Piano operativo - ATO 5 Marche Sud

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Piano operativo - ATO 5 Marche Sud
VETTORE SPA
SERVIZI AMBIENTALI INTEGRATI
Sede: Comunanza (AP) - Via Rossini 2
*****************
PIANO OPERATIVO
E
PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA
PER LE ATTIVITÀ SVOLTE
settembre 2001
INDICE
I.
II.
III.
IV.
V.
VI.
VII.
VIII.
IX.
Introduzione
Curriculum aziendale
Analisi delle attività
Gestione materiale di risulta
Procedure di emergenza
Valutazione rischio chimico
Valutazione rischio rumore
Movimentazione dei carichi
Dispositivi di protezione individuale in dotazione
Allegati:
1.
2.
3.
4.
Schede operative per le attività svolte
Schede di sicurezza delle sostanze utilizzate
Segnaletica per i cantieri stradali
Indirizzi e numeri utili per emergenze
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I.
Introduzione
Il presente Piano Operativo viene redatto ai sensi dell’art. 9, comma c-bis, del D.Lgs.
494/96 e contiene:
- una descrizione della società tramite breve curriculum aziendale;
- l’individuazione delle procedure da seguire in caso di infortunio o emergenza;
- un’analisi dei rischi specifici presenti quali rischio chimico, rischio rumore e
movimentazione dei carichi;
- l’individuazione delle misure di prevenzione e protezione da adottare;
- l’individuazione dei Dispositivi di Protezione Individuali ritenuti necessari.
Inoltre vengono allegati al presente piano:
1. le schede operative relative alle varie attività, riportanti la procedura esecutiva,
l’individuazione dei macchinari ed attrezzature utilizzate, l’individuazione dei rischi,
l’individuazione delle misure di prevenzione e protezione collettive ed individuali
inclusi i DPI, ed eventuali prescrizioni;
2. i numeri utili per emergenze e reperibilità.
II. Curriculum aziendale
Ragione Sociale: Vettore servizi Ambientali integrati S.p.a.
Codice Fiscale: 00145070447
Sede: Via Rossini, 2 – 63044 Comunanza
Data inizio attività: 1957 come Consorzio Idrico Intercomunale del Vettore
Attività esercitata:
Gestione del Servizio Idrico Integrato (acquedotto, fognatura e
depurazione)
Comuni serviti: Amandola, Comunanza, Force, Montefalcone, Montefortino, Montegallo,
Montemonaco, Palmiano, Rotella, Smerillo
Popolazione residente servita: 13.200 abitanti
Estensione territorio servito: 405,62 Km2
Personale dipendente:
- n. 1 responsabile finanziario ed amministrativo
- n. 1 addetto all’ufficio tecnico
- n. 1 assistente tecnico
- n. 4 fontanieri
Consiglio di Amministrazione:
Il Consiglio di Amministrazione è composto da 3 a 5 membri.
L’attuale Consiglio è composto da:
Presidente: Rag. Luisa BALDONCINI
Ing. Fabio GIANNINI
Dott.Geol. Diego PACETTI
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Responsabile del Servizio di Prevenzione e protezione:
Dott.ssa Roberta GIACOMOZZI
Elenco mezzi - attrezzature:
Trasporti
- Autocarro Iveco Daily
- Furgone Fiat Fiorino
- Autovettura Fiat Panda Van
- Autovettura Fiat Panda
Acquedotto
III.
- Gruppo elettrogeno e saldatrice Euromec
- Gruppo elettrogeno Euromec
- Saldatrice elettrica Tecnica 140 Inverter
- Demolitore Bosch BBH7/45DE
- Trapano Bosch
- Decespugliatore Mcculloch tipo Elite 3800
- Filiera Gekson Inimitabil Super
- Filiera
Analisi delle attività
Le attività svolte dalla Vettore Servizi Ambientali Integrati S.p.a. sono:
I.
Riparazione delle tubazioni
II.
Esecuzione di nuovi allacci e spostamento di contatori
III. Controllo e manutenzione ordinaria di serbatoi e sorgenti
IV. Controllo e pulizia delle condotte
V.
Esecuzione di nuove reti idriche
VI. Manutenzione fosse settiche e stazioni di sollevamento acque reflue
VII. Controllo e gestione impianti di depurazione acque reflue
Nell'allegato 1 vengono riportate le schede relative alle varie attività, con l'indicazione della
procedura esecutiva, l’individuazione dei macchinari ed attrezzature utilizzate,
l’individuazione dei rischi, l’individuazione delle misure di prevenzione e protezione
collettive ed individuali inclusi i DPI, ed eventuali prescrizioni.
IV. Gestione materiale di risulta
I materiali di risulta prodotti sono costituiti da:
- Scarti del servizio di acquedotto (pezzi di tubazioni, saracinesche e parti di saracinsche,
contatori);
- Scarti del servizio di fognatura e depurazione (rifiuti da attività di depurazione come
fanghi, grigliato, ecc.).
