del cielo - L Atleta
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l Atleta www.bccaquara.it · [email protected] AQUARA · CASTEL SAN LORENZO · ROCCADASPIDE · CAPACCIO · EBOLI · OLIVETO CITRA · SALERNO www.bccaquara.it · [email protected] AQUARA · CASTEL SAN LORENZO · ROCCADASPIDE · CAPACCIO · EBOLI · OLIVETO CITRA · SALERNO www.bccaquara.it · [email protected] Conto SPORT Conto SPORT Conto SPORT Conto SPORT Conto SPORT Conto SPORT Anno IV numero 5 il quotidiano online di Salerno e Provincia Mensile di cultura e informazione sportiva Fenomeno senza pari Supercoppa, scudetto e Coppa dei Campioni. Un triplete da fenomeni, un record, un risultato che ha scritto la storia della pallanuoto femminile. E a vincere tutto con la calottina della Pro Recco, anche la salernitana Raffaella De Benigno, autentica trascinatrice del sette ligure. Partita da Salerno la giocatrice salernitana ha raggiunto dei risultati a dir straordinari, coniugando alla grande sacrifici e passione. Il sacrificio inevitabile che l’ha portata lontano da casa e dalla famiglia per emergere ed affermarsi ad alti livelli, trovando in Liguria l’ambiente ideale per affermare il proprio valore e la passione, scoppiata quasi per caso, d’estate sulle rive del mare di Salerno, che l’ha portata sul tetto d’Italia, sulla cima d’Europa, entrando di diritto nella storia dello sport italiano. “Sicuramente la vittoria più bella è stata quella della Champions, perché battere tutte le grandi d’Europa ti regala enormi soddisfazioni. In ogni caso erano i nostri obiettivi, e siamo contente di aver vinto questi tre trofei”. Dietro ogni successo di una grande squadra, c’è sempre una grande società. E in tal senso la Pro Recco, è davvero l’esempio più fulgido nel panorama nazionale: “La dirigenza non ci fa mancare davvero niente. La Pro Recco è una società organizzata sotto tutti i punti di vista, dalle piscine allo staff medico. Facile lavorare così”. Una situazione inevitabilmente differente da quella salernitana, in cui a farla da padrone è invece la mancanza di impianti: “C’è troppo poco spazio per la pallanuoto femminile, come per tante altre discipline minori. Purtroppo a Salerno conta solo il calcio”. Eppure proprio a Salerno, città di mare, è nato il grande amore di Raffaella (nella foto di frank borsarelli) per questo sport, esaltante quanto faticoso: “Andavo a mare dove la famiglia Vaiola organizzava corsi di nuoto. Eravamo una ventina di ragazzine e così è nata l’idea di formare una squadra di pallanuoto”. E proprio nella Salernitana Nuoto Raffaella ha iniziato a giocare, cogliendo i primi successi come ad esempio la promozione in A2 nel 2004: “Dal punto di vista tecnico Augusto Vaiola e le figlie Cinzia e Paola sono stati indispensabili per la mia crescita. Ma un ruolo davvero fondamentale l’ha ricoperto la mia famiglia. I miei genitori mi hanno sempre supportato, mi sono stati vicini, accompagnandomi agli allenamenti ad orari impossibili e lontano da casa. Ricordo che mia mamma mi accompagnava a Caserta per allenarmi dalle 2 alle 9 con la nazionale giovanile”. E la pallanuoto per la famiglia De Benigno è davvero di casa: “Si anche mia sorella gioca. L’anno scorso ha militato nel Palermo, quest’anno è tornata a Salerno per sport economy.it dare una mano a Paola Vaiola, nel tentativo di rilanciare la pallanuoto salernitana”. Un ritorno che Raffaella esclude: “Quando sono andata via da Salerno non è stato facile, lasciare gli amici, la famiglia, le mie abitudini. Però devo dire che qui in Liguria si vive meglio. La mia vita è tutta casa e piscina. Mi trovo davvero bene. Penso proprio che chiuderò la mia carriera qui. In futuro? Mi sto laureando in giurisprudenza. La piscina è la mia vita e mi piacerebbe dedicarmi per passione ad una squadra femminile, insegnando alle bambine quanto sia bello questo sport”. Bello e faticoso: “Per le donne, nonostante siamo più caparbie degli uomini, anche di più. Ci vuole grande passione e soprattutto impegno. Bisogna dare sempre tutto, soprattutto in allenamento, in modo da raccogliere i risultati in partita”. E visti i risultati raccolti da Raffaella è un consiglio assolutamente da seguire. (red.at.) Maggio 2012 L'altra metà del cielo • FABIO SETTA Raffaella De Benigno, le piccole Claudia Memoli, Sara Kowalczyk, Miriam Aliberti e Anna Pergola. Anche questo mese a essere protagoniste sono le nostre ragazze. Sono loro a portare in alto il nome della nostra provincia. In maniera diversa, in discipline differenti, ma con alla base le medesime caratteristiche: voglia, passione, classe e naturalmente indiscusse qualità. Chi in Italia, chi in Europa, chi lasciando Salerno, chi continuando a lottare in questa realtà, chi è all’inizio della carriera, chi al top, chi non molla: le nostre atlete sono straordinarie. Ed è giusto celebrarle e magnificarne le imprese. E quello dello sport femminile è un fenomeno in indubbia crescita. Non solo a livello locale, ma anche a livello nazionale. L’altra metà del cielo è sempre più protagonista, in tutti gli sport, anche in quelli come la pallanuoto, sempre associati solo all’universo maschile. Un dato sicuramente da non sottovalutare, ma che non vuole certo sminuire il valore degli atleti uomini. Però le donne, mese dopo mese, gara dopo gara, stanno davvero dimostrando sempre di più il loro valore. Sperando che sia di buon auspicio, anche per le Olimpiadi di Londra, evento in cui le nostre grandi speranze sono ovviamente riposte in una donna, Antonietta Di Martino, alfiere indiscusso dello sport salernitano. A lei l’onere e l’onore di suggellare, nel migliore dei modi, la crescita dello sport femminile salernitano. all’interno •Scherma 2 Le baby campionesse salernitane Claudia Memoli e Sara Kowalczyk hanno conquistato il titolo italiano nella categoria bambine nel Gran Premio Giovanissimi di Riccione, la manifestazione più bella che lo sport italiano della "nobile arte" conosca, dedicata agli under 14. • Basket 5 Il Cs Pastena allenato da coach Rizzo si è qualificato per i play off promozione del campionato di Prima Divisione. Il segreto del club? Puntare tutto sui giovani del proprio vivaio: “Un risultato davvero insperato a inizio stagione e che ci ripaga degli sforzi compiuti”. •Hochey subacqueo 7 La San Vincenzo Sub, società di Mercato San Severino ha conquistato il titolo italiano nella categoria under 15 di hockey subacqueo. Una nuova disciplina, sicuramente molto spettacolare che si sta diffondendo rapidamente in tutta Italia e anche in provincia di Salerno, con ottimi risultati. 