Relazione Appennino Lucano progetto boschi vetusti
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Relazione Appennino Lucano progetto boschi vetusti
Committente: Ente Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese Ex Convento delle Benedettine Via A. Manzoni, 1 85052 Marsico Nuovo (PZ) C.F.: 91008560764 p.iva : 01719590760 Progettazione a cura A.T.P. composta dai dottori forestali: Graziano Antonio Pizzichillo nato a Potenza il 31 Dicembre 1966 C.F. - PZZ GZN 66T31 G942L; Francesco Romano nato a Salerno il 3 Dicembre 1972 C.F. – RMN FNC 72T03 H703I COSTITUZIONE DELLA RETE DEI BOSCHI VETUSTI DEI PARCHI DELL’APPENNINO MERIDIONALE Incarico professionale: Determinazione del Responsabile dell’Area Natura e Pianificazione n. 513 del 21.11.2013 (CUP.D82C13000360001CIG.Z730C245E6) Elaborati: Relazione Tecnica allegato: − cd rom (formato digitale) 28/02/2014 Prima individuazione dei siti Costituzione della rete dei boschi vetusti dei Parchi dell’Appennino Meridionale Capogruppo e domicilio dell’A.T.P.: Studio Tecnico Forestale e Ambientale Pizzichillo Dott. Graziano Antonio I Boschi Vetusti nel territorio del Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese Indirizzo: Zona P.I.P. presso CORMET s.r.l. Tito Scalo - 85050 - TITO (PZ) Dati fiscali: C.F.: PZZ GZN 66T31 G942L p. iva: 01372380764 Recapiti: fax: 0971-651484 tel. cellulare: 347-9378277 e-mail: [email protected] e-mail: cert.(PEC):[email protected] PREMESSA Il lavoro per la “Costituzione della rete dei boschi vetusti dei Parchi dell’Appennino Meridionale” è stato condotto partendo dalla consultazione di pubblicazioni scientifiche relative al territorio del Parco della Val d’Agri, dai lavori condotti dagli altri Parchi coinvolti nel Progetto, da materiali bibliografici, digitali e da informazioni verbali fornite dagli uffici competenti, dell’Ente Parco Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, della Regione Basilicata (Ufficio Tutela della Natura-Cabina di Regia Rete Natura 2000 e Ufficio Foreste e Tutela del Territorio) e del Corpo Forestale dello Stato (Comandi stazione locali, CTA del Parco e Coordinamento Provinciale). Pagina 1 Costituzione della rete dei boschi vetusti dei Parchi dell’Appennino Meridionale Prezioso è stato l’incontro tecnico del 5 e 6 Febbraio 2014, tenutosi presso la Sede del Parco Nazionale del Cilento, con il Prof. Carlo Blasi che, a seguito del confronto tra i lavori dei 5 Parchi, ha evidenziato i criteri di indagine e messo a punto le fasi del progetto. Il presente elaborato integra le informazioni riportate nel data base fornitoci dal dottor Aldo Schettino in qualità di funzionario responsabile dell’Ente Parco Nazionale del Pollino capofila del progetto. Pagina 2 Costituzione della rete dei boschi vetusti dei Parchi dell’Appennino Meridionale IL BOSCO DI RIFREDDO IL Bosco di Rifreddo è costituito da un sistema forestale tipico della fascia di transizione che caratterizza la compenetrazione, in funzione della quota e dei differenti caratteri pedoclimatici, del querceto mesofilo nella faggeta. Questi sistemi costruiscono naturalmente formazioni forestali miste ove l’evoluzione è stata nel tempo fortemente condizionata dall’attività antropica e dal pascolo. Il querceto mesofilo è rappresentato da una fustaia di cerro e farnetto a diverse fasi evolutive con aree occupate da individui maturi e stramaturi riportanti evidenti segni di senescenza. Contribuiscono alla formazione del piano arboreo le specie