Tali materiali sono stoccati provvisoriamente e conferiti ad apposite ditte specializzate.
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V.
Procedure di emergenza
I dipendenti ed i collaboratori della Vettore Servizi Ambientali Integrati S.p.a. vengono
informati di volta in volta sui rischi presenti e sui comportamenti da adottare in caso di
emergenza. I lavoratori incaricati di attuare le misure di prevenzione incendi, lotta
antincendio ed evacuazione sono i Signori Censori Francesco e Di Buò Alessandro i quali
hanno ricevuto idonea formazione ai sensi del D.M. 10 marzo ’98.
In caso di pericolo grave ed immediato che non può essere evitato, tutti i lavoratori hanno
l'istruzione di cessare la loro attività e mettersi al sicuro, abbandonando immediatamente il
luogo di lavoro.
PIANO DI EMERGENZA
Il piano di emergenza della Vettore Servizi Ambientali Integrati S.p.a. prevede le seguenti
diverse procedure ed istruzioni operative a seconda dei soggetti coinvolti.
In particolare il lavoratore che ravvisa un’emergenza:
1. deve immediatamente segnalare l’accaduto all’incaricato di attuare le misure di
prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione delle emergenze ed, in assenza dello
stesso, deve attivarsi per richiedere l’intervento dei servizi di emergenza pubblici e/o di
pronto soccorso qualora ritenuto necessario;
2. deve segnalare l’emergenza all’intero cantiere contattando direttamente o tramite altro
personale gli interessati;
3. non deve affrontare da solo l’emergenza.
Gli addetti all’emergenza:
1. devono valutare la natura e l’entità dell’emergenza;
2. devono accertare che sia necessario ed eventualmente che sia stato richiesto l’intervento
dei VV.F.;
3. nel caso di un incendio di piccola entità, dopo aver accertato che sia stato richiesto
l'intervento dei VV.F., si prodigano al fine di estinguere l’incendio, adoperando allo
scopo idonei estintori, in funzione della classe di fuoco e della formazione ricevuta;
4. nel caso di incendio di vaste dimensioni devono adoperarsi per l'evacuazione radunando
le persone presenti nel cantiere in un luogo sicuro. Quindi devono procedere a censire i
lavoratori presenti ed, eventualmente, localizzare quelli non presenti, senza addentrarsi
nella zona pericolosa;
6. non devono abbandonare il luogo sicuro;
7. devono attendere l’arrivo del pronto intervento.
I lavoratori avvisati dell’emergenza devono:
1. mantenere la calma;
2. disattivare le attrezzature sino ad allora adoperate e allontanarsi dal lavoro senza
abbandonare oggetti e attrezzi che possano intralciare il percorso di fuga;
3. raggiungere il luogo sicuro.
PROCEDURE DI PRONTO SOCCORSO
Ogni squadra di lavoro deve avere almeno un telefono cellulare per poter chiamare, in caso
di necessità, i soccorsi pubblici o in ogni caso esterni all’azienda.
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All’interno dell’azienda devono essere designati degli addetti al primo soccorso
adeguatamente formati.
In ogni caso ogni lavoratore è tenuto a prestare soccorso alla persona infortunata in
mancanza del soggetto appositamente incaricato di tale compito (l’omissione di soccorso è
punita ai sensi del 593 c.p.).
Chiunque si trova ad assistere un infortunato deve:
A) se l’infortunio non é causato dall’elettricità, avvisare l'addetto al pronto soccorso e/o il
capo squadra e, se necessario, richiedere immediatamente l’intervento del soccorso dei
servizi pubblici sanitari di ambulanza e pronto intervento;
B) se l’infortunio è causato dall’elettricità:
1. aprire il circuito elettrico a monte dell’infortunato e allontanare l’infortunato stesso
dai cavi ed attrezzature sotto tensione con cui è venuto a contatto, agendo con
2. una tavola di legno o altro materiale isolante;
2. praticare la respirazione artificiale perché se compiuta entro i primi tre minuti dalla
folgorazione aumenta la possibilità di salvezza dell’infortunato;
3. avvisare l'addetto al pronto soccorso e/o il Capo Squadra ed i servizi pubblici sanitari
di ambulanza e pronto intervento;
L’addetto al pronto soccorso deve:
1. valutare il tipo di infortunio e l’entità del danno;
2. accertarsi che sia stato richiesto il pronto intervento ai servizi sanitari pubblici se
necessario ed attuare la prevista procedura di primo soccorso.
Procedure di primo soccorso
In caso di ferita occorre scoprire la ferita, tagliando se necessario gli indumenti, pulire con
acqua e sapone, disinfettare con soluzione antisettica e fasciare con garze sterili.
Se la ferita comporta emorragia è necessario arrestarla comprimendo la ferita con forza e,
solo in presenza di frattura, stringendo, con laccio emostatico a monte e comunque tra ferita
e cuore.
Attivarsi per un rapido trasporto in ospedale.
