Il notiziario dicembre 2015

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Il notiziario dicembre 2015
Antica scuola dei battuti
Notiziario della Mariegola
4 ciacoe
Dicembre 2015
Registrazione al Tribunale di Venezia n. 14 del 11/05/2011
Numero 3
Progetto Briati a Murano
Un nuovo progetto coinvolge l’ex Ospizio Briati a Murano che, nel 2005, dopo la sua
chiusura come luogo in cui si ospitavano le vedove dei maestri vetrai, la Regione
Veneto ha devoluto al patrimonio immobiliare dell’Antica Scuola dei Battuti.
In questi anni, l’Ente ha sempre avuto a cuore questo antico edifico, tanto da pensare
di metterlo in sicurezza con finanziamenti regionali, ma il Briati necessitava di una
nuova vita con un vero e proprio progetto di restauro e di riconversione. Sembra che
oggi il momento sia arrivato grazie al progetto di “Intervento di restauro ed
eliminazione delle barriere architettoniche dell’ex Ospizio Briati, da destinare a Centro
servizi e vacanze”, presentato al Comune di Venezia e realizzato dallo studio Mancuso
e Serena Associati, assegnatari del bando aperto dall’Ente stesso.
Il progetto prevede che l’edificio Briati sia destinato a diventare una struttura ricettiva
accessibile a tutti, ma in assenza di barriere architettoniche, ancora più appetibile per
un’utenza con disabilità motorie, sensoriali o particolari esigenze: una foresteria a tutti
gli effetti, di una quarantina di posti nel cuore della Laguna di Venezia.
E a che punto siamo? Il progetto è stato approvato e l’Ente ha già ottenuto dal
Comune tutti i permessi necessari. Ora il passo successivo è quello di individuare un
soggetto terzo, pubblico o privato che sia, per supportare l’investimento.
“Ci auguriamo – spiega Antonio Rizzato, Direttore dell’Antica Scuola dei Battuti – che si
individui presto una forma di partenariato pubblico privato che si faccia carico
dell’intervento di restauro e che, pur perseguendo le logiche di business, porti avanti la
filosofia del progetto Briati, ovvero quella di essere a servizio delle persone, ancor più
se con difficoltà o disabilità, desiderose di visitare da turista la nostra Venezia”.
(sotto: la locandina del Convegno tenutosi lo scorso novembre)
Cenni Storici
“Il nome di Giuseppe Briati Muranese risplende
fra i più celebri fabbricatori di cristalli e
lampadari del secolo decimo ottavo, il quale
vivente progettò di perpetuare il proprio nome
colla erezione di un istituto che servir dovesse ad
onorato ultimo ricovero di povere donne vedove
di padroni maestri vetrai decaduti o di povere
vedove di Maestri Vetrai del Comune”
verbale di seduta 24 agosto 1872
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L’Antica Scuola
dei Battuti a
differenza di
altre strutture per
anziani, offre
compresi nel
costo della retta,
alcuni Servizi,
che qui vi
illustriamo.
Tutto compreso
“All Inclusive”
Il Servizio di pedicure
È svolto da un incaricato esterno che
effettua le prestazioni direttamente nei piani
per gli ospiti Residenziali e nel Centro Diurno,
secondo una programmazione.
Loreta la nostra bionda podologa (foto qui
sotto) dice: “Oltre che offrire la mia
professionalità ed esperienza, il mio operato
lo dono con amore e soprattutto con tanta
pazienza, tenerezza, sempre con il sorriso e
una preghiera, è di ciò che queste persone
hanno tantissimo bisogno”
All’interno dell’Ente è presente un locale
adibito al Servizio di parrucchiere e
barbiere.
La nostra parrucchiera Donella (ritratta qui
a sinistra), con noi già da tre anni, il mattino
si mette a disposizione dei nostri ospiti e
per quelli che non riescono a spostarsi,
garantisce il servizio ai piani, secondo una
programmazione concordata.
Chiunque
desidera
contattarla
o
prendere un appuntamento, si può
rivolgere agli operatori presenti nei nuclei
o contattarla tramite la portineria.
