Artrite Artrosi Osteoporosi
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Artrite Artrosi Osteoporosi
IL DOLORE N ell’artrosi avanzata il dolore è molto frequente, anche se magari “va a periodi”: p. es. migliora nella stagione calda, e peggiora d’inverno. Il dolore dell’artrosi tipicamente è più forte dopo che si è stati a lungo immobili (p. es. la mattina appena alzati). Le articolazioni sono come bloccate e fanno male. Poi, muovendosi, pian piano “si scaldano” e il dolore si allevia. Nell’osteoporosi il dolore di solito compare molto tardivamente. A parte il dolore acuto legato a una frattura, nell’osteoporosi il dolore più frequente è un “mal di schiena” che compare quando si sta molto in piedi e ci si stanca. In genere migliora o scompare subito mettendosi un po’ sdraiati. Questo dolore è in genere legato a vecchie fratture vertebrali, o anche a microfratture non evidenti radiologicamente. QUALCHE CONSIGLIO CHE VALE SEMPRE P rima di tutto fatevi spiegare bene dal vostro medico che malattia avete, e come dovete comportarvi per non lasciarla aggravare, visto che in genere si tratta di malattie croniche che non possono “guarire” completamente. Per tutti è utile seguire una dieta equilibrata e perdere i chili in eccesso. Il sovrappeso infatti è un nemico delle articolazioni. L’attività fisica è utile sia per l’artrosi sia per l’osteoporosi. Con il consiglio del medico e del fisioterapista vanno impostati gli esercizi idonei al vostro specifico caso. Camminare di buon passo un po’ ogni giorno, senza sforzarsi, non fa mai male. Nel caso specifico dell’osteoporosi è fondamentale assumere quotidianamente con la dieta la giusta dose di calcio: mai meno di 1 grammo al giorno, e un po’ di più quando si è giovani e quando si è… nella seconda giovinezza diciamo oltre la sessantina. BUONE E CATTIVE NOTIZIE Contattate liberamente la Lega Italiana Osteoporosi per avere chiarimenti e informazioni. LEGA ITALIANA OSTEOPOROSI via Masolino da Panicale 6 20155 Milano http://www.lios.it e-mail [email protected] tel. 02 39211533 / 02 39264299 fax 02 39211533 Per inviare un contributo alla LIOS: c/c postale n. 16680209 • Chi è un po’ in sovrappeso andrà incontro più facilmente all’osteoartrosi, ma in teoria è meno a rischio di osteoporosi. • Chi è colpito da artrite reumatoide, sia per la malattia in sè sia per l’uso di certi farmaci può andare incontro anche a osteoporosi. In questi casi, sotto la guida del medico, bisogna attuare una precisa strategia di prevenzione dell’osteoporosi. • Sfortunatamente, quando si è avanti negli ...anta, spesso si soffre contemporaneamente di artrosi e di osteoporosi. ARTRITE, ARTROSI, OSTEOARTROSI, OSTEOPOROSI CHIARIAMOCI LE IDEE Q uesti termini sono spesso interpretati in modo inesatto. È bene invece avere le idee chiare, perché si tratta di malattie che colpiscono milioni di italiani. Il termine ARTRITE indica una malattia articolare determinata da un processo infiammatorio. Le artriti acute (a parte certe forme infettive e il reumatismo articolare acuto) sono poco frequenti. Fra quelle croniche, la forma più comune è l’artrite reumatoide. ARTROSI indica una malattia osteo-articolare determinata da un processo degenerativo. È più corretto parlare di osteoartrosi, perché oltre alle cartilagini articolari sono sempre interessati anche i capi articolari delle ossa. L’OSTEOPOROSI, infine, è la condizione in cui l’osso si è impoverito di calcio ed è diventato più fragile. È una malattia che interessa tutto lo scheletro, anche se le sue conseguenze sono più evidenti in certi distretti. CHE COSA SONO LE ARTICOLAZIONI MALATTIE ARTICOLARI L e alterazioni o erosioni delle facce articolari determinano difficoltà e limitazioni nei movimenti, e soprattutto dolore. L’OSTEOARTROSI o ARTROSI è la malattia più frequente. È una malattia degenerativa, che dipende soprattutto dall’usura. Nella terza età, anche se in grado molto vario, riguarda praticamente tutti. Interessa soprattutto le articolazioni che sopportano il peso del corpo, come le anche, le ginocchia e la colonna vertebrale. Non ci sono cure risolutive, e bisogna accontentarsi di limitare l’aggravamento e alleviare il dolore. L’ARTRITE REUMATOIDE è una malattia autoimmune, cioè un’aggressione del nostro organismo contro se stesso, che provoca lesioni delle cartilagini e delle estremità ossee. Colpisce circa l’1% della popolazione, un po’ più spesso le donne, in genere tra i 25 e i 50 anni. È una malattia cronica che deve essere riconosciuta precocemente e curata con molta attenzione, pazienza e perseveranza, per ridurre nei limiti del possibile i danni e le sofferenze. L e articolazioni sono strutture complesse che tengono unite fra loro due o più ossa distinte, in genere permettendo che esse eseguano movimenti con il minimo attrito. Si distinguono le grandi articolazioni (ginocchio, anca, gomito, spalla), e le piccole articolazioni (polso, mano, piede, vertebre...). La forma dei capi articolari determina le possibilità di movimento. E ORA PARLIAMO DELL’OSSO… L’ osso, che forma l’impalcatura del nostro corpo e che ne sopporta tutto il peso, non è come molti pensano un tessuto inerte. È invece molto vivace: si distrugge e si ricostruisce continuamente, e costituisce la riserva di calcio del nostro organismo. Un corretto apporto alimentare di calcio è essenziale per uno scheletro sano. CHE COS’È L’OSTEOPOROSI L’ osteoporosi è una malattia che si manifesta nella terza età, ma che inizia molto prima e che ha le sue radici nella maggiore o minore qualità e robustezza dell’osso che abbiamo costruito nei primi 20-25 anni di vita. OSSO SANO OSSO OSTEOPOROTICO Colpisce soprattutto le donne, in cui le perdite di calcio hanno un periodo di accelerazione a partire dalla menopausa. L’osso, impoverendosi di calcio, si indebolisce progressivamente e diventa più fragile. L’osteoporosi spesso progredisce lentamente e senza dar segno di sè fino al momento in cui l’osso va improvvisamente incontro a una frattura anche per un piccolo trauma. L’osteoporosi in molti casi si può prevenire. Si può diagnosticare precocemente. Spesso si può arrestare nella sua evoluzione prima che faccia danni irreparabili. COME DOBBIAMO ORIENTARCI N on facciamo una diagnosi solo “per sentito dire”! Dobbiamo imparare a cogliere i segnali che vengono dal nostro corpo. In primo luogo, distinguiamo i fastidi passeggeri dai disturbi più seri e duraturi. Poi, se sentiamo dei dolori, cerchiamo di fare attenzione ai momenti e alle attività in cui aumentano o si riducono. È ovvio che per una diagnosi definitiva dovremo rivolgerci al medico. Ma è molto importante essere precisi nella descrizione dei sintomi. A volte, saranno necessari degli esami specifici.