accessorie quali aceri, carpini e orniello, e la presenza di conifere segno di passati rimboschimenti. Il piano arbustivo è occupato da specie qualitativamente e quantitativamente condizionate dal pascolo: perastri, pruni, biancospino, rosa ecc.. Il piano erbaceo è rappresentato essenzialmente da graminoidi e dalla presenza di asfodelo specie indicatrice dell’eccessivo carico di bestiame. Particolare interesse suscita la presenza di legname morto in piedi e a terra a diverso stato di degradazione. Questa situazione determina la formazione di habitat favorevoli per la presenza di micromammiferi, avifauna ed entomofauna. La faggeta si localizza nella parte alta del versante e ridiscende lungo i fossi compenetrandosi nel querceto. Tale formazione è costituita quasi esclusivamente da una faggeta termofila ad agrifoglio che ha una distribuzione a gruppi. La parte alta del “Monte Serranetta” (1.475 m s.l.m.), caratterizzata da rocciosità affiorante e da elevata ventosità, è interessata da essenze erbacee ed arbustive assimilabili a quelle di alta quota. Di seguito si riporta l’individuazione dell’area su ortofoto. Pagina 3 Costituzione della rete dei boschi vetusti dei Parchi dell’Appennino Meridionale Fig. 1 – Localizzazione su ortofoto del “Bosco di Rifreddo” Nella tabella 1 si riportano i dati e le informazioni riguardante l’area in esame per la definizione della rete dei boschi vetusti dell’Appennino Meridionale. Tabella 1 – Dati e informazioni dell’area. Compilatori Pizzichillo e Romano Parco Nazionale Appennino Lucano Zonizzazione del Parco Località Bosco di Rifreddo Regione Basilicata Comune Localizzazione UTM33 ED50 Y 4456464 Superficie definizione 569056 260 ettari Quota 850-1.475 m s.l.m. utilizzazioni Si individui vetusti Si dinamica legno morto Caratteri gestionali e Pignola (PZ) Sistema riferimento X Rispondenza criteri Zona 1 P.A.F. Si Si Periodo di validità: 2006-2015 Pagina 4 Costituzione della rete dei boschi vetusti dei Parchi dell’Appennino Meridionale strutturali S.I.C. IT9210035 Attualmente gestito Si Proprietà Anno ultima utilizzazione Forma di governo Raccolta di legna a terra Fustaia No Fustaia monoplana Legno morto Si Cavità Morti in piedi Morti a terra Detrito grossolano Rami morti su individui vivi Fisionomia Specie arbustive floristici - Struttura attuale Disetaneo/Coetaneo Caratteri fisionomici e Pubblica Specie arboree esotiche Radure Classificazione Carta Forestale Regionale Tipologie Forestali Coetanea Si Si Si Si Si Quercus spp, Fagus sylvatica Crategus spp, Pyrus spp, Rosa spp, Ilex aquifolium Pinus spp, Si -Querceti mesofili e meso-termofili -Boschi di Faggio -Bosco -Pascolo In figura 2 si riporta lo stralcio della carta topografica in scala 1:25.000. Pagina 5 Costituzione della rete dei boschi vetusti dei Parchi dell’Appennino Meridionale Fig. 2 – Localizzazione su IGM Pagina 6 Costituzione della rete dei boschi vetusti dei Parchi dell’Appennino Meridionale Immagini relative al Bosco di Rifreddo Foto 1 – Effetti del pascolo su Prunus sylvatica. F o t o 2 – E semplare di Q. frainetto con parti importanti del fusto e della chioma secche. Pagina 7 Costituzione della rete dei boschi vetusti dei Parchi dell’Appennino Meridionale Foto 3 – Esemplare di Quercus cerris secco in piedi. Foto 4 – Area interessata da rimboschimenti di conifere. ABETINA DI LAURENZANA L’Abetina di Laurenzana è un sistema forestale dell’Appennino Meridionale unico e complesso per la consociazione tra Faggio, Cerro