come costruire una utility digitale, innovativa e sostenibile
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come costruire una utility digitale, innovativa e sostenibile
ISSN 1828-2849 SOIEL INTERNATIONALSRL A SOCIO UNICO - 20125 MILANO, VIA MARTIRI OSCURI 3 - BIMESTRALE - ANNO XIV - N. 11/12 NOVEMBRE-DICEMBRE 2015 - POSTE ITALIANE SPA - SPED. IN A.P. - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 1, DCB MILANO - € 8,00 STRATEGIE E TECNOLOGIE PER IL MANAGEMENT D’IMPRESA ENEL COME COSTRUIRE UNA UTILITY DIGITALE, INNOVATIVA E SOSTENIBILE Intervista a Francesco Starace Amministratore Delegato e Carlo Bozzoli Direttore Della Funzione Global Information And Communication Technology IN QUESTO NUMERO • Nuove agende per Cio e Ceo • Algoritmi, i pilastri del mondo digitale • Aumentare l’innovazione. Il caso FCA • Innovare in digitale per promuovere il valore aziendale • Una strategia bimodale a sostegno dell’agilità • Orientarsi nel percorso di trasformazione digitale • I trend che trasformeranno lavoro e comunità • Idee e organizzazione al centro dei big data • Verso la piattaforma digitale E C A R A T S O C S E C N A FR I L O Z Z O B CARLO È questa l’Enel del futuro, disegnata da Francesco Starace, che trova nel cambiamento dell’organizzazione dell’IT uno dei fattori abilitanti per raggiungere nuovi importanti obiettivi. Un compito portato avanti con energia a 360° da Carlo Bozzoli nei confronti di colleghi, partner e fornitori 12 novembre-dicembre 2015 INTERVISTA DI COPERTINA A CURA DI RUGGERO VOTA COME COSTRUIRE UNA UTILITY DIGITALE, INNOVATIVA E SOSTENIBILE D a tempo Enel non è più una società che opera solo in Italia, il Gruppo oggi è presente in oltre 30 Paesi dove gestisce oltre 61 milioni di clienti, produce energia attraverso una capacità installata netta di 89 GW, di cui oltre 10 GW da fonti rinnovabili a testimonianza del crescente impegno nel settore e distribuisce elettricità e gas su una rete di circa 1,9 milioni di chilometri. Nel 2014 questo importante operatore globale, ha raccolto ricavi per 75,7 miliardi di euro, ha iniziato un percorso di trasformazione per diventare una utility digitale, innovativa nei suoi servizi e sostenibile nel suo modo di essere. Una rivoluzione profonda ispirata e guidata da Francesco Starace, Amministratore Delegato di Enel dal maggio 2014, e guidata, nello snodo fondamentale dell’IT, da Carlo Bozzoli, dal luglio dello stesso anno Direttore della Funzione Global Information and Communication Technology. Un percorso articolato e complesso che ha coinvolto l’IT in una serie di importanti cambiamenti. I due manager ci raccontano questo viaggio di trasformazione, i progetti e gli obiettivi che si concretizzeranno a iniziare dal 2016 e che fanno leva su capacità non comuni di immaginare con concretezza il futuro. Qual è lo scenario che spinge Enel in modo così deciso verso il digitale? Francesco Starace. Stiamo assistendo a una grande trasformazione dovuta allo sviluppo impetuoso della tecnologia, che impatta non solo sulle nostre ‘macchine’, che sono il mezzo con il quale riusciamo a compiere il nostro lavoro, ma anche sui nostri clienti, che sono la ragione per la quale esistiamo. Grazie a questa evoluzione abbiamo molte opportunità da cogliere, correlate con la capacità di innovare e trasformare. Possiamo ridefinire i nostri schemi, usare la creatività delle nostre persone, ispirare i clienti, identificare le opportunità attraverso i dati e ripensare in tal senso i modelli di business. Che ruolo ha la tecnologia in Enel in questa importante fase di cambiamento? F.S. La tecnologia ha il ruolo strategico di dare supporto alle aziende per promuovere una cultura dell’innovazione e per rendere ogni impresa più agile e più competitiva. In questa era di trasformazione, l’ICT ha acquisito oltre a questi compiti anche il ruolo di abilitatore digitale, traducendo le opportunità che derivano dalla digitalizzazione del business e della società in valore per l’azienda, promuovendo la tecnologia e accompagnando il management verso il digitale. Oggi le tecnologie digitali non si limitano ad automatizzare i processi, ma aprono nuove strade e nuovi modi di fare business. Quindi, la capacità di ripensare l’IT sfruttando i trend emergenti è un cambiamento strategico che si rende necessario per supportare l’adozione di nuovi modelli di business vincenti. novembre-dicembre 2015 13 ENEL: COME COSTRUIRE UNA UTILITY DIGITALE, INNOVATIVA E SOSTENIBILE di servizio. Il nostro primo impegno è stato quello di radicare nei colleghi la convinzione che ogni servizio che realizziamo è basato su soluzioni e tecnologie delle quali siamo noi dell’IT i primi utilizzatori, oserei dire ‘acquirenti’ di quanto proponiamo. Questo è quello che la squadra IT di Enel, 2.200 persone in tutto il mondo, deve rapidamente imparare a fare. Un elemento imprescindibile della nostra nuova missione. Come si marca la differenza tra il concetto di ‘collega’ da quello di ‘fornitore’? C.B. - Il nostro obiettivo è costruire