2 l Atleta numero di Salerno e Provincia 5 maggio 2012 SaraeClaudia,piccolecampionesse Le due baby atlete hanno conquistato il titolo italiano nella categoria bambine La Kowalczyk nella spada, la Memoli nel fioretto: il futuro della scherma è qui • VALENTINA LIGUORI « Sono molto contenta di questo successo, il momento più bello è stato l'ultimo assalto in finale» Piccole ma già straordinarie campionesse. Claudia e Sara, sono loro il futuro della scherma salernitana. Ma nel frattempo anche una garanzia, per la gioia dei loro tecnici e dei loro genitori. Le due baby prodigio hanno vinto il titolo italiano nella categoria bambine nel Gran Premio Giovanissimi di Riccione, la manifestazione più bella che lo sport italiano della "nobile arte" conosca, dedicata agli under 14. Un giorno da ricordare per la scherma salernitana, un giorno che conferma ancora di più quanto questa disciplina possa essere affascinante e costruttiva pe ri più piccoli. Infatti i futuri campioni cominciano ad allenarsi verso gli otto, nove anni ma già a dieci anni intraprendono la vera attività agonistica dividendosi tra scuola e palestra ed iniziando a conoscere i veri valori dello sport, il gusto della vittoria, il dispiacere di una sconfitta sempre all’insegna del rispetto del’avversario. E a Riccione le piccole atlete salernitane hanno conosciuto soprattutto il gusto del trionfo, ancor più bello per- ché forse giunto inaspettato. E’ stato un trionfo per Sara Kowalczyk, figlia d´arte, che nell´ultimo giorno di gara a Riccione, ha portato la Nedo Nadi sul tetto d´Italia nella spada, davanti agli occhi lucidi della madre e maestra Ewa Borowa. Un successo commovente, al culmine d´una giornata che Sara ha condotto da numero uno dal principio all´epilogo, confermando come il successo sia davvero una `questione di famiglia´. E di tradizione, quel- Schiavone: c’è Rio nel mirino La campionessa del Circolo Canottieri fissa i nuovi obiettivi dopo lo sfortunato assalto ai Giochi Olimpici di Londra 2012 • DAVIDE VILLA Niente da fare, il sogno olimpico è solo posticipato di quattro anni. Londra 2012? No Rio 2016, è questo l’obiettivo di Laura Schiavone. L’atleta salernitana, alfiere del Circolo Canottieri Irno, non è riuscita a conquistare il pass per i giochi. l Atleta di Salerno e Provincia A Lucerna era in programma l’ultimo assalto, l’ultima opportunità per tentare di raggiungere Londra per riscattare la parziale delusione di Pechino 2008. In coppia con Giada Colombo, la Schiavone eliminata nella batteria, ha vinto alla grande la gara dei recuperi gua- dagnando l’accesso alla finale con due posti in palio per le olimpiadi. L’im-barcazione azzurra però non è riuscita a classificarsi ai primi due posti, quelli necessari per trasformare in realtà il sogno olimpico. Non è stata una gara facile anche a causa dell’avvio non certo facile. La finale parte in netta salita per Laura Schia-vone e Giada Colombo. Sono seste dopo i primi 500 metri ma a soltanto un secondo e mezzo dalle statunitensi Shumway e Trowbridge. I secondi 500 metri sono praticamente perfetti, con un buonissimo passo le azzurre scalzano la Danimarca, la Grecia e la Spagna avvicinandosi tantissimo all'Olanda. Ai 1000, infatti, Colombo e Schiavone sono a 23 centesimi dall'Olanda. Pronta la replica di Janssen ed Ho-gerfwerf che sentono il fiato dell'Italia sul collo ed ai 1100 lanciano un nuovo attacco. Qui, in pratica, sembra decidersi la gara: la risposta azzurra non è efficace,tra i 1000 ed i 1500 si chiudono le porte per Londra. 2''56 dall'Olanda, con gli Stati Uniti avanti quasi cinque secondi, ed anche la Spagna davanti. Nell'ultima parte, alle olandesi è sufficiente controllare spagnole ed italiane, non più in grado di impensierirle. Prime Shumway e Trowbridge, 1''29 su Hanssen e Hogerwerf. Niente Olimpiadi per il doppio rosa. Stati Uniti e Olanda guadagnano il pass olimpico. Grande rammarico per l’atleta salernitana ed anche per tutto il Circolo Canottieri Irno, i cui soci, presidente San-sone e vice presidente Buonomo in testa hanno seguito con grande attenzione le gare della Schiavone. A influire sul mancato raggiungimento dell’obiettivo anche le cattive condizioni fisiche di Giada Colombo che ha accusato un lieve malessere fisico che certamente ne ha condizionato la prova. Per la Schiavone che fin qui in carriera ha vinto tanto, l’appuntamento olimpico è rinviato al 2016, quando i Giochi si disputeranno in Brasile. E tutto sommato rispetto alla nebbia londinese, passeggiare sulle spiagge di Rio può essere certamente molto più affascinante. la che lo storico sodalizio di piazza Casalbore ha ritrovato nella piccola Kowalczyk, capace di riaggiornare una storia di cui `mamma Ewa´ ha scritto già pagine indimenticabili. E grande trionfo anche per Claudia Memoli (nella foto gentilmente concessa da Il Roma), la baby campionessa del Club Scherma Salerno che ha vinto il titolo italiano nel fioretto. La piccola fiorettista allenata da Marco Autuori (primo tricolore per lui da maestro, dopo una carriera ricca di successi in pedana) ha compiuto l´impresa nel fioretto. “Quell´ultima stoccata, un´emozione indescrivibile”, racconta ancora emozionato il giovane allenatore, che ha nella piccola Claudia la punta di diamante d´un gruppo che promette d´arrivar lontano. "Sono contentissima, il momento più bello è stato sicuramente l'ultimo assalto in finale. Dedico la vittoria al mio maestro e spero di vincere le prossime gare" ha dichiarato Claudia ancora incredula per l'importante trofeo conquistato. Davvero emozionato anche il padre della campionessa:"Claudia è sempre stata nelle prime posizioni ma non aveva mai vinto. E' stata una competizione estenuante con più di 150 atlete in gara cominciata alle 8:45 e terminata alle 19:30 di sera. Il momento più difficile è stato l'assalto nella gara per entrare tra i primi otto, ma alla fine è andato tutto bene ed è stato un trionfo inaspettato”. Grande soddisfazione traspare anche dalle parole del Delegato Provinciale Enzo Vigilante: "Queste vittorie sono sicuramente un vanto per tutta la scherma salernitana”. Due trionfi in una competizione che ha visto ben comportarsi tutti i rappresentanti dei due club salernitani, la Nedo Nadi e il Club Scherma. Per