In caso di abrasione agli arti i cui sintomi sono ecchimosi traumatiche, distacco e
asportazione parziale di strati superficiali della cute, ferite lacere o lacero-contuse , è
necessario oltre che effettuare la pulizia con acqua (o meglio soluzione fisiologica)
rimuovere, anche con l’ausilio di una pinzetta eventuali materiali grossolani depositati,
facendo particolare attenzione a non asportare eventuali frammenti di legno o di vetro
incuneati nei tessuti onde evitare emorragie.
La ferita va poi disinfettata con acqua ossigenata e protetta con garza sterile. Se un corpo
estraneo si è incuneato nella ferita, occorre preparare una imbottitura che lo circondi, onde
impedire che piccoli urti possano provocare maggiori danni. La medicazione va fissata con
appositi bendaggi.
Nel caso di frattura ad un arto bisogna scoprire la parte lesa, tirare l’arto per allinearlo
lungo l’asse e immobilizzano con struttura rigida.
Se si sospetta una frattura alla colonna vertebrale per evitare il rischio di paralisi bisogna
lasciare l‘infortunato nella sua posizione e richiedere l’intervento rapido dell’ambulanza.
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In seguito a contusione alla testa nel caso di sospetto trauma cranico, è necessario
accertarsi dello stato di coscienza dell’infortunato, praticargli se necessario la respirazione
artificiale ed il massaggio cardiaco ed accompagnarlo in ospedale per i necessari controlli se
accusa mal di testa, vomito e/o nausea, sonnolenza.
In caso di sindrome da schiacciamento i cui sintomi, oltre al dolore, sono pallore del
viso, cute fredda e sudata, ipotensione, polso piccolo e frequente, stato di coscienza
alterato, diuresi ridotta, nell’attesa dell’arrivo del medico occorre:
1. non rimuovere l’infortunato se non per gravi motivi;
2. verificare i battiti del polso, il respiro ed il livello di conoscenza;
3. se non respira praticare la respirazione cardiopolmonare (respirazione bocca-bocca o
boca-naso associata a massaggio cardiaco).
In caso di punture di insetti i cui sintomi sono striature rosso-vescicolate, dolore cutaneo
con forte sensazione di formicolio, nausea, vomito e crampi muscolari, depressione
cardiorespiratoria occorre:
1. raccogliere più informazioni possibili sul tipo di insetto e sul tempo trascorso dalla
puntura;
2. valutare i sintomi generali e quelli localizzati sulla ferita,
3. verificare se l’infortunato è allergico e se è già stato punto in altre occasioni;
4. rimuovere delicatamente con una pinzetta l’aculeo, facendo attenzione a non schiacciare
il sacco velenifero;
5. applicare il ghiaccio nella vescica;
6. se il morso è causato da un insetto, spremere la ferita ed applicarvi un po’ di ammoniaca,
purché non si tratti di lesioni interessanti gli occhi;
7. in caso di puntura localizzata nel cavo orale, far chiamare immediatamente
un’autoambulanza segnalando il tipo di infortunio e nell’attesa per combattere il pericolo
di soffocamento, praticare la respirazione artificiale.
In caso di morsi di vipera i cui sintomi sono due forellini distanziati circa un centimetro,
dolore ed edema esteso lungo l’arto, chiazza emorragica e vescicolare, vomito e dolori
diffusi, collasso cardiocircolatorio, nell’attesa dell’arrivo del medico, occorre:
1. parlare con l’infortunato in modo da dare la maggiore tranquillità possibile;
2. togliere bracciali ed anelli prima che il gonfiore possa impedirne la fuoriuscita;
3. immobilizzare la parte colpita in posizione declive, in modo da diminuire l’assorbimento
del veleno;
4. applicare un laccio cinque dieci cm a monte della ferita e spostarlo ogni 6 minuti circa
verso monte, man mano che l’arto si gonfia;
5. se i soccorsi tardano ad arrivare e la morsicatura è recente (20-30 minuti) incidere con
una lama sottile ciascun foro, per un profondità di circa 3 mm ed una larghezza di circa 5
mm ed aspirare (con l’ausilio di una pompetta) il veleno. Si raccomanda di non aspirare
con la bocca per evitare che il veleno possa entrare in contatto con qualche piccola ferita
sulle labbra o del cavo orale del soccorritore.
In caso di corpi estranei negli occhi va ricordato che la superficie oculare è molto delicata
e facilmente danneggiabile da oggetti anche molto piccoli per cui occorre:
1. tentare di togliere l’oggetto estraneo facendo inclinare la testa lateralmente e quindi
facendo scorrere delicatamente acqua pulita all’interno dell’occhio;
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2. se la predetta operazione non è sufficiente, cercare di espellere l’oggetto estraneo con un
fazzoletto pulito;
3. se non si riesce a vedere il corpo estraneo, sollevare la palpebra servendosi, se occorre,
di un bastoncino in modo da fare leva per arrotondare la palpebra verso l’alto;
4. se l’oggetto è conficcato nel bulbo oculare non tentare assolutamente di rimuoverlo, ma
limitarsi a coprire l’occhio e portare l’infortunato al più vicino posto di pronto soccorso;
non strofinare mai, per nessun motivo, l’occhio colpito, né con la mano né con un
fazzoletto, perché tale operazione potrebbe provocare ulteriori lesioni.