una nuova ‘intimacy ce Chi è Francesco Stara l maggato di Enel da istratore Dele in m Am è l e arac ppo Enel ne Francesco St parte del Gru r fa a to tra ace è en piano, gio 2014. Star eriali di primo sizioni manag po rie va to er Power e di Di 2000, ha ricop a di Business re ll’A de re di Diretto è stato tra cui quella l 2008 al 2014 to. Inoltre, da ca er M ne io Divis di Enel Green rettore della re generale tto re di e o enerre Delegat nerazione di Amministrato dicata alla ge de o pp ru G l à de i del settore Power, societ li protagonist pa ci in pr i tra novabili e della gia da fonti rin nella gestione sua carriera la o at izi in a ale. H almente nel a livello glob elettrica, inizi ne zio ra ne ge ente impianti di successivam costruzione di ABB Group e in i po c, tri ec al El delle vengruppo Gener responsabile ration, come po or C er w olidata in Alstom Po e ha una cons rbine a gas, tu ne io vis Di r la dite globali pe nale. ello internazio essionale a liv miniof pr nsiglio di am esperienza minato nel co no o at st è l 2015 . Inoltre, da A maggio de Nazioni Unite ompact delle C l ba lo G ziativa l Board dell’ini strazione de dell’Advisory o br em m e è anch giugno 2014 ite. lle Nazioni Un ergy 4 All de En Sustainable con le linee di business’, ovvero una proximity basata su fiducia, proattività, responsabilità, credibilità e capacità di innovare. Dobbiamo esser capaci di trasmettere il nostro valore aggiunto come leva strategica per il perseguimento degli obiettivi aziendali. In poche parole potrei dire che il fornitore nell’offerta del servizio non pone la stessa attenzione alle esigenze reali come può fare un collega che condivide ogni giorno le spinte evolutive e conosce profondamente i processi aziendali. Se non fossimo convinti del grande valore aggiunto che possiamo apportare, non avremmo deciso di mantenere una struttura di IT globale interna al Gruppo. Che tipo di interventi ha messo in atto per dare concretezza a questa missione? Abbiamo definito una strategia focalizzata su sei pilastri, tutti di uguale importanza. Il primo riguarda la razionalizzazione del portfolio applicativo e l’omogeneizzazione delle tecnologie per ridurre i costi di gestione, contenere la dispersione del know-how e abilitare la trasformazione delle operation. Il secondo pilastro prevede, relativamente all’infrastruttura, la realizzazione di un modello ibrido che si apre alle soluzioni Cloud, nelle diverse 14 Qual è oggi dunque la missione dell’IT all’interno configurazioni (Iaas, Paas, Saas), che ci consentirà di di Enel? trasformare progressivamente le operation in una ‘com- Carlo Bozzoli. La nostra nuova missione è abilitare l’a- modity’, con canoni prevedibili e negoziabili. Di pari zienda, tramite le opportunità offerte dal digitale e la passo a una trasformazione così complessa cambia ov- diffusione di una nuova cultura dell’innovazione, all’ado- viamente anche la modalità di selezione e ingaggio dei zione di nuovi modelli di business vincenti. L’IT di Enel fornitori IT, attraverso l’adozione di un nuovo modello di contribuisce quindi in modo rilevante all’attuazione della sourcing per abilitare nuovi paradigmi di cooperazione strategia aziendale. È allo stesso tempo leva e driver del e sviluppo. Altro punto fondamentale riguarda Innova- cambiamento: non ci poniamo come fornitori di servizi tion&Digital, che per noi significa sostanzialmente aprirci ma lavoriamo per comprendere e anticipare le esigenze all’innovazione che viene da ‘fuori’ ed al tempo stesso delle linee di business. Le persone dell’IT adesso lavo- declinare le grandi opportunità derivanti dalla digitalizza- rano fianco a fianco con i colleghi del business, attiva- zione per trasformare i processi esistenti oppure esplo- mente coinvolti nella costruzione di nuove opportunità rare nuovi modelli di business. e nuovi modelli, non erogano solo sevizi a ‘clienti in- Abbiamo ridefinito il catalogo servizi e i processi di terni’. È un ribaltamento culturale di grande portata che workplace management, ossia dei servizi alla persona, cambia completamente lo schema del nostro modello attraverso l’adozione delle best practice di mercato fanovembre-dicembre 2015 cendo anche leva sull’employee self empowerment. ready to adopt’, adeguate alle nostre esigenze e in Infine, il pilastro chiave rappresentato dalle nostre per- grado di generare il valore aggiunto atteso. sone: stiamo investendo in programmi per la valoriz- Se riconosciamo nel package di mercato standard una zazione e l’accrescimento delle competenze digitali ‘best practice’, vuol dire che dobbiamo avere la forza presenti in azienda. Riteniamo che sia importante prima di modificare i nostri processi e il nostro modo di lavo- di guardare ‘fuori’, mobilizzare tutte le energie capacità rare; questo è uno ‘spazio’ importante che la nuova e competenze già presenti all’interno. ICT deve imparare a occupare interpretando al meglio l’interazione con le linee di business. È fondamentale In che modo razionalizzate il