e Abete bianco. Questa specificità, ai fini della sua tutela, ha dato luogo all’istituzione (D.P.G.R n. 2 del 4.01.1988) della Riserva Naturale Regionale. L’area ricade in un S.I.C. di circa 330 ha ed è gestita dalla Provincia di Potenza in collaborazione con il WWF e il Comune di Laurenzana. L’area segnalata include lembi di territorio, di notevole interesse per i caratteri di vetustà, esterni alla Riserva, al SIC e alla Zona 1 del Parco. Trattasi di un soprassuolo di elevato valore ambientale per grado di biodiversità e di naturalità rappresentato da una struttura stratificata propria dei popolamenti disetanei. Pagina 8 Costituzione della rete dei boschi vetusti dei Parchi dell’Appennino Meridionale Le aperture che si sono generate da schianti o crolli di individui monumentali hanno determinato l’insediamento della rinnovazione di Faggio, Cerro e Abete bianco con la formazione all’interno della foresta di nuclei coetaniformi ma con diverso grado di sviluppo e mescolanza con le specie accessorie (aceri, tigli, perastri, salici ecc.). Anche il piano inferiore è caratterizzato da una moltitudine di specie sia arbustive che erbacee indicatrici dell’elevato grado di biodiversità. Tra le specie riportate nei recenti studi di Rete Natura 2000, degne di nota le presenze di taxa di notevole interesse conservazionistico e biogeografico citate nell’Atlante nazionale delle specie a rischio di estinzione come Arum lucanume e specie endemiche come Digitalis micrantha, Euphorbia corallioides, Luzula sicula, Pimpinella anisoides, Pulmonaria apennina. La presenza di numerosi alberi di notevoli dimensioni e parzialmente marcescenti determina condizioni adatte alla presenza di una maggiore diversità faunistica e favorisce la presenza di una ricca fauna di invertebrati (soprattutto insetti) che sono alla base delle reti trofiche utilizzate dai picchi e dalle numerose specie di insettivori. Inoltre, molti uccelli e mammiferi utilizzano sia le cavità dei vecchi alberi sia i tronchi marcescenti caduti al suolo, come rifugi o come nidi. Tra i picchi si segnala la presenza del raro Picchio nero e del Picchio rosso mezzano, Picchio rosso maggiore e Picchio verde. Tra gli Anfibi e i Rettili è stata verificata la presenza di due specie la Salamandrina dagli occhiali e il Cervone, in allegato II della direttiva 92/43/CEE. Tra i Mammiferi in allegato I della direttiva 92/43/CEE le indagini condotte hanno consentito di accertare la presenza del Lupo, mentre non sono state condotte ricerche relative al gruppo dei Chirotteri. Tra i micromammiferi, ad indicare ancora una struttura forestale climax, sono stati rinvenuti il Quercino, il Moscardino e il Ghiro. Di seguito si riporta l’individuazione dell’area su ortofoto. Pagina 9 Costituzione della rete dei boschi vetusti dei Parchi dell’Appennino Meridionale Fig. 3 – Localizzazione su ortofoto dell’ ”Abetina di Laurenzana” Nella tabella 2 si riportano i dati e le informazioni riguardante l’area in esame per la definizione della rete dei boschi vetusti dell’Appennino Meridionale. Pagina 10 Costituzione della rete dei boschi vetusti dei Parchi dell’Appennino Meridionale Tabella 2 – Dati e informazioni dell’area. Localizzazione Rispondenza criteri definizione Compilatori Pizzichillo e Romano Parco Nazionale Appennino Lucano Zonizzazione del Parco Zona 1 e 2 Località L'Abetina Comune Laurenzana (PZ) Regione Basilicata Sistema riferimento UTM33 ED50 X 579051 Y 4473637 Superficie 229 Quota 