Donella ci confida che “lavorare per gli
anziani è stato un forte cambiamento: le
persone
che
ho
incontrato
mi
trasmettono molto della loro vita”.
Il Servizio di lavanderia e guardaroba è affidato ad
una ditta esterna - Eureka Servizi Italia - che provvede
al noleggio, al lavaggio e alla stiratura della
biancheria piana (lenzuola, tovaglie, ecc) dei piani,
nonché alla etichettatura dei capi (per garantirne la
tracciabilità). In Sede Fabio, Loretta ed Elisa (ritratti qui
accanto) quotidianamente provvedono al ripristino
della biancheria pulita e al ritiro di quella sporca.
Seguono la biancheria degli ospiti dal momento
dell’ingresso fino a tutta la durata del soggiorno.
Loretta forte dell’esperienza di quasi 20 anni trascorsi
lavorando in proprio in una lavanderia e che da 9
anni è in quest’Ente, ci racconta che “quando riesce
a risolvere qualche difficoltà ai piani è gratificata”.
I problemi sono dovuti allo smarrimento o al ritardo
nella consegna del capo (perché magari subisce più
lavaggi). Loretta ci spiega che “il sistema di lavoro,
ormai consolidato ci dà la sicurezza nella
rintracciabilità degli indumenti” e conclude “l’anziano
vuole essere ascoltato e rassicurato”.
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Almanacco dell’Anno
Riviviamo alcuni dei
momenti vissuti
insieme, nell’anno
che sta per
concludersi.
1
Ottobre.
Con grande orgoglio, il momento della
consegna della coperta della solidarietà
20 novembre
Madonna della Salute (festeggiata
un giorno in anticipo)
Messa presieduta da Monsignor
Bonini e
dal diacono Franco Scantamburlo
1915 -2015
Mostra grande guerra in sala bar realizzata
da Giuliano Codato ed Ennio Vaglini.
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Riviviamo alcuni dei
momenti vissuti
insieme, nell’anno
che sta per
concludersi.
Settembre
Un momento
di svago
all’aperto per
gli ospiti del
nostro Centro
Servizi, alla
scoperta del
Forte
Gazzera
Almanacco dell’Anno
Novembre
Festa del Ringraziamento dei
Volontari
con l’assessore alla coesione
sociale
Simone Venturini
Dicembre
Ultima mostra dell’anno
“Quando la tecnologia
incontra l’arte”
di Massimo Gasparon
… in attesa del pranzo di
Natale 2015
…ed in ultima ma non ultime “le ragazze
del bar”, che ci accompagnano in ogni
occasione di festa
Notiziario della Mariegola – Dicembre 2015 – Pagina 9
Daniela ci racconta
La Daniela, la nostra amica di penna, ci racconta un episodio di vita.
E come al solito, crea un’occasione per riflettere…
ANIMAZIONE SPONTANEA…
Arrivo presto il mattino in questa sala soggiorno e raggiungo il mio
tavolo dell’incontro, per fare cose utili ed essere attiva per me stessa
ed aiutare il prossimo in difficoltà, finché il destino me lo concederà, il
più a lungo possibile …spero, perché così mi sento ricca.
Da qualche anno, trovo la sala vuota… c’è un silenzio, che definirei
malinconico, triste, noioso; mi verrebbe da rientrare immediatamente
nella mia stanzetta, dove ho sempre qualcosa da sistemare. Però con
il passare delle ore qualcosa cambia.
Chi passa mi lancia una battuta, scherza con me o mi saluta con fare
affabile e cordiale, sempre sorridente; si ferma anche qualche ospite
ed insieme si fa un po’ di combriccola, tanto per passare il tempo in
modo migliore, qualcuno con gesti carini mi fa emozionare.
Poi c’è lei, una signora, ospite alquanto taciturna e pensierosa, che
vedo volentieri quotidianamente, con affetto.
Un giorno improvvisamente d’incanto rompe il silenzio intonando a
voce alta una canzone famosa.