la Nedo Nadi (allenatori Ewa Borowa, Luca Chiei, Gigi Tempesta e Giovanni De Martino) ottima prova della spadista Antonella Fiordelisi, sesta nella categoria Allieve. Da segnalare anche le prestazioni sicuramente positive di Miriam Marino e Martina Di Capua nella sciabolaIl Club Scherma Salerno presieduto da Valerio Apolito (tecnici Antonio Serra, Fulvio Antonucci, Marco Autuori, Giuliana Bellizzi e Francesco Napoli) ha invece sfiorato la "finale ad otto" con le fiorettiste Giorgia Memoli, la `sorella maggiore´ della piccola fresca scudettata, e Caterina Annunziata. Se queste sono le premesse, la scherma salernitana ha un futuro a dir poco radioso. l numero Atleta di Salerno e Provincia 5 maggio 2012 Un panno verde, ventidue piccoli giocatori, le porte e la casa si trasforma in uno stadio 3 Subbuteo,moltopiùdiunsemplicegioco Un panno verde, ventidue piccoli giocatori, le porte e la casa si trasforma in uno stadio una passione mai sopita che riesplode anche a Salerno, un vero amore a colpi di dito • ANGELO DE NICOLA Vivere le emozioni di un’intensa partita di calcio sul tavolo di casa propria, condividendole con amici e familiari impegnati a far vincere undici piccole miniature che inseguono una minuscola pallina che rotola su un panno verde. Questa è la magia del subbuteo, un gioco tanto antico quanto bello che coinvolge un numero sempre maggiore di partecipanti di ogni età. Il subbuteista veterano accompagna per mano il nuovo allievo che giorno dopo giorno impara le regole spinto dalla passione, che si trasforma anche in collezionismo di quei piccoli capolavori in miniatura che ritraggono i protagonisti delle più famose squadre di calcio del mondo. In tal modo, senza doversi spostare, è possibile organizzare una Champions League nel soggiorno di casa o magari una coppa del Mondo nel garage con qualche tavolo che momentaneamente ruba il posto alle autovetture. La fede per il subbuteo a Salerno viene professata nella parrocchia di Santa Margherita, dove un gruppo di appassionati continua a organizzare tornei con lo scopo di avvicinare tanti ragazzi all’antico gioco da tavolo. “L'Old Subbuteo Club Salerno Forever è un'associazione amatoriale, senza alcun fine di lucro, nata nel 2011 e costituita da un ristret- to gruppo di amici uniti dall’antica passione per il Subbuteo e dalla voglia di stare insieme. – Dice il presidente Gabriele Maffei – Il nostro obiettivo è allontanarci dallo stress quotidiano e vivere qualche ora spensierata all’interno di un'oasi di pace e tranquillità. Quasi tutti i soci adulti giocavano da ragazzi e sono stati felici di scoprire la rinascita del loro gioco preferito, come il vice presidente Giuseppe Mascaro e i consiglieri Adolfo Torre, Dario Sforzini, Francesco Salomone, Raffaele De Sio, Orlando Sabatino, Lino Bove, Ciro Bove, Francesco Torlino, Gianluca Scafuri, Antonio Angrisani, Donato Quaglia e il tesoriere Ciccio Santoro”. Iniziano le sfide sul tavolo della fantasia. “I soci si riuniscono il venerdì sera, dalle ore 20.30 alle 23.30, e il sabato pomeriggio dalle 15.30 alle 19.00 circa. In linea con i principi e le finalità che il Club intende perseguire, e in stretta collaborazione con l'Oratorio San Filippo Neri realizzato all'interno della Parrocchia S. Margherita che ci ospita, l'O. S. C. Salerno Forever ogni sabato pomeriggio promuove il gioco del subbuteo nella zona orientale della città attraverso attività ludiche rivolte ai bambini e ai loro genitori. Tanti sono i bambini che si stanno avvicinando al subbuteo accompagnati dai loro genitori e che si iscrivono al club. Il secondo club è al centro di Salerno. “Noi siamo inseriti nel circuito nazionale tra Old Subbuteo Club e ognuno di essi organizza tornei a carattere nazionale. – Dice Gaetano Marseglia, presidente dell’Old Subbutero Club Salerno – Il 23 settembre organizzeremo una gara nazionale a Salerno, che assume anche il valore di momento d’incontro per persone che condividono la stessa passione. La iscrizioni sono libere e l’anno scorso tra le 60 adesioni almeno 20 venivano da fuori regione”. I giovani giocatori crescono seguendo quelli più esperti. “A Salerno possiamo vantare dei campioni di livello nazionale e mondiale come i fratelli Gagliardi, che tra gli altri premi vinsero il Guerìn Subbuteo all’inizio degli anni Ottanta. Tra i nostri soci abbiamo eccellenti giocatori – prosegue Marseglia - come Roberto Carbonaro, Tommaso Celentano e Vincenzo D’Arco. Noi siamo circa 35 iscritti, tra cui anche bambini e disputiamo un campionato di club con 28 competitori che seguono l’andamento del campionato di calcio italiano. La sede è al Dopolavoro Ferroviario di Salerno e ci incontriamo il venerdì sera”. L’Old Subbuteo Club di Battipaglia è tra i più attivi «Gioiaeagonismo» Ciancaleoni: «Il nostro grande sogno è organizzare un torneo provinciale» Non solo a Salerno città, ma anche in provincia sorgono nuovi campi di subbuteo con tanti giocatori pronti a misurare le propria abilità in appassionanti sfide. “L’Old Subbuteo Club Battipaglia 2011 è nato dall’idea di un gruppo di nostalgici dell’antico gioco – dice il vice presidente Giuseppe Ciancaleoni – Il nostro presidente Giuseppe Greco ha dato il via a questa splendida realtà con l’aiuto degli altri vice presidenti Francesco D’Ambrosio, Dario Sforzini e Domenico Pisacane. Siamo partiti acquistando tre campi e una dozzina di squadre, mentre il passaparola ci ha fatto crescere fino a venti soci. Di solito giochiamo il giovedì i tornei e le finali con premiazioni e tanta allegria per i più piccoli. Visto l’aumentare degli appassionati, da alcune settimane, ci si riunisce presso la ludoteca di una pizzeria battipagliese, dove i soci con le rispettive famiglie, trascorrono serate liete ed in allegria, giocando a subbuteo”. Il torneo cresce ogni anno di più. “Siamo giunti alla 19° edizione del Trofeo Old Subbuteo Club Battipaglia 2011, articolato in 2 tabelloni, tabellone A e B. preliminarmente ci si scontra in una partita secca, il cui vincitore va nel tabellone A ed il perdente nel tabellone B, articolando i rispettivi tornei-tabelloni in ottavi, quarti, semifinali e finali. A questo torneo partecipano dai 10 ai 20 giocatori settimanali, provenienti per buona parte dal nostro club e i restanti dai 2 club salernitani che ci onorano frequentemente. Il tabellone A è occupato da esperti, in stile old, mentre il tabellone B