1.100-1.372 utilizzazioni No dinamica Si individui vetusti Si legno morto Si In istruttoria -Compresa di faggio a scopo produttivo p.lla forestale n. 33; - Compresa del Cerro a scopo produttivo P.A.F. p.lla forestale 34a - Compresa turistico-ricreativa, didattico- scientifica p.lla forestale 34b; -Compresa ad evoluzione naturale guidata p.lle forestali 34 (parte),35, 38 (parte) e 43. Caratteri gestionali e strutturali S.I.C. IT9210005 Proprietà Pubblica Attualmente gestito No Anno ultima utilizzazione Forma di governo Fustaia Raccolta di legna a terra No Struttura attuale Fustaia stratificata Disetaneo/Coetaneo Disetaneo Legno morto Si Cavità Si Morti in piedi Si Morti a terra Si Detrito grossolano Si Rami morti su individui vivi Caratteri fisionomici e - Fisionomia Si Abies alba, Fagus sylvatica, Quercus cerris Pagina 11 Costituzione della rete dei boschi vetusti dei Parchi dell’Appennino Meridionale floristici Specie arbustive Ilex aquifolium, Hedera elix, Specie arboree esotiche Cedrus spp, cupressus spp. Radure Si Classificazione Carta -Querceti mesofili e meso-termofili Tipologie Forestali -Bosco Forestale Regionale -Boschi di Faggio Pagina 12 Costituzione della rete dei boschi vetusti dei Parchi dell’Appennino Meridionale In figura 4 si riporta lo stralcio della carta topografica in scala 1:25.000. Fig. 4 – Localizzazione su IGM Pagina 13 Costituzione della rete dei boschi vetusti dei Parchi dell’Appennino Meridionale Pagina 14 Costituzione della rete dei boschi vetusti dei Parchi dell’Appennino Meridionale Immagini relative all’Abetina di Laurenzana Foto 5 – Esemplare di Abete bianco monumentale. Foto 6 – Esemplare stroncato di Abete bianco con fusto secco in piedi. Foto 8 – Fusti stroncati e secchi con fori di alimentazione dei picchi. Pagina 15 Costituzione della rete dei boschi vetusti dei Parchi dell’Appennino Meridionale Foto 7 – Legno morto a terra. Foto 9 – Legno a terra in decomposizione. Foto 11 – Carabo violaceo. Pagina 16 Costituzione della rete dei boschi vetusti dei Parchi dell’Appennino Meridionale Foto 12 – Colonie di licheni su corteccia di Abete bianco. Foto 14 – Nuclei di rinnovazione di Abete bianco. IL FAGGETO DI MOLITERNO Il faggeto di Moliterno ricopre le pendici nord orientali del Monte Calvarosa (1.261 m s.l.m.) tra Basilicata e Campania. Il soprassuolo forestale è caratterizzato da fustaie di faggio con esemplari di grandi dimensioni; sono presenti, inoltre, cerro, roverella, pioppi, aceri, ontano, nocciolo ed orniello con sottobosco di biancospini, rosa canina pero e melo selvativo, agrifoglio, pungitopo, euforbia, ecc. Da uno studio effettuato dall' Università degli Studi della Basilicata, sono state censite ben 790 specie floristiche di cui 70 sono quelle rare, fra le quali spiccano un'infinità di orchidee di incantevole bellezza che hanno dato luogo alla realizzazione di un sentiero naturalistico dedicato alla loro valorizzazione e conoscenza. Oggettivamente, la superficie forestale è stata profondamente condizionata dalla passata gestione forestale che si estrinseca nell’abbondanza di popolamenti giovani a diverso stadio evolutivo (perticaia-giovane fustaia). Nella fascia centrale dell’area, che si sviluppa in direzione est- ovest lungo l’impluvio, si rinvengono grossi esemplari di faggio risparmiati dalle utilizzazioni che hanno determinato la formazione di un soprassuolo biplano con piano inferiore occupato dal nuovo Pagina 17 Costituzione della rete dei boschi vetusti