portafoglio applicativo ridurre al minimo le personalizzazioni dei package. Que- e ottimizzate le tecnologie? sto ‘modus operandi’, in passato, ha contribuito a far Oggi ci troviamo a gestire una situazione in cui, per lievitare in modo non più sostenibile il TCO delle nostre ragioni storiche dovute principalmente alla forte cre- soluzioni informatiche. La prima preoccupazione, nella scita del gruppo attraverso acquisizioni successive, la strategia ‘buy’, deve essere quella di capire quale sia la frammentazione delle applicazioni produce inefficienze percentuale di copertura standard dei requisiti, il livello e oneri di gestione non più giustificabili. Può infatti di customizzazione richiesto e soprattutto se siano o capitare che il medesimo processo di business, sia meno necessarie personalizzazioni profonde che pos- supportato da soluzioni tecnologiche e applicative di- sono vanificare nel tempo il potenziale vantaggio com- somogenee, nei diversi Paesi in cui operiamo. Pertanto petitivo offerto dalla soluzione standard. ci siamo dati come obiettivo la riduzione drastica del In mancanza di queste condizioni minime e non nego- parco applicativo nei prossimi anni. ziabili ci rivolgiamo all’approccio ‘make’ adottando una Il programma è già in corso, siamo partiti da una base di metodologia agile di sviluppo; una scelta che impatta oltre 1.800 applicazioni, e ci siamo dati l’obiettivo entro fortemente anche sulla strategia di sourcing e service il 2019 di ridurre del 40% la base installata. Che significa model. La motivazione alla base di questa strategia dismettere oltre 700 applicazioni. In parallelo, abbiamo è molto semplice: se vogliamo trasformare le nostre avviato alcuni programmi di convergenza tecnologica e operation verso un modello che prevede la progressiva architetturale con il duplice obiettivo di omogeneizzare adozione del cloud dobbiamo prima ridefinire l’architet- a livello globale le soluzioni applicative a parità di pro- tura delle applicazioni. cesso e di ridurre il numero di tecnologie di riferimento. Il CRM (Customer Relationship Management), ad Approfondisca allora il tema della trasformazione esempio, è uno dei progetti su cui stiamo investendo delle operation... per razionalizzare il Front-Office adottando soluzioni Il Gruppo Enel integra due storie diverse: Enel ed En- cloud-based. Basti pensare che oggi disponiamo di desa. Si tratta di due realtà con un percorso di inter- almeno 5 soluzioni CRM tra loro differenti per operare nazionalizzazione importante e modelli di gestione nei diversi segmenti di mercato (power, gas, servizi a dell’IT differenti. Enel ha tradizionalmente optato per un valore aggiunto, mercato libero o tutelato) oppure se ci forte controllo dello sviluppo SW, pur con importanti riferiamo alle diverse aree geografiche in cui siamo pre- contributi esterni, integrato dalla gestione diretta delle senti. Con architettura variegate che vanno dalla solu- applicazioni con data center di proprietà. Endesa, in- zione on-premise all’outsourcing fino al BPO (Business vece, grazie anche alla diversa struttura del mercato Process Outsourcing). La strategia è convergere nel iberico dei servizi aveva scelto molti anni prima la strada giro di un paio di anni verso un’unica piattaforma cloud, dell’outsourcing. con roll-out progressivi nei diversi Paesi a partire dal Mentre ci si dibatteva al nostro interno su vantaggi e 2016. Le opportunità da cogliere sono molteplici: sem- svantaggi dei due modelli, il mondo dell’energia e della plificazione delle architetture e del layer di integrazione, tecnologia cambiava profondamente tanto che i due maggior efficienza, riduzione del TCO (Total Cost of sistemi di riferimento sono diventati sempre più inade- Ownership), riduzione time to market, concentrazione e guati. Da questa semplice evidenza, e dall’esigenza di focalizzazione del know how. convergere verso un unico modello di gestione, è nata la spinta per prendere in seria considerazione una terza Come cambia il mix tra applicazioni custom e via: l’hybrid cloud. package di mercato? È un tema centrale sul quale abbiamo definito una In che modo intendete implementare il modello strategia molto chiara. Ci rivolgeremo al ‘make’ solo cloud nell’IT di Enel? quando non troveremo sul mercato soluzioni ‘cloud Per diverse ragioni, interne ed esterne, non siamo an- novembre-dicembre 2015 15 ENEL: COME COSTRUIRE UNA UTILITY DIGITALE, INNOVATIVA E SOSTENIBILE Entro la fine del 2016 disporremo di una componente cloud piuttosto significativa, oltre il 50% della nostra mappa applicativa globale e tutti gli ambienti di sviluppo, collaudo e integrazione, performance & volume test saranno nella nuvola, e avremo completato la prima fase del riposizionamento delle nostre operation. Ne frattempo il cloud sarà divenuto più maturo, avremo ridefinito gran parte delle architetture applicative e saremo pronti a gestire tutto il lifecycle nel nuovo paradigma. Questa scelta ovviamente si riflette anche all’esterno e richiede la