Indagine nelle aziende della provincia di Belluno
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Indagine nelle aziende della provincia di Belluno
Feltre 15 gennaio 2015 INDAGINE NELLE AZIENDE CHE PRODUCONO POLIURETANI NELLA PROVINCIA DI BELLUNO: risultati Rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori Misure per il miglioramento dell’ambiente di lavoro Servizio Igiene Sicurezza Ambienti di Lavoro Dipartimento di Prevenzione ULSS 2 e ULSS 1 INDAGINE SU BASE PROVINCIALE Provincia di Belluno: • ULSS 1 Belluno • ULSS 2 Feltre 12 aziende che producono poliuretano: • 5 ULSS 1 Belluno • 7 ULSS 2 Feltre POLIURETANI ISOCIANATI + POLIOLI = POLIURETANI • Additivi • Catalizzatori • Agenti espandenti TIPOLOGIE DI PRODOTTI POLIURETANICI: • Schiume flessibili • Schiume rigide • Schiume strutturali • Rivestimenti • Elastomeri • Adesivi POLIURETANI = MDI + POLIOLI + additivi Gli Famiglia di di-isocianati aromatici: MDI = metilen-difenil-diisocianato TDI = toluen-diisocianato In passato era utilizzato il TDI, più volatile e quindi più pericoloso; oggi solo MDI, spesso sotto forma di miscela di isomeri e omologhi: MDI = metilen-difenil-diisocianato • • • PMDI: polimerico e grezzo; MMDI: monomero MDI: modificato per evitare la dimerizzazione ISOCIANATI MDI E TDI: RISCHI PER LA SALUTE Irritanti (alte concentrazioni) Sensibilizzanti allergici Sospetti cancerogeni MDI: puro, oligomeri, modificati: tutti uguali?.... Human Health Safety Assessment : “Since all MDI product types are deriving from monomeric MDI, and the 4,4’-MDI and its 2,4’-MDI isomers are the major components also in the oligomeric/polymeric MDI, as well as in the modified MDI’s (prepolymers), the effect assessment for all MDI types result in a very uniform pattern…. ” ISOCIANATI MDI E TDI: RISCHI PER LA SALUTE Esposizione a vapori TOSSICOLOGIA Irritazione tessuti del tratto respiratorio Reazione infiammatoria Reazione allergica ACUTA CRONICA (Elevate concentrazioni) (Basse concentrazioni) Danno diretto Sensibilizzazione Edema polmonare, polmonite chimica Asma bronchiale, alveolite allergica Malattie professionali TLV (ACGIH): • TDI: 0.036 mg/m3 (0,005 ppm) • MDI: 0.051 mg/m3 (0,005 ppm) MDI = RISCHI PER LA SALUTE Difenilmetano diisocianato MDI I limiti di esposizione professionale indicati dalla ACGIH (ACGIH. TLVs®) sono: TLV-TWA: 0.005 ppm (0.051 mg/m3); Soglia olfattiva : variabile da 0,05 ppm a 0,4 ppm (superiore al TLV) La regolamentazione CE attribuisce all’MDI la classificazione “nocivo” per inalazione, irritante per gli occhi, per le vie respiratorie e per la pelle. La bassa volatilità ne riduce la pericolosità in rapporto al TDI; il rischio più elevato connesso con l'utilizzo di MDI consiste nell'inalazione di aerosol dovuta alle tecniche di utilizzo (Regolamento (CE) n.1272/2008 (CLP); Regolamento (CE) n.1907/2006 (REACH)). POLIURETANI = MDI + POLIOLI + additivi • POLIOLI = polieteri o poliesteri • AGENTI ESPANDENTI (idrocarburi, acido formico…) • CATALIZZATORI (ammine, sali di Sn…) • ADDITIVI (stabilizzanti, ritardanti di fiamma…) Additivi comunemente utilizzati…. • ACIDO FORMICO (corrosivo) • TRIETILFOSFATO (nocivo, irritante) • BENZILDIMETILAMMINA e DIMETILCICLOESILAMMINA (corrosiva, tossica, infiammabile) • TRIETANOLAMMINA • GLICERINA • TETRAFLUOROETANO….. Solventi e pulitori • DICLOROMETANO = cloruro di metilene (sospetto cancerogeno…) • DIMETILFORMAMMIDE (danni fetali, irritante, nocivo, infiammabile, rientra nelle SVHC) • METANOLO (tossico con effetti irreversibili, infiammabile) • NAFTA, ACETATO DI METILE… …e quindi…? ……Attenta Valutazione e Gestione del Rischio Chimico, privilegiando la sostituzione dei componenti più pericolosi….. MECCANISMI DI GENERAZIONE DEI DANNI PRODOTTI DAGLI AGENTI CHIMICI AGENTE CHIMICO PERICOLOSO AZIONE DIRETTA EFFETTO ACUTO EFFETTO LOCALE EFFETTO CRONICO AZIONE TRAMITE PRODUZIONE DI ENERGIA INCENDIO ESPLOSIONE EFFETTO SISTEMICO 16 Meccanismi del Rischio Chimico per la sicurezza e per la salute Meccanismo accidentale Meccanismo cronico Zona pericolosa Situazione pericolosa Persona Agente chimico pericoloso Zona di presenza Evento pericoloso Danno = Lesione Zona pericolosa Persona Esposizione Agente chimico pericoloso Zona di presenza Tempi Danno = Malattia Misure e principi generali per la prevenzione dei rischi I rischi devono essere eliminati o ridotti al minimo…. E ….QUESTO VALE SEMPRE E PER TUTTI, GIUSTIFICATI O A RISCHIO RIDOTTO CHE SIANO! INDAGINE DI COMPARTO 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Censimento delle ditte Scheda di raccolta dati Sopralluoghi nelle aziende Raccolta dati e analisi documenti aziendali Elaborazione dati Risultati Conclusioni e indicazioni Sopralluoghi nelle aziende Studio delle problematiche a tavolino Raccolta dati standardizzata Elaborazione dei dati Risultati e conclusioni