Io tra me e me la seguo e dopo la prima esibizione canora, anche
altre amiche presenti nella sala hanno cominciato ad imitarla,
davanti ad “estranei” meravigliati. In poco tempo si crea un coro e
un’atmosfera piacevole si diffonde nella sala.
L’ambiente aveva cambiato fisionomia, un’animazione amichevole e
famigliare, aveva spazzato via i pensieri negativi, che vivono
nell’anima di ognuno di noi.
foto
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Comunità Alloggio
Uscite di fine estate
Visita all’Expo Acquae
Si è da poco concluso l’avventura EXPO 2015 è
possiamo dire che: “c’eravamo anche noi”. Le
due Comunità Alloggio Ongaro e Basaglia, con la
partecipazione a titolo volontario di Gabriella e
Sara, osa della Comunità, hanno visitato il
padiglione “Expo Acquae” di Venezia. L’iniziativa
ha coinvolto 7 utenti della Comunità Alloggio che
si sono dimostrati molto interessati formulando
numerose domande alla guida che ha
accompagnato il gruppo durante tutta la visita. In
particolare, sono rimasti affascinati dal Planetario
e dal Viaggio negli Abissi; spunti divertenti si sono
trovati anche durante la simulazione di una
puntata delle previsioni del tempo. Il clima di
affiatamento venutosi a creare è stato molto
piacevole e apprezzato da tutti.
Il pomeriggio si è concluso con una pausa- caffè
offerta dagli organizzatori.
Grigliata
Gazzera
di fine estate al forte
Si può considerare una tradizione del
nostro Ente, la Grigliata a Forte
Gazzera che segna il termine della
stagione estiva. Anche quest’anno,
lo scorso 22 settembre, alcuni
componenti delle Comunità Alloggio
Ongaro
e
Basaglia
hanno
organizzato una scampagnata al
Forte. La compagnia era ottima,
come anche il ricco pranzo cotto
sulle braci, preparato da tre cuochi
“provetti”, Livio, Fabio e Massimo. Ad
allietare la giornata e renderla ancor
più piacevole, ci ha pensato Sara
con il suo karaoke che ha portato
musica e canzoni; il pomeriggio è
proseguito tra il gioco a bocce e
quello a carte, per concludersi con
una bella passeggiata alla scoperta
della natura e degli animali con una
visitata guidata anche all’interno del
Forte Gazzera, ripercorrendo i luoghi
e la storia della Prima Guerra
Mondiale. Una giornata davvero
ricca
di
bei
momenti.
Appuntamento all’anno prossimo!
Alcuni momenti al
Forte
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Gli ospiti raccontano …
Giovanni vive da noi, al terzo piano. Che è uno sportivo lo
capisci dal portamento, dalla statura e dal cappellino col
frontino. Ti avvicina con spontaneità e subito ti senti a tuo agio.
Sorriso aperto e occhi colore del cielo. Nonostante questo però
è stata un’intervista impegnativa: “giovedì non posso, sono a
pranzo da un amico”, “no, venerdì ho una partita a carte”,
“lunedì prossimo ho visite”, “forse possiamo organizzarci per
martedì”. Così, nonostante la vita piena di impegni, Giovanni
trova qualche minuto da dedicarmi. Ma sempre con un occhio
al cellulare. Poi ti racconta della sua vita e percepisci come
riesca a rileggerla con ironia e intelligenza. Non era un bimbo
portato per lo studio, troppo vivace ed esuberante. E la scuola
troppo noiosa… Allora inizia a lavorare come commesso
tuttofare nel negozio Pavan calzature, quello storico di fronte a
Coin. Assunto come ragazzo di fatica: il lavoro è duro, ma lui
non si spaventa. Dopo poco però, affabile com’è, riesce a
conquistarsi la fiducia del “paron” che gli affida l’incarico di
seguire i clienti e di consegnare la merce dentro e fuori città.