da giocatori alle prime armi, molto spesso bambini, che si contendono la “Chaltrons Cup”. Oltre ai tornei interni abbiamo partecipato a quelli organizzati dal Club Subbuteo Salerno come la Coupe de France, Coupe de Ligue, Easter Cup e Euro 2012. – In futuro invierete giocatori anche nelle altre regioni? - Intendiamo partecipare ai vari tornei organizzati in Italia. Il 23 settembre molti dei nostri iscritti parteciperanno al torneo a caratura nazionale denominato “San Matteo” e organizzato dal club Subbuteo Salerno presso la sede del Dopolavoro Ferroviario di Salerno. Scenderanno in gara i nostri Giuseppe e Ottavio Ciancaleoni, Dario Sforzini, Giuseppe, Eddy e Vincenzo Greco, Michele Ferraresi, Raffaele Tomai, Domenico Macrì, Gaetano Di Feo e Luca Carpinelli”. L’appello del club battipagliese “Chiunque volesse aiutarci ad avere una sede definitiva ci può contattare all’indirizzo internet [email protected]. Coloro i quali ci supporteranno saranno i benvenuti nella realtà dell’Old Club Subbuteo Battipaglia 2011”. I piccoli giocatori si allenano sul panno verde in attesa dei nuovi tornei in onore di una passione immortale chiamata subbuteo. Si gioca con le squadre “old”, costruite con i materiali dell’epoca e a breve in vendita Dai social network al panno verde Un fascino incredibile. Il campo verde, le porte, undici piccoli giocatori da muovere con piccoli colpetti con il dito. Il subbuteo è storia dell’infanzia di ognuno. Per chi è cresciuto negli anni ottanta e novanta è impensabile non aver provato almeno la volta l’emozione di aver giocato una partita. Una passione che nonostante il passare degli anni resta però ancora viva. Nonostante la casa produttrice sia fallita e nonostante negli ultimi anni si sia diffuso un nuovo subbuteo (con campo diverso e giocatori con la base piatta e non basculante come quella storica) il vecchio subbuteo esiste ancora. Grazie all’entusiasmo e alla passione di tanti giocatori che a distanza di anni si sono ritrovati attorno al mitico panno verde con le loro squadre. Da piccoli giocavamo tutti a subbuteo nei garage, nelle cantine. Poi negli anni novanta, con la diffusione dei videogiochi, il subbuteo è morto. Poi grazie ad alcuni forum e siti internet in Italia si sono ritrovati tantissimi appassionati che continuavano nonostante tutto a giocare. In Italia sono tanti i club dell’Old Subbuteo. Old perché si gioca con le squadre dell’epoca, costruite con i materiali dell’epoca e che da giugno saranno di nuovo in vendita nei negozi, grazie proprio al ritrovato entusiasmo per questo gioco. In Italia si gioca ogni domenica, sul web ci sono tantissimi forum e sono circa un migliaio i praticanti. Tutti a giocare con le vecchie regole e quel regolamento inventato tanti anni fa. Grazie ai social network, facebook su tutti, il subbuteo è pronto a tornare di moda e a regalare nuove emozioni. Altro che play station, non c’è dubbio. Basta provare una volta e ti innamorerai. 4 l Atleta numero di Salerno e Provincia 5 maggio 2012 La squadra è attesa adesso dai play off promozione «Sognavo di diventare una scrittrice» Il Cs Basket Pastena protagonista in Prima Divisione puntando sui propri talenti: «Un risultato insperato» Anna Pergola, presidente della Vis Nova: «Grazie alle motivazioni resto giovane» • CARLA POLVERINO • MARIA CATERINA SCARPETTA Uncanestrodigioventù Atletadentro Secondi nel girone di competenza del campionato di Prima Divisione di basket maschile e già qualificati ai play off che si disputeranno nel prossimo mese di giugno. Una tradizione societaria trentennale ed un impegno costante a fare sempre di più e insperato ad inizio stagione - prosegue Rizzo - che però ci ripaga dei tanti sforzi sin qui compiuti”. La storia, è quella di una societa' che con tanti sacrifici, riesce a portare avanti un progetto iniziato alla fine degli anni Settanta. "Nel 1979 con papà, Michele dice Carlo Rizzo - insegnante di educazione fisica della scuola meglio puntando sui giovani, linfa vitale dei club vincenti. Il segreto del Cs Basket Pastena è tutto qui. Racchiuso in pochi e semplici concetti, che quest'anno, hanno fatto primeggiare la squadra del coach Carlo Rizzo nel campionato di Prima Divisione. "A torneo quasi concluso - dichiara Rizzo - possiamo ritenerci piu' che soddisfatti del risultato raggiunto. Ci siamo classificati al secondo posto nel nostro girone ed approdiamo ai play off per il salto di categoria. Un risultato media Monterisi, sede storica della nostra società. Nella stagione 1993/94, il mio esordio come allenatore. Oggi, seguo in prima persona la società, dalla prima squadra al settore giovanile che senza alcuna forma di presunzione, definisco uno dei piu' forti ed importanti del salernitano. Un vivaio, il nostro, che ha sfornato tanti campioncini, che pero' poi, hanno lasciato la nostra società per andare altrove. Il motivo? È presto dettoammette - Carlo Rizzo con un «Pochi impianti e scarsa collaborazione tra i club: difficile far crescere questo sport a Salerno» pizzico di amarezza - purtroppo siamo costretti da sempre a convivere con il problema delle infrastrutture. Basti pensare che quando siamo partiti ci allenavamo all'aperto, sull'asfalto... Con il passar del tempo qualcosa è cambiato ma non molto. Siamo legati comunque all'utilizzo delle palestre degli istituti scolastici con tutte le difficoltà che ne conseguono... E così molti dei nostri atleti - continua Rizzo - hanno preferito scegliere società più forti da questo punto di vista, e non gli si può dare certamente torto..." Nonostante le difficoltà, però il progetto di Rizzo prosegue. Ed i risultati non tardano ad arrivare. "Quest'anno, con tanti ragazzi che potevano disputare il campionato Under 19 - racconta - abbiamo deciso di affrontare la Prima Divisione. Un torneo impegnativo, dove ci si confronta con cestisti di esperienza e di spessore. Tutti mi dicevano che sarebbe stato un campionato semplice, invece ho constatato che le difficolta' sono diverse ed in alcuni casi notevoli. Il torneo di prima divisione è impegnativo, il livello di alcune squadre è alto, siamo stati bravi a fare la nostra parte con umiltà e costanza, i risultati sono sotto gli occhi di tutti ed il nostro secondo posto lo teniamo stretto convinti di poter dire la nostra anche nei prossimi play off". Un progetto, quello del Cs Basket Pastena che va anche oltre lo sport e gli imminenti