn;:,i~1wr.io. d~lla .sci~u la dlll g mdi più alti ai rninuni, sia ·~i. sfa1ll'l/to un più serio rispetto e 11 na piu rigida osservanza della leuue, sia µercl1~ il miulior rendimento dell'o1~er0: . scolastica eliucatiVtl deve atlentlersl pw che rla un ure!.J.ui!'lo e /armainoso !egi.(erare, da una sa11a 1' scr11polosa aJJplicazrnne rlellr' disposi;:,ioni in viuor e; sia per la I 11lel!f drl diritto inrlivirluale, acciocclli> or;1nl!lQ si sr11/r1 si"llru ll el proznio an·1•11ire 11f'll 1i cuscien;:,iosn esplicu::iolle dell·op1•rrt Jl'opria, e difeso da tulle le .i11r;i11sli~i1~ 1 e le soprrt(fazioni cun cui l'ar/nt.rw e. I'w{ram metten::a /1'011po s11esso lcy rnsul1~uu, sia in(inr JJerchè i poten e uL1 orr~ani ~11. premi dr/lo Stato,. pur avendo l obbl1r10 di mostrnrsi solleciti nel -~ e c~11.rLa1:e le 1agionevoli nspiru:.ioni di inrliridul, !Jl'UlJpi e classi pos.rnn.o avere l'aul?rilli rii ..1·esistere a,lle eccessive pretese sinll~calzs~e. 4. - clie un'intensa e metodica a;:,wne rlir l' lta a ri111JÌ!fOri1·e e pnri(i.care l'i/11. lirmitrì della nostra cultura e della no stra erluca::.ione sin pronws.rn e inlensi(i.cu/11 in oun1 f onnn, e con ouni mr:;;::o: dalla pre[Ju razione del mne.stro men~ f'ncicloperlica ,; a/Trettala e più /ormat?Va e classica nl 1.ibro cli testo più italianrLmr>n~ 43 te is11irr110 eri elu/Joralo per contenuto. pilÌ lr·~nicarnenle at/o/fo e artislicarne?lle a.l1/1ellito Jier metodo e per /onna; più nccuratrllnen_l re 0111'Sfamente uaranlilo nl'L la v~1luto.z1on(;. e nella sCr'lta; ll11l maleriri. 11• d1rlatt1co la cui /ab/Jricazione na::.iona_ le 1lr·1·.e essere incoraguiatr1, accresciu/1i, nr•r/l'::,1011alu. alla decora;:,ione della scuri. lfl clii' rlere essne dire/la rt co11sru·rarP. nello s11irifo riel /1111t111//o il culto rlel/ 1; l1e//e:;;:.a. if11/ic11, tl,,l/e f/'(/di;:,ioni. rii simboli,_ dei f11sfi 1/('/ltl nostra vi/11 11w:,ionrllf'; !). f'/i(• fil Sl'l/fJ/rt c[t'J/l('/i/ttl'e, U COl'SO p(lpola re co111111.•s11, sia 1JreserN1to da Lutti i le11loti1 1 /1,11rll'n/.i 11 lecnici:;;;:,r11·1a precoCl'lllf'llfe co11/0111lendola con le scuole s11eti11li che /11 ,feli110110 seu111re I' co111p/,,_ tare'' 1111111/l'n!Jrt il suo caraltne e111ine1L 'r1111·11l1• lr1r11111ti1 ·0 e rii istn1-:;io11r rrenerule. · G. - c/1e a 111ealìo sta/Ji/ìrr lrtlr 1/1lfrrn1::.i11111enlo, e 71er ]JrOVl'erlerc 111/a più r·on l'l'llie11te prr7w rrc::.io11e 1r.llf cl ossi lrieontf rici, si.1110 istiluite co]Jiosamente SCII O/e i/VI US{ ria/i, a() I lCO/P, COI/I lllCl'Cia/i. di 11 rli e 11u•.diNi , ri-'JJ01ule11ti oi bis0yni dl'llr~ V!lrie I l'f/iom e resr 0/1/1/i!JfllOrir', t . - c/1e 'tilo .