Poi, come tutte le belle storie, anche per Giovanni arriva
l’amore. Si chiama Luigina e la vede la prima volta, assieme a
delle amiche, ad una festa da ballo. Capisce subito che lei è
quella giusta e la invita a ballare. Da lí tutto va come deve
andare: sette anni di fidanzamento, fatti di serate dopo il lavoro
sul divano di lei, con la mamma che li marca a vista e qualche
“basetto” rubato approfittando di un momento di distrazione.
Poi Giovanni durante le serate con Luigina non resisteva alla
tentazione di giocare a carte con gli amici e così spesso
simulava feroci mal di testa per raggiungere gli amici e fare
qualche giro di carte in compagnia.
Non fraintendetemi, non è che Giovanni non amasse la sua
Luigina. Anzi, ancora gli brillano gli occhi pensando a tutti i
bei momenti trascorsi con lei. Ma Giovanni è un animale da
compagnia. Si nutre dell’amicizia e si porta nel cuore tutti gli
amici incontrati lungo il suo cammino. Tra questi c’è Ugo,
simpatico quanto lui. Insieme condividono la passione per lo
sport. Si sono trovati sulle piste da sci prima e in sella a due
ruote poi (qui a sinistra Ugo e più sopra Giovanni), a valicare i passi
più impegnativi delle nostre belle dolomiti, e poi si son persi di
vista. Ma in questa storia c’è un lieto fine.
Un caldo martedì di settembre, ad una festa organizzata al
Forte Gazzera Giovanni ritrova Ugo. E’ passato del tempo ma
i loro caratteri gioviali non sono cambiati. Hanno passato
molto a raccontarsi quella parte di vita che hanno trascorso
lontani. Ora si sono scambiati il numero di telefono, di certo
non si perderanno più di vista…
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Centri Diurni:
laboratori di cucito e pannolenci
Gesti antichi, mai dimenticati, che ricordano momenti
trascorsi a fare “filò”. Il termine”filò” deriva, infatti da “filare”,
cioè dal lavoro particolare che le donne andavano a fare
soprattutto d’inverno nelle stalle durante la stagione più fredda, per stare al caldo, per
passare il tempo, per recitare il rosario, per sentir qualche novità del paese o dei dintorni,
per far piccoli lavori a mano: tutto ciò contribuiva a custodire e trasmettere un sapere
antico.
Nei laboratori di cucito e pannolenci dei Centri Diurni, si cerca di
valorizzare le capacità manuali, le doti, l’esperienze che fanno parte
del bagaglio culturale di ogni anziano, e l’atmosfera che si respira è
proprio quella del “filò”. Come quando la signora Rita racconta che
da ragazza fu chiamata a ricamare la dote della contessa Marcello
e fu talmente brava che il conte regalò al padre quattro campi di
terra.
Il clima confidenziale che si instaura
tra i partecipanti stimola la condivisione dei ricordi,
potenzia le capacità cognitive residue, esercita il
linguaggio. Il tutto con l’obiettivo di stimolare,
conoscere
e
valorizzare
l’ospite facendogli trascorrere
tempo in modo attivo e finalizzato.
I laboratori creativi offrono la possibilità agli ospiti di aumentare
l’autostima e di andare incontro agli altri stabilendo con loro
una relazione piacevole e di condivisione.
Nel laboratorio di cucito vengono utilizzati molteplici materiali:
dal pannolenci, alla lana, al cotone ma anche materiali poveri
e riciclati che le anziane scelgono in autonomia abbinando forme e colore per la propria
produzione. Grande contributo è fornito dal personale
dei Centri che con grande creatività e fantasia
inseriscono elementi di modernità nella produzione.
Nonostante ciò possiamo dire che l’obiettivo non è un
prodotto finale perfetto, ma ciò che si “vive” nel
crearlo.
Questo lavoro ha appassionato molto ospiti e
dipendenti ed i risultati sono stati molto apprezzati
anche dai visitatori della mostra del Mercatino della
Madonna della Salute di sabato 21 novembre.