PREVENZIONE INCENDI
Il pericolo d'incendio (inteso come proprietà o qualità intrinseca dei materiali, delle
attrezzature, delle metodologie, delle pratiche di lavoro e degli ambienti di lavoro oggetto di
indagine, di produrre forme di innesco e focolai) è stato valutato basso in quanto:
a. l'attività e le attrezzature utilizzate non sono in grado di produrre forme d'innesco e/o
focolai ad eccezione della saldatrice ad arco elettrico;
b. le uniche possibili fonti d'innesco da considerare sono legate sono legate alle attività di
saldatura peraltro svolte saltuariamente;
c. i materiali infiammabili sono pressoché assenti.
Il livello di rischio d'incendio (inteso come probabilità che si verifichi un incendio e
gravità degli eventuali danni e/o conseguenze anzitutto in riferimento alle persone e in
secondo luogo ad oggetti e materiali) basso per le seguenti motivazioni:
a. la probabilità che si possa verificare un incendio è da considerarsi bassa;
b. un eventuale incendio dovrebbe risultare facilmente controllabile;
c. gli addetti possono facilmente mettersi in salvo.
In ogni caso allo scopo di minimizzare le occasioni di incendio nel cantiere è necessario che
si provveda a:
1. non accumulare eventuali materiali infiammabili senza prendere le dovute cautele;
2. eliminare giornalmente eventuali scarti infiammabili delle lavorazioni;
3. prima di utilizzare fiamme libere o effettuare saldature elettriche accertarsi che non vi
siano materiali combustibili o sostanze infiammabili che possono essere raggiunti dalla
fiamma o da scintille. Se necessario procedere all’allontanamento dei materiali
combustibili ovvero alla predisposizione di schermi resistenti al fuoco o operare con
altro collaboratore munito di estintore;
4. lo stato di conservazione dell’impianto elettrico va verificato all’inizio della giornata
lavorativa;
5. alla fine della giornata lavorativa verificare che non siano lasciate attrezzature e
macchinari sotto tensione;
6. a fine giornata lavorativa verificare che non vi siano fiamme libere accese o parti
fumanti o calde di elementi lavorati.
VI. Valutazione rischio chimico
Gli unici prodotti che possono comportare esposizione ad agenti chimici sono:
1. Ipoclorito di sodio
2. Bitume
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L’ipoclorito viene impiegato per disinfetare condotte e serbatoi e per la gestione degli
impianti di depurazione, mentre il bitume viene utilizzato per la sistemazione dei manti
stradali a seguito di interventi di riparazione sulle condotte.
La Vettore Servizi Ambientali Integrati S.p.a. ha provveduto ad informare e formare i propri
addetti circa i rischi relativi all’uso di tali sostanze e circa le relative misure di prevenzione e
protezione da adottare.
Nell’allegato 2 sono riportate le schede di sicurezza relative a i suddetti prodotti.
VII. Valutazione rischio rumore
Sulla base delle caratteristiche tecnico-costruttive delle attrezzature utilizzate considerando
le usuali attività lavorative previste e le mansioni da svolgere, il livello di esposizione
quotidiana personale, così come definito dall'art. 39 del D.Lgs. 277/91, è considerabile
minore di 80 db(A), per cui il relativo rischio è da considerarsi nullo per tutti i lavoratori
occupati.
Nella realizzazione di detta valutazione si è tenuto conto del fatto che le attività
maggiormente rumorose, in quanto caratterizzate dalla necessità di utilizzare il gruppo
elettrogeno e/o il martello demolitore, e dalla presenza di macchine movimento terra,
risultano limitate nella durata e nella frequenza.
VIII. Movimentazione dei carichi
Non si prevedono attività che richiedono una particolare movimentazione dei carichi,
tuttavia ogni qual volta si dovesse verificare la necessità di eseguire detta operazione si
rispetterà quanto segue:
a. i carichi superiori a 30 Kg, così come quelli ingombranti o difficili da afferrare, verranno
movimentati da più persone;
b. per eliminare movimenti bruschi o troppo frequenti si eviterà di concentrare in brevi
tempi le attività di movimentazione;
c. i lavori di movimentazione verranno alternati con altri più leggeri;
d. nel sollevare oggetti da terra si eviterà di tenere le gambe dritte ma si cercherà di portare
l'oggetto il più vicino possibile al corpo piegando le ginocchia;
e. si eviterà di ruotare e di inarcare troppo la schiena.