definizione di una nuova strategia di sourcing. Chi è Carlo Bozzoli Global della Funzione ato Direttore in m no o at st iè Enel nel luglio Carlo Bozzol chnology di Te n io at ic un d Comm el nel sionale in En Information an rcorso profes pe o su il to ia siiniz igo e succes del 2014. Ha lettrica di Turb oe rm te le la Centra cupato 1984, presso , dove si è oc le fino al 1999 tra en C ne g. rezio reengineerin vamente in Di ess process sin bu di ti et ente di prog ne ICT, prevalentem i nella Direzio to diversi ruol er op ric ha 09 ologia SAP in Dal 2000 al 20 ne della tecn zio du tro in a IT, la ato la prim dove ha guid Pianificazione Elettronico, la re to ta on C to ement. Da ul Enel, il proget Quality Manag & ce an rm tegie, Perfo Delivery funzione Stra Demand and lle funzioni di de le bi sa on resp ione & Energy timo, è stato ti e Generaz rutture e Re st fra In ni io per le Divis t. Responsabile Managemen one è stato zi si po e al Reti mere l’attu frastrutture e Prima di assu lla Divisione In de e al ci er m Com pporti con i della Funzione io energia, ra nc la bi g, in er tività di met edito, Italia per le at tturazione, cr produttori, fa e i nt ie cl e ession trader, conn omer care. erciale e cust qualità comm Spieghi questo punto con un esempio. Dobbiamo trasformare le logiche di acquisto da ‘prodotti’ a servizi. Questo ci consentirà di semplificare la catena di acquisto, di ridurre la complessità di gestione e soprattutto di disporre di interlocutori responsabilizzati end-to-end sul servizio. Oggi tutto l’onere conseguente all’integrazione di più prodotti, necessari per erogare un servizio, quali: l’architettura hardware, la piattaforma software, l’application development, le operation, la business continuity e il disaster recovery ricade su di noi e vede il coinvolgimento di diversi interlocutori lungo la catena. Applicheremo questo approccio alle piattaforme chiave della nostra architettura applicativa (non più di 4-5 che sole coprono oltre il 50% delle esigenze). Faccio un esempio concreto relativo ai nostri sistemi di billing – utilizzati per la fatturazione dei servizi destinati a oltre 61 milioni di clienti finali in tutto il mondo – che sono basati sulla piattaforma SAP-ISU, dove abbiamo trasformato la relazione che fino a ieri era limitata all’acquisto di licenze software e servizi professionali in una partnership. Oggi siamo direttamente coinvolti nella roadmap di evoluzione del loro prodotto al fine di mantenere l’adozione 16 cora pronti ad adottare un modello full cloud; ciò non ci del package a livelli quasi standard (solo customizza- ha però impedito di avviare il percorso di trasformazione zione e limitatissime personalizzazioni) ed eroghiamo il che comporta l’iniziale adozione di un modello ibrido, servizio in modalità Cloud PaaS (Platform as a Service) escludendo dalla migrazione al cloud le applicazioni dai loro data center europei. In questo modello il partner che attualmente supportano i processi core e mission diviene quindi responsabile end-to-end del servizio, o critical. A diciotto mesi dal mio arrivo, abbiamo già mi- di gran parte di esso, è responsabile dell’infrastruttura, grato oltre 200 applicazioni in cloud, dai big elephants degli aggiornamenti software di piattaforma (fixing e al miscellaneous. In Italia, nell’area delle operation, go- release management), dei servizi di BC (Business Con- diamo di una solida infrastruttura tecnologica e di oltre tinuity) e DR (Disaster Recovery), mentre noi gestiamo 200 professionisti in grado di gestire questa transizione tutti i servizi di application management e monitoraggio epocale. E2E (end to end). Proponiamo quindi un’alleanza win- Sposare un modello ibrido ha significato mettere in- win, nella quale il prodotto evolve tenendo in considera- sieme le competenze complementari già presenti in Ita- zione le nostre specificità ed esigenze e il vendor rilascia lia e in Spagna, sviluppare nuove competenze, ridefinire nuove funzionalità standard, che arricchiscono la suite l’organizzazione per predisporci a operare anche come di prodotto, delle quali siamo i ‘first adopter’. Inoltre, broker di servizi tecnologici e infrastrutturali. il vendor è responsabilizzato a doppio filo perché è novembre-dicembre 2015 chiamato a gestire direttamente la sua piattaforma nel Non c’è più spazio per politiche commerciali ‘mordi e suo cloud, monitorato attraverso KPI (Key Performance fuggi’ di breve periodo che non portano vantaggi sul Indicator) e SLA (Service Level Agreement) che ci con- piano strategico e di ampio respiro. Chiediamo invece sentono maggior controllo e l’attivazione di un processo capacità di interpretare la nostra strategia di trasforma- di continuo benchmarking con il mercato. zione e disponibilità a co-investire. Proprio da questa prima esperienza è nato il nuovo Il nuovo sourcing model si basa sul consolidamento di modello di relazione e ingaggio di alcuni grandi player: una partnership tra ICT e fornitori, tesa a valorizzare la modello