dei Parchi dell’Appennino Meridionale ciclo vegetativo. In questa zona vegetano in mescolanza con il faggio il cerro e le specie esigenti di maggiore umidità del suolo quali pioppi, salici e ontani. L’attività forestale passata si concretizza, inoltre, con alcuni rimboschimenti artificiali di circa 40 anni effettuati con douglasia. ettari di Il blocco delle attività di gestione forestale negli ultimi decenni ha determinato la presenza di alcuni individui sui quali sono evidenti i segni senescenza, con attacchi fungini e parti del fusto in decomposizione. Si registra la presenza di legname morto a terra e schianti di piante abbandonate al suolo. La presenza abbondante dell’agrifoglio è un segno caratterizzante della tipologia termofila della faggeta. La fauna selvatica è favorita dal limitato grado di disturbo antropico, dalle diverse dinamiche evolutive del soprassuolo e dalla presenza di radure che interrompono la copertura forestale creando ambienti differenziati. In questi habitat differenti trovano riparo i mammiferi come la volpe, il tasso, la lepre, il cinghiale, l' istrice, il riccio, il gatto selvatico, ed è stato segnalato anche il transito del lupo. Tra gli uccelli si sottolinea la presenza di: nibbio reale e nibbio bruno, picchio, cuculo, civetta, barbagianni, gufo reale e upupa. Di seguito si riporta l’individuazione dell’area su ortofoto. Pagina 18 Costituzione della rete dei boschi vetusti dei Parchi dell’Appennino Meridionale Fig. 5 – Localizzazione su ortofoto del “Faggeto di Moliterno” Nella tabella 3 si riportano i dati e le informazioni riguardante l’area in esame per la definizione della rete dei boschi vetusti dell’Appennino Meridionale. Pagina 19 Costituzione della rete dei boschi vetusti dei Parchi dell’Appennino Meridionale Tabella 3 – Dati e informazioni dell’area. Localizzazione Rispondenza criteri definizione Compilatori Pizzichillo e Romano Parco Nazionale Appennino Lucano Zonizzazione del Parco Zona 1 Località Il Faggeto Comune Moliterno (PZ) Regione Basilicata Sistema riferimento UTM33 ED51 X 568877 Y 4457037 Superficie 441 Quota 950-1.260 utilizzazioni Si dinamica Si individui vetusti Si legno morto Si P.A.F. Assente S.I.C. IT9210110 Proprietà Pubblica Attualmente gestito No Anno ultima utilizzazione Forma di governo Caratteri gestionali e strutturali No Struttura attuale Fustaia biplana Disetaneo/Coetaneo Disetaneo Legno morto Si Cavità Si Morti in piedi Si Morti a terra Si Detrito grossolano Si vivi Fisionomia Specie arbustive floristici Fustaia Raccolta di legna a terra Rami morti su individui Caratteri fisionomici e 1990 (parte) Si Fagus sylvatica, Populus spp, Alnus spp Ilex aquifolium, Hedera elix, Crategus spp, Rosa spp Specie arboree esotiche Douglasia Radure Si Classificazione Carta -Querceti mesofili e meso-termofili Forestale Regionale Tipologie Forestali -Boschi di Faggio -Boschi -Pascoli Pagina 20 Costituzione della rete dei boschi vetusti dei Parchi dell’Appennino Meridionale Pagina 21 Costituzione della rete dei boschi vetusti dei Parchi dell’Appennino Meridionale In figura 6 si riporta lo stralcio della carta topografica in scala 1:25.000. Fig. 6 – Localizzazione su IGM Pagina 22 Costituzione della rete dei boschi vetusti dei Parchi dell’Appennino Meridionale Immagini relative al Faggeto di Moliterno Foto 15 – Bosco misto. Pagina 23 Costituzione della rete dei boschi vetusti dei Parchi dell’Appennino Meridionale Foto 16 – Esemplare di pioppo con segni evidenti