impegni agonistici. "Un progetto a 360 gradi - afferma Rizzo - il mio impegno è indiscusso, ma vorrei un maggiore coinvolgimento dei dirigenti delle altre società. Mi spiego meglio. Sarebbe importante e probabilmente decisivo per il futuro del basket a Salerno, che le società cominciassero a cooperare tra di loro magari pensando ad interscambi di giocatori, alla valorizzazione dei giovani di tutti i club ed all'unione di tutte le forze per fare di più e meglio. Io immagino un futuro del basket interamente improntato sulla valorizzazione dei giovani, linfa vitale di tutte le società. Se riusciamo ad avere testa, pur restando umili, cresceremo. Se invece ci fossilizziamo su certe cose, non andremo mai avanti e Salerno resterà sempre nel limbo del basket dei livelli alti. Un esempio su tutti. La disputa dei giochi della Provincia dove stato nominato referente per il basket. Ebbene, a Salerno, nonostante le società siano parecchie, le gare si disputeranno a Pontecagnano, snobbando la città capoluogo che invece avrebbe dovuto ospitare i giochi. Il perchè è presto detto. C'è carenza di infrastrutture, nonostante l’alto numero di società, mentre nei comuni limitrofi ogni società ha il suo Palazzetto o la sua palestra a disposizione. Bisogna crescere, sotto questo aspetto, peculiare per la crescita delle società, essenziale per il futuro dei giovani e strettamente connesso alla sopravvivenza del basket. Se gli atleti non sanno dove allenarsi cambiano squadra, società, destinazione. Ed i club sono destinati ad avere vita breve. Discorso diametralmente opposto se invece le società ha a disposizione strutture e mezzi. Insomma, un discorso articolato su e speriamo che le istituzioni salernitane provano a migliorare la situazione attuale". Energica, instancabile, inarrestabile. Tre aggettivi, per descrivere Anna Pergola, presidente della società Vis Nova Salerno ma, soprattutto, grande atleta. Una donna che trent’anni fa ha deciso di passare dall’altro lato, quello dirigenziale. Non era sola però, a condividere con lei questa passione Giovanni Ferrigno, professore di educazione fisica, oggi direttore sportivo e suo marito. “Anni fa, da atleta mi sono lanciata in quest’avventura con Giovanni. Non mi sono mai limitata a un ruolo di sola presidenza. In realtà mi sento sempre una di loro”. Queste le parole del presidenteatleta che sorridendo affermano di amare ciò che fa al punto tale da dividersi, rivestendo entrambi i ruoli con gioia ed entusiasmo. L’esempio vale occhi dei suoi figli la sua stessa passione, è sicuramente una soddisfazione. La più grande emozione, però, l’ha vissuta a Roma. “Sportivamente, il momento più commovente, è stato quando ho vinto il titolo italiano negli ottanta ostacoli. A premiarmi, sul palco dell’Olimpico, Eddy Ottoz, ex atleta italiano due volte campione europeo - continua Anna Pergola – e fui premiata sul podio del Golden Gala poiché proprio il giorno precedente si era tenuto l’evento internazionale”. Gli occhi lucidi e il sorriso stampato sul volto testimoniano che il ricordo è vivo nella sua mente. Quella vittoria rappresenta un gradino importante del suo percorso da atleta ma l’energia e la passione spingono questa donna a voler fare ancora tanto altro. “Una persona può ritenersi vec- molto più di tante parole e lei ne è la prova. Ha iniziato questo percorso a soli quattordici anni con i giochi studenteschi, eppure non era questo il futuro che immaginava per sé. “Ho sempre amato scrivere e viaggiare. Sognavo di diventare una scrittrice o una giornalista. Non ho comunque abbandonato questa mia passione, infatti, quando posso, corro subito ad impugnare una penna”. Insieme a suo marito, è comunque riuscita a trasmettere ai suoi figli l’amore per lo sport. Il primo, Angelo, è velocista mentre l’altro, Almerico, gioca a rugby e saltuariamente disputa gare di lanci. Vedere negli chia solo nel momento in cui si rende conto di non avere più stimoli. Io, al contrario, mi sento molto motivata e sono proprio le motivazioni che mi tengono sempre giovane”. Non sono solo parole. I campionati in pista master individuali, master di società e, dopo dieci anni, i campionati di mezza maratona rappresentano la valida dimostrazione che quanto affermato corrisponde alla realtà. Il presidente, infine, rivolgendosi ai giovani afferma: “Per ottenere grandi risultati, bisogna crederci. Fidatevi nelle vostre possibilità. Il potere della mente può davvero ogni cosa”. [email protected] | www.scuolamarcopolo.it | cell. 338.7714390 Scommessa vinta l Sugli scudi la baby campionessa Miriam Aliberti numero Agli Europei di Chanbara a Mosca ottimi risultati per la rinnovata ma sempre vincente Nazionale • ANGELO DE NICOLA Quando le spade degli allievi mietono nuovi successi il cuore del saggio maestro si riempie d’orgoglio. E’ il caso del presidente Giovanni Desiderio, che raccoglie i frutti al termine di un difficile Campionato Europeo (sostenuto dagli sponsor L'atleta, Visus Sport, Capozzoli e BF) dopo aver seminato per anni il campo delle giovani promesse del chanbara. “Il bilancio è più che positivo, siamo andati bene ottenendo ottimi risultati sia in singolo che a squadre. L’Unico rammarico è per la squadra che ha perso in finale contro la Russia. – Dice il presidente Desiderio - La squa- “Questo evento è una realtà nel panorama nazionale” Il galà del karate Oltre settecento atleti, il meglio delle arti marziali, al Palapalumbo per ricordare Ciro Bracciante Allegria e arti marziali stretti in vita da una cintura di passione. Questo è il memorial Ciro Bracciante. La nuova edizione dell'evento si è svolta alla palestra Palumbo con la partecipazione di oltre 700 atleti, provenienti da tutta Italia. Presenti anche numerosi gruppi sportivi militari, tanti campioni d’Italia e del mondo. Alla Palaplaumbo, in memoria di Ciro Bracciante, si è radunato davvero il meglio delle arti marziali: "E' ormai un evento importantissimo per la città di Salerno e il mio ringraziamento va al presidente del Coni, Gugliemo Talento, al presidente della Provincia, Edmondo Cirielli, e al vice presidente Iannone. - dice Antonio Bracciante, organizzatore - Ab-biamo avuto tantissime richieste e ho anche dovuto rifiutare, mio malgrado, 21 adesioni". Numeri importanti per un evento in crescita. "Le prime 10 società, su 72 partecipanti alla 22esima edizione sono state: Shirai S. Valentino Torio, Shizoku