IX. Dispositivi di protezione individuale in dotazione
Ad ogni addetto verranno messi a disposizione i seguenti dispositivi di protezione
individuale:
- guanti;
- casco di protezione;
- occhiali di protezione;
- maschera antipolvere;
- tute ad alta visibilità;
- cinture di sicurezza;
- indumenti protettivi e scarpe di sicurezza con suola imperforabile e puntale rinforzato.
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VETTORE SPA
SERVIZI AMBIENTALI INTEGRATI
Sede: Comunanza (AP) - Via Rossini 2
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PIANO OPERATIVO
E
PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA
PER LE ATTIVITÀ SVOLTE
Allegato 1: Schede attività svolte
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INTERVENTO 1: RIPARAZIONE DELLE TUBAZIONI
Comprende le attività di riparazione delle tubazioni di qualsiasi dimensioni e materiale da rotture che determinano delle perdite di acque. Dette
riparazioni possono avvenire in prossimità di strade, piazze o terreni, e necessitano di scavi realizzati a mano o con mezzo meccanico, della profondità
variabile da pochi centimetri a circa 2 metri.
PROCEDURA ESECUTIVA
MEZZI ED
ATTREZZATURE
RISCHI
MISURE DI SICUREZZA
Sistemazione dell'area comprendente, se
- Utensili ed attrezzature - Schiacciamento - Allontanare i non addetti ai lavori e
necessario, l’apposizione di idonea segnaletica,
manuali quali pale,
seppellimento per crollo
tenersi a debita distanza dai mezzi
la predisposizione di idonee barriere
picconi, martelli, ecc.
dei fronti di scavo;
meccanici.
delimitatrici, il taglio di vegetazione, ecc.
- Valutare la possibilità della presenza
- Investimento da mezzi
di cavi elettrici, tubazioni ed altre
Esecuzione dello scavo fino all’individuazione - Macchine da cantiere
meccanici
quali miniescavatore,
condutture che potrebbero costituire
della parte della tubazione interessata dalla
rottura.
- Cadute
mini pala bobcat,
pericolo o essere danneggiate. In
Verifica stabilità dei fronti di scavi.
terna, escavatore, ecc.
Preparazione della tubazione interessata dalla
- Martello demolitore
rottura con individuazione dell’intervento da
effettuare (saldatura, applicazione manicotto
- Gruppo elettrogeno e
e/o piastra metallica, sostituzione tratto di tubo
saldatrice elettrica
con filettatura o giunto, applicazione cravatta).
Preparazione dei materiali e delle attrezzature
necessarie.
Eventuale chiusura di saracinesche o apertura
di scarichi per interrompere il flusso di acqua.
Esecuzione della riparazione prevista.
- Decespugliatore
- Cadute di oggetti dal
fronte dello scavo
- Contusioni, distorsione,
ferite
- Danni all’apparato
uditivo (presenza di mezzi
meccanici)
- Danni all’apparato
respiratorio (saldatura)
- Eletrocuzione
Ripristino flusso idrico, controllo della
riparazione e fasciatura finale.
- Ustioni (fasciatura con
Rinterro.
- Insolazione
Eventuale ripristino del manto superficiale, e
smantellamento del cantiere (segnaletica).
- Congelamento
catrame bollente)
vicinanza di tali condutture si deve
sospendere lo scavo meccanico e
procedere con cautela con lo scavo a
mano.
- Valutare la consistenza del fondo e
delle pareti. Se necessario eseguire
uno scavo più ampio o applicare
armature di sostegno delle pareti.
- Evitare il deposito ed il transito o la
presenza di macchine sul ciglio.
- Non scaricare sulla strada acqua
prelevata dal fondo dello scavo ma
convogliarla in caditoie o canali.
- Utilizzare attrezzature in buono stato
di conservazione.
- Indossare idonei DPI.
- Formazione ed informazione
degli addetti.
INTERVENTO 2: ESECUZIONE DI NUOVI ALLACCI E SPOSTAMENTO DI CONTATORI
Comprende le attività di esecuzione di nuovi allacci e lo spostamento di contatori di precedenti allacci. Dette operazioni avvengono
prevalentemente dentro o nei pressi di edifici, e le apparecchiature vengono installate in nicchie o pozzetti appositamente preparati
dall’utente.
PROCEDURA ESECUTIVA
Ricerca dell’utente titolare della domanda
di allaccio o spostamento, ed accesso
all’area interessata dai lavori.
Preparazione dell’area interessata ed
individuazione dell’intervento da effettuare.
Preparazione dei materiali e delle
attrezzature necessarie.
Eventuale chiusura di saracinesche o
apertura di scarichi per interrompere il
flusso di acqua.
Montaggio delle apparecchiature previste.
Ripristino flusso idrico e controllo
funzionalità dell’impianto realizzato.
Raccolta delle attrezzature utilizzate.