~CO/Jr di ilnJJl'dire /11 r11_ srr:;;irme llri •1111ciulli dalla scuola e il lori}. a/1/){111tlo110 e il loro precoce impieuo 77f'I l111'nri 11111/l'rirtli cui spesso il /Jiso(1rlO de/lri famiulia li sospinue rrn;::,ilempo, con elus une della leuue, si applichi )liù e11eruic11111rnlr l'o/J/Jlir[o della istru;:,iollf' elemp11farr e si rstrnr rrno r aumen_ lino lr> o)Jere rl; assistcn;:, 11 sco/nstica e uli asili in/rrnlili; 8. che si studi e si nttui con soflf·rif11r/1nf' 1111 11rovvedi11w11to inteso a arnwni-:;::a re dirlollicamenle, più cl1e orn nc,11 to sur, lr1 scuola elenuntare col primo anno <lei/a scuola media; 40 9. che la lotta coni ro l'anal/a/1dismo dPuli adulti sia intensificata, e non soltanto per la formazione deUc a_bilità meccanicl1c del leugere e dello scnvere; ma per la creazione della coscicn~a di cittadino ilalirmo. Per una migliore collaborazione tra famiglia e Scuola E' infìnP n.pproynto. c::.cmpre all'una.ai.m i Là u11 terzo ordine del g,forno vroposto clal prof. Ermenegildo Pistelli (Fire·11ze.), così conc·epito: ll Conveano della t1ssocia::,ione -:Va:oio na/is.'a, cnwvinlo che la niuione principale llella scnrsa efficacia erlucaliva P- didat lica <l~lLa Scnola 71rimaria ,, mediti. provenga ria questo. che la farmiulia e ia scu ' la non soltanto non si aiutano, ma troppo spesso si ignorano o s; nvvprsano; sTJecialme71,tc perchè la j"amiolia non vede nella scuola, quale oçf(!i è rillolta, se non una 'acile distrib1drice di licenze e diplomi ; a[,'erma clie sarà 'rana orrni riforma tecriica della scuola. sr non si ri·'scu. a rimiire e af"{ìafa re scuola e frtmirtLia in un solo sforzo per un !l11Ù't> fine d',,ducazione intellettuale P morale. Un nuovo convegno per la Scuola Hi.marrebheru ora da svolgere un orùinr del giorno di Domenico \ ·nnnisanli tRoma) per l'ìncrem~nto della is.truzionf' professi.or.al.e f' a.grn.ria o un altro de1 d_ottor L .. Lucanr;eli >.apoli) sull'indirizzo nazi.irta!{; dr'l1°<1tti1ità. scientifi('a. En_rico Corradini os,,u·va ohe, per umi. ~. mp1 a. ecl esa·u ri.t•n te tr attazi 0n e di tu tt. J n. problema del la ~cuoJa. dal punto dl vista ~cl nostre: partit0, egli pronone sia 11ppn.s1ta?P8nt.e ind·etto nr. altro Conveg-nn na:donalista, e, se la proposta sarà· arcolta_, egli 1Jrende impegno, a nome ctél "orn1tnt0 l.entrnlP. JJer una eo1wocazione lei dPttc, conv8gno n~l pii, breve t.f::ffif1<' PO<:.sibilP. Ln. pro110srn ::.uscit1 una interminabilE acclarna71one. Organizzazione e tattica Si cla princinio pcxi alla ùiscu;-:.sion ::; sulla tattica del partilo: argomento intol'no a cui I"iferiscono l'avv. Antonello Caprino e i'l capitm10 Ut11lu~rto r.uulielmolli. Pnrlanu l'a.v\. TJertacchi, l'avv. I'umedPi, J'on. Feller-:,oni. l'avv. L. S. Amoroso, l'avv Horlin 1), il co11te D' luaLa, il dot. tor Cucco e alfri. ~ 1ull'rw~a.niuazinne 8 Per la partec1pazione dei combattenti alla vita pubblica E' approvato per acclamazione ii se giuente ordine rJcl