che stiamo estendendo a tutti coloro che loro effettiva capacità di proporre innovazione. I fornitori hanno manifestato effettiva disponibilità a trasformare non sono più semplici esecutori di task o fornitori di il rapporto con noi partecipando attivamente alla nostra tecnologie, ma devono saper dare stimoli che possano trasformazione. influenzare positivamente il nostro processo di trasformazione digitale. Siamo disponibili e aperti a mettere Qual è il messaggio che avete dato ai fornitori a alla prova tutti quelli che dimostrino capacità di inno- proposito delle strategie di sourcing? vare, di proporre idee, di farci vedere le cose in modo Per la prima volta nell’aprile del 2015 abbiamo organiz- diverso. Non è più il momento delle rendite di posizione. zato presso la nostra sede un “ICT Vendor Day” al quale abbiamo invitato gli oltre 300 fornitori a livello globale In una risposta precedente ha detto che le gare di qualificati al nostro albo nei diversi comparti: hardware, quest’anno sono state assegnate con criteri nuovi. software, telecomunicazioni e servizi professionali. L’in- Può illustrarceli? contro aveva l’obiettivo di illustrare a tutto il settore, Abbiamo cambiato i criteri di valutazione tecnico-eco- senza filtri e discriminazioni, i pilastri della nostra strate- nomica, il criterio di assegnazione degli ambiti e dei lotti gia, il piano dei fabbisogni, i progetti di trasformazione e di fornitura, la durata dei contratti, la modalità di utilizzo il contributo atteso dai terzi che collaborano quotidiana- delle componenti base e opzionali. mente con noi. Abbiamo apertamente illustrato le traiet- Le gare sono assegnate sempre a due player; criterio torie di evoluzione tecnologica e di trasformazione che intendiamo perseguire sia in termini di adozione sia per quanto riguarda le prossime dismissioni. In conclusione, li abbiamo invitati a riflettere sul loro principale problema del momento: ossia il disporre di un contratto già attivo con noi che non deve farli sentire appagati perché fuori dalla porta ci sono migliaia di soggetti che premono – con altrettanta competenza, idee, proposizioni innovative, capitali, etc. – per entrare in questa stanza. Per essere vincenti nei primi due pilastri, dobbiamo cambiare profondamente il modello di ingaggio lungo tutte la fasi della catena: dallo scouting, selection, evaluation, awarding, engagement, execution fino al rating. Le nuove gare che abbiamo lanciato nel 2015 sono state già assegnate con criteri nuovi. La relazione con i fornitori deve cambiare di pari passo con l’evoluzione del rapporto tra ICT e Business Line. Stiamo dedicando molte energie a questo aspetto di vitale importanza e anche nel 2016 ripeteremo l’iniziativa per mantenere l’ecosistema esterno costantemente allineato e informato. Cosa deve cambiare nell’interlocuzione con i fornitori a proposito del tema innovazione? Troppo spesso, tutte le volte che vogliamo sapere cosa bolle in pentola nei laboratori di un nostro fornitore, dobbiamo andare oltreoceano per toccare con mano quello che i nostri interlocutori abituali non sono in grado di raccontarci. novembre-dicembre 2015 17 ENEL: COME COSTRUIRE UNA UTILITY DIGITALE, INNOVATIVA E SOSTENIBILE che vale anche per i lotti all’interno di gare molto grandi di selezione delle start-up, che deve necessariamente su scala globale. Entrambi gli assegnatari devono aver basarsi su altri criteri. Siamo prima interessati a com- dimostrato la capacità operativa di saper svolgere il prendere il potenziale, la qualità dell’azienda e del team 100% del perimetro di gara, ma sanno fin dal principio e solo successivamente discutiamo delle tariffe. che gliene verrà assegnato solo una quota (dal 30% al 60% max) sulla base delle valutazioni tecnico-economi- Questa metodologia nuova verso i fornitori oltre che ottenute relativamente ai task già noti e specificati alla ricerca di una migliore relazione e di una com- all’avvio dell’iter. È raro che a inizio gara si sappia tutto pleta trasparenza, che obiettivi vuol raggiungere dal quello che succederà nel corso della durata contrat- punto di vista economico, e non solo? tuale e pertanto le esigenze emergenti saranno messe Sono convinto che operando così riusciremo a ottenere in competizione di volta in volta tra i due player. migliori livelli di servizio a costi ottimali. Inoltre, rendiamo Scioglieremo le opzioni solo se la performance relativa più flessibile il parco fornitori, totalmente allineato con ai task della componente base si sarà mantenuta al di la nostra strategia e calato nel nostro ecosistema. In sopra di un certo rating prefissato; come se fosse una sintesi, significa scegliere dei partner e non dei sem- sorta di premio che consente di estendere la relazione plici fornitori che, grazie al meccanismo di selezione con Enel. Se il fornitore non avrà operato in modo ade- descritto, potranno spaziare dalla start-up alla grande guato alla scadenza del contratto base si procede al multinazionale. L’ecosistema delle