MEZZI ED
ATTREZZATURE
- Utensili ed attrezzature
manuali
RISCHI
MISURE DI SICUREZZA
- Cadute
- Allontanare i non addetti ai lavori
- Cadute di oggetti
dall’alto
- Indossare idonei DPI
- Contusioni - ferite
- Formazione ed informazione
degli addetti
- Eletrocuzione
INTERVENTO 3: CONTROLLO E MANUTENZIONE ORDINARIA SERBATOI E SORGENTI
Comprende le attività di controllo, pulizia e disinfezione di serbatoi e sorgenti. In particolare la pulizia viene effettuata per rimuovere
eventuali materiali estranei quali terra e pietrisco, mentre la disinfezione avviene mediate l’utilizzo di ipoclorito di sodio.
PROCEDURA ESECUTIVA
MEZZI ED
ATTREZZATURE
Accesso e controllo generale della struttura
- Utensili ed attrezzature
oggetto dell’intervento.
manuali
Preparazione della struttura mediante
apertura degli scarichi e chiusura delle
- Scale
condotte di alimentazione, in modo da
svuotare le vasche, predisposizione di
idonee scale di accesso all’area interessata
dai lavori.
Pulizia della struttura con allontanamento
dei materiali estranei.
Controllo stato delle pareti e funzionalità
apparecchiature presenti (scarichi,
saracinesche ecc.).
Disinfezione della struttura con
spargimento di ipoclorito di sodio
appositamente diluito.
Smantellamento delle opere provvisionali
eventualmente predisposte (scale, corde,
ecc.)
Ripristino flusso idrico e controllo della
apparecchiature di comando.
Raccolta delle attrezzature utilizzate.
RISCHI
- Cadute dall’alto
- Cadute di oggetti
dall’alto
- Annegamento
- Contusioni - ferite
- Danni all’apparato
respiratorio
- Congelamento
MISURE DI SICUREZZA
- Allontanare i non addetti ai lavori
- Prima di accedere nelle vasche dei
serbatoi assicurarsi che queste siano
completamente vuote e che le pareti
della struttura siano integre
- Prima di utilizzare le scale (fisse o
mobili) assicurarsi del loro stato di
conservazione e che siano
saldamente ancorate.
- Effettuare le operazioni di pulizia
coadiuvati da altra persona presente
fuori dalle vasche oggetto dai lavori.
- Non posizionare oggetti sul ciglio
della vasca.
- Ventilare l’area interessata dai lavori
- Indossare idonei DPI (cinture di
sicurezza, mascherine)
- Formazione ed informazione
degli addetti
INTERVENTO 4: CONTROLLO E PULIZIA DELLE CONDOTTE
Comprende le attività di controllo periodico delle condotte per verificarne lo stato di conservazione (presenza di rotture, tenuta e funzionalità
di scarichi e sfiati, ecc.) e di pulizia delle condotte mediante l’apertura degli scarichi.
PROCEDURA ESECUTIVA
Programmazione ed organizzazione
dell’intervento comprendente sopralluoghi
preliminari per verificare il funzionamento
di chiusure e scarichi.
Accesso ai pozzetti interessati dai lavori ed
apertura degli scarichi.
MEZZI ED
ATTREZZATURE
RISCHI
- Utensili ed attrezzature - Cadute dall’alto
manuali
- Cadute di oggetti
- Scale
dall’alto
- Annegamento
Controllo della regolarità del deflusso
idrico.
- Contusioni - ferite
Chiusura degli scarichi e sistemazione del
pozzetto.
- Distorsioni
Raccolta delle attrezzature utilizzate.
- Cadute
- Punture di insetti e
morsi di animali
- Congelamento
MISURE DI SICUREZZA
- Allontanare i non addetti ai lavori.
- Durante i percorsi a piedi procedere
con cautela controllando la stabilità
del terreno e la presenza di ostacoli o
animali
- Prima di accedere ai pozzetti
assicurarsi che questi siano dotati di
pareti integre e che non vi sia
presenza di animali (quali vipere).
- Prima di utilizzare le scale (fisse o
mobili) assicurarsi del loro stato di
conservazione e che siano
saldamente ancorate.
- Effettuare le operazioni di pulizia
coadiuvati da altra persona presente
fuori dai pozzetti.
- Non posizionare oggetti sul ciglio dei
pozzetti.
- Indossare idonei DPI.
- Formazione ed informazione
degli addetti.
INTERVENTO 5: ESECUZIONE DI NUOVE RETI IDRICHE
Comprende le attività di esecuzione di nuove reti idriche tramite: realizzazione di scavo con l’uso di mezzo meccanico, la posa in opera della
tubazione, la realizzazione delle giunture tra le tubazioni, la posa di sfiati, scarichi o di eventuali diramazioni, il rinterro dello scavo e la posa
dei pozzetti.
PROCEDURA ESECUTIVA
Sistemazione dell'area comprendente, se
necessario, l’apposizione di idonea
segnaletica, la predisposizione di idonee
barriere delimitatrici, il taglio di
vegetazione, ecc.
Esecuzione dello scavo fino alla profondità
prevista.
Verifica della stabilità dei fronti di scavi.
Posa delle tubazioni nello scavo previa loro
preparazione (esecuzione di giunzioni,
derivazioni, fasciatura ecc.).