giorno Bertacchi. Il Consiulio --:Vazionalista riconosce che 47 4,5 coloro i quali llr1111w 71al'l cci~1ntn più a~ ti11a.rnt'nlr ana 11uel'rn, mat111anrlo !o spi. ritn nel 1liulllrno lrav11ulio e!L (l[fdundo nrllt lottr: 7r1 vnlontrì - mr:i .sovra tutto roquirmclnsi con l'opera cntuli.r111~ la ~o. scic11.za di11 m11icn rlei 11H!!l.O 101"t ,/ r,slmi d'llalia - Jzannn orn il './/l'/lln rd tl do·cel'e tl'uno !Liretta parlec11!a::.i11ne_ alla attivi'rì politico na-::,innale, rntrsa m sensu lato. . . JJTOfJtllJ?W quindi la. n~c1'ssi 1.a. c1ie nelle cmulidature ai prossimi com zzi Pudtici ed am,ministrativi sin f alt_o l<:rO~ postn rii ('0111 /Joltenti. uomi'rii n~vi ricchi di sane eneryic, i soli forse alli a riqe71:e· rare la vita rn1 bhlica della !f rainde N a zio· ne italiana. Per la riforma elettorale Si ctyJprova all'unanimità meno pochi ordine del giorno praposto dall'.on. Pederzorii e rlal conte niovanni Sabini per la riforma elette~ ra.l,e: , 0 ti anchP questo n Convegno. convinto che imn 4elle ( unrliziom ess 1'n:.iali per la l'l.evr1::,wne della vita rmbblica italiana sia sottrarrPla rappusenta.n<,a politica. al su.o ritt~ai: assenJirnento anli interessi particolaristici che ne imprigionano l'atti11ilà; . riconusce la necessità di una r1{orma che aLLargando La base elettorale e ga_· ran'tendo sicuramente i diritti dPlle minornn-:.e. tenda a sostitv.ire La Lotta di principi1 a auella di persone P- di cliente.le lnoali Per la tattica elettorale E' pure approvato all'unanimità. il segllcnte ordine del g iorno Amoroso-Ho- dinù: li co1n'e(Jno, nella imminenza delle elezioni politiche eri amministrativJ.J riaf/ermanrlo l'autonomia dei (]ruppi 10'. cali nel decidne sulla np[JOl'tunità o meno di una attiva parleciz1a::.ione ad essa e suuli eiwnluali accord 1 ed ollermze con altri pal'liti, affida al Comiloto Centrale la 1'i(Jilanza sulla osservanza assoluta delle direlfwe nazionaliste. Per i diritti d'Italia e della Vittoria Giovanni llel'loldo (Torino) legge una elaborata e apprezzata relazione sui nuovi ronfini d'Italia, proponendo un ordine rlel giorno che si demanda all'esame del Comitato Cen trnle. Su proposta dell'avv. Caprino, il Conve3no dà per acclamazione la sua approvazione all'ordine del giorno, votato dal Comitato Centrale fin dall'11 dicembre, per la rivendicazione dei diritti nazionali e la realizzazione delle giuste aspirazioni extraeuropee dell'Italia. Da ultimo, su proposta di Enrico Corrarlini, fra un uragano di applausi, si delibera di inviare i seguenti telegrammi a Parigi « 1 S. E. Vittorio Emanuele 01'lando, H Convegno Nazionalista, fiducioso che, nello storico momento in cui sta per segnarsi un destino secolare nell'avveni_ r·~ rl ella patria, i rappres en tan li italiani alla Conf eren::.a cli Parigi sentano accan- 48 to a loro l'Ilal'ia e la Vitlo!