di marciume nella parte Foto 17 – Particolare del fusto con fori di alimentazione di picchio. bassa del fusto. Foto 18 – Colonia di Fomes fomentarius su Foto 19 – Pioppo schiantato a terra. faggio. Pagina 24 Costituzione della rete dei boschi vetusti dei Parchi dell’Appennino Meridionale Foto 20 – Rinnovazione di agrifoglio sottocopertura. Pagina 25 Costituzione della rete dei boschi vetusti dei Parchi dell’Appennino Meridionale SERRA ORTICOSA Nel complesso montuoso del Monte Sirino il territorio oggetto di sopralluogo ha rilevato la presenza di utilizzazioni boschive, effettuate fino agli anni ’50-‘70 su vaste superfici che hanno determinato ad oggi la presenza di popolamenti giovani e coetaniformi. L’eccezione è rappresentata da alcuni lembi di territorio che sono stati risparmiati dai tagli per la scarsa accessibilità. In tali situazioni si riscontra un maggior grado di biodiversità con la presenza, tra le specie arboree del tasso, che risulta invece molto raro nella faggeta del Complesso Sirino-Papa. Le informazioni relative alla zona individuata oggetto di confronto con il comando stazione CFS locale e del Parco. La presenza di neve, in tale fase di studio non ha consentito di effettuare sopralluoghi nelle zone più impervie. Pertanto, a corredo della seguente esposizione non si dispone di rilievi fotografici. Il sito potenzialmente interessante dal punto di vista biologico, comprende vaste estensioni di radure e spazi aperti, che interessano quote elevate e limiti vegetazionali. In tali siti l’alternanza di interruzioni della copertura determina la sussistenza di ecotoni e si manifesta nella diversa inserzione delle chiome della componente arborea e nel maggiore insediamento di specie arbustive e specie erbacee spontanee. Di seguito si riporta l’individuazione dell’area su ortofoto. Pagina 26 Costituzione della rete dei boschi vetusti dei Parchi dell’Appennino Meridionale Fig. 7 – Localizzazione su ortofoto Nella tabella 4 si riportano i dati e le informazioni riguardante l’area in esame per la definizione della rete dei boschi vetusti dell’Appennino Meridionale. Pagina 27 Costituzione della rete dei boschi vetusti dei Parchi dell’Appennino Meridionale Tabella 4 – Dati e informazioni dell’area. Localizzazione Rispondenza criteri definizione Compilatori Pizzichillo e Romano Parco Nazionale Appennino Lucano Zonizzazione del Parco Zona 1 Località Serra Orticosa Comune Lauria (PZ) Regione Basilicata Sistema riferimento Basilicata X UTM33 ED50 Y 571404 Superficie 4441843 Quota 900-2.005 utilizzazioni Si dinamica Si individui vetusti Si legno morto Si P.A.F. Periodo di validità: 2009-2018 S.I.C. Proprietà Pubblica Attualmente gestito Si Anno ultima utilizzazione Caratteri gestionali e strutturali Fustaia Raccolta di legna a terra No Struttura attuale Fustaia biplana Disetaneo/Coetaneo Disetaneo Legno morto Si Cavità Si Morti in piedi Si Morti a terra Si Detrito grossolano Si vivi Fisionomia Specie arbustive floristici 1960 (parte) Forma di governo Rami morti su individui Caratteri fisionomici e IT9210200 Si Fagus sylvatica, Alnus spp Ilex aquifolium, Hedera helix, Taxus baccata Specie arboree esotiche - Radure Si Classificazione Carta Forestale Regionale Tipologie Forestali -Boschi di Faggio -Boschi -Pascoli Pagina 28 Costituzione della rete dei boschi vetusti dei Parchi dell’Appennino Meridionale Pagina 29 Costituzione della rete dei boschi vetusti dei Parchi dell’Appennino Meridionale In figura 8 si