Realizzazione dei pozzetti di derivazione,
scarico e sfiato.
Rinterro con sabbia.
Posa in opera di nastro segnalatore.
Rinterro con materiale derivante dallo
scavo.
Avvio flusso idrico e controllo funzionalità
della rete realizzata.
Eventuale ripristino del manto superficiale,
e smantellamento del cantiere.
MEZZI ED
ATTREZZATURE
RISCHI
MISURE DI SICUREZZA
- Utensili ed attrezzature - Schiacciamento - Allontanare i non addetti ai
lavori e tenersi a debita distanza dai
manuali quali pale,
seppellimento per crollo
mezzi meccanici.
picconi, martelli, ecc.
dei fronti di scavo;
- Valutare la possibilità della presenza
- Investimento da mezzi
- Macchine da cantiere
di cavi elettrici, tubazioni ed altre
meccanici
quali miniescavatore,
condutture che potrebbero costituire
Cadute
mini pala bobcat,
pericolo o essere danneggiate. In
terna, escavatore, ecc. - Cadute di oggetti dal
vicinanza di tali condutture si deve
sospendere lo scavo meccanico e
fronte dello scavo
- Martello demolitore
procedere con cautela con lo scavo a
- Contusioni, distorsione,
mano.
ferite
- Valutare la consistenza del fondo e
- Gruppo elettrogeno e
delle pareti. Se necessario eseguire
saldatrice elettrica
- Danni all’apparato
uno scavo più ampio o applicare
uditivo (presenza di mezzi
- Decespugliatore
armature di sostegno delle pareti.
meccanici)
- Evitare il deposito ed il transito o la
- Danni all’apparato
presenza di macchine sul ciglio.
respiratorio (saldatura)
- Non scaricare sulla strada acqua
prelevata dal fondo dello scavo ma
- Eletrocuzione
convogliarla in caditoie o canali.
- Ustioni (fasciatura con
- Utilizzare attrezzature in buono stato
catrame bollente)
di conservazione.
- Insolazione
- Indossare idonei DPI.
- Formazione ed informazione
- Congelamento
degli addetti.
INTERVENTO 6: MANUTENZIONE FOSSE SETTICHE E STAZIONI DI SOLLEVAMENTO ACQUE REFLUE
Comprende le attività di manutenzione ordinaria delle fosse settiche tipo Imhoff e delle stazioni di sollevamento di acque reflue. In
particolare si eseguono le operazioni di svuotamento e pulizia delle fosse mediante autopompa e la manutenzione delle apparecchiature
presenti (quali pompe, griglie, ecc.) previa loro estrazione.
PROCEDURA ESECUTIVA
Accesso alla struttura oggetto
dell’intervento
Sistemazione dell'area comprendente, se
necessario, l’apposizione di idonea
segnaletica, la predisposizione di idonee
barriere delimitatrici, il taglio di
vegetazione, ecc.
Interruzione della alimentazione elettrica ed
apertura di botole e pozzetti.
Esecuzione del pompaggio dei fanghi e/o
estrazione delle apparecchiature presenti.
MEZZI ED
ATTREZZATURE
- Utensili ed attrezzature
manuali
- Macchine operatrici
quali autobotti,
autocarro con gru, ecc.
RISCHI
- Investimento da mezzi - Allontanare i non addetti ai lavori e
meccanici
tenersi a debita distanza dai mezzi
meccanici.
- Rischio biologico
- Prima di utilizzare le scale (fisse o
- Annegamento
mobili) e le passerelle assicurarsi del
- Cadute
loro stato di conservazione e che siano
saldamente ancorate.
- Contusioni,
distorsione, ferite
- Danni all’apparato
uditivo (presenza di mezzi
meccanici)
Esecuzione della manutenzione prevista
sulle apparecchiature.
- Eletrocuzione
Riposizionamento delle apparecchiature e
chiusura delle botole e dei pozzetti.
- Congelamento
Ripristino alimentazione elettrica e flusso
idrico e controllo della funzionalità
dell’impianto.
MISURE DI SICUREZZA
- Insolazione
- Sistemare idonee protezioni sulle
botole e sui pozzetti aperti.
- Prima di ogni intervento disattivare le
apparecchiature elettriche presenti
chiudendo l’interruttore principale
- Effettuare le operazioni di pulizia
coadiuvati da altra persona.
- Non posizionare oggetti sul ciglio della
vasca.
- Ventilare l’area interessata dai lavori.
- Indossare idonei DPI (mascherine)
- Formazione ed informazione degli
addetti
INTERVENTO 7: CONTROLLO E GESTIONE IMPIANTI DI DEPURAZIONE ACQUE REFLUE
Comprende le attività di controllo e gestione di impianti di depurazione. Detti controlli avvengono tramite visite periodiche ad attrezzature ed
impianti, e la misurazione di alcuni parametri chimico-fisici da eseguire con apposita strumentazione.