Karate Avellino, Fisic Center Foggia, Champion Center Napoli, Aeroform Karate Giugliano, Ever Green Boscoreale, Igea Cercola, Arcobaleno Torre Annunziata, Wellness Zone Napoli, Centro Ginnico Pielle Aversa. Ma al di là dei risultati, la cosa più importante è stato vivere una giornata all’insegna delle arti marziali, dello sport sano costituito da principi e valori importanti. Un messaggio lanciato dagli sport minori. "Ci accontentiamo anche di una piccola attenzione che le amministrazioni potrebbero accordarci. Spero che in futuro si dia sempre più spazio alle arti marziali, che sono un'affascinante disciplina sportiva che ha un grande seguito di atleti in tutta Italia". Per le prossime edizioni quali novità ci saranno? "Ogni nuova edizione il Memorial ha dimostrato di essere un fenomeno in continua crescita. E’ ormai una realtà all’interno del panorama nazionale. Speriamo di continuare su questa strada, anno dopo anno, sempre in memoria di Ciro. Il mio obiettivo era quello di far ricordare mio fratello Ciro nel migliore dei modi. Devo dire che ci siamo riusciti. Anzi, molte volte, in occasioni di gare e appuntamenti, molte persone mi chiamano proprio Ciro. Per me è un motivo di grande orgoglio”. Orgoglio che aumenta in considerazione ai patrocini illustri e ai tanti riconoscimenti ricevuti in questi anni: “Targhe, medaglie e coppe dal Presidente della Repubblica, quattro medaglie di bronzo da Camera e Senato. A dimostrazione dell’ottimo lavoro svolto in questi anni, mossi unicamente dalla passione”. dra era formata dalla vecchia guardia e new entry. Una di queste è l’astro nascente Miriam Alberti, che alla sua prima esperienza in una competizione così difficile ha conquistato una medaglia che ci inorgoglisce”. Il verbo del chanbara si diffonde in tutta Italia. “Abbiamo aperto un centro a Torino e a Piacenza, due centri a Roma, uno in provincia di Lecce e tanti altri in Campania. Il nostro obiettivo è quello di far conoscere alle nuove generazioni quest’affascinante disciplina sportiva”. All’orizzonte nuove sfide. “Il 17 giugno a Matierno sosterremo la terza fase finale del campionato italiano, poi il 7 luglio parteciperemo al Galà delle arti marziali a Roma. A novembre ci misureremo poi con i migliori atleti durante il nuovo Campionato del Mondo”. All’ombra del castello Arechi si è allenato con costanza per superarsi quotidianamente. Il suo amore per le armi giapponesi lo ha spinto ad affinare la tecnica con l’obiettivo di sfidare i campioni d’Europa e del mondo fino al giorno in cui è riuscito a mietere un successo dopo l’altro per la Nazionale Italiana di chanbara. Paolo Celentano torna dai campionati europei di Mosca con la medaglia d’oro del Choken Free, la disciplina della spada lunga. “Dopo un lungo periodo di pausa da competizioni internazionali siamo tornati e devo dire che non è andata affatto male, – dice Celentano - il campionato europeo è stato più difficile di quanto mi aspettavo. Il livello in questa disciplina sta crescendo sempre di più in tutti i paesi e credo sia solo un bene”. I temibili avversari della finale. “I russi non sono più una sorpresa è sono diventati molto forti, lo testimonia il fatto Atleta di Salerno e Provincia 5 maggio 2012 5 «Il torneo è stato più difficile del previsto Il livello sta crescendo sempre di più » che hanno vinto nel combattimento a squadre contro di noi in finale. Anche i tedeschi sono cresciuti in numero – prosegue l’atleta - e nella bravura, gli estoni hanno fatto passi da gigante e la competizione diventa ogni anno più difficile. Per partecipare a queste gare c'e bisogno di un lavoro assiduo e prolungato altri- menti non si va da nessuna parte”. Il migliore con la spada lunga. “Vincere nella categoria Choken free, cioè spada lunga, dopo aver affrontato molti partecipanti è una grande gioia. E’ stata una gara molto dura e intensa, ma alla fine sono riuscito a impormi nella specialità che preferisco”. Tra i tanti protagonisti della manifestazione anche il salernitano Beppe Bruscolotti Tutti insieme per regalare un sorriso Una giornata di sport, divertimento e solidarietà per raccogliere fondi per l’associazione “Una mano per” a sostegno dei bambini della Tanzania Quando lo sport incontra la solidarietà l’evento che nasce diventa un prezioso connubio di gioia e speranza per tanti bambini. Ed è sempre giusto sottolineare ed evidenza rie quando lo sport si mette in movimento per una giusta causa. Il 4 maggio al Virgilio Club di Posillipo a Napoli è partita la maratona di beneficenza «Un calcio per un sorriso» per aiutare l’Associazione «Una mano per» a sostegno dei bambini della Tanzania. Il programma è iniziato con il triangolare di via Solimena 66 - 84014 Nocera Inferiore (Sa) - Tel 081.929249 Fax 081.5173722 www.agricamp.it - [email protected] calcio: in campo sono scese le ragazze della neo promossa Carpisa Yamamay, i D.J. capitanati da Dario Guida con Tommy DJ, Marcello Niespolo, Paolo Buono, Lello Caccavale, Frankie Nero, DJ Dek, Andrea Giuliani e Sasà Scontrino. La terza squadra, che si è aggiudicata il primo premio, era formata dai rappresentanti degli sponsor dell’evento e le vecchie glorie del calcio Napoli arbitrate dal comico Enzo Fischetti. Presenti anche gli ex calciatori Gianni Improta, Sebino Nela e il salernitano Beppe Bruscolotti. Nel pomeriggio il torneo di burraco ha preceduto la serata di gala che ha concluso l’evento. Il ricavato della manifestazione, organizzata dalla “You and I” di Tommaso Bruno, sarà devoluto all’Associazione di volontariato “Una mano per” che realizza progetti per la Tanzania. Già nel 2008 a favore del paese africano sono stati raccolti i fondi necessari per la costruzione di una scuola nel villaggio di Kabuima. Ogni anno “Una mano per” invia farmaci, cibo e beni di prima necessità agli abitanti di Kahama. L’Associazione si occupa anche dei senzatetto di Napoli, fornendo loro assistenza e pasti caldi. Nella foto alcuni dei protagonisti che hanno preso parte all’evento benefico, organizzato per raccogliere fondi da destinare ai bambini della Tanzania 6 l Atleta numero di Salerno e Provincia 5 maggio 2012 Attività a 360 gradi per il Climbing 4x4 Club di Cava de’ Tirreni: «La prima regola è il rispetto per la natura» Sfide, avventure e un cuore grande così Affrontare le vette del Cilento e i Ghiacciai del Circolo Polare Artico, senza dimenticare il volontariato, gli