3. Il nostro cuore è inquieto finché

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3. Il nostro cuore è inquieto finché
L’affettività spirituale
3. Il nostro cuore è inquieto finché non riposa in Te.
(S. Agostino)
“Tu hai messo nel cuore degli uomini una così profonda nostalgia di te,
che solo quando ti trovano hanno pace.”
(dalla Liturgia del Venerdì Santo).
• La nostra affettività trova una tranquillità solo quando arriva a Dio ; il problema è che non è un
tesoro che una volta trovato è tuo per sempre. Il famoso brano della casa costruita sulla roccia (Mt
7, 24-27) ci mostra come le piogge, i venti, sono le nostre crisi e difficoltà, che, pur intervenendo, se
alla base sta la roccia della nostra fede, non possono far crollare la nostra vita. Ma quali possono
essere gli aiuti per continuare a costruire sulla roccia??? La via privilegiata sono anzitutto i
sacramenti: qui ci viene regalata la vita di Dio, riceviamo un principio di vita la cui presa di
coscienza suscita un nuovo tipo di affettività. Nella Confessione e nell’Eucaristia agisce la Grazia di
Dio, che avranno però un’efficacia maggiore quanto più grande sarà la mia consapevolezza nel
riceverla; la Grazia suppone la natura (principio base della Teologia Sacramentaria).
• Eb 2, 1-4 (con particolare sottolineatura del v. 3): la fede va rinnovata, alimentata; non si può
vivere di rendita o di episodi. La fede è un lavoro, implica fatica; ci dev’essere una fatica per
arrivare a Dio. Nel nostro rapporto con Lui, abbiamo tra le mani una “salvezza grande”, che se
trascurata ci porterà al “castigo”, cioè ad uno stato di continuo malessere, tristezza, insoddisfazione.
Ma Dio ci vuole felici, e ci dà tutti gli strumenti per esserlo; a volte non ne siamo così convinti di
questo, ce lo dimentichiamo. Il Signore conferma di giorno in giorno questa salvezza: l’opera di Dio
(accelerata dai sacramenti) nella nostra vita c’è…non fermiamoci sempre e solo sulle cose
negative…
Da qui 2 atteggiamenti impliciti:
a) la consapevolezza che la mia felicità dipende solo da Dio;
b) il “trascurare”implica una nostra frammentarietà: la stabilità della gioia viene dalla nostra
continuità.
• Cos’è allora l’affettività spirituale???
È la nostra personale reazione all’azione di un agente esterno (altre persone e avvenimenti) o
interno a noi (spirito buono o cattivo). Quando tale azione è in consonanza con le nostre più vere e
profonde aspirazioni (quindi con il progetto trinitario), ci sentiamo realizzati e rilanciati; quando, al
contrario, è in dissonanza, ci scopriamo smarriti e ripiegati su noi stessi.
• È la fedeltà a Dio quindi che porta a far scelte di vita che seguano la Sua volontà; Lui diventa così
il nostro quadro di riferimento…ma noi a volte come dice il profeta Isaia “spendiamo soldi per un
pane che non ci nutre”.
Per completare la riflessione si potrebbe rileggere il passo delle beatitudini (Mt 5, 1-11), che non
sono altro che il frutto di chi vive questa familiarità con Dio
ESERCIZIO
1.
Come stai vivendo la tua vita sacramentale???... Quali aiuti per
costruire la tua casa sulla roccia e quali difficoltà???
2.
Medita il testo delle Beatitudini e (se come per il primo incontro non
ostacola la tua preghiera) prova a scrivere le tue beatitudini personali…