PROCEDURA ESECUTIVA
Accesso alla struttura oggetto della
manutenzione.
Controllo visivo delle apparecchiature e
degli impianti.
Esecuzione delle misurazioni e registrazioni
previste.
Realizzazione di eventuali manovre sugli
organi di comando per regolarizzare il
funzionamento dell’impianto.
MEZZI ED
ATTREZZATURE
RISCHI
MISURE DI SICUREZZA
- Utensili ed attrezzature
manuali
- Rischio biologico
- Apparecchiature e
strumenti di misura
- Cadute
- Prima di utilizzare le scale (fisse o
mobili) e le passerelle assicurarsi del
loro stato di conservazione e che siano
saldamente ancorate.
- Contusioni,
distorsione, ferite
- Sistemare idonee protezioni sulle
botole e sui pozzetti aperti.
- Eletrocuzione
- Prima di ogni intervento disattivare le
apparecchiature elettriche presenti
chiudendo l’interruttore principale
- Annegamento
- Insolazione
- Congelamento
- Non posizionare oggetti sul ciglio delle
vasche
- Indossare idonei DPI (mascherine)
- Formazione ed informazione degli
addetti
VETTORE SPA
SERVIZI AMBIENTALI INTEGRATI
Sede: Comunanza (AP) - Via Rossini 2
*****************
PIANO OPERATIVO
E
PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA
PER LE ATTIVITÀ SVOLTE
Allegato 2: Schede di sicurezza delle sostanze
utilizzate
VETTORE SPA
SERVIZI AMBIENTALI INTEGRATI
Sede: Comunanza (AP) - Via Rossini 2
*****************
PIANO OPERATIVO
E
PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA
PER LE ATTIVITÀ SVOLTE
Allegato 3: Segnaletica per i cantieri stradali
Disegni e descrizioni tratti da “Manuale della Sicurezza” ENEL
1
Disegni e descrizioni tratti da “Manuale della Sicurezza” ENEL
2
VETTORE SPA
SERVIZI AMBIENTALI INTEGRATI
Sede: Comunanza (AP) - Via Rossini 2
Segnaletica per i cantieri stradali
Strade urbane
Disegni e descrizioni tratti da “Manuale della Sicurezza” ENEL
3
Disegni e descrizioni tratti da “Manuale della Sicurezza” ENEL
4
Disegni e descrizioni tratti da “Manuale della Sicurezza” ENEL
5
Disegni e descrizioni tratti da “Manuale della Sicurezza” ENEL
6
Disegni e descrizioni tratti da “Manuale della Sicurezza” ENEL
7
VETTORE SPA
SERVIZI AMBIENTALI INTEGRATI
Sede: Comunanza (AP) - Via Rossini 2
Segnaletica per i cantieri stradali
Strade extra urbane
Disegni e descrizioni tratti da “Manuale della Sicurezza” ENEL
8
Disegni e descrizioni tratti da “Manuale della Sicurezza” ENEL
9
Disegni e descrizioni tratti da “Manuale della Sicurezza” ENEL
10
Disegni e descrizioni tratti da “Manuale della Sicurezza” ENEL
11
Disegni e descrizioni tratti da “Manuale della Sicurezza” ENEL
12
Disegni e descrizioni tratti da “Manuale della Sicurezza” ENEL
13
VETTORE SPA
SERVIZI AMBIENTALI INTEGRATI
Sede: Comunanza (AP) - Via Rossini 2
Segnaletica per i cantieri stradali
Visibilità notturna
Disegni e descrizioni tratti da “Manuale della Sicurezza” ENEL
14
Disegni e descrizioni tratti da “Manuale della Sicurezza” ENEL
15
o
Disegni e descrizioni tratti da “Manuale della Sicurezza” ENEL
16
VETTORE SPA
SERVIZI AMBIENTALI INTEGRATI
Sede: Comunanza (AP) - Via Rossini 2
*****************
PIANO OPERATIVO
E
PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA
PER LE ATTIVITÀ SVOLTE
Allegato 4: Indirizzi e numeri utili per
emergenze
NUMERI TELEFONICI PER REPERIBILITA'
Cellulare
PRESIDENTE
Rag. Luisa BALDONCINI
360/487829
Cellulare
AMMINISTRATORE DELEGATO
Ing. Fabio GIANNINI
338/2266523
Cellulare
AMMINISTRATORE
Dott. Geol. Diego PACETTI
RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI
PREVENZIONE E PROTEZIONE
Dott.ssa Roberta GIACOMOZZI
UFFICI DELLA SOCIETA’
340/2523577
Ufficio
0736/845579
339/2781020
0736/844240
NUMERI TELEFONICI PER CHIAMATE D'URGENZA
VIGILI DEL FUOCO
CARABINIERI
PRONTO SOCCORSO
EMERGENZA
ASCOLI PICENO
115
0736-3531
EMERGENZA
COMUNANZA
112
0736/844251
EMERGENZA
AMANDOLA
118
0736/849200