INDAGINE DI COMPARTO: PUNTI DI FORZA INDIVIDUARE le migliori soluzioni tecniche, organizzative e procedurali già attuate dalle Aziende DIVULGARLE a tutto il comparto (obiettivi concretamente attuabili….!) RENDERE UNIFORMI le misure di gestione del rischio e le «buone prassi» RISULTATI: caratteristiche del comparto PRODUZIONE DI SCHIUME POLIURETANICHE IMPIANTI manuali o automatici PRODUZIONE DI SCHIUME POLIURETANICHE IMPIANTI ad alta o bassa pressione IMPIANTI DI SCHIUMATURA PRESENZA DI ASPIRAZIONI LOCALIZZATE DEI VAPORI IMPIANTI DI SCHIUMATURA PRESENZA DI LIBRETTI D’USO E MANUTENZIONE MATERIE PRIME AGGIORNAMENTO SCHEDE DI SICUREZZA non adeguate adeguate CRITICITA’ EMERSE: Schede sicurezza non aggiornate Libretti impianti non disponibili Indagini ambientali non adeguate Aspirazioni localizzate carenti Imbrattamento dei locali evidente Procedure operative assenti …e quindi…? Misure per il miglioramento dell’ambiente di lavoro e per la prevenzione e protezione dei lavoratori dai rischi chimici….. …prima di tutto... Esigere dai fornitori SDS ed etichette corrette Verificare «scenari di esposizione» eventualmente presenti nella scheda Aggiornare l’informazione aziendale Glossario nuovi Regolamenti Europei REACH e CLP SE scenario d'esposizione SVHC Substances of Very High Concern for Authorisation (sostanze estremamente preoccupanti) (candidate list) DNEL Livello di esposizione alla sostanza al di sotto del quale si può prevedere che non si verifichino eventi avversi. DMEL Livello di esposizione per cui la probabilità che l’effetto avverso capiti in una popolazione, sia sufficientemente bassa da essere non preoccupante. RMM risk management measures PBT sostanze persistenti bioaccumulabili e tossiche vPvB sostanze molto persistenti e molto bioaccumulabili ESEMPIO DI SCENARIO DI ESPOSIZIONE DEL MDI ESEMPIO DI SCENARIO DI ESPOSIZIONE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE MATERIE PRIME scegliere materie prime e prodotti di lavaggio meno pericolosi, sulla base dell’ analisi delle schede di sicurezza aggiornate (Regolamento Europeo 453/2010), verificando inoltre che le proprie condizioni operative rientrino negli eventuali scenari di esposizione ivi descritti; MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE MATERIE PRIME Verificare la presenza di etichette e segnaletica ben visibili, allo scopo di evidenziare, nei contenitori e nei percorsi delle tubazioni, la presenza dei fluidi pericolosi; nella postazione di rifornimento dei serbatoi utilizzare imbocchi dedicati e distinti per isocianati e polioli; MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE MATERIE PRIME Dotare di bacini di contenimento, separati per compatibilità, i recipienti di fluidi pericolosi che possono dar luogo a spandimenti/sgocciolamenti; MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE IMPIANTI disporre dei libretti d'uso degli impianti di schiumatura ed adeguare l 'uso delle macchine a quanto previsto dal costruttore; MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE IMPIANTI assicurare che l’aerazione degli ambienti di lavoro sia di almeno 3-5 ricambi/ora e installare sempre l’aspirazione localizzata nelle postazioni di schiumatura manuale anche quando la temperatura operativa è inferiore ai 40°C, perché la fase di polimerizzazione esotermica porta ad un innalzamento della temperatura oltre i 100°C all'interno dello stampo; MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO: DPI - Dispositivi di Protezione Individuali disporre l’uso di guanti ed indumenti da lavoro con caratteristiche di impermeabilità per la protezione da imbrattamenti da schiuma ancora in reazione; MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO redigere procedure operative che prevedano: la regolare pulizia della postazione di lavoro dagli imbrattamenti l’allontanamento degli scarti di produzione dall’ambiente di lavoro i presidi e le modalità di intervento in caso di spandimenti accidentali e/o per il primo soccorso MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE INDAGINI AMBIENTALI….. eseguire l’eventuale indagine ambientale secondo le metodiche OSHA 47, tenendo presente che il suo scopo è quello di monitorare l’efficacia delle misure di contenimento del rischio da vapori di MDI e non di giustificare l’assenza di aspirazione localizzata nell’impianto di schiumatura; MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE SORVEGLIANZA SANITARIA Sottoporre a sorveglianza sanitaria con periodicità annuale i lavoratori addetti alla schiumatura, con un' attenta raccolta anamnestica mirata ai rischi allergizzanti e periodico controllo della funzionalità ventilatoria. Stefania Peterle 0437.516925 Patrizia Curto 0439.883884 ulss 1 belluno DOMANDE?.... Servizio Igiene Sicurezza Ambienti di Lavoro Dipartimento di Prevenzione ULSS 2 e ULSS 1