impegni per la beneficenza e il supporto nelle situazioni di emergenza • BARBARA TROTTA Continuano a tutta forza le attività svolte dal Climbing 4x4 Club di Cava de’ Tirreni. Dopo la classica uscita sociale del 27 maggio, in cui, con partenza da Battipaglia, sono state affrontate le montagne del Cilento, il 17 giugno i fuoristradisti si recheranno alla volta del Vesuvio. Sulle sue pendici, abbandoneranno in maniera eccezionale i loro mezzi usuali per salire sugli Unimog tedeschi, gli autobus ecologici, che sono gli unici veicoli autorizzati a transitare sul percorso naturalistico. «Sulla vetta effettueremo del trekking ad alta quota – ha spiegato il presidente del Club, Gerardo Lepre – e poi dopo quest’escursione ci recheremo a visitare gli scavi di Pompei. Da questo si può constatare che il nostro è un Club che pratica attività un po’ a trecentosessanta gradi e non si occupa, quindi, solo di uscite in 4x4. Abbiamo organizzato, ad esempio, delle lezioni di guida in fuoristrada per la Croce Rossa. Nel nostro Club ci sono, infatti, sette istruttori e facciamo, quindi, corsi anche per la Protezione Civile. Addestriamo i volontari ad essere « Per fare del nostro club basta saper stare bene con gli altri e avere tanta voglia di osare» io sostengo l soccorritori in emergenza e non ad essere a loro volta soccorsi. A volte può capitare, come in caso di abbondanti nevicate, che chi va a prestare aiuto rimanga a sua volta bloccato nella neve». Proprio in queste ultime situazioni è fondamentale l’ausilio fornito dal Climbing 4x4. «Ci siamo messi a disposizione delle autorità – ha sottolineato Lepre – per fornire supporto logistico e di sussistenza alle associazioni della Protezione Civile e alle comunità prive di fuoristrada». Non sono solo queste le attività del Club svolte a favore del prossimo. «La vera chicca – puntualizza ancora – ci sarà tra il mese di ottobre e novembre. In collaborazione con associazioni di volontariato, come “Bambini nel deserto” e “Vivo4114 Onlus”, stiamo lavorando, già da quattro anni, ad un progetto a favore di tre comunità del Burkina Faso. Doneremo loro dei camion con cui portare al mercato i prodotti da loro coltivati, così che non saranno più soggetti ai prezzi imposti dai mercanti. Questi mezzi, che guideremo per 7000 Atleta Palestra Arbostella Martedì - Giovedì - Sabato 17,00 | 20,00 A.S.D. Taekwondo Vietri sul mare info 347/0922453 G.Linguadoca c/n 5°DAN le nostre sedi - Vietri sul mare scuola elementare via Mazzini - Salerno via E. Castelluccio, 3 c/o polisportiva Nicodemi yoga pilates shiatsu chikung tai ji quan rebirthing m ediazione psicosom atica m usicoterapia danzadel ventre via Diaz - trav. Guglielmi 14/18 84122 -Salerno www.centrostudishen.it [email protected] www.cmso.it .centro antidiabetico .endocrinologia .sindrome metabolica .prevenzione km in terra africana, saranno carichi, inoltre, di beni a loro utili. In uno ci sarà una tipografia, in un altro del materiale per irrigare i campi, e nell’ultimo attrezzature sanitarie, come un completo studio dentistico e delle incubatrici». Un impegno quello del Club, quindi, che supera i confini nazionali. Oltre alle nostre montagne, i fuoristradisti si inerpicano anche tra gli scenari di rara bellezza dei deserti africani o tra i ghiacci dell’Islanda. «In quest’ultimo viaggio – racconta Lepre – abbiamo toccato il Circolo Polare Artico. È durato dieci giorni ed è stato fantastico ed emozionante. Uno dei ricordi più belli delle mie esperienze all’estero, però, ha come sfondo il deserto. Vedemmo una madre che trascinava un carrettino ed era in compagnia di un bambino con una malformazione alle gambe. Andavano a prendere l’acqua a un pozzo. Ci fermammo e demmo loro delle confezioni d’acqua che avevamo con noi, poi, ci ricordammo che avevamo un ultimo camioncino giocattolo da distribuire. Il bambino non sapeva se prenderlo o meno, ma l’accettò con felicità a un cenno della madre, che con riconoscenza, poi, ci benedisse. Questo episodio mi riempì il cuore di gioia. In Italia, invece, mi ha procurato forti emozioni la visita al paese abbandonato di Romagnano al Monte, dove il tempo si è fermato al terremoto del novembre 1980». Per far parte del Club non ci vuole un’attrezzatura o delle caratteristiche particolari. «Occorre, però, stare bene con gli altri, avere uno spirito goliardico. Ci deve essere la capacità di lavorare in squadra, quando, ad esempio, i fuoristrada si bloccano, possedere voglia di osare, per affrontare le continue sfide, e avere la capacità di adattarsi. Una regola da rispettare, e su cui non transigo, è il rispetto della natura. Nelle nostre uscite stiamo sempre attenti a non procurare danni all’ambiente e utilizziamo solo strade esistenti e già battute». l numero Atleta di Salerno e Provincia 5 maggio 2012 7 Hochey subacqueo, la San Vincenzo Sub campione d’italia under 15 Sul fondo della piscina Sport e austerity una squadradi campioni Convegno della Salernitana Sporting sulle strategie per uscire dalla crisi Pinne, boccaglio, maschera e calottina. Un guanto, una mazza di legno e una pallina lì sul fondo della piscina da colpire e spedire nella porta avversaria. Per quanto possa sembrare strano, l’hockey subacqueo è in grande ascesa anche nel nostro paese. Disciplina altamente spettacolare, è praticata anche in provincia di Salerno e con ottimi risultati. Infatti la squadra "San Vincenzo Sub" di Mercato San Severino ha conquistato il titolo italiano nella categoria under 15. Presso il centro sportivo ASD Racing Sporting Club Nuoto di Roma, sono andate in scena le finali nazionali under 15, cui hanno partecipato le migliori cinque squadre d’Italia. In acqua a Roma la San Vincenzo Sub ha imposto la propria superiorità tecnica e l’unica squadra in grado di arginare il loro slancio competitivo è stata la • MARIA CATERINA SCARPETTA Sub Cagliari, più volte battuta nel girone e in finale una delle grandi realtà italiane di questo sport emergente: “E’ stato un anno di duro lavoro, - ha commentato Petruzziello - ma, alla fine, i tanti sacrifici fatti in allenamento, sono « E’ stato un anno di duro lavoro ma i nostri sacrifici in allenamento sono stati ripagati» stati ripagati. Dedico la vittoria ai ragazzi, alla comunità sanseverinese, al direttore sportivo, Vincenzo Russo, a tutto lo staff della piscina di San Vincenzo, ed alle nostre famiglie. Ci alleneremo sempre