Notiziario della Mariegola – Dicembre 2015 – Pagina 13
News dal volontariato…
È sempre un piacere accogliere le proposte di volontariato che arrivano al nostro Ente, specie se ad
avanzarle sono “vecchie conoscenze” come quelli dell’associazione Anteas.
Se poi si tratta di ragazzi curiosi di capire che cos’è una casa di riposo e cosa significa fare volontariato,
ancor più.
Ecco quindi che un pomeriggio la psicologa coordinatrice del progetto mi presenta le candidate a
partecipare all’esperienza di volontariato del progetto “Laboratorio integrato”.
Alcune di loro hanno già frequentato una casa di riposo, ed il
timore iniziale di qualcuna comunque, non ferma la magia,
appena incontrano le nostre simpatiche signore! Ognuna di loro
riesce a trovare un modo per “agganciarle”, cantando,
chiacchierando oppure semplicemente facendo qualcosa insieme.
Certo, non è facile entrare in un ambiente che non si conosce,
superare l’imbarazzo e tirar fuori quello che si è veramente….ma
loro ci sono riuscite e alla grande. Partendo in sordina, si sono lasciate travolgere dalla
genuinità delle nostre anziane signore, che nella vita hanno imparato soprattutto a non
preoccuparsi delle apparenze e ad andare subito al sodo delle cose.
Così settimana dopo settimana le volontarie “in erba” si sono spogliate della formalità e hanno mostrato la
bellezza e la spontaneità dei loro 18 anni. Ci hanno riempito le stanze di gioia e bellezza, hanno ricordato
alle signore residenti, la gioia di ricevere visite e scambiare quattro chiacchiere. Ogni persona nuova che
entra qui, ci insegna a guardare con occhi diversi il lavoro e le persone che ci abitano.
La nostra struttura ha le porte sempre aperte sia per far provare l’emozione di fare del volontariato sia per
creare legami duraturi nel tempo. Ora sta a loro decidere in che direzione andare. Grazie di tutto e alla
prossima (Anna Toaldo)
Jaela (18 anni): Ho sempre cercato il “mio posto nel mondo”, e forse potrei aver
trovato la strada per arrivarci. “Salvando l’altro, salvo anche me stesso“. Se
cercassi, effettivamente, il mio posto nel dare una mano a chi non ha altre mani a
cui aggrapparsi, la cosa mi renderebbe felice. E magari mi sentirei realizzata e
apprezzata pure con me stessa. Voglio provare a dare per
esistere e per sentire che ci sono. Siamo spesso criticati
dagli adulti perché stiamo sui social network tutto il giorno, ci facciamo i selfies,
siamo quelli che studiano e non abbiamo un lavoro perché non vogliamo fare i
lavori più umili. Ma siamo anche quelli che, per primi, usciamo di casa per aiutare
chi cerca di ricominciare a vivere, in questo stesso mondo che spesso ci critica,
non ci aiuta e ci emargina. La maggior parte di noi si lascia avvilire da queste
parole, quando invece dovrebbero motivarci a dimostrare il contrario, cioè che
abbiamo voglia di fare, di renderci utili e disponibili per chi ne ha più bisogno,
anche solo che per regalare un semplice sorriso ad un anziano o ad un bambino.
Quindi miei cari coetanei, vi sentite inutili e criticati? Bene. Invece di piagnucolare
sul divano, fossi in voi mi alzerei ed andrei a provare a cambiare il mondo.
Zakaria: Ritengo che Il rapporto con una persona anziana sia una esperienza
speciale che dovrebbero provare tutti: ti lascia un segno dentro perché avviene
un momento dove il passato e il futuro si incontrano. Noi studenti siamo stati
abituati a conoscere la storia sui libri e su internet, ma nessuna ha mai pensato che
la storia si potesse toccare con mano, invece di leggerla, attraverso la narrazione
fornita dagli anziani. Affascinano per la loro particolareggiata esposizione, li ascolti
senza interruzioni, per me sono dei libri di storia che camminano. Da poco ho
capito che non esiste un solo nonno o nonna ma 20, 80, 500 nonni e grazie a queste persone non lo
dimenticherò mai.
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