Passando oltre le finestre aperte

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Passando oltre le finestre aperte
Persinsala Teatro
Emanuela Mugliarisi
ottobre 6, 2013
Il neo-nato duo Rinoceronte-Frost inaugura la prima regia
professionale con Passando oltre le finestre aperte, dal 27
al 29 settembre presso Zona K. Un testo complesso e volubile
che si confronta con grandi tematiche esistenziali.
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L’eterno dualismo tra bene e male. La crescita e l’acquisizione di una
coscienza critica, propria dell’essere umano maturo. La lotta tra innocenza
e crudeltà. Sono queste alcune tra le tematiche affrontate dal testo che
Paolo Pio e Michele Lucchetti (il duo registico Rinoceronte-Frost) mettono
in scena, sulla scia di una folgorazione avuta, leggendo Far away della
drammaturga inglese contemporanea Caryl Churchill.
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La drammaturgia del testo (tradotto da Lucchetti, che ha poi lavorato
all’adattamento con Pio) si evolve di pari passo alla crescita della
protagonista: il primo atto – di genere verista – mette lo spettatore di
fronte alla di lei scoperta del male all’interno delle mura domestiche – tra
uno zio carnefice, capace di violenze misteriose, e una zia
pericolosamente connivente. Nel secondo atto la bambina si è fatta donna
ma, proprio quando tutto dovrebbe essere gioia ed entusiasmo, i contorni
della realtà iniziano a vacillare: la giovane donna, modista alle prime armi,
scopre che il male e la sofferenza possono nascondersi, ancor più
subdolamente, dietro un mondo patinato e rutilante quanto quello della
moda. Il terzo e ultimo atto, infine, dirompe con la forza del teatro
dell’assurdo: la violenza assume le forme di un’apocalittica guerra di tutti
contro tutto, uomini contro animali, forze della natura contro esseri
viventi, delle più diverse forme e tipologie, tanto da arrivare a scoprire che
“i gatti sono passati dalla parte dei francesi” o che “i dentisti lettoni
stanno con i coccodrilli”.
La scenografia, nella sua semplicità, è intelligente e pratica: con pochi
elementi che rimangono sempre in scena (cambiando posizione da un atto
all’altro) il duo sa evidenziare sia il senso di continuità, sia l’evoluzione di
un individuo che si forma all’interno di un mondo mutevole e caotico; così
come la trovata del filo rosso, incrociato tra le colonne del proscenio,
ricrea una metafora visiva calzante del fil-rouge che segna l’intera pièce:
la violenza come forza dominatrice e, allo stesso tempo, gabbia dei
rapporti umani.
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Emanuela Mugliarisi
ottobre 6, 2013
In alcune dinamiche la regia rimanda a grandi artisti, quali Loach e
Greenaway: lo stesso duo ammette di essersi ispirato ai maestri
cinematografici britannici nella scena centrale dello spettacolo – ossia
quella del gioco tra i due giovani protagonisti – e nei movimenti geometrici
caratteristici di alcuni passaggi allegorici.
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La recitazione risulta, a tratti, lenta e statica – in quanto deve rendere il
senso di angoscia e d’impotenza proprio del testo. Gli attori, dal canto loro,
sono abili nell’interpretare questo stato: sia Desirée Maja sia, in particolar
modo, i due giovani, Safia Kerfa e Saverio Trovato – credibili e autentici
nell’evoluzione dei personaggi, dalla giovinezza all’età matura, senza mai
cali di energia o di tensione e, soprattutto, in grado di gestire bene i
passaggi da un quadro all’altro evitando di perdere la coerenza di un testo
tanto difficile.
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Va detto che alcuni passaggi rimangono tuttavia oscuri, o almeno poco
chiari – dato che è il testo stesso a essere sibillino. Ripensandoci, però, ci
si chiede se, nella vita, tutto sia comprensibile e immediato.
Lo spettacolo è andato in scena:
Zona K
via Spalato, 11 – Milano
da venerdì 27 a domenica 29 settembre
Passando oltre le finestre aperte
ispirato al testo Far away di Caryl Churchill
traduzione Michele Lucchetti
adattamento e regia Michele Lucchetti e Paolo Pio
con Desirée Maja, Safia Kerfa e Saverio Trovato
con la collaborazione del coreografo Costantino Pirolo
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