·ia, invia all'E. e a tutta la Deleguzwne un reverente augurale saluto». ASSOCIAZIONf NAZIONAUSTA ITAllANA v. 4-ll'on. Ercolano Salvi, «Il Conveuno Vo · riai non sua Nazionalisla sal'Lf'ta in l 'inclomita fedeltà due volte millenq,tii Spalato, al cili riacq11,islo _l'Italw può rinunziare senza ?Il utilare la Vittoria » Parimenti a Gabiicle d'Amrn.nzi_o. eh.e, in 1,ccasione dei Convegno. ha mviato in ,Jono 1a sna Leilt!ra ai J?almat,i l)erchè n~ r·ia dtstribuita una copia a ciascuno de1 ~onvenut1. è stato deliherato ui mandare auesto d.i,,,pac: :io: . 0 « Conve11no ì\iaziona7,1;;ta nconf erman · ao suo irr(f Ps.q,/1ilc volere ver Fiume 1! Spalato imiia suo devoto saluto a_ t~ che nei tuo canto prnesti lP mete sublimi del!a tua gesta lroica in terra. nel mar.e. nel cielo P così li facPst~ per lq, P_alrza ttntesignan 0 di oqni dcciswne invitta'" Do'PO brevi, vibranti e. p~tr.io.ttic~ di.18corsi dell"avvocato Giorai~ Ghigi, di ~n~ t 0 nello Caprino e do.i .Enrico Corradini constata il successo del Convegno e ne dichiara la chiusura, con ID1: caldo saJJ.~to agli intervenuti. La magnifica manife~azione termina al g1ido di: Vica l' Italia! V·i Nl Fiume e Spalato italiane. ROMA - --- VICOLO SCIARRA, N. 54 - ROMt- Direttive dell'azione nazionalista I. - li nazioualis1111, italiano alforwa c:he fo11dalllcmto della pr,litic:a nou i; il _culto drJll' i11dividno (iib•nahsrno , democrat1cis1w1, sr,r;ialismo, ecc. ecc.). :na ti <:11lli1 della • 'azì0110, non sultunto per i s11pnm1i diritti <'he essa lJa corno uuì[,\ riussuutiva di tutte Jr1 g1:w1razio11ì, 11:;1 anch" prrdiò i; il fattore massimo d1 prùsperJtà e di olornziono por tutte le classi dP!la generazione vivente, e come principio e como organismo. 2. - In furza di ciò il nazionalismo a1ferma per lo Stato, ente direttivo, della vita nazìoualc-, il dn\"~re di rigiùamento attrmersi ;i un indirizzo di politica interna e~il\ente dai cittadini, partiti e classi, il rispetto ilei principio d1 autorità e l'os~etrnnrn dl'lla <liseiplina, per ri,po1Hle>rP al sno ~ne cbe è lii dare alla Nnz1on11 unn sempre maggiore coscienza della proprin. unità e qui111li ù<,Jla prnpria i11dfri<luahlà. 3, Il Hazionnlismo aflrrum cho fine ùello Sfato e snscitare e coadiuvare tutte k PJJergio dl'lla ~azione, accroscpro di 11nesta il \"nloro internazionale eù ostcndPmo il 1!omiuio pnliti"u 0rl erouomi<·o aflinche essa diffondendo la propria civiltà collniJori all'<•]"'ra della Ct\'iltit mon<lialc. 4. - Il 11azio11ali'lll'>, prouiossa la falsità, •>!.'