start-up sta diven- rilancio di una nuova gara a cui il fornitore non verrà tando sempre più importante nella nostra strategia di invitato. Insomma un cambiamento radicale. sourcing, perché contribuisce a flessibilizzare l’apporto esterno, ad aumentare la competizione con i grandi 18 Cosa cambia quindi invece dal punto di vista del player tradizionali che in passato si sono adagiati sulle meccanismo di selezione? loro rendite di posizione e ad arricchire l’offerta con so- Non facciamo più valutazioni solo sulla carta. Inte- luzioni innovative. Oggi c’è un grande potenziale al di griamo le offerte attraverso ‘reference visit’ per toccare fuori dell’azienda che dobbiamo esser capaci di cat- con mano progetti di successo che il fornitore ha rea- turare. È arrivato il momento di cambiare la mentalità lizzato, parlando direttamente con i suoi clienti. Ma il del passato dove il ‘not invented here’ era lo strumento cambiamento sostanziale riguarda il meccanismo di prevalente per pregiudicare ogni contaminazione con valutazione delle risorse e della qualità media del team. l’esterno. Dobbiamo aprirci rapidamente e l’Open In- Effettuiamo una verifica diretta su un campione casuale novation è la chiave. Siamo fortemente attivi attraverso pari al 20% delle figure professionali richieste in fase di tutti i principali Osservatori sull’Innovazione europei e gara a ciascun fornitore. La valutazione tecnica delle non solo. Nella seconda metà del 2014 è stata istituita competenze e delle capacità possedute viene quindi in azienda la figura del Chief Innovation&Sustainability elaborata in base alla qualità delle risposte pervenute. Officer, a diretto riporto del CEO e in stretta relazione Altro elemento non secondario riguarda il meccanismo con le linee di business attraverso un modello che ha novembre-dicembre 2015 previsto l’istituzione degli Innovation Manager all’interno tale del futuro, innovativa e sostenibile. Anche la dispo- delle linee di business, compresa la direzione ICT, ma nibilità di tecnologie che solo dieci o quindici anni fa non a doppio riporto. Guardiamo all’innovazione sosteni- erano immaginabili come il boom delle energie rinnova- bile – Innovability – coerentemente con la strategia del bili, la mobilità elettrica, gli smartphone e i tablet, i so- gruppo focalizzata sulle energie rinnovabili e le tecnolo- cial, il cloud, i big data e gli analytics, la digitalizzazione, gie digitali come nessuna altra utility a livello mondiale per citarne alcune, rendono più semplice impostare e ha mai fatto. Un impegno recentemente testimoniato attuare una strategia di cambiamento. Oggi le rigidità anche da Bloomberg che ci posiziona, unica utility, al provengono dal nostro interno e su queste dobbiamo quinto posto tra le 50 aziende in grado di cambiare il intervenire prima di tutto con un cambiamento culturale. mondo. Siamo inoltre tra le sole 10 società italiane pre- Abbiamo davanti a noi una grande opportunità che se senti nel Dow Jones Sustainability Index. non saremo capaci di cogliere qualcun altro lo farà. L’idea che non si è pronti è un alibi che non ci permette di Come si riesce ad abilitare il cambiamento quando abbandonare la propria zona di comfort. questo è guidato da un top manager che ha Il nodo è quello delle competenze, al quale l’azienda trent’anni di carriera alle spalle in questa azienda? certamente non si sottrae, ma anche l’atteggiamento Nella mia lunga carriera in Enel ho ricoperto diverse re- orientato al ‘bring your own learning’ è sempre più im- sponsabilità sia nell’informatica che nel business. Nei prescindibile. Un professionista che vuole portare valore 15 anni trascorsi nella Produzione e sei in Distribuzione, aggiunto in uno scenario generale di cambiamento tec- molte volte mi sono fatto la domanda: ma l’IT mi sta ve- nologico del mercato deve mantenersi costantemente ramente dando tutto quello che mi serve? Molto spesso al passo con i tempi e aggiornato sulle novità. Ciascuno le mie attese non sono state totalmente soddisfatte. Il di noi deve interpretare al meglio quello che vuole es- cambiamento è un fattore che dipende molto dalla pas- sere professionalmente e poi anche l’azienda farà la sua sione di chi lo propone e poi lo guida mettendosi in parte, adeguando i percorsi di formazione e definendo prima linea. Credo che quando una persona - che ha percorsi di sviluppo professionale. Per questo motivo alle spalle una lunga esperienza di business - si trovi abbiamo realizzato il programma di ‘Digital Readiness’. dalla parte dell’IT ha una grande opportunità nelle sue Ho condiviso ‘porta a porta’ questi concetti con tutti mani, come effettivamente oggi capita a me. i 2.200 professionisti dell’IT e con moltissimi manager Molto dell’entusiasmo e dell’energia che stiamo po- delle aree di business, incontrandoli personalmente: in nendo nei progetti di cambiamento, deriva anche dal sei mesi sono stato in 25 città di 10 Paesi. fatto che oggi queste cose sono possibili. Al vertice del gruppo Enel, oggi