riporta lo stralcio della carta topografica in scala 1:25.000. Fig. 8 – Localizzazione su IGM Pagina 30 Costituzione della rete dei boschi vetusti dei Parchi dell’Appennino Meridionale Pagina 31 Costituzione della rete dei boschi vetusti dei Parchi dell’Appennino Meridionale CONCLUSIONI Nel Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese l’individuazione di sistemi forestali complessi, assimilabili a boschi vetusti, è stata riscontrata solo su lembi di territorio ridotti. Una delle cause principali va attribuita alla secolare gestione forestale che ha semplificato gli ecosistemi sia in termini di specie che di struttura. Tuttavia, la loro esistenza rappresenta una ricchezza inestimabile, fino ad oggi trascurata, che si reputa necessario preservare e gestire ai fini di una corretta pianificazione del territorio, questo è particolarmente vero se si considera che il Parco della Val d’Agri occupa una posizione biogeografia strategica nel sistema dei parchi dell’Appennino Meridionale. Questa attività di studio e di sopralluoghi ha permesso di raggiungere i primi risultati con la candidatura di quattro siti. I risultati ottenuti vengono forniti anche in formato elettronico così come richiesto dal gruppo scientifico coordinato dal prof. Carlo Blasi, per la raccolta e la successiva elaborazione dei dati. I siti individuati presentano peculiarità interessanti per essere caratterizzati e inclusi nella rete dei boschi vetusti dell’Appennino meridionale. La caratterizzazione dei siti prevede rilievi di dettaglio che saranno effettuati seguendo il protocollo e la metodologia indicati dal gruppo di coordinamento. Questo step sarà applicato a uno dei quattro siti attualmente candidati ma non ancora confermati. Pagina 32 Costituzione della rete dei boschi vetusti dei Parchi dell’Appennino Meridionale BIBLIOGRAFIA: www.parcoappenninolucano.it www.natura2000basilicata.it www.comune.pignola.pz.it www.regione.basilicata.it www.provincia.potenza.it www.comune.lagonegro.pz.it www.comune.lauria.pz.it www.comune.laurenzana.pz.it www.comune.moliterno.pz.it www.gransassolagapark.it www.cilentoediano.it www.isprambiente.it www.igmi.org www.pcn.minambiente.it www.istella.it INEA Istituto Nazionale Di Economia Agraria (2006) Carta Forestale della Basilicata A.R. Rivelli, A. Schettino, G. De Vivo (2011) Atti del convegno “Foreste e Parchi: Gestione, tutela e conservazione” Gherardo Chirici - Susanna Nocentini - L’italia Forestale E Montana Anno Lxv - Numero 5 - Settembre - Ottobre 2010 Giovanna Potenza - Simonetta Fascetti Lobarion As Indicator Of Ancient Forest In The Appennino Lucano (Basilicata-Southern Italy) 2010 L’Italia Forestale e Montana R Tognetti, S Ravera, B Lasserre, U Chiavetta, M Maesano, F Lombardi, M Marchetti Caratterizzazione strutturale e sink di carbonio in alcuni boschi vetusti e Pagina 33 Costituzione della rete dei boschi vetusti dei Parchi dell’Appennino Meridionale popolamenti persistenti d’Italia - Atti del Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Taormina (ME) 10/2008; MATTM; Società Botanica Italiana; Centro di Ricerca Interuniversitario “Biodiversità, Fitosociologia ed Ecologia del Paesaggio” Sapienza Università di Roma: Contributo Tematico alla Strategia Tematica per la Biodiversità – Foreste Vetuste in Italia Marco Marchetti, Fabio Lombardi, Roberto Tognetti, Gherardo Chirici: Verso una rete di connessione dei boschi vetusti Articolo in Gazzetta ambiente - numero 3 - anno 2012 Pagina 34