.iti rihn1Jita dalla guerra monùinlc, ili tutte lo dottrina iutl'rnazionali,til'hn o J>Hl'ifistc, che ari altro non 5ervuno so non a dr>liilitaro la :\"azione e la \'Olontà nazionale, riafferma la necPssilù di un Psc•rcito o di lllla uiarìna furti, non solo pr·r ragginnl;"ere li finalitit politichc>, rna ancho pur sostenere J;t cspansio110 economica della Naziouo nr'I 1no111lo, rospansionn oc1rnon1ira da cni tutto lo 1·la•si ritra_g-gono la loro parto ùi 1oen<:>, o senza dì r:he la lotta di classo f;nisce roon essere steri] i o rlistrutlirn. 5. - Il nnzional1.-;mo, rieonusciuto che se è possiùilo apprcstaro le arme ancbo 'otto l'urirflnz;t dPl hì<ogno, la eosc-ionza nazionale ò il prodotto morale di una lungà pr0parazirrne cho ha il suo massilUu fonclnmonto nella scuola nazionale, rinfferma cho <JUOsta <leve esser(' in!c>'a non c·on1-0 organo ili preparazwuo Jll'Ofos~ionalo o puramenth rutcllellnali::;liua, ma cume orga110 fornrn.ti\·o cli umanilìt <·oitcrC'!a, la quale, in Italia, 11on .JH1'1 <'ssorn so non italiauitii. 6. - Il nazionalismo, ri<'onosriuto che Ja ì\azionn si orgJuizza nello Stato, rìafformn la necessita di un'Amruiuislrnzionn eho i;arantisca; la mas~ima autorità 0 il massimn touùim0nto 1!egli btitnti clw 0sercitano i poteri de)lo Stato " r·he cronc·orron" alla fornt;tzione dulia c·Mci(•nza o cl1>lla disciplina nazionalo. 7. - Il nazio11ali 1;int1, riconm;ciuta la funziono nazilln;ilo •lolle classi produttrici, comprosovi il proletariato, afferma ch<J il prnhl0ma della distribuzione della riec·bezza ò suhonlinato n <Jllr>llo rlclla pr<11inzio1w " f'hr i rapporti tra lo classi, morcò l'opera superiore clolln Stato, <l<'\·01111· attendere al massimo ' beue,;soro comune Jle>r la formazione di una unit·1rìa economia nazionale atta a lottam con l'N·ono11lio dello altro ~azioni pN la consorn1zione o l'eioYn'7,ione del pnpulo italiano. • Per schede di sottoscrizione, opuscoli di propaganda eco., rivolgersi al Com italo Centrale del l'Associazione Nazionaliata Italiana (Segretariato per l'organizzazione e la propag-and•) vieolo Soiarra i4 - ,Roma. L'IDEA NAZIONALE POLITICO QUOTIDIANO CON GRANDI SERVIZI DALL'ITALI!' E DALL'ESTERO ·- :. ROMA - VIA DELL'ORSO, 28 Direttore ENRICO CORRADINI Redattori e Collaboratori R. Forges Davanzali, L. Fcderwni, M. Maraviglia, T. 11onicelli, G. Milelli, L. S. Amoroso, prof. L. Amoroso. G. Borghetti, R Cantalupo, A. Caprino, M. P. Carocci, E. Cerio, V. Cian, G. Croce, S. D'Amico, S. Di Giacomo, G. De Ruggiero, G. Di Lorenzo, P. Foscari, U . Fracchia, T. Francèschi, A. Frateili,-A. Hodnig, P. Lanino, V. Leo-' nardi, 13. 'Lorecchio, G. Mangano, C. Marchi, P. Mari, P. Nonno, .\. Nosari, P. L. Occhini, Ottone, A. Pagano, :VI. Pautaleoni, R. Paribeni, E. C. Parnrli, (,. Pavoni, O. Pedrazzi, E. Pistilli, F. V. Ratti, A. Rocc( ; G. Valenti, B. Varisco, E. Veo, L. Vitetti. e:. ABBONAMENTI ITALIA .. .... 6 COLONIE: ESTERO: Abbonamenti .• Annuale •. L 28 " 14 7 . { Semestrale Trimestrale Abbonamenti .. .{ " Annuale •. L. 40 20 Semestrale Tri"mestrale " 12 "