non a caso c’è una persona – l’in- Programma di ‘Digital Readiness’. Ci racconti bene gegner Francesco Starace – che ha un foot print indu- di cosa si tratta? striale e che considera l’IT una leva importante per la Sul tema digitale abbiamo 3 concetti che sono prioritari costruzione dell’architrave su cui fondare la utility digi- nella nostra agenda. ‘Think and act digital’: proponiamo novembre-dicembre 2015 19 ENEL: COME COSTRUIRE UNA UTILITY DIGITALE, INNOVATIVA E SOSTENIBILE servizi digitali ai nostri colleghi in modo diverso da quello digital champion e facendo le debite proporzione c’è un che abbiamo fatto finora, arricchendoli di servizi a va- potenziale enorme. Una grande quantità di energia in- lore aggiunto. Pensare e agire digitale vuol dire riuscire terna da liberare. Si tratta di un approccio coerente con con la tecnologia digitale a rendere più efficace il nostro la visione di In e Open Innovation che oltre a guardare modo di lavorare quotidiano e creare nuovi modelli di fuori coinvolge anche le potenzialità interne. business. ‘Talk digital’: proponiamo nuovi strumenti, una nuova in- Come farete nel tempo a mantenere coinvolti i digi- tranet, internet, social al passo con i tempi. Cambiamo il tal champion che avete già identificato e quelli che modo di lavorare in modo più agevole, cerchiamo nuovi scoprirete in seguito? modi di comunicare in azienda. È nostra intenzione coinvolgere i digital champion su ‘Be digital’: abbiamo sinora detto che la tecnologia è due fronti ben distinti. Il primo riguarda i progetti ICT che pronta, ma le persone? Mi riferisco alla capacità dei richiederanno sempre più un approccio ‘agile’ con forte nostri colleghi di essere ambasciatori digitali all’interno coinvolgimento delle linee di business per tutta la loro delle loro aree. durata. Dobbiamo trasformare rapidamente la nostra È un percorso che va agito in due direzioni, top down ‘software factory’ abbandonando la metodologia wa- e bottom up. Non possiamo pensare di mettere in atto terfall per abbracciare l’approccio prototipale iterativo. una strategia digitale concentrandoci solo sulla tecnolo- Ossia da logica di prodotto a logica di servizio. E per fare gia. È banale dire che le persone devono essere al cen- questo servono competenze e persone capaci di agire tro di questo importante processo di innovazione. Meno quotidianamente immersi in un hackathon semi-perma- banale è mettere concretamente in campo un’attività nente. Il secondo è un programma di reverse mento- che ha coinvolto, fino a oggi, alcune migliaia di persone ring. Le nuove tecnologie mutano il modo di gestire i in Italia e in Spagna e che in poco tempo coinvolgerà servizi, progettare, produrre, organizzare, comunicare, tutti i Paesi in cui siamo presenti: circa 70mila persone. promuovere. Soltanto un buon livello di integrazione e Digital Transformation vuol dire realizzare servizi digi- di skill digitali permettono l’implementazione delle nuove tali, senza modificare il modello di business. Lo step tecnologie che determina un cambiamento nel ‘modus successivo è la Digital Revolution, capire cioè se pos- operandi’. I nativi digitali aiutano i senior, tipicamente siamo implementare, grazie all’utilizzo delle tecnologie con una lunga esperienza lavorativa, a familiarizzare con digitali, nuovi modelli di business che ci consentano di la tecnologia confrontandosi su diversi topic. essere competitivi su mercati vecchi e nuovi. Vista la portata della sfida abbiamo deciso di lanciare un ‘digital Tutto questo che riflessi avrà sul cliente di Enel? assessment’. Il nostro obiettivo consiste nell’identificare Il Digitale è un elemento che ormai fa parte della vita i ‘Digital Champion’ in tutte le aree aziendali, comprese quotidiana, cosi come i temi social, che le aziende quelle operative e di business, che oggi non cono- stanno utilizzando in maniera massiva per realizzare sciamo e che presto saranno coinvolti nei progetti digi- quella che è una relazione più stretta con i clienti e tali. Nel primo pilota abbiamo già identificato oltre 150 mettere a valore le informazioni di cui dispongono. Le aziende devono confrontarsi con questa nuova realtà ‘disruptive’. Oggi i nostri competitor non sono più solo le aziende produttrici e distributrici di energia elettrica, la rivoluzione digitale porta con se nuovi competitor. Digital player come Google o Amazon stanno entrando in maniera prepotente nel mercato dell’energia. Ci entrano con la potenza del digitale, arrivano con nuovi servizi e modalità che noi sino ad ora non abbiamo sviluppato, capaci di raggiungere i propri clienti in modo semplice e diretto. Chi vincerà questa sfida? Chi saprà farsi trovare pronto a offrire elementi nuovi con servizi sempre più innovativi ed in grado di disintermediare la complessità. Abbiamo la necessità di affiancare ai servizi tradizionali nuovi servizi a valore aggiunto per i nostri 62 milioni di clienti. Il successo richiede agilità, voglia di sperimentare, adattarsi, collaborare, i vincitori non fanno le cose in modo diverso, fanno le cose diverse. 