con sacrificio e responsabilità, cercando di confermarci su questi livelli”. Buoni risultati la società irnina li sta ottenendo anche con la squadra femminile, premiata con una menzione speciale in quanto unica nel suo genere in Italia. ”Un primato” – continua l’allenatore Petruzziello – “che la dice lunga in fatto di qualità e di reattività del settore tecnico della nostra società che, con azioni concrete, passione e disponibilità dimostra la qualità di mezzi profusi nello sport. Siamo soddisfatti di poter dire che i nostri ragazzi, seguiti in ogni loro allenamento, sono stati in grado di offrire e conquistare, per loro stessi e per la comunità della quale fanno parte, il tetto assoluto di uno sport, che se pur minore, è emergente, estremo e molto competitivo”. Questi i campioni d’Italia di hockey subacqueo categoria under 15: Francesco Califano, Antonio Castiello, Mattia De Stefano, Antonio Esposito, Mario Fer-randino, Tommaso Landi, Paolo Maiellaro, Giovanni Mignone, Luca Napoli, Emanuele Russo, Alfonso Salvati, Antonio Somma. “E’ possibile gestire lo sport senza il sostegno dello sponsor?” Questa è la domanda principale attorno alla quale è ruotato il workshop “Il marketing dello sport austerity” firmato Salernitana Sporting, Sporteconomy e l’Atleta, svoltosi al Grand Hotel Salerno.Il convegno, coordinato da Antonio Sanges, ha provato a cercare delle risposte valide al momento di crisi che si sta attraversando e che, inevitabilmente, colpisce anche il mondo dello sport. La formula innovativa del convegno prevedeva anche la partecipazione dei commercialisti che, grazie alla loro esperienza, hanno potuto mostrare un lato più oggettivo della vicenda. Tutti i dirigenti sportivi presenti si sono trovati d’accordo sull’idea di sottolineare l’immagine pulita dello sport, dalla quale è possibile attingere valori reali, valori come il rispetto e la lealtà che rende migliore la società. Puntare all’incremento della qualità in modo da far avvicinare più ragazzini e più famiglie facendo percepire quel valore aggiunto che lo sport è capace di trasmettere. Quei ragazzi, se sostenuti anche con politiche di prezzo, potranno poi avvicinarsi all’agonismo. Ed è proprio puntando a creare un campione che si attirano gli imprenditori, i quali prediligono eventi che possano essere di interesse nazionale. E’ necessario, comunque, ridimensionare alcune spese. Come fatto notare da molti, questo sembrerebbe un gatto che si morde la coda: diminuendo le spese, infatti, si riducono i servizi offerti agli atleti. La triste conseguenza è che questi, poi, diminuiscono. Un dato importante è il volontariato che, in maniera sempre maggiore, sembra riuscire a coinvolgere gli italiani. Un’idea potrebbe essere un contributo per supportare anche lo sport, attraverso i meccanismi del 5 per mille. Al termine del workshop e alla presenza degli assessori Petillo e Savastano è avvenuta la premiazione degli atleti dell’Atletica Vis Nova per il trentennale dell’attività sportiva a Salerno.Restano comunque evidenti i disagi e i problemi che, in questo periodo, si stanno accusando, ma bisogna tenere presente che la passione ha sempre rivestito un ruolo importante nello sport. Mossi da questa, si possono fare sicuramente grandi cose e raggiungere ottimi risultati. Questo è il nostro augurio. Tanti appassionati hanno potuto scoprire i segreti di quest’arte marziale: le divise e le diverse armi Tai ji: inno alla vitae il corpo si fonda con la natura Grande successo per la giornata mondiale dedicata a questa affascinante disciplina conosciuta in Italia soprattutto come strumento propedeutico al benessere psicofisico • TITTI GIORDANO Quando si parla della più antica disciplina cinese del Tai Ji Quan o Tai Ji, gli occhi azzurri del maestro Elena Russo si illuminano. Una passione che l'ha portata ad essere, allenatore federale, cintura nera II Duan. Così, quando in Piazza Flavio Gioia, ha allestito un gazebo insieme ai maestri Filippo Pavone e Francesco Lombardi, i passanti, incuriositi, hanno potuto conoscere alcuni segreti di questa meravigliosa arte, abilmente illustrati da chi ama questa antica disciplina. La manifestazione, organizzata dall’Asd “il Podio” si è svolta in occasione della festa per la Giornata mondiale del Tai Ji che serve a diffondere e far conoscere questa tecnica di combattimento che in occidente è conosciuta, soprattutto, come strumento propedeutico al benessere psico-fisico. I presenti hanno appreso, anche tramite filmati, che la divisa, di colore nera o bianca, composta da una casacca e dei pantaloni larghi è quella che usavano come vestito da lavoro i contadini cinesi. Le armi, ancor oggi in uso, sono la spada, il bastone, la lancia, la sciabola ed il ventaglio, arma alquanto strana. L'origine dell'uso del ventaglio risale a molti secoli fa quando era vietato l'uso delle armi nelle case dei nobili. L'unica arma di difesa era un ventaglio in metallo con punte taglienti come rasoi a volte anche avvelenate. Oggi, questa inusuale arma, di dimensioni superiori alla norma è fatta con canne di bambù ed il suo utilizzo ricorda una dolce danza. La pratica del Tai Ji si fonda sulla filosofia dello Yin e Yang e può essere intrapresa a qualunque età anche in condizioni fisiche non ottimali, quale arte di lunga vita. Può essere vista, altresì, come un meraviglioso strumento per l'osservazione di sé, oppure soltanto come una tecnica di combattimento ed autodifesa estremamente potente. Certamente, però, è vero che il Tai Ji, è un inno alla vita dove tutto il corpo canta ed è cantato e diventa, così, un tutt'uno con la natura. Afferma il maestro Elena Russo che, sono soprattutto le donne incinta, sue allieve, ad avere avuto notevoli benefici sul sistema cardiovascolare, sulle articolazioni e sull'insonnia, praticando questa dolce arte in quanto essa garantisce una ripresa graduale del tono muscolare ed un indispensabile riequilibrio energetico. Nella foto in alto, un momento della manifestazione che si è tenuta a Salerno a piazza Flavio Gioia Tanti i curiosi che hanno scoperto i segreti del Tai Ji è online il nuovo sito web www.editorialeatleta.it La vostra passione sportiva in rete Invia le tue foto e i tuo video alla redazione e saranno pubblicate [email protected] Mensile di cultura e informazione sportiva la vostra gallery fotografica all’indirizzo www.editorialeatleta.it/foto_sport/vsf.html