20 novembre-dicembre 2015 Basti pensare che oggi Enel è una realtà ben diversa pre più bisogno di persone che hanno voglia di uscire dall’azienda che era in passato: il 55% delle attività è dalla zona di comfort, che sappiano prendere rischi, all’estero e non produce, distribuisce e vende sola- perché dietro ogni potenziale rischio si nascondono mente energia elettrica. Pensiamo per esempio alla co- anche grandi opportunità. Abbiamo bisogno di conta- struzione delle rete a banda ultralarga che fino a pochi minazione e che le idee circolino liberamente. Quindi mesi fa non faceva parte del nostro business. Abbiamo cominciamo con il realizzare il necessario, poi ciò che è incubato una delle più grandi aziende al modo di produ- possibile e all’improvviso ci sorprenderemo a fare l’im- zione di energia da fonti rinnovabili: Enel Green Power. possibile. Proprio da questa prima esperienza è nato il Un’azienda che sta portando energia, democrazia, nuovo modello di relazione e interlocuzione con i forni- sviluppo sociale ed economico con progetti innovativi tori: modello che stiamo estendendo ad altri player che di generazione distribuita o microgrid in molti Paesi hanno le medesime caratteristiche. emergenti dove è impensabile proporre paradigmi di Abbiamo di fronte a noi, nelle nostre mani, una grande sviluppo energetico tradizionali oggi non più sostenibili occasione di fare le cose in un altro modo. Sono sicuro dal punto di vista economico e ambientale. Nei mercati che sapremo coglierla. maturi, siamo già alla seconda generazione dei Contatori Elettronici, che inizieremo a installare a partire da Non si può non notare come oggi l’IT di Enel stia metà del 2016, sostituendo dopo 15 anni quelli di prima facendo anche un importante lavoro di comunica- generazione e grazie ai quali potremo proporre nuovi zione. Se lo aspettava? servizi per abilitare l’efficienza energetica e il consumo È assolutamente vero, lo sforzo di comunicazione che consapevole. Si tratta di un’ eccellenza tutta italiana che oggi facciamo è enorme, sia al nostro interno sia verso stiamo esportando nel mondo. l’esterno. In genere le comunità IT sono sempre molto chiuse, c’è molta resistenza a scambiare informazioni, Cosa sarà Enel nel 2020 e di conseguenza cosa di- ma ormai non c’è più nessun vantaggio competitivo venterà l’IT dell’azienda? nel mantenere questo atteggiamento. Molti CIO di Enel sarà un’azienda digitale, innovativa e sostenibile, aziende italiane non hanno fatto esperienze ‘contami- dove l’IT come lo conosciamo oggi non ci sarà più, ma nanti’ anche solo nelle aree di business della propria sarà sostituita da un Broker di Servizi. I solution center azienda e per diversi motivi l’atteggiamento prevalente specializzati sui processi e sistemi di business, come è quello di rimanere nel proprio alveo per la maggior le rinnovabili, il trading, la gestione delle reti di distribu- parte della propria vita professionale. Penso che anche zione, i mercati, saranno totalmente integrati nelle aree questo modo di essere sia destinato a essere travolto di business. L’information technology è destinata a fon- dalla trasformazione e dalla rivoluzione digitale. La co- dersi con le operation grazie all’Internet of Everything. municazione rappresenta quindi l’elemento essenziale L’IT sarà quindi una linea di business perché intima- per mettersi in gioco e per condividere la concretezza mente legata al servizio che abilita. Inoltre, non si oc- di quello che si vuole ottenere. È una strada obbligata. cuperà solo di tecnologia, il cloud è una complessità Dico sempre a chi lavora con me: dobbiamo avere da gestire anche a livello legale e normativo e i player l’ambizione di costruire insieme un moto al luogo collet- che entreranno in gioco saranno molto diversi da quelli tivo fuori dal comune. Ovvero costruiamo insieme ogni di oggi. La capacità di cambiare, innovare e rinnovarsi giorno qualcosa in cui crediamo che va al di là delle farà la differenza. Il nostro obiettivo è quello di costru- nostre necessità di oggi; dobbiamo pensare alle gene- ire una ‘learning organization’. Non basterà più essere razioni future, a chi verrà dopo. Solo in questo modo creativi, a fare la differenza saranno/sono tre ingredienti chi verrà dopo di noi potrà trovare come dotazione un tutti insieme: creatività (tante idee) + appeal (interesse/ patrimonio per provare a migliorarlo ulteriormente. maturità) + execution (accelerazione e velocità nell’esecuzione). Ci troviamo ora nella fase cruciale dell’execution, dove un’ottima strategia eseguita male non ci porta nessun vantaggio. La strategia fa parte delle cose necessarie, si coniuga con gli obiettivi di gruppo, non avrebbe senso una strategia ICT svincolata dal contesto complessivo. Poi c’è il mondo del possibile, ci sono le persone, con la loro proattività, creatività e passione. Tutti sono chiamati a contribuire. Per questo dico che avremo semnovembre-dicembre 2015 21